Domenica Rai: Fausto Coppi, Federico II e Alpe di Siusi

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, domenica 27 dicembre, tra i programmi Rai per il ciclo “Italiani” si parlerà di Fausto Coppi mentre a “Passato e Presente” sarà protagonista Federico II. L’Alpe di Siusi è al centro della trasmissione "Di là dal fiume e tra gli alberi".

Italiani: Fausto Coppi, l’uomo solo al comando
Molto si conosce della vita, sportiva e non solo, di Fausto Coppi. Ma alcune delle pagine meno conosciute e aneddoti – tra i quali il suo avventuroso ritorno a casa nel ’45 – meritano di essere ripercorsi in un racconto biografico legato anche alle vicende storiche del suo tempo. Lo fa il documentario a lui dedicato, in onda domenica 27 dicembre alle 16.00 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Coppi nasce a Castellania, Alessandria, il 15 settembre 1919: giovane garzone, a quindici anni compra la sua prima bicicletta. Diventa campione giovanissimo. A soli vent’anni, infatti, vince il suo primo Giro d’Italia: è il 9 giugno 1940, il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Coppi viene arruolato e trasferito in Africa: fatto prigioniero dagli Inglesi, trascorre quasi due anni in campi di prigionia. Riesce a rientrare in Italia, a Napoli, solo alla fine del 1944.  Appena finita la guerra, parte in bicicletta da Caserta, verso casa: percorre oltre 800 km fino a raggiungere la sua Castellania. Nel 1946, in un Paese distrutto, riparte il Giro d’Italia: comincia allora la mitica rivalità con Gino Bartali. Nel 1949 la consacrazione: Coppi è il primo ciclista ad aggiudicarsi Giro e Tour de France nello stesso anno ed è ormai per tutti il “Campionissimo”. Collezionerà tante vittorie nelle classiche, nelle corse a tappe e il titolo di Campione del mondo su strada a Lugano. Importanti i primi anni ’50 anche nella sua vita privata: a 28 anni muore l’amato fratello Serse, anche lui ciclista, durante una gara. Si separa dalla moglie, con cui aveva avuto una figlia, e inizia una relazione con Giulia Occhini, la “dama bianca”. Il fatto suscita grande scandalo e problemi giudiziari. Dalla loro unione, nel 1955, nasce il figlio Faustino. A fine 1959 Coppi viene invitato a partecipare a una gara in Africa. Qui contrae la malaria. Torna in Italia, ma la malattia, non diagnosticata, lo porta rapidamente alla morte il 2 gennaio 1960, a soli 40 anni.

Passato e Presente”: Federico II, “Stupor Mundi” o Anticristo? 
Federico di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero, da sempre è considerato uno dei personaggi più affascinanti della storia europea, per interessi, cultura e capacità di vedere un mondo nuovo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 27 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Lo “stupor mundi”, come Federico venne definito, stupisce i suoi contemporanei, è amato e adorato, Ma alle tante opinioni positive fanno da contraltare altrettante negative e per i detrattori Federico II è addirittura l’Anticristo. Una contraddizione che sembra la cifra della sua esistenza, quella di uomo capace di tutto e del contrario di tutto: di organizzare una crociata e di essere scomunicato; di cacciare i musulmani dalla Sicilia e di fondare una città islamica in Puglia. Il giudizio su di lui continua a dividere anche gli storici contemporanei, che oscillano tra visioni superomistiche e interpretazioni che cercano di ricondurre la sua immagine a un’improbabile normalità. La verità è un dibattito ancora aperto.

