Roby Sing&Song: puntata di dediche

di Roberta Pelizer 
Torna l’appuntamento che ci racconta il programma che va in onda il giovedì su RadioVertigo1. 

Buongiorno cari amici del web, anche questa settimana non è mancato l’appuntamento con la mia trasmissione Roby Sing & Song in diretta al giovedì dalle 16,00 alle 17,00.


Chi mi segue sa che la playlist prevede un viaggio musicale dagli anni 70 sino ai giorni nostri ma questa volta la scaletta è stata scelta dei nostri amici ascoltatori, io mi sono limitata a decidere solo quale brano avrebbe dato il via al tutto e nella fattispecie la prima della lista è stata “Material girl“ di Madonna, al seguito Fabrizio da Roma ci ha richiesto “ Una storia importante “ di Eros Ramazzotti che non ha dedicato a nessuno in particolare bensì alla sua città natale , Roma per l’appunto , dato che anche il cantante ne è originario .


Il nostro fan numero uno Zio Beppe ci ha richiesto un brano sei Police perché, mi ha spiegato , che gli ricorda il periodo del militare quando era spensierato e come si dice adesso con zero sbatti , dando spazio all’amore è stata la volta di Cristina che ha dedicato al suo fidanzato Luca “ Come nelle favole “ di Vasco Rossi , per Gioele che ha compiuto gli anni la mamma ed il papà hanno richiesto “Guerriero “ di Marco Mengoni e poi ancora da Napoli Gennaro ha dedicato ad una donna speciale “ Tu si na cosa grande pe me “ di Domenico Modugno.


Abbiamo fatto un saliscendi di emozioni tra ricordi di gioventù , amori ormai finiti e legami di famiglia indissolubili spaziando dai Doors , Whitney Houston, i Bon Jovi ed infine una girl band russa che ci ha richiesto una ragazza che direttamente da Mosca aperto un ristorante tipico russo in quel di Milano e nel messaggio mi ha scritto che le mancano tantissimo le sorelle e le amiche per cui siamo arrivati anche nel profondo est.


L’appuntamento è sempre per la prossima settimana stesso posto stessa ora, un abbraccio dalla vostra Roby .

Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

Roby Sing&Song: alla scoperta dei videoclip musicale più “originali”.

di Roberta Pelizer 
Torna con la nuova edizione 2021 - 2022 la rubrica “Roby Sing&Song” che ci racconta la puntata di oggi della trasmissione da lei condotta su Radio Vertigo One. 

Videoclip strani ne abbiamo??? A rieccoci!! Dal ChiosOne siamo tornati nello studio 1 del quartier generale di Radiovertigo1, per la nuova ed entusiasmante stagione del mio programma in diretta dalle 16,00 alle 17,00 Roby Sing&Song.

Durante le vacanze ho avuto modo di poter fare un po’ il punto della situazione e schiarirmi le idee su come poter sviluppare le puntate, e dopo un po’ di sali e scendi ho deciso di raccontarvi dei videoclip più strani che ho visto in questi anni. L’idea, appunto, mi è venuta mentre ero in macchina e ‘stranamente’ ascoltavo la radio ed ho sentito Black hole Sun dei Soundgarden e subito mi sono ricordata del video che era assurdo e quindi mi sono detta: “ma perché non fare una puntata tutta improntata sui video strani”?, Detto fatto!

L’apertura della playlist l’hanno fatta i mitici Queen con “I want to break free”, dove tutti quanti erano travestiti da donna e facevano un figurone, soprattutto Freddie Mercury che con parrucca e baffi aveva una marcia in più. Poi in successione abbiamo ascoltato i Blink 182, i Queen of the store age, gli Offspring e gli Aerosmith, con i commenti ed i suggerimenti anche degli ascoltatori della radio che mi scrivevano in box Line per farmi suggerimenti!

Che spettacolo la puntata di oggi … non poteva mancare Katy Perry che è la regina indiscussa dei video strani e, come ho detto anche in diretta, Lei riesce a far passare la sua bellezza disarmante in secondo piano perché è talmente divertente ed autoironica che non puoi fare a meno di vedere i suoi video tutto d’un fiato. In chiusura ho scelto Malibù di San Giovanni in quanto il video è carino e divertente, la canzone sa ancora tanto d’estate e poi nel video è presente la sua fidanzata Giulia (nonché vincitrice di Amici di quest’anno) con Andreas Müller E la figlia piccola di sei anni ( Olivia ) di Veronica per Peparini che è la Coreografa del video nonché insegnante del talent show di Maria De Filippi .

