Giovedì 22aprile, dalle ore 18.30, Camera – Centro Italiano per la Fotografia, proporrà la proiezione in streaming del documentario “Horst” di Tina Barney e Mark Trottenberg. Prenotazione su Streeen.org e visione gratuita per i primi 100 prenotati.
Giovedì 22 aprile, alle ore 18.30, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone la visione in streaming del raro documentario Horst(20’,1988) di Tina Barney e Mark Trottenberg, in streaming gratuito su Streeen.org per i primi 100 prenotati, un tuffo nel mondo della fotografia di moda e nelle sue evoluzioni dagli anni Trenta agli anni Ottanta del Novecento. Il film passa con grazia da un’affascinante e avvincente intervista allo stesso Horst P. Horst, girata nella sua casa di Oyster Bay nello stato di New York, a scatti che si librano sulle sue fotografie iconiche fino ad alcune preziose immagini d’archivio. Negli ultimi otto decenni, le fotografie di Horst sono sempre state sinonimo di eleganza: durante la sua carriera, Horst ha fatto sue, e rivisitato con il suo occhio, le immagini della scultura classica, della pittura e dell’architettura. Queste influenze classicheggianti sono parte fondante del suo stile fotografico e, anche nelle varie evoluzioni, la bellezza classica è sempre stata il segno distintivo del suo lavoro, un marchio di eleganza al quale ci si ispira ancora oggi. Il film, co-diretto dalla fotografa americana Tina Barney e narrato dal suo caro amico e compagno Valentine Lawford, è un appassionato viaggio nel lavoro dell’artista che prende avvio dai famosi ritratti degli anni Trenta, passando per gli scatti di moda e di interni di case dei personaggi del jet set realizzati per Vogue, House and Garden, Vanity Fair e Architectural Digest, così come svelando il ricco bagaglio di fotografie di viaggi che è tra i ricordi preferiti e personali dello stesso Horst.
Il film potrà essere fruito in streaming sulla piattaforma streeen.org. Sarà necessario prenotare il proprio “posto virtuale” direttamente sul sito di Steeen.org (www.streeen.org). La visione del film sarà gratuita per i primi 100 spettatori, dalle ore 18.30 di giovedì 22 aprile fino alle ore 24.00 di sabato 24 aprile. Camera ringrazia Checkerboard Film Foundation, New York per la gentile concessione del film.
Eleonora Agostini, Matteo de Mayda, Leonardo Magrelli, Giulia Parlato, Silvia Rosi: questi i nomi dei cinque artisti emergenti selezionati per l’edizione 2021 del programma europeo FUTURES.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia è lieta di annunciare i cinque artisti emergenti per l’edizione 2021 del programma europeo FUTURES (EPP – European Photography Platform), una piattaforma di ricerca sulla fotografia contemporanea sostenuta dall’Unione Europea e focalizzata nella mappatura e supporto di autori emergenti oltre i confini nazionali. Gli artisti che parteciperanno alla quarta annualità di FUTURES sono stati individuati da Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, e da Giangavino Pazzola, curatore del centro e coordinatore del programma. “In un anno difficile per eventi, mobilità e scambi – commenta Giangavino Pazzola – FUTURES ci ha permesso di capire ancora di più il valore del confronto creativo e delle relazioni nel mondo della fotografia contemporanea e dei giovani autori. Sebbene la maggior parte delle attività internazionali si sia svolta online, siamo comunque riusciti a mettere in contatto e confronto tutti i fotografi e le fotografe coinvolte con curatori ed esperti internazionali, oltre che con i loro pari, lavorando sull’aspetto formativo.
A luglio, inoltre, siamo riusciti ad organizzare dal vivo la presentazione delle ricerche dei selezionati per il 2020 mentre, durante le celebrazioni per il quinto compleanno di CAMERA ad inizio ottobre, abbiamo invitato tutte e tutti i talents da noi selezionati – dalla prima all’ultima edizione – a lavorare alla grande installazione ospitata sulla facciata esterna della nostra sede torinese”.
“Momenti che, oltre a dare visibilità ai singoli,– continua Walter Guadagnini – ci hanno fatto sentire parte di una comunità coesa, internazionale e attiva. In questo stesso gruppo di giovane talenti della fotografia contemporanea siamo lieti, quindi, di dare il benvenuto ai selezionati della quarta e ultima edizione del progetto europeo, con l’idea di affrontare insieme le sfide della contemporaneità con metodi innovativi e partecipativi, tratto distintivo di FUTURES a CAMERA”.
Ph.
Giulia Parlato, "Lizard", from Diachronicles, 2019-20
Matteo de Mayda, from Era Mare, 2019
Leonardo Magrelli, from West of Here, 2020
Silvia Rosi, from Encounter, 2019
Eleonora Agostini, "Angolo Cottura", from A Blurry Aftertaste, 2018
I talent FUTURES 2021
Eleonora Agostini (Mirano-VE, 1991) è un'artista che lavora tra Londra e Venezia. Laureata in Fotografia all'Istituto Europeo di Design di Milano (2013) e al Royal College of Art di Londra (2018), la sua pratica include fotografia, performance e scultura ed è guidata dall’interesse per la riconsiderazione e la ridefinizione del quotidiano. Attraverso lo studio di strutture fisiche o psicologiche, si propone di indagare le modalità di costruzione dell'esperienza umana. È interessata a trovare fratture e incongruenze all'interno delle regole e convenzioni sociali, oltre che degli spazi abitati. È stata tra gli artisti selezionati a Bloomberg New Contemporaries (2019). Il suo lavoro è stato esposto internazionalmente in spazi quali L21 Gallery (Palma, 2020), Borough Road Gallery (Londra, 2020), Leeds Art Gallery e South London Gallery (2019/2020), MAR (Ravenna, 2019), Format Festival (Derby, 2019) e il Premio Fabbri (Pieve di Soligo, 2018). Il suo progetto A Blurry Aftertaste è nella collezione di The Government Art Collection ed è stato pubblicato, come libro, in Paper Journal Annual 2019. Sito personale: www.eleonoraagostini.com
Matteo de Mayda (Treviso, 1984) è un fotografo di base a Venezia, rappresentato dall’agenzia Contrasto. Formatosi come autodidatta, la sua ricerca visiva è incentrata sul reportage e sul ritratto, relativamente a fenomeni connessi all’ambito sociale e ambientale, all’analisi delle rispettive cause e alle conseguenze correlate. Ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero, esponendo le sue opere alle Nazioni Unite (Ginevra, 2013), Biennale di Architettura di Venezia (Venezia, 2016) e Head On Photo Festival (Sidney, 2020). Nel 2019 ha pubblicato "Era Mare", un libro dedicato al fenomeno dell’alta marea a Venezia e dell’impatto su territorio e comunità, il cui ricavato è andato totalmente in beneficienza ai commercianti della città. Premiato tra i vincitori del bando “REFOCUS” del MIBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il suo lavoro su Covid-19. Selezionato dalla rivista ARTRIBUNE come miglior giovane fotografo italiano del 2020.
