Domani, lunedì 24 maggio, tra i programmi Rai segnaliamo: Dante a "Italia. Viaggio nella bellezza". Per la serie “L'arte e l'ingegno” la lavorazione del metallo.
“Italia. Viaggio nella bellezza”: Dante, onorevole e antico cittadino di Firenze Un poeta, Dante; un maestro, Giotto, che nel 1337 lo celebra con un ritratto nella cappella del Palazzo del Podestà, oggi Museo del Bargello; e una città, Firenze, che in quegli anni promuove il ritorno dell’illustre cittadino. A 700 anni dalla morte, “Dante, onorevole e antico cittadino di Firenze” di Eugenio Farioli Vecchioli con la regia di Eva Frerè – in onda lunedì 24 maggio alle 22.35 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza” – racconta la fortuna di Alighieri e della sua opera nella Firenze del Trecento, Nella puntata intervengono Luca Azzetta, filologo, Università degli Studi di Firenze; Sonia Chiodo, storica dell’arte, Università degli Studi di Firenze; Teresa de Robertis, paleografa, Università degli Studi di Firenze; Cecilia Frosini, storica dell’arte, Opificio delle Pietre Dure di Firenze; Paola D’Agostino, Direttrice dei Musei del Bargello.
L’arte e l’ingegno: la lavorazione del metallo Dal metallo alla carta, dai filati alla ceramica, l’uomo ha saputo trasformare la materia per creare capolavori eterni, spaziando dagli strumenti musicali agli oggetti di uso comune, senza i quali il nostro mondo sarebbe incompleto. La serie “L’arte dell’ingegno”, da lunedì 24 maggio alle 20.25 su Rai5, racconta la straordinaria capacità con cui inventori eclettici e sapienti artigiani hanno applicato il loro intuito alla trasformazione di queste materie. Una celebrazione dell’ingegno umano inteso come forma d’arte, e dei Maestri che hanno custodito e perfezionato le tradizioni del passato, continuando a stupirci nel presente. Al centro del primo episodio, la lavorazione del metallo.
Sessualità e ambigui passaggi: “L’eros segreto di Dante” di Renato Ariano (edizione Youcanprint) svela tutti i segreti del Sommo Poeta con una nuova lettura allegorica della Divina Commedia.
Sessualità ed erotismo nell’opera appena editata “L’eros segreto di Dante” di Renato Ariano. Un approccio inedito e sconvolgente per chi lo abbia ritenuto un personaggio rigido e bigotto. L’autore rivela come, in diversi canti della Commedia, Dante, con grande ambiguità e dissimulazione, si spinga sino alla descrizione dei suoi rapporti erotici con Beatrice. “Questo libro porta alla luce questa nuova visione, scoprendo e spiegando l’esistenza di questi passi, che si possono definire delle vere e proprie schegge impazzite di erotismo, mai gratuite ma dal carattere mistico, ispirato a un testo sacro come Il Cantico dei cantici, nel tentativo di conciliare i due aspetti dell’umanità, carne e spirito, in un’integrazione suprema” sottolinea l’autore Renato Ariano. Ci siamo, ecco l’anniversario più atteso e con esso una serie di straordinarie riflessioni e innovazioni sulla vita dell’Alighieri. L’anno di Dante, come è stato ribattezzato il 2021, è destinato a portare alla luce anche i tratti più curiosi del Sommo Poeta. Quest’anno, infatti, con le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, offre la grande occasione per analizzare con occhi inediti la personalità del poeta fiorentino e per cercare di comprenderne i messaggi segreti o meno facili da decifrare. Secondo questo approccio, uno degli aspetti meno noti ma più sorprendenti è quello dell’eros dantesco, che fa capolino, a sorpresa, in mezzo ai versi teologici della Divina Commedia. La scoperta di questo messaggio è di Renato Ariano, medico, scrittore e studioso di Dante, che ne parla nel suo ultimo libro “L’eros segreto di Dante”, edizioni Youcanprint.
LA LETTURA ALLEGORICA DELLA COMMEDIA E LA VENA EROTICA – Tutti sanno che la Divina Commedia di Dante è un’opera allegorica, con diversi livelli di lettura. Ariano ne propone uno inedito e clamoroso, di solito ignorato o addirittura rimosso dai commentatori ufficiali: quello dell’eros dantesco. “Nel corso dei secoli, il Poeta è stato trasformato, nell’immaginario collettivo, in una figura rigida e stereotipata – sottolinea Ariano – Eppure, sono numerosissimi i passi oscuri e ambigui che il poeta sciorina sotto il naso del lettore, a volte avvertendolo, ma più spesso dissimulandoli con voluta noncuranza. La rivelazione di canti della Commedia, soprattutto del Paradiso, in cui Dante, con grande ambiguità e dissimulazione, inserisce aspetti di evidente sessualità ed erotismo, sino alla descrizione dei suoi rapporti erotici con Beatrice, sarà certo sconvolgente per quanti siano ancora legati alla visione di un Dante bigotto e ortodosso. Al termine del libro il lettore potrà capire che il messaggio segreto di Dante è ancora oggi attuale e rivoluzionario, in una società solo apparentemente permissiva”.
