Ezio Gavazzeni, il nuovo romanzo: “Garzaia della Roggia Torbida”

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“Garzaia della Roggia Torbida -Oltrepò pavese. Un nuovo caso per Manlio Rune” è il primo romanzo che Ezio Gavazzeni pubblica per Fratelli Frilli Editore.

È uscito “Garzaia della Roggia Torbida -Oltrepò pavese. Un nuovo caso per Manlio Rune” il nuovo romanzo di Ezio Gavazzeni, il primo per Fratelli Frilli Editore, che vede impegnato Manlio Rune.

Manlio Rune è un investigatore per le assicurazioni descritto come un personaggio del genere “hard boiled” (che tradotto letteralmente significa sodo, duro). In pratica di quei caratteri rudi, solitari e disillusi. “Manlio Rune ha l’aria di uno che è appena uscito dalla lavatrice ma si sono scordati di stirarlo”, è stata la definizione più azzeccata affibbiatagli da parte di una giornalista. Rune viene ingaggiato per un presunto caso di incendio doloso all’interno di un capannone nell’Oltrepò pavese. L’intento dei proprietari di appiccare il fuoco per intascare i soldi dell’assicurazione gli appare da subito evidente. Il caso è piuttosto semplice: deve solo recarsi sul luogo e mettere insieme delle proveper archiviare definitivamente la pratica. Ma una nuvola di uccelliche spunta dalle cime degli alberi attira la sua attenzione. La scena che si palesa davanti ai suoi occhi ricorda in tutto e per tutto un’immagine del thriller drammatico di Alfred Hitchcock del ’63.
È così che Rune rinviene, nell’area paludosa della Garzaia della Roggia Torbida, il cadavere di Miriam Cangemi. La giovane, poco meno che maggiorenne, è sparita solo pochi giorni prima da una casa-famiglia della zona: “UNA NUOVA ALBA”.Una fine davvero tragica quella della povera ragazza: la faccia riversa nel fango, i capelli impastati di terra e il corpocircondato da decine di piume nere di uccelli, a riprova di un macabro e inspiegabile banchetto.Gli uccelli selvatici avevano beccato la carne strappandola. Sul braccio destro, che ormai appariva come un puzzle sanguinante non terminato, un tatuaggioche correva dalla spalla fino al polso. Un piccolo picche, come nelle carte da gioco, la firma del tatuatore.
Il caso è affidato al Commissario Delvio Rosati, con la supervisione del magistrato Francesco Del Debio, ma l’investigatore si ritroverà ben presto a essere oggetto di curiosità e attenzione da parte della popolazione locale in cui, ciascun personaggio, aggiungerà un piccolo tassello alla vicenda.Impossibile restarne fuori! Infatti,verrà subito avvicinato da una guardia forestale del luogo,la quale gli riveleràdi aver ritrovato una ragazza in condizioni simili un anno prima. Un mistero tutt’ora irrisolto.
La curiosità e un’inaspettata svolta nella ricerca del colpevole per l’incendio del capannone, lo convinceranno ad andare a fondo di questa intricata storia che porteràa tre il numero delle vittime. Un caso complicato definito dallo stesso Rune, sempre più disilluso:“Un corollario di storie misere con dentro tanti soldi, sesso, ricatto, tradimento, amicizia e…amore, se qualche fortunato è riuscito a trovarcene”.
Garzaia della Roggia Torbida, F.lli Frilli Editori, è disponibile in tutte le librerie d’Italia a € 14,90 e nei principali store digitali.

