Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

RP FASHION & GLAMOUR NEWS: ci siamo rifatti il look!

di Roberta Pelizer 
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale. 

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.

C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.

Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.

È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.

A presto.

Domenica Rai: Maratea, l’Impero Bizantino e Pescara

Riceviamo e pubblichiamo
“Linea Verde Estate” ci porta a Maratea e alla scoperta delle eccellenze lucane. “Passato e Presente”: il professor Alessandro Barbero racconta l'Impero Bizantino. "Pescara, l'estate infinita": il documentario di Giuseppe Sansonna.

Linea Verde Estate. Maratea: “Eccellenze Lucane”
Viaggio a Maratea, in Basilicata, alla scoperta delle eccellenze che rendono unico il più piccolo tratto di costa d’Italia, nella puntata di “Linea Verde Estate”, con Angela Rafanelli e Marco Bianchi, in onda domenica 11 luglio, alle 12.20 su Rai1. Spettacolari spedizioni nei posti più sperduti ed incontaminati affinché, soprattutto, le nuove generazioni si innamorino del mare e imparino a conoscerlo sempre più: in navigazione, record ed imprese di Gianluca Genoni, primatista mondiale di apnea ed ambasciatore scientifico del progetto Gombessa. Scenari meravigliosi, un susseguirsi di grotte e calette inaccessibili pagaiando in kayak, sovrastati dalle montagne, il fascino ed i segreti delle insenature. Un’altezza di 21 metri, un’apertura di braccia di 19 metri, un’eccezionale vista a 360° del magico profilo della costa e delle montagne interne: percorrendo la nuova via ferrata, una spettacolare ascesa al Cristo di Maratea, secondo per dimensioni solo a quello del Corcovado di Rio de Janeiro, ed il progetto Maratea Experience.
L’atmosfera da turismo tranquillo della piazzetta, il centro storico ben curato, qualche bottega di artigianato, una sensazione d’aria un po’ retrò di una piccola pasticceria a conduzione familiare: è tempo di una “dolcissima” tappa per gustare i bocconotti, prelibati pasticciotti di pasta frolla, crema e confettura di amarene. Una lunga distesa di sabbia che si protende sotto la falesia, un’eccezionale schiusa di un nido di tartaruga Caretta Caretta che ha dato alla luce oltre 80 piccoli: nella cornice di una natura rigogliosa, a cavallo sulla spiaggia di Castrocucco, le incredibili potenzialità del patrimonio naturalistico lucano. Una profonda passione per la cucina trasmessa dalle zie sin da bambina, la sapiente commistione di sapori diversi: a Marina di Maratea, con Beatrice, giovane e promettente studentessa dell’istituto alberghiero, le prelibate ricette della tradizione culinaria locale e la prima edizione del progetto la “Francofonia nel piatto.” Un formaggio semiduro, grasso, a breve o media stagionatura, a pasta filata, prodotto tutto l’anno con latte intero di vacche alimentate a pascolo brado, un sapore dolce e aromatico: il meticoloso lavoro di una famiglia locale che da oltre 60 anni si cimenta nella produzione del caciocavallo. 

“Passato e Presente”: il professor Barbero racconta l’Impero Bizantino
Nel 330 d.C. l’imperatore romano Costantino decide di spostare la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, orientando tutto il baricentro politico ed economico a Oriente e facendo prevalere la cultura greco-ortodossa su quella romano-latina. La lunga storia dell’Impero Bizantino – denominazione moderna e quasi dispregiativa dell’Impero Romano d’Oriente – è approfondita dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda domenica 11 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Se da un lato si assiste al disfacimento dell’Impero Romano d’Occidente, sgretolato dalle continue incursioni dei barbari, fino alla sua caduta avvenuta nel 476 d.C., dall’altro si afferma l’Impero Romano d’Oriente, per lo meno fino a quando la grande Costantinopoli non capitolerà rovinosamente per mano dei Turchi ottomani capeggiati da Maometto II, nel 1453. 

