Soffi d’anima

di Jacopo Scafaro 
Per la rubrica pensieri e parole, il nostro caporedattore ci propone un suo pensiero. 

Soffi d’anima impercettibili, lievi si rincorrono incessantemente nello scorrere ammaliante della notte, nell’attesa di lasciarsi accogliere da nuova alba.

Soffi d’anima, martellanti si affannano, si chetano mordendo cuore, carezzando la pelle, sollevando emozioni.

Soffi d’anima, respiri innamorati d’amore si adagiano su pensieri di seta a riposare gli affanni.

Soffi d’anima, soffi di vita.

Roby Sing&Song: fitness play

di Roberta Pelizer 
Torna il consueto appuntamento con la rubrica che ci racconta il programma che va in onda su RadioVertigo1. 

Buon pomeriggio cari amici del web, anche questa settimana l’appuntamento fisso di “Roby sing&song“ in diretta al giovedì dalle 16,00 alle 17,00 non è mancato, come si legge dal titolo il tema è stato incentrato su musiche indicate per chi si allena quindi non abbiamo fatto il consueto viaggio dagli anni 70 sino ai giorni nostri, bensì un saliscendi di carico e scarico utilizzando proprio termini tipici “da palestra”.


L’apertura non è stata subito Strong con il brano All Right now dei Free band che in fatto di allenamento potrebbe essere utilizzata per lo stretching finale , per non deludere le aspettative non mi sono fatta attendere e quindi la carrellata si è susseguita dagli Offspring con Pretty Fly , i Linkin park con Bleed it out ed Eminem che con il suo rap ci cade a fagiolo in fatto di dare la carica.


In seguito Erik Prydz con Call of me è stata la parentesi diciamo “ più commerciale “ un altro artista che non poteva assolutamente mancare è 50 Cent che in fatto di canzoni potenti non ha nulla da invidiata nessuno , gli Illicyti con Banger shit e Kanye West con POWER , invece , possono essere interpretati sempre in tema fitness per una Routine di gara di body building.


Infine per la chiusura ho scelto i pezzi cosiddetti sacri quelli che ,di fatto , hanno creato i miti e ci hanno fatto innamorare della danza e dello sport , ovvero , Maniac ( Flashdance ) The eye the Tiger ( Rocky) e Danger Zone ( Top Gun) perché si sa i nuovi pezzi sono belli e pieni di adrenalina ma gli storici non li batte nessuno e saranno eterni.


Detto ciò l’appuntamento è sempre per la prossima settimana, stesso posto , stessa ora … un abbraccio dalla vostra Roby.

Senza di te

di Edoardo Arata Jr. 
Per la rubrica “Pensieri e parole” ospitiamo una toccante riflessione. 

Senza di te ho capito che non posso più stare , senza di te la mia vita non ha più senso.
Ho capito che il mio vero mondo sei tu , tu che mi completi e che hai reso la mia vita più bella, tu che mi hai compreso sin da subito e sei andata oltre le apparenze e le maldicenze; per questo amore mio ti dico grazie di esistere ma soprattutto di esserci.


Io adoro tutto di te, come parli, come ti muovi, cosa fai; per me non hai alcun difetto e sei perfetta in tutto, voglio stare con te per sempre e scoprire che cosa la vita ci può regalare anche se, per me, il regalo più grande sei e tutto il resto è solo di contorno.


Senza di te veramente mi sentirei perso e se mi guardo indietro mi rendo conto che ho solo buttato via il mio tempo , da adesso il mio tempo sarai tu perché ogni giorno che passo con te è una benedizione.


Grazie di esistere , io senza di te sarei il nulla invece ,con te ,io sono forte e mi sento un uomo vero.

Non so dove vanno le persone

di Jacopo Scafaro 

Ci sono parole “e” e “se” che da sole non hanno nulla di minaccioso, ma se le metti insieme una vicina all’altra hanno il potere di tormentarti per tutta la vita: “e se… e se… e se…”.

Quante volte, rimandiamo una cosa?

Un’uscita? Un parlare con qualcuno?

O semplicemente non abbiamo tempo per gli altri che, sbagliando o meno, cercano di far parte della tua vita.

Ci vedremo, verrò dopo, ti farò sapere, sono preso/a ma ti chiamo.