Ezio Gavazzeni, nato a Milano dove attualmente vive e lavora. Laurea in Scienze del Servizio sociale, master in Management per la PMI, diploma superiore in Tecniche di Marketing e Comunicazione. Diciotto anni alle dipendenze dell’Università Statale di Milano dove ha pubblicato, con altri, undici articoli scientifici.Ha collaborato con diverse agenzie e case editrici: News, Proget, PrePress, Motta Editore, Giuffré Editore. Tra la metà degli anni ’80 e i primi del 2000; ha lavorato per diverse redazioni occupandosi della correzione di bozze e revisione testi, tra le tante: Mondo Economico, Il Mondo, l'Europeo, Capital, Donna Moderna,Photo,Elle, Marie Claire, Astra, Playstation World...Negli anni ’90 e fino al 2001 si è occupato della correzione bozze delle collane Mondadori: Gialli Mondadori, Urania, i Romanzi, Best Seller e Segretissimo.Per la Motta Editore ha curato la redazione dell’Enciclopedia della Letteratura internazionale e l’Annuario del Cinema.Come redattore e coautore ha legato il proprio nome a diverse guide di viaggio. Passa alla narrativa con il noir Big Muff (WLM 2012) dove ottiene un buon successo di critica su quotidiani e mensili come Libero, Leggere Tutti e La Gazzetta di Mantova.Novembre 2014 pubblica il suo secondo romanzo di genere thriller Corpi di Confine (WLM 2014).Settembre 2015, cambia editore e pubblica il suo terzo romanzo Motel 309, prima storia con protagonista Manlio Rune cui faranno seguitoIl Tempo non Dimentica (2017) eRosso Notte (2018) Eclissi Editrice.Garzaia della Roggia Torbida, selezionato tra i finalisti al prestigioso Premio Alberto Tedeschi, è il quarto romanzo che vede coinvolto l’investigatore privato Manlio Rune ed è il primo romanzo che pubblica con Fratelli Frilli Editori.

Il Gioco degli specchi, il nuovo libro di Morena Fellegara

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Pubblicato da Fratelli Frilli Editore è uscito il nuovo lavoro di Morena Fellegara, infermiera di professione e scrittrice per passione.

Il Gioco degli specchi” è il nuovo libro della sanremese Morena Fellegara uscito nella collana I Tascabili di Fratelli Frilli Editori.
Un omicidio che solleva un dedalo di supposizioni, un labirinto investigativo fra prospettive illusorie, ipotesi ingannevoli, sentieri monchi. Un intreccio contorto, la cui complessità travalica le esigue capacità investigative di Farfuglia e i ristretti circuiti neuronali del giornalista Parente. Elementi pulviscolari in una nebulosa di umanità contraddittoria orbitano intorno al Bar Marco. Lo sfondo però è magico, i Mondiali ’82, la grandiosa vittoria di un’Italia che rinasce tra le partite di calcio, i goal di Paolo Rossi e il Presidente Pertini che accompagna il suo popolo. Mario il barista, al centro di una galassia di vite oblique, distilla nei suoi ragionamenti una tenace curiositas mai disgiunta da una pietas sincera, ben sapendo che la soluzione non appartiene all’inaccessibile sfera del mistero ma ai meandri dell’enigma, che celano sempre una spiegazione razionale. E il labirinto si trasforma in un gioco di specchi. L’identità di due disegni genetici gemelli, di due vite biologiche sovrapponibili, trasfigura in due esistenze anagrafiche speculari dove ciò che è destro, sinonimo di diritto, retto, diventa – nell’ immagine riflessa – sinistro, inquietante, minaccioso. Come nella simmetria degli specchi e il loro capovolgimento, le polarità del positivo e del negativo si invertono e ribaltano la direzione di due destini: l’agiato perbenismo di provincia si dissolve in abissi inconfessabili. Mario cerca il colpevole e vuole ostinatamente credere nella verità, cerca in quei frammenti trattenuti nello specchio che riflette finché trova il dettaglio, la nota dissonante, il particolare insignificante che svela l’elemento significante. Dopo il grido di vittoria degli Azzurri le indagini saranno ancora più sorprendenti, spinte anche un po’ dall’urlo di Tardelli e la sorpresa di Pablito.