“Pescara, l’estate infinita”: le anime di una città
Una città sospesa sul mare e tra due anime, legate ai suoi due concittadini più illustri: Gabriele D’Annunzio ed Ennio Flaiano: Pescara è la protagonista del documentario di Giuseppe SansonnaPescara, l’estate infinita”, in onda domenica 11 luglio alle 22.10 in onda in prima visione su Rai5. D’Annunzio è stato il grande immaginifico, il Poeta Guerriero, l’esteta armato, che aveva cantato la sua città nel realismo magico delle novelle da Pescara, mentre l’altra anima pescarese è l’ironia sorniona e cinica di Ennio Flaiano, nato a poche decine di metri da casa D’Annunzio, a quasi cinquant’anni di distanza. Da bambino, guardava la vecchia madre del Vate struggersi di malinconia per il figlio lontano. Lontanissimo dalla retorica dannunziana, Flaiano ha raccontato la provincia balneare e vitellona della sua città, riversandola nel mondo onirico di Fellini.
Alcuni pescaresi, tra ironia, imprenditoria e vocazione all’impresa spettacolare, hanno fatto rivivere il mito di D’Annunzio in pieni anni Ottanta. Gente che si buttava a mare con la motocicletta, a Capodanno, come Eriberto Mastromattei, compianto re della balneazione pescarese. O come Gino Pilota, socio di Benetton, intimo di Ayrton Senna, a cui aveva fatto conoscere e amare Pescara. E c’è anche la città campione d’Europa di pallanuoto, con l’asso spagnolo Estiarte; quella del calcio champagne di Galeone prima e di Zeman poi; e quella vitalissima e notturna degli anni Settanta, con i suoi calciatori talentuosi e nottambuli, come Giorgio Repetto. O come Marco Masoni, talentaccio dal ginocchio friabile, che secondo alcuni ispirò ad Andrea Pazienza la fisicità del suo personaggio più celebre: Andrea Zanardi. Lo stesso Pazienza era stato, insieme a Tanino Liberatore, una precocissima star del liceo artistico pescarese, e insieme avrebbero rivoluzionato il fumetto europeo. E Pescara è ancora un grande centro artistico e la sede del più antico festival jazz italiano, dove passate star come Miles Davis e Petrucciani.

Giovedì Rai: la storia di Maria José e l’autunno a Yellowstone

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La storia di Maria José la regina di maggio e autunno al Parco di Yellowstone.

A “Passato e Presente” la storia di Maria José la regina di maggio
Maria José
, figlia del re del Belgio Alberto, ha 23 anni quando, l’8 gennaio 1930, alla cappella Paolina del Quirinale, sposa l’erede al trono d’Italia, Umberto di Savoia. Un evento sontuoso che celebra l’alleanza tra due importanti “corone cattoliche” d’Europa. Maria José ama profondamente l’Italia. Abituata a frequentare circoli intellettuali e ad interessarsi di politica e attualità, non accetta di restare in disparte. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda giovedì 8 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su rai Storia. Quando, durante la guerra, la situazione del paese si fa sempre più grave, cerca in ogni modo di arrivare alla pace e di salvare la monarchia. Il 9 maggio 1946, quando Vittorio Emanuele III abdica in favore del figlio Umberto. Maria Josè diventa finalmente regina, ma solo per un mese. Il 6 giugno, dopo la vittoria del fronte repubblicano al referendum, è costretta a partire col marito per l’esilio, dove si dedicherà agli studi storici pubblicando numerosi volumi. 