“Di là dal fiume e tra gli alberi”: Alpe di Siusi, tra uomini e leggende
C’è un altipiano in Alto Adige sospeso nel tempo. Stretto tra la Val Gardena, il gruppo del Sassolungo e il massiccio dello Sciliar, si estende per 52 chilometri quadrati: è l’Alpe di Siusi. Una terra fatta di donne e uomini fortemente legati alle proprie tradizioni e alle leggende che hanno reso magiche queste alture e i loro piccoli centri abitati. Patria di pittori e di contadini, terra di masi, campanili gotici e morbidi pendii illuminati dal sole. Un piccolo paradiso raccontato da Francesco Zippel nel documentario “Alpe di Siusi, tra uomini e leggende” in onda domenica 27 dicembre alle 22.15 su Rai5 per la seconda stagione della serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Distante appena 36 chilometri da Bolzano, l’Alpe – nella sua quiete – è lontana anni luce dai ritmi vorticosi della città. Chi vive sull’Alpe per nessun motivo si sposterebbe nel capoluogo vicino. C’è chi infatti, come il giovane Joachim, ha deciso di lasciare il proprio lavoro d’ufficio per dedicarsi alle mucche e alla produzione di formaggio senza trascurare la passione per la fisarmonica, che ama suonare in solitudine tra le sue montagne. O chi, come il simpatico Josef, ha voluto farsi regalare per i propri cinquant’anni tre splendidi cammelli, diventati in breve tempo dei simboli di questa terra. L’Alpe è anche terra di tradizioni da difendere e conservare, come l’antica pratica dei recinti ‘romani’ portata avanti da un altro giovane, Michael, o quella dei masi centenari dove oggi si alternano pregiate produzioni di speck o creative distillerie di gin. Riparate dal ‘dente’ del massiccio dello Sciliar, le piste dell’Alpe accolgono esibizioni di anziani sciatori nostalgici, come il signor Otto, e sotto le proprie nevi conservano i resti degli alberghi più antichi d’Europa. Ma sono le leggende a farla da padrone da queste parti. Il rogo delle streghe e degli stregoni della cittadina di Fié ancora oggi è impresso nella memoria dei locali e raccontato dagli storici del Castello di Presule. Sono però i Krampus, mostruosi diavoli delle montagne, ad animare gli incubi dei più piccoli e ad elettrizzare la fantasia degli adulti, che ogni due anni si assiepano lungo le stradine di Castelrotto per gustarsi la sfilata in salsa horror dei demoni dalla maschera di legno e dai pesanti abiti di pelle di capra. Storie, leggende e tradizioni rivivono anche nei magnifici affreschi ottocenteschi del pittore Eduard Burgauner, primo artista capace di cristallizzare l’alternarsi delle stagioni e il profilo degli uomini e delle donne di questa piccola e magica Alpe sospesa nel tempo.

Coppi Live, omaggio al Campionissimo

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Fausto Coppi è patrimonio di tutto lo sport italiano. Il 2 gennaio si ricorda il giorno della sua prematura scomparsa di sessantuno anni fa. Quest’anno le manifestazioni in suo ricordo sono vincolate all’emergenza sanitaria pertanto il Comune di Novi Ligure e il Museo dei Campionissimi renderanno omaggio all’Airone con un evento sul canale YouTube del comune.

In occasione del 2 gennaio, nonostante la chiusura dei musei prorogata, la Città di Novi Ligure e il Museo dei Campionissimi renderanno omaggio a Fausto Coppi, utilizzando una nuova modalità a distanza, con il consueto spirito di amicizia che accompagna ogni anno questo appuntamento.
Alle ore 16, collegandosi al canale YouTube del Comune di Novi Ligure  (cliccare qui) sarà possibile assistere a un evento live che vedrà protagonisti i figli del Campionissimo, giornalisti, ex ciclisti professionisti che ci intratterranno con aneddoti, ricordi e nuovi progetti che nascono con un occhio al passato, ma in vista del futuro.

Saranno connessi da remoto, ma con il cuore al museo, Beppe Conti, storico giornalista esperto di ciclismo che presenterà, in questa occasione, il suo nuovo libro dal titolo “Dolomiti da leggenda” (Reverdito edizioni), così come Mimma Caligaris, giornalista de Il Piccolo, autrice di uno dei 20 racconti contenuti all’interno del libro “Fausto Coppi, una vita in più. Gli anni immaginati del Campionissimo”, in uscita per Natale, che ipotizza, in una riproposizione del film SlidingDoors, cosa sarebbe accaduto se le cose fossero andate diversamente in quel periodo natalizio del 1959 e Fausto fosse guarito dalla malaria.

A chiacchierare di ciclismo, degli anni 1941 e 1951 del Campionissimo, sarà collegato anche Silvio Martinello, ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1986 al 2003, cinque volte campione del mondo (due nell’americana, due nella corsa a punti e una nell’inseguimento a squadre), campione olimpico ad Atlanta 1996 nella corsa a punti, quattro volte vincitore della Sei giorni di Milano, dal 2014 al 2019 è stato commentatore tecnico in Rai in occasione delle competizioni ciclistiche coadiuvando Francesco Pancani.
Moderatore dell’evento live, sarà Luciano Asborno, giornalista de Il Piccolo.

Rai Storia: a “Italiani” l’uomo solo al comando

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, venerdì 29 maggio, alle ore 23.05, su Rai Storia (canale 54)  per il ciclo “Italiani” puntata dedicata a Fausto Coppi.