L’appuntamento con Roby Sing & Song è sempre per giovedì prossimo dalle 16,00 alle 17 puntuali e mi raccomando mettete like a tutte le nostre pagine aziendali ma soprattutto seguiteci sempre perché ci sono tante belle novità in arrivo, un abbraccio dalla vostra Roby.

La “Moda” che ritorna sempre : gli anni 90.

di Roberta Pelizer 
Roberta Pelizer, titolare del
brand Rp Event ci racconta il ritorno della moda degli anni 90.


Estate 2021 , tutte le tendenze.

Una regola assoluta della moda è che tutto torna, questa estate è una delle testimonial più significative per quanto riguarda questo argomento, in questo articolo riscopriremo assieme gli anni 90.

Il primo capo a ritornare è la giacca oversize, da abbinare con un look informale in modo da creare il contrasto e sdoganare finalmente il blazer, magari con un paio di short di jeans ed una canotta. Parlando di oversize non dimentichiamoci della camicia che a seconda delle occasioni è molto versatile: ad esempio con un bel costume intero in tinta unita, oppure con short e top minimal e per le occasioni un più “importanti“ , si può infilare dentro ad un paio di pantaloni lunghi, ma rigorosamente a vita alta.

Direttamente dalle serie cult come “ Beverly hills 90210”, torna il vestitino con le spalline leggero, rigorosamente a fiori che abbinato alle sneakers è un outfit perfetto, anche in queste giornate così afose.

Restando in tema floreale, non può mancare il top con le maniche a sbuffo, che scopre l’ombelico con la sua inconfondibile arricciatura in vita, anch’esso da abbinare a pantaloncini di jeans sfrangiati o gonne a campana, ma tutto rigorosamente, sempre a vita alta . Per un look un pochino più elegante ma allo stesso fresco la moda 2021 propone anche questo completo: gonna a vita alta con lunghezza midi e spacco laterale, completa l’outfit un top con spalline con lo scollo a cuore.

Le parole d’ordine quindi sono fiori e leggerezza, ed il gioco è fatto.

RP FASHION & GLAMOUR NEWS: ci siamo rifatti il look!

di Roberta Pelizer 
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale. 

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.

C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.

Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.

È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.

A presto.

Genova. ARCANI: “Tarocchi tra Gioco, Danza e Mistero”

Riceviamo e pubblichiamo
Venerdì 2 Luglio alle ore 21.00 nel parco del Museo delle culture del mondo in Castello D'Albertis a Genova. Arte, danza, simbolismo e narrazione.

Venerdì 2 luglio alle ore 21.00, nel parco del Museo delle culture del mondo in Castello D’Albertis a Genova, si terrà l’evento/spettacolo: ARCANI “Tarocchi tra Gioco, Danza e Mistero”.
Un viaggio insolito alla scoperta degli arcani maggiori attraverso arte, danza e simbolismo, il tutto abilmente miscelato tra le narrazioni dell’esperto Marco Alex Pepè indagatore dell’insolito, scrittore di turismo del mistero, nonché studioso di discipline esoteriche e ideatore del Ghost Tour di Genova e dalle danze della Compagnia Shams di Enrica Ricciardi, coreografa, docente e direttore del Centro di Formazione Professionale per le danze etniche AID&A di Genova.

Marco Alex Pepè

Per l’occasione il pubblico potrà ammirare, per la prima volta, le opere pittoriche dell’artista Odo Tinteri
22 pannelli 200×100 cm, raffiguranti gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, che faranno da cornice all’evento e che resteranno esposte fino al 13 Luglio presso la sala conferenza del Castello.

Odo Tinteri

Lo spettacolo  gratuito, aperto alla cittadinanza, solo su prenotazione (posti limitati), nel rispetto delle normative anti-covid, è organizzato dall’Associazione Libera Mente APS, patrocinato dal Comune di Genova.
Per prenotare scrivere all’indirizzo mail: liberapromozione@gmail.com
Dalle 19,00 e fino ad inizio spettacolo, sarà possibile prenotare il proprio aperitivo o la propria cena presso il Bistrot all’interno del parco chiamando il 3917610087 (solo per il Bistrot non per lo spettacolo).

