Renato Zero: la follia è un’arte!

di Jacopo Scafaro
Il nostro redattore, Jacopo Scafaro, ci racconta il concerto di Renato Zero.

Prima promiscuo, sfacciato, colorato, osceno; poi predicante, ieratico, in 50 sfumature di nero.
Renato Zero (all’anagrafe Renato Fiacchini) è ancora un mistero per la sua personalità WhatsApp Image 2020-01-18 at 19.04.42controversa, contraddittoria, e per come ha saputo capovolgere il ragazzo osteggiato di un tempo nella superstar indiscussa di oggi. Identità negate e conquistate, la parabola artistica e insieme esistenziale di un caso unico, per talento, per approccio col pubblico, per successo, nel panorama musicale italiano.
Quanto rimane del giovanotto incerto e convinto, che doveva guardarsi le spalle ad ogni uscita, che accumulava ferite e cicatrici che ancora bruciano, a protagonista, figura ieratica che fa scattare l’appaluso, la standing ovation a qualsiasi epifania? Pochi ci sono riusciti, Renato Zero più e meglio di tutti.
Una lotta estrema, eterna, col proprio doppio, fra istrione e uomo; la simbiosi col pubblico, la ricerca, quasi, di una crisi definitiva, risolutiva; il ritorno al successo e a un WhatsApp Image 2020-01-18 at 19.04.42 (1)sé stesso nel frattempo mutato.
Oggi è patrimonio nazionale, nessuno più lo contesta, lo discute, lo giudica.
Con queste premesse mi sono recato e vedere il Tour “Zero Il Folle” uno spettacolo che da mesi sta girando l’Italia, uno show che va a gonfie vele, il suo percorso è un successo e, dopo 3 ore di concerto – questa volta ha fatto tappa al Mediolanum Forum di Milano– uno sciame di piccoli sorci se n’è uscito piuttosto soddisfatto.
Le recensioni sono stato tutte positive c’è chi addirittura ha parlato di un nuovo tendone alla Zerolandia (uno dei primi tour del cantante romano, ha seguito l’uscita dell’album contenente “Il Triangolo”, siamo alla fine degli anni’70), se di Zerolandia però si vuol davvero parlare, lo si può fare, certo, ma limitandosi ai costumi: 18 cambi d’abito, uno dietro l’altro, magiche invenzioni sartoriali, sgargianti come nei passati ’70.
Dicevamo del concerto, tra emozionanti giochi di luce, si svela, il “pifferaio magico”, WhatsApp Image 2020-01-18 at 19.04.43 (1)osannato dalle migliaia di “sorcini” di tutte le età, lui, Zero il Folle, “il mercante di stelle” (canzone con la quale apre il concerto) si presenta sul palco e il cuore sobbalza…
Dopo un medley di vecchie canzoni, ouverture del lunghissimo concerto, Zero mette in campo i suoi nuovi capolavori.
Al centro di tutto l’AMORE.
Un amore pellegrino, come ama definirlo il cantautore romano, che è sempre sceso in campo a fianco dell’impegno e della ricerca, che si ritrova in uno sguardo, in una carezza, in una richiesta mai esaudita. Un lampo e l’eternità, il dolore e la gioia, la sorpresa e l’intuizione sono le mille sfaccettature del diamante che Zero porta alla luce e svela al suo pubblico.
Nei suoi testi l’amore parla a 360 gradi: l’Amore per la giovinezza e la bellezza di quegli anni, l’Amore per la giusta energia, l’Amore che torna a placare la sete di fantasia, l’Amore creativo che inventa emozioni per sfuggire al destino, l’Amore che alimenta passioni, speranze, ambizioni e follie, l’amore per ricordare.
Tre ore e passa di concerto durante il quale il cantautore presenta quasi per intero il nuovo disco dal quale la tournée prende il nome, ma tira fuori dal cilindro gran WhatsApp Image 2020-01-18 at 19.04.41parte del suo repertorio ultra quarantennale: non possono mancare “Cercami”, “Magari”, “Si sta facendo notte” fino alle nuove “Quanto ti amo”, “Questi anni miei” e la ‘lettera’ scritto a sé stesso in musica di “Zero il folle”. Ai medley è affidato il passaggio dei classici come “Vivo”, “Uomo no”, “Non sparare”, “Il Carrozzone”, “La tua idea, “Niente trucco”, “Per non essere così” e l’immancabile “Il Cielo”.
Non è mancata una dedica a coloro che non ci sono più, personaggi del mondo della musica, del teatro, della televisione. Curiosamente, invece, anche se in scaletta ci sono due super-classici come “Madame” e “Il triangolo” a cantarli non è Renato Zero, ma il coro formato da giovanissimi e bravissimi cantanti.
Fino al finale con “Più su” e l’emozionante abbraccio con il popolo dei Sorcini milanesi, mentre si richiudevano i tendoni di Zerolonadia, e quel “non dimenticatemi” che fa sempre tanta tenerezza.
Renato sa intrattenere, ci sa fare ancora ed alla grande, stupisce e ammicca, WhatsApp Image 2020-01-18 at 19.04.43convince sotto tanti punti di vista e fa innamorare ancora. Anche con uno stent al cuore e 69 anni all’anagrafica, sa “esaltare” più dell’ultimo Justin Bieber.
Uno Zero che “stanotte faccio festa”, come ama ricordare lui.
Ebbene Renato Fiacchini, ci sei riuscito: la festa l’hai fatta, insieme ai tuoi sorcini, ancora una volta, perché al tuo pubblico come a te, «questa calma piatta non piace proprio per un caxxo!».
Se dovessi scegliere una frase per descrivere il concerto e chiudere questo mio articolo sarebbe questa, del compianto Robin Williams: “Ti viene data solo una piccola scintilla di follia, non perderla”.

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