La storia di Fausto Coppi, tra imprese sportive e aneddoti meno conosciuti. La ripercorre il documentario che Rai Cultura dedica al Campionissimo venerdì 29 maggio alle 23.05 su Rai Storia (canale 54), per il ciclo “Italiani”. Coppi nasce a Castellania, in provincia di Alessandria, il 15 settembre 1919: giovane garzone, a quindici anni compra la sua prima bicicletta. E diventa campione giovanissimo: a soli vent’anni vince il suo primo Giro d’Italia, il 9 giugno 1940, il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Coppi viene arruolato e trasferito in Africa: fatto prigioniero dagli Inglesi, trascorre quasi due anni in campi di prigionia.

Riesce a rientrare in Italia, a Napoli, solo alla fine del 1944.  Appena finita la guerra, parte in bicicletta da Caserta, verso casa: percorre oltre 800 km fino a raggiungere la sua Castellania. Nel 1946, in un Paese distrutto, riparte il Giro d’Italia: comincia allora la mitica rivalità con Gino Bartali. Nel 1949 la consacrazione: Coppi è il primo ciclista ad aggiudicarsi Giro e Tour de France nello stesso anno ed è ormai per tutti il “Campionissimo”. Collezionerà tante vittorie nelle classiche, nelle corse a tappe e il titolo di Campione del mondo su strada a Lugano.

Importanti i primi anni ’50 anche nella sua vita privata: a 28 anni muore l’amato fratello Serse, anche lui ciclista, durante una gara. Si separa dalla moglie, con cui aveva avuto una figlia, e inizia una relazione con Giulia Occhini, la “dama bianca”.
Il fatto suscita grande scandalo e problemi giudiziari. Dalla loro unione, nel 1955, nasce il figlio Faustino. A fine 1959 Coppi viene invitato a partecipare a una gara in Africa. Qui contrae la malaria. Torna in Italia, ma la malattia, non diagnosticata, lo porta rapidamente alla morte il 2 gennaio 1960, a soli 40 anni.

Novi Ligure (Al): al Museo dei Campionissimi “La Matta e l’Airone al Tour del ‘52”

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Il 2 gennaio al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure si rinnova l’omaggio al Campionissimo Fausto Coppi nell’anniversario della sua morte avvenuta sessant’anni fa. Per l’occasione verrà inaugurata la mostra “La Matta e l’Airone al Tour del ‘52”.

coppi tour 52Come ogni anno, il 2 gennaio si rinnova l’omaggio a uno dei più grandi talenti che lo sport abbia mai conosciuto, il Campionissimo Fausto Coppi. L’anniversario della morte del campione di ciclismo suscita sempre forti emozioni e nel giorno della sua scomparsa, avvenuta il 2 gennaio 1960, si rievocano le sue gesta, il cui ricordo è ancora vivo e presente.
Il suo paese natale, Castellania, insieme a Novi Ligure con il Museo dei Campionissimi, rendono omaggio al più grande ciclista italiano di tutti i tempi: il 2 gennaio 2020, al mattino, si inizierà nella chiesetta di Castellania dove verrà celebrata la consueta messa di suffragio e nel pomeriggio si proseguirà a 2gennaio-matta-invito-webNovi Ligure al Museo dei Campionissimi dove alle ore 16 verrà inaugurata la mostra dedicata all’Alfa Romeo Matta AR 52, l’ammiraglia che accompagnò la Nazionale italiana e l’Airone nel trionfale Tour de France del 1952.
L’allestimento, aperto al pubblico fino a marzo 2020, prevede l’esposizione del mitico fuori strada e una serie di fotografie e pannelli che ne raccontano la storia. Per il prestito della vettura si ringraziano Franco Melotti e Giancarlo Poli del registro storico Alfa Romeo Matta.

