Torniamo a raccontare il programma che va in onda ogni giovedì su RadioVertigo1.
Ma ciao cari amici del web come state? E’ con la mia classica frase di apertura di Roby Sing & Song che ho deciso di esordire anche per quanto riguarda l’articolo correlato sul nostro giornale.
Come avete potuto leggere dal titolo , anche quella della scorsa settimana, è stata una puntata classica che ci ha fatto fare un bel viaggio canoro dagli anni 80’ sino ai giorni nostri e devo dire che con questo mix che ho trovato riesco ad accontentare un po’ tutti. Ogni volta la sfida alla ricerca diventa sempre più difficile perché dopo otto anni di trasmissione ( avendo gusti ben specifici la sottoscritta) non voglio cadere nel banale e soprattutto cerco di non ripetermi ; quindi ricapitolando vi racconto la puntata x
L’apertura l’hanno inaugurata i No Shooz con “ I can’t Wait” un brano molto significa rivo per i discotecari dell’epoca seguita dalla cover di “ self control “ di Laura Bernigan , per i sognatori , invece , abbiamo ascoltato “ Meneater” di Daryl Hall e John Oates e “Ti lascerò “ di Anna Oxa e Fausto Leali , non mi sono dimenticata di nessuno e per i gli amanti del rock ho scelto i Nirvana ed i Guns N’ Roses.
Il mio amatissimo Ricky Martin con la semi Latina “ Livin’ la vita loca “ non poteva mancare per dare un tocco di brio e bellezza al play , Nelly Furtado , Eminem e le Pussycat Dolls hanno chiuso la puntata con brani che ad oggi anche i “ Che ne sanno i 2000” li ascoltano e li apprezzano .
L’appuntamento è per sempre per giovedì prossimo, stesso posto , stessa ora è mi raccomando seguiteci sempre sui social e mettete il like ai nostri post , un abbraccio dalla vostra Roby.
Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.
“ Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.
Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”
“La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.
Quante volte hai avuto occasione di dirlo o di sentirlo dire? Tante, ne sono sicuro.
Ogni grande festività porta con se profumi, colori e sapori che ci riportano alle tradizioni. Le tradizioni infatti rendono speciali le festività. Alcune perché da anni rendono divertenti giornate come il Natale, altre perché vengono tramandate da generazione a generazione.
C’è chi cena durante la notte della veglia natalizia, chi pranza con la famiglia il giorno di natale a casa o nel solito ristorante, chi gioca a tombola o alle carte, chi balla e chi canta. Le tradizioni ci fanno sentire parte del nostro branco, la nostra famiglia. Ognuno di noi ne ha una, anche tu ne hai una.
Noi di RPFashion & Glamour News ogni anno dedichiamo tramite il Direttore Editoriale ed il Caporedettore gli auguri a tutti coloro che durante l’anno ci leggono, seguono e supportano.
Il Natale è la festività che porta sempre tante emozioni, la famiglia si riunisce, le tavole si bandiscono, i bambini fanno le ore piccole per aspettare Babbo Natale ed aprire i regali. Per quest’anno il regalo più bello che ci possiamo fare è quello di essere tutti sereni ed in salute, di poter stare in compagnia delle persone che amiamo. La fine dell’anno determina immancabilmente il fatto di tirare le somme inerenti ai dodici mesi appena trascorsi e la promessa di mantenere i buoni propositi per l’anno che verrà. Il mio augurio per tutti noi – scrive Roberta Pelizer – che tutto ciò appena descritto accada, ad ognuno di voi.
Ed ancora: “Il Santo Natale è la storia di un bimbo appena nato che salva il mondo, redimendolo. A pensarci bene è un immenso e straordinario segnale di speranza di cui non sempre ci accorgiamo, ma che forse, in questi tempi, cogliamo meglio – racconta Jacopo Scafaro -. E come tanti pastori, essendo da 2022 anni passato il tempo dell’evento, ci accontentiamo di ammirare i prodigi di cui è stato capace e di come gli uomini, grazie a Lui, siano migliorati, consapevoli che ancora ci darà tanta forza nel superare le nostre povere situazioni. Sono, ancora una volta, i Suoi auguri alla nostra umana limitatezza. Che fare se non ricambiarseli e guardare con fiducia al nuovo anno del Signore?
