Lunedì Rai: “Cronache dall’impero” e i Flavi. Pompei a “Cronache dall’antichità”

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"I Flavi: il nuovo volto del potere" a “Cronache dall’impero” e Pompei, cronaca di una catastrofe a "Cronache dall'antichità".

Cronache dall’impero: “I Flavi: il nuovo volto del potere”
La storia dei Flavi ricorda una saga borghese: Vespasiano raggiunge il successo, il primo figlio Tito muore giovane, il secondogenito Domiziano manda tutto in malora. Tra il Colosseo e i palazzi sul Palatino, Cristoforo Gorno racconta una dinastia che, nonostante l’aura di mediocrità quasi ricercata, ha lasciato a Roma alcuni dei suoi paesaggi urbani più importanti. Per scoprire il nuovo volto del potere dell’Impero, appuntamento con Cronache dall’Impero e Cristoforo Gorno lunedì 28 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

“Cronache dall’antichità”: Pompei, cronaca di una catastrofe
Nel 79 d.C. l’eruzione del Vesuvio investe Pompei e Ercolano e il naturalista e ammiraglio Plinio il Vecchio si muove con la flotta da Capo Miseno mettendo in moto un’operazione di soccorso che è considerata il primo intervento di protezione civile della storia. E grazie alle lettere del nipote Plinio il Giovane è possibile ricostruire, ora dopo ora, il percorso di Plinio, dalla partenza con le navi fino alla morte sotto il vulcano. Una catastrofe raccontata da Cristoforo Gorno nell’appuntamento con “Cronache dall’antichità”, in onda lunedì 28 giugno alle 21.40 su Rai Storia

Lunedì Rai: i volti di Agrippina, Caterina Sforza e Storie di falsi nel Novecento

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“Cronache dall’Impero” racconta Agrippina Minore. A “Cronache dal Rinascimento” protagonista Caterina Sforza. “Italia. Viaggio nella bellezza”: La bottega del falsario. Storie di falsi nel Novecento.

A “Cronache dall’Impero” una donna al comando: i volti di Agrippina
Sorella, nipote, moglie e madre di imperatori, Agrippina Minore non ha paura di assumere su di sé il peso del potere. Tra gli splendori della villa imperiale di Oplontis e i paesaggi marini di Baia, Cristoforo Gorno racconta l’avventura tragica di Giulia Agrippina Augusta, una donna al comando, nell’appuntamento con “Cronache dall’impero” in onda lunedì 21 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Le Cronache dal Rinascimento: Caterina Sforza, la tigre
Quando Luigi XII sale al trono di Francia, vanta diritti sul Regno di Napoli e sul Ducato di Milano. Si assicura innanzitutto l’alleanza dei Savoia, di Venezia e di papa Alessandro VI. Questi trova l’alleanza conveniente alle sue mire di costituire per il figlio Cesare un dominio in Romagna, sotto il potere temporale pontificio. Una volta caduto il Ducato di Milano di Ludovico il Moro, la via per la Romagna è aperta. Il 9 marzo 1499 attraverso una bolla pontificia dichiara decadute tutte le investiture di quei territori, compresa quella di Caterina Sforza. Cesare Borgia la assale con le armi francesi. Al 25 novembre 1499 risale la resa di Imola, mentre il 19 dicembre dello stesso anno il Valentino entra a Forlì. Ad attenderlo c’è Caterina Sforza che a 36 anni ha la fama di coraggiosa e spietata guerriera. È lei la protagonista di “Cronache dal Rinascimento”, in onda lunedì 21 giugno alle 21.40 su Rai Storia. La donna dirige la difesa della rocca di Ravaldino, che viene assediata dagli avversari. I due rivali pongono entrambi una taglia di diecimila ducati l’uno sull’altro. La rocca cade il 12 gennaio 1500. Caterina Sforza viene consegnata a Cesare Borgia, portata a Roma e incarcerata dal papa. Sarà liberata il 30 giugno 1501 per volere dei Francesi. Alessandro VI le impone la definitiva rinuncia alle sue terre. Si ritira in Toscana e muore a Firenze il 28 maggio 1509.

