Buon Anno da RPFashion & GlamourNews

A cura di Roberta Pelizer e Jacopo Scafaro 

Tutta la redazione di RPFashion & GlamourNews augura un buon Anno nuovo ai nostri lettori, con la speranza che il 2023 sia veramente un anno migliore.

Non so se anche voi provate la stessa sensazione, ma a me il Capodanno fa sempre un po’ impressione, perché è allo stesso tempo la fine e l’inizio di un ciclo. È difficile lasciarsi qualcosa alle spalle: è un’azione che prevede un salto nel buio, un tuffo a occhi chiusi verso nuove esperienze, che potranno rivelarsi positive o negative. È un’occasione per ricominciare da zero o per continuare quel che abbiamo iniziato e vale la pena portare avanti. È un modo – scrive il Caporedattore Jacopo Scafaro – per stabilire nuovi obiettivi o per rivalutare quelli vecchi, cercando di capire se ci stanno portando proprio dove vogliamo arrivare. È anche una sfida con noi stessi, il momento giusto per metterci in discussione e capire cosa ci piace di noi e cosa vogliamo cambiare. A tutti auguri per un anno spettacolare”.

Roberta Pelizer, Direttore Editoriale del nostro giornale ci dice: “Eccoci qui, alla fine di questo lungo e complicato 2022, come sempre accade il 31 dicembre tiriamo sempre le somme di quello che è successo nei 365 giorni appena trascorsi, alla famiglia, il lavoro, i soldi, gli amici, alle occasioni perse e a quelle colte. Per ognuno di noi c’è qualcosa che non vorremmo più ritrovare mentre per altri la speranza è che resti tutto così com’è, siamo tanti e tutti diversi ma l’augurio che ci accomuna tutti e’ quello che sia più bello per tutti sotto tutti i punti di vista. Abbiamo lottato contro una pandemia che ci ha colpiti tutti per vari motivi, ad alcuni ha causato danni ingenti ad altri un po’ meno ma questo non ci deve abbattere, ma rafforzare. Il mio augurio è quello di poterci affacciare al 2023 con la forza e la speranza, la grinta e la giusta cattiveria per realizzare i nostri desideri e sogni.”

La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole ed avvolta dal mistero della sofferenza” diceva Papa Benedetto XVI. Buona vita e buon anno e tutti.

Supersalone: LAGO celebra la ripartenza della grande kermesse internazionale dedicata al design con la sua prima Limited Edition in 100 pezzi unici e numerati

Riceviamo e pubblichiamo. 
Dal 5 al 10 settembre l’azienda di design presenta la collezione «Supersalone Limited Edition» pensata per raccontare i nuovi modi di vivere gli spazi.

LAGO presenta in fiera la «Supersalone Limited Edition», un’edizione limitata di quattro arredi iconici, declinati ciascuno in 100 pezzi unici e numerati e vestiti con una nuova texture marmorea, disegnata per celebrare la ripartenza del più importante evento del settore design.

Nata dal costante studio sui nuovi modi di vivere gli spazi, la prima collezione in edizione limitata firmata LAGO risponde alle esigenze del vivere contemporaneo, evidenziate e amplificate durante la pandemia, e si sposa perfettamente con l’unicità del Supersalone. Ogni pezzo che la compone, selezionato dalla nuova collezione 2021/2022 esposta per l’occasione in Casa Lago, è caratterizzato da codici estetici innovativi, pensati con l’obiettivo di restituire alla casa il suo ruolo centrale, fatto di quotidianità, accoglienza, convivialità e routine domestica. 

Il materiale disegnato da Daniele Lago per il Supersalone rappresenta la sintesi dell’ingegno creativo dell’artigiano digitale. Poligoni di diverse forme vengono selezionati e accostati l’uno all’altro facendo dialogare suggestive atmosfere marmoreee generando un inedito incontro materico su vetro opaco sulle madie e lucido sul tavolo e sul letto. I marmi Calacatta Black, Port Saint Laurent, Marquiña e Sahara Noir si intersecano così in un tratto distintivo unico e al tempo stesso discontinuo, in grado di suscitare un equilibrio coordinato e senza precedenti.