Le sue immagini sono state pubblicate su The New York Times, The Guardian, The Washington Post, British Journal of Photography, Internazionale, 6Mois, The Wall Street Journal, Financial Times, Vogue e Vice. Sito web personale: www.matteodemayda.com
Leonardo Magrelli (Roma, 1989), vive e lavora a Roma. Dopo gli studi in Architettura e Design a La Sapienza di Roma e, poi, in Storia dell'Arte, inizia a lavorare come graphic designer nel campo dell’editoria. L’approccio aperto alla manipolazione e al riuso delle immagini e la forte attenzione alla progettualità e alla ricerca sono caratteristiche che influenzeranno la sua pratica anche dopo il suo avvicinamento artistico alla fotografia. Da allora elabora un percorso personale che muove dalla consapevolezza della natura ibrida e ambigua delle immagini, oscillando e mescolando spesso un registro più prettamente concettuale con uno più descrittivo e documentario. Alla sua ricerca personale, affianca la collaborazione con il collettivo Vaste Programme, che fonda con Giulia Vigna e Alessandro Tini nel 2017, per dedicarsi a sperimentazioni più aperte ai campi dell'installazione e dei new media. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all'estero, tra gli altri, presso Magazzino (Roma, 2021), Giovane Fotografia Italiana (Reggio Emilia, 2020-21), Photo Open Up (Padova, 2020), Unseen Dummy Award (Amsterdam, 2019), Premio Fabbri (Pieve di Soligo, 2019), Odessa Photo Days (2019), Head On Photo Festival (Sydney, 2018), MoPLA (Los Angeles, 2017). Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro “West of Here”, con la casa editrice statunitense Yoffy Press. Sito personale: www.leonardomagrelli.com
Giulia Parlato (Palermo, 1993) è un'artista che vive e lavora tra Londra e Palermo. Laureata in fotografia al London College of Communication (2016) e al Royal College of Arts (2019). La sua pratica analizza l'uso storico delle immagini come documento di verità, in particolare nei suoi usi scientifici e forensi, e sfida questo linguaggio, creando un nuovo spazio in cui si svolge una messa in scena. Lo stato malinconico e frustrante causato dall'impossibilità umana di comprendere il passato costituisce il fondamento del suo lavoro, attraverso il quale approfondisce storie, miti e patrimonio culturale, usando fotografia e video. Il suo lavoro è stato premiato con il BJP International Photography Award (2021), L’ Innovate Grant (2020), Il Camera Work Award (2020) ed il Carte Blanche Éstudiants Award. Espone in mostre collettive e personali tra cui Podbielski Contemporary Gallery (Milano, 2021), Photo London Fair (Londra, 2020), Photo Fringe (Brighton, 2020), Palazzo Rasponi 2 (Ravenna, 2020), Photo Open Up (Padova, 2020), Paris Photo (Paris 2019), Soft Power Palace Festival (Stuttgart, 2018). Talks e lavori le sono stati commissionati da Paris Photo, The Photographers 'Gallery, Cambridge School of Visual & Performing Arts e Art Licks. È membro fondatore di Ardesia Projects, piattaforma curatoriale dedicata alla fotografia contemporanea, e del Collettivo Carte Blanche. Le sue opere sono custodite in collezioni pubbliche e private. Sito personale: www.giuliaparlato.com
Silvia Rosi (Scandiano, 1992) è un'artista che vive e lavora tra Londra e Modena. Laureata in Fotografia al London College of Communication (2016). Il suo lavoro ripercorre la propria storia personale, attingendo all’eredità togolese della sua famiglia e all'idea delle origini. Il tema viene esplorato attraverso autoritratti in cui interpreta i genitori, raccontando la loro esperienza di migrazione dal Togo all'Italia. Le sue immagini sono informate dalla tradizione dei ritratti in studio dell'Africa occidentale. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, da Foam e British Journal of Photography e selezionato per residenze internazionali quali YGBI Research Residency (Firenze, 2021) e Thread Cultural Center and Residency (Sinthian, 2020). I suoi ritratti sono stati premiati con il Jerwood/Photoworks Awards e con il Lens Culture Portrait Award (2020) e sono stati inclusi nel progetto del British Journal of Photography, Portrait of Britain (2020). Il suo lavoro è stato esposto in mostre tra cui International Image Festival (Getxo, 2020) e all'Athens Photo Festival (2020). Ha ricevuto commissioni editoriali da Financial Times, Wallpaper e New Yorker e da Jerwood Arts/Photoworks, Southbank Center, Autograph ABP. Sito personale: www.silviarosi.com
Le attività ideate da CAMERA per FUTURES Photography 2021, compatibilmente con le evoluzioni del quadro pandemico, esploreranno nuove modalità operative che cercheranno di mettere insieme le funzioni caratterizzanti il progetto: ideazione, promozione, formazione e circolazione delle artiste e degli artisti e dei progetti da loro realizzati. Oltre CAMERA, i partner di FUTURES sono FOMU Fotomuseum (Anversa), PhotoEspaña (Madrid), British Journal of Photography (Londra), Robert Capa Contemporary Photography Center (Budapest), Foundation of Visual Education (Lodz), Photo Romania Festival (Cluj), Photo Ireland Foundation (Dublino), Festival d’Hyeres (Hyeres), Triennale der Photographie (Amburgo), The Calvert Journal (Londra), Copenhagen Photo Festival (Copenhagen), Tbilisi Photo Festival (Tbilisi), Void (Atene). FUTURES è cofinanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18 – 10123 Torino www.camera.to
Giovedì 8 aprile, ore 19.00, in contemporanea su tutti i canali di CAMERA (Facebook, Instagram, Vimeo, Sito web) riprendono gli appuntamenti con “I Giovedì in Camera”. Monica Poggi, curatrice della mostra su Lisette Model, intervista il grande fotografo americano Larry Fink.
In attesa di poter riaprire le porte di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia per svelare al pubblico le nuove fotografie delle mostre Lisette Model. Street Life e Horst P. Horst. Style and Glamour, si apre il ciclo di approfondimenti, in versione online, de “I Giovedì in CAMERA”per avvicinare il pubblico allo sguardo e allo stile dei due importanti fotografi del Novecento Lisette Model e Horst P. Horst, protagonisti nei prossimi mesi delle sale di via delle Rosine 18 a Torino.
Si inizia giovedì 8 aprile alle ore 19.00, su tutti i canali di CAMERA, con l’intervista di Monica Poggi, curatrice della mostra su Lisette Model, al grande fotografo americano Larry Fink – già ospite a CAMERA nel 2019 con la mostra antologica Unbridled Curiosity – che, nel 1958, ha iniziato a seguire i corsi tenuti privatamente dall’artista, affiancandoli all’insegnamento presso la New School of Social Research di New York. È questo incontro, che si trasformerà presto in un legame, a cambiare completamente il suo modo di guardare, portandolo a sviluppare il particolare stile per cui è conosciuto. Attraverso le proprie immagini, Larry Fink elabora con il filtro della propria sensibilità gli insegnamenti di Model che sollecitava i suoi allievi a ‘fotografare con le viscere’ e a concentrarsi solo su soggetti da cui si sentissero realmente attratti. Nelle immagini di Fink l’empatia verso chi viene fotografato emerge chiaramente, tanto che chi le guarda ha l’impressione di essere coinvolto all’interno della scena ritratta. La fotografia è per lui un gesto di generosità, un incontro con l’altro, come racconta fra una suonata di armonica e uno scherzo con i propri pupazzi durante l’intervista. L’intervista sarà diffusa gratuitamente e in contemporanea sui tutti i canali di CAMERA: Facebook, Instagram, Vimeo, sito web. Il video dell’intervista rimarrà in visione sugli stessi canali anche dopo l’8 aprile.
