Una ventata di vitalità e ottimismo arriva da Trento, con due giorni di rassegna dedicata ai vini delle regioni alpine, sabato 29 e domenica 30 maggio, negli spazi esterni di Trento Fiere.
Il prossimo fine settimana a Trento si alza il sipario su Vinifera, la rassegna dedicata ai vini artigianali dell’arco alpino. Saranno due giornate all’insegna di una positiva ripartenza, quelle di sabato 29 e domenica 30 maggio 2021, che si svolgeranno all’aperto negli spazi esterni di Trento Fiere, garantendo il rispetto delle distanze sociali e delle norme sanitarie. “Il nostro intento è dare un messaggio positivo, di ottimismo e rinascita – commenta Simone Prezzi vicepresidente dell’associazione Centrifuga – La rassegna Vinifera è nata come un percorso di scoperta di territori autentici e genuini, quelli dell’arco alpino, fatti di persone che lavorano duramente e vivono dei prodotti della loro terra. Si tratta di donne e uomini che hanno una forza vitale e un ottimismo coinvolgente, una ventata di aria pura, di cui abbiamo bisogno in un momento come questo. Dopo tanti mesi di restrizioni e isolamento, ora che il clima è più mite, è giusto ricominciare a guardare al futuro e a costruire nuovi ponti, chiaramente nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il nostro augurio è che Vinifera sia un momento di serena condivisione”. Sono oltre 70 i produttori provenienti dalle regioni alpine italiane, selezionati dall’associazione Centrifuga organizzatrice dell’evento, che, dai loro banchi d’assaggio, racconteranno in prima persona i frutti di una viticoltura che si può definire eroica. Un racconto che proseguirà anche nei mesi estivi con il ricco programma del Forum Vinifera: degustazioni, conferenze tematiche, visite guidate presso vigneti e cantine artigianali, a partire da giugno fino a fine agosto 2021. Il programma, frutto della collaborazione con numerose realtà associative e produttori del territorio, è in continua evoluzione ed è consultabile sul sito della manifestazione.
A Vinifera, oltre agli incontri ai banchi d’assaggio, i visitatori potranno partecipare anche a due degustazioni guidate: sabato 29 maggio, dalle 15 alle 17, “Affinità-divergenze. Il Teroldego e gli altri rossi delle Dolomiti” e domenica 30 maggio, dalle 15 alle 16:30, “Escursione in quota PIWI: le declinazioni alpine dei vitigni resistenti”. I biglietti, per entrambi gli eventi, sono a numero limitato, con prenotazione obbligatoria. Un’area dedicata al food vedrà invece protagonisti otto artigiani del cibo, grandi produttori e ristoratori locali legati al territorio, con possibilità di consumare sul posto o di portare a casa i prodotti. Anche quest’anno il premio La Picca d’Oro verrà assegnato dal pubblico di Vinifera al miglior vignaiolo presente. I moduli per la votazione saranno disponibili presso lo stand associativo. La guida ai produttori di Vinifera 2021 sarà disponibile in formato digitale, scaricabile sul sito www.viniferaforum.it a partire da venerdì 28 maggio e tramite QR code disponibili negli spazi della mostra mercato. Per accedere al percorso di degustazione libera, è necessario l’acquisto del calice al prezzo di 15 euro. Dato che l’afflusso dei visitatori sarà condizionato dal rispetto dei limiti di capienza e sarà garantita la precedenza ai visitatori che hanno acquistato il calice in prevendita, si consiglia di registrarsi sul sito www.viniferaforum.it. Lo svolgimento sarà garantito anche in caso di pioggia.
Vinifera è un evento promosso da Associazione Centrifuga, un gruppo di giovani che hanno unito competenze, passioni ed esperienze per realizzare iniziative incentrate sul patrimonio materiale culturale rappresentato dalle produzioni agroalimentari e vitivinicole dei territori alpini.
Per maggiori informazioni www.viniferaforum.it e FB www.facebook.com/viniferaforum
Vinifera in breve: Quando: sabato 29 e domenica 30 maggio 2021 Dove: Trento Fiere - Via di Briamasco, 2 Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00 Modalità di partecipazione: L'acquisto del calice a 15 € dà accesso al percorso di degustazione libera tra i banchi degli oltre 70 produttori che partecipano alla mostra mercato. Gli ingressi saranno contingentati in modo da garantire la sicurezza dei produttori e dei visitatori. Arrivo e parcheggio: In auto: dall'Autostrada A22 Brennero Modena uscire al casello di Trento Nord oppure al casello di Trento Sud. Parcheggi nelle vicinanze della fiera: Piazzale Sanseverino, Via Sanseverino; Area ex Sit, Via Canestrini; Via Sanseverino, lungo l'Adigetto. Info: www.comune.trento.it/Citta/Come-orientarsi/Parcheggi In treno: frequenti treni in arrivo da Bolzano e da Verona. Dalla stazione dei treni proseguire con gli autobus 1, 4, 12 o 14 sino alla fermata di Via Rosmini
Trento è una città ricca di storia, arte e cultura. La città è visitabile nei particolari in tre – quattro giorni, ma se si ha tempo una sola giornata è possibile andare alla scoperta di Trento.
Trento in un giorno: impegnativo ma non impossibile. Importante è decidere quello che si vuole fare, quello su cui ci si vuole concentrare perché Trento è una di quelle città capace di racchiudere in uno spazio relativamente ristretto secoli di storia, arte, cultura, enogastronomia, dove ogni angolo ha qualcosa da raccontare. Trento è la Tridentum romana ma anche la città del famoso Concilio, fu zona di scontri nella prima guerra mondiale mentre nel medioevo era un Principato Vescovile. Trento è la città del Castello del Buonconsiglio e del Muse, dell’areaarcheologica romana e del Museo Diocesano Tridentino, del Duomo dedicato a San Vigilio e di Santa Maria Maggiore (entrambi luoghi di svolgimento del Concilio) e di splendidi palazzi.
Cattedrale di San Vigilio
Penso che una delle situazioni più suggestive visitando Trento scaturisce dal lasciarsi coinvolgere dalla bellezza dei suoi palazzi, quasi tutti visibili solo dall’esterno o al massimo nei cortili: anche solo le facciate però meritano attenzione. Questi palazzi sono concentrati nel centro storico, soprattutto tra le vie Belenzani, Manci, Oss Mazzurana, Calepina e piazza Duomo ma anche nelle vie adiacenti c’è modo per aguzzare la vista per scoprire ogni possibile dettaglio su cui focalizzare l’attenzione.
Altrettanto interessanti sono gli edifici religiosi; non si possono perdere alcune chiese notevoli sia per la loro architettura sia per le opere conservate al loro interno: Cattedrale di San Vigilio, Basilica di Santa Maria Maggiore, Chiesa di San Francesco Saverio, Chiesa di San Pietro, Chiesa di Santa Trinità,Chiesa di San Marco, Chiesa di San Lorenzo, Chiesa di Sant’Apollinare. Passeggiando per la città ci si può anche soffermare nel vedere le Mura Vanghiane, le torri (Torre Civica, Torre Mirana, Torre della Tromba, Torre Arcidaconale, Torrione Mandruzziano,Torre Vanga e Torre Verde) e le porte surpestiti (Arco dei Tre Portoni e Porta di Santa Margherita).