L’autunno a Yellowstone: il ritorno del freddo
Mancano due mesi al ritorno del gelo. Seguiti dai cuccioli nati in primavera e da qualche lupo affamato, gli erbivori si mettono in marcia per raggiungere le vallate dove troveranno cibo e riparo anche in inverno. Lo racconta il documentario “Yellowstone autunno”, in onda giovedì 8 luglio alle 14.00 su Rai 5. Al di là dei confini sicuri e invisibili del parco, cervi e antilocapre rischiano di diventare facile preda dei cacciatori, che si aggirano numerosi lungo i terreni agricoli che circondano Yellowstone. Intanto gli scoiattoli accumulano provviste sotto terra e i castori costruiscono in fretta le dighe, prima che il gelo intrappoli le anse dei fiumi e i laghi. I grizzly intanto scelgono la tana dove ritirarsi in letargo. Usciranno soltanto ai primi segnali del disgelo.

Mercoledì Rai: i Vichinghi e il film “La doppia vita di mio marito” 

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"a.C.d.C" e il prof. Alessandro Barbero ci raccontano il grande viaggio dei Vichinghi. "La doppia vita di mio marito" per una prima serata con il brivido.

“a.C.d.C”: Il grande viaggio dei Vichinghi
L’integrazione dei Vichinghi nella società carolingia adottando i costumi locali e convertendosi al Cristianesimo: lo racconta il professor Alessandro Barbero nel doppio appuntamento con “Il grande viaggio dei Vichinghi”, in onda mercoledì 7 luglio dalle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”. Nel 911 il carismatico capo vichingo Rollone assume il titolo di duca di Normandia e l’integrazione diventa un fatto compiuto. Un secolo e mezzo dopo, nel 1066, la morte del re Edoardo il Confessore apre in Inghilterra la lotta per la successione. Il duca di Normandia, Guglielmo, discendente di Rollone, può vantare dei diritti sul trono. L’arazzo di Bayeux è una straordinaria testimonianza delle operazioni militari – la preparazione, il viaggio, la battaglia – attraverso le quali i Normanni di Guglielmo sconfiggono ad Hastings i Sassoni di Aroldo ed assumono il controllo sull’Inghilterra. 

Alta tensione con “La doppia vita di mio marito”. Thriller con Amy Nuttail, Daniel Lapaine e Chloe Sweetlove
Prima serata con il brivido quella di Rai2 di mercoledì 7 luglio, alle 21.20, con il thriller “La doppia vita di mio marito”. Sabrina sospetta da tempo che suo marito Fletcher la tradisca durante i suoi numerosi viaggi di lavoro a Parigi. Inizia così a indagare e scopre presto che lui ha un’altra famiglia a Parigi e che insieme al suocero si occupa di diversi affari illegali. Si ritroverà quindi a dover capire quanto valga la pena lottare per la sua famiglia, perché non sarà solo il suo matrimonio in pericolo, ma la sua stessa vita e quella della figlia Zoe.

Lunedì Rai: Medioevo fantastico, Traiano e Federico II

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Il Medioevo fantastico a “Passato e Presente”. Per "Cronache dall'impero" Traiano: l'impero universale. Cronache dal Medioevo: Federico II e la Chiesa.

“Passato e Presente”: il Medioevo fantastico
Un’era di mezzo – lunga mille anni – tra l’antico e il moderno: il Medioevo, l’età senza nome. Per gli illuministi si tratta di “secoli bui”; per i romantici, invece, più che un periodo storico, è un luogo dell’anima. Delle diverse interpretazioni del Medioevo e del suo uso simbolico nelle epoche successive, Paolo Mieli parla con il professor Tommaso di Carpegna a “Passato e Presente”, in onda lunedì 5 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nei primi decenni dell’Ottocento il medievalismo si sovrappone infatti al movimento romantico stesso, mentre nell’Italia risorgimentale e post-unitaria il richiamo al medioevo è funzionale alla creazione di una cultura nazionale. L’uso strumentale di questo periodo storico continua anche durante il XX secolo: fascismo e nazismo se ne appropriano per sfruttarne simboli e suggestioni. Ma il fascino del medioevo resiste ancora oggi e diventa ambientazione privilegiata per film, libri e serie televisive di successo. 

