Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

Renato Zero: torna con il nuovo album ‘Atto di fede’ e 4 live al Circo Massimo

di Jacopo Scafaro
Il cantautore romano ha  annunciato quattro concerti evento nel corso della presentazione del suo ultimo lavoro "Atto di fede" che contiene 19 brani inediti di musica sacra ed innumerevoli collaborazioni. 

Renato Zero tornerà sul palco con quattro concerti al Circo Massimo a settembre: l’annuncio oggi in Campidoglio, nel corso della presentazione del suo ultimo lavoro, il suo primo progetto (anche) editoriale, ‘Atto di fede’. 

Foto di Roberto Rocco

Dopo giorni di indizi disseminati sui social, il mistero è finalmente risolto. RENATO ZERO svela a tutti il suo primo progetto editoriale (un doppio cd ed un libro) che saranno pubblicati venerdì 8 aprile 2022. L’artista presenta così il suo progetto:
“Ci siamo ammalati di silenzio. Anch’esso probabilmente contagioso. Anche lo sguardo ne risente. Quei gesti necessari e molto più efficaci delle parole. Un silenzio che sbarra le porte. Che inibisce il respiro. Che toglie le forze e facilita la rassegnazione. E queste distanze si fanno sentire, eccome! I rumori della vita non sono più gli stessi. Il vociare dei bimbi. Il megafono graffiante dell’arrotino. Il fischiettare del garzone in bicicletta. E tanto altro benessere, così magicamente espresso, lascia il posto all’inquietudine. Alla routine snervante e tossica. Eravamo ottimi cristiani, anche prima di passare dal confessionale. Buoni dentro. Pazienti al punto che, una volta raggiunto un risultato, per gustarsi tutto il suo effetto, potevano trascorrere, giorni, settimane. A volte persino tutta la vita. Il prete riusciva a conquistarsi tutta la famiglia. Assiduo e premuroso com’era. Senza ricorrere ai santini. Alle benedizioni o alle promesse di un percorso immacolato. Sicuro e indolore. Ci siamo ammalati di indifferenza. Sguardo fisso. Muscoli arresi. Movimenti pochi e calcolati. Un abbraccio? Un inutile spreco di energie. Tutto scorre liquido e prevedibile. Qualche temporale ci scuote, ma poi, non si ha neppure più la voglia di rimpiangere il sole. Dove ci siamo persi? Per quale remota inspiegabile ragione? Una volta scartato il regalo se ne conserva persino l’incarto. Eppure la vita oltre tutto e tutti è uno spettacolo magnifico! Avevamo ciascuno un biglietto in prima fila, ma per la troppa indecisione siamo rimasti incollati al divano…e ci siamo addormentati. Ma il tempo è sempre rimasto sveglio e ha speso lui, per noi, tutte le emozioni che avremmo avute disponibili. E così, oggi, ad ammalarsi è il nostro futuro.È li che rifiuta di occuparsi di noi. Si è chiuso. È taciturno. E non si affaccia più nei nostri pensieri. Così le 24 ore, sono loro ad aggiudicarsi i nostri servizi ed attenzioni. Dio però è sempre più Dio. Sempre più ostinato a credere in noi. A perdonarci. Siamo le sue creature anche quando stupriamo, ammazziamo. Rubiamo. Spacciamo. Mentiamo. Perché è così indulgente e caritatevole? È semplice: perché vorrebbe guarirci! Dalla superbia. Dal rancore. Dall’insoddisfazione. Dalla mancanza di rispetto persino verso noi stessi. Guariremo? Considerando che la maggior parte dei mali, siamo noi stessi a scatenarli. Basterebbe forse cambiare sguardo. Aprire il pugno. Riprendere il dialogo con albe e tramonti. E ridisegnarci un futuro immacolato. Dio mio… quanto sei paziente!!!Ma poi chissà se effettivamente ce lo meritiamo questo Dio?!?!”

Atto di fede, in uscita per edizioni Tattica, contiene 19 brani inediti di musica sacra scritti e composti da Renato Zero e arrangiati e orchestrati dal maestro Adriano Pennino per altrettanti testi – pensieri e riflessioni degli ‘Apostoli della Comunicazione’ – dalle penne di Alessandro Baricco, Luca Bottura, Pietrangelo Buttafuco, Sergio Castellitto, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Antonio Gnoli, don Antonio Mazzi, Clemente J. Mimun, Giovanni Soldini, Marco Travaglio, Mario Tronti, Walter Veltroni – e voci narranti di Oscar Farinetti, Pino Insegno, Giuliana Lojodice, Marco Travaglio, Luca Ward, Renato Zero.