«Darwin ha compreso che vince chi sa cambiare e credo che questo Supersalone vada proprio in questa direzione – spiega Daniele Lago, CEO & Head of Design di LAGO SpA . Noi, per rinforzare questo aspetto innovativo, abbiamo dedicato per la prima volta a un evento fieristico una limited edition che porterà il suo nome. Un segnale comunque importante di ripartenza per gli eventi fieristici in presenza e la possibilità dopo tanto tempo di tornare a guardarci negli occhi con la nostra community»

Durante il Supersalone, nello spazio espositivo di LAGO (padiglione 02 – stand C11) saranno presenti gli esemplari numero uno della serie numerata, ovvero la madia N.O.W., il letto Fluttua, la madia 36e8 e il tavolo Meet, resi unici da un insieme di finiture marmoree perfettamente intarsiate.

Un volume spezzato dal ritmo delle fasce in vetro modifica la percezione convenzionale della madia N.O.W. L’acronimo del nome – Not Only White – coniato per la celebre collezione di armadi LAGO, racconta l’estremo grado di personalizzazione delle singole ante per la creazione di infinite combinazioni cromatiche e materiche. L’apertura brevettata mantiene inalterata la purezza volumetrica della madia, definendo un elemento dal design essenziale e al contempo funzionale. Arricchite da un sistema di illuminazione interno, le ante in vetro fumé bronzo valorizzano e donano calore all’oggetto custodito, celebrando gli affetti a cui si tiene maggiormente. Il vetro di 8 mm di spessore si integra all’anta senza l’impiego di telai o altri elementi di supporto, preservando la purezza delle forme distintiva del design LAGO. L’estrema versatilità della madia NOW si sviluppa in una collezione che prevede soluzioni dalle molteplici altezze e dimensioni, con una personalizzazione che risponde a ogni esigenza di stile e di spazio. Prendono vita in questo modo eleganti composizioni a terra, sospese su sostegni in metallo oppure a parete, che rivelano l’ambizione di esplorare un nuovo e vivace dialogo estetico tra esposizione e contenimento.

L’iconico letto Fluttua si circonda di un nuovo universo sensoriale grazie a una testiera dalle forme morbide, caratterizzata da uno speciale tessuto arricciato che dona infiniti riflessi cangianti. La trama, estremamente morbida e ricca, risulta vellutata e piacevole al tatto ed è delimitata da comodini leggeri e multimaterici che ne accentuano l’irregolarità tessile senza creare discontinuità. Un design autentico, reso unico dalla magica sospensione del letto e dalla capacità di coniugare decoro e funzionalità.

La nuova collezione di Madie 36e8 Glassrappresenta l’evoluzione dell’iconico modulo 36e8 di LAGO che, grazie alla modularità, è in grado di generare soluzioni di contenimento dal design leggero e dinamico. Arricchite dalle trasparenze e da preziosi particolari che caratterizzano i contenitori Glass con struttura a 45 gradi, le nuove madie offrono infinite possibilità di personalizzazione per zona giorno, ingresso e sala da pranzo. I nuovi supporti in vetro o metallo accentuano la pulizia di linguaggio e contribuiscono a definire soluzioni d’arredo in grado di inserirsi in ogni stile di interior. Nasce così una collezione di madie orizzontali e verticali capaci di rispondere a ogni esigenza di contenimento, fino a diventare vetrinette e mobili bar. Disponibili in tre finiture – trasparente, fumé grigio e fumé bronzo – i moduli in vetro sono enfatizzati da un sistema di illuminazione integrato che dà vita ad alternanze di volumi, esprimendo una raffinatezza contemporanea delle forme.

Due elementi scultorei e simmetrici si cercano e si incontrano in un singolo punto di contatto, producendo un magico equilibrioin cui tutte le parti si sostengono quando unite nel loro insieme. Nasce così Meet Table, un tavolo dalle forme geometriche coraggiose che gioca sul bilanciamento e sul contrasto tra la leggerezza del piano e la solidità del basamento. Pensato per un’atmosfera conviviale, Meet Table è disponibile nelle versioni rettangolare, sagomata ed ellittica. La base del tavolo può essere personalizzata con una speciale laccatura metallica nelle finiture peltro, titanio e nero. Il piano può essere in vetro extrachiaro, vetro fumé, oppure in vetro laccato, oltre che nelle versioni materiche come il legno centenario Wildwood e le finiture XGlass.

