Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.
“ Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.
Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”
“La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale.
È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.
C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.
Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.
È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.
La rubrica “Arte Culinaria” vi propone una ricetta che trova le sue origini a metà del Settecento che ancora oggi viene preparata: Princisgras che vi proponiamo nella versione del ristorante Due Cigni di Montecosaro Scalo, in provincia di Macerata, piatto del Buon Ricordo.
Oggi voglio proporvi la ricetta dei “Princisgras”, proposta dal ristorante Due Cigni di Montecosaro Scalo (Macerata) nelle Marche, ristorante facente parte del Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo che unisce questa ricetta al piatto ricordo. Il primo riscontro di questa ricetta lo si trova nel trattato di cucina scritto a metà Settecento dal maceratese Antonio Nebbia che destina a simbolo della cucina marchigiana proprio i Princisgras (oggi chiamati anche Vincisgrassi). Una pasta che i profani considerano variante delle lasagne alla bolognese. Guai a sostenerlo di fronte a un cuoco locale, perché tutt’altro è il condimento, straordinaria commistione di animelle, tartufo, guanciale e spezie dolci. Quanto al nome, va inteso come piatto ‘grasso’, ovvero ricco, da ‘principe’, con probabile riferimento al capostipite o al primogenito della famiglia, insomma piatto da grandi occasioni. Veniamo alla ricetta.
Ingredienti per 4 persone 300 g di pasta fresca 350 g di guanciale fresco 50 g di animelle 400 g di panna fresca 80 g di tartufo spezie (pepe, chiodi di garofano, noce moscata, cannella) erbe aromatiche (prezzemolo, maggiorana, basilico) ortaggi da soffritto (cipolla, sedano e carote tritati) Parmigiano Reggiano grattugiato brodo ristretto di carne olio extravergine d’oliva
Preparazione Tirate una sfoglia non proprio sottile ricavando dei dischi di pasta commisurati a una teglia da 18 centimetri di diametro. Portate a bollore dell’acqua salata con gli ortaggi aromatici, mezza foglia d’alloro, qualche grano di pepe e alcuni chiodi di garofano; immergete le animelle fino a sbiancarle, poi liberatele da membrana e legamenti, suddividetele in lobi con le dita e mettetene da parte otto per la guarnizione del piatto. Scaldate dell’olio con le spezie ridotte in polvere; fate prendere colore a 40 grammi di cipolla tritata e 80 grammi di guanciale macinato; versate sul soffritto le animelle e il guanciale restante a cubetti; aggiustate di sale e spezie, poi aggiungete un trito d’erbe aromatiche e 40 grammi di tartufo tagliato a fiammifero; versate 200 grammi di brodo leggermente speziato e la panna fresca. Lasciate cuocere per una decina di minuti. Imburrate la teglia e formate una croce di fettine sottilissime di guanciale, facendola risalire sui bordi. Dopo aver cotto in brodo la pasta sistematela a strati alternandola con la salsa, formaggio grattugiato e tartufo; passate in forno preriscaldato a 180 gradi per 20 minuti. Stendete su un foglio di carta da forno 8 fettine di guanciale, tagliatele per il lungo e incrociatele; mettete al centro un pezzettino d’animella con una fettina di tartufo, avvolgete e infornate per due minuti. Capovolgete la torta e tagliatela in quattro, centrando le liste di guanciale; impiattate, guarnendo ogni porzione con i bocconcini di animella e lamelle di tartufo. Vino consigliato: Verdicchio di Matelica Riserva Docg
Due Cigni Ristorante di Rosaria e Sandro Morganti Da Civitanova si punta all’interno per visitare la chiesa di Santa Maria a Piè di Chienti, una delle più interessanti architetture medievali delle Marche, molto suggestiva all’interno. Poco distante si varca la soglia di questo raffinato locale, assai ben considerato dalla critica, tanto essenziale negli arredi quanto minuzioso nella ricerca gastronomica, fra storia e creazione, con una cantina giudicata fra le più interessanti d’Italia. Ed è un piacere ascoltare la bella storia della famiglia Morganti. Chef: Rosaria e Sandro Morganti Montecosaro Scalo (Macerata) Viale Europa, 71 Tel. 0733.865182 – Fax 0733.565371 www.duecigniristorante.com info@duecigniristorante.com
Lanciato il contest di Marche Film Commission-Fondazione Marche. Cultura e Comune di Porto Recanati per giovani videomaker.
