Riceviamo e pubblichiamo
Domani, domenica 23 maggio, tra i programmi Rai: "Linea Verde" nell'Abruzzo della transumanza e dei pastori. Di là dal fiume e tra gli alberi sull'appennino reggiano.

“Linea Verde” nell’Abruzzo della transumanza e dei pastori con Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini
Domenica 23 maggio, alle 12.20 su Rai1, “Linea Verde” porterà i telespettatori in Abruzzo, nella Riserva regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario, luogo magico e suggestivo, attraversato da viaggiatori, santi, e grandi fotografi come Cartier-Bresson; rivendicato dai briganti, ma anche decantato da grandi poeti come Gabriele D’Annunzio che descriveva questi luoghi come “orribilmente belli!”. E proprio nelle gole formate nei millenni dal fiume Sagittario che Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini si uniranno alla transumanza “turistica” della mandria di Nunzio Marcelli, incontrando personaggi come l’antropologo Aurelio Manzi e l’etnobotanico Enzo Presutti. Questa sarà l’occasione per capire, da vari punti di vista, cosa ha rappresentato e continua a rappresentare un rituale antico e immutato come quello del cammino che ogni anno i pastori compiono in armonia con pecore e capre, lungo le gole e sugli alti pascoli. E grazie a questo cammino si raggiungerà il lago di San Domenico, a Villalago, per incontrare lo scienziato del Cnr Valerio Rossi Albertini e andare alla scoperta del mondo delle piante, spesso più evolute di noi al punto che le più avanzate tecnologie ne traggono ispirazione. Peppone Calabrese inizierà invece il suo viaggio domenicale da Scanno, dove incontrerà Ilario e i suoi figli pasticceri che lo delizieranno con prodotti tipici per poi spostarsi a San Liborio, frazione di 16 anime, dove vivono le uniche due ‘pastore’ della zona, Ylenia e sua madre Ilaria, produttrici di formaggi vaccini.

“Di là dal fiume e tra gli alberi” sull’appennino reggiano
Una cittadina più grande al centro, Castelnovo nei Monti, e un’infinità di paesi intorno piccoli e meno piccoli, che contano dai 30 ai 1000 abitanti: l’Appennino Reggiano è una porzione dell’appennino tosco emiliano che si snoda tra Reggio Emilia e la Lunigiana, fino a toccare la provincia di Parma. Un luogo al centro del documentario “Muntanar. L’appennino Reggiano”, in onda domenica 23 maggio alle 22.15 su Rai5 per la serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Centro dell’Appennino Reggiano è la Roccia di Bismantova, un enorme monolite di arenaria, dalla forma inconfondibile. Citata da Dante nel Purgatorio, fu guida dei pellegrini dei sentieri matildici, di uomini d’arme, degli innumerevoli pastori che hanno abitato queste montagne, di mercanti, di contrabbandieri, degli eroi della guerra di Liberazione. Ma ora, qui, l’emigrazione si è fatta sentire e si è mossa a diverse ondate. L’ultima, corposa, è stata quella che si è portata via intere famiglie che avevano smesso con la pastorizia e la vita di campagna per lavorare ai più redditizi canteri dell’Enel. Chiusi i cantieri, partiti tutti. E poi giovani studenti che alla spicciolata sono andati via e sono rimasti in città dove tutto è un po’ più semplice e più comodo. Eppure, c’è una specie di zoccolo duro che conta di non andarsene mai da qui e si batte per rendere le cose un po’ più semplici: ha costituito cooperative agricole, di comunità, di servizi, si è mosso per attivare reti, per costruire case di memoria e per fare esperienze ecosostenibili. Lavorando talmente bene che non solo è riuscito a resistere, ma anche a far tornare qualcuno e ad aprire porte a chi veniva da lontano. È una terra piena di memoria l’Appennino Reggiano, lontana e recente. E la memoria recente, quella della guerra, è rimasta feroce e cocente nelle lapidi di Cervarolo, di Gombio, incisa nella pietra dei sentieri partigiani che abbiamo percorso anche noi. Ma anche nella musica e nelle canzoni, negli scatti di un fotografo tornato da molto lontano, nella lotta delle donne di questi luoghi, nelle stragi evitate e nella bella storia di un prete che dei figli di questa guerra si prese cura.