Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

RP FASHION & GLAMOUR NEWS: ci siamo rifatti il look!

di Roberta Pelizer 
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale. 

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.

C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.

Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.

È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.

A presto.

Domenica Rai: Maratea, l’Impero Bizantino e Pescara

Riceviamo e pubblichiamo
“Linea Verde Estate” ci porta a Maratea e alla scoperta delle eccellenze lucane. “Passato e Presente”: il professor Alessandro Barbero racconta l'Impero Bizantino. "Pescara, l'estate infinita": il documentario di Giuseppe Sansonna.

Linea Verde Estate. Maratea: “Eccellenze Lucane”
Viaggio a Maratea, in Basilicata, alla scoperta delle eccellenze che rendono unico il più piccolo tratto di costa d’Italia, nella puntata di “Linea Verde Estate”, con Angela Rafanelli e Marco Bianchi, in onda domenica 11 luglio, alle 12.20 su Rai1. Spettacolari spedizioni nei posti più sperduti ed incontaminati affinché, soprattutto, le nuove generazioni si innamorino del mare e imparino a conoscerlo sempre più: in navigazione, record ed imprese di Gianluca Genoni, primatista mondiale di apnea ed ambasciatore scientifico del progetto Gombessa. Scenari meravigliosi, un susseguirsi di grotte e calette inaccessibili pagaiando in kayak, sovrastati dalle montagne, il fascino ed i segreti delle insenature. Un’altezza di 21 metri, un’apertura di braccia di 19 metri, un’eccezionale vista a 360° del magico profilo della costa e delle montagne interne: percorrendo la nuova via ferrata, una spettacolare ascesa al Cristo di Maratea, secondo per dimensioni solo a quello del Corcovado di Rio de Janeiro, ed il progetto Maratea Experience.
L’atmosfera da turismo tranquillo della piazzetta, il centro storico ben curato, qualche bottega di artigianato, una sensazione d’aria un po’ retrò di una piccola pasticceria a conduzione familiare: è tempo di una “dolcissima” tappa per gustare i bocconotti, prelibati pasticciotti di pasta frolla, crema e confettura di amarene. Una lunga distesa di sabbia che si protende sotto la falesia, un’eccezionale schiusa di un nido di tartaruga Caretta Caretta che ha dato alla luce oltre 80 piccoli: nella cornice di una natura rigogliosa, a cavallo sulla spiaggia di Castrocucco, le incredibili potenzialità del patrimonio naturalistico lucano. Una profonda passione per la cucina trasmessa dalle zie sin da bambina, la sapiente commistione di sapori diversi: a Marina di Maratea, con Beatrice, giovane e promettente studentessa dell’istituto alberghiero, le prelibate ricette della tradizione culinaria locale e la prima edizione del progetto la “Francofonia nel piatto.” Un formaggio semiduro, grasso, a breve o media stagionatura, a pasta filata, prodotto tutto l’anno con latte intero di vacche alimentate a pascolo brado, un sapore dolce e aromatico: il meticoloso lavoro di una famiglia locale che da oltre 60 anni si cimenta nella produzione del caciocavallo. 

“Passato e Presente”: il professor Barbero racconta l’Impero Bizantino
Nel 330 d.C. l’imperatore romano Costantino decide di spostare la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, orientando tutto il baricentro politico ed economico a Oriente e facendo prevalere la cultura greco-ortodossa su quella romano-latina. La lunga storia dell’Impero Bizantino – denominazione moderna e quasi dispregiativa dell’Impero Romano d’Oriente – è approfondita dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda domenica 11 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Se da un lato si assiste al disfacimento dell’Impero Romano d’Occidente, sgretolato dalle continue incursioni dei barbari, fino alla sua caduta avvenuta nel 476 d.C., dall’altro si afferma l’Impero Romano d’Oriente, per lo meno fino a quando la grande Costantinopoli non capitolerà rovinosamente per mano dei Turchi ottomani capeggiati da Maometto II, nel 1453. 