È tutto un rimandare al dopo, troppo convinti che quel dopo ci sia sempre.

Sparire o rimandare di vedere una persona, per futilità, è un modo di rimanere indelebili nella memoria.

Sospendere un giudizio, una situazione. Lasciarla lì. Chiudere vorrebbe dire innescare un contraddittorio e in qualche modo dare la possibilità all’altro di mettere la parola fine.

Così no. Così ti lascio ad aspettare in un ipotetico per sempre.

Ed un giorno ti ritroverai a dire “e se”..

La speranza è la morfina della vita

di Jacopo Scafaro 

Venti righe per parlare della SPERANZA. 

Un’impresa ardua.

Analizzando gli scritti degli antichi, dai greci, ai romani, dai grandi filosofi di fine secolo fino all’attuale Papa Francesco, si nota che la speranza assume, agli occhi degli uomini, caratteristiche diverse.

I greci la custodivano nel vaso di Pandora quale panacea per l’umanità, i romani la veneravano come una dea, Spinoza giudicava l’uomo libero solo se si liberava della speranza che impedisce all’uomo di raggiungere la perfezione, per i cristiani la speranza è la promessa della resurrezione, Papa Francesco la definisce “una virtù rischiosa” perché non predefinita ma da guadagnarsi con una vita retta e per Papa Benedetto XVI è “Un dono della Fede”.

Ma per noi comuni mortali, che di filosofia e di dogmi abbiamo nozioni perlopiù scolastiche (almeno per me) cosa rappresenta la speranza? 

La Speranza è la vita, diciamo che è l’ultima a morire perché ci aggrappiamo ad essa nei momenti bui, ci dà la forza per superare le difficoltà. 

Senza di essa la vita perderebbe lievito, la speranza è la felicità, è stimolo per il futuro. Pip, il protagonista di Dickens in “Grandi Speranze” vive sognando un posto migliore nella società, tutti noi abbiamo dei sogni che vorremmo realizzare ed è grazie alla speranza che riusciamo a superare gli ostacoli che la vita ci oppone.

Essa dunque rappresenta il cuore pulsante della nostra esistenza, dei nostri sogni e quindi del nostro futuro. Guardiamo dunque a quest’ àncora, come la rappresentavano i cristiani, con fiducia, sia la nostra volontà a prevalere sul destino e coltiviamola durante tutta la nostra esistenza, non permettiamo alla vecchiaia,come spesso succede, di rinunciare a questa grande “virtù”.

Buona Pasqua: Auguri dalla redazione!

A cura della redazione 

Tanti auguri di Buona Pasqua ai nostri lettori e alle nostre lettrici.

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Puntuale come ogni anno, l’arrivo della primavera porta con sé le celebrazioni della Pasqua. Uova di cioccolato, fiori e pulcini invadono le case degli italiani, mentre i giorni del calendario vengono scanditi da funzioni religiose e processioni. Se le origini di alcune di queste tradizioni secolari rimangono un mistero irrisolto, molte altre affondano le loro radici nella cultura cristiana e pagana.

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  • Domenica di Pasquai festeggiamenti raggiungono finalmente il loro culmine. Passeggiate all’aria aperta, pranzi succulenti e attività con amici e parenti scandiscono la domenica delle famiglie italiane. Di mattina ci si reca in chiesa per la messa che celebra la Resurrezione di Cristo. 
  • Lunedì dell’Angelo (più noto come lunedì di Pasqua o Pasquetta)è il giorno in cui ricordiamo l’incontro tra le pie donne, dirette al sepolcro di Gesù, e l’angelo che annuncia loro che Cristo è risorto.

Siamo soliti definire la Pasqua una “festa mobile”. A differenza del Natale, ogni anno corriamo a controllare sul calendario “quando cadranno” le celebrazioni (e quindi le vacanze). Senza perdersi in calcoli troppo complessi, basta sapere che la Pasqua coincide con la domenica successiva alla prima luna piena che si verifica dopo l’equinozio di primavera. Per questo motivo, la festa deve avere luogo in un periodo compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile.

Usan­ze e tra­di­zio­ni pa­squa­li – Come si fe­steggia la Pa­squa in Ita­lia?