Piazza del Duomo
Assolutamente da non perdere la magnifica Piazza del Duomo con il Palazzo Pretorio, la già citata Torre Civica, alcuni notevoli palazzi e due fontane, quella del Nettuno e quella dell’Aquila. Poi per gli amanti dei musei non c’è che l’imbarazzo della scelta: lo storico Castello del Buonconsiglio con alcune interessanti collezioni storiche (circa 2 h per la visita), il Muse dedicato alle scienze (1,30 h), il Museo Diocesano Tridentino il più importante della zona (1 h) e la zona archeologia sotterranea del S.A.S.S. con i resti della Tridentum di epoca romana (40 minuti).
MUSE – Museo delle Scienza
Al MUSE – Museo delle Scienze, invece, bisogna dedicare molto più tempo (da un minimo di mezza giornata). Consiglio al visitatore di dotarsi della piantina della città con evidenziati i principali monumenti e scegliere cosa visitare in base ai propri interessi e ai propri gusti (la piantina è disponibile presso l’ufficio di informazioni turistiche in piazza Dante 24 e in tutte le strutture ricettive). Chiudo questo mio breve excursus con un proverbio trentino: Quando la Vigolana la gh’à el capèl o che vén brut o che vén bèl. (Quando il massiccio della Vigolana ha il cappello il tempo o diventa brutto o torna bello). Ottima cartina di tornasole per capire cosa vi riserverà il meteo per la permanenza nella città del Concilio.
Trentino. La magia delle feste nella città illuminata con i canti di montagna. Trento by Night e #MercatinoDiNataleACasaTua, la vetrina virtuale del Mercatino.
Si avvicinano le feste e nonostante lo spirito quest’anno sia indubbiamente diverso, questo tempo di attesa porta con sé tutta la magia del Natale. Mai come oggi c’è il desiderio di circondarsi di bontà e bellezza, di ritrovare serenità e calore, di vivere l’atmosfera di festa che caratterizza questi giorni. Per questo la città diTrento si veste di luce! Le nuove luminarie rischiarano le piazze del Natale e il Villaggio dei Bambini e per goderle al meglio si può aderire all’iniziativa Trento by Night, visite guidate alla città illuminata. Quest’anno non ci potranno essere le tradizionali bancarelle, anche se il Mercatino di Natale di Trento rimane l’appuntamento più atteso, il vero cuore del Natale. Ecco allora l’iniziativa dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi: “Il Mercatino di Natale a casa tua”, una vetrina virtuale per curiosare tra i prodotti della tradizione… un po’ come se fossimo a spasso tra le piazze di Trento!
I canti alpini illuminano Trento Eleganti e suggestive, le nuove luminarie che vestono di festa la città di Trento danno una sensazione di intimità e calore. Ed è proprio questo l’obiettivo: riscaldare il cuore di cittadini e turisti lungo il percorso del “Giro al Sass”, come i trentini chiamano la passeggiata del sabato pomeriggio nelle vie principali del centro. Qui l’installazione “Luci d’artista” prende ispirazione dai canti tradizionali di montagna trentini: i versi più famosi, “Quel mazzolin di fiori”, “Paganella” “Ndormenzete popin”, “La madonina”, si dispiegheranno come uno spartito luminoso. Oltre alle vie e alle piazze del centro storico, quest’anno le luminarie decorano anche i quartieri di Le Albere e Piedicastello e, per iniziativa dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi, anche il Mausoleo di Cesare Battisti sulla collina del Doss Trento, che sorge sulla riva destra dell’Adige. Uno spettacolo visivo particolare che valorizza un monumento di grande valenza storica e luogo della memoria, oltre ad offrire un panorama illuminato sull’intera città. Passeggiando tra le vie del centro, potrà capitare di imbattersi in tante stelline di carta lucida tridimensionali appese alle finestre dei trentini… è la “Stella di luce”, iniziativa dell’Amministrazione comunale di Trento. Le famiglie della città, così come le scuole e le residenze per anziani, hanno ricevuto a casa una stella da assemblare e appendere per diventare, grazie alla luce riflessa, un punto luce per Trento.
Trento by Night, visita alla città illuminata Per godere appieno dell’innovativa illuminazione natalizia della città, l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi organizza per la prima volta “Trento by Night”. Accompagnati da una guida esperta si va alla scoperta della storia e dei segreti della città, avvolti dall’atmosfera magica delle luci di Natale, in totale sicurezza. I tour, riservati a un massimo di 25 persone, si tengono venerdì 4, 11 e 18 dicembre dalle ore 17 alle ore 19. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. Visto il successo degli scorsi anni, continuano le visite guidate nel centro storico cittadino anche nel periodo natalizio. L’appuntamento è per il sabato alle ore 15 all’APT in piazza Dante, l’iniziativa è a pagamento e su prenotazione. Le guide competenti ed esperte permettono di scoprire curiosità e aneddoti sulla città e la sua storia millenaria, fatta di tradizione mitteleuropea e cultura italiana, le cui testimonianze sono perfettamente custodite, epoca dopo epoca, nei siti archeologici, nei musei d’eccellenza e nei palazzi del centro storico. #MercatinoDiNataleACasaTua I colori delle bancarelle, il profumo del vin brulé e l’allegria degli espositori, tutte quelle prelibatezze e quegli oggetti di artigianato alpino che a solo vederli fanno Natale. Non c’è dubbio: il Mercatino di Natale di Trento è il vero cuore delle feste e della città e quest’anno ci mancherà! Per questo l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi presenta l’iniziativa “Il Mercatino di Natale a casa tua”. Una vetrina virtuale, un nuovo spazio di visibilità e vendita dei propri prodotti, in aggiunta ai canali di distribuzione tradizionali, a disposizione degli operatori del Mercatino direttamente nel sito web www.mercatinodinatale.tn.it. Il tutto accompagnato dal doppio hashtag #MercatinoDiNataleACasaTua #Trento. Entrando nella sezione del sito sembrerà di curiosare tra le bancarelle del Mercatino di Natale, si potranno osservare i prodotti, leggerne le caratteristiche e scegliere i propri regali di Natale.
24000 luci per il grande albero di Natale Il Natale luminoso di Trento coinvolge le piazze della città. A cominciare proprio dall’elegante piazza Duomo, una delle più belle d’Italia.Qui trovano posto il grande Albero di Natale, un abete proveniente dal Monte Bondone e addobbato con ben 24000 luci e la sfavillante sfera luminosa, posizionata ai piedi della Torre Civica. Il Duomo, la Fontana del Nettuno, che il recente restauro ha riportato al suo originale splendore, e i palazzi simbolo della città, prendono vita attraverso particolari giochi di luce e suoni davvero suggestivi. Piazza Lodron ospita il maestoso presepe in legno raffigurante la Natività, ideato e realizzato dagli studenti dell’Istituto d’Arte “A. Vittoria” e dell’Istituto CFP Enaip di Villazzano. Mentre un’interessante mostra open-air, curata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, arricchisce la bella Piazza Cesare Battisti. Si chiama “Era dicembre” e permette di rivivere eventi ed emozioni avvenuti nel mese di dicembre tra il 1960 e il 2000, grazie a filmati di famiglia, fotografie e notizie della stampa. Piazza Santa Maria Maggiore è per tradizione la Piazza dei Bambini, un piccolo regno che grazie alla particolare ambientazione prende le sembianze di una magica fiaba. Le leggende del Trentino prendono forma infatti attraverso luci, suoni grazie a grandi immagini tridimensionali. Il Villaggio del Natale ospita la casetta di Babbo Natale, con l’immancabile bussola dove poter deporre la classica letterina, il bosco incantato e il presepe dalla Val Gardena. Inoltre, a 40 anni dalla morte di Gianni Rodari,un percorso fatto di luci fa rivivere poesie, filastrocche e favole.