“Pescara, l’estate infinita”: le anime di una città
Una città sospesa sul mare e tra due anime, legate ai suoi due concittadini più illustri: Gabriele D’Annunzio ed Ennio Flaiano: Pescara è la protagonista del documentario di Giuseppe SansonnaPescara, l’estate infinita”, in onda domenica 11 luglio alle 22.10 in onda in prima visione su Rai5. D’Annunzio è stato il grande immaginifico, il Poeta Guerriero, l’esteta armato, che aveva cantato la sua città nel realismo magico delle novelle da Pescara, mentre l’altra anima pescarese è l’ironia sorniona e cinica di Ennio Flaiano, nato a poche decine di metri da casa D’Annunzio, a quasi cinquant’anni di distanza. Da bambino, guardava la vecchia madre del Vate struggersi di malinconia per il figlio lontano. Lontanissimo dalla retorica dannunziana, Flaiano ha raccontato la provincia balneare e vitellona della sua città, riversandola nel mondo onirico di Fellini.
Alcuni pescaresi, tra ironia, imprenditoria e vocazione all’impresa spettacolare, hanno fatto rivivere il mito di D’Annunzio in pieni anni Ottanta. Gente che si buttava a mare con la motocicletta, a Capodanno, come Eriberto Mastromattei, compianto re della balneazione pescarese. O come Gino Pilota, socio di Benetton, intimo di Ayrton Senna, a cui aveva fatto conoscere e amare Pescara. E c’è anche la città campione d’Europa di pallanuoto, con l’asso spagnolo Estiarte; quella del calcio champagne di Galeone prima e di Zeman poi; e quella vitalissima e notturna degli anni Settanta, con i suoi calciatori talentuosi e nottambuli, come Giorgio Repetto. O come Marco Masoni, talentaccio dal ginocchio friabile, che secondo alcuni ispirò ad Andrea Pazienza la fisicità del suo personaggio più celebre: Andrea Zanardi. Lo stesso Pazienza era stato, insieme a Tanino Liberatore, una precocissima star del liceo artistico pescarese, e insieme avrebbero rivoluzionato il fumetto europeo. E Pescara è ancora un grande centro artistico e la sede del più antico festival jazz italiano, dove passate star come Miles Davis e Petrucciani.

Lunedì Rai: Medioevo fantastico, Traiano e Federico II

Riceviamo e pubblichiamo
Il Medioevo fantastico a “Passato e Presente”. Per "Cronache dall'impero" Traiano: l'impero universale. Cronache dal Medioevo: Federico II e la Chiesa.

“Passato e Presente”: il Medioevo fantastico
Un’era di mezzo – lunga mille anni – tra l’antico e il moderno: il Medioevo, l’età senza nome. Per gli illuministi si tratta di “secoli bui”; per i romantici, invece, più che un periodo storico, è un luogo dell’anima. Delle diverse interpretazioni del Medioevo e del suo uso simbolico nelle epoche successive, Paolo Mieli parla con il professor Tommaso di Carpegna a “Passato e Presente”, in onda lunedì 5 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nei primi decenni dell’Ottocento il medievalismo si sovrappone infatti al movimento romantico stesso, mentre nell’Italia risorgimentale e post-unitaria il richiamo al medioevo è funzionale alla creazione di una cultura nazionale. L’uso strumentale di questo periodo storico continua anche durante il XX secolo: fascismo e nazismo se ne appropriano per sfruttarne simboli e suggestioni. Ma il fascino del medioevo resiste ancora oggi e diventa ambientazione privilegiata per film, libri e serie televisive di successo. 

“Cronache dall’impero”. Traiano: l’impero universale
Traiano
, primo imperatore nato fuori dall’Italia, in Spagna, porta a Roma l’energia delle province e, inseguendo la visione di un impero universale, porta i domini romani alla loro massima espansione. Il foro di Traiano, la colonna Traiana, i mercati traianei e il porto di Ostia Antica fanno da sfondo al racconto della vita dell’optimus princeps, il migliore dei principi, protagonista di “Cronache dall’Impero” il programma con Cristoforo Gorno in onda lunedì 5 luglio alle 21.10 su Rai Storia.  