Auguri di Buon Natale da parte di RPFashion & Glamour News.
Il nostro redattore ci racconta con una profonda e sentita recensione il concerto del cantautore milanese, in tour con il meglio del suo repertorio, che si è tenuto ad Alessandria al “Teatro Alessandrino”.
Sabato 26 marzo 2022, al cinema teatro Alessandrino nel calendario della stagione teatrale organizzata da Paolo Pasquale (titolare e amministratore unico del Teatro Alessandrino) e Massimo Bagliani (Direttore Artistico), ultimo tempio depositario di musica, spettacolo, arte e cultura, cioè Il TEATRO, si è esibito Fabio Concato nel suo Musico Ambulante Tour.
Non è facile per me, da sempre amante delle sue canzoni, recensire con obiettività le due ore di spettacolo. L’amore, in tutte le sue forme, limita un atteggiamento privo di personalismo, perché il protagonista è il cuore.
Ma veniamo allo spettacolo.
Il debutto in scena, introdotto con sicurezza, ironia e maestria non ti può non far pensare alle origini artistiche di Concato,: “ Il Derby club” di Milano, che ha dato i natali ad Abatantuono, Faletti, Boldi, Teocoli, Iannacci, Porcaro a tanti altri.
I venti brani, con parentesi jazz, ci accompagnano con dolcezza e malinconia, intervallati, per tutto il tragitto musicale, da interventi cabarettistici e poetici. Il pubblico alessandrino, noto per la poca espansività, in questo contesto volta pagina, merito del grande artista che riesce, senza aggressività, a far salire idealmente sul palco i suoi fan.
– Ho quasi sessantanove anni, a settanta diventerò rocker, dice Concato.
– Ma tu sei il più bello, urla il pubblico
– Concato s’inchina e ringrazia: m’inchinerei di più se non avessi mal di schiena.
E’ questa semplicità, questo prendersi in giro che lo avvicina al pubblico, che lo fa ancora amare dopo quasi cinquant’anni di carriera e oltre 140 canzoni.
“ Ti ricordo ancora, Tienimi dentro, Sexy tango, Guido piano, Troppo vento, Mi innamoro davvero… un susseguirsi di emozioni, di poesia, un desiderio di natura e libertà espresso nel brano “ Guido piano” incollano l’attenzione del pubblico e le mani, spontaneamente, battono per tenere il ritmo, per seguire la sua melodia, per sentirsi sul palco con l’artista.
E non potevano mancare i brani familiari, dedicati al padre “Gigi” e alla figlia Carlotta “ Fiori di maggio” e volgendo lo sguardo ho visto lacrime scorrere su visi felici del pubblico, un’emozione intensa che può trasmettere solo la PURA POESIA, quella che l’artista ci regala da anni.
Mi è mancata l’ultima canzone dedicata alla sua prima nipotina Nina, “ L’Aggeggino” che chiude il cerchio delle canzoni familiari, Padre, Figlie, Nipote : “C’è un aggeggino adesso tra le mie braccia… e una speranza così grande non la ricordavo più, c’è un grande amore adesso tra le mie dita…” ma come ha detto ieri sera il cantautore “ in ogni concerto c’è sempre qualche canzone che il pubblico avrebbe voluto ascoltare, ma una scelta di venti canzoni su centoquaranta e più, deve per forza escluderne qualcuna”
Molto apprezzati sono stati anche i brani “ L’Umarell” per il quale gli è stato assegnato l’Ambrogino d’oro, scritto durante il forzato isolamento pandemico che, racconta Concato, gli è stato suggerito da questa statuetta posta sul pianoforte di casa sua che, sembra gli abbia detto, “ mentre sei qui a oziare racconta di me “ (L’Umarell in milanese è il pensionato che, mani dietro la schiena, passeggia fra i cantieri, dispensando consigli tecnici, non richiesti, ai pazienti operai) e l’altro brano dedicato a Telefono Azzurro 051/222525 (era il numero di telefono di allora) in cui condanna la violenza domestica sui minori e l’indifferenza della gente “ Su babbo smettila di bere e non mi picchiare un’altra volta…E tutti a dire che vergogna, ma tutti a chiudere la porta, in fondo a noi cos’è che importa, il nostro bimbo è qui che sogna “ Semplici parole per una dura condanna in difesa dei più deboli, che solo un animo sensibile, poetico, celestiale ( i proventi della vendita furono devoluti interamente a Telefono Azzurro) poteva scrivere per lasciarle alla storia.