Morena Fellegara, infermiera di professione e scrittrice per passione, è nata a Sanremo il primo maggio 1975. Ha esordito nel 2020 per Fratelli Frilli Editori con il romanzo noir Un Pastis al Bar Marco, ambientato negli anni Ottanta nel bar dei suoi genitori, che ha avuto un successo inaspettato. Una penna che descrive con immediatezza e leggerezza le dinamiche che animano e inquietano il quotidiano di vite semplici, entrando con garbo e acume negli abissi che, a volte, si spalancano dietro le maschere degli stereotipi sociali. Ha partecipato all’antologia I luoghi del noir (Fratelli Frilli Editori) con il racconto Aiga ae corde, ambientato nella storica piazza Bresca di Sanremo, dove l’enigma del giallo si intreccia con la storia.

Il Gioco degli specchi
di Morena Fellegara
Fratelli Frilli Editori
collana I Tascabili
Noir
Pagg. 208
€12,90
Isbn 9788869435256

“Panni sporchi per Martinengo” il nuovo romanzo di Fabrizio Borgio

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Un nuovo caso per l'investigatore privato delle Langhe, disponibile in libreria e negli store online. Fratelli Frilli Editore.

È disponibile in libreria e negli store online “Panni sporchi per Martinengo” (Fratelli Frilli Editori) il nuovo romanzo di Fabrizio Borgio, che vede protagonista l’investigatore privato Giorgio Martinengo.
Il noir è ambientato tra le Langhe e Monferrato.
Come tutte le storie di Fabrizio Borgio il libro nasce per sedimentazione: «Raramente affronto una sola tematica nei miei libri, penso che mostrare sfaccettature fra le più disparate all’interno della stessa vicenda renda la trama più interessante e articolata. Parto da un’idea e poi, rileggendo appunti sparsi mi ritrovo a incastrare concetti diversi costruendo le trame. – spiega l’autore – In particolare in questo libro mi interessava introdurre alcune considerazioni sul concetto di famiglia, sulla differenza tra la famiglia come sentimento rispetto alla famiglia come istituzione. Il resto sono quasi conseguenze».
In “Panni Sporchi per Martinengo” viene affrontato anche il tema del caporalato, un fenomeno ancora molto diffuso non solo nel sud Italia.
In merito allo sfruttamento dell’uomo, lo scrittore astigiano commenta: «Perché è una realtà presente e diffusa anche nel profondo nord, perché è un’orrenda pratica che non si è mai estinta e che a dispetto dell’essere nel ventunesimo secolo, condizioni che inconsciamente credevamo appannaggio del passato sono vive e fiorenti. Il caporalato è una barbara metafora e in troppi aspetti ricorda e riflette il mondo del lavoro, oggi».