Alfa Romeo Matta AR 52
Nei primi mesi del 1952, appena iniziata la produzione delle Matta versione AR 51, ovvero quelle destinate prevalentemente ai Ministeri dello Stato, l'Ufficio progettazione dell'Alfa Romeo inizia lo studio di una versione meno spartana e più finita della nuovissima fuoristrada, con l'intento di proporla al pubblico privato, sia come veicolo per il tempo libero che per attività lavorative. Viene così approntato un prototipo preserie che mantiene invariata tutta la meccanica prevista per le AR 51, ma che riporta alcune modifiche e miglioramenti sia funzionali che estetici sulla carrozzeria. Tali aggiornamenti portano così a far denominare come “AR 52” la versione civile della Matta, che verrà prodotta a partire dalla metà del 1953 fino al 1955 in appena 154 esemplari.
La prima e più importante delle modifiche è l'adozione di un portellino posteriore apribile verso il basso, per agevolare la salita e discesa dei passeggeri trasportati sulle panchette longitudinali posteriori, oltre che per una migliore funzionalità nel carico e scarico delle merci. Viene poi applicata una copertura al di sotto del cruscotto per coprire l'impianto elettrico della vettura che invece sulla versione militare, per motivi pratici di accesso rapido, è a vista.
Le centine del telone vengono modificate eliminando i tiranti longitudinali, sostituiti da cinghie in tela che consentono un più agevole e rapido abbattimento della struttura complessiva; i sedili anteriori vengono dotati di schienali leggermente avvolgenti e più larghi, mentre su quelli posteriori vengono applicati poggia schiena asportabili con un ingegnoso sistema a scatto.
Sulle AR 52 il cambio viene dotato di serie di una presa di forza atta ad azionare argani, pulegge, pompe idrauliche, macchinari vari, utilizzabili in campo agricolo, industriale ecc. Tutte le AR 52 escono dalla fabbrica in un unico colore beige, ma poi vengono ridipinte nei vari colori aziendali a seconda degli acquirenti; ad esempio le vetture comprate dall'Agip Mineraria vengono ricolorate nel tipico giallo acceso, oppure quelle della Società Autostrade in arancione. 
Il prototipo preserie viene quindi approntato all'inizio del 1952 con le modifiche sopra descritte, nel colore beige previsto, punzonato sul telaio con il numero AR 52 *50003* ed equipaggiato col motore tipo 1307 *00003* di 1884 cc. che eroga 65 cv.  
Per il suo collaudo definitivo e per la presentazione promozionale al pubblico della versione civile della Matta c'è un'interessante opportunità, ovvero il Tour de France che tradizionalmente si svolge ogni anno nel mese di luglio. L' Alfa Romeo quindi offre alla squadra italiana di ciclismo le sue vetture più rappresentative di quegli anni, ovvero una elegante 2500, una nuova 1900 Berlina e soprattutto, quale “Vettura Ammiraglia”, il prototipo della Matta Civile, sulla quale prende posto il Direttore Sportivo dell'epoca Alfredo Binda, assieme al meccanico Umberto Marnati, guidata da un tecnico dell'Alfa Romeo, il Sig. Perfetti.
Sulla parte posteriore vengono alloggiate, su appositi supporti, alcune biciclette di riserva, ruote ed altre parti di ricambio a disposizione della squadra.
Durante la corsa, l'assistenza dell'Alfa Romeo segue la carovana approntando di volta in volta la Matta a seconda delle tappe del Tour; nelle foto dell'epoca, infatti, la vediamo equipaggiata con pneumatici artigliati sui percorsi montani sterrati, oppure con ruote a battistrada stradale sui percorsi asfaltati.
In questa fase della sua vita, la AR 52 *50003* rimane intestata alla stessa Alfa Romeo; durante il Tour infatti viaggia con la targa Prova MI 433 della Casa milanese, come si evince dalle numerose foto e dai filmati della corsa.
Conclusa la gara ciclistica, ritorna a Milano all'Alfa e lì resta fino al 1954, quando viene venduta a una ditta di costruzioni edili di Pescara; poi negli anni successivi passa di mano ad alcuni privati rimanendo sempre in Abruzzo.
Nel 1965 viene acquistata da un nuovo proprietario di Forlì il quale la tiene per sei anni; nel 1971 passa ancora a un altro privato residente a Ravenna che la conserva per oltre 30 anni fino a quando viene scovata dagli attuali proprietari, i fondatori del Registro Alfa Romeo Matta che ne ricostruiscono l'avventurosa storia e le regalano un meritato restauro conservativo.

Alessandria: “Mostra la Bici!” dal 13 dicembre a Palazzo Cuttica

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Dal 13 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020 il Gabinetto delle Stampe del Museo Civico di Palazzo Cuttica in Alessandria ospiterà “Mostra la Bici!”, una esposizione collettiva.

mostra la biciVenerdì 13 dicembre alle ore 17.00 verrà inaugurata presso il Gabinetto delle Stampe del Museo Civico di Palazzo Cuttica in Via Parma 1 ad AlessandriaMostra la Bici!”, esposizione collettiva che nasce dall’idea di valorizzare la bicicletta come soggetto artistico e come mezzo di trasporto ecosostenibile nel centenario della nascita di Fausto Coppi.
La mostra, ad ingresso libero e visitabile il sabato e la domenica dalle ore 15.00 alle 19.00 fino al 9 febbraio 2020, è articolata in due sezioni; una dedicata alle stampe di proprietà civica, la seconda ad alcune opere di artisti alessandrini che con entusiasmo hanno contribuito con il prestito di alcuni loro lavori interpretando liberamente il tema proposto.
Gli autori della prima sezione sono Roberto Barisione, Piero Leddi e Marienzo Motta tra i più importanti incisori italiani mentre il secondo gruppo è costituito da Riccardo BonabelloGiulia D’AngeloLele GastiniRiccardo GuascoMarianna Pacelli e Elena Zecchin.
La mostra è stata ideata e realizzata da Serena Buzzi e Caterina Giacalone, volontarie del Servizio Civile Nazionale con il supporto e la supervisione dell’ufficio Cultura.