Larry Fink (Brooklyn, New York, 1941) è un fotografo e un docente da oltre cinquant’anni. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Guggenheim Fellowships (1976) e due National Endowment for the Arts(1978 e 1986). Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali negli Stati Uniti tra gli altri al Museum of Modern Art (1979 e 1981), al San Francisco Museum of Modern Art (1981), al Whitney Museum of American Art di New York (1994), al LACMA di Los Angeles (2011) - all’estero al Musée de l’Elysée di Losanna (1993), al Musée de la Photographie a Charleroi in Belgio (1997), all’Andalusian Centre of Photography in Spagna (2015), è più recentemente al Museo de Arte Contemporaneo a Panama (2016). Il suo lavoro è anche incluso in diverse collezioni, come ad esempio quelle del Museum of Modern Art e del Whitney. Nel 2017 ha vinto il Lucie Award for Documentary Photography. Ha insegnato per oltre cinquantedue anni, con cattedre alla Yale University, alla Cooper Union, e recentemente al Bard College, dove è stato onorato con la carica di professore emerito. La sua prima monografia, Social Graces (Aperture, 1984), è stata accolta con grande favore dalla comunità fotografica internazionale. Sono seguite altre dodici monografie. Come fotografo editoriale pubblica regolarmente in “The New York Times Magazine”, “The New Yorker”, “Vanity Fair”, “W” e “GQ”. Nell’estate 2017, una selezione di lavori da The Beats and The Vanities è stata esposta presso l’Armani/Silos di Milano, inaugurando la prima mostra fotografica del nuovo spazio milanese. Fink On Warhol: New York Photographs of the 1960s è tra le più recenti monografie pubblicate (2017), con immagini rare e inedite di Andy Warhol e i suoi amici alla Factory unite a scene di strada e atmosfere politiche della New York degli anni ’60. Sempre nel 2017 vengono pubblicati The Polarities (Artiere), una cronaca degli ultimi cinque anni di lavori, e The Outpour, con immagini della Women’s March di Washington D.C.. Nel 2019 CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia gli dedica una grande mostra antologica.
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La prossima mostra che verrà ospitata è dedicata ai lavori delll’archivio privato di Roberto Gabetti e saràa cura di Sisto Giriodi.
Torino. Riscotruzione dell’area della Porta Palatina_1951
In attesa della riapertura dei musei e dei luoghi di cultura, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia è lieta di annunciare che, non appena sarà possibile, verrà aperta al pubblico nella Project Room del centro espositivo di via delle Rosine 18 a Torino, la mostra Roberto Gabetti fotografoun omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (Torino, 1925-2000), universalmente conosciuto per il suo lavoro di architetto, a vent’anni dalla scomparsa. A rimarcare il ruolo di CAMERA nella valorizzazione di patrimoni fotografici tanto ricchi quanto non sufficientemente noti, l’esposizione curata da Sisto Giriodi, presenta per la prima volta un’ampia selezione dell’archivio privato di Gabetti.
Roberto Gabetti sul cantiere della Borsa Valori di Torino_1956
Benché completamente versato alla pratica dell’architettura sia in qualità di docente sia in qualità di progettista e creativo, l’osservazione di Gabetti della realtà circostante, delle architetture, degli edifici e dell’abitato si è spesso avvalsa di una macchina fotografica, prolungamento del suo occhio e luogo della concentrazione visiva. Dotato di una Leica, probabilmente ricevuta per celebrare il suo ingresso di studente alla facoltà di Architettura, fin da ragazzo si cimenta con le riproduzioni fotografiche dei modelli di studio, operazioni in cui la fotografia permette una nuova modalità di osservazione dell’architettura stessa. Modalità che ritroviamo nei negativi e nei provini che costituiscono il fondo fotografico custodito dalla famiglia Gabetti che si compone di circa 300 rullini 35mm, per un totale di 5.000 negativi corredati dai relativi provini a contatto e dalle informazioni di contesto che permettono di risalire ai soggetti, alla località e spesso anche alla data degli scatti. Sulla base di questo patrimonio, il curatore ha costruito un percorso espositivo che, attraverso oltre cento fotografiestampate dainegativi originali,ripercorre momenti della vita privata e professionale di Roberto Gabetti – viaggi in Italia e all’estero sulle orme dei maestri dell’architettura, modellini e progetti– esprimendo il gusto per la linea, la forma, il dettaglio, l’armonia, icuriosi accostamenti.
Sanremo. La chiesa di rito ortodosso_1958
«Roberto Gabetti, conosciuto come importante architetto, autorevole professore di progettazione, apprezzato come “scrittore di complemento”, autore di libri e saggi su temi diversi, – commenta il curatore della mostra Sisto Giriodi –ha tenuto per vent’anni, dal 1945 al 1965, un ‘diario’ fotografico, fino ad ora segreto, dei suoi viaggi di studio, dei progetti e dei cantieri.Quei rullini sono rimasti in un antico cassettone nello studio di via Sacchi 22 a Torino, sviluppati e imbustati nei ‘libretti’ dal laboratorio di Riccardo Moncalvo. Le fotografie di Gabetti sono delle fotografie strane, che non hanno ‘padri nobili’ come gli Alinari, ma nemmeno ‘maestri’ riconoscibili nelle avanguardie storiche del ‘900. Si caratterizzano per scelte personali: provare punti di ripresa diversi da quelli del fotografo ‘in piedi’ con la macchina ‘in bolla’; accettare la presenza nelle immagini della vita quotidiana, di uomini, donne, bambini, automobili e biciclette; scelte che rimandano ad un’idea di fotografia come conoscenza delle ragioni delle architetture, delle città e dei paesi, ma anche come antropologia visiva dei modi di vivere, di abitare, di vestirsi, di spostarsi con“immagini del mondo che siano una misura dell’esperienza”, come affermava Luigi Ghirri». La mostra è accompagnata dal catalogo, edito da Lindau, che propone oltre 200 scatti e testi di Sisto Giriodi e Daniele Regis. Con il contributo di Regione Piemonte.