RP FASHION & GLAMOUR NEWS: ci siamo rifatti il look!

di Roberta Pelizer 
La proprietaria e direttore editoriale di Rp Fashion & Glamour News, ci illustra il nuovo percorso editoriale che intraprenderà il nostro giornale. 

È con grande piacere che vi presentiamo il nostro nuovo sito web. Riteniamo che per il giornale sia fondamentale essere presente online con contenuti chiari ed esaustivi sul proprio operato e sugli argomenti che offre, consentendo in tal modo agli utenti di leggere notizie specifiche e sempre interessanti. Abbiamo perciò cercato di arricchirlo di informazioni utili, pur mantenendo una navigazione semplice e intuitiva, oltre che esteticamente accattivante. La necessità di rinnovarci è scaturita perché il sito e la linea editoriale presa nell’ultimo anno, non rifletteva più con le nostre esigenze e i nostri obiettivi, perciò come proprietaria ho deciso di dare una ventata d’ossigeno fresca a tutta la struttura del giornale.

C’è un nuovo direttore responsabile, il Dott. Roberto Marzano, che ha sposato in pieno la linea mia e di tutta la Redazione di RPFashionGlamourNews. Roberto oltre ad avere un bagaglio culturale importante, ha un’esperienza ultra trentennale nel mondo del giornalismo e porterà oltre ad un rinnovato entusiasmo, alcune nuove rubriche. Avremo anche nuovi ingressi nella redazione, dove i redattori già presenti, avranno più libertà creativa; anzi colgo l’occasione per dire a chiunque voglia raccontare esperienze personali o emozioni, di contattarci. Jacopo è stato promosso a Vice Coordinatore di Redazione ed appena la situazione epidemiologica lo permetterà tornerà ad emozionarci con il racconto di concerti e spettacoli teatrali, oltre ai suoi consueti articoli.

Per quanto riguarda la sottoscritta, cercherò di raccontare la moda sia maschile, che femminile, ma anche le emozioni che giornalmente mi vengono raccontare o che vivo in prima persona . Vi preannuncio che intensificheremo la collaborazione con Clarissa D’Avena e la Red&blue music relations, ma di questo vi racconterò più avanti.

È stato un lavoro lungo, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per riflettere, progettare, fare e rivedere ogni singolo dettaglio. Ora siamo contenti del risultato, ma l’ultima parola va a voi che ci leggete.

A presto.

Domenica Rai: Maratea, l’Impero Bizantino e Pescara

Riceviamo e pubblichiamo
“Linea Verde Estate” ci porta a Maratea e alla scoperta delle eccellenze lucane. “Passato e Presente”: il professor Alessandro Barbero racconta l'Impero Bizantino. "Pescara, l'estate infinita": il documentario di Giuseppe Sansonna.

Linea Verde Estate. Maratea: “Eccellenze Lucane”
Viaggio a Maratea, in Basilicata, alla scoperta delle eccellenze che rendono unico il più piccolo tratto di costa d’Italia, nella puntata di “Linea Verde Estate”, con Angela Rafanelli e Marco Bianchi, in onda domenica 11 luglio, alle 12.20 su Rai1. Spettacolari spedizioni nei posti più sperduti ed incontaminati affinché, soprattutto, le nuove generazioni si innamorino del mare e imparino a conoscerlo sempre più: in navigazione, record ed imprese di Gianluca Genoni, primatista mondiale di apnea ed ambasciatore scientifico del progetto Gombessa. Scenari meravigliosi, un susseguirsi di grotte e calette inaccessibili pagaiando in kayak, sovrastati dalle montagne, il fascino ed i segreti delle insenature. Un’altezza di 21 metri, un’apertura di braccia di 19 metri, un’eccezionale vista a 360° del magico profilo della costa e delle montagne interne: percorrendo la nuova via ferrata, una spettacolare ascesa al Cristo di Maratea, secondo per dimensioni solo a quello del Corcovado di Rio de Janeiro, ed il progetto Maratea Experience.
L’atmosfera da turismo tranquillo della piazzetta, il centro storico ben curato, qualche bottega di artigianato, una sensazione d’aria un po’ retrò di una piccola pasticceria a conduzione familiare: è tempo di una “dolcissima” tappa per gustare i bocconotti, prelibati pasticciotti di pasta frolla, crema e confettura di amarene. Una lunga distesa di sabbia che si protende sotto la falesia, un’eccezionale schiusa di un nido di tartaruga Caretta Caretta che ha dato alla luce oltre 80 piccoli: nella cornice di una natura rigogliosa, a cavallo sulla spiaggia di Castrocucco, le incredibili potenzialità del patrimonio naturalistico lucano. Una profonda passione per la cucina trasmessa dalle zie sin da bambina, la sapiente commistione di sapori diversi: a Marina di Maratea, con Beatrice, giovane e promettente studentessa dell’istituto alberghiero, le prelibate ricette della tradizione culinaria locale e la prima edizione del progetto la “Francofonia nel piatto.” Un formaggio semiduro, grasso, a breve o media stagionatura, a pasta filata, prodotto tutto l’anno con latte intero di vacche alimentate a pascolo brado, un sapore dolce e aromatico: il meticoloso lavoro di una famiglia locale che da oltre 60 anni si cimenta nella produzione del caciocavallo. 