Genova, Palazzo Ducale: L’Italia di Magnum. Da Robert Capa a Paolo Pellegrin

a cura della Redazione
Dal 4 maggio al 18 luglio 2021, la Loggia degli Abati di Palazzo Ducale a Genova ospita la mostra dedicata all’agenzia Magnum: in mostra oltre duecento fotografie che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese dal dopoguerra a oggi.

L’Italia di Magnum. Da Robert Capa a Paolo Pellegrin”: dal 4 maggio al 18 luglio in mostra nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale a Genova.
La mostra
Una straordinaria carrellata di oltre duecento fotografie che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese dal dopoguerra a oggi. Venti autori dell’agenzia Magnum Photos, la più importante al mondo, scelti per raccontare storie grandi e piccole, personaggi e luoghi dell’Italia degli ultimi settant’anni, in un affascinante intreccio di immagini molto note e altre meno che compongono il tessuto sociale e visivo del nostro paese.

Dal dopoguerra ai giorni d’oggi
Introdotta da un omaggio ad Henri Cartier-Bresson e al suo viaggio in Italia negli anni Trenta, la mostra prende avvio con due serie strepitose, una di Robert Capa, dedicata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, che mostra un paese in rovina, distrutto da cinque anni di conflitto, e una di David Seymour, che nel 1947 riprende invece i turisti che tornano a visitare la Cappella Sistina: l’eterna bellezza dell’arte italiana che appare come il segno della rinascita di un’intera nazione.
Il percorso espositivo, articolato in decenni, si snoda tra le fotografie di Elliott ErwittRené Burri e di Herbert List che rappresentano gli anni Cinquanta con le contraddizioni di Roma, gli esordi di Cinecittà e la mostra di Picasso a Milano e prosegue con tre figure forse meno note al grande pubblico ma peculiari della storia di Magnum: Thomas Hoepker che immortala il trionfo di Cassius Clay (poi Mohamed Alì) alle Olimpiadi di Roma del 1960, Bruno Barbey che documenta i funerali di Togliatti e Erich Lessing con un servizio che riporta direttamente ai tempi del boom economico con una carrellata sulla spiaggia di Cesenatico.
In questo grande racconto per immagini non potevano mancare per gli anni Settanta Ferdinando Scianna e le feste religiose in Sicilia, Raymond Depardon con la sua struggente serie sui manicomi, realizzata poco prima della Legge Basaglia, e Leonard Freed con i suoi scatti sul referendum sul divorzio. E poi gli anni Ottanta con Martin Parr e Patrick Zachmann, gli anni Novanta e Duemila con le discoteche romagnole di Alex Majoli, il reportage di guerra in ex Jugoslavia di Peter Marlow e il G8 di Genova nelle fotografie di Thomas Dworzak.
L’ultimo tassello dei primi decenni del 2000 è di Paolo Pellegrin con le immagini della folla assiepata in Piazza San Pietro nella veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II e con quelle di un’altra folla, quella dei migranti su un barcone, tragico segnale dell’attualità.
La mostra si conclude con una straordinaria sequenza di immagini di Mark Power, dedicate ai luoghi simbolo della cultura italiana: da Piazza San Marco alla Basilica di San Petronio a Bologna, dal Museo del Cinema di Torino al Duomo di Milano, capolavori dell’architettura e dell’ingegno italiano che diventano a loro volta soggetti di autentici capolavori fotografici.

Walter Guadagnini

Un ritratto dell’Italia e la storia della fotografia
Dal punto di incontro tra l’anima artistica e quella reportagistica della fotografia della prima metà del Novecento – che coincide con la nascita di Magnum Photos – prende avvio un percorso che non solo consegna alla memoria un ritratto poliedrico dell’Italia e dell’italianità, ma che ci parla di un capitolo decisivo nella storia della fotografia stessa. Questo viaggio attraverso piccoli e grandi eventi, momenti specifici o contingenti, è un tentativo di fare ordine, seppur parziale, nella nostra memoria; di rileggere il passato e il presente per cercare di interpretare la complessa fisionomia della contemporaneità.

