FAI. I Luoghi del Cuore: Castello e Parco di Sammezzano

a cura della Redazione
Sono ancora aperte le votazioni online per decretare quali sono i Luoghi del Cuore FAI 2020. Oggi vi presentiamo un luogo in lizza per il primo posto in classifica: il Castello e Parco di Sammezzano in frazione Leccio, nel comune di Reggello, in provincia di Firenze.

Oggi andiamo alla scoperta di un gioiello in corsa per il primo posto nella classifica tradizionale de I Luoghi del Cuore FAI 2020: Castello e Parco di Sammezzano a Reggello, in provincia di Firenze.La villa-castello di Sammezzano si trova a Leccio, frazione del Comune di Reggello, a circa 30 chilometri da Firenze. Si erge su una collina proprio sopra il paese ed è circondata da un grande parco di 187 ettari, di cui 50 “parco storico”. Tenuta di caccia in epoca medicea, nel 1605 la proprietà venne acquistata dagli Ximenes D’Aragona. Fino alla metà dell’800 ebbe l’aspetto di una classica villa toscana. Da quella data il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, con un lavoro durato oltre 40 anni, diede al castello la veste attuale.

Personaggio eclettico, dagli interessi più svariati, protagonista della vita culturale, sociale e politica della Firenze del tempo – fu anche Deputato del Regno – Ferdinando progettò e diresse personalmente i lavori che trasformarono la struttura in un castello in stile eclettico con prevalenza orientalista. Grazie alla grande disponibilità economica ed alla vasta cultura, affascinato dalla moda orientalistica diffusa in tutta Europa, Ferdinando realizzò un edificio unico, il più importante esempio di arte Orientalistica in Italia ed in Europa. Nel castello sono richiamati capolavori architettonici di arte moresca come l’Alahambra di Granada ed il Taj Mahal in India. Nel piano monumentale si trovano sale bellissime con colori sorprendenti e giochi di luce. Inoltre, in ogni sala si trovano scritte e motti in latino, italiano e spagnolo che parlano di Ferdinando e del tempo in cui visse.

Intorno al castello Ferdinando realizzò uno dei parchi storici più vasti della Toscana, con oltre 100 specie arboree esotiche. Molte di queste sono scomparse, ma il parco resta ancora famoso per le numerose sequoie presenti (Sequoia Sempervirens e due esemplari di Sequoiadendron Gigantea) tra cui spicca la cosiddetta “Sequoia Gemella”, albero monumentale che con i suoi 53,96 metri è risultato essere il secondo albero più alto d’Italia. Dal 1970 al 1990 il Castello fu utilizzato come ristorante e hotel. L’allora proprietà però fallì e nel 1999 la tenuta venne acquisita dalla “Sammezzano Castle srl”; tuttavia nessun progetto di recupero venne mai realizzato e solo alla fine del 2019, dopo complesse vicende, la stessa società ne è tornata in pieno possesso.

Nel periodo 2012/2016, con il consenso della proprietà, veniva aperto al pubblico a cura del “Comitato Sammezzano – F.P.X.A.” composto in gran parte da volontari del luogo. Grazie alle donazioni ricevute dai visitatori, il Comune di Reggello ha potuto restaurare il sepolcreto della famiglia che si trova nel vicino cimitero di Sociana. Nello stesso tempo, grazie alle visite e all’attività di sensibilizzazione intrapresa dal movimento civico “Save Sammezzano” (oltre che di tantissimi cittadini), la fama del castello è cresciuta a dismisura. Nel 2016, in seguito alla candidatura presentata da “Save Sammezzano” e alla sua contestuale attività di raccolta voti online e cartacei, Sammezzano è risultato il primo classificato tra “I luoghi del Cuore”.

Negli stessi anni il castello è stato utilizzato per la realizzazione di spot e film tra cui spicca “Il racconto dei racconti” del regista Matteo Garrone. Da ottobre 2016 non sono state più autorizzate visite per cause relative alla proprietà. Da un punto di vista strutturale il castello presenta segni evidenti di degrado ed anche il parco risulta gravemente danneggiato. Gli interventi di messa in sicurezza diventano ogni giorno più urgenti. Per questo “Save Sammezzano” e “Comitato Sammezzano FPXA” in accordo con il Comune di Reggello, propongono una nuova candidatura. Sarebbe la prima volta che lo stesso luogo potrebbe risultare vincitore di più edizioni. Tale eventualità evidenzierebbe l’importanza del luogo e l’urgenza di un intervento della proprietà privata (situazione attuale) o, eventualmente, dello Stato, però sempre garantendo la fruibilità pubblica del castello e del parco.

Cosa accomuna un borgo vicino a La Spezia raggiungibile con una scalinata di 1.200 gradini e la strada immersa nella natura che costeggia il Mar Piccolo di Taranto? O ancora una bianca parete rocciosa a picco sul mare in provincia di Agrigento e un eremo del XIII secolo a Sulmona? Luoghi così diversi e distanti l’uno dall’altro ma tutti protagonisti di una grande storia d’amore: quella che lega gli italiani alle bellezze culturali e paesaggistiche del loro territorio. Un racconto senza tempo di cui il FAI sta scrivendo proprio ora un nuovo capitolo grazie alla decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo e attraverso il quale fino al 15 dicembre 2020 sarà possibile votare i propri luoghi italiani più amati e in questo modo permettere loro di essere conosciuti, tutelati e valorizzati come meritano.Oltre ai tradizionali Luoghi del Cuore, quest’anno ci sono altre due classifiche.
“Italia sopra i 600 metri” ovvero alle aree interne montane del Paese di cui il FAI si sta occupando anche attraverso il Progetto Alpe, che custodiscono un inestimabile capitale di natura, arte, tradizioni ed energie, ma che si trovano ad affrontare gravi problemi di spopolamento, abbandono del territorio e scarsità di servizi.
Luoghi storici della salute” dedicata a costruzioni risalenti almeno a 70 anni fa e molto movimentata nel mese di maggio, con il progressivo calo dell’epidemia di Covid-19 ha subito un rallentamento, ma vanta comunque un rilevante numero di beni indicati.

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