a cura della Redazione
Oggi per la rubrica dedicata al Benessere Naturale ci occupiamo di un’erba selvatica in cui ci imbattiamo spesso lungo le strade e non solo: la piantaggine.

La “piantaggine” è una comune erba commestibile con interessanti proprietà salutistiche.
Tra le sue proprietà quella lenitiva: sottoforma di ungento, ma anche solo strofinando foglie frantumate, aiuta a contrastare il dolore di punture d’insetti e esplica funzioni di disinfettanti nel caso di ferite e graffi.
Se con la piantaggine si prepara un tè i benefici si trasferiscono al tratto digestivo e riesce a ridurre gli episodi diarroici.
I semi (reperibili in erboristeria) hanno funzione lassativa ma anche di integratore.
Inoltre tra le proprietà salutistiche troviamo quella antinfiammatorie, antiallergiche (dermatosi ed allergie cutanee) e diuretiche.

Esplica azioni benefiche nei casi di malattie invernali ed allergiche delle vie respiratorie: raffreddore, mal di gola, tosse, influenza, la fluidificazione e l’eliminazione del catarro in eccesso.
Nel caso di infiammazioni ed ulcere del cavo orale si può utilizzare la piantaggine per gargarismi.
Alcuni utilizzi:
Infuso: mettere 1 cucchiaio grande raso di erba secca in una tazza d’acqua bollente e lasciare in infusione per circa 10 minuti. Filtrare e bere 2/3 tazze al giorno.

Tintura madre (Soluzione Idroalcolica): 50-60 gocce 2 volte al giorno, sciolte in acqua.
Estratto secco: 300-500 mg al giorno.
Le foglie possono essere consumate crude in insalata, oppure lessate o cotte al vapore ed aggiunte a frittate o zuppe.
La piantaggine non presenta controindicazioni fatti i casi di ipersensibilità individuale alla pianta.
Consigliamo prima di assumere la piantaggine di chiedere consiglio al proprio medico curante.