Magnum Photos
Magnum Photos nasce nel 1947 a New York dove, sul terrazzo del MoMA, Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert ne ufficializzano la fondazione.
Fin dal principio, la tutela del diritto d’autore e il rispetto della creatività e della verità sono i cardini dell’agenzia cooperativa. I negativi, per la prima volta, restano quindi di proprietà dei soci, e i fotografi sono al sicuro dalle prevaricazioni degli art director e dei direttori dei giornali. Una nuova libertà di agire secondo il proprio stile personale, i propri interessi e la propria autorialità è incoraggiata fin dall’inizio. Grazie a questi princìpi fondanti si giunge a un rapido successo di Magnum, che in pochi anni accoglie numerosi e importanti nomi del mondo della fotografia.
Dalla sua fondazione, 92 fotografi hanno contribuito alla storia di Magnum, e oggi 49 membri continuano a portare avanti i suoi valori originari, la tutela dei diritti del fotogiornalista, la garanzia di rispetto e onestà verso il suo pubblico.
L’Italia di Magnum. Da Robert Capa a Paolo Pellegrin
Genova - Palazzo Ducale Loggia degli Abati
dal 4 maggio al 18 luglio
La mostra è a cura di Walter Guadagnini con Arianna Visani
Organizzata da SUAZES, CAMERA Centro Italiano per la Fotografia e Magnum Photos 
martedì - mercoledì - giovedì ore 14.30 - 19.30 / venerdì ore 14.30 – 21 / sabato e domenica ore 11 – 19
Biglietti: Intero 10€ - Ridotto 8€ - il venerdì per i giovani under 27 5€
Dal martedì al venerdì è possibile acquistare i biglietti online, su vivaticket.it (il link sarà disponibile a breve) e presso la biglietteria di Palazzo Ducale
il sabato e la domenica prenotazione obbligatoria, come da decreto legislativo. Acquisto online, su vivaticket.it (il link sarà disponibile a breve)
Visita la mostra in sicurezza: la visita alla mostra segue i protocolli di sicurezza anti Covid-19 che prevedono la misurazione della temperatura all’ingresso, l’obbligo di mascherina in tutti gli spazi e il rispetto della distanza interpersonale tra i visitatori.

Ferruccio de Bortoli domani sul canale YouTube di Palazzo Ducale di Genova

a cura della Redazione
Il noto giornalista, già direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore, in dialogo con Michela Bompani presenterà online, domani, domenica 18 gennaio, il libro “Le cose che non ci diciamo (fino in fondo)” .

Domenica 10 gennaio 2021, ore 18 sul canale YouTube di Palazzo Ducale di Genova e sulla pagina Facebook e sul canale yotube del Centro culturale Primo Levi, Ferruccio de Bortoli presenterà, dialogando con Michela Bompiani, il suo libro “Le cose che non ci diciamo (fino in fondo), Edizioni Garzanti.

Nel dibattito pubblico italiano sem­bra sempre mancare un pezzo di ve­rità: pur di raggranellare qualche bri­ciola di consenso e soddisfare gli appetiti di lobby e gruppi di pote­re, avanza inesorabile una narrazione di comodo che ci esenta da qualsia­si responsabilità personale e colletti­va.
Per questa ragione Ferruccio de Bortoli, con lucidità impietosa, sot­tolinea quelle storture e quei peri­coli che troppo spesso in Italia ven­gono sottaciuti.
Perché non ci diciamo fino in fondo che spendiamo più di quanto dovremmo, senza preoccuparci della crescita del debito pubblico; che non possiamo vivere di sussidi statali sen­za creare reddito; che è illusorio voler difendere l’occupazione finanziando con i soldi dei contribuenti aziende senza futuro.
La crescita del capitale umano viene spesso trascurata, la cultura scientifica è poco diffusa, e dilaga un antieuropeismo populista privo di solide ragioni economiche.
Ma è solo recuperando lo spirito migliore che da nord a sud abbiamo dimostrato nelle dure settimane di autoreclusione che possiamo affrontare una volta per tutte le no­stre lacune per tornare ad avere fidu­ciaC nel domani, autentico propel­lente per una forte ripresa nazionale.
In collaborazione con Centro culturale Primo Levi.

