Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.
“ Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.
Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”
“La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.
Quante volte hai avuto occasione di dirlo o di sentirlo dire? Tante, ne sono sicuro.
Ogni grande festività porta con se profumi, colori e sapori che ci riportano alle tradizioni. Le tradizioni infatti rendono speciali le festività. Alcune perché da anni rendono divertenti giornate come il Natale, altre perché vengono tramandate da generazione a generazione.
C’è chi cena durante la notte della veglia natalizia, chi pranza con la famiglia il giorno di natale a casa o nel solito ristorante, chi gioca a tombola o alle carte, chi balla e chi canta. Le tradizioni ci fanno sentire parte del nostro branco, la nostra famiglia. Ognuno di noi ne ha una, anche tu ne hai una.
Noi di RPFashion & Glamour News ogni anno dedichiamo tramite il Direttore Editoriale ed il Caporedettore gli auguri a tutti coloro che durante l’anno ci leggono, seguono e supportano.
Il Natale è la festività che porta sempre tante emozioni, la famiglia si riunisce, le tavole si bandiscono, i bambini fanno le ore piccole per aspettare Babbo Natale ed aprire i regali. Per quest’anno il regalo più bello che ci possiamo fare è quello di essere tutti sereni ed in salute, di poter stare in compagnia delle persone che amiamo. La fine dell’anno determina immancabilmente il fatto di tirare le somme inerenti ai dodici mesi appena trascorsi e la promessa di mantenere i buoni propositi per l’anno che verrà. Il mio augurio per tutti noi – scrive Roberta Pelizer – che tutto ciò appena descritto accada, ad ognuno di voi.
Ed ancora: “Il Santo Natale è la storia di un bimbo appena nato che salva il mondo, redimendolo. A pensarci bene è un immenso e straordinario segnale di speranza di cui non sempre ci accorgiamo, ma che forse, in questi tempi, cogliamo meglio – racconta Jacopo Scafaro -. E come tanti pastori, essendo da 2022 anni passato il tempo dell’evento, ci accontentiamo di ammirare i prodigi di cui è stato capace e di come gli uomini, grazie a Lui, siano migliorati, consapevoli che ancora ci darà tanta forza nel superare le nostre povere situazioni. Sono, ancora una volta, i Suoi auguri alla nostra umana limitatezza. Che fare se non ricambiarseli e guardare con fiducia al nuovo anno del Signore?
Auguri di Buon Natale da parte di RPFashion & Glamour News.
Oggi il nostro redattore Jacopo Scafaro torna a raccontare di Lorenzo Pozzi, che ci presenta i suoi panettoni, con una new entry, per preparaci al Natale 2021.
Panettone… che bontà!
Con i canditi o senza, classico, con cioccolato, con pistacchio o con sapori fruttati: c’è a chi piace in un modo, chi in un altro, ma il panettone rimane sempre uno dei protagonisti più dolci del Natale. Durante le feste natalizie, infatti, sulle nostre tavole una fetta non manca mai, e oggi vi torno a raccontare di Lorenzo Pozzi e dei suoi panettoni, rigorosamente fatti a mano, che sono pronti e disponibile per allietare il Natale 2021.
Questa delizia del palato, una vera e propria opera d’ingegneria, é ampiamente diffusa in tutta Italia e ormai nel mondo intero perché semplice, genuino, versatile al condimento, sinonimo di famiglia allegra e felice.
Natale è anche cene, pranzi e panettone, che risulta essere odiato o amato per i canditi e l’uvetta che ne contraddistinguono il sapore.
Lorenzo anche quest’anno ci presenta i suoi panettoni: Panettone classico, Panettone cioccolato, Panettone cioccolato e pere, la “New Entry” Panettone “Arte” (fragoline di bosco e cioccolato fondente) e Panettone cioccolato e pistacchi.
Panettone Arte
Natale e panettone son strettamente collegati perché portano ogni anno la tradizione nelle nostre tavole e la tradizione dei panettoni di Lorenzo Pozzi merita d’essere provata.
Perciò quest’anno per Natale regalate e regalatevi un panettone, italiano, artigianale, in poche parole: un panettone di Lorenzo Pozzi.
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale.
È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.
C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.
Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.
È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.
Manca pochissimo al Natale, sicuramente il più anomalo. Due proposte in digitale per riuscire a strappare un sorriso in queste feste blindate.