Venezia. Piazza San Marco dalla Torre dell’orologio_1950
Roberto Gabetti nasce a Torino il 29 novembre 1925. Si laurea in architettura al Politecnico di Torino alla fine del 1949; è attivo nella facoltà dal 1950, prima come assistente di Scienza delle costruzioni, poi come «aiuto» e assistente alla cattedra di Carlo Mollino dal 1953. Dal 1967 è Professore Ordinario di Composizione Architettonica. Dal 1950 inizia l’attività professionale con l’apertura dello studio con Aimaro Oreglia d’Isola. Dal 1958 al 1988 è Direttore della Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. É stato membro dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Muore a Torino il 5 dicembre 2000. INFORMAZIONI CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18, 10123 – Torino http://www.camera.to |camera@camera.to
Oggi 1° febbraio con il ritorno in Piemonte della zona gialla CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino riapre al pubblico e proroga la mostra Paolo Ventura. Carousel al 28 febbraio.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino riapre al pubblico da oggi lunedì 1 febbraio con la mostra Paolo Ventura. Carousel – prorogata al 28 febbraio – con un nuovo sistema di prenotazioni online sul proprio sito, con visite guidate in diretta su Zoom. E nelle settimane di apertura in febbraio, CAMERA attiva, per offrire ai giovani un segnale e un’opportunità, una speciale tariffa d’ingresso a 1 euro valida per i visitatori dai 13 ai 26 anni. Ad arricchire il percorso alla scoperta dell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968) – uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero – in mostra nuove e inedite opere appartenenti alla serie War and Flowers, a cui l’artista ha lavorato proprio in queste ultime settimane, che si sommano alle oltre 200 fotografie e 150 maquette già esposti nelle sale di via delle Rosine 18 a Torino. Con War and Flowers Paolo Ventura prosegue la propria ricerca pittorica, iniziata nella scorsa primavera durante il lockdown passato in Toscana, nel borgo di Anghiari. Lontano dalla propria macchina fotografica e dagli abituali strumenti di lavoro, rimasti nello studio di Milano, Ventura si è infatti dedicato all’unica attività consentitagli dal ritrovamento di alcuni vecchi acrilici e dai fogli 100×140, reperibili nella cartoleria vicino a casa: la creazione di un diario visivo della quarantena in cui la pittura prende il posto della fotografia. Sebbene questo nucleo di opere inedite riprenda sia lo stile che la tecnica utilizzata da Ventura in “Quarantine Diary”, qui le immagini si caricano di un significato completamente nuovo. I reperti della guerra vengono accostati alla delicatezza dei fiori di campo che, nella loro semplicità, fanno da contraltare alla tragedia che questo lavoro richiama.
Da un punto di vista formale, l’inquadratura ravvicinata e l’uso di sfondo monocromatico che decontestualizza gli oggetti ritratti, ricorda l’impostazione di un’altra serie in mostra: W.W.I del 1994, una delle prime opere di Paolo Ventura, pressoché sconosciuta al pubblico prima di quest’occasione. I soggetti delle inquadrature, qui, sono alcuni reperti della Prima Guerra Mondiale, collezionati dall’artista stesso e fotografati con un approccio documentario, quasi scientifico. W.W.I e War and Flowers costituiscono, in un certo senso, i due estremi della sua produzione, sia da un punto di vista cronologico che linguistico, fra i quali si collocano gli altri lavori in mostra a CAMERA. La presentazione in anteprima di questa selezione da War and Flowers anticipa la mostra che si terrà presso la Galleria Consadori di Milano, per la quale il progetto è stato realizzato. «Nelle settimane precedenti all’ultima chiusura – commenta il direttore di CAMERA, Walter Guadagnini – siamo rimasti piacevolmente stupiti da quanti hanno espresso l’intenzione di tornare una seconda volta a vedere la mostra di Paolo Ventura. Chi deciderà di farlo ora che è di nuovo possibile, troverà esposto un nuovo nucleo di opere, in un’ottica che si adatta perfettamente alla pratica artistica di Ventura, impossibile da incasellare in un orizzonte statico. Anche la decisione di installare immagini puramente pittoriche all’interno di uno spazio dedicato alla fotografia va in questa direzione, sottolineando la fluidità con cui i diversi linguaggi vengono da lui utilizzati all’interno di un percorso che rimane estremamente coerente».
CAMERA in diretta, Le visite guidate alla mostra su Zoom
Per questa nuova fase di riapertura che non permette ancora di organizzare visite guidate in presenza, CAMERA propone al suo pubblico due visite guidate in diretta su Zoom: domenica 14 e domenica 28 febbraio alle ore 17.00. Le visite guidate alla mostra Paolo Ventura. Carousel si prenoteranno sul sito di CAMERA alla nuova sezione “PRENOTAZIONI” a partire dall’8 febbraio e saranno gratuite e riservate a soli 50 visitatori. Ad accompagnare il pubblico, collegato da casa con il proprio computer o tablet, sarà la co-curatrice della mostra Monica Poggi. A chi prenoterà la visita verrà richiesta la disponibilità a rispondere a un breve questionario che verrà inviato a seguito della visita stessa.
Le misure di sicurezza e gli orari straordinari per le settimane di zona gialla
Per CAMERA la sicurezza rappresenta oggi più che mai la priorità. Le mostre possono essere fruite con percorsi monodirezionali di ingresso/uscita chiaramente segnalati. Nello spazio, pannelli informativi danno le indicazioni per mantenere le distanze di sicurezza e le giuste precauzioni. All’interno del centro espositivo è obbligatorio l’uso della mascherina. Al bookshop sono in distribuzione guanti monouso per sfogliare i volumi esposti, mentre il gel disinfettante è a disposizione in vari punti dello spazio espositivo. Vengono, infine, assicurate procedure di igienizzazione ripetute nel corso della giornata e di sanificazione periodica. Per il mese di febbraio, CAMERA è aperta con il seguente orario: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 11.00 alle 20.00. Chiusura il sabato e la domenica in base alle norme in vigore.
Le nuove modalità di prenotazione online
Nel rispetto delle prescrizioni in vigore, sin dallo scorso maggio CAMERA ha predisposto modalità di visita che consentano di evitare assembramenti di persone e di mantenere la distanza di sicurezza. Si aggiunge ora, sul sito di CAMERA e a partire dall’1 febbraio, un nuovo sistema di prenotazione (l’opzione resta facoltativa), che permette di scegliere, accedendo all’apposita sezione, il giorno e l’orario della propria visita in base alle disponibilità evitando così attese all’ingresso. Non verranno accolte prenotazioni telefoniche e via e-mail.
Le audio visite
Per continuare ad accompagnare il visitatore anche in tempi di distanziamento fisico, CAMERA ha realizzato un sistema di audio visite per offrire una nuova versione della classica visita guidata: grazie ad un semplice QRcode, ciascuno può scegliere di ascoltare l’introduzione del direttore e i contenuti raccontati dallo stesso Ventura per singola sala costruendo, così, una fruizione personale e modulare della mostra. È sufficiente inquadrare con la fotocamera del cellulare il QRcode per ascoltare i file audio. Due sono i percorsi di mostra con QRcode: uno per i visitatori adulti e uno per i visitatori più piccoli. Il servizio, proposto in collaborazione con ARTECO, è gratuito.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18 – Torino +390110881151 - www.camera.to
Le mostre principali 2021 di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino.