Ferruccio De Bortoli è nato a Milano il 20 maggio 1953, si è avvicinato al giornalismo nel 1973 quando è stato assunto come praticante al Corriere dei ragazzi. Una lunga esperienza che lo ha portato a ricoprire ruoli importanti in quasi tutti i giornali italiani. Nel 1997 è stato nominato direttore del Corriere della Sera. Un incarico avuto fino al 2003 quando ha lasciato per restare in ambito editoriale Rcs con il ruolo di amministratore delegato prima di diventare direttore de Il Sole 24 Ore. Anche questa una breve esperienza (2003-2009) prima di ritornare ‘a casa’ al primo quotidiano italiano. Un grande amore che lo ha portato a rifiutare presidente della Rai. Al termine di questa esperienza è rimasto in redazione come editorialista e contemporaneamente è stato nominato presidente della casa editrice Longanesi e dell’associazione Vidas. È oggi editorialista del «Corriere della Sera» e, in Svizzera, del «Corriere del Ticino».

Sabato Rai: Alberto Angela, Linea Verde Life e Tour, Linea Blu

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, sabato 31 ottobre, tra la programmazione Rai vi suggeriamo Alberto Angela a Ravenna con il suo “Passaggio a nord ovest”. “Linea Verde Life” ci porta a Genova mentre “Linea Verde Tour” nel Vulture.  La costa di Siracusa per “Linea Blu”.

Alla scoperta di Ravenna con “Passaggio a nord ovest”: Alberto Angela esplora natura, storia e luoghi
Sorta in un ambiente poco ospitale, Ravenna è il tema d’apertura della puntata di “Passaggio a nord ovest” di sabato 31 ottobre alle 11.25 su Rai1. La città di origine romana fu caratterizzata dalla presenza del sale, l’oro bianco. Per questo motivo Augusto fece in modo che Classe, il porto di Ravenna, diventasse la base della flotta militare destinata al controllo del Mediterraneo orientale.
Isolati, freddi e difficilmente accessibili, i villaggi siberiani soffrono di una carenza di assistenza sanitaria. Per risolvere questo problema, il governo russo ha creato dei convogli sanitari, veri ospedali viaggianti, che sono in grado di assicurare assistenza. In viaggio attraverso un mondo in cui il gelido inverno dura nove mesi, incontreremo pazienti e dottori che dedicano la loro vita ad aiutare il maggior numero possibile di persone. Nella regione montuosa del Podhale, al confine tra Slovacchia e Polonia, vivono antiche comunità montane, in polacco “Gòral”, che hanno conservato tradizioni, usi e costumi particolari, oltre a una lingua diversa dal polacco ufficiale. Seguiremo il boscaiolo Staszek, il pastore Janek, l’artigiano Jan e il suonatore di cornamusa Piotr nelle loro attività quotidiane.

Genova “la superba” protagonista a Linea Verde Life con Marcello Masi e Daniela Ferolla
Il nuovo appuntamento con “Linea Verde Life”, il settimanale di Rai1 che racconta l’Italia virtuosa ci porta, sabato 31 ottobre alle 12.20, alla scoperta degli aspetti meno noti della “Superba”, Genova. Come si raccolgono i “risseu” i ciottoli per comporre i magnifici mosaici della città ligure e poi una curiosità veramente poco conosciuta, le terme di Nostra Signora dell’Acqua Santa. L’Acquario di Genova questa volta farà conoscere un’autentica innovazione in collaborazione con l’Istituto italiano di Tecnologia e poi un dovuto omaggio al ponte San Giorgio, il nuovo ponte sul Polcevera, per capire meglio come funzionerà la manutenzione. Quindi saliremo su un enorme rimorchiatore per vedere come si lavora al porto in modo sostenibile. Non mancherà, naturalmente, un giro fra le specialità genovesi e la ricetta di Federica De Denaro.