IL LINGUAGGIO COLORITO E LA COMMEDIA COME SOGNO – A testimonianza di un linguaggio molto libero e non senza doppi sensi osceni, l’autore rileva nella Commedia il frequente uso di espressioni molto sboccate come “bordello, culo, femmine da conio, puttana, puttaneggiar, meretrici, merda, natiche, sconcia, sozzo”. A questi elementi facilmente intuibili, va aggiunto il fatto che la Commedia è una “mirabile visione”, quindi è come un sogno e in quanto tale va interpretata non tanto con la razionalità, quanto con l’intuizione. “Nella Commedia Dante utilizza non la prosa ma la poesia, ossia lo strumento più idoneo per trasmettere il rumore di fondo delle energie e degli archetipi che si agitano nell’inconscio collettivo – evidenzia Ariano – È anche vero che le pulsioni più profonde, come quelle sessuali, che proprio laggiù risiedono, talvolta possono emergere a sorpresa, violando i confini dell’autocensura dell’autore. I sogni descritti da Dante vengono reinterpretati, in questo libro in chiave psicoanalitica”.
L’AUTORE – Renato Ariano è medico, scrittore e studioso di Dante. In passato ha pubblicato numerosi testi scientifici di argomento allergologico. Si è anche occupato delle relazioni tra cambiamenti climatici e malattie allergiche. Ha già scritto un testo divulgativo per ragazzi “Il vento è un’autostrada per pollini” (Edizioni Leucotea) e nel 2017 un saggio dal titolo “Dante, templare nascosto”. Adesso esce il secondo libro dantesco, “L’eros segreto di Dante” (Editore Bonanno). Nel corso dei suoi studi sul poeta fiorentino e dei suoi scritti e in particolare sulla Commedia, opera straordinaria e in gran parte enigmatica, l’autore ha individuato in essa dei particolari inaspettati e meno ortodossi rispetto a quello che la cultura accademica ci ha tramandato. Ulteriori informazioni su https://www.erosdidante.com/ e su https://www.dantetemplare.com/. Il libro è disponibile da oggi, 25 marzo, su https://www.amazon.it/sia in versione cartacea (Euro 14,00) sia in versione e-book oppure si può ottenere in pochi giorni ordinando in libreria (piattaforma editoriale Youcanprint).
Elisabetta Rogai, artista fiorentina nel 2020 ha festeggiato il cinquantenario di attività e in questo 2021 i dieci anni di Enoarte, celebrati con un lavoro dedicato a Dante Alighieri protagonista indiscusso di quest’anno.
Elisabetta Rogai Dante infernale Vino rosso e colori a olio su tela 100×70 cm
Lo scorso anno ha festeggiato 50 anni di attività artistica. Quest’anno brinderà – è proprio il caso di scriverlo – ai suoi “primi” dieci anni di Enoarte, la tecnica di pittura esclusivamente con il vino rosso al posto del colore. Elisabetta Rogai, artista fiorentina ormai nota a livello internazionale anche per questa sua particolarità, ha appena portato a termine la sua ultima impresa: realizzare un quadro ispirato alla Divina Commedia, e in particolare a Dante Alighieri che oggi sarà omaggiato in tutta Italia in occasione del “Dantedì”. L’opera, dal titolo Dante infernale, infatti è tratta dai versi 34-36 del XXI Canto dell’Inferno del poema dantesco: L’omero suo, ch’era aguto e superbo/carcava un peccator con ambo l’anche/e quei tenea de’ piè ghermito ’l nerbo.