Meno due al Natale più anomalo della nostra vita e, se digitale dev’essere, che almeno sia divertente. Ecco due iniziative di Casa.it e Il Milanese Imbruttito per sorridere sotto l’albero. Quest’anno sarà il primo Natale in cui i bimbi non potranno abbracciare i tanti Babbo Natale che in questo periodo di solito popolano le vie del centro. Pensando a loro, Casa.it ha ricreato un percorso all’interno della magica casa di Babbo Natale, in un tour guidato dal simpatico vecchietto, che intrattiene i bimbi con il racconto della favola della sua vita. Un caldo momento da godere in famiglia aspettando Natale. Per farlo, basta registrarsi su: www.casa.it/babbonatale/ Ai più grandi invece ci pensa Il Milanese Imbruttito. Ecco il video con i pro del Natale 2020, come sempre, da ribaltarsi.
L’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 porterà il pane, nelle varianti regionali, ad essere il protagonista delle tavole degli italiani. I risultati di un monitoraggio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co.
Per Natale gli italiani riscopriranno il pane, cibo povero per eccellenza in cui però l’Italia eccelle. La pandemia da Covid-19, infatti, ha intaccato le tasche delle famiglie che, per i cenoni delle prossime festività, hanno speso meno del solito accontentandosi di un menu più “povero”. E, secondo un monitoraggio dell’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., che in collaborazione con Filippo Gallinella (Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera) ha creato il movimento ‘Io sto con il Made in Italy’, grande protagonista sarà il pane e le sue tante varianti regionali. Ma quali sono le tipologie di pane più apprezzate, esclusi i formati più comuni? In base al sondaggio a risposta multipla, realizzato su un campione di 500 persone tra i 18 e i 65 anni, a svettare nelle preferenze sono i DOP e gli IGP. Di seguito la top 10:
pane di Altamura
Pane di Altamura DOP, regione Puglia (92% delle preferenze): conosciuto in tutto il mondo soprattutto per la sua durevolezza grazie alla quale può mantenere le sue proprietà organolettiche anche per 10 giorni; Pane di Matera IGP, regione Basilicata (87%): dalla classica forma a cornetto, la pagnotta racchiude in sé tutte le eccellenze del territorio lucano, con le quali si accompagna a meraviglia; Pane Toscano DOP, regione Toscana (82%: per la sua consistenza e la mollica caratterizzata dall’assenza di sale, è ideale per accompagnare salumi e formaggi saporiti e molto altro; Pane Casereccio di Genzano IGP, regione Lazio (79%): ideale per essere abbrustolito e condito con aglio sfregato, sale e olio d’oliva per la preparazione della classica bruschetta;
coppia ferrarese
Coppia Ferrarese IGP, regione Emilia-Romagna (77%): perfetto connubio tra food e design, con un cuore morbido al centro che unisce due pezzi di pasta lavorati a forma di cornetti; Pagnotta del Dittaino DOP, regione Sicilia (75%: riesce a mantenere inalterate le sue caratteristiche sensoriali anche per 5 giorni e, tagliata a fette sottili, va benissimo anche per la prima colazione; Pane di Platì, regione Calabria (72%: prodotto tipico calabrese, è ottimo da gustare caldo, condito con olio, sale e origano, oppure è ideale per bruschette o inzuppato nelle minestre; Pane dei Camaldoli (Pane del Cafone), regione Campania (70%): pane di antichissima tradizione della cultura culinaria partenopea e campana che prende il nome dalla collina situata nella parte nord-ovest di Napoli;
biova piemontese
Bovolo, regione Veneto (68%): dalla caratteristica forma a chiocciola, con la crosta poco spessa e la mollica morbidissima, è gustosissimo farcito con salsicce, peperoni e primo sale; Biova Piemontese; regione Piemonte (66%): un altro pane ideale da panino per la sua forma panciuta, la crosta sottile e la mollica poco densa; ottimo con peperoni, acciughe e salsa verde. Ma il pane sarà protagonista sulle tavole non solo come “accompagnamento”, ma anche come ingrediente principale di alcune ricette tipiche della tradizione culinaria italiana. Qui di seguito alcune delle più note pietanze povere a base di pane: TORTA DI PANE: un dolce povero di una volta che, sfruttando pezzi di pane raffermo e frutta avanzata, consente di realizzare un perfetto dessert anti-spreco; BRUSCHETTE DI PANE: nato per valorizzare il pane vecchio, è storicamente condito con semplici ingredienti come olio, aglio, pomodori e, nelle occasioni, con qualche sardina e con lardo di maiale;
panzanella
PANZANELLA: un must in tutta l’Italia centrale, è un’insalata mista di verdure del proprio orto e pane. Chiamato anche Panmollo, è un piatto semplice e povero tra i più apprezzati; CIPOLLATA: zuppa nata nel Sud Italia. Le cipolle di Tropea, quale ingrediente principale, sono cotte a lungo nel brodo e condite con olio, sale e pomodori maturi, a cui poi viene aggiunta una cospicua razione di pane come “partner” fondamentale; POLPETTE DI PANE: realizzate con pane raffermo ammorbidito con latte, formaggio, uova e acqua e poi cucinate in un sugo di pomodoro semplice. Uno dei piatti della tradizione povera più noti in assoluto;
gnocchi di pane
GNOCCHI DI PANE: una ricetta gustosa e dal sapore antico, è forse il modo più goloso di riciclare il pane; PIZZA DI PANE: piatto che con pochissimo fa felici tutti, è il modo ideale per riutilizzare il pane raffermo creando una pietanza genuina e gustosa; CANEDERLI DI PANE: i tipici Knödel tirolesi, tradizionali in Alto Adige, sono gnocchi di pane conditi con speck e sono uno dei migliori esempi di ricette a base di pane.