Quando sentiamo la parola Pasqua, i nostri pensieri corrono immediatamente a uova di cioccolato, colombe, cestini con coniglietti e pulcini e fiori dalle tonalità pastello. Qui trovi un breve elenco delle tradizioni più diffuse:

Tra­di­zio­ni pa­squa­li in Ita­lia le­ga­te al cri­stia­ne­si­mo

La Pasqua è una festa cattolica, accompagnata da messe, processioni e rituali religiosi ancora molto sentiti lungo tutto lo Stivale. Durante la domenica che precede la Pasqua, ad esempio, viene commemorata l’entrata di Cristo a Gerusalemme. Processioni e cortei di fedeli che sventolano rami di ulivo o palme riempiono le strade di quasi tutte le città italiane. 

Il Venerdì Santo vede invece l’organizzazione di rievocazioni in costume della Passione di Cristo. Figuranti e fedeli riportano in scena il martirio di Gesù, scandendo la salita al Golgota con passi delle Sacre Scritture e musica. 

Tra­di­zio­ni pa­squa­li ita­lia­ne: le uova di ciocco­la­to

Le uova sono da sempre simbolo di vita e rinascita. L’usanza di regalare uova di cioccolato, però, è relativamente recente e si deve ad un’azienda dolciaria inglese, la Cadbury. È comunque solo ad inizio secolo che, con la produzione di uova di cioccolato al latte, la tradizione inizia a diffondersi oltre Manica, conquistando anche il Bel Paese. L’idea di aggiungere una sorpresa all’interno delle uova porta invece la firma del famoso orafo Fabergé che, rifacendosi alla tradizione russa delle matriosche, realizzò per la zarina Maria di Russia un gioiello a forma di uovo che conteneva una seconda sorpresa.

Tra­di­zio­ni pa­squa­li in Ita­lia: la co­lom­ba pa­squa­le

Non esiste famiglia italiana che non finisca il pranzo di Pasqua con una bella fetta di colomba. Ma quali sono le origini di questo dolce? Impossibile dirlo, visto che le leggende legate alla nascita di questa prelibatezza tutta italiana sono praticamente infinite. Tra le tante, quella della regina longobarda Teodolinda. Si narra infatti che intorno al 610 la regina abbia accolto l’arrivo a corte di San Colombano con un banchetto degno di un re. Trattandosi però di periodo di Quaresima e digiuno, il santo si trovò obbligato a declinare il dono e, per non offendere i sovrani, trasformò i piatti che imbandivano la tavola in bianche colombe di pane.

Per i meno romantici, l’invenzione della colomba è da attribuire ad un pubblicitario mantovano, Dino Villani, che negli anni 30 pensò ad un dolce che potesse sostituire la produzione del panettone durante i mesi primaverili.

Tra­di­zio­ni pa­squa­li ita­lia­ne: l’agnello

L’usanza di mangiare agnello deriva dalla tradizione ebraica del Pessach. In realtà, il rituale dell’agnello sacrificale, con il quale propiziarsi il volere degli Dei, esisteva già in molte culture pregiudaiche. La lana bianca è da sempre un simbolo di purezza, ma l’agnello viene associato all’idea di vita perché offre carne per mangiare, lana per i vestiti e latte per dissetarsi

Tra­di­zio­ni di Pa­squa in Ita­lia: i pic­nic di Pa­squetta

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Questo modo di dire trova conferma soprattutto dopo i pranzi di rito della domenica. Il lunedì si dedica a gite fuori porta, visite ai musei, passeggiate o scampagnate in bicicletta. Inutile negare che si tratta anche di una pratica soluzione per finire gli avanzi del giorno prima e svuotare il frigorifero. La torta Pasqualina è deliziosa anche fredda e non può quindi mancare nel tuo cestino per il picnic.

L’amicizia è una virtù indispensabile?

di Jacopo Scafaro 

Secondo Aristotele l’amicizia è una virtù indispensabile all’uomo: nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se possedesse tutti gli altri beni. Gli amici sono necessari nella prosperità come nel bisogno, nella giovinezza come nella vecchiaia, nella vita privata come nella vita pubblica. Gli amici sono il più grande dei beni esterni. L’uomo è portato per natura a vivere con gli altri e a crearsi amici. All’uomo felice non servono amici utili o piacevoli, perchè ha già i beni che da questi potrebbero venire.