Italia. Viaggio nella bellezza. La bottega del falsario. Storie di falsi nel Novecento
Chi è il falsario? È un romantico sovvertitore della gerarchia dell’arte? O un delinquente incallito, che disprezza quel mondo perché, in fondo, non è capace di farne parte? Rovistando nelle storie dei falsi del Novecento, “Italia: viaggio nella bellezza”, in onda lunedì 21 giugno alle 22.10 su Rai Storia, prova a tracciare un profilo del falsario. Le vicende di Alceo Dossena, le cui ‘false’ sculture antiche e rinascimentali hanno turbato il sonno dei grandi direttori dei Musei d’oltreoceano, negli anni Venti del secolo scorso. E quelle di Icilio Federico Joni, il falsario senese che opera più o meno negli stessi anni e si rivela al mondo scrivendo una autobiografia nella quale racconta i segreti della sua ‘arte’. Lo scandalo dei falsi tondi dipinti di Centuripe, che da un piccolo paesino della Sicilia scatena un vero e proprio terremoto nell’archeologia italiana di metà Novecento. Arrivando a coinvolgere persino il Duce, in un vero e proprio intrigo degno di una spy story. E infine lo scandalo delle false teste di Modigliani, una delle vicende di smascheramento di falsi che ha avuto più eco nella stampa e nella televisione. Con questa celebre beffa di trent’anni fa, il pubblico italiano si è improvvisamente accorto della fallibilità del giudizio degli esperti d’arte, dei luminari dell’autenticità. E si è lasciato trasportare da una certa simpatia per quei ragazzi che, in diretta televisiva, hanno dimostrato – con trapani e blocchi di marmo – di essere i veri autori delle teste alla Modigliani. Nella puntata intervengono Marcello Barbanera, archeologo, Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma e Direttore del Museo dell’Arte Classica (il Museo dei Gessi) di Roma; ed Enzo Borsellino, storico dell’arte, Professore Associato di “Museologia” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre. 

Lunedì Rai: l’imperatore Tiberio, Giulio Cesare e la falsificazione nei secoli

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“Cronache dall’impero” ci racconta di Tiberio mentre “Cronache dall’antichità” vede protagonista Giulio Cesare. “Italia. Viaggio nella bellezza”: la vera storia del falso.

Le “Cronache dall’impero”: Tiberio, la leggenda nera di un imperatore
Le accuse di misantropia, crudeltà e perversione sessuale mettono in secondo piano le capacità militari e amministrative di Tiberio, il successore di Augusto. Cristoforo Gorno, in “Cronache dall’Impero” in onda lunedì 14 giugno alle 21.10, su Rai Storia esplorando le rovine spettacolari delle ville di Tiberio a Capri, indaga la personalità complessa di Tiberio, incluso il suo sorprendente rapporto con la figura di Gesù. 

A “Cronache dall’antichità” Giulio Cesare: il dado è tratto
Mese di gennaio del 49 a.C.: il dado è tratto. Passando il Rubicone, Giulio Cesare assalta il mondo con una sola legione e mette in moto la catena di eventi che porterà alla fine della Repubblica di Roma e alla nascita dell’Impero. Cinque anni dopo, nel marzo del 44 a.C., quando la situazione sembra ormai pacificata, il “dittatore a vita” viene ucciso in senato da un gruppo di congiurati guidati da Bruto e Cassio. Sulle rive del Rubicone, nella casa di Giulio Cesare, nella Curia, nel Foro Romano e nel luogo del delitto, Cristoforo Gorno racconta il destino di un uomo il cui nome è diventato sinonimo di potere in “Cronache dall’antichità”, in onda lunedì 14 giugno alle 21.40 su Rai Storia

Italia. Viaggio nella bellezza: la vera storia del falso. La falsificazione nei secoli
Il falso nell’arte, attraverso i secoli: odioso reato contro il patrimonio artistico?  O talentuosa truffa che merita ammirazione? Quando Michelangelo, giovanissimo, scolpisce un bellissimo Cupido dormiente e lo sotterra per farlo sembrare antico e venderlo a un potente cardinale, produce un falso? “Italia viaggio nella bellezza” – il programma di Rai Cultura in collaborazione con il Ministero della Cultura in onda da lunedì 14 giugno alle 22.10 su Rai Storia – propone quattro puntate dedicate alla falsificazione attraverso i secoli, le opere e gli artisti. Il primo appuntamento ripercorre la storia dell’arte dall’antichità alle soglie del Novecento, cercando di capire quando è nata la nozione moderna di falso nell’arte. Nel Museo dell’Arte Classica de La Sapienza, il “Museo dei Gessi” di Roma, parlano storici dell’arte, archeologi, critici e filosofi e raccontano storie di falsi noti e meno noti. Frugando nei segreti delle botteghe dei falsari e dei mercanti si mettono a nudo le moderne ossessioni nei confronti dell’originalità e unicità dell’opera d’arte. Per scoprire alla fine del viaggio che, dopo tutto, comprendere i falsi è forse il modo migliore per conoscere meglio gli originali. Intervengono Massimo Ferretti, storico dell’arte, Ordinario di Storia dell’arte moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa; Marcello Barbanera, archeologo, Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma e Direttore del Museo dell’Arte Classica (il Museo dei Gessi) di Roma. 