Ornella D’Urbano, Gabriele Palazzi, Stefano Casali, Larry Tomassini, non posso terminare questa recensione senza parlare di loro I MUSICI, come li ha appellati Fabio Concato durante il concerto.
Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, diceva Virginia Woolf, con molta modestia e con rispetto prendo in prestito l’aneddoto per dire che dietro un grande artista ci sono sempre dei grandi musici.
Quattro maestri, quattro nuvole di suoni che mischiati armonicamente ai fumi scenici, hanno accompagnato in modo magico la voce un po’ nasale e l’ironia di Concato.
Il tocco femminile degli arrangiamenti e delle tastiere di Ornella d’Urbano hanno valorizzato ancor di più le melodie, l’estasi in cui il batterista Gabriele Palazzi è sembrato immergersi nei momenti più intimi delle canzoni, il basso di Stefano Casali che ha sostenuto magistralmente le armonie e le melodie, come confermato dall’arrangiamento di Telefono Azzurro, le chitarre di Larry Tomassini eccellenti per tecnica e suoni, con espressività e bending da brivido, quest’arcobaleno di suoni ha avvolto come in una nuvola le poesie canore del grande cantautore e ha fatto sentire il pubblico in simbiosi come un’unica orchestra di cinquecento e più elementi uniti da un unico concetto espresso in precedenza da Fabio Concato: il canto è un farmaco”.
Il pubblico ha lasciato il teatro con una felice malinconia sul volto, i brani hanno risvegliato ricordi, emozioni, ma la simpatia e la bravura dei Musici Ambulanti ha trasformato questi sentimenti, ha aggiunto la consapevolezza che la musica e il canto possono migliorarci e di conseguenza migliorare il nostro mondo… Senza una radice niente può congiungersi con il cielo…senza una radice non c’è pianta non c’è fiore…senza una radice non c’è terra dove noi andremo…
Il nostro capo redattore Jacopo Scafaro ha intervistato Luca Costantino in arte "Luce", concorrente dell'ultima edizione di XFactor2021 ed una della voci più promettenti del panorama musicale italiano.
La Musica è la melodia che ci accompagna con le sue note dentro ogni singolo passo della nostra vita. Come un pianoforte, i tasti neri stanno a indicare i momenti bui e difficili mentre quelli bianchi, i momenti più luminosi e felici. L’equilibrio fra la loro composizione crea la sinfonia del nostro cammino; il suono che la musica produce è la mano che ci sostiene e accompagna l’eco dei nostri ricordi e momenti vissuti. L’unione fra la musica e le parole dei testi di ogni canzone crea la descrizione e l’intensità di tutte le sfide, i sentimenti e le emozioni provate. Grande talento, forza di comunicare ed esprimersi e presenza scenica sul palco.
foto di Viviana Edera
Questo è “Luce” (all’anagrafe Luca Costantino), una delle voce più belle ascoltate quest’anno ad Xfactor 2021, eliminato da Mika senza una vera motivazione, scelta poi rilevatasi sbagliata a mio avviso, perché Luca su quel palco, per la sue canzoni, per i suoi testi ed i messaggi che porta, doveva assolutamente esserci.
La sua canzone Film porno in pochi giorni dall’uscita aveva già raggiunto più di 1 milione di visualizzazioni su YouTube, sul web è molto seguito e le sue esibizione continuano ad ottenere successo. Ho avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con lui, anche in concomitanza dell’uscita del suon nuovo singolo “Baita”.