Prendi il tuo smartphone, la telecamera o il device che preferisci. “Ci interessano le Marche viste da te!” È questa la sfida lanciata ai giovani, tra i 18 ed i 25 anni, dal video contest “Seencity…let’s play Marche” che prevede anche un riconoscimento significativo, pari a 1.500Euro, per la proposta che sarà giudicata più interessante tra quelle pervenute nei termini. Infatti c’è tempo fino al 31 marzo per iscriversi al concorso di Marche Film Commission-Fondazione Marche Cultura e Comune di Porto Recanati e per presentare la propria interpretazione audiovisiva della regione al plurale!
Tutti possono partecipare, non occorre essere professionisti, ma avere la curiosità e l’estro di interpretare le Marche con il fantastico occhio del videomaking. A volte è un particolare a delineare il tutto, magari a due passi da casa, oppure con immagini già incamerate in periodi diversi, ma interpretate con lo spirito non-convenzionale e la creatività che caratterizza la cosiddetta generazione “Z”. Il contest è parte di un percorso più ampio che punta al cinema per promuovere identità, bellezze e godibilità di Porto Recanati e delle Marche come destinazione turistica che stimola meraviglia, suggestioni e creatività.
Dopo la riuscitissima rassegna estiva VediamoCineMarche – dedicata a film ambientati nelle Marche o che del territorio e dei suoi personaggi esprimevano un’immagine “riconoscibile” di marchigianità- ora l’assessore alla Cultura di Porto Recanati, Angelica Sabbatini, insieme a Marche Film Commission-Fondazione Marche Cultura, rilancia con questa iniziativa che punta dritta a stimolare ingegno e creatività dei più giovani. Regolamento e iscrizioni al concorso nel sito internet cliccando qui
Domani, sabato 30 gennaio, tra i programmi Rai: Alberto Angela ci porta tra i monti di Lucca; “Linea Verde Radici” nelle Marche alla scoperta del Monte Conero; tappa in Veneto, nel Cadore, per “Lineabianca”.
“Passaggio a Nord Ovest” con Alberto Angela: obiettivo sul teatro in miniatura di Vetriano, tra i monti di Lucca Parte dall’Appennino toscano il viaggio di Alberto Angela nel nuovo appuntamento con “Passaggio a Nord Ovest”, in onda sabato 30 gennaio alle 11.25 su Rai1. In provincia di Lucca, precisamente a Vetriano, frazione di Pescaglia, si trova un vero gioiello, un teatro all’italiana in miniatura. Gli abitanti del paese chiamano questo teatrino “La bomboniera”; è una vera delizia architettonica, che nel 1997 ha vinto il Guinness dei Primati come teatrino storico pubblico più piccolo del mondo ancora in attività. Misura 71 metri quadrati totali e ha solo 85 posti distribuiti tra la platea e due ordini di balconate. Dalla Toscana al Canada, dove la Canadian Pacific Railway ha recuperato il treno a vapore “2816”. Il convoglio segue un tragitto attraverso le meraviglie naturali del paese, ripercorrendo le tappe della costruzione di una delle più leggendarie ferrovie del pianeta. Si tornerà, infine, in Europa, parlando di vampiri. Lo scrittore irlandese Bram Stoker ha ambientato il suo Dracula nell’Europa dell’Est, ma un professore di Oxford, John Blair, ha trovato nelle sepolture medievali in Inghilterra degli indizi che possono offrire indicazioni sulla formazione dei miti dei vampiri. Si tratta di casi che precedono la tradizione dell’Europa orientale e che impongono un riesame delle leggende sui vampiri. Lo scrittore irlandese Bram Stoker ha ambientato il suo Dracula nell’Europa dell’Est, ma un professore di Oxford, John Blair, ha trovato nelle sepolture medievali in Inghilterra degli indizi che possono offrire indicazioni sulla formazione dei miti dei vampiri. Si tratta di casi che precedono la tradizione dell’Europa orientale e che impongono un riesame delle leggende sui vampiri.