Lunedì Rai: Elagabalo e Costantino… imperatori

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Domani, lunedì 14 dicembre, tra i programmi Rai: “Cronache dall’Impero” ci racconta dell’imperatore Elagabalo. Sempre un imperatore, questa volta Costantino, per “Cronache dall’antichità”.

“Cronache dall’Impero”. Elagabalo: l’impero delle donne
Un imperatore famoso per le stravaganze: Elagabalo. Si nutre di lingue di pavone, soffoca gli amanti sotto cascate di rose e vuole cambiare sesso. Ma ha solo 15 anni e l’impero è governato dalle donne di famiglia, che tentano di imporre a Roma un nuovo tipo di monarchia orientale. Indagando le fonti Cristoforo Gorno cerca di capire il significato degli eccessi dell’imperatore ragazzino in “Cronache dall’Impero”, in onda lunedì 14 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Cronache dall’antichità: la croce di Costantino
28 ottobre del 312 d.C.: Costantino vince la battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio. Secondo la tradizione cristiana una visione avrebbe convinto Costantino a mettere la croce sulle insegne e sugli scudi dei suoi soldati, assicurandogli così la vittoria. Un episodio entrato nella storia, non solo di Roma, e protagonista di “Cronache dall’Antichità”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 14 dicembre alle 21.40 su Rai Storia. La cronaca di quei giorni è come un labirinto dove si intrecciano avvenimenti storici, fenomeni soprannaturali e sogni premonitori.

Lunedì Rai: Marco Aurelio l’imperatore filosofo; Platone e il mito di Atlantide

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Domani, lunedì 7 dicembre, tra i programmi Rai segnaliamo per la serie “Cronache dall’Impero” la puntata dedicata a Marco Aurelio mentre per “Cronache dall’antichità” si parlerà di Platone e del suo viaggio a Siracusa.

Le “Cronache dall’Impero”. Marco Aurelio: la filosofia al potere
Ama la pace, ma fa la guerra, insegue la serenità e deve affrontare la peste. Il ritratto di Marco Aurelio esprime equilibrio, ma la sua vita è un continuo, lacerante, compromesso tra “la matrigna”, così lui definiva il potere, e “la madre”, la filosofia. Seguendo il filo dei pensieri “A se stesso”, l’opera letteraria di Marco Aurelio, Cristoforo Gorno racconta l’imperatore filosofo a “Cronache dall’Impero”, in onda lunedì 7 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Cronache dall’antichità: la nascita di un’idea
Nel 366 a.C. il filosofo Platone viene invitato a Siracusa per partecipare alla costruzione di un governo ideale, e forse è proprio in Sicilia che, a contatto con i fenici, inventa il mito di Atlantide. Un’ipotesi affascinante sostenuta dai dialoghi platonici Timeo e Crizia, e dalla visita alla città fenicia di Mozia. Platone e la nascita dell’idea del mito di Atlantide saranno raccontati da Cristoforo Gorno in “Cronache dall’antichità” in onda lunedì 7 dicembre alle 21.40 su Rai Storia.

Lunedì Rai: Passato e Presente, il Marchese De Sade, Alarico e Attila

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Domani, lunedì 17 agosto, sui canali Rai vi consigliamo: “Passato e Presente” dove Paolo Mieli e Alessandro Barbero parlano dei Servi della gleba, Il Marche De Sade sarà protagonista a “Travelogue, destinazione italia” mentre a “Cronache dall’antichità” si parlerà di Alarico e Attila.