Luca, raccontaci del tuo ultimo singolo... “Baita è una canzone strana. E’ tipo come un negroni, che fa schifo ma è buono, che ti fa sballare e divertire, ma anche vomitare. Ora mi spiego…è un pezzo dal beat ultra pop, urban, orecchiabile e festaiolo. Ma poi, se si ascolta bene il testo, parla di una malinconia e un mal di vivere che più che personale credo sia generazionale. Penso che la mia generazione sia quella bloccata, quella che si ritrova a vivere in un mondo mediatico, quella coi genitori divorziati, quella che deve studiare fino a 30 anni e che la massima aspirazione di vita è riuscire ad ottenere un finanziamento per vivere sereno nella sua casa in affitto. Quella del “devi essere il migliore”, “devi fare di più”, “devi essere all’altezza delle aspettative”. Ma sti cazzi…siamo stanchi delle regole imposte da canoni vecchi e retrogradi.”
foto di Sophie Bindiku
“Luce”, da cosa nasce la scelta di questo nome? “La luce che intendo io è quella che hanno i bambini, quando sono liberi di essere chi vogliono e di sognare. Poi succede che si cresce e arrivano un sacco di problemi…il confronto con gli altri, col proprio corpo, con le regole degli adulti. I sogni si ridimensionano, e quella lucina lì che abbiamo dentro piano piano si spegne. Luce è come se fosse un promemoria, per ricordarmi esserlo anche quando sono giù”.
Che ragazzo e persona è Luca? “Ti racconto un episodio che forse rende bene chi sono. Ricordo un’estate che avevo bisogno di lavorare ma era Luglio e non trovavo niente in giro. Allora che ho fatto? Ho aperto un centro estivo abusivo nel giardino di casa mia. E’ stato bellissimo. Luca vive nel suo mondo fra le nuvole, non sa cambiare una lampadina o pagare le bollette. E’ un idealista che odia la sua pigrizia, quindi si inventa sempre di tutto pur di far qualcosa”.
Da xfactor 2021 di strada ne è stata fatta, a che punto è il tuo percorso musicale? “Dopo xFactor, nonostante Mika mi abbia sbattuto a casa, ho ricevuto un sacco di complimenti da parte di Stampa, critica del settore e dal pubblico! Piacere per un’artista è importante perché chi canta ha la responsabilità di dar voce ai sentimenti di tutti. Ad oggi ho un team che mi segue e che crede in me anche quando io non ci credo più. Abbiamo pubblicato altri due inediti veramente forti e altri ancora sono in progettazione, ma aspettano l’occasione giusta che meritano per essere condivisi a più gente possibile”.
Che musica fai e da dove prendi ispirazione per le tue canzoni? “Prendo ispirazione dalle mie emozioni e dagli “interruttori” che mi accendono la Luce. Non so se rendo la metafora…diciamo che scrivo quando qualcosa mi accende, tipo un appuntamento (per lamaggior parte delle volte andato male), ma anche un film, una serie tv, un’idea stramba”.
Progetti per il futuro? “Potrò tirare un sospiro di sollievo quando canterò a Sanremo, lì forse potrò essere contento dei traguardi raggiunti. Per il resto, lavoro, lavoro e lavoro, fare musica e cercare di farla arrivare a più persone possibili”.
Ultima domanda, un tuo giudizio sulla musica attuale… “Mi piace tanto la tendenza di questi anni di mischiare il nuovo col tradizionale…Orietta Berti che canta su una produzione di Hell Raton, mi piace Sangiovanni che duetta con Fiorella Mannoia, o Mina e Mondomarcio, La Bertè e Takagi e Ketra. Fatemi fare un duetto con Giorgia e tipo posso morire anche ora. No, duetto con Giorgia, Sanremo, e poi dopo potrei anche morire”.
Per chi ama la musica, sa viverla e sentirla non potrà che apprezzare “Luce”; con lui la musica potrà essere la colonna sonora del cambiamento per molte persone in quanto è in grado di sprigionare energia positiva ed unire anche, perché la musica, è una di quelle guide che ci accompagnano sulla strada in ogni momento e si rinnova, nascendo e morendo e rinascendo ancora proprio come la vita, in eterno.
La musica nasce vive in noi.
Con noi.
foto di Viviana Edera
Instagra: _inarteluce
“Luce” è seguito da: menagment 8nero Music, distribuzione The Orchard, produzioni Paolo Paone, mangaer Luca Lombardini
Dopo oltre due anni di stop causati dall’emergenza Covid, il 18 marzo DAVIDE LOCATELLI tornerà live con un concerto al Teatro Gavazzeni di Seriate (Bergamo), in cui presenterà i brani contenuti nel suo ultimo album “THIS IS DAVE”, oltre ai suoi più grandi successi.