“Linea verde radici” nelle Marche alla scoperta del Monte Conero “Un mare diverso da tutti i mari della terra”. Con le parole di Guido Piovene, Angela Rafanelli va alla scoperta del Monte Conero, nelle Marche. L’ottava puntata di “Linea Verde Radici”, sabato 30 gennaio alle 12 su Rai1, sarà un suggestivo viaggio tra mare e terra. La conduttrice andrà a conoscere il lavoro sul mare in inverno in compagnia di Romano e Mario, pescatori di Numana da cinque generazioni. Poi salirà a cavallo sul Parco del Conero, per osservare dall’alto le spettacolari falesie a strapiombo. Si sposterà quindi nell’entroterra per scoprire la misteriosa Osimo sotterranea, una fitta rete di cunicoli che si snoda sotto le strade cittadine, mentre ad Offagna potrà osservare il volo di aquile e altri rapaci che solcano i cieli, quando sotto le mura della rocca si riuniscono gli appassionati dell’antica arte della falconeria. Ma le Marche sono anche la capitale mondiale della fisarmonica. Tappa allora a Castelfidardo, dove Angela conoscerà il lavoro degli artigiani di strumenti a mantice e ascolterà il suono degli organetti sullo sfondo di paesaggi incantati. Per gli appassionati di buona cucina, una gustosa ricetta marchigiana tra terra e mare, preparata dallo chef Walter Borsini.
“Lineabianca” con Massimiliano Ossini e Giulia Capocchi: un viaggio esclusivo a bordo di un Amx dell’aeronautica Militare Il nuovo appuntamento di “Lineabianca”, in onda sabato 30 gennaio alle 14 su Rai1, con Massimiliano Ossini e Giulia Capocchi, sarà un viaggio nel Cadore, in Veneto. Dalla difesa dello spazio aereo Nazionale alla ricognizione, dal supporto ravvicinato alle forze di terra all’intervento in caso di calamità naturali: presso l’aeroporto militare di Istrana, sede del leggendario 51° Stormo dell’Aeronautica Militare, in esclusiva per “Lineabianca”, un volo a bordo di un AMX, il velivolo aerotattico più utilizzato nelle missioni al di fuori dei confini italiani. Si comincerà a quota 2.657 metri sul livello del mare, in vetta al Lastoi del Firmin, nel territorio della Riserva Naturale Integrale del Pelmo-Mondeval-Giau, con una guida alpina e Lino Zani. Non solo resti animali e bivacchi: a Selva di Cadore, all’ombra del grande masso erratico, la straordinaria scoperta archeologica di Valmo, il cacciatore preistorico di Mondeval, ad oggi la più importante sepoltura mesolitica dell’Europa centro meridionale, rinvenuta da Vittorino Cazzetta nel 1985. Un’opera di “ingegneria montanara”, fatta senza calcoli matematici, usando ciò che il territorio offriva: nel grazioso villaggio di Toffol, frazione di Selva di Cadore, grazie all’impegno di Ivano, il sapiente e meticoloso restauro del “Molino del Padre”, abbandonato da più di 50 anni ed oggi perfettamente funzionante. Una storia quasi millenaria, poi: a Colle Santa Lucia, il fascino delle miniere del Fursil, divenute famose per l’estrazione di un minerale per la produzione delle spade, e l’ambizioso progetto di recupero e valorizzazione per conoscere le Dolomiti in un modo diverso. Un bell’esempio di imprenditoria giovanile realizzato usando le risorse del territorio, un hobby particolare, l’amore per la natura: a Colle Santa Lucia, nella cornice di una caratteristica malga, il sogno di Marco che diventa realtà.
Le Mugne sono le carezze di autentica bontà, biscotti artigianali dal sapore genuino con ingredienti naturali e a bassissimo contenuto calorico, morsi di energia quotidiana. Biscotti integrali, al cioccolato e ai frutti di bosco. Solo per intenditori della colazione.
In provincia di Ancona, per l’esattezza a Marina di Montemarciano, c’è un laboratorio di biscotti artigianali confezionati che da anni delizia gli abitanti dell’antico borgo con prodotti da forno realizzati con autentica passione. Andrea Casci, da oltre 40 anni lavora nel cuore delle Marche dov’è radicato il valore della tradizione e il gusto per gli alimenti semplici e salutari. La sua intuizione è selezionare le migliori materie prime a disposizione e miscelarle con pazienza, amore ed esperienza fino ad ottenere un impasto che rappresenta la giusta ricetta di genuinità. Le materie prime scelte per realizzare i biscotti Le Mugne sono la farina di farro monococco integrale biologica e la farina di avena. Il farro monococco è considerato il più antico cereale conosciuto, ricco di proteine e fibre, la sua composizione contiene numerose vitamine fondamentali per l’uomo e importanti minerali. Vanta inoltre un alto contenuto proteico e vitaminico.