Sinossi
Giorgio Martinengo riesce a trovarsi lavoro anche durante un pranzo di Natale con i parenti. Tutta la famiglia, che di rado si riunisce al completo. La famiglia di Giorgio non si ama come tante altre al mondo e quando la magna Luisa, sua zia, gli propone un'indagine patrimoniale su suo marito, quell'idea in Giorgio si rafforza. Livio Baudino, lo zio mandrogno, il parente acquisito un po' spaccone ha messo Betesio, lo zio matto, in una costosa e prestigiosa casa di cura a San Costantino Belbo, piccolo comune della Langa. La retta è alta ma Livio Baudino non si fa il minimo scrupolo e oltre ad accollarsi quella spesa riesce a condurre uno stile di vita sontuoso. E senza toccare le finanze di famiglia. Questo inquieta magna Luisa e incuriosisce Giorgio che accetta. Poco tempo dopo, è contattato da una ditta di Alba, l'Eno Drink, specializzata in bevande isotoniche e bibite a base di mosto non fermentato, una derivazione dell'indotto dall'inflazionato mercato vinicolo. Giacosa, il titolare, sospetta che il suo braccio destro, il giovane e ambizioso Derek Bosso, conduca il doppio gioco con una ditta concorrente. Un ingaggio classico per Martinengo che grazie alla sua esperienza non trova particolarmente difficile da eseguire. Le cose cominciano a prendere una piega amara quando sembra che il contatto di Derek Bosso con la concorrenza sia l'affascinante Melissa Pozzo, moglie di Alessandro Baudino, il fratello minore di Livio Baudino, il quale grazie anche al suo supporto, ha appena avviato una società che si occupa delle stesse bevande della Eno Drink. Come se non bastasse, è proprio Alessandro Baudino a cercare Giorgio e ingaggiarlo per indagare sulla presunta infedeltà della moglie e il tutto mentre le indagini su Livio portano a società sospette e a una cooperativa di Canelli in odor di caporalato. Intanto, durante un torrido settembre, si preparano le vendemmie. Indagini multiple, grane di famiglia, mafie dall'est e l'aiuto di un outsider dai modi spicci e le mani pesanti attendono Martinengo e sarà tutto più difficile.
Fabrizio Borgio nasce ad Asti il 18 giugno 1968. Appassionato di cinema e letteratura, affina le sue passioni nell’adolescenza iniziando a scrivere racconti. Trascorre diversi anni nell’Esercito. Lasciata l’uniforme, bazzica gli ambienti artistici astigiani, segue stages di sceneggiatura con personalità del nostro cinema, tra cui Mario Monicelli, Giorgio Arlorio e Suso Cecchi d’Amico. Collabora proprio come sceneggiatore e soggettista assieme al regista astigiano Giuseppe Varlotta. La fantascienza, l’horror, il mistero, il fantastico “tout court”, gialli e noir sono i generi che maggiormente lo coinvolgono e interessano ma non si pone paletti di sorta nella sua scrittura. Esordisce partecipando con un racconto breve al concorso letterario “Il nocciolino” di Chivasso e ricevendo il premio della giuria. Ha pubblicato Arcane le Colline nel 2006 e La Voce di Pietra nel 2007. Per Fratelli Frilli Editori pubblica nel 2011 Masche (terzo classificato al festival Lomellina In Giallo) e nel 2012 La morte mormora. Nel 2014 esce Vino rosso sangue, il primo noir che vede protagonista l’investigatore privato Giorgio Martinengo cui seguono Asti ceneri sepolte, Morte ad Asti (Menzione d’onore al festival Giallo Garda 2018) e La Ballata del Re di Pietra (2019). Suoi racconti sono ospitati nelle antologie Una Finestra sul noir e 44 gatti in noir. Sempre nel 2018 ha firmato la sceneggiatura con il documentarista Antonio De Lucia del cortometraggio Io resto ai surì in fase di distribuzione. L’ultima pubblicazione è Panni Sporchi, quarta indagine di Giorgio Martinengo.

Roberta Spadotto: “Ti verrò a trovare in sogno”. Un caso senza movente

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Il nuovo noir di Roberta Spadotto pubblicato nella collana “I Tascabili” da Fratelli Frilli Editori. Sottotitolo: “Milano, un caso senza movente per la PM Maddalena Fiorito”.

È uscito per Fratelli Frilli Editore il nuovo libro noir di Roberta Spadotto: “Ti verrò a trovare in sogno – Milano, un caso senza movente per la PM Maddalena Fiorito” (Pagg.220 – collana I Tascabili – Noir –  €12,90 – Isbn 9788869435256).
Un segreto sepolto nella memoria per decenni può affiorare all’improvviso, in una mattina qualunque, a Milano.
Fulvio che non si era vendicato da ragazzo per difendere la donna che amava solo ora, a cinquant’anni, trova la rabbia per farlo.
Una rabbia cieca che prende di mira un uomo sconosciuto, Giacomo, responsabile di aver inciso nello sguardo quell’identica colpa.
Uno sparo e la vita dei  due uomini cambia per sempre.
E così quella di altre persone a loro vicine.
La pm Maddalena Fiorito che indaga su un caso apparentemente privo di movente, si imbatterà nella più difficile risoluzione delle esistenze di quattro donne, ognuna legata per vie diverse alla vittima e al carnefice.