Alessandria. Scatti, Fausto Coppi e i suoi fotografi

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Presentata in Camera di Commercio ad Alessandria la mostra di Palazzo Monferrato per i 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi. L’inaugurazione è fissata il24 ottobre 2019 alle ore 18. Quando Fausto Coppi scatta, scatta anche un suo fotografo. Di più: i suoi fotografi. Sono tanti. E tutti fanno un mestiere difficile che fa venire voglia di raccontare. Da quel mestiere ecco le immagini che restano nella memoria. Sulle pagine dei giornali, dei libri, alcune finiscono anche nei quadri di un pittore. In mostra. Per sempre. C’è tutto un universo ed una storia da raccontare in immagini attorno alla grandezza umana e sportiva del Campionissimo di cui abbiamo celebrato il Centenario della nascita (15 settembre 1919) e a sessanta anni dalla sua tragica morte (2 gennaio 1960).

coppi 100È la storia di Fausto Coppi da Castellania (Al), la storia di un Campione e quella dei suoi Fotografi. Come Vito Liverani. Come Walter Breveglieri. Come molti altri. Tutti Campioni e Gregari anch’essi, che hanno pedalato con una macchina fotografica e attraverso i loro scatti, ancora oggi, rendono eterno un mito del nostro mondo.
La mostra gode del contributo prezioso e competente di Giovanna Calvenzi, photo editor firma di importanti testate (fra le quali il settimanale  de La Gazzetta dello Sport – Sport Week), figura strettamente legata al mondo dei fotoreporter e stratega della valorizzazione dello scatto giusto, professionista della comunicazione che conosce il valore della storia della fotografia e del mestiere e anziché subirne solo il fascino ha saputo sempre interpretare il suo ruolo di selezionatrice delle migliori immagini senza snaturarsi nel corso dell’evoluzione digitale e tecnologica.
Fausto Coppi per immagini è una mostra gigantofotografica che si inserisce naturalmente nel percorso museale di Alessandria Città delle Biciclette, museo che ha trovato la sua ideale sede a Palazzo Monferrato (di proprietà della CCIAA), in via San Lorenzo 21, nel cuore di Alessandria, originato dalla ricerca storica (e dalla prima mostra del 2016) sulla prima bicicletta giunta in Italia nel 1867 per lo spirito imprenditoriale di Carlo Michel, storico presidente della Camera di Commercio di Alessandria.
Il museo ACdB, inaugurato il 30 novembre 2017, che ha visto un successo di pubblico e di eventi anche itineranti(si calcolano oltre undicimila visitatori fra mostra e museo al 30 settembre 2019) nell’anno del Centenario del Campionissimo si è innovato e ha potuto aggiornare le sue collezioni di cimeli e ricordi: da qui parte e prende spunto un progetto museale particolarmente attento al ruolo della fotografia e dell’immagine e giocato in termini di utilizzo delle più moderne tecnologie audio-visuali.
fausto coppiCome racconterà la rassegna che si inaugura giovedì 24 ottobrealle ore 18 e che durerà fino al 2 febbraio 2020 comprendendo anche l’anniversario della tragica scomparsa del Campionissimo, il 2 gennaio 1960, dunque 60 anni fa, per dare un contenuto e un valore in più al continuo pellegrinaggionell’Alessandrino che di anno in anno si celebra sulle strade di Fausto fin su a Castellania Coppi, museo a cielo aperto e chiuso (con Casa Coppi) fortemente legato ad ACdB insieme con il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.
Quella di Palazzo Monferrato è una mostra organizzata con l’imprescindibile contributo del gemellato Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo di Magreglio che festeggia in questo stesso periodo i 70 anni del Santuario. Una mostra che pesca dall’immenso archivio fotografico di Coppi in cui le foto – alcune ormai divenute patrimonio della storia dello Sport e del nostro Paese, altre meno note e più orientate ad esplorare l’intimità e la solitudine del grande uomo di Castellania, della sua famiglia e dei suoi gregari – dialogano con la pittura di Miguel Soro, artista spagnolo che si esprime attraverso scatti di colore, di pennelli, di parole, di copertine e di ritagli di articoli di giornale.
fausto coppiLa mostra e le sue immagini, con questi scatti dei fotografi che hanno vissuto da vicino i momenti di gloria e gli insuccessi, i trionfi e le cadute, diventa un mezzo potente per rivivere le emozioni di Fausto Coppi e proiettarle ancora di più nel futuro di quei giovani che non hanno vissuto quell’epoca ma possono capitalizzare questo immenso patrimonio di mestiere e di arte che è storia della fotografia sportiva e della comunicazione, come spiega bene il fotografo e antropologo Massimiliano Verdino, prezioso contributor insieme con Giancarlo Colombo – trent’anni al fianco di Vito Liverani testimoni di una professione attuale che può difendere un ruolo artistico e di valore.
Il pubblico dei visitatori sarà aiutato in questo viaggio negli Scatti di Fausto Coppi e i suoi fotografida nuove installazioni multimediali ricche di immagini e dalla ricostruzione di una camera oscura per valorizzare il modo di lavorare di Liverani, Breveglieri, Bertazzini e di altri grandi fotoreporter.