La farina di avena, utilizzata in tutte le miscele del biscottificio per l’impasto, è ricca di fibre che la rendono facile da digerire e quindi adatta a tutte le persone. Ingrediente fondamentale è il Maltitolo, carboidrato impiegato come dolcificante e che contiene circa il 60% in meno di calorie degli zuccheri tradizionali. Inforniamo e Forniamo! https://www.lemugne.it
Domani, domenica 20 dicembre, tra i programmi Rai evidenziamo “Paesi che vai” sulle tracce di Raffaello, da Urbino a Roma. “Linea Verde” invece ci porta alla scoperta delle Marche dei cistercensi.
Da Urbino a Roma: “Paesi che vai” sulle tracce di Raffaello Incastonata nelle morbide colline marchigiane, in epoca romana nacque una bellissima città: Urvinum Metaurense, città che, solo successivamente, prese il nome di Urbino. Uno scrigno prezioso che raggiunse il periodo di massimo splendore nel 1400, quando il duca Federico da Montefeltro, pensò di costruire la “città ideale del Rinascimento”. Domenica 20 dicembre alle 9.40, su Rai1, “Paesi che vai” mostrerà lo splendore di questa città, seguendo le tracce di colui che, come scrisse il Vasari nelle sue celebri “Vite”, “grazie all’arte, visse più come un principe che come un artista”. Il suo nome è Raffaello Sanzio, il Divin pittore che vide la luce a Urbino, nella notte di venerdì santo del 1483. “Paesi che vai” ripercorrerà la vita di Raffaello, partendo dalla casa natale e proseguendo dentro le mura di Palazzo Ducale, il maestoso edificio che Raffaello frequentò fin da piccolo perché, secondo il padre Giovanni Santi, solo lì avrebbe potuto apprendere al meglio la “buona via “. Ci si sposterà poi a Roma, che nel 1508 accolse il pittore e lo condusse alla sua consacrazione assoluta. Quell’anno infatti, Raffaello fu incaricato da Papa Giulio II di affrescare le Stanze Vaticane, dove realizzò capolavori assoluti come la “Stanza della Segnatura”, la “Stanza di Etiodoro” e la “Stanza dell’Incendio di Borgo”. Ma non solo: nella città eterna diede vita ai mirabili affreschi della “Loggia di Galatea” e della “Loggia di Amore e Psiche”, presso Villa Farnesina, e realizzò il celebre ritratto de “La fornarina” per il suo unico e grande amore Margherita Luti. Un dipinto che è tuttora conservato a Palazzo Barberini. Suo è anche il progetto della Cappella Chigi all’interno della Chiesa di Santa Maria del popolo, e della fastosa Villa Madama, commissionata a Raffaello da Papa Leone X. Il geniale “Principe delle arti” si spense il 6 aprile del 1520 e volle essere sepolto nel Pantheon di Roma. Sempre nella “città eterna” si andrà alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da set ad alcuni dei film più celebri del panorama cinematografico italiano e internazionale. Infine, ci si immergerà nelle bellezze dell’arcipelago di isole, a poche decine di km dalla costa laziale. Sei perle preziose immerse nelle acque limpidissime del Mar Tirreno, costellate di spiagge e calette, spesso raggiungibili soltanto via mare.