Oggi il nostro redattore Jacopo Scafaro ci porta a far conoscenza di Lorenzo Pozzi, concorrente dell’ultima edizione dell’Antonino Chef Academy e dei suoi panettoni.
Alcuni iniziano a preparare l’albero già a Ottobre. Alcuni impazziscono per trovare i regali giusti e iniziamo già due mesi prima a pensarci, altri invece si riducono al 24 Dicembre poco prima di mettersi a tavola per il cenone. Parliamo del Natale, ovviamente. Natale vuol dire riunire la famiglia e gli amici (quest’anno purtroppo non sarà così) e per una volta all’anno, concedersi del tempo insieme senza preoccuparsi del tempo, delle calorie, dei piccoli screzi. La Vigilia di Natale piace quasi di più del 25 stesso: la tavola apparecchiata, l’attesa della mezzanotte, i regali fatti di nascosto, le sorprese, il panettone e quella bella sensazione di tornare bambini e essere avvolti dall’amore delle persone importanti. It’s the most wonderful time of the year recita una famosa canzone che descrive al meglio quanto sia unico questo periodo.
Il Natale è una magica rassicurazione di scatole riaperte con mille decorazioni e di quella porta di casa, che quando riapriamo la sera anche dopo la giornata più dura, si spalanca su mille lucine che fanno passare tutto. Per noi che guardiamo, oggi più che mai, tutto con timore, che abbiamo paura della routine, il Natale è l’unica eccezione. Amiamo sapere che ogni anno lui si presenta puntuale con le sue mille ricorrenze e tradizioni e che nessuno può rubarcelo. Ma Natale è anche cene, pranzi e panettone, che risulta essere odiato o amato per i canditi e l’uvetta che ne contraddistinguono il sapore. Nasce nel 1200 come pane lievitato e arricchito con miele, uva secca e zucca. Nel 1600 acquisì la forma di una focaccia fatta di farina di grano e chicchi d’uva fino all’800 quando divenne un impasto che oltre alla farina di grano conteneva uova, zucchero e uva passa, la quale simboleggiava un certo “tenore di vita” per chi poteva permettersela.
Con Lorenzo Pozzi, cuoco, concorrente dell’ultima edizione dell’Antonino Chef Academy e ragazzo brillante oltre che molto simpatico, abbiamo parlato del Natale e della sua passione per il panettone. Cos’è per te il Natale? Il Natale è famiglia. Condividere dei momenti tutti insieme. Sin da piccoli le vacanze di natale son state un Momento di unione grazie al fatto che entrambe i genitori erano a casa in ferie. Insomma si facevano giochi e attività classiche ma insieme… Natale è famiglia.Colgo anche l’occasione per fare gli auguri di cuore, a tutti quelli che ci leggono. Ti potremmo chiamare “The King of Panettone”, come mai questa passione? King no. La strada per diventare il migliore è lunghissima però l’obiettivo è sicuramente quello. Una passione nata per sfida personale con questo dolce. La prima volta che ho tentato di farlo non ho avuto il risultato sperato, anzi! Da questa sfida con il panettone è nata anche la curiosità e quindi ho iniziato a studiarne anche la storia e gli aspetti che caratterizzano il dolce tipico Lombardo. Ed ecco che il gioco è fatto.È nato un AMORE INCONDIZIONATO.