Scoprendo che esiste un sottile, e a volte fatale, legame con le persone che non conosciamo e in cui ci imbattiamo “per caso”; che ci sono amori di un’estate mai giunti a compimento che rimangono intatti per sempre e che la solidarietà femminile è in grado di riscrivere qualsiasi storia, anche le più negative, anche quelle che la sorte o la vigliaccheria umana hanno voluto interrompere.
Roberta Spadotto vive a Milano. È giornalista a tempo pieno e mamma di due figli maschi e di due gatti, maschio e femmina. Lettrice onnivora, coltivala scrittura “come può, quando può e dove può”, come diceva Céline. Ha pubblicato due racconti: Un varco trai sensi (nella raccolta Chiama quando vuoi. Racconti di passione e d’amore,Mondadori 1992); e A Viola, finalista del premio “Elsa Morante” e pubblicato nella raccolta Sirene. I racconti del mare (Terre di Mezzo, 2004). Ti verrò a trovare in sogno è il suo primo romanzo.

“Il Banchiere di Milano”, il nuovo appassionate romanzo di Ippolito Edmondo Ferrario

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Edito da Fratelli Frilli Editori si presenta nelle librerie con un nuovo personaggio decisamente cinico, sprezzante, disincantato.

È uscito “Il Banchiere di Milano”, il nuovo romanzo di Ippolito Edmondo Ferrario per la Fratelli Frilli Editori.
Sullo sfondo di una Milano incantevolmente innevata da un inverno freddo e cupo, si alternano diversi personaggi egocentrici, narcisisti e tutti assetati di fama e di potere. In questo avvincente romanzo noir  ricco di suspence, si intrecciano storie e interessi di uomini e di donne legati dalla bramosia di ricchezza a qualunque costo. Anche della vita stessa!
A comporre il puzzle del noir un giovane politico, l’Onorevole Enrico Villa (detto “il bomber”), di idee molto vicine all’estrema destra, la “famiglia” Surace, con a capo Don Pasquale (e i suoi due figli), convinto che gli errori si paghino solo con il sangue, ma con una visione rivolta al futuro e al cambiamento al quale ci si deve inevitabilmente preparare. E ancora due amici e soci in affari decisamente poco leciti, il costruttore Matteo Pirovano e il commercialista Paolo Fumagalli, ai quali si aggiunge la moglie di quest’ultimo, Elisabetta, disposta a tutto per mantenere il suo status sociale e non solo…
In tutto questo mix di personalità così diverse tra loro, si affaccia un nuovo personaggio, indubbiamente il più misterioso, intrigante, dal fascino oscuro e dal passato burrascoso. Raoul Sforza è ultimo discendente di una nota famiglia di banchieri meneghini, maestro di alta finanza, mecenate e appassionato di musica rock al punto che è l’unica vera passione che riesce davvero a placare il suo animo inquieto.
Raoul si divide tra le mura del tetro palazzo di famiglia in via del Lauro, nell’elegante zona Brera, a un passo dalla Scala e dal cuore della finanza, e il suo“BuenRetiro” a Bonassola, sulla costa ligure di Levante.
A dare una svolta a trama e personaggi l’arrivo nella vita del banchiere della giovane Viola, figlia di Paolo Fumagalli. Il padre è stato ritrovato morto assassinato dopo un breve rapimento finito in tragedia e, nelle sue ultime volontà, affida il destino della figlia e del suo patrimonio (astutamente custodito nella complessa rete omertosa dei conti cifrati svizzeri e dei suoi silenziosi custodi), all’astuzia e al fiuto del noto banchiere meneghino. Nelle carte fatte ritrovare alla figlia e custodite all’interno di una cassetta di sicurezza, vi sono importanti documenti lasciati proprio a Sforza,che rivelano una verità che vale ben oltre la ricchezza posseduta, ma che solo verso la fine del romanzo svelerà tutta la portata del suo contenuto.

