FAI – Luoghi del Cuore: Chiesa Santa Maria delle Grazie, Calvizzano (NA)

a cura della Redazione

Calvizzano Santa Maria delle Grazie 2Chiesa Santa Maria delle Grazie, Calvizzano (NA) – 12° classificato con 21605 voti
La Chiesa di Santa Marie delle Grazie, a Calvizzano, vicina a Napoli,  fu costruita a metà del Cinquecento sulla preesistente chiesetta di Santa Maria Annunziata, di cinque secoli precedente, grazie a una raccolta di offerte operata da un’associazione di cittadini. Essendo questo edificio più antico abbastanza piccolo e non rispondendo più alle esigenze dei fedeli, l’arcivescovo di Napoli Mario Carafa autorizzò l’Universitas Calvizzani ad abbatterla e a costruire nello stesso luogo una nuova chiesa, intitolata a Santa Maria delle Grazie. I lavori furono realizzati grazie ad una raccolta di offerte operata da un’associazione di cittadini. Iniziata nel 1580, la chiesa fu benedetta nel 1596 e terminata nel 1608. Una volta consacrata, Santa Maria delle Grazie divenne una chiesa laicale, in quanto gestita e curata da 25 governatori laici eletti secondo un rigido regolamento.
L’edificio presenta una navata unica, sui cui lati si aprono piccole cappelle. La zona presbiteriale è sormontata da una grande cupola, attribuita allo scultore napoletano Domenico Antonio Vaccaro (allievo del famoso pittore campano Francesco Solimena), attivo tra Seicento e Settecento, cui sono da attribuirsi anche gli stucchi decorativi.
Il soffitto ligneo doratopresenta al suo centro una rappresentazione dell’Assunzione di Maria, opera eseguita nel 1676 dall’artista Andrea Malinconico. Negli angoli del soffitto vi è la rappresentazione dello stemma dei Visconti, consistente in una vipera tortuosa che ingoia un bambino. Le due entrate laterali, con ballatoi e parapetti in piperno furono creati nel 1605.
Sempre nella zona presbiteriale sono presenti tre tele del pittore partenopeo Nicola Vaccaro (non imparentato con lo scultore Domenico Antonio): la Madonna delle Grazie, Gesù che porta la croce e Gesù deposto dalla croce, databili agli anni ’80 del Seicento.
A causa dell’abbandono e della conseguente rovina della Chiesa di San Giacomo Apostolo Maggiore nel 1809, Santa Maria delle Grazie divenne sede della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, cui appartiene.
Calvizzano Santa Maria delle Grazie 1Il primitivo Campanile della Chiesa dedicata a Maria Annunziata (poi ampliata e trasformata in “Santa Maria delle Grazie”) andò in parte danneggiato nella notte della Vigilia di Natale del 1696, a causa di un incendio. Pur in modo ridotto, esso fu mantenuto in uso, ma si decise di abbatterlo nel 1712. Nel 1713 si avviarono i lavori per l’edificazione di un nuovo Campanile. I lavori si protrassero a lungo. Il Campanile ha una base quadrata di 7 metri, con una bordura di piperno. Quattro colonnini di tale pietra vulcanica, prelevati dalla facciata della Chiesa, furono riutilizzati a decorazione dello stesso. Esso svetta in altezza per 45 metri, con una cuspide poggiante su un globo di rame, della circonferenza di 3,35 metri. Una banderuola, sovrastata da una croce in ferro battuto, completa la struttura. La croce è alta 4,65 metri nel braccio verticale e 1,55 in quello orizzontale.
L’intero edificio fu ipotizzato di tre piani, con tre campane e con l’orologio destinato a battere esclusivamente le ore piene. Lentamente si provvide poi alle altre. Nel 1833, fu aggiunta la campana per i quarti d’ora. Il quarto piano, realizzato in un secondo momento, fu completato e chiuso da un cupolino, la cui funzione architettonica di abbellimento è ancora oggi evidente: il rivestimento in “riggiole napoletane” policrome e patinate. Questa copertura, oggi scomparsa e sostituita da asfalto verde

La comunità, guidata dal parroco del Paese, aveva già segnalato la chiesa all’ottavo censimento, raggiungendo, allora come oggi, il secondo posto nella classifica regionale. Proprio a seguito dei risultati ottenuti la Parrocchia ha ottenuto, con un progetto presentato alle linee guida 2017, un contributo di 11.000 euro per il restauro della tela del 1689 “La Madonna delle Grazie” di Domenico Antonio Vaccaro, che versava in pessimo stato di conservazione, ossidata in molti punti, con sollevamenti della pellicola pittorica e diversi strappi. L’intervento sta per volgere al termine e la prossima primavera la tela verrà restituita alla chiesa e a tutta la comunità. Ma l’intervento fa parte di un progetto più ampio che prevede il restauro di una serie di apparati decorativi della chiesa e per questo motivo la comunità si è nuovamente attivata per raccogliere voti al censimento de “I Luoghi del Cuore”.
Nell’estate del 1943, un contingente dell’esercito nazista, nella confusione degli eventi successivi all’8 Settembre, dall’altezza dell’antica pineta locale, fece esplodere alcuni colpi di mortaio, in direzione della torre campanaria. Ulteriori danni il Campanile li subì nel 1962 e nel 1967, quando dei fulmini scaricarono la loro violenza sul cupolino. Alla successiva riparazione, si decise di installare un parafulmine efficiente. In tale occasione, furono rimosse le mattonelle policrome originali residue, che andarono interamente distrutte o disperse. La cittadinanza sta partecipando al 9° censimento de ‘i luoghi del cuore’ auspicando di poter realizzare un progetto di recupero e ristrutturazione del campanile.

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