Rai: i programmi di domenica che vi consigliamo

Riceviamo e pubblichiamo
Overland  e Bologna su Rai1, Giappone e "Di là dal fiume e tra gli alberi" su Rai5: il nostro suggerimento tra i programmi Rai di domani, domenica 12 luglio.

Overland sulle rotte della migrazione illegale: un viaggio avventuroso tra Guinea e Nigeria
Ancora una domenica mattina in viaggio con Overland che, il 12 luglio alle 7.05 su Rai1, percorre le tormentate strade della Guinea, in un percorso che rappresenta un’avvincente sfida e che regala piccoli preziosi spaccati di realtà locale. Sulle piste dissestate si incontrano camion stracolmi di persone: è una delle rotte più disastrose, ma anche più battute dalla migrazione irregolare. Dopo diversi giorni di campeggio all’aperto senza raggiungere centri abitati dotati dei servizi più basici, come un letto per dormire o acqua per lavarsi, il team non perde l’occasione di tuffarsi nel fiume Gambia, incontrato lungo il tragitto. Ancora qualche tribolazione tra forature di pneumatici e coppe dell’olio, riparate alla meglio in attesa di raggiungere Conakry, e finalmente ci si può riposare e lavarsi in una struttura tipica trovata per strada. Una breve deviazione porterà ad ammirare la Dama di Malì, il massiccio roccioso che ricorda il profilo di una donna riportato anche sulla banconota da 10.000 franchi guineani. La meta tanto agognata viene raggiunta: nella capitale Conakry si può finalmente dare una sistemata ai veicoli, riorganizzare il carico, fare una breve pausa e il punto della situazione. Si possono così scambiare due chiacchiere con i locali e scoprire nuove storie, come quella di un padre che aspetta il ritorno del figlio che ha affrontato “la rotta” verso l’Europa, del quale però non ha più notizie.  È tempo di ripartire: una lunga traversata di Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, per arrivare alla prossima tappa, la Nigeria. A questo Paese è dedicato il resto della puntata tra i colori cittadini e i sapori culinari, l’artigianato e le usanze più strane, in attesa di tuffarsi nella storia e nei riti voodoo che si affronteranno nella puntata successiva.

“Paesi che vai” con Livio Leonardi: Bologna: storie di donne tra luoghi religiosi e raffinate dimore principesche
Nuovo appuntamento con “Paesi che vai…”, in onda su Rai1 domenica 12 luglio alle 9.40, che farà tappa a Bologna, la città “Dotta”, capitale europea della cultura nel 2000 e dal 2006 città della musica Unesco. Avvolta da una meravigliosa cornice di boschi, colli e vigneti, la città è il settimo comune più popoloso della penisola e il suo elegante centro storico è famoso per le torri e per i caratteristici portici, lunghi quasi 40 chilometri. Livio Leonardi porterà i telespettatori nel cuore del capoluogo emiliano, attraverso gli occhi delle donne che nei secoli hanno incarnato lo spirito più vitale e indomabile di questa città. Donne di potere, artiste dal talento folgorante, guaritrici dai misteriosi segreti, sante amatissime: ognuna di loro racconterà, nelle parole di Leonardi, un aspetto diverso della splendida Bologna, tra affascinanti luoghi religiosi e raffinate dimore principesche. Lungo il viaggio saranno svelate anche le origini di alcuni dei celebri, gustosissimi prodotti gastronomici bolognesi: dalla mortadella, un salume nato nel Medioevo che oggi si può fregiare della Denominazione di Origine Protetta, al tortellino, una pasta la cui forma tutti attribuiscono a una “sensuale” visione. E, infine, ci si immergerà nel cuore del paesaggio dei colli romagnoli, al cospetto di uno sport suggestivo, vissuto in simbiosi con i falchi. Un’esperienza davvero straordinaria, per gli amanti della natura che non soffrono di vertigini.