E se l’amicizia fosse solo una questione d’affetto? Perché interrogarsi troppo sulla sua natura, su ciò che la rende diversa dalle altre relazioni? E perché pretendere che si tratti di un sentimento complesso? Non è in fondo l’esperienza più semplice, la più immediata, quella che conosciamo sin da bambini? Del resto, quand’anche si trattasse solo di un volersi bene, sarebbe comunque un legame prezioso, irrinunciabile. Un sentimento simile, infatti, riesce ancora ad aprire qualche crepa in quel muro invisibile che troppo spesso ci divide rendendoci indifferenti gli uni agli altri.

L’amicizia così intesa è un sentimento caldo, prezioso per sopravvivere in un mondo freddo, dove le emozioni circolano, ma sono per lo più superficiali, poco articolate, incapaci di fare da ponte tra noi e gli altri.

L’amicizia perfetta è solo quella tra persone buone, simili nella loro virtù. In questo genere di amicizia, ognuno dei due vuole il bene dell’altro. L’uomo virtuoso è anche utile e piacevole, però l’utilità è il piacere non sono il fondamento dell’amicizia. L’amicizia fondata sulla virtù è stabile, permanente, è tuttavia molto più rara degli altri generi di amicizia, perchè gli uomini virtuosi, gli uomini buoni, non sono tanti.

Moltissime possono essere le amicizie fondate sul piacere e sull’utile, poche invece quelle fondate sul bene, perchè pochi uomini sono virtuosi. L’amicizia fondata sul piacere è tipica dei giovani, l’amicizia fondata sull’utile è tipica dei mercanti, l’amicizia fondata sul bene è tipica degli uomini virtuosi. Con poche persone si può trascorrere la vita in comune. L’amore coniugale è possibile per una sola persona, una forte amicizia è possibile solo verso pochi.

Gli amici ci forniscono un forte senso di compagnia, mitigano i sentimenti di solitudine e contribuiscono alla nostra autostima e soddisfazione all’interno delle esperienze quotidiane. La conferma arriva da studi che affermano che percepire un maggiore sostegno da parte degli amici è associato a un maggiore senso di stabilità nella propria vita.

Il grado in cui le persone apprezzano e traggono vantaggio dall’amicizia può variare a seconda delle culture.

In altre parole, diversi fattori potrebbero prevedere quanto le persone apprezzano le amicizie e, a loro volta, i benefici che le persone ottengono dalle amicizie.

LA LUCE DELLA SPERANZA

A cura della Redazione 
CONCORSO NAZIONALE DI LETTERATURA E POESIA – Under 19 BIENNALE TERESAH 2023

L’Accademia di cultura Bernardino Cervis, in collaborazione con il Comune di Frassineto Po e lo Studium di Casale Monferrato organizzano a latere del concorso nazionale Teresah 2023, una sezione “La luce della Speranza” un concorso nazionale di letteratura e poesia rivolto a giovani rinchiusi in istituti penitenziari minorili e giovani ancorati a presidi ospedalieri.


L’idea è quella di fare della lettura e della scrittura gli strumenti di terapia, per chi è legato a protocolli e corridoi di presidi ospedalieri, e di “evasione” per chi, invece, sta scontando pene detentive per errori commessi già in tenera età.


Una modalità di interpretare “la vocazione letteraria all’infanzia e ai giovani” di Corinna Ubertis in arte Teresah, a cui è intitolato il nostro Concorso Nazionale di Narrativa e Poesia. In altre parole, portare ‘luce creativa’ dove in genere la rassegnazione regna sovrana: oltre le sbarre di un letto d’ospedale o di una grata in una casa circondariale.


Il progetto nasce dall’incontro dell’Accademia di Cultura ‘Bernardino Cervis’ di Frassineto Po (Al), lo Studium di Casale Monferrato con la ‘Compagnia degli Exsultanti’ e l’Associazione di Bari “I Briganti di Michele Magone”, con l’obiettivo di tener viva la speranza all’interno di ‘celle’ e ‘corridoi’, per farne “alveari” laboriosi: animati da espressività, curiosità, stupore e meraviglia.