C’è poi la gioia di tornare live dopo il lungo tempo della pandemia, con quattro concerti il 23, 24, 25 e 30 settembre, giorno del suo 72esimo compleanno. Con due anni di ritardo, proprio a causa del Covid, sui festeggiamenti per il 70esimo compleanno e recuperare ed estendere i festeggiamenti per il traguardo della sua cifra più tonda e celebrare con i fan i 55 anni di una carriera irripetibile. 

Ma con serate che si preannunciano uniche, perché, ironizza, “di Renato ce n’è uno, tutti gli altri non so’ nessuno. Sarò ancora originale come è nelle mie tradizioni. Mi avvalgo di un’orchestra molto nutrita, con archi, fiati, percussioni, poi la band che garantisce anche una sonorità moderna. E finalmente al Circo Massimo, perché 70 ‘cucuzze’ non sono una passeggiata”. Una location che “premia la mia romanità. Ci sono stati giorni in cui mi sentivo forestiero, con tutti questi politici in giro. Perché il governo non lo mettono a Torino? A noi che ci importa di essere la capitale d’Italia, quando siamo la capitale del mondo? In fondo quello che manca a Roma è un po’ la voce dei romani. Al Circo Massimo mi faccio gladiatore per conquistarmi ancora una volta l’applauso, ci troveremo con la felicità di un abbraccio che promette un nuovo percorso”.

I biglietti saranno disponibili in prevendita su renatozero.com, vivaticket.ite in tutti i punti vendita Vivaticket dalle ore 11.00 di lunedì 11 aprile.

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Al via il PNI, Premio Nazionale Innovazione

Roma, 30 novembre e 3 dicembre 2021

L’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ospita il 30 novembre e il 3 dicembre la 19esima edizione del PNI, “Coppa Campioni” tra startup hi-tech nate dalle Università e dagli enti pubblici di ricerca: una due giorni ad alto tasso di innovazione, con un programma aperto al pubblico grazie alla diretta streaming.

Roma, 29 novembre 2021 – Si apre domani Dalla ricerca all’impresa per un futuro sostenibile, la due giorni dedicata al Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), il prestigioso riconoscimento istituito nel 2003 dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition – PNICube, per diffondere la cultura d’impresa nel sistema della ricerca, sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto di innovazione e accorciare le distanze tra ricerca e mercato. 

Organizzato quest’anno dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, il PNI 2021 sarà «un importante momento di confronto e progettualità sui temi della collaborazione tra università e imprese, argomento cruciale per il Paese e tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.» ha commentato il Rettore Orazio Schillaci.

Al Premio – realizzato quest’anno grazie al sostegno di Regione Lazio, Lazio Innova, Unindustria, con la main partnership del Gruppo Iren e la main sponsorship di Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Gilead Sciences – concorrono i 63 progetti d’impresa vincitori delle 15 Start Cup regionali attivate dai 51 Atenei che aderiscono a PNICube. Numeri che confermano il PNI come un percorso generativo unico a livello locale e nazionale, e come la più grande e capillare business plan competition italiana. 1,5 milioni di euro il montepremi complessivo: circa 500.000 euro in denaro e 1 milione in servizi, offerti dagli Atenei e dagli incubatori soci di PNICube lungo tutto il percorso che dalle competition regionali porta alla sfida finale.

PNI 2021 | IL PROGRAMMA 

Trasmessa in live streaming sul canale Youtube dell’Università di Roma “Tor Vergata”, sulla pagina Facebook dell’associazione PNICube e attraverso la piattaforma unitorvergata-pni2021.ibrida.io, l’edizione 2021 prende il via il 30 novembre, con un programma ricco di contenuti, di sfide a suon di pitch, e di business matching nell’area virtuale Innovation Expo. Tre i panel portanti della prima giornata: nella mattina “Innovazione sociale: creare impresa ad impatto per la ripresa e la resilienza”, nel pomeriggio “Ricerca, startup e open innovation per una ripresa sostenibile” e “Imprenditorialità studentesca: le sfide per le startup giovanili e femminili”.