SCATTI. FAUSTO COPPI E I SUOI FOTOGRAFIE UN DIALOGO CON LE OPERE DI MIGUEL SORO
24 ottobre 2019 – 2 febbraio 2020
Museo ACdB – Palazzo del Monferrato – Alessandria, via San Lorenzo 21
Orari di apertura: venerdì: 16-19; sabato e domenica: 10-13 e 16-19
Orari di prenotazione per le scuole: martedì, giovedì e venerdì: 9-13Biglietti: 5 euro intero – euro 3 ridotto (comprensivi di visita al museo).

Fausto Coppi e la Storia del Ciclismo Italiano: convegno a Novi Ligure (Al)

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Il Museo dei Campionissimi a Novi Ligure (Al) ospiterà nei giorni 18 e 19 ottobre il convegno dedicato all’airone organizzato dal Siss - Società Italiana di Storia dello Sport: Fausto Coppi e la Storia del Ciclismo Italiano.

Fausto Coppi

Gli appuntamenti per celebrare i 100 anni della nascita di Fausto Coppi continuano con un evento di grande prestigio per la città di Novi Ligure. Il 18 e 19 ottobre il Museo dei Campionissimi ospiterà l’ottavo convegno nazionale della Siss, Società Italiana di Storia dello Sport, che avrà come tema centrale “Fausto Coppi e la Storia del Ciclismo italiano”.
Non casuale né il luogo né l’argomento, in quanto la nostra città ha visto iniziare le gesta del “Campionissimo” del ciclismo italiano: a un secolo dalla sua nascita, una occasione per parlare della storia di questa disciplina che, per buona metà del secolo scorso, aveva più fama e seguito del calcio, diventato poi sport italiano per antonomasia.
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«Partendo proprio dalla figura e dalle gesta sportive di Coppi – spiega l’ufficio stampa della Siss – si cercherà di ricostruire e sviscerare quello che era anche lo scenario socio-politico dell’Italia di quel periodo che intorno alle sue imprese, unitamente a quelle di Gino Bartali, di cui sarà sottolineato il dualismo, seppe far sentire veramente unita tutta la Penisola. La figura del grande campione delle due ruote sarà analizzata, negli interventi, appunto come simbolo storico dell’epoca, ma anche come eponimo di quello sport, calato in quella che era, ed è, la nostra corsa simbolo, il Giro d’Italia, ma sarà anche inquadrato come vero e proprio personaggio, politico e di spettacolo, oltre che come simbolo di rottura per la sua relazione con la Sig.ra Giulia Occhini nell’Italia puritana di quell’epoca».
convegno-coppi-ottobre2019-A3-webL’apertura dei lavori con i saluti istituzionali è prevista venerdì alle 10,30. Le giornate del convegno sono articolate entrambe in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana, alle quali il pubblico può partecipare liberamente.
Di grande interesse i temi che saranno affrontati dai numerosi relatori che daranno vita al convegno: «Prendendo spunto dalla figura di Coppi e dal ciclismo di quel periodo – sottolinea la Siss –, gli interventi analizzeranno quel fenomeno sportivo in altri contesti, come il cinema e la canzone, come anche al Sud e al femminile, per arrivare ad avere un quadro esaustivo di quello sport che vede coinvolte persone di tutte le età e di tutti i generi, fenomeno globale che da sempre la bicicletta ha rappresentato come simbolo sociale e non solo sportivo».