“Il Giappone visto dal cielo”: la culla delle tradizioni
Un viaggio alla scoperta di uno degli appuntamenti più attesi nella cultura giapponese: l’hanami, ovvero la fioritura dei ciliegi. Uno spettacolo della natura raccontato nel nuovo episodio della serie in prima visione, girata in 4K, “Il Giappone visto dal cielo” in onda domenica 12 luglio alle 21.15 su Rai5 (canale 23). L’episodio parte dai tesori nascosti dell’isola di Honshu, nella regione del Kansai, cuore culturale del Giappone, perché molte delle sue tradizioni più antiche affondano le radici proprio in questa parte del Paese. A sud di Nara, la prima capitale stabile del Giappone e culla di molte delle sue usanze, il monte Yoshino è invece il luogo ideale per vivere uno degli appuntamenti più attesi dell’anno giapponese: l’hanami, ovvero la possibilità di ammirare la bellezza dei ciliegi nel momento di massima fioritura.

“Di là dal fiume e tra gli alberi”: Oltre la linea. Gli irregolari
Cosa c’è dietro un’opera d’arte? Cosa ne alimenta l’aura, lo spirito, il genio? Disciplina, dedizione, maestria da una parte. Sregolatezza, irrequietudine, smania, dall’altra. Il confine tra genio e follia a volte appare troppo labile, troppo facile da abbattere. In questo strano paese ci sono stati artisti che hanno vissuto a ridosso del caos, traendo dalla potenza magmatica della vita tutto quanto le potesse essere strappato. Il documentario di Federico LodoliOltre la linea. Gli irregolari”, in onda in prima visione domenica 12 luglio alle 22.10 su Rai5 (canale 23) per la seconda stagione della serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”, racconta queste figure troppo grandi per scomparire nel tempo, ma troppo veloci per non bruciarsi nell’esistenza.

Andrea Pazienza

Un viaggio sul crinale tra altitudini e abissi. È la poesia che si sprigiona dalle tavole dolci e feroci di Andrea Pazienza e del suo Gargano. A cavallo fra gli anni ‘70 e ‘80 visse sulla sua pelle e rovesciò nelle sue tavole gli umori sulfurei di una società in eterna mutazione. Sul Gargano ritrovava la sua anima originaria, l’aspra magia della natura, tanto da dedicargli le sue storie più intime e meno feroci, cogliendone l’essenza più profonda. Nella casa in cui è cresciuto, Federico Lodoli incontra sua madre.

Mario Schifano

È la vita che scorre veloce, tra i vicoli del centro storico di Roma, quella che Mario Schifano proietta nella sua arte. A cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta vagava per la città eterna affamato di vita. Il suo mondo era il Tridente, tra piazza di Spagna, Via Margutta e Piazza del Popolo. Era in sintonia con artigiani, corniciai e colorai locali. Ma Schifano era anche attratto dalla modernità, che scopre nei cantieri del Villaggio Olimpico e nella frenesia di Via Veneto. Quegli stessi anni segnano l’irruzione della Pop art americana a Roma: autostrade, pompe di benzina, grattacieli diventano fonti di ispirazione. E Schifano vi si abbevera senza tregua, dissetando la sua inesauribile sete di vita.

Dino Campana

È la follia poetica di uno dei più grandi tra i poeti del Novecento italiano: Dino Campana, autore dei Canti Orfici, che scandalizza i suoi compaesani di Marradi. E per andare alla ricerca delle sue tracce che ci avventuriamo fino in cima alle vette dell’appennino Tosco-Romagnolo. È la malinconia ebbra di Piero Ciampi che, tra i canali di Livorno, canta il bicchiere vuoto dell’esistenza.

Piero Ciampi

Il cantautore cresciuto a via Pelletier, a ridosso dei canali del pontino, aveva tutte le carte in regola per essere un artista: incluso il carattere triste e l’attitudine a bere come un irlandese. Considerava la sua Livorno come un’isola, amata e difficile, capace di contenere il mondo intero, in cui sentirsi Robinson Crusoe.

MEI 2019: dal 4 al 6 ottobre a Faenza (Ra) “Fatti di Musica Indipendente”. I premiati

rubrica a cura di Fabrizio Capra
Faenza (Ra) dal 4 al 6 ottobre ospiterà l’edizione 2019 del MEI  - Meeting Etichette Indipendenti. Per la settima edizione torna la Targa Mei Musicletter, premio nazionale destinato al giornalismo musicale sul web. Il premio “Hio Hop Mei” verrà consegnato a Tredici Pietro. 