Quanto è importante la tradizione nella cucina? La tradizione nella cucina è tutto. Non perché non amo i cambiamenti ma perché conoscere da dove veniamo è la base per capire dove si vuole arrivare. Bisogna approfondire come tutto è iniziato altrimenti non capiamo nulla del piatto o del dolce che sia. Perché secondo te, il natale e quindi il panettone sono così importanti? Come detto in precedenza il Natale per me è famiglia quindi è una cosa importantissima. Avere una base interna e una serenità in casa sembra una banalità ma aiuta a sviluppare un futuro roseo e sereno. Natale e panettone son strettamente collegate perché portano ogni anno la tradizione nelle nostre tavole. Pensandola più malinconicamente ci rievocano il ricordo dei nostri cari che non ci sono più ma che con il panettone son cresciuti.. se metaforizzo il tutto con la terra diciamo che è come racchiudersi intorno al nucleo… Svelaci il tuo segreto per realizzare panettoni così buoni. Il segreto è semplice. Amore. Te lo dico con sincerità perché me ne sono accorto da una richiesta di un amico di mio fratello. Mi ha chiesto se potevo fargli un panettone solo per lui e mi ha chiesto un ingrediente speciale.Christian, così si chiama. Ha menzionato l’amore. Ecco in quell’istante mi sono accorto che è l’ingrediente che utilizzo più spesso.
Quindi tra qualche anno, le persone potranno acquistare il Tuo panettone, magari in un tuo negozio... Si! L’obiettivo è quello ma è intermedio. Bisogna sempre avere un obiettivo più grande per poter crescere sempre di più.Ora però bisogna rimanere con i piedi per terra e lavorare per crescere.Una cosa è certa, ho fame(dice sorridendo). Fame che trasmette a tutti noi, in quanto essendo molto attivo sui social, non lascia mai soli i suoi followers, deliziandoli e deliziandoci con numerose ricette, molto gustose e raffinate. Un sorriso, visto il periodo storico che stiamo vivendo, anche quando incoraggiato dalle circostanze, è un regalo capace di segnare la giornata di qualcuno e Lorenzo con la sua cucina, ne regala tanti.
La Pasticceria Filippi presenta la sua novità in vista delle prossime festività natalizie, una novità tutta naturale da veri artigiani del gusto: il Panettone Super Avoriè Classico.
Un nuovo dolce completamente genuino da veri artigiani del gusto. È la proposta dell’azienda vicentina per un Natale 2020 all’insegna dell’autenticità.
Con il Panettone Super Avoriè Classico la Pasticceria Filippi di Zanè (Vicenza) conquista un nuovo traguardo nella ricerca del gusto artigianale. Il dolce da portare in tavola per il Natale 2020 è infatti un Panettone completamente naturale, nel quale le pregiate materie prime si esprimono al meglio in un impasto sontuoso e appagante. Da sempre impegnati nella selezione e nella cura degli ingredienti, tutti i Panettoni Filippi si distinguono per l’assenza di conservanti e di aromi artificiali e per la loro lavorazione rigorosamente artigianale. Con il Super Avoriè Classico, naturale al cento per cento, la Pasticceria Filippi prosegue convinta sulla strada della genuinità.
Andrea e Lorenzo Filippi
“Un Signor Panettone – così lo definiscono i titolari Andrea e Lorenzo Filippi – che arriva dopo due anni di prove e sperimentazioni. Per vivere le Festività 2020 con il calore ritrovato dei propri cari abbiamo realizzato un Panettone che si distingue per la sua completa autenticità”. Come per tutti i dolci natalizi della Pasticceria Filippi, le materie prime sono state accuratamente selezionate e poi trattate con un sempre maggiore rispetto delle tecniche e dei sapori della tradizione. La pasta madre, realizzata con lievito naturale rinfrescato di giorno in giorno fin dal 1972, è l’impronta distintiva che rende unici i prodotti Filippi.
Andrea Filippi
All’impasto così ottenuto si unisce il pregiatissimo burro fresco di latteria Corman, il latte fresco e a chilometro zero delle Latterie Vicentine e il miele dell’apicoltura Gatto Igor, situata nei vicini colli Euganei. La frutta utilizzata dalla Pasticceria Filippi per le sue creazioni è candita dal fresco mediante un processo lento che dura settimane e cubettata dopo la canditura, in modo da evitare la perdita dei preziosi oli essenziali contenuti nella buccia. Per tutti i panettoni Filippi l’uvetta usata è quella australiana, di sua natura bionda e succosa, lavorata senza nessun trattamento o additivo.