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Con l’inizio del 2021, prende avvio la nuova programmazione di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, in attesa di poter riaprire presto le porte del centro espositivo di via delle Rosine 18 a Torino e di tornare ad accogliere con entusiasmo, e in totale sicurezza, il nostro pubblico, che pur nel difficile 2020 ha superato le 30.000 presenze fisiche. Si partirà proseguendo con la mostra Paolo Ventura. Carousel, prorogata al 14 febbraio così da offrire ai visitatori qualche settimana in più per potersi immergere nei mondi immaginari creati dall’arte e dal talento di Ventura. In mostra si trova anche una serie di opere inedite, realizzate in queste ultime settimane, giunte a Torino direttamente dallo studio dell’artista. Dal 4 marzo verrà riproposto il fortunato schema di CAMERA DOPPIA con due personali in parallelo, dedicate a due grandi nomi del passato come Horst P. Horst e Lisette Model, indiscutibile genio della fotografia di moda lui, ironica e dissacrante street photographer lei, attraverso un percorso espositivo che ne sottolinea similitudini e differenze. Si proseguirà dal 23 giugno con Walter Niedermayr, uno fra i più importanti fotografi italiani contemporanei, scoprendo gli ultimi dieci anni del suo lavoro attraverso i temi più ricorrenti della sua carriera: i paesaggi alpini, le architetture e il rapporto fra spazi aperti e spazi chiusi. Infine, dal 30 settembre e in occasione della prima edizione delle ATP Finals a Torino, si concluderà l’anno con una mostra personale dedicata al grande fotografo inglese Martin Parr, attento interprete del presente, che nel corso dei decenni ha ritratto la società con spietata e divertita ironia, realizzando immagini che sono diventate vere e proprie icone contemporanee. Al centro del percorso di mostra, che presenterà lo sport nella fotografia, troveremo le immagini realizzate durante numerosi incontri di tennis, fulcro di una riflessione sullo sport che Parr porta avanti fin dall’inizio della sua carriera.
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In parallelo, nella Project Room, proseguiranno i progetti di valorizzazione della fotografia del territorio così come il costante lavoro di promozione di giovani talenti. In contemporanea alla riapertura delle sale di CAMERA, sarà infatti visitabile la nuova mostra Roberto Gabetti fotografo, che si concentra sull’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (Torino, 1925-2000), noto per il suo lavoro di ricerca e progettazione architettonica, a vent’anni dalla sua scomparsa. A Gabetti succederà l’esposizione di Nicola Lo Calzo (Torino, 1979) che esporrà i suoi lavori di documentazione su ciò che resta del colonialismo, dello schiavismo, della resistenza ad esso e dei processi che hanno portato alla sua abolizione. Si precisa che le date delle mostre sono da ritenersi indicative in base a quanto è oggi possibile ipotizzare; potranno quindi subire variazioni alla luce di eventuali nuove chiusure dei musei e dei luoghi di cultura disposte dalle autorità di governo. Le mostre principali del 2021 di CAMERA
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Paolo Ventura. Carousel | Prorogata al 14 febbraio 2021 L’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968), uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero, è al centro della mostra Carousel, a cura di Walter Guadagnini con la collaborazione di Monica Poggi. Dopo aver lavorato per lungo tempo come fotografo di moda, all’inizio degli anni Duemila Ventura si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca artistica. Sin dalle sue prime opere unisce una grande capacità manuale a una visione poetica del mondo, costruendo scenografie all’interno delle quali prendono vita brevi storie fiabesche e surreali, immortalate poi dalla macchina fotografica. In quest’occasione le sale di CAMERA presentano alcune delle opere più suggestive degli ultimi quindici anni in una commistione di linguaggi che comprende, insieme alle fotografie, disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali. Molti dei lavori presentati sono inediti o quasi mai esposti.
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CAMERA doppia: Horst P. Horst e Lisette Model | Dal 4 marzo al 13 giugno 2021 Continua l’attenzione nei confronti dei grandi nomi del passato con una doppia personale dedicata a Horst P.Horst (Weißenfels, 1906 – Palm Beach Gardens, 1999) e Lisette Model (Vienna, 1901 – New York, 1983), curate rispettivamente da Giangavino Pazzola e Monica Poggi. Lui grande genio della fotografia di moda, lei ironica e dissacrante street photographer, ancora mai omaggiata di una mostra personale in Italia, entrambi punto di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico ed ispiratori di intere generazioni.
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Totalmente opposto è l’atteggiamento nei confronti dei soggetti ritratti: se per Horst le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria, i soggetti di Model diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente. A partire da un dato biografico comune – vale a dire la presenza a Parigi negli anni Trenta e la successiva fuga a New York – il percorso si concentra sulle specifiche carriere dei due artisti attraverso alcune delle opere più iconiche, accostate a immagini e progetti meno conosciuti, rivelando la ricchezza culturale dei decenni presi in esame. Le due mostre sono realizzate grazie alla collaborazione con l’Horst P.Horst Estate, Paci contemporary gallery di Brescia, la mc2gallery di Milano e la Galerie Baudoin Lebon di Parigi.
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Walter Niedermayr | Dal 23 giugno al 19 settembre 2021 Fra i più importanti fotografi italiani contemporanei, Walter Niedermayr (Bolzano, 1952) è protagonista della mostra estiva ospitata nelle sale di CAMERA, a cura di Walter Guadagnini, con la collaborazione di Claudio Composti e Giangavino Pazzola. Al centro della sua ricerca trentennale ci sono i cambiamenti apportati dall’industria del turismo di massa sul territorio alpino, raccontati con occhio analitico e con un personale uso del linguaggio fotografico. Il paesaggio è infatti frammentato in diverse inquadrature, accostate fra loro in dittici o trittici, in grado di rendere la complessità delle vedute. Attraverso l’uso della post-produzione, inoltre, le immagini acquistano un aspetto quasi evanescente, staccandosi dallo specifico contesto nel quale sono state prese per diventare riflessioni di carattere universale sul nostro approccio all’ambiente. L’esposizione presenta gli ultimi dieci anni di lavoro di Niedermayr, dal 2011 al 2021, nei quali vengono affrontati i temi più ricorrenti della sua intera carriera: i paesaggi alpini, le architetture e, in generale, il rapporto fra spazi aperti e spazi chiusi. In mostra anche una serie di inediti scatti realizzati in occasione dei lavori di recupero e risistemazione di Palazzo Turinetti da parte di Intesa San Paolo, un prezioso assaggio di un luogo destinato a diventare uno dei centri della cultura visiva torinese nel prossimo futuro.
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Martin Parr. Sports | Dal 30 settembre 2021 al 30 gennaio 2022 In occasione delle ATP Finals, che si svolgeranno a Torino dal 2021 al 2025, CAMERA ospita una grande personale del fotografo inglese Martin Parr (Epsom, 1952), a cura di Walter Guadagnini con la collaborazione di Monica Poggi. Membro di Magnum Photos e attento interprete del presente, nel corso degli ultimi decenni Parr ha ritratto la società odierna con spietata e divertita ironia, realizzando immagini che sono diventate vere e proprie icone contemporanee. Attraverso i netti contrasti di colore che caratterizzano il suo stile, ha rivelato gli aspetti grotteschi e goffi di un mondo sempre più consumista e globalizzato. Al centro del percorso allestitivo c’è il tema dello sport, con un importante focus dedicato alle immagini da lui realizzate durante svariati incontri di tennis. La riflessione su questo argomento viene affrontata ad ampio spettro, partendo da una serie di immagini in bianco e nero realizzate da Parr nei primi anni della sua carriera, fino ad arrivare ad alcune delle sue opere più celebri. Catalizzatore di emozioni collettive, lo sport ricorre spesso nella sua produzione, raccontato attraverso le divise, le coreografie e le tradizioni dei tifosi intenti a partecipare a questo grande rito collettivo. La mostra è realizzata in collaborazione con Lavazza – partner storico di CAMERA – e si pone come uno degli eventi culturali di punta dell’autunno e dell’inverno torinesi.