“Passato e Presente”: il professor Barbero racconta l’Impero Bizantino
Nel 330 d.C. l’imperatore romano Costantino decide di spostare la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio, orientando tutto il baricentro politico ed economico a Oriente e facendo prevalere la cultura greco-ortodossa su quella romano-latina. La lunga storia dell’Impero Bizantino – denominazione moderna e quasi dispregiativa dell’Impero Romano d’Oriente – è approfondita dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda domenica 11 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Se da un lato si assiste al disfacimento dell’Impero Romano d’Occidente, sgretolato dalle continue incursioni dei barbari, fino alla sua caduta avvenuta nel 476 d.C., dall’altro si afferma l’Impero Romano d’Oriente, per lo meno fino a quando la grande Costantinopoli non capitolerà rovinosamente per mano dei Turchi ottomani capeggiati da Maometto II, nel 1453. 

“Pescara, l’estate infinita”: le anime di una città
Una città sospesa sul mare e tra due anime, legate ai suoi due concittadini più illustri: Gabriele D’Annunzio ed Ennio Flaiano: Pescara è la protagonista del documentario di Giuseppe SansonnaPescara, l’estate infinita”, in onda domenica 11 luglio alle 22.10 in onda in prima visione su Rai5. D’Annunzio è stato il grande immaginifico, il Poeta Guerriero, l’esteta armato, che aveva cantato la sua città nel realismo magico delle novelle da Pescara, mentre l’altra anima pescarese è l’ironia sorniona e cinica di Ennio Flaiano, nato a poche decine di metri da casa D’Annunzio, a quasi cinquant’anni di distanza. Da bambino, guardava la vecchia madre del Vate struggersi di malinconia per il figlio lontano. Lontanissimo dalla retorica dannunziana, Flaiano ha raccontato la provincia balneare e vitellona della sua città, riversandola nel mondo onirico di Fellini.
Alcuni pescaresi, tra ironia, imprenditoria e vocazione all’impresa spettacolare, hanno fatto rivivere il mito di D’Annunzio in pieni anni Ottanta. Gente che si buttava a mare con la motocicletta, a Capodanno, come Eriberto Mastromattei, compianto re della balneazione pescarese. O come Gino Pilota, socio di Benetton, intimo di Ayrton Senna, a cui aveva fatto conoscere e amare Pescara. E c’è anche la città campione d’Europa di pallanuoto, con l’asso spagnolo Estiarte; quella del calcio champagne di Galeone prima e di Zeman poi; e quella vitalissima e notturna degli anni Settanta, con i suoi calciatori talentuosi e nottambuli, come Giorgio Repetto. O come Marco Masoni, talentaccio dal ginocchio friabile, che secondo alcuni ispirò ad Andrea Pazienza la fisicità del suo personaggio più celebre: Andrea Zanardi. Lo stesso Pazienza era stato, insieme a Tanino Liberatore, una precocissima star del liceo artistico pescarese, e insieme avrebbero rivoluzionato il fumetto europeo. E Pescara è ancora un grande centro artistico e la sede del più antico festival jazz italiano, dove passate star come Miles Davis e Petrucciani.