“Linea Verde” nelle Marche dei cistercensi È una grande oasi ambientale, ricca di testimonianze architettoniche e artistiche di grande pregio. La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, in provincia di Macerata, nelle Marche, è al centro del nuovo appuntamento con “Linea Verde”, in onda domenica 20 dicembre alle 12.20 su Rai1. Beppe Convertini e Ingrid Muccitelli si muoveranno all’interno della Riserva, mettendo in evidenza la biodiversità del territorio e la sua lunga tradizione legata alle produzioni agricole, all’allevamento di ovini e di animali di corte, alla cucina, all’artigianato. Per Peppone Calabrese, invece, escursione allo storico mulino di Cingoli per un focus sulle farine biologiche di frumento, farro e mais con l’appetitosa polenta preparata in campagna. In primo piano, tra le prelibatezze enogastronomiche, il Ciauscolo IGP, il salame spalmabile incontrastato “re” degli insaccati marchigiani, che offre anche occasioni imprenditoriali per i giovani. Le telecamere di “Linea Verde” racconteranno, inoltre, il centro storico di Camerino, ancora profondamente segnato dal sisma del 2016 e il suggestivo orto botanico dell’Università. A Macerata, golosa tappa in una bottega di maestri cioccolatieri. Spazio, infine, all’artigianato e alla musica, con la maestria degli artigiani del Sax.
Nel Paese nordamericano in onda un format televisivo che esplora piatti e luoghi delle Marche. La regione “best in travel 2020” di Lonely Planet alla ribalta sugli schermi televisivi canadesi.
Le Marche e l’Accademia di Tipicità protagoniste di una SERIE TV! Ad un anno dalla missione svoltasi in Canada, organizzata da Tipicità nel novembre 2019, si affacciano all’orizzonte nuove opportunità per le aziende e per il turismo Made in Italy.
Questa volta è ICI Television, emittente multiculturale quebecchese con oltre due milioni e mezzo di spettatori, ad accendere i riflettori su Tipicità e sulla regione “Best in Travel 2020” di Lonely Planet, nell’ambito di un programma televisivo dedicato alle eccellenze della cucina italiana. Gli chef dell’Accademia di Tipicità, capitanati da Luca Facchini, sono gli attori protagonisti di una serie di puntate televisive caratterizzate da un coinvolgente format di oltre venti minuti ciascuna, dedicate ai sapori ed ai segreti della “nuova grande cucina marchigiana”.
Ogni appuntamento propone anche un tuffo nei panorami mozzafiato e nei centri storici da cartolina della regione al plurale, nonché una pillola nutrizionale a cura di Scienze Gastronomiche dell’Università di Camerino, già protagonista della missione canadese ed ora a fianco di Tipicità per promuovere il valore “nutraceutico” dei prodotti agroalimentari made in Marche. “In Canada ed in particolare nel Quebec – afferma Silvia Costantini, Console Generale d’Italia a Montreal – c’è un grandissimo interesse per i prodotti italiani di alta qualità e per le attrattive storico-artistiche, naturalistiche, paesaggistiche e culturali offerte da regioni ancora poco conosciute come le Marche!”.
Lo chef Gianmarco Di Girolami è stato il protagonista della prima puntata, andata in onda con la conduzione di Nick De Vincenzo e Silvana Di Flavio, due personaggi di punta in ICI Television molto popolari in Quebec. Sarà poi il momento della chef Barbara Settembri e, a seguire, degli altri alfieri dell’Accademiadi Tipicità ad esibirsi nell’avveniristico Food Lab di Ancona messo a disposizione da Confcommercio Marche Centrali, allestito a set televisivo per l’importante occasione. “In questo difficile momento per gli scambi e la mobilità internazionale – sottolinea Angelo Serri, direttore di Tipicità – è fondamentale mantenere accesi i riflettori sulle eccellenze che costituiscono l’italian style, ossia quel Vivere all’Italiana che il mondo adora”.
Ed ora l’organizzazione di Tipicità è al lavoro per un’edizione speciale del Festival, programmata dal 29 novembre all’8 dicembre,caratterizzata da formule innovative e da un grande network locale-globale per valorizzazione di piccole e grandi eccellenze, stimolando percorsi nuovi ed opportunità incrementali, come recentemente riconosciuto dal prestigioso Travel Food Award 2020 assegnato a Tipicità in occasione del TTG di Rimini per il progetto Grand Tour delle Marche.
Domenica 18 ottobre l’anteprima di una proposta che entra a pieno titolo nel Grand Tour delle Marche: Tolentino diventa Making Experience. Anche Gioacchino Bonsignore, caporedattore del TG5, all’iniziativa che esalta genio e manualità delle produzioni che rendono grande l’Italia nel mondo.