È stata inaugurata lo scorso 1° ottobre nella Project Room di CAMERA – Centro Italia per la Fotografi, a Torino, la mostra “Gianni Berengo Gardin e la Olivetti” che rimarrà visitabile fino al 15 novembre.
Il 1° ottobre 2020, nella Project Room di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia a Torino, è stata inaugurata Gianni Berengo Gardin e la Olivetti, mostra dedicata dall’istituzione torinese e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la collaborazione del Museo Civico “P. A. Garda” di Ivrea, all’opera di uno dei più importanti fotografi italiani: Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930).
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Curato da Margherita Naim e Giangavino Pazzola, il progetto espositivo evidenzia l’intensità del rapporto professionale tra il fotografo e l’azienda di Ivrea, attraverso un’accurata selezione pressoché inedita di oltre 70 fotografie d’epoca in bianco e nero, pubblicazioni e documenti d’archivio ripensati secondo una scelta curatoriale che delinea due nuclei: uno formale che indaga il tema del valore del progetto d’architettura (industriale, residenziale, sociale, ecc.); un secondo che più esplicitamente traduce un sistema sociale di relazioni dentro e fuori la fabbrica. Berengo Gardin, infatti, è uno tra gli autori che ha collaborato più a lungo con la Società Olivetti, descrivendo attraverso i suoi servizi fotografici sia il valore sociale del progetto d’architettura, sia l’organizzazione di un sistema di servizi sociali e culturali che animava la fabbrica e il territorio. La mostra Gianni Berengo Gardin e la Olivetti è inoltre un omaggio che i due istituti culturali dedicano all’autore in occasione dei suoi 90 anni.
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La mostra ha origine da un progetto di ricerca e studio promosso dall’Associazione Archivio Storico Olivetti nel 2018 e svolto da Margherita Naim attraverso l’analisi e schedatura dei documenti fotografici di Gianni Berengo Gardin nei fondi della Società Olivetti, e si sviluppa all’interno di un protocollo di intesa tra il Dipartimento Archivi di CAMERA e l’Associazione, rivolto alla mappatura e alla valorizzazione dei fondi fotografici conservati a Ivrea – all’interno della più ampia cornice del Censimento delle raccolte fotografiche in Italia realizzato da CAMERA su scala nazionale. Una collaborazione consolidata, quella tra Camera e l’Associazione che, lo scorso anno, ha dato vita alla mostra 1969. Olivetti Formes et Recherche.
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Una Mostra Internazionale e che anche in questa occasione trova puntuale restituzione a livello locale attraverso un riallestimento della mostra ad Ivrea, negli spazi del Museo Civico “P.A. Garda” (28 novembre 2020 – 28 marzo 2021). «Siamo particolarmente soddisfatti – commenta il presidente di CAMERA Emanuele Chieli – di presentare, in Project Room, la mostra dedicata al maestro Gianni Berengo Gardin: non solo un appuntamento importante nel calendario dei festeggiamenti del quinto compleanno del nostro centro, ma anche l’ennesima testimonianza dell’attenzione che la Fondazione dedica, da sempre, ai grandi nomi della fotografia italiana e internazionale. Questa mostra è, inoltre, l’occasione per rafforzare la preziosa collaborazione con l’Associazione Archivio Storico Olivetti e in questo modo omaggiare insieme i 90 anni di uno dei più fotografi italiani degli ultimi decenni».
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«La rinnovata collaborazione dell’Associazione Archivio Storico Olivetti con CAMERA – continua la curatrice degli eventi culturali dell’Associazione Marcella Turchetti – e con il Museo civico “P.A. Garda” di Ivrea, parte da un lavoro di approfondimento e valorizzazione del patrimonio storico (e fotografico) della società Olivetti da parte dell’Associazione, attraverso un sistema di collaborazioni a vantaggio del territorio, della sua tradizionale vocazione culturale e a sostegno e per la valorizzazione e protezione del sito patrimonio mondiale “Ivrea, città industriale del XX secolo” e ringraziamo CAMERA per la rinnovata fiducia e collaborazione per questa mostra». La mostra è accompagnata dal catalogo “Gianni Berengo Gardin e la Olivetti” edito da Silvana Editoriale e realizzato dalla Città di Ivrea.
INFORMAZIONI
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino www.camera.to |camera@camera.to
Orari di apertura (Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura)
Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica 11.00 – 19.00; Giovedì 11.00 – 21.00; Martedì Chiuso.
Biglietti: Ingresso Intero € 10; Ingresso Ridotto € 6, fino a 26 anni, oltre 70 anni, Soci Touring Club Italiano, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE, iscritti Enjoy, soci Slow Food, soci Centro Congressi Unione Industriale Torino, possessori Card MenoUnoPiuSei. Possessori del biglietto di ingresso di: Gallerie d’Italia (Milano, Napoli, Vicenza), Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna, Forte di Bard, MEF – Museo Ettore Fico, FIAF.
Ingresso gratuito per le mostre in Project Room. Bambini fino a 12 anni. Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card, possessori tessera ICOM. Visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore. Guide turistiche abilitate.
Servizio di biglietteria e prevendita a cura di Vivaticket.
Una cinque giorni di mostre, proiezioni diffuse, incontri, letture portfolio e visite guidate per il quinto compleanno di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Dal 30 settembre al 4 ottobre 2020.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia festeggia i suoi primi cinque anni con un ricco programma di attività che si sviluppa in cinque giorni, dal 30 settembre al 4 ottobre 2020, a CAMERA e a Torino. È un’occasione per creare un contatto, una condivisione, uno scambio con la città e con il pubblico, che, fin dall’autunno 2015 e sempre più partecipe e numeroso, segue attento e appassionato le mostre e i programmi della Fondazione. Ma è anche un modo per fare un vero e proprio regalo a chi vorrà cogliere le numerose occasioni gratuite di incontro, dialogo e divertimento sulla fotografia.