Raoul, poco incline alla compagnia, dal carattere spigoloso e perfino irritante, si ritroverà (suo malgrado), colpito dallo sguardo e dal colore degli occhi di Viola, che tanto gli ricordano Anna, un amore mai dimenticato e che, al momento della prematura scomparsa, portava in grembo suo figlio. E poi, come sottofondo parallelo alla trama del noir, un Raul Sforza pronto a surfare il Kali Yuga e non solo tra i sondaggi della politica…
Il Banchiere di Milano”, Fratelli Frilli Editori, è disponibile in tutte le librerie d’Italia al prezzo di € 14,90 e nei principali store digitali.
Nato a Milano nel 1976, Ippolito Edmondo Ferrario è autore di numerosi saggi e romanzi. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo le edizioni 2018, 2015 e 2013 di “Alla scoperta di Milano sotterranea” (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori). Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato “Il pietrificatore di Triora” (2006); “Triora, il paese delle streghe”; “Storia, itinerari, curiosità, gastronomia” (con Elisabetta Colombo, 2007); “Il collezionista di Apricale” (2007); “Le notti gotiche di Triora” (2009); “L’Antiquario di Brera” (2015); “Il demone di Brera” (2016) e “Ultimo Tango a Milano” (2018); La Gorgone di Milano (con Gianluca Padovan – 2019)

“Morte a Porta Venezia” il nuovo appassionante giallo di Mauro Biagini

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Una nuova appassionante indagine per la magliaia Delia in una Milano deserta. Finalmente disponibile l’ultimo romanzo edito da Fratelli Frilli Editori.

Nel suo ultimo romanzo noir, “Morte a Porta Venezia”, Mauro Biagini dà vita, per la terza volta, ai suoi personaggi preferiti: la magliaia Delia e il commissario Attilio Masini. La fantasia dello scrittore non si è risparmiata nemmeno durante il periodo buio della prima chiusura di tutte le attività commerciali e non solo, anzi! Il silenzio che avvolge il quartiere di Porta Venezia diventa per lui fonte di ispirazione, offrendoci una storia cupa e delittuosa, nel contesto di una città deserta e, di conseguenza, senza testimoni chiave.
All’interno di un monolocale usato come pied-à-terre, al primo piano di uno stabile in via Lazzaro Palazzi, viene infatti ritrovato il cadavere di un uomo impiccato con una pashmina gialla. A prima vista può anche sembrare un suicidio: un caso di impiccamento incompleto, ovvero quello in cui una parte del corpo rimane in contatto con il suolo. Un’ipotesi credibile considerando le difficoltà del momento di fronte a un futuro ricco di incognite. Ma qualcosa non torna. L’autopsia rivela ben presto che si tratta di un delitto e vengono recuperate immagini compromettenti nel cellulare dell’uomo. Si tratta di Mirco Ferretti, direttore creativo di una nota agenzia di pubblicità, del quale era stata denunciata la scomparsa la mattina stessa dalla moglie Bianca, donna dal fascino enigmatico. Il suo sguardo malinconico e la sua bellezza androgina turberanno persino i pensieri dello stesso commissario. In questo romanzo noir Attilio Masini, uomo acuto e solitario, si ritroverà ben presto ad avere a che fare con diversi aspetti delle debolezze umane: il tradimento, la passione, la depressione, la gelosia, ma anche la vendetta. In tutto questo saranno coinvolti la malavita cinese, complicate relazioni famigliari, giri di prostituzione, e soprattutto fragilità e vuoti interiori mai superati.
In aiuto del commissario, come sempre, l’infallibile fiuto e la grande sensibilità dell’amica e confidente magliaia Delia che riuscirà, sul filo del rasoio, a scoprire una verità inaspettata e drammatica, che renderà giustizia ai morti, ma non senza lasciare un velo di tristezza negli occhi del lettore.