Il 3 dicembre – in presenza nell’Ateneo di Roma “Tor Vergata” e in streaming – centrale sarà il confronto con le istituzioni rappresentate dai ministri Maria Cristina Messa (Università e Ricerca), Enrico Giovannini(Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili), e dal vice ministro Gilberto Pichetto Fratin (Sviluppo Economico), sul ruolo dell’università nel passaggio “dalla ricerca all’impresa” all’interno del nuovo contesto socio-economico e anche nel quadro degli obiettivi del PNRR. 

E, naturalmente, riflettori accesi sulla sfida finale e sulla cerimonia di premiazione: i finalisti si disputeranno 4 premi settoriali di 25.000 euro ciascuno – IRENCleantech&EnergyICTIndustrial e Life Sciences-MEDTech – e il titolo di vincitore assoluto del PNI 2021, che garantirà all’istituzione accademica di provenienza del team la Coppa Campioni PNI. 

Novità di quest’anno, l’istituzione di due Premi Specialipromossi dall’Ateneo di Roma “Tor Vergata” per la Migliore startup innovativa sociale, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center, e per la Migliore startup innovativa giovani, in collaborazione con Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria.   La migliore startup innovativa femminilesi aggiudicherà la Menzione Speciale “Pari Opportunità” conferita da Search On Media Group in collaborazione con l’Osservatorio Scientifico Imprese Femminili – OSIF dell’Università “Tor Vergata”. Saranno inoltre assegnati il Premio LIFTT Innovation Contest, il Premio Mito Technology “PoC of the Year di Progress Tech Transfer”, il Premio Unicredit Start Lab, il Premio InnovUP  e il Premio EIT Health

Il PNI 2021 è promosso dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition – PNICube ed è organizzato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, grazie a Regione Lazio, Lazio Innova, Unindustria. Main Partner: Gruppo Iren. Main Sponsor: Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Gilead Sciences. Sponsor: Prysmian Group, BNP Paribas Cardif, Unicredit Start Lab, AVNET Silica, Cariplo Factory, Indaco Venture Partners SGR, LIFTT, Progress Tech Transfer, Sanofi, A11 venture, EIT Health Innostars, Italian Tech Alliance, InnovUp. In collaborazione con: Almaviva, SearchOn. Con il Patrocinio di: Ministero delle delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Ambasciata d’Italia Santa Sede, Ambasciata d’Israele in Italia, Camera di commercio di Roma, Comune di Roma, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

Info e programma        https://www.pnicube.it/pni-2021

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PNICube è l’Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition regionali, denominate StartCup. Nata nel 2004, ha lo scopo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza generate dal mondo accademico. Oggi PNICube conta 51 associati tra Università e incubatori accademici, 15 StartCup attive sull’intero territorio nazionale in 16 regioni. Da anni l’Associazione promuove l’Italian Master Startup Award, che premia la giovane impresa hi-tech con il maggior successo di mercato, e il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), “Coppa Campioni” tra i progetti d’impresa innovativi vincitori delle StartCup regionali.

La “Moda” che ritorna sempre : gli anni 90.

di Roberta Pelizer 
Roberta Pelizer, titolare del
brand Rp Event ci racconta il ritorno della moda degli anni 90.


Estate 2021 , tutte le tendenze.

Una regola assoluta della moda è che tutto torna, questa estate è una delle testimonial più significative per quanto riguarda questo argomento, in questo articolo riscopriremo assieme gli anni 90.

Il primo capo a ritornare è la giacca oversize, da abbinare con un look informale in modo da creare il contrasto e sdoganare finalmente il blazer, magari con un paio di short di jeans ed una canotta. Parlando di oversize non dimentichiamoci della camicia che a seconda delle occasioni è molto versatile: ad esempio con un bel costume intero in tinta unita, oppure con short e top minimal e per le occasioni un più “importanti“ , si può infilare dentro ad un paio di pantaloni lunghi, ma rigorosamente a vita alta.

Direttamente dalle serie cult come “ Beverly hills 90210”, torna il vestitino con le spalline leggero, rigorosamente a fiori che abbinato alle sneakers è un outfit perfetto, anche in queste giornate così afose.