Eclettico, originale, fuori dagli schemi,Davide, che vanta una formazione classica al Conservatorio, si è posto come obbiettivo quello di far conoscere e avvicinare la musica strumentale ad un pubblico giovane facendo crollare la convinzione che la musica classica sia “vecchia”.
Anche il mondo dello sport si è accorto del suo talento: l’AC Milan infatti gli ha chiesto di reinterpretare in chiave moderna, insieme al DJ&Producer Andrea Mazzantini, lo storico inno scritto da Tony Renis e Massimo Guantini che con le sue note scandisce da anni le domeniche rossonere allo stadio.
Classe ’92, Davide è figlio d’arte e fin da piccolo inizia a studiare pianoforte: a 4 anni la sua prima lezione dal padre “Tati”, ex batterista dei Dalton e insegnante di musica.
A 13 e 14 anni vince per 2 anni di seguito il concorso nazionale C.E.M. Nel 2012 si diploma al conservatorio L. Campiani di Mantova in pianoforte. L’8 maggio 2011 esce ‘’Tunnel’’, primo album di inediti del pianista. Nel 2013 e 2014 è per due anni di seguito in tournée negli Stati Uniti toccando anche prestigiosi locali come il BlueNotedi New York e il Dont Tell Mammas. Il 20 marzo 2014 esce il suo secondo album di inediti ‘’Fly Away’’. Nel 2015 partecipa con successo alla terza edizione di Tu si que Vales su Canale 5 e la sua performance risulterà la 2 più cliccata del web. Nel 2016 Davide pubblica il suo terzo album ‘’La vie en…rock’’, primo interamente composto da cover che hanno segnato la storia della musica rock. L’album rimane in classifica iTunes per 3 settimane nella top 20 toccando l’11° posizione, e rimane nella top 50 per 8 settimane. Nel giugno 2016 Alvaro Soler decreta la sua cover di Sofia come la migliore in assoluto e su commissione del giudice viene trasmesso il video alla “chat dei giudici” su Sky Uno e Canale 8. Nel giugno 2017 è ospite in duo con Gabry Ponte ai Wind Music Awards su Rai1 in diretta dall’Arena di Verona. Nel 2018 firma un contratto con Sony Music e pubblica il suo primo singolo “Pirates of the Caribbean” che diventa rapidamente virale sul web, raggiungendo in poco tempo il milione di visualizzazioni su Youtube. Nell’ottobre dello stesso anno rilascia ‘’Numb’’ il secondo singolo in onore del suo idolo Chester Bennington. Bissa il precedente record di 1 milione di visualizzazioni su Youtube.
Nel maggio 2019 esce ‘’Sugar Land’’, il suo primo brano originale prodotto da Sony Music. Entra subito nelle playlist Spotify mondiali più importanti del settore superando i 500.000 stream sulla piattaforma.
A gennaio 2020 è giudice fisso ad All Togheter Now su Canale 5 e a marzo dello stesso anno esce il suo secondo brano originale, ‘’Experience’’, sul quale Davide scrive una lettera per la sua città, Bergamo, colpita fortemente dalla pandemia di COVID-19.
A dicembre 2020 è protagonista degli spotAlta Moda e Alta Sartoria di Dolce & Gabbana, in cui i suoi brani inediti vengono utilizzati come colonna sonora. Nel 2021 esce il suo album “THIS IS DAVE” (Sony Music) e a settembre dello stesso anno Davide cura le musiche delle sfilate di Dolce&Gabbana a Venezia.
Sette speciali appuntamenti nei principali teatri italiani. Già SOLD OUT la prima data a LIVORNO
Da domani, mercoledì 12 gennaio, ENRICO NIGIOTTI sarà in tour per sette speciali appuntamenti che segnano l’atteso ritorno del cantautore livornese nei principali teatri italiani.
Un spettacolo ricco di emozioni per rivivere insieme al pubblico i momenti più importanti del suo percorso artistico, dall’ “L’amore è” fino al suo ultimo singolo “Notti di luna”.
Sul palco Enrico Nigiotti sarà accompagnato da Fabiano Pagnozzi (pianoforte, hammond, cori e direzione musicale), Mattia Tedesco (chitarre), Antonio Galli (basso) e Marco Fuliano (batteria e cori).