Cronache dal Medioevo: Federico II e la Chiesa
Per chi lo ammirava, Federico II di Svevia, Re di Sicilia, Imperatore del Sacro Romano Impero, era lo “stupor mundi“, lo stupore del mondo, per i Papi che lo hanno combattuto era la bestia dell’Apocalisse, l’Anticristo da combattere con ogni mezzo. Il “duello” tra Federico II di Svevia e la Chiesa è al centro di “Cronache dal Medioevo”, realizzato con la consulenza storica di Tommaso di Carpegna Falconieri, in onda lunedì 5 luglio alle 21.40 su Rai Storia. Il racconto di questo scontro durato decenni, affidato alla narrazione di Cristoforo Gorno, si snoda tra i castelli di Federico, ossia Melfi, Barletta e Castel del Monte, tra crociate, scomuniche, battaglie, e una lotta diplomatica piena di colpi bassi.

Martedì Rai: Traiano imperatore e il film Carol

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L’imperatore Traiano raccontato a “Passato e Presente”. "Carol": un'amicizia molto speciale, il film con Cate Blanchett.

“Passato e Presente”: Traiano imperatore
È il 98 d.C. Alla morte dell’anziano Nerva, che lo ha adottato due anni prima, Marco Ulpio Traiano diventa imperatore. La professoressa Francesca Cenerini e Paolo Mieli lo raccontano a “Passato e presente” in onda martedì 29 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nato nell’odierna Andalusia, è un generale molto amato che, già sotto Domiziano, si è distinto per valore e capacità strategiche. La sua figura simboleggia il ritorno all’antico modello romano di semplicità e obbedienza, tanto che il senato gli conferisce il titolo onorifico di optimus princeps. Traiano riforma la giustizia, limita la pressione fiscale e adotta una politica espansionistica. Nel 101 intraprende la prima delle due campagne militari contro la Dacia del re Decebalo, l’attuale Romania. Le imprese di quella guerra, che si conclude 5 anni dopo con la vittoria romana e il suicidio di Decebalo, sono celebrate dai bassorilievi della colonna traiana, dove possiamo leggerle ancora, come su di un antico storyboard. Diventata provincia romana, la Dacia frutta a Traiano l’oro necessario a costruire innumerevoli opere pubbliche in tutto l’Impero. Con Traiano l’Impero raggiunge la massima espansione e vive la sua età dell’oro.

“Carol”: un’amicizia molto speciale. Il film con Cate Blanchett
New York, anni Cinquanta. Carol Aird è una donna elegante, sofisticata e benestante, in trattativa con il marito per il divorzio e l’affidamento della figlia. Therese Belivet, invece, si sta affacciando nell’età adulta, indecisa sul percorso da intraprendere nella vita. Le due donne si incontrano per caso in un grande magazzino di Manhattan e da quel momento nasce un’amicizia molto speciale. È la storia del film di Todd Haynes “Carol”, in onda martedì 29 giugno alle 21.15 su Rai5, senza interruzioni pubblicitarie e disponibile in lingua originale.  Nel cast, Cate  Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Jake Lacy, Sarah Paulson, Carrie Brownstein. Mentre le pratiche per il divorzio di Carol vanno avanti, lei e Therese partono per un viaggio nel cuore degli Stati Uniti. La magica atmosfera della vacanza farà nascere tra le due una intensa storia amorosa che porterà Carol a rischiare tutto quello che ha di più caro per combattere contro le convenzioni sociali che condannano il loro amore proibito. Tratto dal romanzo omonimo di Patricia Highsmith,  il film ha avuto il premio per la miglior interpretazione femminile a Rooney Mara al 68° Festival di Cannes nel 2015; è stato candidato ai Golden Globes 2016 per miglior film drammatico, regista, attrice (Cate Blanchett e Rooney Mara) e colonna sonora; e candidato all’Oscar 2016 nelle categorie miglior attrice protagonista (Cate Blanchett) e non protagonista (Rooney Mara), sceneggiatura non originale, fotografia, colonna sonora e costumi. Candidato, infine, al David di Donatello 2016 come miglior film straniero.

Domenica Rai: “Linea Verde” a Tropea, La Comune di Parigi e la via Aurelia

Riceviamo e pubblichiamo
"Linea Verde" chiude la stagione da Tropea. La Comune di Parigi a “Passato e Presente”. “Di là dal fiume e tra gli alberi” percorre la via Aurelia.