Elisabetta Rogai con Guglielmo Pongelli
Spiega l’Artista: «Alla fine della prossima estate, ovviamente Covid permettendo, parteciperò a una mostra temporanea. Mi hanno chiesto di dipingere un’opera ispirata a tre terzine del XXI Canto della Divina Commedia, ovvero quando Dante vede il demone che scaraventa i dannati nella pece. Però, anziché nel momento in cui il peccatore era sulle spalle della creatura maligna, io ho dipinto questa mentre indietreggia un attimo dopo aver gettato il dannato nella pece. Così è nata Dante infernale – aggiunge Elisabetta Rogai -. La creatura maligna non ha le ali, queste per me sono una prerogativa degli angeli, portatori del bene. Il peccatore, gettato dalle spalle del demone, una volta nella pece ardente risale a galla e si dispera con le mani alla testa. Nel dipinto – conclude – i colori caldi del vino (e a tale scopo ho usato diverse annate di Brunello di Montalcino) cercano di rendere meno atroce la scena diabolica, sulla quale tuttavia campeggia il profilo del Sommo Poeta, che invece ho tracciato con un Rosso Pozzuoli, estremamente più brillante delle altre nuances». L’opera è realizzata su tela (100×70 centimetri) e, non appena possibile, la si potrà vedere nello studio d’artista di Elisabetta Rogai, in via Tartini 13/b (zona piazza Puccini) a Firenze. www.elisabettarogai.it
Dieci anni di Enoarte A dieci anni esatti dalla prima volta, Elisabetta Rogai quindi continua il suo viaggio pittorico con la Enoarte. Era il 2011 quando l’artista ebbe un’intuizione rivoluzionaria: sulla tavolozza, infatti, il vino diventa arte grazie alla tecnica di fissaggio naturale adottata dall’artista, cioè i colori non sbiadiscono oltre una certa soglia. Dunque il vino invecchia sulla tela passando dalle cromie tipicamente giovanili a quelle caratteristiche della maturità. Di norma, in cantina questo processo richiede diversi anni, mentre sulla tela la trasformazione della tonalità di colore si avvia già dopo un mese e si completa nei mesi successivi. E lo stesso vale per l’aceto balsamico, di cui in mostra si potrà ammirare un’opera.
L’Artista Elisabetta Rogai è una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo a livello nazionale e internazionale. Ha rappresentato tante volte l’arte toscana negli USA, in Cina, Giappone e Grecia, in tutto il mondo, in occasione di celebrazioni che esaltano l’Italia come il suo Astrid dipinto nel 2006 con il Chianti Classico e diventata l’etichetta della bottiglia del vino ufficiale del semestre della Presidenza dell’Unione Europea. In 50 anni di attività pittorica Elisabetta Rogai ha all’attivo una serie infinita di mostre: Washington, Cannes, Venezia , Assisi, Franciacorta, Lituania, Hong Kong, Forte dei Marmi, in Palazzo Medici Riccardi a Firenze (dicembre 2014) e nominata “Artista dell’anno” della sudamericana Friends of Arts Foundation. Autrice il ritratto di Oriana Fallaci per il Consiglio Regionale della Toscana, Elisabetta Rogai è l’unica artista donna che ha eseguito l’affresco celebrativo per i 70 anni della Scuola di Guerra Aerea di Firenze e una “sintesi”, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per gli 85 anni della Forza Armata. Inoltre il Corriere della Sera ha scelto un suo dipinto per la prima pagina del giorno inaugurale di Vinitaly 2015. Sempre nel 2015 – anno dell’Expo - ha dipinto il Drappellone del Palio di Siena (Palio dell’Assunta del 16 agosto) vivendo un’emozione “mai così forte in tutta la mia vita” ha rivelato l’Artista, rappresentando la Madonna Assunta in cielo con un'aureola di spighe di grano, con esplicito riferimento al contenuto dell’Expo “Nutrire il pianeta”. Dal 2011 la pittrice fiorentina “comunica anche il vino”, cioè diffonde l’amore per l’arte e per il vino nel mondo in maniera singolare, anche perché con la sua EnoArte è riuscita ad incentivare l’incontro tra pittura e enologia. Infatti la Rogai dipinge usando esclusivamente vino rosso e poi bianco per le velature, al posto del colore, una tecnica unica che apre un nuovo rapporto con la materia e la natura. Il vino si fissa sulla tela e poi invecchia esattamente come farebbe nelle bottiglie passando da tonalità rosso porpora a rosso ambrato, infine il processo si arresta mantenendo la luminosità delle tinte. I suoi dipinti hanno insomma qualcosa di vivo che conferisce nuovo fascino alle immagini, i suoi soggetti preferiti sono femminili, donne dai lunghi capelli, in momenti di riflessione e sogno, ma anche cavalli dalle criniere al vento, aquile, falchi. I riferimenti artistici sono contemporanei, con una grande attenzione all’equilibrio compositivo e a un’espressività sussurrata, a volte triste, ma sempre coerente, quasi una riflessione sul destino femminile, il parallelismo fra vino e donne. E a tale scopo, la scorsa estate nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago (Viareggio, LU), nella mostra “Alba rosa. Pitture al femminile di Elisabetta Rogai”, l’Artista ha mostrato una serie di dipinti ottenuti con la tecnica della enoarte e altri con colori a olio, donando alla Fondazione Festival Pucciniano il ritratto di CioCio San, cioè di Madama Butterfly, anch’esso dipinto con il vino rosso.
