Riceviamo e pubblichiamo
"Linea Verde" chiude la stagione da Tropea. La Comune di Parigi a “Passato e Presente”. “Di là dal fiume e tra gli alberi” percorre la via Aurelia.

“Linea Verde” chiude la stagione da Tropea: viaggio sulla costa degli dei
Tropea, borgo dei borghi 2021, è la meta dell’ultima puntata di stagione di “Linea Verde”, in onda domenica 27 giugno alle 12.20 su Rai1. Ingrid e Beppe, via mare racconteranno i tratti più suggestivi di quella che viene chiamata la “costa degli dèi”. Una volta sbarcati a Tropea ognuno di loro si dedicherà ai prodotti agroalimentari più caratteristici del territorio senza tralasciare la storia, l’arte e le tradizioni che rendono questo piccolo gioiello calabro, unico al mondo. In primo piano la cipolla rossa di Tropea Calabria Igp, un prodotto simbolo di tutta la Regione e non solo. Obiettivo, inoltre, sul Pecorino del Monte Poro, recentemente divenuto una Dop, un formaggio di latte di pecora prodotto in tre diverse tipologie: fresco, semi stagionato, stagionato. Il critico d’arte, Costantino d’Orazio, mostrerà gli esterni e gli interni della pittoresca Chiesa di Santa Maria dell’isola che sorge sull’omonimo scoglio. E a proposito di unicità, Peppone nei boschi di Serra San Bruno a poca distanza dalla celebre e omonima Certosa, introdurrà nella vita affascinante di una famiglia di carbonai.

“Passato e Presente”: la Comune di Parigi
Marzo 1871. Parigi è stretta da mesi dall’assedio delle truppe prussiane. La guerra franco-prussiana è finita a Sedan, Napoleone III è prigioniero. La Terza Repubblica è stata proclamata, ma Parigi rifiuta di arrendersi. La città che resiste ai cannoni, al freddo, alla fame, rappresenta una sfida per il Governo di Difesa Nazionale: il capo dell’esecutivo, Adolphe Thiers ordina all’esercito di requisire i cannoni di Montmartre che i parigini hanno acquistato attraverso una sottoscrizione pubblica, lanciata, fra gli altri, da Victor Hugo. La città si ribella e insorge. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli con il professore Luciano Curreri, autore del libro “La Comune di Parigi e l’Europa della Comunità”, a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 27 giugno alle 20.30 su Rai Storia. I soldati fraternizzano con gli insorti, i generali vengono fucilati e la folla occupa caserme, prefetture e la sede del municipio, l’Hotel de Ville. Il 28 marzo viene proclama la Comune. Inizia così un rivoluzionario esperimento di autogoverno che gestirà la città in una sorta di “festa popolare” e che sarà, tre mesi più tardi, represso nel sangue. Le utopie e le ideologie della Comune – federalismo, decentramento dei poteri, democrazia diretta, collettivizzazione – ispireranno altre rivoluzioni del ‘900.

Di là dal fiume e tra gli alberi sulla via Aurelia
La famosa strada che da Roma porta in Francia seguendo la costa tirrenica e ligure. La via Aurelia è al centro del doc di Guido Morandini “Aurelia – Bianco e Nero”, in onda in prima visione domenica 27 giugno alle 22.10 su Rai5. Il tratto percorso è quello che intercetta due fiumi, l’Arno e il Magra, in Toscana. Un territorio di confine tra l’Italia peninsulare e l’Italia continentale, abitato da persone che hanno una identità propria, come gli abitanti di Massa e Carrara. È proprio qui che lo stivale si attacca al corpo massiccio dell’Europa. Lo ricorda l’Appennino che piega a ovest e si avvicina così tanto al mare, da rendere la Versilia una striscia di pianura stretta e lunga. In questa zona tutto è denso, concentrato com’è nei pochi chilometri che dividono le spiagge del mar Ligure dalle rocce delle montagne, che qui si chiamano Apuane. Ed è proprio in questo lembo di terra che acqua e marmo diventano gli elementi fondanti del territorio, l’anima che muove le persone, l’indole ribelle che si respira in ogni racconto, una sorta di inquietudine che trova la sua espressione nell’arte, nella ricerca storica e nel famoso carnevale di Viareggio. Se la geologia forgia i caratteri e la geografia fa la storia, capita così di ritrovarsi al centro del mondo pur senza spostarsi molto. Come a Coltano, non lontano da Pisa, dove cent’anni fa, da una stazione radio voluta da Marconi, incominciò quel processo di comunicazione globale di cui oggi tutti sono testimoni e che ha portato la comunità locale di agricoltori a conservarne la memoria.