“Linea Verde” chiude la stagione da Tropea: viaggio sulla costa degli dei
Tropea
, borgo dei borghi 2021, è la meta dell’ultima puntata di stagione di “Linea Verde”, in onda domenica 27 giugno alle 12.20 su Rai1. Ingrid e Beppe, via mare racconteranno i tratti più suggestivi di quella che viene chiamata la “costa degli dèi”. Una volta sbarcati a Tropea ognuno di loro si dedicherà ai prodotti agroalimentari più caratteristici del territorio senza tralasciare la storia, l’arte e le tradizioni che rendono questo piccolo gioiello calabro, unico al mondo. In primo piano la cipolla rossa di Tropea Calabria Igp, un prodotto simbolo di tutta la Regione e non solo. Obiettivo, inoltre, sul Pecorino del Monte Poro, recentemente divenuto una Dop, un formaggio di latte di pecora prodotto in tre diverse tipologie: fresco, semi stagionato, stagionato. Il critico d’arte, Costantino d’Orazio, mostrerà gli esterni e gli interni della pittoresca Chiesa di Santa Maria dell’isola che sorge sull’omonimo scoglio. E a proposito di unicità, Peppone nei boschi di Serra San Bruno a poca distanza dalla celebre e omonima Certosa, introdurrà nella vita affascinante di una famiglia di carbonai.

“Passato e Presente”: la Comune di Parigi
Marzo 1871. Parigi è stretta da mesi dall’assedio delle truppe prussiane. La guerra franco-prussiana è finita a Sedan, Napoleone III è prigioniero. La Terza Repubblica è stata proclamata, ma Parigi rifiuta di arrendersi. La città che resiste ai cannoni, al freddo, alla fame, rappresenta una sfida per il Governo di Difesa Nazionale: il capo dell’esecutivo, Adolphe Thiers ordina all’esercito di requisire i cannoni di Montmartre che i parigini hanno acquistato attraverso una sottoscrizione pubblica, lanciata, fra gli altri, da Victor Hugo. La città si ribella e insorge. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli con il professore Luciano Curreri, autore del libro “La Comune di Parigi e l’Europa della Comunità”, a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 27 giugno alle 20.30 su Rai Storia. I soldati fraternizzano con gli insorti, i generali vengono fucilati e la folla occupa caserme, prefetture e la sede del municipio, l’Hotel de Ville. Il 28 marzo viene proclama la Comune. Inizia così un rivoluzionario esperimento di autogoverno che gestirà la città in una sorta di “festa popolare” e che sarà, tre mesi più tardi, represso nel sangue. Le utopie e le ideologie della Comune – federalismo, decentramento dei poteri, democrazia diretta, collettivizzazione – ispireranno altre rivoluzioni del ‘900. 

Di là dal fiume e tra gli alberi sulla via Aurelia
La famosa strada che da Roma porta in Francia seguendo la costa tirrenica e ligure. La via Aurelia è al centro del doc di Guido MorandiniAurelia – Bianco e Nero”, in onda in prima visione domenica 27 giugno alle 22.10 su Rai5. Il tratto percorso è quello che intercetta due fiumi, l’Arno e il Magra, in Toscana. Un territorio di confine tra l’Italia peninsulare e l’Italia continentale, abitato da persone che hanno una identità propria, come gli abitanti di Massa e Carrara. È proprio qui che lo stivale si attacca al corpo massiccio dell’Europa. Lo ricorda l’Appennino che piega a ovest e si avvicina così tanto al mare, da rendere la Versilia una striscia di pianura stretta e lunga. In questa zona tutto è denso, concentrato com’è nei pochi chilometri che dividono le spiagge del mar Ligure dalle rocce delle montagne, che qui si chiamano Apuane. Ed è proprio in questo lembo di terra che acqua e marmo diventano gli elementi fondanti del territorio, l’anima che muove le persone, l’indole ribelle che si respira in ogni racconto, una sorta di inquietudine che trova la sua espressione nell’arte, nella ricerca storica e nel famoso carnevale di Viareggio. Se la geologia forgia i caratteri e la geografia fa la storia, capita così di ritrovarsi al centro del mondo pur senza spostarsi molto. Come a Coltano, non lontano da Pisa, dove cent’anni fa, da una stazione radio voluta da Marconi, incominciò quel processo di comunicazione globale di cui oggi tutti sono testimoni e che ha portato la comunità locale di agricoltori a conservarne la memoria.