Breathe 2020, colora il tuo mood con l’iniziativa “all or nothing” Di che umore sei oggi? Puoi comunicarlo attraverso Breathe 2020, un’installazione sonora e visiva davvero originale che anima Piazza Fiera. Una sfera che attraverso l’accensione di vari colori riproduce il mood delle persone. Ognuno può accedere a una delle sette casette interattive di Luce e Suono e qui scegliere il proprio stato d’animo tra:gioia, tristezza, paura, orgoglio, rabbia, sorpresa, disgusto. La somma dei colori e dei suoni prodotti in ogni casa si riverserà nella piazza restituendo in tempo reale le scelte delle persone e amplificandone in modo unico e irripetibile il risultato visivo e sonoro. Per partecipare all’iniziativa, a cura di Confeventi e Artisti, Unione Commercio e Consorzio Trento Iniziative, è richiesto un piccolo contributo. La sua effettiva realizzazione avverrà solo nel caso di raggiungimento del budget di 100.000 euro, costo dell’installazione, attraverso libere donazioni a favore delle professionalità e delle aziende legate al mondo dello Spettacolo Trentino. Per questo si parla di iniziativa “all or nothing”, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo tutte le donazioni verranno restituite in automatico e senza alcuna spesa. I luoghi della cultura sempre connessi In questo periodo di incertezza e chiusure, i luoghi della cultura si sono attrezzati per essere sempre connessi e in questo modo vicini al loro pubblico. È il caso ad esempio del Muse, il Museo delle Scienze di Trento che, oltre a mantenere il contatto attraverso i social, organizza eventi online gratuiti da seguire in streaming o rivedere in un secondo momento (www.muse.it). Buoncosiglio a domicilio è l’interessante iniziativa del Castello del Buonconsiglio, un format del museo girato per raccontare con brevi video il Castello, con nuovi contributi ogni settimana. Dal 4 dicembre 2020 inoltre sono aperti anche i giardini illuminati del Castello del Buonconsiglio. Webinar aperti a tutti vengono organizzati anche dal Museo Diocesano Tridentino, con continui aggiornamenti su attività, visite guidate e mostre, anche di rilievo internazionale come nel caso del Museo della Quarantena.
Conoscere la città con le app Un natale tutto da vivere, anche virtualmente! Utile per muoversi nella città, l’app La mia Trento contiene tutte le informazioni su trasporti, farmacie, percorsi turistici. E poi ancora descrizioni di palazzi, monumenti, chiese e aree archologiche. Ma oltre all’app ufficiale del Comune di Trento, ce ne sono altre che permettono di esplorare la città divertendosi. È il caso di Hidden Trento, un’app che permette di rivivere un giorno di vita quotidiana nella Trento del 1520 con la guida dell’ostessa tedesca Ursula. Un’app tutta dedicata ai bambini più curiosi è Progetto kidsgogreen, un itinerario virtuale alla scoperta dei segreti della città, dai misteri nascosti di Piazza Duomo all’imponente Castello del Buonconsiglio, fino ai tesori custoditi nel Museo Diocesano Tridentino. APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi – Tel. 0461 216000 – www.discovertrento.it
Dal 31 ottobre 2020 al 30 maggio 2021 il MUSE – Museo delle Scienze, Trento, propone un viaggio multisensoriale, una riflessione che parte dal passato e giunge fino al presente, per immaginare un futuro sostenibile. Evento inaugurale venerdì 30 ottobre ore 20 (prenotazione obbligatoria su Eventbrite).Mostra nata da un progetto del Museo Nazionale della Montagna di Torino.
A due anni dalla tempesta Vaia, il MUSE – Museo delle Scienze propone un viaggio multisensoriale da percorrere grazie alle opere di 20 artisti nazionali e internazionali che si intrecciano con approfondimenti storico-scientifici, in un itinerario immersivo che evidenzia l’urgenza di riconfigurare la nostra relazione con i giganti del mondo vegetale. Una riflessione che parte dal passato e giunge fino al presente, per immaginare un futuro sostenibile.
Cecylia Malik 365 Trees, 2009/2010
É il tempo degli alberi e di una nuova e urgente relazione con l’universo vegetale. Al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dal 31 ottobre 2020 al 30 maggio 2021, apre “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”, un ampio progetto espositivo dedicato alla relazione tra l’essere umano e l’albero. La mostra, nata da un progetto del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino e sviluppata per questa nuova tappa con contenuti originali elaborati dal MUSE, dà voce ai linguaggi dell’arte contemporanea per costruire una nuova visione, gestione e cura di alberi, boschi e foreste. Una sorta di viaggio multisensoriale – arricchito nell’edizione trentina dai contributi scientifici di studiosi, botanici ed esperti nella gestione forestale, oltre che di nuove letture artistiche site specific – che evoca visioni e possibilità per una relazione dinamica e costruttiva tra specie umana ed ecosistemi naturali.
Mali Weil The Reverie Alone Will Do, 2020
L’invito, prima che sia troppo tardi, a rinsaldare il nostro legame, spesso compromesso, con la natura. Venti artisti e un viaggio tra i giganti del regno vegetale Dall’artista sudcoreana Sunmin Park, alla sua prima esposizione italiana, alla video artista svizzera Ursula Biemann. Dagli americani Helen e Newton Harrison, tra i primi e più noti artisti sociali e ambientali, alla performer e artista visuale polacca Cecylia Malik, passando per le opere dello scultore altoatesino Aron Demetz, le ricerche del collettivo di designer Formafantasma e materiali di archivio di celebri esploratori, alpinisti e architetti. Venti artisti italiani e internazionali e una selezione di documenti dalle collezioni del Museo montagna, della Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano,dell’Archivio Architetto Cesare Lombardi, della Fondazione Ermenegildo Zegna e dall’Archivio del 900 del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto affrontano il tema degli alberi secondo una narrazione interdisciplinare e multisensoriale. Installazioni sonore, interventi site specific, opere pittoriche e fotografiche, nuove modalità di partecipazione e co-produzione: Tree Time, a cura di Andrea Lerda con Daniela Berta, si pone come esperienza per osservare, comprendere e riconfigurare il nostro rapporto con l’universo vegetale.
HannesEgger Silvani II, 2020
Una sfida a cui tutti siamo chiamati: gli alberi sono tra i più grandi alleati per il mantenimento degli equilibri climatici e atmosferici del pianeta, ricoprono quasi il 30% della superficie terrestre e molti formano ecosistemi complessi e affascinanti, ma la loro integrità è a rischio a causa dell’impatto antropico. Tree Time parla, avvicina e fa riflettere su questi temi, valorizzando un nuovo approccio ambientalista, senza catastrofismi ma con consapevolezza, in risposta alla necessità urgente di ricostruire forme di coesistenza sostenibili per il futuro. Il valore delle foreste, ricordando anche Vaia La mostra mette al centro del percorso espositivo alberi, boschi e foreste, la loro natura protettrice, il loro cammino di adattamento alle costanti modificazioni ambientali e la condizione di crescente fragilità causata da azioni umane dirette e da effetti secondari prodotti dal cambiamento climatico in atto. Dalla tempesta Vaia – che nel 2018 ha abbattuto intere foreste nel Nord Italia – agli incendi senza precedenti che hanno recentemente devastato l’Artico. Dal fuoco doloso, utile alle dinamiche industriali, alla deforestazione della Foresta Amazzonica che annienta biodiversità e habitat culturali, accelerando il riscaldamento globale.