Queste le date del tour:
Mercoledì 12 gennaio, Teatro Goldoni – LIVORNO(recupero del 21.05.2020, del 20.5.2021 e dell’11.11.2021)SOLD OUT
Venerdì 14 gennaio, Auditorium Parco della Musica (sala Sinopoli) – ROMA (recupero del 19.05. 2020 e dell’8.10.2020, del 13.05.2021 e del 20.11.2021)
Lunedì 17 gennaio, Teatro Verdi – FIRENZE (recupero del 4.05.2020, del 22.10.2020, del 15.05.2021 e del 13.11.2021)
Martedì 18 gennaio, Teatro Celebrazioni – BOLOGNA (recupero del 2.05.2020 e del 20.10.2020 e del 7.05.2021)
Venerdì 21 gennaio, Teatro Dal Verme – MILANO (recupero del 5.05.2020, del 24.05.2021 e del 7.11.2021)
Martedì 25 gennaio, Casa della Musica – NAPOLI (recupero dell’8.05.2020 e del 26.10.2020 e del 12.05.2021).
Venerdì 28 gennaio, Teatro Colosseo – TORINO (recupero dell’11.05.2020 e del 19.10.2020, dell’8.05.2021 e del 9.11.2021)
Il tour è prodotto e organizzato da Friends & Partners.
Enrico Nigiotti si è sempre contraddistinto per il suo linguaggio immediato, impreziosito da un sound ricercato, rigorosamente strumentale e analogico.
Fra i suoi più grandi successi, “L’amore è” (certificato doppio platino e presentato alla 11ª edizione di X Factor),“Complici” feat. Gianna Nannini (certificato oro e fra i dieci brani più trasmessi in radio) e “Nonno Hollywood” (certificato oro).
Ha partecipato tre volte al Festival di Sanremo: nel 2015 nella categoria Giovani con “Qualcosa da decidere” e nella sezione Campioni nel 2019 con il brano “Nonno Hollywood”, con il quale si aggiudica il Premio Lunezia per Sanremo come miglior testo in gara, e nel 2020 con il brano “Baciami Adesso”, contenuta nel suo ultimo album “Nigio”, insieme al brano “L’Ora Dei Tramonti” impreziosito da alcuni versi scritti dal cantautore toscano e recitati da Giorgio Panariello.
Certificazione Oro per la celebre sigla “Occhi di gatto” di Cristina D’Avena
A distanza di 36 anni dalla sua prima pubblicazione in vinile, la sigla “Occhi di gatto” di Cristina D’Avena viene certificata disco d’oro dalla FIMI nella sezione singoli online per lo streaming e il download digitale nella settimana n. 52 del 2021.
Un meritato traguardo per un brano ancora amatissimo da milioni di follower, conosciuto e tramandato da intere generazioni di bambini e non.
La canzone è scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Ninni Carucci su etichetta RTI S.p.A.
L’artista bolognese ha commentato in questo modo attraverso i propri social il suo entusiasmo per il riconoscimento ricevuto:
“Ragazziiii! ✨ Mi hanno appena comunicato che il brano “Occhi di gatto” è stato certificato oro!📀 Sono contentissima che questa sigla sia nel cuore di milioni di italiani! Grazie mille a tutti voi, al maestro Ninni Carucci e alla grande Alessandra Valeri Manera… Vi amoooo! 👁️👁️❤️”
Dall’11 gennaio 2022 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming “NEL MIO STOMACO” (Blackcandy Produzioni), nuovo album di GIULIA PRATELLI. Il disco sarà disponibile prossimamente anche in formato fisico.
“Nel mio stomaco” è il terzo album in studio diGiulia Pratelli e vede rinnovarsi la collaborazione artistica con Zibba, che aveva già seguito la produzione del precedente “TUTTO BENE” (Rusty Records, 2017). Contiene 11 tracce, tra cui “Qualcuno che ti vuole bene”, pubblicata lo scorso 22 novembre, scritta e interpretata insieme a BIANCO, e “Le cose da fare”, già contenuta nell’album “Benvenute”, una compilation prodotta da Musica di Seta e dedicata al racconto della condizione femminile. A chiudere la tracklist “Non ti preoccupare”, brano col quale la cantautrice ha vinto il premio “Miglior testo” al Premio Bianca D’Aponte 2018.