Domani, giovedì 25 marzo, la Rai dedica ampio spazio alla figura di Dante Alighieri in occasione del “Dantedì”.
“Passato e Presente”: Dante e la Commedia La nascita del capolavoro dantesco, intrecciata alla vita del suo creatore: a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda alle 13.15 su Rai3 e in replica alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ospita il professor Giuseppe Ledda, docente di letteratura italiana all’Università di Bologna, membro del comitato scientifico della Società Dantesca Italiana e del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti, e autore di numerosi saggi su Dante e sulla Commedia. Il racconto della puntata, scandito dalla lettura di brani delle opere di Dante, seguirà il percorso della creazione della Commedia, legando la composizione dei canti agli episodi più significativi della vita del poeta. Il primo capitolo parte dalla fine della “Vita Nova”, dove Dante annuncia un’opera dedicata a Beatrice ascesa in Paradiso, e si chiude con la sconfitta politica e l’esilio, durante il quale il poeta definisce il suo ruolo di intellettuale, riscopre nel “Convivio” l’attualità politica dell’impero e rilegge il poema virgiliano dell’Eneide. Il secondo capitolo si concentra su “l’ideazione della Commedia e la scrittura dell’inferno” e racconta come, attraverso il recupero del modello virgiliano del viaggio nell’al di là, si realizza la sintesi tra il progetto di poema paradisiaco dedicato a Beatrice e quello politico morale dedicato a Virgilio. Il terzo capitolo si concentra infine sul sorgere e sul tramontare delle speranze politiche di Dante legate alla discesa di Arrigo VII in Italia e sul passaggio quindi “dal sogno imperiale alla città celeste: Purgatorio e Paradiso” e racconta la stesura della seconda e della terza cantica della Commedia, collegandola agli anni di esilio sino all’approdo a Verona e poi a Ravenna.
In prima tv “Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze” per “Italia, viaggio nella Bellezza” Un poeta, Dante, che muore in esilio nel 1321, bandito e condannato dalla sua città. Un maestro, Giotto, che nel 1337 lo celebra con un ritratto nella sua ultima fatica, il ciclo di affreschi della cappella del Palazzo del Podestà, oggi Museo del Bargello. Una città, Firenze, che in quegli anni promuove il ritorno dell’illustre cittadino che aveva bandito dal suo seno: miniatori e copisti, letterati e poeti, mercanti e notai – spesso organizzati in botteghe – danno vita a una produzione intensissima di manoscritti della Commedia. A 700 anni dalla morte, il documentario di Eugenio Farioli Vecchioli con la regia di Eva Frerè “Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze” – in onda in prima visione giovedì 25 marzo alle 22.30 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza” – racconta fortuna del Sommo Poeta e della sua opera nella Firenze del Trecento. Un viaggio nel tempo, nella letteratura e nell’arte al quale contribuiscono Luca Azzetta, filologo del Università degli Studi di Firenze; Sonia Chiodo, storica dell’arte dell’Università degli Studi di Firenze; Teresa de Robertis, paleografa dell’Università degli Studi di Firenze, Cecilia Frosini, storica dell’arte dell’Opficio delle Pietre Dure di Firenze; e Paola D’Agostino, Direttrice dei Musei del Bargello. La serie di Rai Storia “Italia. Viaggio nella bellezza” propone un affascinante viaggio alla scoperta dei luoghi, delle opere e delle vicende del patrimonio culturale italiano ed è firmata da Eugenio Farioli Vecchioli, scritta con Davide Savelli, a cura di Paola Principato.
Una giornata con il Sommo Poeta: Su tutte le reti Rai il Dantedì, nel 700° anniversario della morte
Il Dante della Divina Commedia e il Dante uomo del suo tempo, tra passione politica e rapporto con il potere. Ma anche il Sommo Poeta raccontato come padre della lingua italiana da studiosi e critici, riletto dai grandi del nostro teatro come Benigni a Gassman, e persino “cantato” da Fabrizio De André o Francesco De Gregori. è un grande affresco quello che Rai dedica a Dante Alighieri nel palinsesto di giovedì 25 marzo, il giorno del Dantedì, a settecento anni dalla sua morte. Una ricorrenza che attraversa tutta la programmazione delle reti Rai con approfondimenti, documentari, pagine teatrali e musicali, letture e con servizi in tutti i Tg e Giornali Radio, e alla quale è dedicato anche lo spot di Direzione Creativa, in onda su tutte le reti Rai già dal 17 marzo.