Cecylia Malik 365 Trees, 2009/2010
Alla luce dei recenti eventi, la mostra in arrivo al MUSE solleva una serie di riflessioni in materia di gestione dei boschi e di cura della montagna, di salute delle piante e delle loro strategie di difesa in caso di attacchi parassitari e impatti antropici. Un percorso eterogeneo e intergenerazionale, tra i piani e le sale del museo eco-sostenibile progettato da Renzo Piano, ci apre le porte di questo mondo. Così fragile, spesso invisibile, ma inevitabile per le nostre vite. Un rapporto, sostiene il botanico francese Francis Hallé, “dove l’asimmetria ci è sfavorevole: l’albero non ha in alcun modo bisogno di noi, mentre per noi è essere vitale”. Gli autori in mostra La mostra, articolata attraverso cinque macro capitoli tematici, si sviluppa all’interno delle diverse aree espostive del MUSE ed è supportata da una narrazione di impianto storico-scientifico a cura di Matteo Garbelotto, direttore presso il Forest Pathology and Mycology Lab di Berkeley e Adjunct Professor presso l’Environmental Science, Policy and Management Department dell’Università della California.
Sam Falls Untitled (Taralyn), 2017
Gli autori di “Tree Time” sono: Gabriela Albergaria, Emanuela Ascari, Joseph Beuys, Simone Berti, Ursula Biemann e Paulo Tavares, Walter Bonatti, Gabriella Ciancimino, Aron Demetz, Hannes Egger, Sam Falls, Helen Mayer Harrison & Newton Harrison,Jiří Havel, Cesare Leonardi e Franca Stagi, Cecylia Malik, Federico Ortica e Andrea Marchi, Sunmin Park, Steve Peters, Giusy Pirrotta, Craig Richards, Albino Rossi,Vittorio Sella, Giorgia Severi, Andrea Trimarchi e Simone Farresin (Formafantasma), Mali Weil, Museo Wunderkammer, Ermenegildo Zegna.
Il progetto Tree Time è nato nel 2019 al Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino con il sostegno di CAI – Club Alpino Italiano | Città di Torino | Regione Piemonte | Fondazione CRT | Reale Foundation | Ferrino
Patrocini Provincia Autonoma di Trento | ANMS - Associazione Nazionale Musei | Pefc Italia | Legambiente
Socio istituzionale ICOM Italia
Media partner Radio Italia Anni 60 Trentino Alto Adige
Main sponsor Itas Mutua | Zobele Holding SpA
Special sponsor Conad | Ricola | Montura
Si ringrazia RSE - Ricerca sul Sistema Energetico
MUSE – Museo delle Scienze di Trento Un museo nei cui spazi sconfinati è bello perdersi. Sei piani di pura meraviglia, dedicati alla natura, alla montagna, alla tecnologia e alla sostenibilità nell’architettura luminosa ed ecosostenibile di Renzo Piano. Il MUSE – Museo delle Scienze è tappa obbligatoria per sperimentare la conoscenza. Una vera e propria esperienza tra percorsi espositivi, mostre temporanee, collezioni scientifiche e laboratori didattici per famiglie e bambini, che guarda ai grandi temi locali e planetari nell’ottica di costruire insieme un futuro migliore. Inaugurato nel luglio 2013 nell'area ex Michelin, il MUSE coniuga il tradizionale approccio dei musei di storia naturale con le nuove modalità di interazione dei più moderni science centre, con exhibit interattivi e installazioni multimediali. L'edificio, che gioca con l'ambiente circostante in un equilibrio tra vuoti e pieni, ripercorre la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. La trama dei racconti tra natura e scienza, passato e futuro, trova vita nella sperimentazione, nella scoperta e nel gioco
Confermati il XVII Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau e la rassegna aperta al pubblico.
Dal 15 al 17 ottobre, a Palazzo Roccabruna-Enoteca Provinciale del Trentino, la XXXIII edizione della rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, nata per celebrare il vitigno a bacca bianca che in Trentino, e in particolar modo in Valle di Cembra, ha trovato terreno fertile per esprimersi al meglio. Da ogni crisi, può nascere un’opportunità. E così, il Comitato Mostra Valle di Cembra che da oltre trent’anni organizza Müller Thurgau: Vino di Montagna ha individuato nella particolare situazione attuale l’occasione per realizzare un’edizione diversa di questa storica rassegna, grazie al supporto di Trentino Marketing e al coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest.
foto M. Facci
L’evento, nato per celebrare e far conoscere il vitigno protagonista della viticoltura eroica della Valle di Cembra attraverso degustazioni aperte al pubblico e un prestigioso concorso enologico internazionale, è slittato da inizio luglio – periodo in cui tradizionalmente si svolge – alle giornate del 15-17 ottobre. Una bella occasione per gli ospiti che parteciperanno di poter visitare il Trentino in un momento dell’anno altamente attrattivo come l’inizio dell’autunno, quando il panorama è impreziosito dalle innumerevoli sfumature di colori caratteristiche dell’autunno.
foto M. Facci
L’appuntamento per poter degustare le diverse espressioni di questo vitigno a bacca bianca, nato a fine 800 per mano del Prof. Hermann Müller attraverso l’incrocio tra Riesling Renano e Madeleine Royal, è a Palazzo Roccabruna – Enoteca Provinciale del Trentino, messo a disposizione per l’occasione dalla CCIAA di Trento, dove da giovedì 15 a sabato 17 ottobre sarà possibile degustare tutte le etichette candidate alla XVII edizione del Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau, organizzato in collaborazione con il Consorzio Vini del Trentino. Nonostante per quest’anno siano stati archiviati i momenti di piazza nel borgo di Cembra, dove solitamente le giornate della rassegna venivano impreziosite da concerti e varie iniziative, si suggerisce di dedicare una visita alla Valle di Cembra per ammirarne i tipici vigneti terrazzati, che si rincorrono per oltre 700 km su ardite pendenze offrendo all’ospite fin dal primo sguardo il vero significato di “viticoltura eroica”.
L’occasione è rappresentata dal convegno aperto al pubblico organizzato per raccontare il recente inserimento della Valle nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici d’Italia. Nel corso dell’incontro, in programma per sabato 17 ottobre alle ore 10.00, verrà presentato lo studio realizzato per ottenere il prestigioso riconoscimento: un importante documento che ripercorre gli ultimi 60 anni di storia della Valle, tra storia vitivinicola e scelte politiche orientate allo sviluppo territoriale legate a questa importante filiera del territorio.