Tolentino – Storico Mercato
Quando “l’Italia fa l’Italia”, il mondo ammira la nostra capacità di trasformare la materia in vere e proprie opere d’arte. È ciò che accade, ad esempio, nell’operoso centro di Tolentino, situato su quella che potremmo definire “la vallata della manualità”, la Val di Chienti, lungo la quale si alternano saperi sedimentati che danno vita ad oggetti di alta gamma, dalla pelletteria di pregio, proprio a Tolentino, fino alle calzature del distretto fermano-maceratese.
Tolentino – Panorama
Domenica 18 ottobre, a partire dalle ore 17.00, un evento-anteprima ospitato nel prestigioso Teatro Politeama accende i riflettori su TolentinoExpo Making Experience. Con un opinionista d’eccezione come Gioacchino Bonsignore, caporedattore del TG5, si susseguiranno in un vero e proprio show esibizioni live di abili maestri pellettieri, demo digitali, esperienze sensoriali ed enogastronomiche, testimonianze e contributi dal mondo del fashion, con partecipazioni anche dagli USA e dalla Cina.
Tolentino Conceria
Un programma che vuol presentare quel che avverrà nell’affascinante centro storico di Tolentino in occasione delle settimane prenatalizie, quando un’intera città diverrà percorso della manualità e del saper fare, con la possibilità di conoscere ed acquistare manufatti realizzati in maniera “live” ed approfondire, divertendosi con l’ausilio di tecnologie digitali, la storia ed il fascino del mondo legato alla pelle e ad altre espressioni del Made in Tolentino e del Made in Marche.
Azienda Storica Tolentino
L’iniziativa è promossa dal Comune di Tolentino ed è tappa del consolidato circuito di eventi del Grand Tour delle Marche, iniziativa di successo varata in occasione di Expo 2015 dall’organizzazione di Tipicità insieme ad ANCI Marche ed oggi cresciuta e consolidata grazie anche alla project partnership di Banca Mediolanum e Mediolanum Private Banking. Nella piattaforma www.tipicitaexperience.it e nella app ufficiale di Tipicità sarà possibile esplorare le tante forme della manualità geniale che caratterizza Tolentino ed il territorio marchigiano, nonché tenersi aggiornati sull’opportunità di realizzare esperienze di visita in occasione della TolentinoExpo Making Experience, in tutta sicurezza e con le opportune attenzioni di distanziamento, in quanto sarà possibile organizzarsi in assoluta autonomia ed evitare assembramenti.
Le Marche offrono interessanti spunti in ogni stagione e anche quella autunnale quando i colori della natura ci avvolgono. Ecco, quindi, alcuni consigli per godersi… i colori dell’autunno e il suo foliage.
Nella regione Marche, la stagione autunnale non ha niente da invidiare agli altri periodi dell’anno. In autunno, infatti, parchi e riserve si tingono di meravigliosi colori caldi, invogliando a lunghe passeggiate tra salici, pioppi,faggi e querce per ammirare lo straordinario spettacolo del foliage.
Riserva Naturale di Canfaito
Per godere appieno di questo fenomeno naturale, che ogni anno porta le foglie degli alberi a colorarsi di varie e diverse sfumature di giallo, arancione, marrone e rosso, basterà camminare all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello, prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro, raggiungendo la cerreta più grande d’Europa; o recarsi nella Riserva Naturale della Gola del Furlo e ammirare, oltre al suggestivo canyon, i colori del bosco di sponda che si riflettono sulla superficie del fiume; o ancora,stupirsi di fronte alla faggeta secolare di Canfaito, un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino; e infine esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove nel periodo autunnale si trova la mela rosa presidio Slow Food. Insomma, nelle Marche non mancano i luoghi per gustare appieno lo straordinario fenomeno del foliage,eccone di seguito alcuni tra i più belli.