Restando in tema floreale, non può mancare il top con le maniche a sbuffo, che scopre l’ombelico con la sua inconfondibile arricciatura in vita, anch’esso da abbinare a pantaloncini di jeans sfrangiati o gonne a campana, ma tutto rigorosamente, sempre a vita alta . Per un look un pochino più elegante ma allo stesso fresco la moda 2021 propone anche questo completo: gonna a vita alta con lunghezza midi e spacco laterale, completa l’outfit un top con spalline con lo scollo a cuore.

Le parole d’ordine quindi sono fiori e leggerezza, ed il gioco è fatto.

RP FASHION & GLAMOUR NEWS: ci siamo rifatti il look!

di Roberta Pelizer 
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale. 

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.

C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.

Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.

È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.

A presto.

Un fantastico twist del gin tonic da abbinare a una pizza: Planctonic

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Planctonic è il drink ideato da Alessio Navacci, barman di QVINTO a Roma. Vi proponiamo la ricetta.

Twist del famosissimo Gin Tonic, un drink che prevede due semplici elementi, in questo caso due ingredienti di qualità particolare che alzano il livello concettuale e sensoriale del cocktail. Il barman Alessio Navacci dona al drink un complesso sapore di mare, grazie all’uso dell’acqua tonica aromatizzata al fitoplacton, che si unisce a una generosa dose di Seven Hills Italian Dry Gin, conferendo note agrumate e vegetali. Distribuito da Pallini Spa e distillato a Moncalieri, ma ispirato alle tradizioni culturali e culinarie dell’Antica Roma, il gin VII Hills è uno spirito aromatico e fruttato, leggermente agrumato al naso, le cui sette spezie – i Sette Colli di Roma evocati dal nome – vengono amalgamate e infuse fino a 15 giorni, in una miscela versatile, ricca di storia e tradizione. Il cocktail di Navacci, realizzato in collaborazione con il collega Riccardo Martellucci, è ispirato alla terra ischitana, patria di semplicità e genuinità italiana e nasce da QVINTO, nel bel parco di Tor di Quinto, zona Roma Nord: un ristorante al piano terra, con griglia e una pizzeria, un ampio dehors con il fornito bar e una terrazza per aperitivi ed eventi in una location informale, ma elegante. Il Planctonic può essere gustato in abbinamento con una pizza, come quella del mastro pizzaiolo di QVINTO, Ivano Veccia, realizzata con materie prime di qualità provenienti rigorosamente dalla Campania.

Nome drink: PLANCTONIC
Bartender: Alessio Navacci, barman di QVINTO a Roma
INGREDIENTI
60 ml Seven Hills Italian Dry Gin
180 ml acqua tonica aromatizzata al fitoplacton
Oli essenziali di limone
Bicchiere: Ballon

PREPARAZIONE
Prima di tutto preparare l’acqua tonica al fitoplacton: in una Chemex, macchina del caffè manuale in vetro, apporre un filtro di carta e sopra 15 grammi circa di polvere di fitoplacton (reperibile su shop online o nei negozi specializzati). Colare lentamente 1 litro di tonica per farla passare attraverso la magica polvere verde. A fine infusione si avrà una tonica dal colore smeraldo chiaro, delizioso anche alla vista. Versare la tonica aromatizzata in uno shaker per gasare bevande, conferendole la carbonatura originale. Raffreddare un bicchiere ballon con un grosso blocco di ghiaccio, togliere l’acqua in eccesso, versare il Seven Hills Italian Dry Gin e, con delicatezza, la tonica aromatizzata.

La città eterna a portata di bici: Bikeways Roma

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Tutte le ciclabili con le altimetrie in una sola mappa. In libreria e in edicola.

La chiamavano la città dei sette colli. Ma Roma oggi, con il suo reticolato di ciclabili in gran parte pianeggianti, si scopre sempre più bikefriendly. Dal centro alla periferia, da nord a sud, l’offerta di percorsi consente di spostarsi da un quartiere all’altro in sella ad una bici. Godendo di piacevoli intermezzi lungo il tragitto.
Bikeways Roma è la mappa di Typimedia Editore per esplorare Roma in bicicletta: 25 ciclabili con la specifica delle altimetrie, 153 km di percorsi, 22 aree verdi.
In un pratico formato fronte/retro (60x60cm), riporta i 25 principali tracciati della Capitale per un totale di 153 km, da Montesacro a San Lorenzo, da Monte Mario a Valle Aurelia, da Porta Portese all’Eur, da San Giovanni a Cinecittà.
Per ogni percorso una scheda tecnica con altimetrie e dettagli sulle caratteristiche della pista (inclusa la fattibilità per bambini), ma anche i luoghi di interesse che si incrociano lungo il tracciato, tra parchi, ville storiche e monumenti simbolo della città.