Venerdì Rai: “Art Rider” in Veneto e la storia del carcere di S. Stefano

Riceviamo e pubblichiamo
Con "Art Rider" alla scoperta del Veneto. "L'isola ritrovata. La storia del carcere di S. Stefano": la trasformazione di una prigione.

Art Night: con “Art Rider” alla scoperta del Veneto
L’entroterra veneto, tra bellezze artistiche e ville di nobili o di ricchi proprietari di epoche differenti: è il viaggio percorso dal giovane archeologo Andrea Angelucci in “Art Rider”, in onda venerdì 9 luglio alle 21.15 su Rai5 per “Art Night”. Scopo di Andrea è raggiungere il sito dove è stata rinvenuta una pavimentazione a mosaico, sotto i filari di un vigneto, resti di un’antica e sfarzosa villa romana. Ed è facendo alcune deviazioni dal tracciato principale che si troverà anche a raccontare, grazie a un affresco, uno dei suoi personaggi storici preferiti, passato forse per Bassano del Grappa: Federico II. Ma questa volta sotto un’altra veste, ovvero quella di poeta e di dotto pensatore. La serata di Art Night prosegue con il documentario “Consagra”. Con le sue sculture Pietro Consagra ha rotto con il passato e inventato un altro modo di fare scultura.

“L’isola ritrovata. La storia del carcere di S. Stefano”. Rai Documentari e Rai per il Sociale raccontano la trasformazione della prigione
S’intitola “L’isola ritrovata. La storia del carcere di S. Stefano” il documentario che andrà in onda venerdì 9 luglio alle 23 su Rai3. Mentre in Italia lo scandalo delle violenze in carcere si amplia e crea sconcerto, continua la riflessione su come riformare il sistema carcerario con le proposte del ministro della Giustizia Marta Cartabia. In questo contesto, Rai Documentari e Rai per il Sociale propongono un racconto storico sul penitenziario di Santo Stefano, sull’isola di Ventotene, dalla sua costruzione nel 1793 alla chiusura definitiva nel 1965: ne “L’isola ritrovata”, Salvatore Braca ne ricostruisce le vicissitudini, affrontando l’attualissimo tema della pena, dell’ergastolo e delle condizioni di vita nelle carceri. Dopo aver rievocato le storie di reclusione di padri della patria come Luigi Settembrini e Sandro Pertini, il documentario ripercorre la trasformazione del penitenziario in un luogo di redenzione, grazie all’arrivo, negli anni Cinquanta, dell’illuminato direttore Eugenio Perucatti. In nome dell’art. 27 della Costituzione, Perucatti adotta un modello di carcere innovativo basato sul recupero del detenuto attraverso il lavoro e il coinvolgimento in attività come lo sport e il cinema. Perucatti volle, infatti, restituire significato alla dignità umana e speranza a chi aveva sbagliato, precorrendo i tempi della legge Gozzini. Con i cambiamenti politici avvenuti negli anni Sessanta, però, sarà costretto a lasciare Santo Stefano, che verrà poi riportato a carcere di massima sicurezza, fino alla sua chiusura nel 1965, anno nel quale ha avuto inizio il lento e inesorabile sfacelo della struttura architettonica. Oggi, a distanza di oltre cinquant’anni, il progetto governativo per il recupero e la valorizzazione dell’ex carcere borbonico affidato a Silvia Costa riaccende i riflettori su Santo Stefano. Inizia una grande sfida: riqualificare l’ex carcere, oggi monumento nazionale, e fare di Santo Stefano un polo culturale multifunzionale di alta formazione e di educazione civica rivolto ai giovani di tutta Europa, un luogo che stimoli la riflessione sui diritti umani e sulla pena detentiva nel contesto del Mediterraneo. 

Giovedì Rai: la storia di Maria José e l’autunno a Yellowstone

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La storia di Maria José la regina di maggio e autunno al Parco di Yellowstone.