«Nel mio stomaco è un disco in movimento, fatto di canzoni di passaggio – spiega l’artista a proposito del nuovo progetto discografico – Si sviluppa come una sorta di viaggio che può svolgersi all’interno, tra le emozioni e i cambiamenti che ci riguardano come Persone, o all’esterno, tra le cose, le relazioni e ciò che accade intorno a noi».
Di seguito la tracklist del disco:
“Niente”;
“Luglio”;
“Qualcuno che ti vuole bene”;
“Le cose da fare”;
“Nel mio stomaco”;
“Autunno”;
“A memoria”;
“Tutti hanno ragione”;
“Un’altra volta”;
“Roma Milano”;
“Non ti preoccupare”.
Biografia
Giulia Pratelli, che ha più volte attirato l’attenzione di grandi artisti quali Fiorello (che dal 2014 l’ha accolta nel cast della sua Edicola Fiore), Enrico Ruggeri e Grazia De Michele, negli anni è stata ospite dei concerti di Marco Masini, Edoardo Bennato, Diodato e Mirkoeilcane. Nel 2018 è la cantautrice a dare la spinta propulsiva per creare e organizzare “Come è profondo il mare”, uno spettacolo in omaggio alla musica di Lucio Dalla che la porta a cantare nei teatri e locali italiani insieme a Tommaso Novi, Giorgio Mannucci e Luca Guidi. Nell’estate 2020 apre alcuni concerti di Paolo Benvegnù. Nello stesso anno entra a far parte della scuderia di Blackcandy e l’inizio della collaborazione è segnato dalla pubblicazione di “Un’altra domenica (canzone a casa)”, brano del quale qualche mese dopo verrà pubblicata una speciale live session acustica. Dopo la pubblicazione del brano “Qualcuno che ti vuole bene” feat. Bianco, è in arrivo il prossimo 11 gennaio il nuovo album di Giulia Pratelli dal titolo “Nel mio stomaco” (Blackcandy Produzioni). Il disco sarà disponibile prossimamente anche in formato fisico.
Siamo entrati nell’anno nuovo, il 2022 e la Redazione della rivista e il brand RP augura un buon anno con gli scritti del direttore editoriale, Roberta Pelizer e del capo redattore Jacopo Scafaro.
“Anche questo 2021 è volto al termine e come di consueto è immancabile che a poche ore dal ” Brindisi finale“ o di inizio , in base alla prospettiva dalla quale guardiamo l’inizio o la fine, si faccia un bilancio un po’ su tutto. Questo 2021 ci ha nuovamente messi un po tutti alla prova sotto tanti punti di vista personali, lavorativi e famigliari; e’ innegabile che la pandemia che ha colpito un intero pianeta ci ha inevitabilmente modificati un po’ tutti: nel carattere, nel vedere le cose e nel affrontare le situazioni che ci si presentano. Nnon è stato facile per nessuno e molti di noi sono stati duramente colpiti sotto tanti aspetti. Personalmente ho subito attacchi sotto ogni formula ma ho deciso dentro di me di non mollare e di non darla vinta al “nemico“ che si può palesare sotto ogni aspetto. Non mollo, lotto e combatto per quello in cui credo e per il futuro che voglio per me e mio figlio, perché i ragazzi sono il continuo del nostro cammino ed è un mio obiettivo impegnarmi al massimo per realizzare qualcosa di buono per lui. Ci vuole forza e coraggio ogni giorno per affrontare le avversità della vita e cadere nella trappola dello sconforto, quindi la parola d’ordine è LOTTARE sempre, per sempre e per tutto perché la nostra felicità viene al primo posto ed a volte un po’ di sano egoismo non fa mai male”. Buon anno a tutti Never give up Roberta Pelizer
“Temo che la normalità, per qualche anno, sarà un ricordo, un desiderio, una speranza. Spero che noi tutti riusciremo a superare questo periodo da combattenti, feriti, ma vincenti. A tutti voi, non fate buoni propositi. Prendete atto del cambiamento che volete essere. Agite, oggi. In silenzio. Con calma. Consapevolmente. Qual è la cosa che vorreste di più davvero per il vostro 2022 ?! Io non ho dubbi: normalità. Non esistono vite in discesa. Esistono persone capaci di scavalcare le colline, portando con se gioie e dolori e guardare oltre”. Buon Anno! Jacopo Scafaro