La Rassegna Internazionale Müller Thurgau: Vino di Montagna è organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra, con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest, oltre alla collaborazione di Provincia Autonoma di Trento, APT Pinè Cembra, Comunità della Valle di Cembra, BIM dell’Adige, Comune di Cembra Lisignago, Comune di Giovo, Comune di Altavalle, Fondazione Edmund Mach, Consorzio Vini del Trentino, Istituto Tutela Grappa del Trentino, Cassa Rurale Rotaliana e Giovo, Cassa Rurale Trento-Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra, Pastificio Felicetti, Acqua Cedea. www.mostramullerthurgau.it
Annunciato il calendario delle prossime manifestazioni enologiche, da ottobre a dicembre una serie di eventi alla scoperta del territorio, delle tradizioni e delle produzioni enologiche più significative.
Da ottobre a dicembre una serie di appuntamenti alla scoperta del territorio, delle sue tradizioni e di alcune delle produzioni enologiche più significative della provincia, dal Müller Thurgau al Marzemino, fino al Trentodoc e alla grappa artigianale trentina.
ph. M. Tonidandel
Dopo la pausa determinata dalla straordinaria situazione sanitaria degli ultimi mesi, si ritorna alla normalità, con la pianificazione delle prossime manifestazioni enologiche trentine, che hanno l’intento di valorizzare le eccellenze della provincia, fare cultura di prodotto e stimolare il turismo enogastronomico. Eventi organizzati con il supporto di Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, che intendono offrire agli ospiti la possibilità di assaporare il territorio e vivere situazioni coinvolgenti e memorabili, per stimolarli a ritornare, ma ovviamente rivisitati per poter essere svolti in completa sicurezza, secondo le normative vigenti.
ph L. Campolongo
Si parte con La vigna eccellente…ed è subito Isera, in programma domenica 11 ottobre ad Isera, in Vallagarina, incentrata sul Marzemino, straordinario vino rosso giunto in queste terre oltre 500 anni fa a seguito della dominazione veneziana e diventato grande grazie ad un ambiente ideale e ad un clima subcontinentale. Una giornata speciale alla scoperta di questa incantevole “Città del Vino” in cui si svolgerà anche la premiazione dell’omonimo concorso che, unico in Italia, non premia il miglior vino ma il miglior vigneto e, di conseguenza, l’agricoltore che lo ha coltivato. Ad anticipare e accompagnare l’appuntamento, A tutto Marzemino, eventi, iniziative e proposte vacanza dedicate a questo vitigno in programma dall’1 all’11 ottobre su tutto il territorio provinciale. Il weekend successivo lo scettro passa al Müller Thurgau, vitigno a bacca bianca simbolo della zona della Val di Cembra dove riesce ad esprimersi al meglio grazie all’altitudine superiore ai 500 m s.l.m., alla presenza di terreni porfirici che donano sapidità e alla forte escursione termica.
ph.M. Facci
L’occasione è la XXXIII edizione della rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, solitamente in programma per il mese di luglio. E così, a Trentoda giovedì 15 a sabato 17 ottobre, Palazzo Roccabruna-Enoteca Provinciale del Trentino offrirà la possibilità di degustare le oltre 50 etichette in lizza per la XVII edizione del Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau. Ad arricchire il calendario, ci pensa anche DiVin Ottobre, le kermesse di iniziative dedicata all’autunno e alle eccellenze enogastronomiche stagionali, in programma in varie località lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino durante tutti i weekend del mese. Tra gli appuntamenti in programma, anche Caneve en festa, fissata per sabato 17 ottobre: cena itinerante lungo le vie del borgo di Cembra, tra antichi avvolti e porticati, alla scoperta di spumanti, vini, grappe e birre artigianali locali e in compagnia di concerti di musica di ogni genere.
ph. M. Facci
A fine mese, sabato 31 ottobre, in Valle dei Laghi, è invece il momento del Reboro, vino nato da un progetto collettivo dei vignaioli della Valle dei Laghi che si fonda su una tradizione secolare, con Reboro. Territorio & passione, in cui verranno proposti momenti di approfondimento e speciali abbinamenti in cantina. Con l’avvicinarsi del Natale e in concomitanza con la manifestazione Trentodoc Bollicine sulla città, operatori e produttori soci della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino fanno rete per Happy Trentodoc. Dal 19 novembre all’8 dicembre, infatti, una serie di bar e ristoranti della città di Trento verranno abbinati ad altrettante etichette di Trentodoc servite insieme ad una stuzzicante proposta food realizzata con prodotti 100% trentini.
ph. M. Facci
Infine, per celebrare al meglio anche la grappa trentina, l’appuntamento è con il lungo Ponte dell’Immacolata: dal 5 all’8 dicembre ritorna infatti La notte degli alambicchi accesi a Santa Massenza di Vallelaghi, il borgo che vanta la più alta concentrazione di distillerie a conduzione familiare d’Italia. Un’occasione per raccontare storia e caratteristiche di questo particolare distillato ottenuto esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino, all’interno degli alambicchi di rame, secondo un procedimento disciplinato in ogni dettaglio dall’Istituto Tutela Grappa del Trentino. Le manifestazioni potranno subire variazioni in base alle disposizioni governative e provinciali legate all’emergenza Coronavirus. Per rimanere aggiornati, si consiglia di visitare il sito webwww.tastetrentino.it/trentinowinefest.
Nel castello della Val di Sole la mostra di stampe del grande artista olandese visitabile fino al 1° novembre.
Castel Caldes ospita da qualche giorno una preziosa mostra dedicata ad una raccolta di incisioni realizzate da Rembrandt e provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento, e conservate al Castello del Buonconsiglio.
La mostra, visitabile fino al 1° novembre 2020, illustra l’opera grafica del maestro olandese nato a Leida nl 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669. Della quarantina di fogli presenti nella raccolta del museo, collegati al maestro olandese, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l’autenticità e la datazione, come La Morte della Vergine o L’Autoritratto del 1633. L’esposizione intende pertanto approfondire la conoscenza, la fama, la diffusione ma anche la fortuna dell’illustre maestro olandese, la cui geniale forza espressiva ha lasciato tracce indelebili e profonde nell’ambito della storia artistica. “Riuscite molto belle, intagliate di buon gusto e fatte di buona maniera”, così il Guercino nel 1660 descriveva con entusiasmo e ammirazione le acqueforti del “gran virtuoso” Rembrandt, esprimendo un giudizio che sarebbe stato condiviso da generazioni di artisti, da Giovanni Benedetto Castiglione, a Stefano della Bella, al Piazzetta, a Piranesi e che avrebbe alimentato una straordinaria passione collezionistica, di cui la raccolta Lazzari Turco Menz, uno dei più eloquenti episodi di collezionismo privato, ne è indubbia conferma.
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Formata da Karl Paul von Menz (1778-1847), appartenente a una nota famiglia bolzanina, animatrice nella città atesina della vivace stagione musicale di fine Settecento, la raccolta di incisioni, ereditata successivamente da Simone Turco Turcati (1803-1861), è giunta al Castello del Buonconsiglio nel 1924, “riunita in varie teche o ripari di cartone”, grazie alla disposizione testamentaria del musicista Raffaello Lazzari (1845-1924), marito di Giulia Turco Turcati (1848-1912), figlia di Simone e pronipote dello stesso Menz. Costituita da poco più di un migliaio di fogli essa comprende, oltre agli esemplari a stampa collegati al nome di Rembrandt, qui esposti, una ricca selezione di opere di autori di area fiammingo-olandese, tedesca, francese, spagnola e inglese, e tra i nomi più ricorrenti si segnalano quelli di Sadeler, Cort, Bloemaert, Bolswert, Vorsterman, Lucas van Leyden, Aldegrever, Dürer, Callot, Mellan, Audran. L’esposizione punta l’attenzione su alcuni dei grandi temi privilegiati da Rembrandt, tra i quali il ritratto, in cui si riflette l’intenso e appassionato studio dell’animo umano con una scrittura grafica originalissima eseguita, secondo il commento di Filippo Baldinucci, con “certi freghi e freghetti, e tratti irregolari e senza dintorno, facendo però risultare dal tutto un chiaroscuro profondo e di gran forza”(1681-1728).