Appia Antica, Roma

Dal parco Regionale dell’Appia Antica, il più grande d’Europa, alle Terme di Caracalla, al Roseto, fino ai grandi centri dello shopping: Porta di RomaEuroma2 e il nuovo centro commerciale Maximo, in via Laurentina.
Piste percorribili oggi, ma anche nel prossimo futuro: oltre ai 25 tracciati praticabili, Bikeways Roma indica infatti le ciclabili in costruzione (Nomentano, Tiburtino, San Giovanni, Colli Portuensi, Torrino) e quelle progettate. Segnalando inoltre i percorsi nei parchi e lungo i fiumi.

Lungotevere, Roma

Con le illustrazioni di Chiara Tescione e i testi di Giulia Argenti, la mappa è uno strumento utile a cicloturisti e cicloamatori, ma anche a ciclisti esperti a caccia di nuovi spunti, e soprattutto a famiglie con bambini e abitanti dei singoli quartieri alla scoperta della città.
Bikeways Roma (Typimedia Editore, 60x60cm, € 4,90) è acquistabile in libreria e in edicola. È inoltre possibile comprare la mappa online sul sito www.typimediaeditore.it.

Lunedì Rai: gli Etruschi a “Passato e Presente” e i sette re di Roma

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Gli Etruschi protagonisti a “Passato e Presente” con Paolo Mieli e il prof Franco Cardini. La nascita di Roma e i sette re.

“Passato e Presente”: Rasna, il nome degli Etruschi
I Greci li chiamavano Tyrrenoi o Tyrsenoi, i Latini li chiamavano Tusci o Etrusci, loro si definivano Rasna
. Dagli insediamenti più antichi nella valle dell’Arno e in quella del fiume Tevere, il popolo etrusco si è spinto fino ai territori della pianura Padana, e, a sud, fino al Vesuvio, dominando lo scenario politico ed economico della penisola italica fino all’avvento di Roma. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 26 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Franco Cardini. Le necropoli scavate nell’alto Lazio e nell’Etruria marittima hanno restituito camere tombali riccamente affrescate, come quella dei Leopardi o quella degli Aùguri di Tarquinia. Affreschi carichi di vitalità, che rompono il silenzio della morte: banchetti di lusso, musici, danzatori, animali esotici, simbolo di prestigio e vitalità. Carico di vita è anche il Sarcofago degli sposi, del VI secolo a. C., nel quale la coppia è ritratta in un momento di tenera intimità.  Così come gli Etruschi sono stati influenzati dai contatti con la cultura greca, i Romani hanno acquisito molti elementi della civiltà etrusca. Gli ultimi tre re di Roma – Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo – erano etruschi. La dominazione etrusca ha cambiato il volto di Roma, preparandola a diventare la città protagonista dei secoli a venire.

I sette re, la leggenda di Roma: la nascita dell’Urbe
Le origini di Roma si confondono nella leggenda. La tradizione, ripresa dagli storici latini di età imperiale, attribuisce la fondazione della città a un re di origine divina, Romolo, che il 21 aprile del 753 a.C. traccia alle pendici del colle Palatino il recinto sacro che delimita il nuovo villaggio. A lui succedono tre re di origine latina, Numa Pompilio, Tullo Ostilio e Anco Marzio, e tre re di origine etrusca, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Quest’ultimo viene cacciato nel 505 a. C. quando Roma diventa una Repubblica. I dati archeologici indicano che il Palatino, il colle su cui sorge Roma, era già occupato da una comunità di pastori nel 1000 a.C. Gli scavi hanno però rivelato la presenza delle fondazioni di un muro che delimita il colle, databile alla metà dell’VIII, l’epoca della mitica fondazione. Con la guida di Cristoforo Gorno e con l’aiuto di storici e archeologi, “I sette re, la leggenda di Roma” – di Cristoforo Gorno, scritto con Giancarlo Di Giovine per la regia di Graziano Conversano – in onda lunedì 26 aprile alle 21.10 su Rai Storia, vuole riscoprire gli eventi leggendari legati alla nascita della città eterna, confrontarli con i dati scientifici e le scoperte archeologiche, comprendere e analizzare i passaggi e i motivi della fortuna di Roma. Gli episodi tramandati dalla tradizione e dagli storici latini, il ratto delle sabine come la sfida tra gli Orazi e i Curiazi, vanno infatti letti e interpretati come momenti diversi della crescita di Roma: lo scontro e l’integrazione tra le diverse tribù presenti nella zona, il consolidamento delle istituzioni e l’espansione militare. Quella della Roma dei re è un’avventura avvincente, scandita da episodi leggendari e personaggi fantastici, attraverso i quali si raccontano i momenti e le caratteristiche della crescita di Roma e del suo dominio sul territorio.