Il culmine dell’omaggio è su Rai1, alle 19.15, con la diretta dal Salone dei Corazzieri al Quirinale della Celebrazione dell’Anno Dantesco: alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, Roberto Benigni legge un Canto della Divina Commedia. E lo stesso Benigni è protagonista in prima serata su Rai3 con “Il Quinto dell’Inferno” e la sua memorabile interpretazione, introdotta da Corrado Augias. Sempre in prima sperata, spazio al Dantedì anche in “Anni 20” su Rai2.
Sulle altre reti, dedicata a Dante l’intera programmazione di Rai Storia che, in particolare, propone in seconda serata il doc “Dante, antico e onorevole cittadino di Firenze” con il volto appena restaurato di Dante nel Paradiso affrescato da Giotto nella cappella del Podestà al Museo del Bargello. Su Rai5, invece, alle 21.15, “Visioni” analizza l’attualità del pensiero dantesco dall’amore alla fede e, a seguire, si chiude la lettura integrale della Divina Commedia fatta da Lucilla Giagnoni nei suoi “Vespri Danteschi”.
Ricca anche l’offerta di Radio Rai: tra i principali appuntamenti, su Radio1 Giorgio Zanchini ospita il professor Alessandro Barbero a “Radio anch’io”, alle 7.30; su Radio2 “Caterpillar”, alle 18, racconta Dante in chiave “M’illumino di meno” e “Back2Back” lo fa ascoltare nelle parole dei cantautori; su Radio3 “Fahrenheit” lo “rilegge” dalla narrativa alla saggistica, ai libri per ragazzi con il contributo di docenti e studiosi.
RaiPlay e Digital, infine, dedicano a Dante Alighieri una vera e propria “biblioteca”, con alcune collezioni, sfogliabili online, dedicate alla vita del poeta, all’esegesi della Divina Commedia, e all’interpretazione che ne hanno fatto i grandi attori, anche al femminile.
Domani, mercoledì 24 marzo, tra i programmi Rai: la Divina Commedia diventa danza. Prima visione del film “Mia e il leone bianco”.
Divina Commedia. Ballo 1265: una coreografia per Dante Quando la Divina Commedia diventa danza: il coreografo Virgilio Sieni incontra Dante in “Divina Commedia. Ballo 1265”, in onda mercoledì 24 marzo alle 18.15 su Rai5. Le tre cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso – diventano altrettante parti coreografiche di un viaggio scandito dalla terzina dantesca. Danzatori e cittadini tracciano un itinerario spirituale sulla tessitura ritmica sviluppata dalle percussioni live di Michele Rabbia. La regia tv è di Felice Cappa.
In prima visione l’avventura di “Mia e il leone bianco” Rai1 proporrà mercoledì 24 marzo alle 21.25 il film d’avventura francese, in prima visione tv, “Mia e il leone bianco”, con Daniah De Villiers, Melanie Laurent, Langley Kirkwood. La piccola Mia, 11 anni, è costretta a trasferirsi dall’Inghilterra in Africa per il lavoro del padre, uno zoologo. La sua vita cambia quando nel loro allevamento nasce Charlie, un raro esemplare di leone bianco: nel corso degli anni, crescendo insieme, nasce un’amicizia molto forte tra la ragazzina e il felino. A quattordici anni, la protagonista scopre che il padre vuole vendere Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, ai cacciatori di trofei…
Domani, martedì 23 marzo, tra i programmi Rai: “Dante e l’invenzione dell’inferno” con l’introduzione del professor Barbero ad “a.C.d.C.”. Carmelo Bene e la Lectura Dantis.
“a.C.d.C.”: Dante e l’invenzione dell’inferno Da più di 700 anni, l’Infernodi Dante rappresenta nel pensiero comune occidentale e non solo l’immagine più fedele dell’Aldilà. Un “luogo” ricostruito da “Dante e l’invenzione dell’inferno”, in onda martedì 23 marzo alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Le pagine del Sommo Poeta, composte nel 1300, hanno influenzato profondamente l’arte e la psicanalisi, ridefinendo i concetti di peccato e redenzione. Attraverso la selezione di alcuni degli episodi più conosciuti e cruenti del poema, il documentario evidenzia il punto di contatto tra il racconto dantesco e le opere d’arte di celebri artisti. Alcuni tra i massimi esperti, inoltre, aiuteranno a capire l’importanza che l’idea di inferno dantesco ha avuto nel mondo dell’arte e nella creazione di un nuovo immaginario: un viaggio attraverso la storia dell’arte grazie ad alcune delle pagine più scioccanti della lettura mondiale, scritte dal padre della lingua italiana.
