di Fabrizio Capra
La foto della settimana è di Matteo Righi e ci fa emozionare, sognare e meditare.
La rubrica “La Foto della Settimana” quando è stata pensata all’inizio di questa avventura giornalistica doveva portare, nel guardare uno scatto, a meditare, sognare, emozionarci.
E fino a ora devo dire che ci siamo riusciti ma mai una foto ci ha messo nelle condizioni di vivere queste condizioni.
Rientrato stanco da una domenica impegnativa mi sono messo alla ricerca dello scatto per la rubrica (come al solito all’ultimo minuto) quando mi sono imbattuto in questo scatto di Matteo Righi che ha scatenato in me un insieme di sentimenti, quello di cui ero alla ricerca fin dalla prima uscita quasi quattordici mesi fa.
Questo scatto dapprima mi ha emozionato per il contesto, direi quasi un glamour paesaggistico.
Poi mi ha fatto sognare situazioni in cui ci si vorrebbe trovare davanti ogni giorno sapendo che non è possibile.
Infine mi ha fatto meditare su quanto di bello ci circonda e che normalmente tendiamo a sminuire, sottovalutare, non considerare.
Però in tanti, troppi, siamo fatti così ma, forse, solo perché la vita frenetica che viviamo oggi non ci consente di soffermarsi troppo sui dettagli.
Dettagli che dovremmo imparare, se non sempre, ogni tanto ad apprezzare soprattutto per noi stessi.
Una canzone – filastrocca di Bruno Lauzi del 1975, sigla di una trasmissione televisiva, raccontava di una tartaruga che un tempo correva troppo, poi un incidente la portò a rallentare, a lasciare che fossero gli altri a correre e così scoprì un mondo che “lei correndo troppo non aveva mai guardato” e ancora “La tartaruga lenta com’è afferra al volo la fortuna quando c’è”.
Impariamo a non correre sempre ma a fermarsi come ha fatto Matteo Righi cogliendo un’attimo di vita che c’era in quel momento e che, forse, poco dopo non c’era più e se corri sempre non lo si coglierà mai.
Grazie Matteo!