A “Passato e Presente” i servi della gleba con Paolo Mieli e Alessandro Barbero
La casa di Dio che si crede una, è dunque divisa in tre: gli uni pregano, gli altri combattono, gli altri infine lavorano. Coloro i quali lavorano sono chiamati servi”. Questo passo dello storico Adalberone di Laon restituisce un’immagine della società intorno all’anno Mille, uno specchio abbastanza fedele della cosiddetta “prima età feudale”. Ne parlano lo storico medievista Alessandro Barbero e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 17 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nell’Italia in cui si stanziano i Longobardi, dopo la dissoluzione dell’impero romano, la maggior parte dei contadini non sono più schiavi: sono ex-schiavi, liberti, nel sistema longobardo detti aldii. Costoro sono uomini liberi, ma per le leggi degli imperatori romani, conservate dai re longobardi, non possono abbandonare la terra che lavorano. È quest’obbligo verso la terra che secoli dopo spingerà i giuristi del basso Medioevo a inventare la figura del “servo della gleba”, un contadino cioè che non è schiavo di un padrone, ma è legato alla terra (la “gleba”) che coltiva. Una figura giuridicamente complessa, che si colloca a metà tra lo schiavo e l’uomo libero.

“Travelogue, destinazione Italia”: il Marchese de Sade
Innegabile centro gravitazionale di ogni pellegrinaggio – vero e proprio o inteso come “viaggio” in senso generale – è sempre stata la città di Roma, anche durante l’epoca del Grand Tour. Ma pochi sanno che ne fu attratto anche il controverso scrittore e filosofo libertino Donatien-Alphonse-François de Sade, il Marchese De Sade, il quale divenne scrittore proprio al rientro dal suo Grand Tour d’Italia, un viaggio intrapreso per conoscere la cultura e le bellezze italiane, ma anche per fuggire dall’imminente condanna a morte che pendeva sulla sua testa in Francia, la sua patria. Lo racconta “Travelogue: Destinazione Italia”, in onda lunedì 17 agosto alle 21.10 su Rai Storia (canale 54). L’Italia all’epoca del Grand Tour viene vista attraverso gli occhi di De Sade che è anche testimone dell’avvento al soglio pontificio di Papa Pio VI, destinato a confrontarsi con uno dei momenti più complessi della storia: la Rivoluzione Francese. Lo scrittore britannico Tobias Jones, attraverso le pagine del Travelogue e delle opere letterarie dello scrittore francese, segue le sue tracce a Roma nell’anno giubilare 1775. Qui il Marchese fa i conti con la Chiesa, la religione cattolica e il Barocco, distanti dalla sua Weltanshauung illuminista, ma anche con le innumerevoli attrazioni della Città Eterna: dai “ruderi” romani (Terme di Diocleziano – Porta Asinaria) alle splendide Ville che all’epoca costellavano Roma, alla intatta e selvatica campagna che si estendeva oltre le Mura Aureliane (Parco della Caffarella).

Cronache dall’antichità: dal mito alla storia. Alarico e Attila: il nuovo mondo
Roma
, 24 agosto dell’anno 410. I Goti di Alarico entrano in città dalla porta Salaria e iniziano un saccheggio che durerà tre giorni. Da 800 anni nessun esercito nemico era riuscito a prendere Roma. Qualche decennio dopo, una nuova ondata di barbari si affaccia in Italia. Sono gli Unni di Attila. La prima città a farne le spese è una delle più prospere del nord: Aquileia. A “Cronache dall’antichità – dal mito alla storia”, in onda lunedì 17 agosto alle 22.10 su Rai Storia (canale 54), Cristoforo Gorno, attraverso la cronaca delle due invasioni barbariche, rivela il carattere dei due capi, Alarico e Attila, e racconta il collasso definitivo di un ordine che per secoli ha governato sul Mediterraneo e  la nascita di un mondo nuovo.

Lunedì Rai: Cavour, Costantino e Teodosio

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Domani, lunedì 10 agosto, due appuntamenti con i programmi Rai che vi segnaliamo: a Passato e Presente si racconterà di Camillo Benso conte di Cavour mentre per Cronache dall’antichità Costantino e il segno della croce e Olimpia i giochi degli dei.

L’eredità di Cavour a “Passato e Presente” con Paolo Mieli e il professor Gilles Pécout
Camillo Benso conte di Cavour
è uno dei grandi protagonisti del Risorgimento italiano. Noto per il suo acume, per l’intelligenza politica e la capacità di conciliare le diverse anime che hanno contribuito all’Unità nazionale, è però meno conosciuto per altri aspetti del suo carattere. A “Passato e Presente” – il programma di Rai Cultura in onda lunedì 10 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai StoriaPaolo Mieli e il professor Gilles Pécout ne ripercorrono la vita partendo dal suo lavoro dietro le quinte del grande scenario risorgimentale fino al giugno del 1861, quando scompare a causa della malaria, malattia che lo tormentava sin dalla giovinezza. Il lutto venne condiviso dagli italiani e dai grandi d’Europa, e il vuoto lasciato dalla sua fine non fu facile da colmare, perché il progetto iniziato dal grande statista era incompleto. All’Italia mancavano ancora il Veneto e Roma. Nel 1866 il Regno d’Italia riuscì ad annettere il Veneto, ma fu soltanto nel 1870, dopo la sconfitta dell’imperatore francese a Sedan, che venne vinta la resistenza delle truppe pontificie. Roma era libera e l’Italia aveva la sua capitale. Il progetto di Cavour era finalmente realizzato.