Frontino (PU), Ph. Paolo Mini
Nel Parco Sasso Simone e Simoncello la cerreta più grande d’Europa Il Parco Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello è un’area protetta di circa 5.000 ettari nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano. Nei suoi fitti boschi è soprattutto il cerro, specie del genere delle querce, la principale fonte di attrazione per gli amanti del foliage. Esso si trova lungo tutta la vasta foresta mediterraneo-montana che dal Passo della Cantoniera di Carpegna si estende fino ai piedi dei due Sassi, tanto da renderla la cerreta più grande d’Europa. In autunno, il color rosso rame delle foglie disseminate per quest’area immensa offre uno spettacolo davvero unico. Oltre ai cerri, anche i faggi donano in questo periodo dell’anno splendide gradazioni di arancio. Se ne trovano in particolare all’interno del bosco di Pianacquadio, un prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro.Gli amanti del foliage non potranno poi perdersi la torre trecentesca con orologio di Frontino, il borgo più piccolo della provincia di Pesaro Urbino, al cospetto del Monte Carpegna. Si tratta di uno spettacolo davvero unico: la torre è infatti completamente ricoperta di foglie che in autunno diventano di un caldo rosso acceso. Ai piedi dell’omonimo Monte, immersa nel verde dei faggeti, si trova Carpegna, storico borgo montano del Montefeltro, terra dei Conti di Carpegna, tra le famiglie più blasonate d’Italia, capostipiti dei Malatesta, dei gloriosi Montefeltro e dei Della Faggiola del noto Uguccione, descritto nei versi del Canto XXIII dell’Inferno di Dante.
Gola del Furlo ph . Roberto Mezzano
Le terrazze panoramiche della Riserva Naturale Gola del Furlo Attraversata dal fiume Candigliano, la Riserva Naturale Gola del Furlo offre il tipico bosco di sponda caratterizzato dallo scotano, l’orniello e i pioppi con le loro sfumature gialle, rosse e arancioni che si alternano al verde smeraldo brillante dei lecci. In particolare, per ammirare la suggestione del canyon, del fiume e dei riflessi del bosco, il consiglio è di osservare la gola dall’alto sulle terrazze panoramiche del Monte Pietralata. A sud-ovest della gola del Furlo, nel punto dove il Burano confluisce nel Candigliano, sorge Acqualagna, riconosciuta a livello internazionale Capitale del Tartufo, celebre per il tartufo bianco pregiato. Qui, il “diamante della tavola” nasce da sempre in modo spontaneo per una strana alchimia del terreno, e tutta l’economia del paese gira intorno ad esso, infatti anche quest’anno ci sarà la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco il 25 e 31 ottobre e il 1,7,8,14 e 15 novembre.
Camerano – Vigneto
Vigne e corbezzolo nel Parco del Conero Il Parco del Conero è un’oasi ambientale che si sviluppa attorno al Monte Conero per circa 6000 ettari, coperti per la maggior parte da macchia mediterranea a picco su un mare cristallino. Nei versanti nordorientali, ai boschi dei sempreverdi lecci si accostano molti esemplari di carpino nero, roverella e acero d’Ungheria: tutti alberi che mutano le loro foglie assumendo colori che vanno dal giallo-ocra fino al rosso acceso. Lo spettacolo di foliage più bello da poter ammirare in questa zona è quello dei filari delle vigne del Rosso Conero che si tingono di rosso.In autunno sarà poi possibile ammirare un’altra caratteristica pianta del Conero, il corbezzolo che da fine ottobre muta il colore dei suoi frutti – bacche rotonde di sapore dolciastro in un bellissimo rosso scarlatto. Tra le belle spiagge della riviera e il Parco del Conero sorge Sirolo, antico borgo medievale da cui si gode una vista mozzafiato e ci si può perdere tra i vicoli del centro storico. A pochi passi dal borgo poi c’è il Teatro alle Cave, una cava naturale all’interno del Parco.
Genga, zona Frasassi Ph. Sergio Ramazzotti
La parete di scotano nel Parco Gola della Rossa e Frasassi Il Parco Gola della Rossa e Frasassi è un immenso cuore verde ricco di una natura integra e rigogliosa. Nei versanti esposti a nord prevalgono tutte specie arboree che in autunno assumono la stessa colorazione che dà nome alla Gola: il rosso, in tonalità che variano dall’arancio intenso del carpino, al rosso vermiglio del faggio o a quella quasi bordeaux delle piccole foglie dell’orniello, offrendo a chi passeggia un panorama intenso e suggestivo. In particolare, seguendo il sentiero del parco che conduce alla grotta del Vernino – insenatura nella roccia caratterizzata da un ingresso molto particolare a forma di buco della serratura – si potrà osservare sul Monte Murano un’intera parete rossa ricoperta di scotano. Percorrendo invece l’itinerario di Valle Scappuccia, si incontreranno specie di alberi che generalmente si trovano ad alta quota, come i faggi, e si potrà ammirare la suggestiva fenditura nella roccia formatasi in epoca remota per effetto dell’erosione del torrente Scappuccia. Ai piedi del Monte Murano sorge Serra San Quirico, borgo caratterizzato da un bellissimo centro storico ben conservato. In particolare, si potranno osservare le suggestive Copertelle, passaggi coperti che corrono lungo le mura di cinta del paese, e la torre principale di difesa detta Cassero, di cui è ben conservata la torre di forma quadrangolare, che venne costruita tra il 1360 e il 1374.
