Riceviamo e pubblichiamo
Secondo libro per l'autore torinese Corrado D'Angelo: un libro snello e veloce che raccoglie racconti scritti tra il 2019 e il 2020.

Mine vaganti (Edizioni Convalle), il secondo libro di Corrado D’Angelo, è un libro snello, veloce, composto di 38 racconti, scritti tra il 2019 e il 2020, dove l’obiettivo è quello di coinvolgere il lettore nelle vicende narrate, di far sì che non resti spettatore esterno ma si riconosca nei personaggi descritti vivendone le emozioni e lasciandosi sorprendere da finali spesso imprevedibili o incerti.
Mine vaganti si apre con una storia intitolata “Bourbon“, imperniata su un uomo misterioso che, seduto in un bar, scrive furiosamente su dei fogli di giornale. Nessuno conoscerà mai il contenuto di quegli scritti.
I racconti non sono collegati fra loro, ognuno raccoglie una storia indipendente e conclusa. Anche i temi affrontati sono variegati, dalle storie d’amore come “Clelia“, “Parole” e “Cinquanta centesimi” (ambientata a Torino), ai rapporti familiari spesso complessi come “Papi” e “Il rumore del Bimby“, che affrontano il problema della violenza sulle donne, o “Smargiasso“, un diario di viaggio sul recupero di un rapporto figlio-padre troncato troppo bruscamente. Da questo racconto è anche tratta l’immagine di copertina, disegnata dal giovane Simone Mostacci, abilissimo nell’uso dell’acquerello.
Non mancano i riferimenti al mondo dello sport (“Numero Uno“, “Scuola calcio“, “Serie B“, “Don“) inteso soprattutto come mezzo di sana educazione e riscatto sociale, né una spruzzata di giallo come in “Signorino” o “Barnum“, che vede impegnato in una nuova indagine il commissario messicano Gonsalvo, l’unico personaggio che ritorna dalla precedente raccolta di racconti “47 Secondi“.

Il fattore che accomuna storie così diverse è sicuramente quello di riferirsi a personaggi concreti, avvenimenti che potrebbero oggi coinvolgere ciascuno di noi. A questa caratteristica comune fanno eccezione tre racconti ambientati nel periodo della Seconda Guerra Mondiale: “Incisivo” e “Il giorno più bello“, fatti realmente accaduti e raccontati dai protagonisti o da loro parenti, e “Mine Vaganti“, una creazione di fantasia che associa il momento della liberazione a un evento con un culmine tragico e un finale più disteso: da questo racconto è stato preso il titolo della raccolta.
Nella sua prima opera, “47 Secondi”, Corrado D’Angelo ci aveva abituato a racconti fulminei e spesso divertiti. In “Mine Vaganti” il tramite del racconto breve non cambia ma la narrazione diventa più “morbida” e descrittiva, indugia sugli stati d’animo dei personaggi e talvolta sugli ambienti che li circondano, a discapito dello spazio riservato agli accadimenti puri e semplici.
Un’evoluzione verso una prosa forse più matura e consapevole ma che conferma il suo fine ultimo: quello di generare sentimenti ed emozioni coinvolgenti per il lettore che, trascinato in una direzione dal succedersi dei fatti, viene spesso sorpreso dall’irrompere di una distonia che rende incerto l’esito del narrato.
Mine Vaganti
di Corrado D’Angelo
Edizioni Convalle
€ 13.00
www.edizioniconvalle.com