Logo Mei_bAl MEI 2019, che quest’anno si svolgerà il 4, 5 e 6 ottobre a FAENZA (Ravenna), la musica rap e hip hop sarà ancora una volta protagonista.
Il “Premio Hip Hop MEI”, giunto alla sua undicesima edizione va quest’anno a TREDICI PIETRO, dopo aver scoperto negli anni passati artisti come Amir, Nesli, Ghemon, Scienz, Ghali, Claver Gold, Ketama126, Chadia Rodriguez.
Tredici Pietro, uno dei più talentuosi e giovanissimi rapper della nuova generazione, ha da poco pubblicato il suo primo EP “Assurdo”, prodotto da Mr Monkey, e alcuni dei suoi brani come “Tu Non Sei Con Noi, Bro” o “Pizza e fichi” ha superato milioni di ascolti su Spotify e di visualizzazioni su Youtube.
Torna anche la 7ª edizione della “Targa MEI Musicletter”, il premio nazionale destinato al giornalismo musicale sul web, ideato dal blogger e critico musicale Luca D’Ambrosio. Per la prima volta i vincitori sono due importanti realtà italiane della Rete in tema di informazione musicale e culturale: Deer Waves vince come “Miglior sito web” e Pensierosecondario  come  “Miglior Blog personale”, mentre il “Premio speciale Miglior documentario musicale italiano” va a “Noi siamo Afterhours” di Giorgio Testi.

Tredici Pietro

Tredici Pietro

La premiazione avverrà alle 16.00 di sabato 5 ottobre presso la Sala delle Bandiere della Residenza Municipale del Comune di Faenza all’interno dell’area della mostra della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano sui manifesti realizzati dagli studenti della scuola per il MEI25.
Torna anche quest’anno al Mei25: “Un racconto in pentagramma – concorso di narrativa per racconti in 5 righe”, realizzato da Musicacademy e in collaborazione con la Libreria Moby Dick. Il tema di quest’anno è “Quella volta al concerto”: sarà possibile inviare racconti fino al 15 settembre. La premiazione avverrà durante il Mei e sarà a cura dello scrittore Cristiano Cavina.
Il 6 ottobre sul palco del Mei25 nella piazza centrale ci sarà anche lo spazio di Red&Blue Music Relations, unica agenzia di comunicazione promozione discografica che oltre a lavorare con artisti di fama internazionale, dà spazio ad artisti emergenti legati ad etichette indipendenti o addirittura senza contratto, attraverso un fervida attività live. In occasione del Mei25 il presidente Giordano Sangiorgi premierà Red&Blue e UStation, il network delle radio universitarie, per i 5 anni di Uniweb Tour, il live tour acustico in diretta sulle web radio delle principali università italiane pensato ed inventato da Marco Stanzani, presidente di Red&Blue. Tra i presenti anche Samuele Proto, vincitore del DeeJay Contest a Riccione in collaborazione con Radio DeeJay.

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Negrita

Questi i nomi di alcuni dei premiati al Mei 2019: MORGAN (“Premio MEI alla carriera”), NEGRITA (“Premio Radio Rai Live”), RICCARDO SINIGALLIA (“Miglior disco del 2018 – Ciao Cuore”), VIITO (“Premio Mei – Exitwell al miglior progetto indie 2019”), GIOVANNI TRUPPI (“Premio PIMI 2019 come miglior artista indipendente dell’anno”), GINEVRA DI MARCO e CRISTINA DONÀ (“Premio Speciale MEI 2019”) e FULMINACCI (“Premio Giovani Mei – Exitwell”), IT’S UP 2U!(“Premio MEI al miglior contest italiano”), MÒN (“Premio MEI – ExitWell al migliore gruppo indipendente 2019”), MARLENE KUNTZ (“Premio Ciampi per i 30 anni di carriera”).
Il Mei vuol dire anche concerti di qualità, all’insegna della migliore musica che il panorama artistico del nostro Paese offre attualmente, quindi non mancheranno diversi appuntamenti dal vivo ed esibizioni che animeranno il borgo faentino per tutto il weekend.