Un segno estroso, sciolto e rapido, e una forte ombreggiatura, caratterizza l’Autoritratto con cappello e sciarpa al collo, mentre l’Autoritrattocon Saskia, che nell’impostazione richiama il Ritratto di Baldassar Castiglione di Raffaello, rivela la forza evocativa della lezione del Sanzio, di cui Rembrandt conosceva l’opera, attraverso una serie di stampe di traduzione contenute nei cosiddetti “libri di prestigio”, appartenuti alla collezione personale del maestro di Leida. Un clima di calda e silente intimità si respira altresì nell’acquaforte Tre teste di donna di cui una addormentata, datata 1637, in cui le sfumature morbide, coniugate a un tratteggio sottile e quasi abbozzato fanno immaginare una elaborazione del soggetto direttamente sulla lastra, come un piccolo taccuino, sul quale Rembrandt delinea velocemente le proprie impressioni, afferrando la mutevolezza degli stati emotivi. Nei fogli dedicati alle storie dell’Antico e Nuovo Testamento l’artista riesce a catturare l’essenza drammatica degli episodi attraverso forti contrasti chiaroscurali, particolarmente evidenti nel Cristo e la Samaritana (1634) o nel Gesù caccia i mercanti dal tempio (1635) in cui la storia, compressa entro un fitto intreccio di linee vigorose, è percorsa da fasci di luce che irrompono nella scena con uno straordinario effetto teatrale.
Nella maestosa impaginazione scenografica della Morte della Vergine (1639), ispirata alla omonima incisione di Albrecht Dürer, Rembrandt raggiunge uno dei suoi vertici espressivi: la corale partecipazione dei personaggi, assiepati intorno al letto, protetto da un enorme tendaggio, viene descritta con un attento studio dei sentimenti, delle emozioni e del dolore, sottolineato da un deciso segno grafico e dallo squarcio luminoso che scende dall’alto, repentino, ad indicare la solennità dell’evento e con quella particolare maniera “tutta fatta di colpi strapazzati e replicati, con gran forza di scuri” (Filippo Baldinucci). La sezione dedicata alle stampe di traduzione derivate dai dipinti di Rembrandt, con opere di Bernard Picart (1673-1733), Ferdinand Landerer (1745-1795), Christian Gottfried Schultze (1749-1819), Georg Friedrich Schmidt (1712-1775) e Johannes Pieter de Frey (1770-1834), testimonia la grande fortuna incontrata dal maestro e permette di compiere un affascinante percorso nella storia della grafica europea, scoprendo i segreti di questa complessa tecnica artistica che, come affermava Francesco Milizia alla fine del Settecento, “per mezzo del disegno e dei tratti delineati e incavati su materie dure imita le forme, le ombre, i lumi degli oggetti visibili e può moltiplicarne gli impronti per mezzo dell’impressione”.
Torna anche quest'anno la kermesse di iniziative "en plein air" organizzate dai soci della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino per omaggiare la bella stagione, tra passeggiate, escursioni e visite guidate arricchite da degustazioni di vini e cibi d'eccellenza.
Apericena itineranti tra le bellezze del territorio, degustazioni al tramonto o sotto le stelle, pic nic tra i vigneti, passeggiate e pedalate alla scoperta di angoli poco conosciuti del Trentino, accarezzati dalla brezza estiva e rapiti dai colori della natura nel pieno della sua vitalità.
foto Lorenza Campolongo
Questa è la decima edizione di Gemme di Gusto (link), rassegna che la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino organizza insieme ai propri soci. Una kermesse che solitamente si svolge in primavera ma che quest’anno, causa lockdown, è stato spostata ai primi dieci giorni del mese di agosto. E così, enoappassionati, gastronauti o semplici amanti delle cose belle della vita, potranno scoprire i tanti territori coinvolti – dalla Valle di Cembra alla Valsugana, dalla Piana Rotaliana alla Vallagarina, dalla Valle dei Laghi alla Val Rendena, dall’Altopiano della Paganella all’Alpe Cimbra, senza dimenticare la città di Trento e le sue colline – attraverso una ventina di esperienze speciali che vedono il coinvolgimento di più di 90 soci dell’Associazione. Si parte con Baiti en festa (link) in Val di Cembra, in programma sabato 1 agosto dalle 16.00 in poi: entusiasmante apericena itinerante in dieci tappe tra le campagne terrazzate e i “baiti” tipici del territorio, lungo un percorso di circa 5 km tra i muretti a secco di Palù di Giovo, alla scoperta dei sapori tipici, dei vini e delle grappe prodotte in questo territorio in abbinamento a piatti preparati dai ristoranti della zona. Stessa data, ma dalle 18.00 alle 21.00, per Open pergola (link), cena in cesta da gustare nel vigneto, sotto la tipica pergola trentina, presso la sede di una cantina a San Michele all’Adige. E la possibilità di rilassarsi in vigna godendo di una selezione di prelibatezze enogastronomiche si ripete domenica 2 agosto, dalle 17.00 in poi, a Povo di Trento, con Pic nic in vigna (link), gustosa merenda da assaporare al termine di una passeggiata tra i vigneti di famiglia, dove si potrà scoprire la storia del vigneto Manci ed approfondire il tema della produzione biologica.