A “Passato e Presente” la storia di Maria José la regina di maggio
Maria José
, figlia del re del Belgio Alberto, ha 23 anni quando, l’8 gennaio 1930, alla cappella Paolina del Quirinale, sposa l’erede al trono d’Italia, Umberto di Savoia. Un evento sontuoso che celebra l’alleanza tra due importanti “corone cattoliche” d’Europa. Maria José ama profondamente l’Italia. Abituata a frequentare circoli intellettuali e ad interessarsi di politica e attualità, non accetta di restare in disparte. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda giovedì 8 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su rai Storia. Quando, durante la guerra, la situazione del paese si fa sempre più grave, cerca in ogni modo di arrivare alla pace e di salvare la monarchia. Il 9 maggio 1946, quando Vittorio Emanuele III abdica in favore del figlio Umberto. Maria Josè diventa finalmente regina, ma solo per un mese. Il 6 giugno, dopo la vittoria del fronte repubblicano al referendum, è costretta a partire col marito per l’esilio, dove si dedicherà agli studi storici pubblicando numerosi volumi. 

L’autunno a Yellowstone: il ritorno del freddo
Mancano due mesi al ritorno del gelo. Seguiti dai cuccioli nati in primavera e da qualche lupo affamato, gli erbivori si mettono in marcia per raggiungere le vallate dove troveranno cibo e riparo anche in inverno. Lo racconta il documentario “Yellowstone autunno”, in onda giovedì 8 luglio alle 14.00 su Rai 5. Al di là dei confini sicuri e invisibili del parco, cervi e antilocapre rischiano di diventare facile preda dei cacciatori, che si aggirano numerosi lungo i terreni agricoli che circondano Yellowstone. Intanto gli scoiattoli accumulano provviste sotto terra e i castori costruiscono in fretta le dighe, prima che il gelo intrappoli le anse dei fiumi e i laghi. I grizzly intanto scelgono la tana dove ritirarsi in letargo. Usciranno soltanto ai primi segnali del disgelo.

Martedì Rai: il parco di Yellowstone e “La ragazza del treno”

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Estate a Yellowstone: il ritorno alla vita. Serata mistero con il film “La ragazza del treno”.

Estate a Yellowstone: il ritorno alla vita
Si scioglie la neve e il parco nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti, torna lentamente alla vita. I branchi di cervi e antilocapre che erano partiti prima dell’arrivo del gelo tornano a poco a poco sull’altopiano; gli orsi si svegliano dal letargo e invitano i nuovi nati a esplorare il territorio. Lo racconta il documentario “Yellowstone estate”, in onda martedì 6 luglio alle 14.00 su Rai 5. Anche i bisonti si spostano verso i primi pascoli liberi dal ghiaccio, mentre alberi e uccelli rinnovano l’antico sodalizio: cibo in cambio di un aiuto alla diffusione dei semi. L’estate, però, sarà breve e le nevicate improvvise non saranno una sorpresa nemmeno a giugno, mentre il caldo e la siccità di agosto porteranno incendi devastanti, preludio però dell’eterno rinnovamento della natura selvaggia. 

Serata mistero con “La ragazza del treno”. Protagonista Emily Blunt
Martedì 6 luglio
alle 21.20 su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre) consueto appuntamento settimanale con il mistery in prima serata e il film “La ragazza del treno”, interpretato da Emily Blunt e tratto dall’omonimo bestseller di Paula Hawkins. Il film racconta la storia di Rachel, una donna reduce da un matrimonio finito a causa del tradimento di suo marito. La donna, durante i suoi frequenti spostamenti in treno, spia una coppia che apparentemente si ama molto ma ben presto scopre che lei tradisce il compagno. Rivivendo in questa esperienza da voyeur la sua esperienza, Rachel è presa da una grande rabbia, ma quando si rende conto che la donna che osservava è scomparsa nel nulla, comincia a sospettare di essere stata testimone di un delitto. Nel cast del thriller diretto da Tate Taylor anche Luke Evans e Rebecca Ferguson.

Domenica Rai: Linea Verde Estate in Cilento e Cortina segreta

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Riparte dal Cilento, ultima tappa della precedente stagione, il viaggio di “Linea Verde Estate”. Cortina Segreta una città oltre i luoghi comuni.