“Linea Blu” esplora la costa di Siracusa con Donatella Bianchi
Sabato 31 ottobre
, alle 14 su Rai1, “Linea Blu” va alla scoperta del siracusano, partendo da Brucoli, passando per Ortigia fino ad arrivare all’Area Marina Protetta del Plemmirio. A Brucoli, paese da secoli vocato alla pesca, “Linea Blu” visita l’omonimo faro recuperato quest’anno e inaugurato per l’occasione da Donatella Bianchi. Un’operazione che si è potuta realizzare grazie all’iniziativa dell’Agenzia del Demanio che punta al recupero e riuso di beni pubblici situati lungo la costa a fini turistico-culturali coinvolgendo alcuni dei più straordinari territori costieri italiani. Con il Direttore dell’Agenzia del Demanio si cercherà di capire meglio il progetto. Scendendo lungo la costa, sosta a Ortigia, luogo che custodisce le antiche vestigia di Siracusa e la sua storia. “Linea Blu” ne racconta i miti, le tradizioni ma anche la quotidianità visitando il mercato del pesce. Il viaggio prosegue verso sud fino all’Area Marina Protetta del Plemmirio. Oltre a una visita alla nuova sede, ci racconta le attività in mare. In questa puntata si parla anche di surriscaldamento globale con il progetto “Mare caldo” che vede capofila Greenpeace e che vuole mettere in connessione le Aree marine protette italiane per costruire una rete allo scopo di raccogliere dati quantitativi e scientificamente rilevanti sulle condizioni della porzione italiana del mare mediterraneo. Questi dati verranno poi messi in relazione con le popolazioni animali e le specie vegetali in base alle diverse profondità. E per finire, sempre nell’Area Marina Protetta del Plemmirio, Fabio Gallo sarà in viaggio con la Capitaneria di Porto per una campagna di monitoraggio ambientale.

“Linea Verde Tour” racconta il Vulture: in viaggio tra le bellezze naturalistiche del nord della Basilicata
Il Vulture e il suo ricco patrimonio ambientale sono il tema della puntata di “Linea Verde Tour” in onda sabato 31 ottobre, alle 15 su Rai1. Ricco di aree di interesse naturalistico, il Vulture richiama turisti da tutta Italia. I conduttori Federico Quaranta, Giulia Capocchi e Peppone, sempre affiancati da Donata Manzolillo, faranno una serie di escursioni per entrare in contatto con un esempio di natura incontaminata. Federico si “immergerà” nella natura dei laghi di Monticchio in cui si riflette l’abbazia benedettina di San Michele e dove galleggiano i meravigliosi fiori delle ninfee Alba. Giulia sarà una ecoturista alle prese con un’escursione alla scoperta delle cascate di San Fele mentre Donata andrà a visitare il castello di Melfi dove, con i falconieri, farà rivivere i tempi di Federico II. Vulture è natura ma anche enogastronomia. Peppone sarà alle prese con la vendemmia in corso a Venosa. Le prelibate uve del Vulture saranno trasformate nel nettare che rappresenta il vino Aglianico, un rosso dai profumi indescrivibili. “Linea Verde Tour” è un progetto che si prefigge di dare alle regioni uno spazio narrativo per raccontare in profondità territori ricchi di storia e tradizioni, miti e leggende. Sarà un’occasione per affrontare i temi della ecosostenibilità e della biodiversità, per un turismo che permetta una esperienza immersiva nella natura.  

Genova: “Michelangelo. Divino artista” a Palazzo Ducale

Riceviamo e pubblichiamo
L’Appartamento del Doge e Cappella Dogale di Palazzo Ducale a Genova ospiterà dal prossimo 21 ottobre la mostra dedicata a Michelangelo.

Mercoledì 21 ottobre a Genova apre al pubblico la mostra “Michelangelo. Divino artista“: a ospitare questo evento l’Appartamento del Doge e la Cappella Dogale di Palazzo Ducale. La mostra rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2021.