foto Lorenza Campolongo
Mercoledì 5 agosto ci si sposta nuovamente in Val di Cembra, e più precisamente a Grumes di Altavalle, dove alle 14.30 è in programma Tra passi e sapori (link), trekking nel bosco alla scoperta del Sentiero dei Vecchi Mestieri – percorso etnografico che ripercorre la storia degli opifici legati alla forza dell’acqua – con aperitivo panoramico finale a “km 0”. Una serata che potrà essere chiusa in bellezza, poco distante, con Alla scoperta del Maso (link) dove, a partire dalle ore 18.00, si potrà partecipare ad una visita guidata nel vigneto in località Maso Franch di Giovo, e scoprire i segreti dell’omonimo vino che verrà degustato al termine del tour in abbinamento a stuzzichini preparati per l’occasione dalla cucina del ristorante. E per i più piccoli, succo di mela e focaccia fatta in casa. Giovedì 6 agosto, dalle 17.30, è invece la volta di Fra cascate e bollicine (link), aperitivo a base di bollicine di montagna, accompagnato da prelibatezze locali, presso una cantina delle colline di Trento, dalle quali, si intraprenderà una panoramica passeggiata per raggiungere e visitare il suggestivo canyon dell’Orrido di Ponte Alto. Lo stesso giorno, a Borgo Valsugana, si terrà Borgo, storia e sapori (link), visita guidata del centro storico che terminerà con uno sfizioso aperitivo a base di prodotti locali. Alle 18.00 è invece il turno di Gustando la Valle dei Laghi (link), pomeriggio alla scoperta della Nosiola, uno dei vitigni più rappresentativi del territorio, con un percorso dal vigneto alla cantina, passando per l’arelaia – luogo dove vengono fatti appassire gli acini per la produzione di Vino Santo – e la distilleria, seguito da degustazione finale di 4 diverse tipologie di questo vino in abbinamento a gastronomia locale. Venerdì 7 agosto si va invece sull’Altopianodella Paganella, grazie all’iniziativa Il Sentiero Argentato (link), in programma alle 17.00 ad Andalo. Un aperitivo al tramonto sul sentiero dell’amore con le bollicine di montagna Trentodoc e sapori trentini, impreziosito dalle suggestive note di violino e cena finale in rifugio. Ma si sa, agosto è il mese delle stelle, per cui non può mancare un appuntamento a tema: ecco dunque che a Sarche di Madruzzo, alle ore 19.00, è in programma Aspettando San Lorenzo (link) , apericena presso un ristorante che ha sede in una cantina, con sfiziosi piatti abbinati allo spumante metodo classico Trentodoc. Diversi gli appuntamenti di sabato 8 agosto. Alle 17.30 a Civezzano, omaggio all’arte con Fiabe al forte (link), momento teatrale per i più piccoli tra i vigneti intorno al complesso fortificato Tagliata di Civezzano con merenda finale a base di sapori trentini. Dalle 17.00 alle 20.00, a Verla di Giovo, avrà luogo Aperiwine (link), aperitivo serale in cantina sulla terrazza con vini e bollicine Trentodoc abbinati a prodotti di altri soci della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
foto Manuela Facci
Sempre sabato 8 agosto, a Madonna di Campiglio, è la volta di Calici di stelle (link), apericena dolomitico presso lo Chalet Fiat, Monte Spinale, che prende il via alle 19.00, ammirando il tramonto, e si conclude con il naso all’insù per scorgere lo spettacolo delle stelle cadenti. Ad impreziosire la serata, la possibilità di degustare le eccellenze di ben 19 cantine e distillerie. Restando in montagna, a Lavarone, si propone un tuffo nella storia e nel teatro con Notturna al Forte Belvedere (link), racconto teatralizzato delle storie vissute nel forte, con il sottofondo musicale delle note di un quartetto d’archi. Il tutto allietato da una gustosa degustazione di vini trentini e formaggi dell’Alpe. Domenica 9 agosto si torna in Valle dei Laghi con Vino Santo dal calice al vigneto (link), una passeggiata che parte alle ore 15.00 da Vallelaghi e il sentiero della Nosiola con visita alla nuovissima e altamente suggestiva Casa Caveau del Vino Santo, seguita da degustazione di questo prezioso nettare e tappa finale in cantina. E per gli amanti delle due ruote, in programma anche Taste & bike, tre diversi tour a tappe in bicicletta alla scoperta della Vallagarina, porta meridionale del Trentino. Ai partecipanti verrà fornito il programma in modo che possano autonomamente recarsi presso i soci coinvolti, dove ad orari specifici saranno organizzate diverse attività. Lunedì 3 agosto si va alla scoperta di Ala e Avio (link), con visita del Comune di Ala, pranzo e visita in cantina e infine enotour tra i vigneti; martedì 4 agosto il tour è invece sull’Altopianodi Brentonico (link), con passeggiata tra i castagneti, pranzo in ristorante e merenda in malga, seguiti da visita a Palazzo Eccheli Baisi di Brentonico; gran finale lunedì 10 agosto con una pedalata sull’AlpeCimbra (link) che prevede partenza da Lavarone, merenda in maso, tappa in caseificio e cena finale in malga, in attesa delle stelle di San Lorenzo.
foto Manuela Facci
Programma completo, con info su location, dettagli, prezzi, modalità di prenotazione e contatti, è disponibile sul sito della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, tastetrentino.it/gemmedigusto. La kermesse, tuttavia, potrà subire variazioni in base alle disposizioni governative e provinciali legate all’emergenza Coronavirus. Gemme di gusto fa parte del calendario di manifestazioni enologiche provinciali denominato #trentinowinefest e viene organizzata in collaborazione con Consorzio La Trentina. #gemmedigusto #trentinowinefest #stradavinotrentino
Nell’anno più difficile, il Trento Film Festival rilancia: con una selezione di opere con al centro l’uomo e la natura, il cinema torna in scena a Trento e provincia, e per la prima volta anche online. Evento di chiusura “Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin” di Werner Herzog, a cui sarà assegnato il Gran premio IAMF 2020 dell’International Alliance for Mountain Films, di cui il Trento Film Festival è socio fondatore, per l'attenzione che il regista ha dedicato attraverso la sua opera al mondo della montagna.
La 68ª edizione si annuncia speciale non solo per le date, con lo slittamento dall’abituale settimana primaverile al 27 agosto – 2 settembre, ma anche nel formato ibrido, che per la prima volta prevede la presentazione del ricco programma cinematografico sia in città e in altri centri della provincia (con modalità in via di definizione, in base all’aggiornamento delle normative) che in streaming in tutta Italia.
«Nella scelta di portare il festival online – commenta Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica – per essere pronti a qualsiasi evenienza, ci ha aiutato pensare che non sarebbe stato solo in streaming, e che avremmo fatto di tutto per tornare a proiettare i film sul grande schermo, riaprendo le sale, ritrovando quel pubblico che a fine aprile tanto ci è mancato, e a cui vogliamo credere sia mancato un po’ anche il festival.» Sono circa cento i film selezionati, tra oltre 600 iscritti, di cui 26 in anteprima mondiale e 37 in anteprima italiana distribuiti nelle diverse sezioni del festival (Concorso, Terre Alte, Alp&Ism, Orizzonti vicini, Muse.Doc, Destinazione). 25 le opere in CONCORSO: 14 lungometraggi e 11 cortometraggi, di cui 14 anteprime italiane e 2 anteprime internazionali, provenienti da 16 paesi diversi.
La giuria internazionale che assegnerà la Genziana d’Oro e la Genziana d’Argento della 68ª edizione è composta da Carlos Casas (regista e artista spagnolo), Matteo Della Bordella (alpinista italiano), Carmen Gray (giornalista e critica cinematografica neozelandese), Gustav Hofer (filmmaker e reporter italiano) e Salomé Jashi (regista georgiana). Molti i titoli italiani nella sezione TERRE ALTE. Nell’anno in cui l’Italia ha affrontato una prova così dura, che ha scosso i pilastri della nostra società, è sembrato importante concentrare sul nostro Paese la sezione dedicata al racconto dei territori e genti di montagna oggi. Titoli spettacolari nella selezione di ALP&ISM, tra questi la più recente fatica cinematografica di Reinhold Messner con Die Grosse Zinne. Il grande alpinista ricostruisce con passione e precisione la storia dell’alpinismo sulle Tre Cime, a 150 anni dalla prima salita della Cima Grande, con attori-alpinisti in costume che ci fanno rivivere cinque scalate storiche, e lo spirito pionieristico di quei tempi.