Sabato Rai: Alberto Angela, Salento, la battaglia di Solferino e via della Conciliazione a Roma

Riceviamo e pubblichiamo
A "Passaggio a Nord Ovest" le cere di Madame Tussaud. "Linea Verde life" sbarca in Salento. A "Passato e Presente" la battaglia di Solferino. Documentari d'autore: Via della conciliazione.

A “Passaggio a Nord Ovest” le cere di Madame Tussaud, con Alberto Angela
Passaggio a nord ovest”, il programma ideato e condotto da Alberto Angela, sabato 26 giugno alle 11.25 su Rai1 sarà interamente dedicato ad una imprenditrice straordinaria, che ha dato vita, grazie alla sua abilità e creatività, ai musei delle cere più famosi al mondo: Madame Tussaud. Bernese, di umili origini, viene iniziata al mondo delle figure di cera dallo zio, che realizzava modelli anatomici. Dopo il trasferimento  a Parigi, zio e nipote aprono una galleria permanente di figure di cera e la giovane Marie inizia ad avere un ruolo sempre più attivo in questa attività. In seguito alla Rivoluzione Francese, però, Marie è costretta a trasferirsi di nuovo, stavolta in Inghilterra, dove comincia ad organizzare una serie di mostre itineranti, spostandosi di città in città. Le sue esposizioni, rivolte quasi esclusivamente ad un pubblico d’élite, iniziano ad avere sempre più successo. Nel 1835, dopo aver trascorso 30 anni a viaggiare per il Regno Unito, Marie decide di fermarsi a Londra insieme ai figli e, visto l’afflusso continuo di visitatori, la sua mostra diventa permanente. All’inizio della rivoluzione industriale, questa “donna d’affari” ha creato un marchio che, ancora oggi, è tra i più famosi a livello mondiale, a metà tra intrattenimento e cultura.

“Linea Verde life” sbarca in Salento con Marcello Masi, Daniela Ferolla e Federica De Denaro
Città e territorio, un binomio indissolubile quello che cuce ad ogni provincia, ad ogni comune, una carta che è non solo geografica ma davvero identitaria. Lecce è questo: città che descrive la sua provincia. Arte, barocco, vento, sole, vicinanza al mare, colore intenso, sapore vivo, suono, sensazione. Sabato 26 giugno alle 12.00 su Rai1Linea Verde Life” con Marcello Masi, Daniela Ferolla e la partecipazione di Federica De Denaro, sarà in Salento, in avvicinamento e in attraversamento del suo capoluogo, la sempre affascinante Lecce. Paesaggio, biodiversità, ricerca, bellezza del territorio, patrimonio artistico, ma anche innovazione, avanguardia e valorizzazione delle risorse. Immancabile la ricetta di Federica De Denaro, ispirata dal meglio che terra e stagionalità offrono.

“Passato e Presente”: la battaglia di Solferino
Il 23 aprile 1859 il presidente del consiglio del Regno di Sardegna Camillo Benso Conte di Cavour respinge l’ultimatum austriaco che intima ai piemontesi di smobilitare l’esercito. L’abile diplomazia del ministro sabaudo ha ottenuto l’appoggio della Francia di Napoleone III, a patto che la guerra sia dichiarata dall’Impero asburgico. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Gilles Pécout con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda sabato 26 giugno alle 20.30 su Rai Storia. E così dopo l’ultimatum, quell’alleanza stipulata quasi segretamente a Plombières diventa operante a tutti gli effetti. La seconda guerra di indipendenza è iniziata da circa due mesi, quando all’alba del 24 giugno 1859, su un fronte di circa 20 chilometri compreso tra Medole e San Martino, nel tranquillo scenario delle colline mantovane, l’armata alleata franco-piemontese e l’esercito austriaco si affrontano in una delle battaglie più cruente della storia europea: la battaglia di Solferino. 