Cleopatra

Scultore, pittore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti fu artefice di opere incomparabili per tensione morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi. Per la sua poliedrica personalità il Buonarroti venne definito “artista universale” a cominciare da Giorgio Vasari che con questa formula sintetizzava un giudizio condiviso. Al contempo proprio Vasari poneva l’artista fiorentino al vertice della storia dell’arte moderna, intesa come progresso, celebrando sia Buonarroti sia Firenze sia i Medici, ‘sovrani’ assoluti di Firenze al tempo di Cosimo I.
Il team dei curatori e degli organizzatori ha messo a punto un percorso espositivo che concentra un’attenzione speciale su uno degli aspetti per i quali la figura di Michelangelo può dirsi unica nella storia della civiltà occidentale: l’eccezionalità degli incontri che costellano la sua biografia
Nella sua vita prodigiosamente lunga e operosa, infatti, l’artista fin dalla prima adolescenza fu in contatto, grazie al suo talento e, in seguito, alla sua fama, con personaggi d’alto rango dell’età Rinascimentale, in posizioni chiave nella politica, nella religione, nella cultura. Nessun altro artista ha mai potuto vantare, né può oggi vantare, d’aver frequentato sotto il loro stesso tetto due futuri pontefici da giovinetti, o di aver servito ben sei papi, o di aver intrattenuto rapporti diretti con mecenati della grandezza di Lorenzo il Magnifico e dei reali di Francia, Francesco I di Valois e la nuora Caterina de’ Medici.

Madonna della Scala

Ma il progetto di una mostra su Michelangelo deve sempre fare i conti con l’inamovibilità della grande maggioranza delle opere autografe dell’artista. Si tratta infatti di statue in marmo e di affreschi, divisi tra musei (prevalentemente a Firenze) e i palazzi Apostolici Vaticani. Solo poche statue risultano esponibili in una mostra: fra queste, è prevista la presenza della Madonna della Scala, capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze
Si può contare, inoltre, su un ampio nucleo selezionato di disegni autografi, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti, insieme con fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime e altri suoi scritti originali. 
Il percorso espositivo (come pure il catalogo e gli apparati multimediali di accompagnamento) sarà composto di sezioni, dedicate ai diversi periodi della lunga vita di Michelangelo, che comprenderanno opere originali dell’artista, sculture e disegni in particolare; opere originali di diretti collaboratori, da lui stesso ispirate e guidate; ritratti dipinti e scolpiti, di Michelangelo e dei personaggi storici a lui collegati; medaglie; rime, lettere e, in generale, appropriate testimonianze documentarie e opere d’arte di autori vari.
La narrativa storica e storico-artistica che ne risulta non mancherà di stupire. Michelangelo attraversò quasi un secolo, in un tempo di guerre, di violenze e di cruciali rivolgimenti (quando prese forma lo scenario politico europeo nel quale tuttora ci muoviamo), mantenendosi vicino al potere senza farsene distruggere e neppure troppo condizionare, in ragione del suo carattere  indipendente e risoluto. 

Palazzo Ducale – Cappella Dogale

Poté assistere, spesso prendendovi parte, agli ultimi splendori dell’età di Lorenzo il Magnifico e alla cacciata della famiglia Medici, alla predicazione apocalittica del Savonarola e alla sua disgrazia, all’ascesa di Roma sotto Giulio II e ai papati dei Medici, alla tragedia del Sacco di Roma e all’assedio delle truppe imperiali alla fragile Repubblica fiorentina, al nuovo autoritario regime mediceo e all’esilio degli oppositori (tra i quali, volontariamente, lui stesso), al nuovo splendore dell’Urbe sotto Paolo III e i suoi successori, alle lacerazioni della Cristianità divisa dagli scismi, al profilarsi della Controriforma.
Generoso e sospettoso, schietto e prudente, amabile e brusco, Michelangelo è uomo dalle mille contraddizioni, che emerge più affascinante e carismatico ogni volta che si riprende in considerazione l’immensa mole dei capolavori da lui creati e dei documenti che ci guidano a ricostruirne la vita, l’opera e gli affetti.

Cristina Acidini
curatrice della mostra
Michelangelo. Divino artista
Genova – Palazzo Ducale - Appartamento del Doge e Cappella Dogale
dal 21 ottobre 2020 al 14 febbraio 2021
da martedì a domenica, ore 10-19 lunedì chiuso la biglietteria chiude un'ora prima
biglietti: 12€ intero - 10€ ridotto - 4€ scuole; bambini e ragazzi fino a 14 anni - bambini fino a 6 anni gratuito
la mostra è a cura di Cristina Acidini, con Alessandro Cecchi ed Elena Capretti e realizzata in collaborazione con MetaMorfosi Associazione Culturale