CAMERA nei suoi primi 5 anni Dall’apertura, il 1° ottobre 2015, ad oggi CAMERA – la cui direzione è affidata dall’autunno 2016 a Walter Guadagnini, succeduto a Lorenza Bravetta – ha organizzato e proposto al pubblico quaranta mostre tra le quali le personali di Ai Weiwei, Mario Cresci, Erik Kessels, Carlo Mollino, Sandy Skoglund, Man Ray e le collettive come Paparazzi, L’Italia di Magnum, Camera Pop, l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolola collezione Bertero e oltre 120 tra dibattiti, corsi, workshop, eventi, attirando oltre 220 mila visitatori e confermandosi come un luogo dove poter apprezzare i capolavori e i protagonisti della fotografia moderna e contemporanea, con iniziative caratterizzate da rigore scientifico, alta qualità e capacità divulgativa. Gli incontri aperti al pubblico de “I giovedì in CAMERA” hanno portato a Torino oltre 160 ospiti, nazionali ed internazionali, tra i quali fotografi, scrittori, giornalisti e curatori come: Olivo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Luca Bigazzi, Franco Fontana, Alison Jackson, Francesco Jodice, Rinko Kawauchi, Erik Kessels, Susan Meiselas, Sohei Nishino, Paolo Pellegrin, Mark Power, Ferdinando Scianna, Sandy Skoglund, Luca Beatrice, Mario Calabresi, Aldo Grasso, Elio Grazioli. Cinque sono state finora le edizioni della Masterclass in Visual Storytelling organizzata con l’ICP-International Center of Photography di New York che ha coinvolto studenti da tutto il mondo; 31 i workshop e i corsi di fotografia che hanno visto partecipi in prima persona fotografi come David Alan Harvey, Jean Gaumy, Antoine D’Agata, Jerome Sessini, Franco Fontana, Erik Kessels, Pino Musi, Carlos Spottorno, Cristina De Middel; 50 sono state le attività educative per le scuole di ogni ordine e grado con una partecipazione di circa 21.000 studenti; 16 i giovani talenti selezionati in tre anni per il programma europeo FUTURES (EPP – European Photography Platform) a cui CAMERA partecipa, una piattaforma sostenuta dall’Unione Europea focalizzata sulla mappatura e supporto di autori emergenti oltre i confini nazionali. In parallelo, CAMERA è, dalla sua nascita, impegnata nella valorizzazione del patrimonio fotografico italiano, in particolare, insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso il progetto “Censimento della raccolte fotografiche in Italia” che ha già coinvolto, nella mappatura sul portale dedicato, oltre 1950 archivi fotografici (i dati sono in continuo aumento).
5 anni in 5 giorni Dal 30 settembre al 4 ottobre CAMERApropone una cinque giorni di mostre, proiezioni diffuse, incontri, letture portfolio e visite guidate; il tutto in forma gratuita e nel rispetto delle norme in vigore e del distanziamento interpersonale. Si parte con lo svelamento dell’installazione fotografica FUTURES.2018-2020, uno progetto realizzato dai sedici talenti del programma europeo nelle finestre della facciata di CAMERA, e con un incontro sul futuro della fotografia (30 settembre). Si continua con l’apertura della mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin, in collaborazione con l’AssociazioneArchivio Storico Olivetti seguita da un incontro con il grande maestro, per passare in serata a “Esterno Notte”, un evento partecipato e diffuso sulla città, dove mille e una proiezione di foto e video daranno vita a palazzi, case e cortili (giovedì 1ottobre).
Si procede con un’intervista al fotografo Magnum Paolo Pellegrin (venerdì 2 ottobre) e si conclude la settimana con sessioni di letture portfolio a cura di FIAF e visite guidate alla mostra Paolo Ventura. Carousel in compagnia dell’artista e della co-curatrice (sabato 3 e domenica 4 ottobre). I festeggiamenti del quinto compleanno di CAMERA sono possibili anche grazie alla presenza di numerosi sponsor: K-WAY®, Culti Milano, CWS, Domori, Montenegro, Squillari Arti Grafiche, Gruppo Promos, Le Officine Poligrafiche Mcl. Le iniziative sono patrocinate dalla Città di Torino e in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design, Torino Fringe Festival e FIAF.
LE DICHIARAZIONIEMANUELA CHIELI
Presidente di CAMERA«Cinque anni: un lustro, un compleanno importante. Ricordo bene l’attesa dell’inaugurazione nel 2015: le ultime attività febbrili, la concitazione dei giorni precedenti, l’apprensione. Ma soprattutto ricordo l’entusiasmo e la consapevolezza dell’importanza del progetto che si stava realizzando.Oggi, con orgoglio e fiducia nel futuro, ci prepariamo a festeggiare il quinto anniversario di quella inaugurazione: un, primo, traguardo non scontato. La Fondazione CAMERA, sin dalla sua costituzione, ha rappresentato un virtuoso esempio di collaborazione tra pubblico e privato, un lodevole caso di mecenatismo, un interessante modello, raramente esplorato nel mondo della cultura in Italia, di impegno attivo e congiunto di una pluralità di partner privati a sostegno della cultura e dell’arte. CAMERA è cresciuta negli anni, affermandosi come polo culturale dinamico e innovativo, radicato territorialmente, con un raggio di azione nazionale e una visione internazionale, capace di dialogare con le principali istituzioni culturali piemontesi e nazionali, nonché con le principali realtà che nel mondo si occupano di fotografia.Una crescita resa possibile grazie al sostegno dei nostri partner sostenitori, sponsor, mecenati e “amici”: a tutti loro, ai membri del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori vanno i più sinceri ringraziamenti per il supporto e il costante impegno profuso. Un ringraziamento speciale, infine, all’eccezionale gruppo che, con professionalità e dedizione, quotidianamente si impegna nel perseguire la missione di CAMERA, sancita dal suo statuto: ‘la promozione e la divulgazione della fotografia in tutte le sue forme, con particolare attenzione alla promozione della fotografia italiana’.Siamo quindi pronti a celebrare questo importante anniversario con gioia, entusiasmo e rinnovata fiducia! Lo faremo nel rispetto dei vincoli imposti dal momento particolare, aprendoci alla città e al nostro pubblico, vera ragione di esistenza di CAMERA, in tutti i modi possibili e con qualche sorpresa. Brindiamo insieme e guardiamo avanti!»WALTER GUADAGNINI
Direttore di CAMERA
«C’ero, quel primo ottobre di cinque anni fa, da visitatore, molto curioso e un po’ invidioso. Un presidente, una direttrice, uno staff tutti giovani o giovanissimi, una mostra bellissima, un grande entusiasmo e tanta, tantissima gente che festeggiava il ritorno della grande fotografia a Torino. Cinque anni dopo, siamo ancora qui: cambiate alcune facce (ma non l'età media dello staff, sempre bassa), intatto l’entusiasmo e la voglia di continuare a portare in città la cultura fotografica nel suo senso più ampio, come dimostreranno questi cinque giorni di festa, tra nomi affermati e non, tra professionisti e amatori, tra mostre e incontri. Cinque anni fa la città si riuniva intorno a CAMERA, oggi proviamo a portare CAMERA in città, come abbiamo peraltro fatto in questo lustro, collaborando con tante persone, e con tante istituzioni. Oggi godiamo il frutto dell’impegno di cinque anni, e intanto cominciamo a preparare i prossimi appuntamenti, a partire dalla magnifica mostra di Horst che aprirà appena prima di Natale, come una strenna.»
CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18, Torino www.camera.to |camera@camera.to Facebook/ @CameraTorino Instagram/ @cameratorino Twitter/@Camera_Torino #CAMERAtorino Orari di apertura (Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura) Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica 11.00 - 19.00 / Giovedì 11.00 - 21.00 / Martedì Chiuso Biglietti Ingresso Intero € 10 Ingresso Ridotto € 6, fino a 26 anni, oltre 70 anni, Soci Touring Club Italiano, Amici della Fondazione per l’Architettura, iscritti all’Ordine degli Architetti, iscritti AIACE, iscritti Enjoy, soci Slow Food, soci Centro Congressi Unione Industriale Torino, possessori Card MenoUnoPiuSei. Possessori del biglietto di ingresso di: Gallerie d’Italia (Milano, Napoli, Vicenza), Museo Nazionale del Cinema, MAO, Palazzo Madama, Borgo Medievale, GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna, Forte di Bard, MEF - Museo Ettore Fico, FIAF. Ingresso Gratuito: Bambini fino a 12 anni, Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino+Piemonte Card, possessori tessera ICOM. Visitatori diversamente abili e un loro accompagnatore. Guide turistiche abilitate. Servizio di biglietteria e prevendita a cura di Vivaticket. L’attività di CAMERA è realizzata grazie al sostegno di numerose e importanti realtà: Partner istituzionali Intesa Sanpaolo, Eni, Lavazza, Magnum Photos; Partner Tecnici Leica, Reale Mutua, Mit, Cws; Sponsor Tecnici Protiviti, Carioca, Dynamix Italia, Reala Mutua Agenzia Torino Castello, Csia, Istituto Vittoria Torino, Le Officine Poligrafiche MCL di Torino; Mecenati Mpartners, Synergie Italia; Mecenate e Partner didattica scuole Tosetti Value; la programmazione espositiva e culturale è, inoltre, sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, oltre a ricevere il patrocinio e il sostegno su specifiche iniziative di Regione Piemonte e Città di Torino. Una parte importante è anche svolta dalla community degli “Amici di CAMERA”, privati cittadini che sostengono, anno dopo anno, le attività dell’ente in qualità di Benefattori.
Torino: giovedì in Camera. Il mondo di Luigi Ghirri
Riceviamo e pubblichiamo
Per in giovedì in Camera, il 6 agosto sarà proiettato il film documentario di Gianni Celati dedicato al fotografo emiliano di fama internazionale. La proiezione avverrà nel cortile interno di Camera – Centro Italiano per la Fotografia.
Giovedì 6 agosto alle ore 21.00, a Torino (via delle Rosine 18), nel cortile interno di CAMERA –Centro Italiano per la Fotografia, verrà proiettato il film documentarioIl mondo di Luigi Ghirri (Italia, 1998, 52’), un racconto sulle ricerche del fotografo emiliano di fama internazionale, realizzato da Gianni Celati, scrittore e amico personale, con cui negli anni si è sviluppata una collaborazione nello studio del paesaggio e in varie ricerche sul campo.
“Il documentario – spiega Gianni Celati – è sviluppato con il modo di guardare che Ghirri ci ha suggerito ed insegnato con le sue fotografie: sviluppare una visione ambientale, che sia un modo affettivo di guardare alle cose.” Il film sarà introdotto da Luciano D’Onofrio, ideatore e coordinatore generale del progetto Streeen.org, da Monica Affatato, redattrice del sito Streeen.org e da Monica Poggi, curatrice e registrar di CAMERA. Modalità di fruizione L’ingresso alla proiezione è gratuito con prenotazione obbligatoria a prenotazioni@camera.to. Per accedere alla proiezione in presenza sarà necessario ricevere una mail di conferma. Per chi preferisce guardare il film da casa, CAMERA, grazie alla collaborazione con il portale Streen.org, offre anche la possibilità di fruire della proiezione in streaming con l’invio di un codice dedicato utilizzabile dalle ore 21.00 alle ore 24.00 di giovedì 6 agosto. Anche in questo caso, è necessario inviare una mail a prenotazioni@camera.to e aspettare la mail con il codice. L’incontro si inserisce nel calendario di appuntamenti del progetto CORTI.Lì. Facebook del progetto: @CORTI.LIspazioetempoperessere
Dal 30 settembre al 4 ottobre 2020 cinque anni in cinque giorni per il compleanno di Camera e dal 12 settembre all’8 dicembre 2020 la nuova mostra “Paolo Ventura. Carousel”.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia festeggia il 1° ottobre i suoi primi cinque anni, con un ricco programma di attività che si sviluppa in cinque giorni, dal 30 settembre al 4 ottobre 2020.
Un’occasione importante per rafforzare il contatto, la condivisione, lo scambio con la città e con il pubblico, che fin dall’inizio segue attento e appassionato mostre e programmi di attività, e regalare a chi vorrà coglierle occasioni di incontro, creatività e arte. Inaugurazioni, proiezioni diffuse, incontri, letture portfolio, visite guidate, naturalmente nel rispetto delle norme sanitarie che saranno in vigore alla data dei festeggiamenti. Si parte con l’apertura della mostra in Project Room dedicata al maestro Gianni Berengo Gardin in collaborazione con l’AssociazioneArchivio Storico Olivetti (mercoledì 30 settembre), per passare a “Esterno Notte”, un grande evento partecipato e diffuso sulla città, dove mille e una proiezione di foto e video danno vita a palazzi, case e cortili (giovedì 1 ottobre), si continua con un incontro tra protagonisti della critica e della comunicazione per fare il punto sulla fotografia oggi e con uno sguardo sui giovani talenti del programma europeo Futures (venerdì 2 ottobre), si accoglie una sessione di letture portfolio a cura di FIAF (sabato 3 ottobre) e si chiude con un’intera giornata di visite guidate alla grande mostra Paolo Ventura. Carousel in compagnia dell’autore (domenica 4 ottobre). Tutto il programma di attività di CAMERA è gratuito.
Dal 17 settembre all’8 dicembre CAMERA propone la mostra Carousel, un percorso all’interno dell’eclettica carriera di Paolo Ventura (Milano, 1968), uno degli artisti italiani più riconosciuti e apprezzati in Italia e all’estero. Dopo aver lavorato per anni come fotografo di moda, all’inizio degli anni Duemila Ventura si trasferisce a New York per dedicarsi alla propria ricerca artistica. Sin dalle sue prime opere unisce una grande capacità manuale a una visione poetica del mondo, costruendo scenografie all’interno delle quali prendono vita brevi storie fiabesche e surreali, immortalate poi dalla macchina fotografica. Con «War Souvenir» (2005), rielaborazione delle atmosfere della Prima Guerra Mondiale attraverso piccoli set teatrali e burattini, ottiene i primi importanti riconoscimenti, come l’inserimento all’interno del documentario della BBC «The Genius of Photography» nel 2007. Dopo dieci anni negli Stati Uniti, rientra in Italia dove realizza alcuni dei suoi progetti più celebri, all’interno dei quali mescola fotografia, pittura, scultura e teatro, come ad esempio nella scenografia di «Pagliacci» di Ruggero Leoncavallo, frutto dell’importante collaborazione con il Teatro Regio di Torino, di cui CAMERA ha esposto alcuni lavori preparatori a gennaio 2017. In quest’occasione le sale di CAMERA ospitano alcune delle opere più suggestive degli ultimi quindici anni – provenienti da svariate collezioni, oltre che dallo studio dell’artista – in un’assoluta commistione di linguaggi che comprende disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali. Non si tratta, tuttavia, di un percorso lineare né di una retrospettiva, quanto piuttosto di una messa in scena di tutti i temi ricorrenti della sua poetica, fra i quali spiccano quello del doppio e della finzione. In mostra anche due progetti inediti: «Grazia Ricevuta» e, avviata grazie alla collaborazione fra CAMERA e l’ente ministeriale. il lavoro che Paolo Ventura sta realizzando a seguito di una residenza presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma. In occasione della mostra sarà pubblicato un volume edito da Silvana Editoriale che ripercorre le tappe salienti della ricerca dell’artista.
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia Via delle Rosine 18 – Torino www.camera.to