I cuccioli del Bioparco: pinguini, suricati e cammellina

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Primavera all’insegna delle nascite al Bioparco di Roma, dove sono nati una cammellina, tre suricati e due pinguini del Capo.

La cucciola di cammello della Battriana è venuta alla luce lo scorso 1° aprile ed è in ottima salute; la mamma Pasqualina la allatta regolarmente nel recinto dove vivono altre tre femmine e un maschio. I guardiani del Reparto erbivori l’hanno chiamata Priscilla. Una curiosità sui cammelli: le gobbe non contengono acqua, sono invece riserve di grasso che permettono loro di resistere anche per lunghi periodi senza cibo. Quando il cibo scarseggia, il grasso contenuto nelle gobbe viene metabolizzato e trasformato in riserva di energia e acqua.
Il 4 marzo sono nati tre suricati, piccole manguste sudafricane, di cui ancora non è possibile stabilire il sesso. Si tratta di animali altamente sociali che costruiscono complesse tane sotterranee dove i neonati vengono nascosti per alcune settimane.

Quando i piccoli sono in grado di uscire dalla tana, vengono sorvegliati, oltre che dai genitori, dai fratelli, che svolgono la funzione di baby sitter, proteggendoli. Il gruppo di otto animali del Bioparco ha a disposizione un’area in cui è stato riprodotto l’ambiente arido del deserto e delle savane sud-africane, da cui ha origine questa specie.Hanno quasi un mese e mezzo gli ultimi due nati della folta colonia dei pinguini del Capo. I genitori sono Giuly e Yzzi; anche per questi due piccoli, riconoscibili perché grigiastri, non è ancora possibile capire se siano maschi o femmine.
«Questi singolari uccelli – spiega il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Francesco Petretti hanno a disposizione un’area di circa 400 mq  in cui è stato ricreato l’ambiente asciutto e luminoso delle spiagge sudafricane. Il pinguino del Capo è classificato come endangered, ossia “specie minacciata” dall’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura). La colonia del Bioparco è, infatti, inserita nel programma europeo per la tutela delle specie minacciate di estinzione EEP (European Ex situ Programme), che ha l’obiettivo di gestire popolazioni animali in nome della conservazione, anche per eventuali ripopolamenti in natura. Il progetto è coordinato dall’EAZA (Unione Europea Zoo e Acquari), di cui il Bioparco è membro”.

La visita al Bioparco: in questo periodo è obbligatorio per tutti – ad esclusione dei bimbi da zero a sei anni – essere muniti di mascherina; all’interno del parco il pubblico troverà tutte le indicazioni utili per la visita, come rispettare la distanza di sicurezza, evitare ogni forma di assembramento e non toccare balaustre e vetrate.
L’acquisto del biglietto di ingresso si può effettuare on line (sito web bioparco.it) o presso le biglietterie.

Domenica Rai: Roma e Napoli

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Domani, domenica 14 marzo, tra i programmi Rai: Livio Leonardi ci porta a Roma per “Paesi che vai”. Beppe Convertini e Ingrid Muccitelli per “Linea Verde” ci condurranno a Napoli.