A completare il gusto e il profumo del nuovo Signor Panettone una generosa spolverata di bacca di vaniglia naturale del Madagascar, ottenuta dalla macinazione di baccelli interi naturali con un tenore di vanillina superiore a quello delle bacche provenienti da altre parti del mondo. Il prezzo al pubblico consigliato per il Panettone Super Avoriè Classico è di € 28 per il formato da 1kg. La durata a scaffale è di almeno quattro mesi.
Pasticceria Filippi La storia della Pasticceria Filippi inizia nel 1972 a Zanè, in provincia Vicenza. La filosofia della famiglia Filippi abbraccia l’idea del “tempo”: ogni cosa, fatta con rispetto, cura e passione, richiede il suo tempo. Il segreto dei prodotti Filippi sta nella ricerca, nella selezione e nella cura degli ingredienti più pregiati, all’insegna della genuinità e solo con aromi naturali, per realizzare dei prodotti dal gusto armonioso, in cui ogni ingrediente è valorizzato e si combina perfettamente con gli altri. La Pasticceria Filippi è una Certified B Corporation, ovvero un nuovo tipo di azienda che va oltre l'obiettivo del profitto, orientato alla sostenibilità ambientale, al benessere dei dipendenti e dell'intera comunità.
Una bella riflessione del nostro redattore, Jacopo Scafaro, sul Natale.
Il Natale, quando siamo piccoli, è un po’ come il Santo Graal: inarrivabile.
Tutti, da bambini, chiedevamo ai nostri genitori ogni tipo di giocattolo in commercio in quel momento, e loro, puntualmente, rispondevano con un: “te lo porterà Babbo Natale…se farai il/la bravo/a”.
Tutti i bimbi in quel fatidico giorno ripongono le speranze, i desideri e le aspettative perché, detto francamente, Natale è il giorno più felice dell’anno. Ma poi inesorabilmente, cresciamo…
Le carte in gioco cambiano, una volta i regali li ricevevi solamente, ora ti tocca pure farli!
Invece di rimanere come un pesce – a bocca aperta – davanti alla meraviglia dell’albero e di tutte le sue luci, da grandi bisogna: andare a comprarlo – montarlo – e tutti gli annessi, decorarlo e smontarlo, passate le vacanze.
Pranzi e cene con parenti, amici, amici degli amici, colleghi; lunghissime conservazione tutte uguali e soprattutto NON CI SI PUO PIU ALZARE da tavola quando si vuole e buttarsi sul divano! Come cambia crescendo la percezione del Natale. Ecco, per quanto mi riguarda invece non è cambiato un bel niente, anche se ho 33 anni, Natale è per me davvero “the most wonderful time of the year”.
Il Natale dal mio punto di vista non è solo la festività religiosa – per quanto questa sia importante – o come la vedono alcuni, solo una festa consumistica, è il periodo, momento della Gioia con la G maiuscola: è l’occasione (per molti l’unica) per stare insieme ai propri affetti – anche quelli più lontani – un’opportunità per far sapere alle persone più care quanto siano importanti per noi e pazienza, se durante l’anno si abbia poco tempo per vedersi, è comunque bello lo stesso amare e sentirsi amati anche solo per qualche giorno all’anno, no?!
Anche perché Natale non è solo:
Come se la festa si limitasse unicamente all’arrivo di Babbo Natale – Gesù Bambino – Santa Lucia – San Nicola (ma chi arriva poi alla fine? si è capito!).
Come se il Natale fosse quell’apparire di pacchetti colorati sotto l’albero che più sono e più è Natale. Come se il Natale fosse qualche mega abbuffata da farsi rigorosamente in gruppi di almeno venti chiassosi familiari.
Come se per Vivere il Natale, per assaporarne la magia, ti servisse altro che te stesso.
Natale fa parte di noi, ‘Natale è…’
Dentro di te, se lo vuoi. Natale sei tu che lo rendi speciale, se lo vuoi.
Natale è uno stato d’animo, una gioia che d’improvviso ti prende dentro e che sale dal profondo ad illuminarti gli occhi.
Natale è un’emozione che senti in quel punto tra viso e stomaco e che ti libera il respiro.
