di Jacopo Scafaro

Oggi vi raccontiamo di Alexander Moore, giovane e talentoso fotografo di Milano, da molti considerato il fotografo dei Vip.
Alex, in arte “Alexander Moore” è fotografo siciliano che vive a Milano.La passione per la macchina fotografica l’ha eredità da suo padre. Nella sua carriera lavorativa, anche se è molto giovane, ha realizzato progetti fotografici per agenzie di moda, aziende, privati e personaggi famosi. Molti.
Infatti è considerato “Il fotografo dei Vip”.
Nel suo curriculum possiamo cogliere anche lavori con Cecilia Rodriguez, Giulia Salemi, Fabrizio Corona, Sfera Ebbasta, solo per citarne alcuni, definendo il suo percorso artistico in una professione che lo ha portato ad avere più di 30.000 follower e accolto positivamente dalla critica.
Ho avuto il piacere d’intervistarlo, qualche giorno addietro.

Ho sempre usato la fotografia per esprimere
me stesso e le mie emozioni
Quando e come ha scoperto la fotografia?
“Fin da piccolo sono sempre stato legato al mondo artistico grazie a mio padre. A dire il vero volevo fare il regista! Scoprì la fotografia per caso con una vecchia Canon analogica di mio padre e da lì iniziai a mischiare le due cose creando storie e fotografandole.”
Ci racconti il tuo primo approccio a quest’arte?
“Ho sempre usato la fotografia per esprimere me stesso e le mie emozioni. Da piccolo ma anche adesso sono sempre stato una persona molto chiusa. Tendevo a tenermi tutto dentro e usavo le foto per parlare realmente. Quello che ricordo di più è uno shooting a due mie amiche e la storia parlava di due ragazze lesbiche che scappavano dalla polizia. Questo perché mio padre era un carabiniere e ho sempre avuto paura della sua reazione al mio coming out essendo una persona molto autoritaria.”
Cosa rappresenta per te la fotografia in termini emotivi?
“Come dicevo appunto volendo fare il regista ho sempre cercato di costruire le mie visioni. Per me tutto deve essere come dico io e come ho immaginato oppure impazzisco.

Sei stato aiutato all’inizio del tuo percorso?
“Nel campo fotografico personalmente non ho mai trovato qualcuno che volesse davvero aiutarmi. Solo un paio di anni fa ho finalmente conosciuto un fotografo che poi è diventato anche mio amico, Lorenzo. Poco più grande di me che nonostante la sua carriera e tantissimi impegni ha sempre risposto con ottimi consigli alle mie domande e più di una volta mi ha anche aiutato a livello lavorativo.”
Ricordi la tua prima foto?
“Ho sempre voluto lavorare nel mondo della moda più che celebrities. Poco prima di trasferirmi a Milano feci per la prima in vita mia volta una serata in discoteca. Si, in 17 anni non ero mai andato in discoteca! E incontrai per puro caso un personaggio uscito dal Grande Fratello. Non sapevo chi fosse perché non seguivo il programma ma dopo qualche chiacchiera mi chiese Instagram e il giorno dopo il suo agente mi scrisse chiedendomi di farle un servizio fotografico. Da li tramite Instagram e un truccatore presente allo shooting tutti i personaggi televisivi che la seguivano mi scrissero per collaborare.”
Il cammino verso la creatività è solitario. Parlare di arte nella fotografia, è un discorso soggettivo, personale e quasi intimo.
La fotografia è un racconto. Un’immagine ben realizzata può riuscire a trasmettere sentimenti e sensazioni; allora parliamo di una realtà del mondo e della vita ben filtrata dal modo di essere di chi fotografa. Un procedimento che non funziona sempre ma quando un fotografo ci riesce vuol dire che vive e crea. Analizza, ci mette l’animo e sintetizza creando immagini che emozionano. Questa affermazione può essere una risposta alla domanda su cos’è l’arte. Ed Alex incarna tutto questo.
Raccontaci di te. Chi è Alex?
“Sono sempre stato una persona molto timida con gli estranei. Non si direbbe perché vado in giro con look che non passano inosservati e faccio parte di un mondo dove fare contatto con le persone è importante.”

Hai cominciato a fare dei reel fotogrando sconosciuti in giro. Come mai? E come li scegli?
“Avendo dovuto ricreare un profilo Instagram da 0 poteva essere un’ottima occasione per ottenere crescita del profilo e diminuzione della mia timidezza e così è stato! Per mettermi alla prova e cambiare questa parte di me decisi di seguire un trend già presente in America dove un fotografo ferma appunto estranei a caso e fa loro delle foto. Non vedevo foto come le mie quindi mi dissi “perché no?” La gente pensa sia tutto organizzato ma per come sono fatto il non avere il controllo della situazione luci, abiti, make up ecc mi fa impazzire. Ho la fortuna di abitare a Milano dove in giro oltre a migliaia di turisti ogni giorno ci sono tantissim* modell* quindi diciamo che parto avvantaggiato anche se ci sono volte in cui non becco proprio nessuno o tutti mi dicono no”.
Come vedi il tuo futuro?
“Il mio futuro lo vedo continuamente in giro per il mondo per il mio lavoro, spero già da quest’anno”.
Cos’è per te la “diversità”?
“La diversità è quella cosa che rende unica e preziosa tutto. Ognuno di noi pur essendo diverso e una persona a se fa parte di un tutt’uno. Siamo come tantissimi pezzi dello stesso puzzle. perché non contemplare la diversità piuttosto che usarla come mezzo d’odio?”
Nelle fotografie di Alex c’è sempre un’identificazione con i suoi soggetti, sentimentale e affettiva.
È la manifestazione figurativa di una prossimità soprattutto umana.
Ciò che interessa al fotografo è rendere visibili i legami, le “situazioni” emotive, dandone una versione complice e senza dubbio idealizzata: il suo scopo non è solo documentare ma suscitare un sentimento di adesione istintiva.
