La Capitale protagonista di “Paesi che vai”: con Livio Leonardi sulle tracce delle radici del potere di Roma
Definita dal poeta latino Albio Tibullocittà eterna”, è considerata da sempre capitale della storia, della cultura e della cristianità, tanto che, nel 1980, il suo centro storico è stato inserito dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità. È Roma la protagonista di “Paesi che vai… luoghi, detti, comuni…”, il programma ideato, scritto e condotto da Livio Leonardi, patrocinato dal Ministero della Cultura, in onda domenica 14 marzo alle 9.40 su Rai1. Col consueto linguaggio fiabesco e quella capacità di far rivivere il passato nel racconto televisivo, Livio Leonardi immerge il proprio racconto nella storia di questa “città santa”, fondata nel 753 a.C. da Romolo. Ed è proprio il primo Re di Roma ad accogliere il conduttore nella splendida cittadella fortificata di Ostia Antica, fondata, secondo la tradizione, da uno dei suoi successori: il quarto Re di Roma Anco Marzio. Le telecamere si spostano poi sul Colle Palatino, nel luogo dove tutto è iniziato: il mitico Villaggio di Romolo. Da lì il racconto prosegue nel Foro Romano e nel Foro di Cesare, per approdare poi nel più grande stadio del mondo dedicato alle corse di cavalli: il Circo Massimo. Le telecamere entrano poi nella Chiesa di San Lorenzo in Palatio, per scoprire tutti i tesori più preziosi nascosti al suo interno. Tra questi la “Scala Santa”, e il “Sancta Sanctorum”. Livio Leonardi, inoltre, attraversa la città per scoprire alcune location che hanno attratto la fantasia e le emozioni di grandi registi italiani e stranieri, dando vita a film indimenticabili. E, infine, obbiettivo sulle bellezze di una Tenuta “Presidenziale”, custode della maggior parte degli ecosistemi costieri tipici dell’ambiente mediterraneo. Una sintesi perfetta di architettura, arte, paesaggio e biodiversità.

Con “Linea Verde” a Napoli: da Marechiaro al cratere del Vesuvio
È Napoli l’approdo della puntata di “Linea Verde”, in onda domenica 14 marzo alle 12.20 su Rai1. Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini si incontrano a Marechiaro, un piccolo borgo di Posillipo, a precipizio sul mare. A Marechiaro il grande poeta Salvatore Di Giacomo ha dedicato una canzone che poi molti interpreti, nel corso dei decenni, hanno cantato, da Roberto Murolo a Massimo Ranieri, da Enrico Caruso a Katia Ricciarelli. La meta del viaggio è il cratere del Vesuvio, simbolo di tutti i napoletani. In questa ascesa i due conduttori attraverseranno le ere e la storia, visitando siti archeologici di grande interesse, come Ercolano e Cuma, ma anche scoprendo eccellenze del territorio. Ingrid, dopo una tappa nella pizzeria di Enzo Coccia che spiega perché il piatto italiano più amato nel mondo a Napoli è una questione anche culturale, visita Villa Campolieto, una delle tante “ville vesuviane” realizzate dall’aristocrazia napoletana in quella strada chiamata Miglio d’Oro, che collega Portici a Ercolano. Beppe, invece, fa tappa a Torre del Greco, famosa per la lavorazione del corallo e del cammeo, per poi andare a conoscere un apicultore del Vesuvio. Il vulcano è anche un importante Parco Naturale e Ingrid percorre uno dei tanti sentieri che si snodano sulle sue pareti, fino a raggiungere l’ultima colata lavica, quella del 1944, mentre Beppe dialoga con una vulcanologa che racconta in che modo il Vesuvio continui a essere studiato e monitorato. Il viaggio di Peppone ha, invece, un altro scopo: trovare tutti gli ingredienti per cucinare il piatto di pasta migliore di sempre. Si reca così a Gragnano, la patria della pasta, dove un tempo si lasciava essiccare lentamente nella piazza del paese, per poi raccogliere un mazzo di friarielli a Quisisana, nell’azienda agricola di una ragazza che da sola, eroicamente, ha deciso di portare avanti la tradizione agricola di famiglia. Peppone, infine, raggiunge la cucina dello chef stellato Peppe Guida, che ha fatto della semplicità e della veracità la sua forza e lì potrà finalmente mangiare un piatto di fusilli e friarielli delizioso. Il viaggio di “Linea Verde” si conclude sul cratere del Vesuvio, un luogo affascinante e suggestivo. Da lì si possono osservare non solo la maestosità e la potenza del vulcano, ma anche ammirare un panorama unico al mondo, quello che abbraccia con un solo sguardo Napoli e il suo Golfo, la Penisola Sorrentina e le isole Ischia e Capri.