“Divini canti” di Carmelo Bene: Lectura Dantis e altri incantamenti Sette degli otto canti della Divina Commedia di Dante Alighieri recitati nel 1981, nel primo anniversario della Strage di Bologna nella città emiliana, dalla sommità della Torre degli Asinelli, reinterpretati da Carmelo Bene nel 1997: un omaggio che rivive nel docufilm di Felice Cappa “Carmelo Bene in Divini canti, lectura Dantis e altri incantamenti” in onda martedì 23 marzo alle 18.15 su Rai5. Il doc, accompagnato dalla lettura dei commenti all’evento di Bene da parte della figlia Salomè, fa rivivere il momento in cui, durante la registrazione dei “Canti orfici” a Napoli, l’attore decise di immortalare in video le letture che costituirono il suo tributo ai feriti della strage di Bologna, performance della quale non esistono registrazioni ufficiali.
Presto in circolazione un token ispirato a Dante che aumenta l'equilibrio psicofisico di chi lo indossa. Fu Dante l'ultimo scrittore Cristiano che mando' all'inferno gli usurai. Nei 700 anni dalla sua morte sta per essere immesso nel mondo delle monete virtuali un token ( denominato Dantescoin) per una serie limitata a un milione di pezzi.
Presto in circolazione un token ispirato a Dante che aumenta l’equilibrio psicofisico di chi lo indossa. Fu Dante l’ultimo scrittore Cristiano che mandò all’inferno gli usurai. Nei 700 anni dalla sua morte sta per essere immesso nel mondo delle monete virtuali un token ( denominato Dantescoin) per una serie limitata a un milione di pezzi. L’operazione serve a tokenizzare uno stacco di affresco di Puccio Capanna ( pittore minore allievo di Giotto) che ritrae un Dante giovinetto e di bell’aspetto ben lontano dal volto arcigno e cupo che la storia ci tramanda.
La proprietaria dell’opera metterà in vendita 490 mila token che non saranno solo virtuali ma anche fisici cioè rappresentati da un oggetto che rappresenta la vera moneta esente da usura e portatrice di benessere anche fisico. Questo token che avrà impressa l’immagine del giovane Dante di Puccio Capanna Sarà’ un vero e proprio armonizzatore psicofisico a base di schiungite un minerale russo che da centinaia di anni è conosciuto per le sue proprietà. Inoltre sembra che questa pietra trasmuti tutto ciò che non è conforme alla Vita mediante un fenomeno di adsorbimento, da non confondersi con l’assorbimento. La parola adsorbimento, secondo il dizionario Larousse, è definita come il fenomeno per il quale dei solidi pulverulenti o porosi o delle soluzioni, trattengono sulla loro superficie delle molecole o ioni in fase gassosa o liquida. In generale, la shungite è una specie di buco nero che catalizza, filtra e restituisce la condizione naturale, che si parli di cose fisiche o di energie: ecco come funziona questo misterioso Carbonio-60. In effetti, non importa come, l’importante è che funzioni bene. Un altro aspetto veramente favoloso è che questa pietra non si deve mai ricaricare e non ha bisogno di nessuna purificazione! E per concludere oltre alla salute il valore di questa moneta armonizzate aumenterà con la sua diffusione riportando tutti in quel campo morfogenetico che vede la nascita delle prime forme di vita accanto a questa pietra chiamata dai russi pietra della vita. Si prevede che in poco tempo questo prodotto raggiungerà quotazioni stellari grazie al sostegno dello spirito di Dante. La “tokenizzazione” è la nuova frontiera della cartolarizzazione, ma in versione digitale: è infatti una modalità di conversione di diritti (tipicamente, la proprietà) relativi a un asset (può essere un magazzino di formaggi come pure un brevetto industriale) in “gettoni digitali”, altamente frazionati e iscritti in modo inalterabile in una “blockchain” (un registro digitale condiviso e accessibile sul web). Frazionamento e inalterabilità sono certamente essenziali: quanto al primo, alcuni investimenti hanno barriere all’ingresso troppo elevate per il comune risparmiatore (che si tratti di un palazzo in centro a Milano piuttosto che di una startup altamente innovativa), e il frazionamento della partecipazione al progetto riduce drasticamente sia la soglia d’accesso che il relativo rischio. Quanto alla seconda, la funzione di garanzia svolta dalla blockchain sta aprendo vasti orizzonti in campi finora impensabili (si consideri che è stata utilizzata anche dall’Onu per controllare la distribuzione di aiuti umanitari a un campo profughi siriano in Giordania). Tutto questo può avere un effetto dirompente nel mondo delle opere d’arte: frazionamento significa poter investire in beni che, fino ad oggi, erano inaccessibili ai più, e garanzia significa un’attestazione attendibile di provenienza dell’opera e della sua “carriera espositiva”.
Dal primo giorno di primavera al Dantedì, 12 Istituti Italiani di Cultura celebrano il Sommo Poeta attraverso una maratona digitale.
