Oggi ospitiamo sulle pagine della nostra rivista una bella riflessione di Michela Rossin. Michela Rossin l’ho conosciuta al concorso internazionale “Miss mamma italiana” nel 2012 ovviamente come in tutti quegli ambienti purtroppo di trova la rivalità ma con lei abbiamo subito instaurato un rapporto speciale e da quel giorno non ci siamo mai perse di vista e abbiamo condiviso esperienze bellissime e momenti indimenticabili. Ad oggi abbiamo un progetto favoloso che vogliamo condividere con tante altre donne e per questo il 2019 riserverà tante belle sorprese. Roberta Pelizer
di Michela Rossin
Oggi, 25 novembre, è la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Questa ricorrenza è stata istituita il 17 dicembre 1999, dall’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Questa data non fu scelta a caso ma per ricordare il brutale assassinio di tre ragazze, le sorelle Mirabal avvenuto il 25 novembre del 1960, considerate esempio di donne rivoluzionarie contro il Regime di Rafael Leónidas nella Repubblica Dominicana.
Quella notte vengono fermate per strada mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione dagli agenti del Servizio Militare.
Vengono sequestrate e condotte in un luogo nascosto.
Qui sono brutalmente torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente stradale.
Questo evento è stato istituito per ricordare a tutti noi che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che non possiamo continuare a veder crescere in termini di percentuale il numero delle donne che subiscono violenza nel quotidiano all’interno della società in cui viviamo.
Quel che è successo è una tragedia, un’orrenda tragedia.
Ma ciò che è peggio, è che questi atti di violenza non sono affatto cessati 20 anni dopo.
Ancora oggi, milioni di donne ogni giorno vengono sminuite, sin dall’infanzia, programmate dai genitori e dalla società a seguire delle regole di pensiero e di comportamento che portano a recitare un ruolo fatto di regole ed obblighi.
A questo si riduce, ad una recita imposta che, nella maggior parte dei casi, prevede di accettare ogni abuso, zitte, senza fiatare.
Questi schemi di pensiero sono stati, e spesso vengono tutt’ora, tramandati dai genitori ai figli e sono stati accettati come normalità.
Allo stesso tempo, dall’altra parte, l’uomo cresce in un altro modo, educato fin dall’infanzia ad essere forte, a non piangere, reprimendo così facendo le proprie emozioni per non mostrare a nessuno le proprie debolezze.
L’unico luogo in cui l’uomo è libero di manifestare le proprie emozioni, è tra le mura di casa.
Ora, questo non vuole essere un attacco indiscriminato a tutti gli uomini, ma un atto di denuncia per tutte quelle povere donne che non hanno il coraggio o il potere di ribellarsi, di parlare.
Mi rendo conto che, rispetto al passato, abbiamo fatto parecchia strada, ma al tempo stesso abbiamo ancora molto da imparare per acquisire libertà, fiducia in noi stesse e autostima.
Dico imparare perché questa evoluzione deve essere un desiderio che viene da noi, una nostra personale volontà quella di cambiare le cose.
Non possiamo aspettare o pretendere che sia tutto il mondo a cambiare, perché non ne abbiamo il potere, né il tempo.
Abbiamo però il sacro potere, e responsabilità, di educare noi stesse ad essere rispettate, di imparare a rispettarci, a riscoprirci, a non sottovalutarci e a non accettare i ruoli che ci vengono imposti.
Solo con la consapevolezza e la crescita personale in questo senso, saremo capaci di crescere una generazione migliore.
Le mele marce ci saranno comunque? Certo, ci saranno sempre.
Ma se avremo il coraggio di fare questo passo, saranno sempre meno e sempre meno donne dovranno sopportare in silenzio atti di violenza, dentro e fuori le mura di casa.
Sfortunatamente, posso parlare di questa situazione con cognizione di causa, visto che per sette lunghi, interminabili anni, sono stata vittima di violenza, psicologica e fisica, da parte di un uomo.
Sono riuscita a rialzarmi e qualche tempo dopo, ho deciso che avrei dedicato la mia esistenza ad aiutare altre donne che si trovano nella tremenda situazione che ho vissuto io.
Da questa mia missione, è nato il progetto Libera e Sicura, in cui insegno alle donne a ritrovare l’autostima e l’amore per sé, imparando al tempo stesso a sentirsi ed essere più sicure.
Una delle mie maestre è Louise Hay e voglio riportarti una sua citazione, che potrebbe sembrarti banale ad una prima occhiata, ma che ti chiedo di rileggere più volte, finché non ne senti il significato profondo: “Noi siamo perfette così, esattamente come siamo” – dal libro “Puoi Guarire la tua vita“ di Louise Hay.
Tu donna, ascoltati, prenditi del tempo se è necessario e rifletti su questo ogni volta che ti capiterà di vedere uno spot pubblicitario rivolto alla bellezza, mai sufficiente, della donna.
Aumentare l’autostima e la fiducia in te stessa sono le due cose più importanti, due cose che una donna deve raggiungere per poter incrementare il proprio potere decisionale.
In questo modo puoi diventare padrona di te stessa e delle tue azioni. Dobbiamo imparare ad apprezzare la nostra vita e le nostre capacità allo stesso modo in cui ci è stato insegnato ad apprezzare gli altri.
Ogni giorno, dimostrati amore, convinciti del fatto che vali, tanto.
Metti fine alla rabbia repressa e a qualsiasi forma di umiliazione che si può manifestare nella tua vita interagendo con gli altri.
Tu hai un valore e una dignità da difendere, ricordalo sempre!
Tutto questo deve partire da te, ma non sei sola.
È giunto il momento di essere tutto ciò che sei, ripartendo da te stessa, amandoti e fidandoti di te.
Sei un’opera unica al mondo.
Comincia, adesso, a prendere il controllo e il potere di scegliere ciò che vuoi.
Sì al rispetto per le donne.
Un abbraccio, Michela Rossin.