Fausto Coppi: spettacolo itinerante ne ripercorre le imprese memorabili

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15 settembre 2019: a un secolo dalla nascita di Fausto Coppi,  uno spettacolo itinerante ne ripercorre le imprese memorabili.

fausto coppiQuale migliore modo per celebrare le imprese del ciclismo se non montare in sella e rivivere i percorsi attraversati dai protagonisti di questo sport? Così si svolge lo spettacolo itinerante PARADAINBICI: Il campione e la zanzara. Teatro ciclistico a tappe realizzato da Faber Teater Mario Chiapuzzo, in collaborazione con La Stampa, Museo dei Campionissimi, La Mitica e Tortona Città della Musica. La rappresentazione si tiene nella data esatta del centenario dalla nascita del grande ciclista, domenica 15 settembre, coinvolgendo le due città di Novi Ligure e Tortona e inserendosi all’interno dell’iniziativa Storia di un campione. 100 anni di Fausto Coppi, progetto della Regione Piemonte, realizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

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Archivio-Ghisallo_VLiverani-Gazzetta-dello-Sport

Una delle città più care a Coppi ospita la prima parata: Novi Ligure. Qui, alle ore 9.45, di fronte al Museo dei Campionissimi prende il via un teatro ciclistico a tappe in cui sei personaggi (Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio) sfilano in bici con maschere, costumi e stendardi lungo il percorso tracciato nella città. Per chiunque volesse partecipare la partenza è prevista alle ore 10 (con la possibilità di seguire lo spettacolo sulla propria bici o noleggiandone una presso il Museo). Lo spettacolo termina alle ore 12 per essere rappresentato nuovamente a Tortona dove, nell’ambito delle Invasioni Musicali, alle ore 15.45 nel cortile del Teatro Civico, è fissato il ritrovo per la seconda delle due parate con partenza alle ore 16 e conclusione alle ore 18. La partecipazione a entrambi gli eventi (con prenotazione tramite info@circololettori.it | 011 4326827) è gratuita.
fausto coppiAnche in questa particolare occasione il ‘900 scorre sotto le ruote veloci delle biciclette: racconti di imprese memorabili e grandi vittorie sportive sono solo alcuni degli ingredienti di questo spettacolo itinerante. Momenti della vita di Coppi e fatti storici si intrecciano come notizie a propulsione tra una stazione e l’altra del percorso, il Campionissimo viene ricordato sulle stesse strade che attraversò in sella alla sua bici.
Storia di un campione. 100 anni di Fausto Coppi è un progetto della Regione Piemonte, realizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con DMO Piemonte Marketing e Piemonte Dal Vivo e con la media partnership di La Stampa e Il Secolo XIX. Si ringrazia il Comune di Novi Ligure, Museo dei Campionissimi, Comune di Tortona, Tortona Città della Musica, La Mitica.

Alessandria: il 31 agosto ritorna la magia del Capodanno Alessandrino dedicato ai 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi

di Fabrizio Capra
Ritorno puntuale dal 2004 il Capodanno Alessandrino. Il 31 agosto si festeggia in molti locali di Alessandria. Il Capodanno Alessandrino 2019 si intitola PEDALA ed è dedicato ai 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi.

31 agosto: una data importante per la città di Alessandria.
logoDal 2004 Alessandria è caratterizzata da un evento unico nel suo genere, una festa unica al mondo, che nel corso del tempo è letteralmente esploso coinvolgendo buona parte della città per “un brindisi per dare il benvenuto al Nuovo Anno Professionale”: il Capodanno Alessandrino.
Il Capodanno Alessandrino ha la capacità di catalizzare intorno a se un numero sempre crescente di attività commerciali (l’evento era nato dall’idea di pochi illuminati imprenditori capaci di ricreare la stessa atmosfera del “Capodanno ufficiale”) e di persone che sempre più giungono anche da fuori città attratte da questa magica atmosfera, quella del passaggio tra il 31 agosto e il 1° settembre, quel giro di lancetta d’orologio che ci catapulta nel mese di settembre, con il bicchiere in mano pronti a brindare a quello che sta per diventare un nuovo anno lavorativo o scolastico nel mentre che ci lasciamo alle spalle quello precedente..
sorridi e vinciGli imprenditori alessandrini che credono in questa iniziativa sono veramente tanti ma non sono in crescita solo i locali che aderiscono ma anche le iniziative.
Ogni anno il Capodanno Alessandrino si propone con un tema: quest’anno non si poteva che ricordare il campionissimo per eccellenza, l’airone, il grande Fausto Coppi di cui ricorrono i cento anni dalla nascita.
E allora perché non intitolare “PEDALA!#100anniFaustoCoppi”.
L’aggiornamento dei locali dove brindare, festeggiare insieme, ballare, mangiare e ascoltare musica è in continuo aggiornamento e sulla pagina Facebook dell’evento è possibile scoprire i locali, i loro eventi e le sorprese che riserveranno per questa manifestazione (https://www.facebook.com/events/693493154416733/)

lancio capodanno alessandrino

foto dalla pagina Facebook del Capodanno Alessandrino

Nel frattempo, dal 1° agosto, è scattato il concorso fotografico su Instagram attraverso il quale si potranno vincere cene e aperitivi che si concluderà con lo scoccare della mezzanotte del 31 agosto.
In che cosa consiste il concorso? Fotografa il tuo brindisi in un selfie sorridente con gli amici nei locali aderenti (vicino alle bandiere del Capodanno Alessandrino, al logo dei locali, insieme ai baristi o in bici), e pubblicalo su Instagram usando #capodannoalessandrino.
Il regolamento lo si può trovare sulla pagina evento su Facebook.
Nei prossimi giorni dedicheremo un articolo ai principali eventi che si svolgeranno durante il Capodanno Alessandrino.