Documentari d’autore: Via della conciliazione
La storia, ormai poco nota, della costruzione di via della Conciliazione, tra materiali di repertorio e testimonianze degli ultimi sfollati, è al centro del doc “Via della conciliazione”, di Raffaele Brunetti, Piergiorgio Curzi, in onda sabato 26 giugno alle 23.00 su Rai Storia, per il ciclo “Documentari d’autore”. Nel 1929, con la firma dei Patti Lateranensi, Mussolini riconciliò lo Stato italiano con la Santa Sede. Nacque così il più piccolo stato del mondo: la Città del Vaticano. Papa Pio XI ottenne la promessa di far aprire una via monumentale sulla Basilica di San Pietro e per questo si dovette demolire una parte del rione antistante, conosciuta come la Spina di Borgo. Mussolini inaugurò la demolizione, dando la prima picconata. L’8 settembre 1937, meno di un anno dopo, tutti gli edifici erano stati rasi al suolo. La maggior parte degli abitanti fu trasferita nella borgata di Primavalle, costruita proprio per ospitare “gli sfollati di San Pietro”. Iniziarono così i lavori di costruzione di una nuova grande arteria nel centro di Roma, che prese il nome di Via della Conciliazione proprio per celebrare la riconciliazione tra Stato e Chiesa.

Venerdì Rai: la storia di Toro Seduto e “Art Rider” tra greci ed etruschi

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A "Passato e Presente" la storia del grande capo Sioux Toro Seduto e "Art Rider" con Andrea Angelucci tra greci ed etruschi.

A “Passato e Presente” la storia di Toro Seduto il grande capo Sioux
Sono passati 131 anni dalla morte di Toro Seduto, capo della tribù Unkpapa, della nazione Lakota Sioux. Condottiero in battaglia e guida spirituale del suo popolo, Toro Seduto è uno dei più famosi tra i nativi americani della storia. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 25 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ripercorre le sue imprese ospitando in studio il professor Franco Cardini e attraverso il contributo filmato del professor Alessandro Martire, rappresentante della nazione Lakota Sioux in Italia e presso l’Alto Commissariato dei Diritti dell’Uomo. Al nome di Toro Seduto si associa la più grande e rinomata vittoria in battaglia degli indiani contro l’esercito degli Stati Uniti: quella di Little Bighorn, per la quale Toro seduto riuscì a riunire una coalizione di Sioux, Cheyenne, Arapaho e altre tribù native, radunando oltre 3500 uomini. Al comando dell’esercito degli Stati Uniti, in quell’occasione, un’altra figura leggendaria dell’epopea del West: il Tenente Colonnello George Armstrong Custer, che, sconfitto, rimarrà ucciso insieme ai fratelli in quella sanguinosa battaglia. 

“Art Rider” con Andrea Angelucci tra greci ed etruschi
Da uno tra i tesori leggendari d’Italia, quello del lucumone Porsenna, fino all’isola di Montecristo. È il viaggio di Andrea Angelucci nel secondo appuntamento con la nuova serie di “Art Rider”, in onda venerdì 25 giugno alle 21.15 su Rai5. Andrea parte da Chiusi mettendosi sulle tracce degli Etruschi, antichissimo popolo italico, una civiltà raffinata e potente che si è lasciata dietro un alone di mistero. I greci, loro nemici, li descrivevano come pirati crudeli, superstiziosi cultori di arti divinatorie e incalliti libertini, dediti ai piaceri più smodati. Tra i tesori leggendari più antichi che si incontrano viaggiando per l’Italia c’è quello del re etrusco Porsenna, il lucumone che nel V secolo a.C. riuscì anche ad espugnare Roma. Andrea, poi, partirà da Chiusi mettendosi sulle sue tracce ed arrivando laddove lo scrittore Dumas narra di un altro tesoro, quello di Montecristo.

Martedì Rai: i primi monaci e Benedetto. La vita e la carriera di Alain Delon

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“Passato e Presente” ci racconta la storia dei primi monaci e di Benedetto. Documentario di Alain Delon che cerca di ricostruire la sua vita e la sua carriera.