L’ambizione sottaciuta è che i lavori prodotti possano trasformarsi in staminali virtuose, in grado di stimolare nuovi entusiasmi e partecipazione diffusa, realizzando un circolo virtuoso capace, magari, di fare di tante ‘pietre di scarto’ delle vere e proprie ‘testate d’angolo’ nella Città diffusa della Speranza.


La collaborazione con numerosi Presidi Ospedalieri di tutta Italia e l’operatività dell’Ispettorato Generale dei Cappellani delle carceri Italiane di Roma, assicura una capillarità in tutti gli istituti penitenziari minorili d’Italia. Le iscrizioni sono aperte e si concluderanno il 30 maggio 2023.
La premiazione e i convegni dibattiti si svolgeranno a Frassineto Po (AL) il 17 settembre 2023.

LA LUCE DELLA SPERANZA

A cura della Redazione 
CONCORSO NAZIONALE DI LETTERATURA E POESIA – Under 19 BIENNALE TERESAH 2023

L’Accademia di cultura Bernardino Cervis, in collaborazione con il Comune di Frassineto Po e lo Studium di Casale Monferrato organizzano a latere del concorso nazionale Teresah 2023, una sezione “La luce della Speranza” un concorso nazionale di letteratura e poesia rivolto a giovani rinchiusi in istituti penitenziari minorili e giovani ancorati a presidi ospedalieri.


L’idea è quella di fare della lettura e della scrittura gli strumenti di terapia, per chi è legato a protocolli e corridoi di presidi ospedalieri, e di “evasione” per chi, invece, sta scontando pene detentive per errori commessi già in tenera età.


Una modalità di interpretare “la vocazione letteraria all’infanzia e ai giovani” di Corinna Ubertis in arte Teresah, a cui è intitolato il nostro Concorso Nazionale di Narrativa e Poesia. In altre parole, portare ‘luce creativa’ dove in genere la rassegnazione regna sovrana: oltre le sbarre di un letto d’ospedale o di una grata in una casa circondariale.


Il progetto nasce dall’incontro dell’Accademia di Cultura ‘Bernardino Cervis’ di Frassineto Po (Al), lo Studium di Casale Monferrato con la ‘Compagnia degli Exsultanti’ e l’Associazione di Bari “I Briganti di Michele Magone”, con l’obiettivo di tener viva la speranza all’interno di ‘celle’ e ‘corridoi’, per farne “alveari” laboriosi: animati da espressività, curiosità, stupore e meraviglia.


L’ambizione sottaciuta è che i lavori prodotti possano trasformarsi in staminali virtuose, in grado di stimolare nuovi entusiasmi e partecipazione diffusa, realizzando un circolo virtuoso capace, magari, di fare di tante ‘pietre di scarto’ delle vere e proprie ‘testate d’angolo’ nella Città diffusa della Speranza.


La collaborazione con numerosi Presidi Ospedalieri di tutta Italia e l’operatività dell’Ispettorato Generale dei Cappellani delle carceri Italiane di Roma, assicura una capillarità in tutti gli istituti penitenziari minorili d’Italia. Le iscrizioni sono aperte e si concluderanno il 30 maggio 2023.
La premiazione e i convegni dibattiti si svolgeranno a Frassineto Po (AL) il 17 settembre 2023.

A volte!

di Edoardo Arata Junior 
Ospitiamo oggi un breve pensiero sull’amore vero. 

A volte succede che quando meno te lo aspetti succede una cosa bella , inaspettata e che ti cambia la vita , arriva l’amore .


L’amore è il motore che fa girare tutto il mondo ed è la prima cosa che ti fa venire il sorriso , laddove c’è mancanza di amore manca proprio un pezzo, tutto è incompleto.


L’amore ti cambia , ti migliora , ti completa , ti fa capire tante cose e non ti tradisce mai l’amore vero .


A volte le favole si avverano e la persona giusta bussa alla tua porta e tutto il brutto che c’era prima scompare e tu diventi una persona nuova.


A volte la vita ti fa un regalo e tu lo devi cogliere senza avere paura perché potresti perdere la cosa più bella che ti poteva capitare .


A volte bisogna chiudere gli occhi e gustarsi la vita tutta d’un fiato.