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Rosmy – foto di Tiziana Orrù

I primi performer confermati sono: i vincitori del Concerto del Primo Maggio di Roma, I TRISTI, i vincitori del Concerto del Primo Maggio di Taranto LE COSE IMPORTANTI, la pianista e compositrice GIUSEPPINA TORRE, i cantautori ROSMY e MARCO DI NOIA, il rapper PELIGRO, i PANTA, gli STRIKE che presenteranno in anteprima la riedizione in vinile di Scacco al Re” (Anfibio Records) nel corso della PRIMA GRANDE FIERA DEL DISCO a cura di Music Day Roma e il vincitore Mei Superstage 2018 MARCONDIRO.
Proprio il Mei Superstage tornerà anche quest’anno: le iscrizioni al concorso rivolto agli artisti emergenti, che mette in palio la possibilità di esibirsi sul palco del MEI2019 si sono appena concluse.
In programma anche l’esibizione del vincitore del contest Giovani Talenti della Terra di Romagna, il contest a cura del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti con il sostegno della Legge sulla Musica della Regione Emilia-Romagna.
Al MEI 2019 tornerà anche il FORUM DEL GIORNALISMO MUSICALE: una due giorni diretta da Enrico Deregibus, che anche in questa quarta edizione vedrà giornalisti provenienti da tutte le fonti di informazione (principali testate, webzine, blog, radio, tv e new media) confrontarsi su tematiche e dibattiti legate al mercato discografico italiano. In programma lezioni e workshop con le cantautrici Ginevra di Marco e Cristina Donà; Vincenzo Cimino, musicista e membro commissione cultura Ordine dei giornalisti; Federico Durante, direttore di Billboard; Cinzia Fiorato, caposervizio e conduttrice TG1; Marco Mangiarotti, critico musicale, già vicedirettore de “Il Giorno” e Vincenzo Martorella, critico musicale.

Piero Ciampi

Piero Ciampi

Quest’anno il MEI ricorderà anche il grande cantautore PIERO CIAMPI: un’anteprima di quelle che saranno le manifestazioni che si terranno in tutta Italia a partire dal 2020, per ricordare la figura del cantautore livornese a quarant’anni dalla scomparsa, avvenuta il 19 gennaio 1980. n programma l’evento “Piero Ciampi Dentro=Fuori“, con numerosi ospiti.
Quella di quest’anno, sarà un’edizione speciale del MEI in quanto la manifestazione compirà il traguardo dei 25 anni: un quarto di secolo in cui l’evento si è affermato come punto d’incontro naturale tra le realtà che hanno fatto la storia della musica italiana degli ultimi decenni.
www.meiweb.it

Il MEI è la più importante manifestazione dedicata alla scena musicale indipendente italiana che chiude la stagione dei festival estivi. Fin dalla prima storica edizione, la manifestazione, fondata e diretta da Giordano Sangiorgi, è stata la piattaforma di lancio della nuova scena indipendente italiana con artisti che sono diventati pilastri della musica in Italia (tra gli altri Afterhours, Bluvertigo, Marlene Kuntz, CSI, Pitura Freska, Baustelle, Caparezza, Negramaro, Perturbazione, Marta sui Tubi, Offlaga Disco Pax) e ha premiato emergenti oggi considerati punte di diamante della nuova scena artistica del nostro Paese (come ad esempio, Ermal Meta, Lo Stato Sociale, Ghali, Canova, Calcutta, Zibba, Mirkoeilcane, Le Luci della Centrale Elettrica, Motta, Colapesce, Cosmo). Tanti sono stati anche gli artisti che hanno mosso i loro primi passi proprio al MEI, come ad esempio Daniele Silvestri che nel 1997 allestì un suo stand espositivo e lo scorso anno ha festeggiato 20 anni di carriera, e, più recentemente i Maneskin, che al MEI di Faenza hanno realizzato una delle loro primissime esibizioni fuori da Roma. Durante i suoi 25 anni di attività, il MEI ha registrato un totale di oltre 800 mila presenze, la partecipazione di 10mila tra artisti e band dal vivo, 5 mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000 i giornalisti (più di 100 dal resto d’Europa) che hanno parlato del MEI contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima musica italiana.

 

Greco di Tufo: un gran vino… ribelle!