In Cilento, per la nuova Linea Verde Estate: l’anima mediterranea, tra legumi e alici
Riparte dal Cilento, ultima tappa della precedente stagione, il viaggio di “Linea Verde Estate”, con Angela Rafanelli e Marco Bianchi, in onda da domenica 4 luglio alle 12.20 su Rai1. Dal fresco degli orti di stagione ai legumi, dai cereali selezionati dalla Biblioteca del Grano del Monte Frumentario alle varietà di grano tipiche del territorio lucano: in provincia di Salerno, obiettivo su un’azienda agricola a conduzione familiare che pratica la coltivazione dei terreni attraverso le buone pratiche di agricoltura organica rigenerativa, rispettose dell’ambiente, senza l’utilizzo di pesticidi o concimi chimici di sintesi. Un rito che si tramanda di padre in figlio, a Marina di Pisciotta, immersi nei rumori notturni del mare, è quello della pesca delle alici con la “menaica”, antichissima tecnica oggi gelosamente custodita in pochi borghi marinari del Cilento, e la loro conservazione sotto sale. Non manca il fascino del mondo animale: da Sala Consilina, non lontano dal fiume Tanagro, arriva l’emozionante storia di una coppia di cicogne bianche, l’unica in Italia, che da marzo ad agosto, da oltre venti anni, puntuale nidifica sullo stesso traliccio, nel cuore del Vallo di Diano. La magia del santuario della Madonna della Neve, con la cascata dei Capelli di Venere, invece, è uno spettacolo naturale unico che sembra uscito da un libro di fiabe, tra boschi a perdita d’occhio: a quota 1899 metri sul livello del mare, il punto più alto del Cilento, sul monte Cervati, spazio alla bellezza mozzafiato di luoghi incontaminati, pregio naturalistico del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Infine, l’originale innovazione di un prodotto tradizionale: ad Ascea, la bontà della mozzarella di bufala con il cuore di olio extravergine.

Cortina Segreta: una città oltre i luoghi comuni
Non solo mondanità: anche se negli ultimi decenni Cortina d’Ampezzo è stata raccontata come un luogo esclusivamente abitato dal jet set internazionale, la “regina delle Dolomiti” ha una storia che va oltre questa rappresentazione. Un’anima raccontata dal documentario di Francesco ZippelCortina Segreta”, in onda in prima visione domenica 4 luglio alle 22.10 su Rai5. Il documentario racconta lo spirito nobile di un magnifico luogo, dove la natura si intreccia con la Storia e con il vissuto di donne e uomini che ne conservano le tradizioni e l’unicità. È la terra delle Regole, l’antica comunità che ne preserva il territorio, i boschi e le montagne dai pericoli di uno sfruttamento intensivo. È la capitale letteraria, amata da Hemingway e Goffredo Parise. È la pista perfetta delle più spettacolari gare di sci alpino, nonché patria di Kristian Ghedina, imprendibile uomo jet della nazionale italiana. È il teatro di alcuni dei più incredibili passaggi della Grande Guerra. È la casa di tradizioni antiche e lo snodo di incroci multiculturali. È una scenografia perfetta fatta di luoghi incantati, picchi che sembrano scolpiti da artisti, laghi silenziosi e fitte foreste di larici. “Cortina segreta” è un viaggio in un territorio di cui si pensava di sapere tutto, ma che in realtà è ignoto ai più.

Venerdì Rai: “Art Rider” a Gaeta e la vicenda dal motopeschereccio Rodi

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"Art Rider" tra Gaeta e il suo mare. Una tragedia del mare: il motopeschereccio Rodi.

Art Night: “Art Rider” tra Gaeta e il suo mare
Venezia, Genova, Pisa, Amalfi. Tra le famose repubbliche marinare spesso si dimenticano le altre. E, tra queste, Gaeta, che si sottrasse al dominio bizantino e divenne indipendente, iniziando a solcare con le sue navi tutto il Mediterraneo. Una città e il “suo” mare protagonisti di “Art Rider”, il programma condotto dal giovane archeologo Andrea Angelucci, in onda venerdì 2 luglio alle 21.15 su Rai5 per “Art Night”. La città nasconde tesori d’arte di inestimabile valore, e Angelucci viene attirato in questi luoghi anche dalla leggenda della Grotta del Turco. Seguendo la tradizione locale che vuole la montagna sopra Gaeta spaccata da un terremoto propagato nel momento esatto della morte di Cristo a Gerusalemme, l’archeologo visita il Santuario della montagna spaccata scoprendone i segreti e i panorami. Prima di arrivare a Gaeta, però, percorre tutta la costa sud del Lazio, incontrando storie che vedono come protagonisti pirati, saraceni, cavalieri templari e il mitico viaggiatore per eccellenza: Ulisse. La serata di Art Night prosegue con il documentario “Melotti”. Un poetico viaggio nello studio e tra le opere di Fausto Melotti, artista e intellettuale.