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Casale Monferrato (Al): il 24 luglio in Biblioteca si ricordano i settanta anni dal primo Tour de France di Fausto Coppi

Riceviamo e pubblichiamo
Il 24 luglio 1949 Fausto Coppi vinceva il Tour de France mettendo a segno la doppietta Giro – Tour, il primo della storia del ciclismo. Il 24 luglio di settanta anni dopo (2019) a Casale Monferrato (Al) si ricorda, alla Biblioteca Civica “Giovanni Canna”, questa impresa. Mimma Caligaris presenterà il suo libro “Eterno Coppi”.

coppi-tour49In questi primi mesi del 2019, centenario della nascita di Fausto Coppi, sono state moltissime le iniziative per ricordare il campione di Castellania.
Ma in questo luglio 2019 cade anche un’altra ricorrenza tonda tonda nella biografia di Fausto: il 24 luglio 1949 entrò al Parco dei Principi di Parigi da trionfatore e conquistò il Tour de France alla prima partecipazione. Fausto in quell’anno aveva già vinto la Milano Sanremo e, soprattutto, il Giro d’Italia con una impresa storica: la mitica vittoria nella tappa Cuneo-Pinerolo, al termine di 192 chilometri di fuga solitaria dopo aver scalato, sotto la pioggia e nel freddo delle vette alpine, cinque colli (Bartali fu secondo, a undici minuti da Fausto).
Il 24 luglio 1949 Coppi diventò dunque il primo corridore al mondo ad aggiudicarsi la storica accoppiata Giro-Tour. Quell’impresa segnò idealmente la nascita del mito di Coppi: Fausto Coppi infatti non fu solo un grandissimo campione di uno sport popolarissimo, ma divenne anche una figura emblematica, anche per le sue vicende personali, radicata nella memoria popolare. Un mito, appunto, che sopravvive ancora oggi.
locandina_eternocoppiL’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale Monferrato e la Biblioteca Civica Giovanni Canna, in collaborazione con la Redazione de Il Piccolo e con l’Associazione Ises, intendono ricordare il settantesimo anniversario della vittoria di Coppi al Tour de France proprio mercoledì 24 luglio, alle ore 21, nel cortile di Palazzo Langosco, via Corte d’Appello 12, presentando il volume di Mimma CaligarisEterno Fausto” edito da Il Piccolo.
Il volume ripercorre la straordinaria biografia sportiva del “campionissimo” avvalendosi anche di molte testimonianze e di un ricco apparato fotografico.
Con l’autrice discuteranno del libro, di Coppi e del suo mito Roberto Botta, direttore della Biblioteca Canna, e Alberto Marello, direttore de Il Piccolo.
A Emanuele Arrigazzi il compito di rievocare la figura e l’epoca di Coppi (e di Bartali…) con letture e soprattutto attraverso alcuni monologhi che fanno parte di un testo teatrale di Allegra De Mandato dedicato al ciclismo e alla passione per la bicicletta.
La serata dedicata a Fausto Coppi, che si concluderà con una degustazione offerta da Fuga di sapori, si svolgerà nel suggestivo cortile interno della Biblioteca, il cui utilizzo è reso possibile dai lavori di risistemazione dei locali attigui dove sino a dieci anni fa aveva sede la Biblioteca delle ragazze e dei ragazzi ora sistemata nei nuovi e funzionali locali al castello del Monferrato.
coppitour49Il recupero di questi spaziosi locali di Palazzo Langosco è dovuto al contributo della Compagnia San Paolo (maggior sostenitore) e ad altri contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, a cui si aggiungono risorse dirette del Comune: le iniziative che si svolgeranno nel cortile interno saranno l’occasione per gli spettatori di conoscere il progetto, attraverso una piccola mostra che ne illustra le caratteristiche, e di godere in anteprima di uno spazio raccolto e suggestivo che nei prossimi anni diventerà sede permanente degli appuntamenti pubblici primaverili ed estivi della Biblioteca.
L’ingresso è gratuito.