Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

Torino – Spezia: granitici e consapevoli

di Alessandro Tasso
Il nostro redattore ci racconta l’ultimo match di campionato vinto dai granata. 

Siamo ormai giunti alla 34esima giornata della nostra serie A, il quale si è aperto con una solida vittoria da parte del Torino sullo Spezia avversario di questo turno.


Una partita piena di spunti per la stagione a venire, un vero e proprio banco di prova per chi quest’anno per ovvie ragioni anagrafiche e non solo ha giocato meno. Tra le note più liete si distingue Demba Seck, voglioso di dimostrare e centro gravitazionale di moltissime azioni pericolose dalla sponda granata. Un talento ancora grezzo, ma al quale va dato tempo di sbagliare e di plasmarsi poiché alla prima vera e propria avventura da professionista lontano dalla casa base Ferrara.
Sugli scudi anche Sanabria, di riento dopo il periodo vissuto alle spalle di Belotti e soprattutto Sasa Lukic, autore di una grandiosa doppietta che porta il Torino a rimpolpare ulteriormente una classifica già abbastanza buona.


Una boccata di ossigeno il ritorno di Praet dopo l’infortunio, alla caccia di una riconferma che per quanto si dica sembra purtroppo abbastanza lontana. La problematica che lo ha sempre perseguitato nella sua carriera, ovvero gli infortuni, non l’ha lasciato integro nemmeno quest’anno ed il ds Vagnati sta facendo i conti per cercare di abbassare i costi dell’operazione. Molto difficile al momento. In piena linea con la politica aziendale di questi anni che difficilmente cambierà nonostante il calciatore abbia dimostrato con ampio margine di valere i soldi del riscatto. A mio parere è lui il vero giocatore imprescindibile per la manovra offensiva del Torino del futuro.


In attesa di nuovi aggiornamenti ci troviamo in trepidante attesa per assistere al recupero di mercoledì con l’Atalanta, partita che potrebbe essere un esame importante per testare gli incerti del prossimo anno.


Un plauso a Mister Juric, che è finalmente riuscito a ridare dignità ad un popolo che da troppi anni prende solo delle grandi cantonate. Sempre e comunque Forza Toro.

Genoa – Torino: alla ricerca del bel gioco perduto

di Alessandro Tasso
Il nostro arredatore torno a raccontarci la partita del Torino che la visto sconfitto sul campo del Genoa. 

Sono poche le parole che mi vengono in mente per definire la prestazione di oggi, insufficiente sotto ogni punto di vista da parte di tutti.


In un’annata partita male, che può concludersi peggio, pensavo sarebbe stato riduttivo ed ingiusto criticare una squadra spremuta fino al midollo dal nostro Mister, ma dopo venerdì sera è quasi doveroso.


La partita contro il Genoa è il sunto perfetto della gestione Torino F.c dal 2006 ad oggi: un agglomerato di “giocatori” scesi in campo senza un minimo di orgoglio, incapaci di tirare, anche solo per una volta verso la porta dell’ex di giornata Sirigu.

Varie personalità stipendiate per dare contributo zero se non negativo ad una squadra che si barcamenava a fatica già prima del loro ingresso in squadra.

Una società nella quale siamo ancora aggrappati alla speranza che il Gallo Belotti, capitano e simbolo indiscusso della Cairese, possa accettare di buon grado le proposte faraoniche del Prez, nonostante batta la fiacca da più di due anni, trattando i tifosi che lo hanno idolatrato e mai criticato come stracci, forse meritatamente.

Questo perché il Toro post fallimento è questo, una manica di tifosi nostalgici sempre pronti a criticare chi merita anche se limitato, per dare spazio a gente che con la nostra gloriosa maglia addosso non dovrebbe nemmeno fare la passerella al negozio della Joma.
A forza di critiche siamo riusciti a far rientrare nei titolari gente come Izzo, Zaza,Belotti, Pjaca, lontani parenti dei giocatori che erano, personalità negative a dismisura per le prestazioni della squadra (vi invito a guardare i dati da quando Bellotti ed Izzo hanno preso immeritamente il posto di Sanabria e Djidji).


Infine il capitolo portiere: dopo una prima parte di stagione straordinaria per aspettative Milinkovic-Savic dopo vari errori e pesanti critiche sembra essere stato accantonato in favore del più esperto Berisha. Critiche ingenerose perché arrivano da persone che senza nessun tipo di attenuante, sparano a zero verso un ragazzo che per la prima volta in carriera rivestiva i panni del titolare. Ha commesso alcuni errori, è vero, però essi fanno parte della logistica del gioco, senza di loro il calcio sarebbe uno sport molto più noioso e le partite finirebbero quasi tutte 0 a 0.

Tutti sbagliano, la differenza la fa la gestione dell’errore ed il tempo per ritornare ai propri livelli a Vanja è stato sottratto a furor di popolo in favore di un “portierone” come Berisha secondo la critica piemontese. E come tutte le belle favole, eccoci serviti, frittata di Berisha su cross innocuo e gol (il primo in serie A) del giovane juventino Portanova. A dimostrazione che nessuno è perfetto e tutti i portieri, nessuno escluso, combinano papere ogni stagione, l’importante è sostenerlo affinché migliori per dargli stabilità mentale, non buttarlo ingenerosamente nel baratro delle critiche. Con buona pace dei super esperti che “con un portiere normale saremmo in Europa”…
Finché sarà tempo di campionato ci sara’ sostegno incontrastato, i ragionamenti li faranno tutti a fine stagione dove avremo forse un pollo in meno, ma qualche gallone di dignità e compattezza in più.

Angolo Granata!

di Alessandro Tasso
Inauguriamo oggi una nuova rubrica, curata dal nostro redattore Alessandro Tasso, che ci racconterà ogni settimana con un 
dettagliato articolo, le partite che disputerà il Torino FC. 

Pomeriggio a dir poco soporifero in quel di Bologna per il Toro, che impatta la squadra di Mihajilovic portando a casa un seppur poco importante punto in trasferta.
È l’ennesimo risultato non proprio positivo fuori dall’Olimpico “Grande Torino”, il che palesa la generale difficoltà dei granata nell’adattamento alla partita quando non impone il gioco.


Esordio in campionato per Berisha, che senza infamia né lode non fa rimpiangere il criticato titolare Savic. Buona anche la partita di Ricci, il quale si sta adattando velocemente agli schemi ed all’intensità che Ivan Juric pretende dai suoi interni di centrocampo.
Purtroppo questa squadra come ogni anno sta avendo un’involuzione pre e post derby che ha del clamoroso, buttando alle ortiche non solo una (seppur insperata) qualificazione europea, ma soprattutto mettendosi in una posizione pericolosa con quelle dietro pronte allo sprint degli ultimi metri.

La mia idea è che oltre alla brillantezza manchiamo anche un po’ di fortuna, i clamorosi errori individuali dell’ultimo periodo hanno condizionato ed hanno aperto crepe inaspettate nella psiche di una squadra ancora giovane e di conseguenza molto acerba.
Penso che l’unico modo per uscire dalla “crisi” possa essere una vittoria scaccia pensieri, della quale però purtroppo non si vedono tracce da un po’.
Nel frattempo fiducia al comandante Ivan Juric e testa a San Siro, dove ci aspetta un quasi testa coda da capogiro.

F.V.C.G