Natale è insieme il/la bambino/a e il/la vecchio/a saggio/a che hai dentro, che ti chiedono di riempire il tuo cuore di gioia in questo giorno così speciale.
Natale è la luce che torna a prevalere sull’oscurità, il momento in cui sai che ce la puoi fare, in cui vedi la tua bellezza e il tuo valore. Natale è l’ora in cui ti accorgi che sei tu che crei la tua vita, che basti a te stesso, che sai amarti, che ti piaci e sei felice di essere come sei e tutto questo è ben da festeggiare.
Natale è scoprire che stai bene sia da solo che in compagnia, che sei felice di avere altri attorno ma che la tua felicità non dipende da loro.
Natale è sapere nel profondo che le persone che ami sono con te anche se non ci sono e le ami lo stesso.
Natale è le luci, i colori, le canzoni, i profumi che riempiono le vie del centro e quelle in periferia e poi ti entrano dentro a riempire parti di te.
Natale è quella speranza di un nuovo domani che aleggia nell’aria del mese più buio dell’anno e nei giorni dopo il Solstizio esplode in una festa di luce.
Natale è il bisogno atavico che abbiamo inciso nei geni, di tirare un sospiro di sollievo perché il sole non si è fermato nel punto più lontano.
Avremo ancora luce e calore, ringraziamo il divino, accendiamo fuochi, cantiamo e balliamo e facciamo festa, è Natale!
Appunto è Natale, che la gioia possa riempire il vostro cuore fino a farlo traboccare, si accenda il sorriso sulle vostre labbra e nei vostri occhi, possa la magia di questo giorno speciale riempire la vostra anima e farla brillare.
Sotto la Loggia Fra’ Giocondo, Piazza dei Signori, a Verona, il 20 dicembre tradizionale taglio del pandoro gigante Melegatti e il Recioto Valpolicella “Il Narcisista” della cantina Buglioni per festeggiare l’arrivo del Natale. Buglioni promuove golose iniziative per la città: dal Kitchen Lab di Capodanno al brindisi in onore della tradizione.
Un brindisi per festeggiare l’arrivo del Natale con due dei prodotti più celebri della tradizione veronese, sotto la Loggia Fra’ Giocondo, in Piazza dei Signori. Il 20 dicembre i Mercatini di Natale di Verona testimonieranno il taglio del pandoro gigante offerto da Melegatti, accompagnato, com’è tradizione, dal Recioto della Valpolicella Classico Doc, Il Narcisista, della cantina Buglioni. Un tipico abbinamento veronese immancabile a Natale, che i turisti in visita nella città patrimonio dell’UNESCO avranno modo di apprezzare grazie a questa iniziativa.
L’appuntamento è alle ore 17.00.
Sempre sulla scia di feste all’insegna della condivisione e della convivialità, la Locanda del Bugiardo, ristorante gourmand immerso nei vigneti di San Pietro in Cariano della cantina Buglioni, ha previsto per il Capodanno un’originale proposta: Kitchen Lab, un’esperienza coinvolgente dove ogni partecipante potrà scegliere il proprio ruolo, dal mescitore all’aiuto cuoco, dal fochista al gastronomo, oppure semplicemente buongustaio. Un menù raffinato con una selezione di vini della cantina che vanno dal Molì, rosato frizzante sur lie da uve molinara, al Lussurioso, Amarone della Valpolicella Classico DOCG.
Inoltre, nelle tre Osterie del Bugiardo, di Verona, Negrar e Villafranca, la Cantina Buglioni propone, per il Natale, un ricco menù della tradizione a base di carne, mentre a Piscaria, il ristorante – pescheria con cucina di mare ideato per far scoprire le molte possibilità di abbinamento tra il pesce e i vini rossi della cantina, la cucina di mare è protagonista delle tavole di Natale e Capodanno. Le prenotazioni sono aperte.
In tutti i locali sono acquistabili i cesti di Natale gourmet, raffinate cassette di legno che abbinano ai prodotti gastronomici della tradizione della Valpolicella, e non solo, i vini originali e autentici della cantina.
Per info e prenotazioni:
Osteria del Bugiardo - Corso Porta Borssari 17/A Verona - 045591869 bugiardoverona@buglioni.it
Piscaria - Corso Sant’Anastasia, 42 Verona - 0454950663 piscaria@buglioni.itLocanda del Bugiardo - Via Cariano 24/A Località Cariano, San Pietro in Cariano VR - ingresso da Pescantina - 0456801725 locanda@buglioni.itWebsite: www.buglioni.it