Nell’anno in cui tanto le attività sulle Alpi e gli Appennini quanto le grandi spedizioni sono diventate impossibili, sarà ancor più speciale per gli appassionati di montagna e avventura alimentare la loro passione attraverso il cinema. Evento di chiusura Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog commovente omaggio al grande scrittore, giornalista e viaggiatore inglese, con cui Herzog aveva stretto una profonda amicizia, in nome della passione comune per l’avventura ai confini del mondo. Esplorazione, montagna e rischio sono da sempre ingredienti del cinema di Herzog. Sono questi aspetti ad aver spinto la International Alliance for Mountain Films, di cui il Trento Film Festival è socio fondatore, ad assegnare proprio a Herzog, per l’attenzione che il regista ha dedicato attraverso la sua opera al mondo della montagna, il Gran Premio IAMF 2020 nella serata finale della 68ª edizione, che culminerà nella proiezione di Nomad. Con l’eccezione del film di chiusura Nomad di Werner Herzog, e della proiezione speciale di Paradise, una nuova vita di Davide Del Degan, entrambi in uscita in autunno nelle sale, l’intero programma sarà presentato sia in proiezione per il pubblico trentino e gli ospiti del festival, che in streaming in tutta Italia, per gli appassionati di cinema, montagna e natura.
La piattaforma adottata per la versione online del festival è quella sviluppata da Festivalscope, partner web dei maggiori festival e mercati cinematografici internazionali. Il Trento Film Festival sarà il primo festival a utilizzare questa tecnologia in Italia. Ogni film sarà disponibile online per 7 giorni e un massimo di 500 visioni. Il manifesto della 68ª edizione è firmato dall’artista Albino Rossi. “Entrare dentro la natura per agire con consapevolezza” commenta il Presidente Mauro Leveghi a proposito dell’immagine. Un bosco ferito, ma pronto a ripartire e rinascere dalla sua sofferenza. www.trentofestival.it
La dedica a Mauro Gobbi, l'entomologo del MUSE che l'ha trovata sulle Ande ecuadoregne. Identificata una specie nuova per la scienza: il Dyscolus gobbii. Si tratta di un piccolo coleottero che vive in ambienti d’alta quota della Cordillera Andina. A scoprirlo è stato Mauro Gobbi, entomologo del MUSE, che ha ispirato il nome dell'insetto. E, riavvolgendo il nastro della storia, non è la prima volta che una nuova specie viene dedicata a uno scienziato del Museo delle Scienze di Trento.
È stata scoperta sulle Ande una nuova specie di coleottero, il Dyscolus gobbii, un piccolo insetto che abita uno dei luoghi più estremi e, apparentemente inospitali, della Terra. A scoprirlo, durante una recente spedizione scientifica, è stato Mauro Gobbi, entomologo e conservatore presso la Sezione di Zoologia degli Invertebrati e Idrobiologia del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Una scoperta, non certo passata inosservata nel mondo scientifico, che il dottor Pierre Moret del Centre National de la Recherche Scientifique francese ha voluto onorare con un prestigioso riconoscimento: la nuova specie di coleottero è stata chiamata Dyscolus gobbii, un omaggio al cognome del ricercatore del MUSE che l’ha trovata.
Il nome scientifico di una specie è costituito da due epiteti: quello generico e quello specifico, il primo è scritto in maiuscolo, ad esempio Dyscolus, e il secondo minuscolo, in questo caso gobbii, entrambi in corsivo. Questa nomenclatura, detta binomiale, è stata sviluppata dal naturalista Carl Linnaeus (1707-1778) e ha posto le basi per la classificazione degli esseri viventi. Il Dyscolus gobbii è un coleottero che appartiene alla famiglia dei Carabidi. È lungo circa 10-12 mm ed è presente nelle porzioni più umide del superpáramo, l’habitat posto alle quote più elevate della Cordillera Andina, una sorta di tundra alpina. Gli esemplari, impiegati per descrivere le caratteristiche morfologiche della specie nuova e per le analisi genetiche funzionali al confronto con altre specie simili, sono stati raccolti da Mauro Gobbi, in collaborazione con Pierre Moret, a quote comprese tra 4200 e 4400 metri di altitudine. Ed è proprio dall’analisi del loro DNA che è stato possibile confermare che si trattava di una specie nuova per la scienza.
foto Pierre Moret
“Non è solo un riconoscimento importante alla mia carriera scientifica, ma anche all’attività di ricerca che facciamo, come MUSE, in ambienti estremi d’alta quota del mondo – racconta Mauro Gobbi, che nel 2017 ha preso parte alla campagna di ricerca tra i ghiacciai dei vulcani andini -. Una spedizione scientifica internazionale volta a investigare la biodiversità presente negli ambienti d’alta quota delle Ande dell’Ecuador, col fine di comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sulle comunità di insetti delle aree montane tropicali”. In passato già famosi naturalisti-esploratori come Alexander von Humboldt (1768-1859) ed Edward Whymper (1840-1911) furono attratti dalla biodiversità di insetti e piante presenti negli ambienti d’alta quota delle Ande. Ma la difficoltà fisica per raggiungere e lavorare in tali aree, difficilmente accessibili e poste a quote superiori i 4000 metri, li rende tutt’oggi in gran parte inesplorati. “Il livello di conoscenza della biodiversità presente sul nostro pianeta è ben lontano dall’essere esaustivo, soprattutto per le zone più remote”, conferma Gobbi, che ha condiviso, con il team internazionale impegnato nella spedizione, l’esperienza acquisita in anni di studi e censimenti sulle comunità di insetti in ambienti d’alta quota presenti sulle Alpi, i Pirenei e nel Nord Europa. “Insetti come i Carabidi – prosegue l’entomologo del MUSE – sono ampiamente impiegati come ‘sentinella’ dello stato di salute degli ambienti; sono quindi ottimi bioindicatori in grado di fornire dati funzionali all’impiego di modelli matematici utili alla comprensione degli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità”.
foto Pierre Moret
Annualmente, precisa Gobbi, vengono scoperte nuove specie, soprattutto per quanto riguarda gli Insetti. Ma descrivere correttamente e dare il nome a una nuova specie è una grande responsabilità scientifica, nonché motivo di grande orgoglio per uno scienziato. L’etimologia dei nomi che vengono dati alle specie nuove ne può ripercorre le caratteristiche morfologiche (Elaphe longissima), le proprietà intellettuali (Homo sapiens), può ricordare un mito greco (Parnassius apollo), può essere semplicemente strano o divertente (Vini vidivici). In tutti i casi deve però essere conforme a un codice che si chiama Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica e la descrizione deve essere pubblicata su una rivista scientifica di rilevanza internazionale. Questo è il caso di Dyscolus gobbii la cui descrizione, effettuata da Pierre Moret, è stata pubblicata il 15 maggio 2020 sulla rivista European Journal of Taxonomy: https://europeanjournaloftaxonomy.eu/index.php/ejt/issue/view/827.
foto Pierre Moret
Non si tratta, però, dell’unico caso di specie nuova che è stata dedicata a uno scienziato del MUSE. In passato ci sono stati altri riconoscimenti: il Crostaceo Branchiopode Chirocephalusmarchesoni dedicato al direttore dell’allora Museo di Storia Naturale di Trento, Vittorio Marchesoni, l’EterotteroMiride Dimorphocoris tomasii dedicato al direttore emerito del Museo Tridentino di Scienze Naturali Gino Tomasi, e più recentemente il Dittero Chironomide Chaetocladius lencioniae dedicato a Valeria Lencioni, responsabile della Sezione di Zoologia degli Invertebrati del MUSE e la Diatomea Eunotia cantonatii dedicata a Marco Cantonati, responsabile della Sezione di Limnologia e Algologia. del MUSE.