“Dirò del Rodi”: una tragedia del mare
Il 23 dicembre 1970 il motopeschereccio Rodi naufraga a poche miglia di distanza dal porto di San Benedetto del Tronto (AP). Muoiono i 10 membri dell’equipaggio e i loro corpi restano imprigionati per giorni nel relitto perché le operazioni di recupero tardano. Ma una città intera insorge e fa sentire la propria voce, bloccando il Paese per giorni. Una protesta senza precedenti dai risvolti inaspettati – che culminò con la stipula del primo contratto di lavoro per i lavoratori del mare – ricostruita da Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti, con Sebastiano Somma, nel documentario “Dirò del Rodi”, in onda in prima visione venerdì 2 luglio alle 21.40 su Rai Storia.

Giovedì Rai: i Vichinghi e la Norma

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Il prof. Barbero ad “a.C.d.C.” ci racconta dei Vichinghi. Norma firmata da Giacomazzi e di Gangi dal Macerata Opera Festival.

I Vichinghi per “a.C.d.C.” con il professor Barbero
La storia dei Vichinghi prima che la raccontassero le serie Tv: “a.C.d.C.” e il professor Alessandro Barbero propongono “Il grande viaggio dei Vichinghi”, in onda giovedì 1° luglio alle 21.10 con un doppio appuntamento su Rai Storia. Si comincia con il VI e il VII secolo, quando una serie di eventi climatici colpisce la Scandinavia, provocando carestie e riducendo la produzione agricola e la popolazione. E, nel periodo immediatamente successivo, si afferma in Europa l’immagine dei Vichinghi come barbari massacratori di monaci inermi. Dalla Scandinavia sono in molti ad avventurarsi sul mare alla ricerca di una vita migliore, sviluppando un nuovo, caratteristico tipo di nave a vela. Le prime incursioni vichinghe di cui si hanno notizie sono gli assalti e le razzie ai monasteri e alle zone costiere delle isole Britanniche. Il racconto prosegue, poi, con le difese del regno dei Franchi, organizzate da Carlo Magno, che si rivelano molto efficaci per impedire ai Vichinghi di risalire i grandi fiumi e di avanzare nell’entroterra, ma la situazione di stallo che si viene a creare è anche di grande stimolo per lo sviluppo di relazioni commerciali tra i Vichinghi e le popolazioni della costa inglese e continentale. Le divisioni interne al regno dei Franchi dopo la morte di Carlo Magno lasciano spazio all’avanzata dei Vichinghi. Nell’845 una grande flotta assedia Parigi e si ritira solo dopo il pagamento di un riscatto.

Norma firmata da Giacomazzi e di Gangi dal Macerata Opera Festival con Maria Josè Siri e Michele Gamba sul podio
È andata in scena nell’estate del 2016 nell’ambito del Macerata Opera Festival la produzione della Norma di Vincenzo Bellini che Rai Cultura propone giovedì 1° luglio alle 21.15 su Rai5. Protagonista il soprano uruguaiano Maria José Siri, al suo debutto nel ruolo della sacerdotessa figlia del capo dei druidi. La regia è affidata Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi, siciliani, che mettono in scena un muro che diventa metafora di un mondo ideale distorto, simbolo di divisione e di protezione della propria identità. Il muro ingloba una foresta claustrofobica, intessuta di reti altissime, che sono barriere, protezioni, tanto fitte quanto inutili. Sul podio è impegnato il giovane direttore d’orchestra Michele Gamba, alla testa dell’Orchestra Regionale delle Marche. Completano il cast Rubens Pelizzari, Pollione, Sonia Ganassi, Adalgisa, Nicola Ulivieri, Oroveso, Rosanna Lo Greco, Clotilde e Manuel Pierattelli, Flavio. Il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” è diretto da Carlo Morganti.