Morte a Porta Venezia”, Fratelli Frilli Editori, è in vendita nelle migliori librerie di tutta Italia e store digitali al prezzo di € 14,90.
Mauro Biagini nasce a Genova, città in cui compie la sua formazione scolastica e consegue la laurea in Lettere Moderne. Subito dopo gli studi, si trasferisce a Milano, andando ad abitare nel quartiere di Porta Venezia, dove ambienterà le vicende letterarie della vecchia magliaia Delia. Creativo pubblicitario, è autore di popolari spot televisivi realizzati per importanti brand italiani e internazionali, tra i quali Averna, Mercedes-Benz e Fastweb; insegna Copywriting ed è consulente di Comunicazione per varie aziende. Per quanto riguarda la carriera di scrittore, Biagini ha pubblicato “Marcantonio detto Toni” (Robin Edizioni, realizzato in coppia con Silvia Colombini), “Soprattutto viole” (goWare), “Il rumeno di Porta Venezia” (Fratelli Frilli Editori) e numerosi racconti inseriti in antologie, tra le quali “44 gatti in noir”, “Tutti i sapori del noir” e “I luoghi del noir” (Fratelli Frilli Editori). Il suo precedente romanzo noir, edito sempre da Fratelli Frilli Editori, è “La Ragazza del Club 27”.

“Come lupi nella neve” è il nuovo libro di Marco Di Tillo

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L’ispettore Marco Canepa si è fatto finalmente convincere dal suo amico Giuseppe Lolli. Andranno qualche giorno insieme nel paese molisano di Agnone, di dove Giuseppe è originario. Fratelli Frilli Editori. 

È uscito per Fratelli Frilli Editore il nuovo lavoro di Marco Di Tillo dal titolo “Come lupi nella neve”.
Accolto a braccia aperte da tutti i componenti della famiglia Lolli, Canepa fa appena in tempo ad assaggiare le squisite specialità gastronomiche locali e a conoscere amici e parenti di Giuseppe, che subito il paese viene investito da una devastante tormenta di neve che, in breve tempo, lo taglia completamente fuori dal mondo. Nessuna possibilità di raggiungerlo dal fondo valle, niente corrente elettrica, nessun collegamento telefonico. Quella notte stessa un brutale omicidio sconvolge la vita di tutti gli abitanti. Franco Furino, un romano con seconda casa ad Agnone, viene trovato ucciso all’interno della chiesa di Sant’Emidio, mentre sua moglie Germana e la figlia Camilla, di nove anni, risultano scomparse. Delle indagini si incaricano i quattro carabinieri della locale stazione, sotto il comando del pingue maresciallo Pasquale Conte, amico di infanzia di Giuseppe. Il tutto mentre un vecchio professore di storia, Aristide Ponzio, insigne studioso degli usi e costumi dei Sanniti, fa riecheggiare l’antica maledizione di una presunta strega risalente al 270 avanti Cristo. Il giorno seguente anche la moglie del Furino viene ritrovata uccisa, con un coltello nel cuore. Suo malgrado, l’ispettore Canepa, deve rinunciare alle agognate ferie e aiutare i carabinieri locali a risolvere i due omicidi che sembrano davvero inspiegabili. In questo noir i veri protagonisti, oltre all’azione stessa e alla dinamica degli eventi, sono i vari e curiosi personaggi del paese:il parroco, il sacrestano, la venditrice di formaggi, il geometra, il barista, il dottore nostalgico della Russia comunista. E poi c’è il passato che ritorna di continuo, in un incessante andirivieni temporale che va a mescolarsi ai tempi lenti della provincia italiana più sperduta e ai pensieri e ai ricordi di tutti, in un’atmosfera invernale malinconica e un po’ retrò.