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Oggi per la rubrica curata da La Capra Enoica si parla di Greco di Tufo, un vino veramente sublime, quasi rivoluzionario.

Ma com’è bello il vino
Bianco bianco bianco…
Così inizia il secondo ritornello de “Il vino”, canzone di Piero Ciampi, cantautore prematuramente scomparso trent’anni fa (quaranta a gennaio), che mi conduce a ricordare un vino bianco veramente superlativo: il Greco di Tufo.

PILLOLE DI STORIA
Bottaia-3Il Greco di Tufo è sicuramente il più antico vitigno della provincia di Avellino, portato da Pelasgi della Tessaglia (Grecia) quando, nel I secolo a.C., sbarcarono sulle coste campane e dalle suo origini greche prende il nome il vino.
Quindi è coltivato da più di 2000 anni in quella che fu la Magna Grecia.
Durante l’età Romana conobbe ancora più successo e divenne uno dei vini più apprezzati e bevuti dell’Impero.
La leggenda narra che fosse bevuto già a Pompei. In una poesia appartenente ad un affresco ritrovato nello spettacolare sito archeologico, un innamorato parlava così della propria amata: “Sei veramente gelida, Bice, e di ghiaccio, se ieri sera nemmeno il vino Greco è riuscito a scaldarti”.
Ma non è la sola testimonianza… volevate che non citassi Plinio il Vecchio? Così scriveva: “In verità il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta”. Chiaro il riferimento al valore già elevato di questo vino.
Del Greco di Tufo scrissero, anche, Virgilio, Catone, Columella e Marrone, elogiandolo come eccelsa espressione vinicola italiana.
Vino Doc dal 1970, nel 2003 assume la denominazione DOCG.

I RICORDI
Greco-di-TufoI ricordi legati al Greco di Tufo risalgono a qualche anno fa, quando, una volta alla settimana, andavo in una piccola radio di Castellazzo Bormida, in provincia di Alessandria, Radio San Paolo, e in una trasmissione, dove si parlava di sogni, fungevo da opinionista ovvero sparavo ogni tanto le mie minchiate.
Al termine con la conduttrice e gli ospiti si andava in un locale non molto distante dalla radio, Il Libando, dove accompagnavamo qualche stuzzicheria con dell’ottimo Greco di Tufo (se non ricordo male era dei “Feudi di San Gregoriohttp://www.feudi.it”) alternandolo, a volte, con un altrettanto ottimo vino bianco campano.
E la serata si concludeva in modo decisamente piacevole… sparando ulteriori minchiate e fantasticando su progetti futuri.

ORIGINE DEL NOME
Come già detto il nome Greco deriva dalla sua origine ellenica, mentre Tufo è il nome di uno dei paesi che oggi è ricompreso nell’area di produzione di questo vino e dove probabilmente si diede origini ai primi significativi impianti di questo vitigno.

PENSIERO… MEDITATIVO
grappoloNon poteva mancare la ricerca delle descrizioni più originali.
C’è chi vede nel Greco di Tufo una grande personalità capace di contrastare la natura selvaggia dell’Irpinia.
Qualcuno ci trova sentore di mandorle amarognole e frutta secca tostata, alcuni ne azzardano un sapore quasi fumè. Il sapore è asciutto e armonioso. Ma c’è chi arriva a dire che il suo successo deriva dal fatto che è un vino caldo (io l’ho sempre bevuto ben freddo ed era ugualmente molto buono), sontuoso, strutturato, a tratti ribelle, ma dotato di personalità e grande profondità. È questo essere ribelle che mi ispira: un vino rivoluzionario?
vignetiAltri ci trovano profumo di pesca, mela cotogna, mandorle, miele e fiori gialli, mi raccomando gialli altrimenti avrebbero un altro profumo, qualcuno ci trova anche le pere e l’albicocca.
Ma vorrei capire chi ci trova “suggestioni minerali”… suggestioni minerali?
Sono andato a cercare la definizione di suggestione…
Fenomeno psicologico per cui un convincimento, un’idea, un’aspirazione si impongono alla coscienza per azione diretta o indiretta di un’altra personalità o comunque in virtù di una forza esterna cui non si riesce a opporre una resistenza valida.
Vuol dire che ci lasciamo suggestionare da un vino? Inizio a preoccuparmi.
greco di tufoE poi c’è chi lo definisce un vino che picchia duro, difficile da domare, un po’ ingombrante… mah!
Rincarando la dose altra definizione lo vede come un vino che non è timido… e ci credo viste le caratteristiche descritte sopra quasi da affermare che il Greco di Tufo sia un vino attaccabrighe.
Dulcis in fundo c’è chi lo vede come un vino solare dalla miriade di sapori che si intrecciano come una sinfonia irresistibile.

