a cura della Redazione
Il Tarassaco o maggiormente noto come dente di leone, quella pianta che genere un bel fiore giallo e poi quella palla che volgarmente chiamiamo soffione.
Il Tarassaco ha molte proprietà, in particolare quelle depurative e antinfiammatorie oltre ad essere utile nel contrastare le malattie del fegato.
La radice ha proprietà depurative agendo come stimolatore della funzionalità biliare, epatica e renale ovvero interviene sugli organi alla trasformazione delle tossine in un forma che ne consente l’eliminazione (sudore, feci, urina).
I suoi componenti indicano la pianta come ottimo amaro tonico e digestivo.§
Le sostanze contenute nel Tarassaco espletano anche funzioni purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti nei confronti del fegato: favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) pertanto il tarassaco è una pianta epatoprotettiva, indicata in caso di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari.
Altra sua funzione è lo stimolo delle secrezione da parte delle ghiandole dell’apparato gastroenterico e della muscolatura dell’apparato digerente consentendo una azione lassativa secondaria.
Proseguiamo nell’analisi delle proprietà di questa pianta ricordando la sua funzione diuretica.
Alcune sostante contenute nel Tarassaco stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Indicata nei casi di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione.
Ancora una funzione per il Tarassaco, quella immunologica a livello di sistema linfatico.
Il Tarassaco può essere assunto come:
Estratto secco (500-750 mg) in capsule o compresse somministrate 2 volte al giorno lontano dai pasti.
Tintura madre di tarassaco, 50 gocce in poca acqua tre volte al giorno prima o lontano dai pasti.
Tisana: 1- 2 cucchiaini per tazza da assumere mattino e sera.
Chiaramente una pianta non ha un proprio “bugiardino” ma le controindicazioni ci sono e andiamo ad analizzarle.
Il Tarassaco è da evitare in caso di gastrite, ulcera e calcolosi biliare, poiché potrebbe esserne sollecitata la motilità. Ci possono interazioni con alcuni tipo di farmaci quali i diuretici.
Nei soggetti predisposti può comportare effetti collaterali e ipotensione.
Interagisce con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): se ne facciamo uso è bene consultarsi con il proprio medico prima di assumere Tarassaco sotto ogni forma.
Curiosità Nel Medioevo avendo un fiore giallo la pianta veniva associata alla bile gialla e pertanto adatta alla cura del fegato e come la storia ci insegna questa teoria è stata confermata. Fu il naturalista Bock ad attribuire, nel 1546, le funzioni diuretiche del Tarassaco e un farmacista tedesco del XVI secolo iniziò ad abbinare questa pianta alla cura rapida delle ferite. La Medicina Tradizionale Cinese lo utilizza come depurativo. I francesi hanno un detto riferito al Tarassaco: “purifica il filtro renale e asciuga la spugna epatica”.