“Cronache dall’impero”. Traiano: l’impero universale
Traiano
, primo imperatore nato fuori dall’Italia, in Spagna, porta a Roma l’energia delle province e, inseguendo la visione di un impero universale, porta i domini romani alla loro massima espansione. Il foro di Traiano, la colonna Traiana, i mercati traianei e il porto di Ostia Antica fanno da sfondo al racconto della vita dell’optimus princeps, il migliore dei principi, protagonista di “Cronache dall’Impero” il programma con Cristoforo Gorno in onda lunedì 5 luglio alle 21.10 su Rai Storia.  

Cronache dal Medioevo: Federico II e la Chiesa
Per chi lo ammirava, Federico II di Svevia, Re di Sicilia, Imperatore del Sacro Romano Impero, era lo “stupor mundi“, lo stupore del mondo, per i Papi che lo hanno combattuto era la bestia dell’Apocalisse, l’Anticristo da combattere con ogni mezzo. Il “duello” tra Federico II di Svevia e la Chiesa è al centro di “Cronache dal Medioevo”, realizzato con la consulenza storica di Tommaso di Carpegna Falconieri, in onda lunedì 5 luglio alle 21.40 su Rai Storia. Il racconto di questo scontro durato decenni, affidato alla narrazione di Cristoforo Gorno, si snoda tra i castelli di Federico, ossia Melfi, Barletta e Castel del Monte, tra crociate, scomuniche, battaglie, e una lotta diplomatica piena di colpi bassi.

Venerdì Rai: “Art Rider” a Gaeta e la vicenda dal motopeschereccio Rodi

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"Art Rider" tra Gaeta e il suo mare. Una tragedia del mare: il motopeschereccio Rodi.

Art Night: “Art Rider” tra Gaeta e il suo mare
Venezia, Genova, Pisa, Amalfi. Tra le famose repubbliche marinare spesso si dimenticano le altre. E, tra queste, Gaeta, che si sottrasse al dominio bizantino e divenne indipendente, iniziando a solcare con le sue navi tutto il Mediterraneo. Una città e il “suo” mare protagonisti di “Art Rider”, il programma condotto dal giovane archeologo Andrea Angelucci, in onda venerdì 2 luglio alle 21.15 su Rai5 per “Art Night”. La città nasconde tesori d’arte di inestimabile valore, e Angelucci viene attirato in questi luoghi anche dalla leggenda della Grotta del Turco. Seguendo la tradizione locale che vuole la montagna sopra Gaeta spaccata da un terremoto propagato nel momento esatto della morte di Cristo a Gerusalemme, l’archeologo visita il Santuario della montagna spaccata scoprendone i segreti e i panorami. Prima di arrivare a Gaeta, però, percorre tutta la costa sud del Lazio, incontrando storie che vedono come protagonisti pirati, saraceni, cavalieri templari e il mitico viaggiatore per eccellenza: Ulisse. La serata di Art Night prosegue con il documentario “Melotti”. Un poetico viaggio nello studio e tra le opere di Fausto Melotti, artista e intellettuale.

“Dirò del Rodi”: una tragedia del mare
Il 23 dicembre 1970 il motopeschereccio Rodi naufraga a poche miglia di distanza dal porto di San Benedetto del Tronto (AP). Muoiono i 10 membri dell’equipaggio e i loro corpi restano imprigionati per giorni nel relitto perché le operazioni di recupero tardano. Ma una città intera insorge e fa sentire la propria voce, bloccando il Paese per giorni. Una protesta senza precedenti dai risvolti inaspettati – che culminò con la stipula del primo contratto di lavoro per i lavoratori del mare – ricostruita da Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti, con Sebastiano Somma, nel documentario “Dirò del Rodi”, in onda in prima visione venerdì 2 luglio alle 21.40 su Rai Storia.