Riserva Monte San Vicino Ph. MaurizioParadisi
Il vecchio faggio del Parco del Monte San Vicino e Canfaito Si tratta della più giovane riserva naturale marchigiana, istituita nel 2009, che si espande per circa 1500 ettari. In particolare, nella Riserva del Monte Canfaito, un altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, si potranno incontrare i bassi e robusti tronchi dei faggi che si aprono come ombrelli, con le chiome che diventano del colore del mogano, della zucca o del vino nuovo. Tra questi, ci si potrà imbattere in un faggio di circa 500 anni, l’esemplare più grande di tutte le Marche, annoverato tra i 300 alberi monumentali d’Italia. Imboccando il sentiero Matelica che porta fin sulla vetta del Monte San Vicino, si attraverserà un bosco che racchiude un’altra bellissima faggeta, con alberi ad alto fusto e radici esterne che formano figure suggestive e misteriose. Nella valle del Potenza, addossato al colle di Montenero, sorge San Severino Marche, caratteristico borgo costituito da due nuclei distinti: il Castello, antico e pressoché disabitato, sulla cima del Montenero, e il Borgo, sviluppatosi a partire dal sec. XIII lungo il pendio, il cui cuore è la bellissima Piazza del Popolo, dalla caratteristica pianta ovale. Merita una visita la frazione di Elcito, situata su uno sperone di roccia, ad oltre 800 metri di altezza alle pendici del Monte San Vicino.
Pievetorina, Riserva di Torricchio
Lecci nella Riserva naturale Montagna di Torricchio Si tratta di un’area racchiusa nella valle del Tazza, affluente del fiume Chienti, tra le pendici dei MontiFema, Cetrognola e Torricchio: un’area isolata, distante dai grandi centri abitati, rivestita da una flora ricca e variegata, tra cui si annoverano piante del tutto inusuali per le Marche, come la Rosa subcollina. È il leccio a dominare la zona, presente a piccoli gruppi in posizioni rupestri nella parte inferiore della Val di Tazza. In autunno, roverelle e ornielli colorano poi il paesaggio con le loro piccole foglie che assumono colorazioni intense tra il rosso e il marrone. Situata su un colle tra le valli del Chienti e del Potenza, chiusa dai Monti Sibillini e dal Monte San Vicino, si trova Camerino, che vanta un centro antico pressoché inalterato nel suo impianto medievale. Da visitare, poco fuori dalle mura cittadine, la Basilica di San Venanzio, ricostruita in stile neoclassico, e a circa 3 km dal centro il Convento dei Cappuccini, casa madre dell’ordine, risalente al 1528, nella cui chiesa è conservata una magnifica maiolica invetriata attribuita a Mattia della Robbia.
Mele rosa
Mele rosa nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Sviluppandosi su una superficie di circa 70.000 ettari prevalentemente montagnoso, il Parco dei Monti Sibillini ospita numerosissime specie tipiche di un territorio montuoso, come la rara stella alpina. Non mancano però le specie arboree che in autunno sono interessate dal foliage: il giallo dei castagni, che in questo periodo lasciano cadere i loro frutti, si mescola al cremisi dell’acero passando per le sfumature arancioni dei faggi. Un altro colore che punteggia i versanti montuosi è il rosa delle mele dei Monti Sibillini. Nelle Marche, si tratta di una coltivazione dalla tradizione antica, un tempo frutto ricercatissimo per la sua capacità di conservarsi dopo la raccolta anche per lunghi mesi, poiquasi completamente abbandonato. Da qualche anno le mele sono tornate in coltura grazie al lavoro della Comunità Montana dei Sibillini e sono oggi presidio Slow Food.