La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Per la rubrica Il ritorno de La Capra Enoica ci spostiamo in Calabria per ricordare un vino assaggiato una volta e che è rimasto impresso nella memoria: il Donnici.
Quando la storia si perde nella notte dei tempi quest’angolo di terra italica veniva chiamata Enotria, dove vivevano gli Enotri, antica popolazione preromana che li era stanziata dal XV secolo a.C.
Il greco Dionigi di Alicarnasso, storico e insegnante di retorica, nato naturalmente ad Alicarnasso, affermò che gli Enotri furono i primi colonizzatori provenienti dalle terre elleniche.
Altresì Dionigi descrisse questa terra come ottima per l’agricoltura e la pastorizia, scarsamente popolata, comunque amplissima.
Però gli antichi greci appellavano Enotria alcune aree dell’attuale sud Italia per evidenziarne la vocazione vitivinicola.
Quell’area era soprattutto individuata con Cilento, Basilicata e Calabria.
Oggi mi fermo in Calabria, una terra che non ho mai visitato ma che mi pare di conoscere dal tanto fervore con cui gli amici calabresi me ne parlano.
Mesi addietro vi ho raccontato del Cirò, quello che parrebbe essere il più antico vino italiano e forse il vino calabrese più conosciuto, ora vorrei soffermarmi su un altro vino.
La Calabria ha ottimi vini, però prodotti non in grandi quantità, anche se ultimamente passi avanti ne sono stati fatti.
Ho avuto la fortuna alcuni anni fa di poter degustare qualche vino alla Borsa Internazionale del Turismo che offre ampio spazio al turismo del vino e dell’agroalimentare.
Uno di questi vini era un “calabrese” e per la precisione un “Donnici”, che insieme al Cirò fu tra i primi vini a fregiarsi della Doc.
E come tutti i vini che non raggiungono dimensioni di massa i cinque sensi ti portano a immaginare i luoghi dove la vite viene coltivata, dove si raccolgono i frutti da trasformare in questo vero nettare.
Un piacere indescrivibile poter assaggiare qualcosa di particolare e, soprattutto, di poter rivivere quello che gli amici hanno raccontato.
E se mai vi capitasse non perdete l’occasione per assaggiare questo splendido vino della provincia di Cosenza che racchiude in se l’immagine delle terre che si localizzano tra le pendici occidentali della Sila e il versante orientale della Catena Costiera, la dove le alture oscillano tra i 400 e gli 800 metri sul livello del mare.
A ripensarci chiudo ancora una volta gli occhi e come in un volo pindarico mi catapulto in quel mondo che per me è tanto irreale quanto sconosciuto ma che si proietta dentro di me, nel mio animo più profondo.
Donnici sei avvisato, ti ritroverò prima o poi!