AFORISMA DELLA SETTIMANA
Il vino, specialmente in Italia,è la poesia della terra. Mario Soldati

Piero Ciampi: il 5 ottobre al MEI si celebrano i 40 anni dalla scomparsa

rubrica a cura di Fabrizio Capra
Sabato 5 ottobre, seconda giornata di MEI 201, a Faenza si celebrano i quarant’anni dalla scomparsa del cantautore Piero Ciampi.

Piero CiampiSabato 5 ottobre, nelle Sale del Comune di Faenza (Piazza del Popolo), il MEI – Meeting Italiano delle Etichette Indipendenti e il cantautore e performer Porfirio Rubirosa celebreranno  Piero Ciampi, il primo grande cantautore indipendente italiano.
La celebrazione farà da apripista alle tante manifestazioni che si terranno in tutta Italia a partire dal 2020, per ricordare la figura del cantautore livornese a quarant’anni dalla scomparsa, avvenuta il 19 gennaio 1980.
Numerosi gli ospiti dell’evento, ideato dal cantautore e performer dadaista veneziano Porfirio Rubirosa e intitolato “Piero Ciampi Dentro=Fuori“, parafrasi del titolo dell’album di Ciampi “Piero Ciampi Dentro e Fuori”, pubblicato nel 1975, tra questi Massimiliano Mangoni,  Presidente dell’Associazione Premio Ciampi, Antonio Vivaldi, Presidente della giuria dell’Associazione Premio Ciampi, Marcello Micci, speaker e presentatore televisivo e Pino Pavone, avvocato e cantautore calabrese.
Un pomeriggio per raccontare la figura del primo vero cantautore indipendente italiano, i cui epigoni ancora oggi costituiscono il cuore pulsante della produzione musicale indipendente italiana.
Sarà inoltre presentato in anteprima lo spettacolo ideato da Porfirio Rubirosa, intitolato al pari dell’evento, “Piero Ciampi Dentro=Fuori”, in scena il prossimo anno nei teatri italianie che ripercorrerà l’arte e la vita del grande artista.
«Piero è probabilmente l’unico cantautore in cui le vicende personali si intrecciano in maniera indissolubile con la produzione artistica – dichiara Porfirio Rubirosa – Conoscerne il privato significa comprenderne l’arte. Purtroppo, con il passare del tempo molte notizie biografiche, già di per sé frammentarie, si stanno irrimediabilmente perdendo, complice la scomparsa di buona parte del suo “cerchio magico”, e cosí quella del  5 ottobre diventa non solo l’occasione imperdibile di ascoltare racconti “di prima mano” da chi lo ha effettivamente conosciuto, sulla vita e le opere di Ciampi, ma anche uno straordinario momento di storia musicale».
pierociampi_1_1354736591-2«L’omaggio a Piero Ciampi si inserisce nell’impegno complessivo del MEI verso la storia della musica piu’ underground e meno celebrata ma piena di sensibilità poetica, spessore culturale e qualità artistica – dichiara il patron del MEI Giordano Sangiorgi –  Insieme al Premio dei Premi che porta sullo stesso palco i giovani vincitori di 12 festival legati a cantautori scomparsi, unendo così tradizione e innovazione, al Premio Artista Indipendente dell’Anno che quest’anno sarà assegnato al cantautore Giovanni Truppi e alla proposta di dedicare il Teatro Ariston per il prossimo 70esimo Festival di Sanremo alla grande figura di Domenico Modugno, si conferma la nostra attenzione al mondo del cantautorato di ieri e di oggi, capace sempre di innovare la musica italiana attraverso produzioni prima di nicchia e spesso autoprodotte poi destinate a diventare popolari».