Il primo giorno di primavera e il Dantedì sono gli estremi temporali entro i quali si svolgerà Dante nel mondo, la staffetta letteraria digitale realizzata dal Centro per il libro e la lettura con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera e la Lettura – Corriere della Sera e curata dagli Istituti Italiani di Cultura di Berlino, Monaco, Londra, Madrid, Rabat, Tunisi, Mosca, Varsavia, Istanbul, Parigi, Rio de Janeiro e San Francisco, parte del programma Dante 700 nel mondo della Farnesina e patrocinata dal Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Da domenica 21 a giovedì 25 marzo, le 12 prime visioni saranno trasmesse quotidianamente – due al giorno da domenica a mercoledì (ore 11 e alle 18) e quattro nella giornata conclusiva (ore 10, 12, 15 e 18) – sulla piattaforma corriere.it e, contemporaneamente, sul sito e sulla pagina Facebook del Centro per il libro e la lettura e sui canali degli IIC coinvolti in ciascuna tappa, presentandosi come ideale ponte tra epoche e culture. Gli immortali versi della Divina Commedia riecheggeranno infatti nei suoni delle lingue in cui verranno letti – tedesco, inglese, spagnolo, russo, arabo, polacco, francese, turco e portoghese – coinvolgendo un’ampia platea virtuale di spettatori da tutto il mondo, unita grazie alla forza e alla meraviglia che l’opera dantesca esercita ancora oggi, a 700 anni dalla morte del grande Poeta. Un’unica e affascinante esplorazione di alcune tra le pagine più memorabili tratte dalle cantiche dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, in cui si alterneranno momenti di lettura, performance artistiche, commento e analisi dei passi individuati tenuti da attori, accademici e lettori di spicco del panorama locale di riferimento, accompagnati da una presentazione dei direttori degli Istituti coinvolti – Carmela Callea (Rabat), Anna Maria Di Giorgio (San Francisco), Maria Carolina Foi (Berlino), Maria Vittoria Longhi (Tunisi), Maria Luisa Pappalardo (Madrid), Katia Pizzi (Londra), Livia Raponi (Rio de Janeiro), Daniela Rizzi (Mosca), Salvatore Schirmo (Istanbul) e Francesco Ziosi (Monaco) – dell’Addetto dell’Istituto di Parigi Sandro Cappelli e dalla Reggente ad interim dell’Istituto di Varsavia Laura Ranalli, ciascuno per il video del proprio Istituto.
IL PROGRAMMA Sottotitolati in italiano e nella lingua del relativo IIC, le video esplorazioni di Dante nel mondo inizieranno domenica a Berlino, punto di partenza da cui ripercorrere l’itinerario dell’ammiraglio Beatrice nell’opera di Dante e nella Commedia, per proseguire nel pomeriggio in direzione di Monaco, dove l’incontro Firenze sull’Isar farà seguire alla lettura del Canto XXVI dell’Inferno gli approfondimenti sulle relazioni tra Dante, Firenze e la capitale della Baviera. A ricorrere alla metafora del viaggio sarà invece l’IIC di Londra che lunedì durante Dante@700: A Journey Without End analizzerà il Canto V dell’Inferno e la sua fortuna nella cultura anglofona, passando idealmente il testimone ai colleghi di Madrid impegnati a raccontare loz abrazos, cioè gli abbracci e i loro molteplici significati, nell’opera del Sommo Poeta. E se martedì da Rabat arriva l’invito a confrontarsi con i grandi temi dello scorrere del tempo e dell’anima dell’uomo, centrali nell’analisi del Canto IV del Purgatorio, attraverso la domanda titolo dell’incontro, Che via prenderemo?, l’IIC di Tunisi guarda al ruolo di Virgilio “duca” di Dante, delineandone caratteristiche e particolarità e conducendo alla riscoperta delle “mitiche” relazioni che lo legano alla Tunisia. Proseguendo con il programma del giorno successivo, un salto continentale trasporterà il pubblico dall’Africa all’Europa, tra gli IIC di Mosca e Varsavia: i primi racconteranno Il Purgatorio dantesco proponendo la lettura integrale del Canto I di questa cantica, mentre i secondi approfondiranno la fortuna di Dante in Polonia e la ricezione del Canto V dell’Inferno, tra i più appassionanti e celebri della Boska Komedia dantesca. E nell’ultimo giorno di programmazione, il Dantedì, quattro appuntamenti concluderanno la maratona: a Istanbul, dove la letteratura incontra la musica nel corso di Dante700. In Jazz@Istanbul, una lettura drammatizzata del Canto I dell’Inferno con accompagnamento musicale e concerto Jazz con musiche originali; a Parigi, dove andrà in scena Un viaggio in Paradiso a partire dal Canto I; a Rio de Janeiro, seguendo un fil rouge poetico ed estetico a partire dall’ultimo canto del Paradiso e, infine, a San Francisco, che aprirà simbolicamente le porte di un Nuovo Mondo, trasportando Dante in Nord America, dove si guarda alla sua figura umana e letteraria come a una fonte di ispirazione nella lotta verso la giustizia sociale e l’uguaglianza tra popoli.