“Cronache dall’antichità. Dal mito alla Storia”. Costantino: il segno della croce – Olimpia: i giochi degli dei
Il 28 ottobre dell’anno 312 Costantino sconfigge Massenzio a Ponte Milvio e diventa imperatore d’Occidente. Secondo la leggenda, una visione gli ha suggerito di mettere la croce sulle sue insegne: “con questo segno vincerai”. È l’inizio di un percorso che lo porterà a riunificare l’impero e che farà della religione cristiana l’unica legittima. Un’ascesa ricostruita da Cristoforo Gorno a “Cronache dall’Antichità. Dal mito alla Storia”, in onda lunedì 10 agosto alle 22.10 su Rai Storia (canale 54). Settanta anni dopo, l’imperatore Teodosio chiuderà i giochi di Olimpia, l’oracolo di Delfi e spegnerà il fuoco delle Vestali, i simboli più resistenti degli dei. 

Lunedì Rai: Robespierre, Alpi Selvagge, il disastro di Pompei e l’amore tra Adriano e Antinoo

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Domani, lunedì 3 agosto, la Rai ci propone su Rai3 e replica su Rai Storia Robespierre a “Passato e Presente”. Rai5 ci accompagna nell’ultima puntata di “Alpi selvagge”. Rai Storia per “Cronache dall’antichità” ci  racconta il disastro di Pompei e la storia d’amore tra l’imperatore Adriano e Antinoo.

A “Passato e Presente” c’è Robespierre 
Considerato da alcuni il primo dittatore moderno e da altri il grande martire della Rivoluzione, per tutti è l’incorruttibile, uomo di straordinaria fermezza: Maximilien Robespierre. Un personaggio raccontato dal professor Gilles Pècout e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 3 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il suo nome è inscindibilmente legato agli eventi rivoluzionari che hanno segnato la storia d’Europa. Prima avvocato di provincia e poi leader carismatico, convinto sostenitore della Costituzione, ma anche teorico del Terrore, Robespierre è una delle figure più controverse della modernità, che continua a dividere gli studiosi e ad alimentare intorno alla propria persona un mito. Ricostruire un ritratto oggettivo di Robespierre è difficile quanto muoversi tra le contraddizioni e le ambiguità dell’uomo.

Sulle “Alpi selvagge” il ritorno dei grandi predatori: il ripopolamento della fauna
Quanti animali alpini che una volta erano quasi in estinzione – orso bruno, lince, stambecchi, lupi, gipeti – tornano a popolare il regno dell’aquila reale?
Il ritorno dei grandi predatori e di altre specie montane è al centro dell’ultimo episodio della serie “Alpi selvagge”, in onda lunedì 3 agosto alle 14.50 su Rai5

“Cronache dall’antichità. Dal mito alla storia”: il disastro di Pompei e l’amore tra Adriano e Antinoo
La cronaca di una catastrofe, quella di Pompei, e la cronaca di un amore finito male, quello fra Adriano e Antinoo: due storie per raccontare l’Impero Romano al massimo della sua maturità. Le propone Cristoforo Gorno a “Cronache dall’Antichità. Dal mito alla Storia”, in onda lunedì 3 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Nel 79 d.C. l’eruzione del Vesuvio investe Pompei e Ercolano e il naturalista e ammiraglio Plinio il Vecchio si muove con la flotta da Capo Miseno mettendo in moto un’operazione di soccorso che è considerata il primo intervento di protezione civile della storia. E grazie alle lettere del nipote Plinio il Giovane è possibile ricostruire, ora dopo ora, il percorso di Plinio, dalla partenza con le navi fino alla morte sotto il vulcano. Nel 130 d.C., invece, muore misteriosamente sul Nilo Antinoo, il giovane amante dell’imperatore Adriano: omicidio politico, sacrificio magico o incidente? Il giallo è ancora aperto.