No al deposito nucleare ad Alessandria: l’incontro a Quargnento

di Roberta Pelizer

Il resoconto dell’incontro che si è svolto a Quargnento, in provincia di Alessandria, sul tema dell’individuazione delle aree dove collocare un deposito nazionale di scorie radioattive.

il Sindaco Paola Porzio con
Roberta Pelizer e Kristina Naci

Sabato 20 febbraio noi della redazione di RP Fashion & Glamour News siamo stati invitati dall’ingegner Benzi a seguire un importante incontro presso l’auditorium S.S. Trinità di Quargnento.
Il tema trattato è stato in riferimento al deposito nazionale di scorie radioattive previsto nella zona di Quargnento, appunto, Fubine, Castelletto Monferrato e Alessandria.
Il Sindaco di Quargnento, Paola Porzio, ha brevemente “raccontato” il modo a dir poco assurdo con il quale noi alessandrini siamo venuti a conoscenza di questa gravissima operazione che vorrebbe essere fatta nel nostro territorio, ovvero, il giorno 5 gennaio tramite le principali testate giornalistiche.

l’ing. Luigi Benzi con
Roberta Pelizer e Kristina Naci

Immediatamente il giorno successivo è stato costituito un comitato proprio per contrastare quest’operazione così imponente ed altrettanto inaspettata in modo da poter bloccare la deturpazione del nostro territorio che ,peraltro ,il Monferrato è anche patrimonio dell’UNESCO, successivamente l’ing. Elisa Picchio (consigliere comunale), l’ing. Luigi Benzi (Assessore), il geometra Gianmarco Beccaria (consigliere comunale), l’ing. Giovanni Ercole (Sindaco di Solero) e Gianluca Colletti (Sindaco di Castelleto Monferrato) hanno fatto una serie di interventi nei quali hanno spiegato nello specifico tutte le aree interessate e come dovrebbero essere costruiti gli stoccaggi dei rifiuti che in termini di spazio corrispondono a 110 ettari, ossia 1.100.000 m² di terreno che sono l’equivalente di 220 campi da calcio su cui dovrebbero essere edificate 90 celle di cemento armato composti da manufatti lunghi 27 metri, larghi 15 e alti 10 m, il tutto corrisponde praticamente a una cosa come 90 palazzine alte più di tre piani che a loro volta conterranno centinaia di moduli di calcestruzzo 3 m per 2 con all’interno gli ormai famosi bidoni di metallo giallo contenenti i rifiuti radioattivi, infine il tutto dovrebbe essere ricoperto da strati di terra.

Man mano che i relatori proiettavano le slide con i progetti e le simulazioni di come dovrebbe essere il lavoro finito per lo stoccaggio dei rifiuti a me sinceramente veniva la pelle d’oca perché se tutta questa operazione dovesse andare a termine Alessandria e provincia non saranno mai più le stesse e soprattutto verranno ulteriormente deturpate, declassate e messe in sofferenza e considerando che la nostra città è già stata abbondantemente messa in ginocchio da altre realtà che tutt’ora sono pericolose l’unica parola che mi viene in mente di gridare ad alta voce assieme a tutti i miei concittadini e vicini di paese è BASTA!

Basta perché Alessandria ha già dato ed in questo momento la nostra città e tutti i dintorni hanno bisogno di rifiorire e non di essere il deposito degli scarti di tutta la nostra nazione perché nelle controdeduzioni dei relatori sono emerse motivazioni molto fondate per le quali sarebbe molto pericoloso per la salute di tutti noi, ovvero, oscillazioni di falda, la vulnerabilità della falda sia superficiale che acquifera profonda vista l’alluvione del 2019, non è stato tenuto conto del fatto che le coltivazione convenzionali ecosostenibili e Bío verrebbero completamente annullate, in Piemonte oltre il 40% delle produzioni agricole ecosostenibili arriva proprio dalla provincia di Alessandria in ultimo il turismo (UNESCO).

Quargnento insieme a Fubine Monferrato fa parte dell’associazione “I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe e Roero Monferrato” e detto ciò in Italia ci sono altre zone nelle quali si può fare tranquillamente questo tipo di costruzione senza andare a deturpare l’ambiente ma soprattutto senza costruire a pochi metri dalla casa di chi ha coltivazioni e bestiame che devono necessariamente usufruire di un terreno sano.
Al momento sono state avviate anche alcune raccolte di firme che vedono interessati gli alessandrini e anche gli abitanti delle zone destinate per i depositi nucleari con la speranza di poter contrastare questa “operazione assurda” ai danni del nostro territorio.

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