Marco Di Tillo è laureato in Psicologia e ha scritto per più di vent’anni testi per programmi televisivi e radiofonici per la Rai. Per il cinema ha diretto la commedia Un anno in campagna e il giallo per bambini Operazione Pappagallo, scritto insieme a Piero Chiambretti. Per la narrativa per ragazzi ha scritto Il ladro di Picasso, Due ragazzi nella Firenze dei Medici, Il giovane cavaliere, Tre ragazzi ed il sultano e le favole illustrate per bambini Mamma Natale e Mamma Natale e i Pirati. È stato autore di testi originali per fumetti pubblicati da numerosi periodici e quotidiani italiani. Per Il Giornalino delle Edizioni Paoline ha ideato le serie I grandi del calcio, I grandi del jazz, I grandi del cinema. Ha vinto il Premio Paese Sera per una Nuova Striscia Italiana 1976 con la strip Piero ed è stato premiato al Salone di Lucca da Hugo Pratt. Ha pubblicato negli Stati Uniti i thriller storici The Other Eisenhower e The Dollfuss Directive. In Italia, ha scritto i gialli con protagonista l’ispettore laico-consacrato Marcello Sangermano. Della serie, sono già usciti Destini di sangue, Dodici giugno e Il palazzo del freddo. Ha scritto il romanzo La neve al mare che narra la disordinata estate di tre ragazzi di sedici anni. Nel gennaio 2020 è uscito invece Una santa per amica sulla sua amicizia giovanile con Madre Teresa di Calcutta. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato i gialli dell’ispettore genovese Marco Canepa, Tutte le strade portano a Genova e Omicidio all’Acquario di Genova.

Il nuovo romanzo noir di Matteo Monforte: “Dodici lumache e una banana split”

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È uscito il romanzo noir “Dodici lumache e una banana split”, la nuova fatica letteraria di Matteo Monforte (Fratelli Frilli Editori).

Dopo il buon successo de “La vanità dei pesci pulitori” torna Martino Rebowsky, il trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino, protagonista anche di questo giallo, “Dodici lumache e una banana split”, di Matteo Monforte, pubblicato copertinaper la Fratelli Frilli Editori.
Martino Rebowsky è uno dei dodici uomini più felici sulla faccia della terra. Ormai sempre più strafatto, più allo sbando e più rock ’n’ roll, passa le sue giornate a dormire e a guardare serie tv su Netflix, mentre di notte – come un moderno guru della Genova by night – va in giro a filosofeggiare per i locali del centro storico o a suonare la sua tromba nei peggiori club della città. Ma qualcosa sta per cambiare. Quando improvvisamente sparisce nel nulla Bianca, una delle spogliarelliste del Perciò, gli equilibri zen della sua vita sballano radicalmente. Rebowsky, assoldato da Lele “il fighetto”, proprietario del night, dovrà cercare la ragazza scomparsa e farlo alla svelta; Lele non vuole sbirri tra i piedi, quindi, in cambio di una discreta somma di grano, dovrà trovare Bianca senza fare troppo chiasso in giro. Aiutato come sempre dalla sua amica Marilù – ricca e naïf – Martino, improvvisandosi maldestramente investigatore privato, si troverà improvvisamente catapultato in una surreale e bizzarra indagine, contornata da folli nottate, Porsche fiammanti, musicisti ossessivo compulsivi, hipster vegani, provocanti spogliarelliste, fotografi radical-chic, incensisti senza capo né coda, grassi finanzieri corrotti e artisti maledetti. Ma che fine ha fatto, davvero, Bianca? E di chi è quel cadavere trovato in mare, domenica 12 maggio?
A causa dell’emergenza Covid-19 e della conseguente chiusura delle librerie il volume cartaceo sarà comunque reperibile presso la Fratelli Frilli Editori e in eBook in tutti gli store e le piattaforme preposte.