Dante saggio speziale? Si, il sommo poeta era anche quello e aveva scoperto un prodotto in grado di aumentare le capacità amatorie… non solo “amor platonico”. Riscoperto lo si trova sotto il nome di DaDur Honey®.
Si narra che Dante oltre che poeta fosse un saggio speziale, e che avesse scoperto un ritrovato che miscelasse dell’ottimo miele con erbe mediorientali e fiorentine. La leggenda narra che i templari ne fossero dei grandi consumatori ,e che le loro capacità amatorie superassero ogni aspettativa. Un gruppo di studiosi fiorentini, ha ritrovato questa formula ed è quindi nato “DaDur Honey” il più incredibile segreto che la storia ci ha nascosto Un segreto che donava la felicità alle donne del trecento che fossero aDArmate carnalmente da un cavaliere templare. Nei circoli più esclusivi di Firenze ci si scambia questo elisir dell’amore carnale e le donne fiorentine lo donano volentieri ai loro mariti impigriti dalla vita moderna e dallo stress quotidiano. Il DaDur Honey ® è un antico prodotto a base di antiche erbe orientali e fiorentine che risvegliano il corpo e possono aiutare ad aumentare il vigore sessuale. Mieldamor ® aiuta gli uomini a raggiungere erezioni più tenaci e durature e le donne orgasmi più intensi. Ti sentirai rinato e rinata. DaDur Honey ® non ha effetti collaterali che normalmente si verificano con prodotti simili.
Incontro con Aldo Cazzullo, autore di A riveder le stelle (Mondadori) e Sperello di Serego Alighieri, discendente del grande poeta. Conferenza in streaming organizzata dalla Fondazione Ferrero di Alba venerdì 19 febbraio 2021, ore 18.
Il 2021 è l’anno delle celebrazioni dantesche: ricorrono, infatti, i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, in occasione dei quali sono previste mostre, pubblicazioni, conferenze e varie altre iniziative in tutto il territorio nazionale e in molte città all’estero. Anche la Fondazione Ferrero di Alba si appresta a celebrare l’anniversario e lo fa proponendo, venerdì 19 febbraio 2021, ore 18, un dialogo tra Aldo Cazzullo, scrittore e giornalista, autore del recente A riveder le stelle (edito da Mondadori) e Sperello di Serego Alighieri, astrofisico, discendente del grande poeta.
Un appuntamento per raccontare Dante, riconosciuto come il padre della lingua italiana, autore di uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale che ancora oggi continua a essere materia di studio per gli studenti delle scuole, di ricerca in ambito universitario e fonte di ispirazione per artisti, registi, scrittori, musicisti di tutto il mondo: la Divina Commedia. Dante non ci ha dato soltanto una lingua, ma ha anche inventato l’Italia, suggerendoci un’idea di noi stessi e del nostro Paese. Sarà interessante cercare di scoprire con Aldo Cazzullo e Sperello di Serego Alighieri quanto è rimasto di Dante nella nostra identità nazionale.
Aldo Cazzullo
Aldo Cazzullo, albese, ha iniziato la sua carriera giornalistica alla Stampa, per poi proseguire come inviato speciale e editorialista per Il Corriere della Sera, su cui cura, tra l’altro, la rubrica delle Lettere. Ha intervistato diversi volti noti internazionali, non solo del mondo politico, ha inoltre raccontato alcuni significativi avvenimenti storici. È molto noto per i suoi libri sull’identità storico-politica italiana e per alcune critiche sull’attualità del nostro Paese.
Sperello di Serego Alighieri
Sperello di Serego Alighieri, astrofisico che si occupa di galassie e di cosmologia, lavora all’Istituto Nazionale di Astrofisica di Arcetri, vicino a Firenze. Con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in Olanda e in Germania, ha realizzato il prototipo dello strumento che ha consentito all’ESA di partecipare alla costruzione del telescopio spaziale Hubble. Prima di approdare al prestigioso incarico nell’osservatorio di Arcetri, è stato anche il primo direttore del centro Galilei per il controllo dell’omonimo telescopio realizzato nell’isola di La Palma, arcipelago delle Canarie. Sarà possibile seguire la conferenza in diretta sulla pagina Facebook della Fondazione e sul canale di streaming accessibile dal sito della Fondazione www.fondazioneferrero.it. Per informazioni: tel. 0173295259 – www.fondazioneferrero.it – info@fondazioneferrero.it