Giovedì Rai: i Vichinghi e la Norma

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Il prof. Barbero ad “a.C.d.C.” ci racconta dei Vichinghi. Norma firmata da Giacomazzi e di Gangi dal Macerata Opera Festival.

I Vichinghi per “a.C.d.C.” con il professor Barbero
La storia dei Vichinghi prima che la raccontassero le serie Tv: “a.C.d.C.” e il professor Alessandro Barbero propongono “Il grande viaggio dei Vichinghi”, in onda giovedì 1° luglio alle 21.10 con un doppio appuntamento su Rai Storia. Si comincia con il VI e il VII secolo, quando una serie di eventi climatici colpisce la Scandinavia, provocando carestie e riducendo la produzione agricola e la popolazione. E, nel periodo immediatamente successivo, si afferma in Europa l’immagine dei Vichinghi come barbari massacratori di monaci inermi. Dalla Scandinavia sono in molti ad avventurarsi sul mare alla ricerca di una vita migliore, sviluppando un nuovo, caratteristico tipo di nave a vela. Le prime incursioni vichinghe di cui si hanno notizie sono gli assalti e le razzie ai monasteri e alle zone costiere delle isole Britanniche. Il racconto prosegue, poi, con le difese del regno dei Franchi, organizzate da Carlo Magno, che si rivelano molto efficaci per impedire ai Vichinghi di risalire i grandi fiumi e di avanzare nell’entroterra, ma la situazione di stallo che si viene a creare è anche di grande stimolo per lo sviluppo di relazioni commerciali tra i Vichinghi e le popolazioni della costa inglese e continentale. Le divisioni interne al regno dei Franchi dopo la morte di Carlo Magno lasciano spazio all’avanzata dei Vichinghi. Nell’845 una grande flotta assedia Parigi e si ritira solo dopo il pagamento di un riscatto.

Norma firmata da Giacomazzi e di Gangi dal Macerata Opera Festival con Maria Josè Siri e Michele Gamba sul podio
È andata in scena nell’estate del 2016 nell’ambito del Macerata Opera Festival la produzione della Norma di Vincenzo Bellini che Rai Cultura propone giovedì 1° luglio alle 21.15 su Rai5. Protagonista il soprano uruguaiano Maria José Siri, al suo debutto nel ruolo della sacerdotessa figlia del capo dei druidi. La regia è affidata Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi, siciliani, che mettono in scena un muro che diventa metafora di un mondo ideale distorto, simbolo di divisione e di protezione della propria identità. Il muro ingloba una foresta claustrofobica, intessuta di reti altissime, che sono barriere, protezioni, tanto fitte quanto inutili. Sul podio è impegnato il giovane direttore d’orchestra Michele Gamba, alla testa dell’Orchestra Regionale delle Marche. Completano il cast Rubens Pelizzari, Pollione, Sonia Ganassi, Adalgisa, Nicola Ulivieri, Oroveso, Rosanna Lo Greco, Clotilde e Manuel Pierattelli, Flavio. Il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” è diretto da Carlo Morganti.

Martedì Rai: Traiano imperatore e il film Carol

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L’imperatore Traiano raccontato a “Passato e Presente”. "Carol": un'amicizia molto speciale, il film con Cate Blanchett.

“Passato e Presente”: Traiano imperatore
È il 98 d.C. Alla morte dell’anziano Nerva, che lo ha adottato due anni prima, Marco Ulpio Traiano diventa imperatore. La professoressa Francesca Cenerini e Paolo Mieli lo raccontano a “Passato e presente” in onda martedì 29 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nato nell’odierna Andalusia, è un generale molto amato che, già sotto Domiziano, si è distinto per valore e capacità strategiche. La sua figura simboleggia il ritorno all’antico modello romano di semplicità e obbedienza, tanto che il senato gli conferisce il titolo onorifico di optimus princeps. Traiano riforma la giustizia, limita la pressione fiscale e adotta una politica espansionistica. Nel 101 intraprende la prima delle due campagne militari contro la Dacia del re Decebalo, l’attuale Romania. Le imprese di quella guerra, che si conclude 5 anni dopo con la vittoria romana e il suicidio di Decebalo, sono celebrate dai bassorilievi della colonna traiana, dove possiamo leggerle ancora, come su di un antico storyboard. Diventata provincia romana, la Dacia frutta a Traiano l’oro necessario a costruire innumerevoli opere pubbliche in tutto l’Impero. Con Traiano l’Impero raggiunge la massima espansione e vive la sua età dell’oro.

