Riceviamo e pubblichiamo
Domani, lunedì 31 maggio, tra i programmi Rai: il tragico scontro nella congiura di Catalina. L'eredità immateriale dei giochi tradizionali per "Italia. Viaggio nella bellezza".

Catilina: cronaca di una congiura, un tragico scontro
Negli ultimi anni della Repubblica, Roma presenta una scena politica particolarmente violenta. Le conquiste in Africa e in Oriente hanno sconvolto lo scenario sociale. Grandi quantità di schiavi sono affluite in Italia, provocando un crollo del costo del lavoro, l’impoverimento della classe media e lo sviluppo del latifondo. La battaglia politica tra la nobiltà, che controlla il Senato, e la plebe, che ha diritto di veto sulle leggi, si è fatta molto dura. I “patres”, i nobili, vogliono conservare i loro privilegi, i “populares” chiedono la distribuzione delle terre demaniali e la mitigazione dei debiti. Nel 63 a.C. questo scontro sfocia in un tentativo di colpo di stato. Il protagonista si chiama Lucio Sergio Catilina. A duemila anni di distanza, attraverso un’attenta ricostruzione dei fatti e un confronto con le fonti storiche, Cristoforo Gorno rilegge questa pagina di storia in “Catilina, cronaca di una congiura” in onda in prima visione lunedì 31 maggio alle 21.10 su Rai Storia.
Gli storici latini definiscono Catilina intelligente e audace, ma anche ma pieno di vizi, crudele e perverso. Anche se è di origine nobile, si è più volte candidato al consolato, la massima magistratura romana, per la fazione dei populares, ma le ripetute sconfitte, causate da brogli e accuse varie, lo spingono ad organizzare una rivolta armata contro l’ordine costituito. Il suo antagonista si chiama Marco Tullio Cicerone. Viene dalla provincia, ma si è distinto nei tribunali per la sua arte oratoria e ha fatto una brillante carriera politica che lo ha portato al vertice della Repubblica come console. Anche se non è nobile, è diventato l’alfiere della fazione dei patres, l’aristocrazia senatoriale. Con le sue mosse astute, le straordinarie orazioni e la forza delle legioni, Cicerone sventa la congiura di Catilina, che trova la sua tragica fine in una battaglia senza speranza. Ma sono tanti gli interrogativi che ancora ruotano attorno a questo evento che, per la sua forza drammatica e la statura dei suoi protagonisti, è diventato il modello narrativo per i racconti delle congiure e dei piani eversivi futuri.

“Italia. Viaggio nella bellezza”: l’eredità immateriale dei giochi tradizionali
Dal Lancio del Maiorchino a Novara di Sicilia, al gioco del Pallone del Bracciale di Treia, nelle Marche, fino ad arrivare al Zugo de l’Ovo di Sezano, in Veneto: giochi che affondano le loro radici in tempi antichi, e che grazie alla costanza e alla passione delle loro comunità vengono ancora praticati e insegnati alle nuove generazioni. Un’eredità raccontata da “Il patrimonio in gioco. L’eredità immateriale dei giochi tradizionali” di Brigida Gullo con la regia di Eva Frerè, in onda lunedì 31 maggio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Il racconto prende il via dal Tocatì di Verona, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, un evento speciale, una festa, un’Olimpiade dei giochi tradizionali. Dalla prima edizione, nel 2002, Tocatì, ha coinvolto molte realtà ludiche arrivando a ospitare, nelle giornate del festival, 50 giochi tradizionali italiani, europei ed extraeuropei per un totale di circa 300 giocatori. Un impegno che non si esaurisce nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, ma che si traduce nell’opera minuziosa di ricerca e studio dei giochi tradizionali, portata avanti dall’Associazione Giochi Antichi nata contemporaneamente al Festival. E l’Italia, capofila di una iniziativa che vede la partecipazione di altri cinque Paesi europei, ha inviato all’Unesco la candidatura per l’iscrizione del Tocatì al registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio immateriale. Il gioco tradizionale è memoria, tradizione, linguaggio, è una grammatica universale, uno spazio che consente l’incontro del passato con il presente e come tale va infatti considerato patrimonio universale da proteggere e preservare per le future generazioni. Tra coloro che intervengono nella puntata ci sono Valentina Lapiccirella Zingari, coordinamento patrimonio culturale immateriale AGA; Giorgio Paolo Avigo, Presidente AGA; Giuseppe Giacon, Vicepresidente AGA; Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Gherardo Ortalli, storico del Medioevo e direttore della collana di storia del gioco “Ludica”.