A “Passato e Presente” i primi monaci e Benedetto: “Fuga mundi”
Tra i primi cristiani c’è chi vive in maniera radicale i precetti evangelici di povertà e umiltà e dà vita a quelle forme di ascetismo che sono alla base delle future comunità monastiche. Tra questi asceti alcuni scelgono la solitudine estrema: sono gli eremiti, i padri del deserto, animati dalla “fuga mundi”, il rifiuto della società. Paolo Mieli e la professoressa Maria Chiara Giorda raccontano la nascita del monachesimo a “Passato e Presente”, in onda martedì 22 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Alcuni eremiti si uniscono negli stessi eremi per condividere la pratica della preghiera e altri aspetti della vita quotidiana: la cella, i pasti, il lavoro. Si formano così i primi monasteri e le prime comunità cenobìtiche, dal greco koinobìtes, colui che vive in comune. È questa la forma di monachesimo che si diffonde in occidente e che trova, nel VI secolo d.C., il suo pieno compimento nell’opera di San Benedetto e nella sua regola. 

Alain Delon, il lato oscuro di una star: una vita nel riserbo
Ha incantato almeno tre generazioni divenendo una icona del cinema, ma su di lui non esistono biografie ufficiali autorizzate. Il documentario “Alain Delon, il lato oscuro di una star”, in onda martedì 22 giugno alle 19.25 su Rai5, prova a ricostruire la vita e la carriera di questo divo amatissimo. Solo un film diretto da Jean-Pierre Melville riesce ad andare oltre il velo del riserbo di cui Delon si circonda: “Frank Costello faccia d’angelo” (“Le Samouraï” in originale) che Delon interpreta nel 1967 all’età di 31 anni e in cui veste i panni di un assassino e di un guerriero. L’uomo sembra inconsolabile e conduce una vita solitaria, come il suo interprete.

Mercoledì Rai: Giorgio Gaber e Pio IX

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Giorgio Gaber nei filmati Rai per la serie “Cantautori”. Si parla di Pio IX, l’ultimo papa re, a “Passato e Presente”.

Cantautori:  c’è Giorgio Gaber
Una raccolta firmata dl regista Michelangelo Romano dei brani del Signor G, cantautore e attore eclettico fra i più innovativi nella scena musicale italiana. Romano ha utilizzato esibizioni tratte dalle teche Rai dai primi anni 60 fino al 1990 e il risultato è un viaggio attraverso il mondo di Gaber. In “Cantautori”, in onda mercoledì 16 giugno a partire dalle 22.45 su Rai5, le canzoni ironiche, “Perdo i pezzi”, quelle più commerciali, “Te quiero mucho” e i primi successi “Milanesi”, “Trani a gogo””, “La ballata del Cerrutti”. Infine, Gaber incontra Mina. I due danno vita a una coppia di grande successo, prima in teatro e poi in televisione.

“Passato e Presente” racconta Pio IX, l’ultimo papa re
Quello di Pio IX, ultimo papa re, è stato il pontificato più lungo della storia della Chiesa. Ne parlano Paolo Mieli e il professor David Kertzer nell’appuntamento con “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 16 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel corso del suo lungo regno, dal 1846 al 1878, papa Mastai Ferretti ha attraversato numerose e complesse stagioni. Indicato inizialmente come un campione del Risorgimento, grande riformatore e possibile federatore d’Italia, è passato poi, con incredibile rapidità, a essere considerato un traditore degli ideali nazionali e acceso avversario di ogni innovazione istituzionale. È l’uomo del Sillabo, nel quale condanna il modernismo, e della infallibilità del papa, solennemente proclamata nel corso del Concilio Vaticano I, ma allo stesso tempo è stato capace di dare grande impulso missionario all’azione della Chiesa, valorizzando enormemente il ruolo e il valore dei laici. Ha aperto le porte del ghetto di Roma, consentendo agli ebrei di praticare professioni fino a quel momento a loro precluse, ma si è anche reso protagonista del famoso “caso Mortara”, la sottrazione cioè di un bambino ebreo, ma battezzato da una governante cattolica, con l’intento di educarlo nella fede cristiana. Ha infine assistito, impotente, alla fine del millenario regno temporale dei papi, dichiarandosi prigioniero dello stato italiano, e considerando il Risorgimento una “una oppressione morale, civile e religiosa”.