“Carol”: un’amicizia molto speciale. Il film con Cate Blanchett
New York, anni Cinquanta. Carol Aird è una donna elegante, sofisticata e benestante, in trattativa con il marito per il divorzio e l’affidamento della figlia. Therese Belivet, invece, si sta affacciando nell’età adulta, indecisa sul percorso da intraprendere nella vita. Le due donne si incontrano per caso in un grande magazzino di Manhattan e da quel momento nasce un’amicizia molto speciale. È la storia del film di Todd Haynes “Carol”, in onda martedì 29 giugno alle 21.15 su Rai5, senza interruzioni pubblicitarie e disponibile in lingua originale.  Nel cast, Cate  Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Jake Lacy, Sarah Paulson, Carrie Brownstein. Mentre le pratiche per il divorzio di Carol vanno avanti, lei e Therese partono per un viaggio nel cuore degli Stati Uniti. La magica atmosfera della vacanza farà nascere tra le due una intensa storia amorosa che porterà Carol a rischiare tutto quello che ha di più caro per combattere contro le convenzioni sociali che condannano il loro amore proibito. Tratto dal romanzo omonimo di Patricia Highsmith,  il film ha avuto il premio per la miglior interpretazione femminile a Rooney Mara al 68° Festival di Cannes nel 2015; è stato candidato ai Golden Globes 2016 per miglior film drammatico, regista, attrice (Cate Blanchett e Rooney Mara) e colonna sonora; e candidato all’Oscar 2016 nelle categorie miglior attrice protagonista (Cate Blanchett) e non protagonista (Rooney Mara), sceneggiatura non originale, fotografia, colonna sonora e costumi. Candidato, infine, al David di Donatello 2016 come miglior film straniero.

Lunedì Rai: “Cronache dall’impero” e i Flavi. Pompei a “Cronache dall’antichità”

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"I Flavi: il nuovo volto del potere" a “Cronache dall’impero” e Pompei, cronaca di una catastrofe a "Cronache dall'antichità".

Cronache dall’impero: “I Flavi: il nuovo volto del potere”
La storia dei Flavi ricorda una saga borghese: Vespasiano raggiunge il successo, il primo figlio Tito muore giovane, il secondogenito Domiziano manda tutto in malora. Tra il Colosseo e i palazzi sul Palatino, Cristoforo Gorno racconta una dinastia che, nonostante l’aura di mediocrità quasi ricercata, ha lasciato a Roma alcuni dei suoi paesaggi urbani più importanti. Per scoprire il nuovo volto del potere dell’Impero, appuntamento con Cronache dall’Impero e Cristoforo Gorno lunedì 28 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

“Cronache dall’antichità”: Pompei, cronaca di una catastrofe
Nel 79 d.C. l’eruzione del Vesuvio investe Pompei e Ercolano e il naturalista e ammiraglio Plinio il Vecchio si muove con la flotta da Capo Miseno mettendo in moto un’operazione di soccorso che è considerata il primo intervento di protezione civile della storia. E grazie alle lettere del nipote Plinio il Giovane è possibile ricostruire, ora dopo ora, il percorso di Plinio, dalla partenza con le navi fino alla morte sotto il vulcano. Una catastrofe raccontata da Cristoforo Gorno nell’appuntamento con “Cronache dall’antichità”, in onda lunedì 28 giugno alle 21.40 su Rai Storia