Itinerari alla scoperta dei graffiti dell’Umbria minore

Riceviamo e pubblichiamo
Il 5 giugno verrà inaugurata la mostra diffusa “Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio”, graffiti contenuti in Eremi, Chiese di campagna, nobili dimore, lungo le antiche vie dei pellegrini. Un percorso espositivo che farà da mappa ai visitatori, alla scoperta dei borghi umbri segnati dai graffiti medievali e moderni, opera di pellegrini e viandanti.

Il 5 giugno l’inaugurazione della mostra diffusa “Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio” che partirà da Palazzo Trinci di Foligno per poi spostarsi a Perugia presso Palazzo Gallenga e alla Chiesetta della Madonna dell’Acqua Santa a Collazzone (Pg).
Un percorso espositivo che farà da mappa ai visitatori, alla scoperta dei borghi umbri segnati dai graffiti medievali e moderni, opera di pellegrini e viandanti.
L’Umbria nel tardo medioevo divenne il centro di una devozione culturale e religiosa, che interessò siti religiosi e laici in prossimità delle due antiche strade romane umbre di maggior transito, la via Flaminia e la via Amerina e i loro diverticoli. Dal XIII secolo nacque un forte impulso di pellegrinaggio, legato al culto per la tomba di San Francesco di Assisi e per i luoghi a lui più cari e successivamente per l’indulgenza della Porziuncola. Da regione di transito, l’Umbria divenne  meta di pellegrinaggi. Negli edifici religiosi comparvero i primi graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti.

Non solo graffiti devozionali, ma anche scritture di memoria, commemorative, di carattere pratico e d’intento cronachistico che tramandano avvenimenti storici ed eventi naturali, ma anche vicende private o legate più strettamente alla sfera del personale.
Un segno che evidenzia il passaggio, la volontà di lasciare una propria memoria, un atto comunicativo, che oggi si è deciso di studiare e mappare per dare vita ad un itinerario alla riscoperta di queste antiche incisioni.
Inaugurerà sabato 5 giugno a Foligno presso Palazzo Trinci, la mostra espositiva diffusa “Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggio”.
La mostra è la prima in Italia, dedicata non ad un solo luogo in cui ammirare antichi graffiti, ma ad una intera regione alla scoperta dei graffiti apposti in diversi luoghi.

Scopo della mostra diffusa è permettere ai visitatori di percorrere prima idealmente e poi di persona, gli itinerari pellegrini dell’Umbria, da Narni a Gubbio, passando per Foligno e da Perugia a Spoleto passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive “segnati” dai graffiti.
La mostra prevede una serie di fotoriproduzioni, videoproiezioni, trascrizioni, descrizione e indicazione degli oltre venti luoghi di provenienza dei graffiti con relative indicazioni per raggiungerli ed è stata pensata con l’obiettivo di favorire un turismo sostenibile alla scoperta di luoghi ameni, siti religiosi e luoghi della tradizione laica, palazzi ed edifici pubblici o privati, dove il graffito perde la sua valenza devozionale e cultuale, ma esprime un bisogno prettamente comunicativo ed espressivo, si pensi ai graffiti amorosi o alle iscrizioni carcerarie.

Circa 50 schede dotate di un codice QRCode attraverso il quale sarà possibile il collegamento alla relativa pagina online del sito internet, con informazioni sul luogo di provenienza del graffito e le indicazioni per raggiungerlo.
Da settembre l’esposizione verrà allestita in altri due luoghi significativi del territorio: Palazzo Gallenga Stuart di Perugia, sede dell’Università per Stranieri e presso la Chiesetta della Madonna dell’Acqua Santa a Collazzone (PG).

Questi i borghi ed i luoghi coinvolti dall’itinerario proposto in Umbria:
Assisi – Basilica Superiore di San Francesco, Basilica di Santa Maria degli Angeli (pareti della Porziuncola)
Campello sul Clitunno - Tempietto sul Clitunno
Collazzone – Chiesa della Madonna dell’Acqua Santa
Foligno – Palazzo Trinci, Chiesa di Santa Maria in Campis, Chiesa della Madonna delle Grazie (Frazione di Rasiglia), Edicola della Fraz. Di Piè di Cammoro, Eremo di Santa Maria Giacobbe (Fraz. Di Pale), Monastero di Sant’Anna con Casa di Niccolò Alunno
Gualdo Cattaneo – Rocca di Gualdo Cattaneo
Gubbio – Chiesa di San Francesco
Spoleto - Basilica di San Ponziano, Edicola della Fraz. Di Silvignano
Narni - Basilica di San Francesco
Nocera Umbra – Chiesa della Maestà di Acciano
Perugia – Chiesa di S. Matteo degli Armeni
San Giustino (Pg) – Palazzo Bufalini
Spello – Chiesa di San Claudio
Todi – Cappella di S. Angelo (Frazione di Cecanibbi)
Trevi – Chiesa di Santa Maria in Pietrarossa
I luoghi espositivi della mostra “Graffiti Umbri. Scritture spontanee medievali e moderne lungo i sentieri del pellegrinaggioFoligno - Palazzo Trinci
Dal 5 giugno al 29 agosto 2021
Palazzo Trinci a Foligno, è uno degli esempi più belli di dimora tardogotica italiana, appare ideale in quanto l’edificio custodisce numerosissime e preziose testimonianze graffite, bisognose di essere conservate e protette, documentate e salvate: in nessun luogo come a Palazzo Trinci viene a crearsi un dialogo continuo tra gli affreschi, le rispettive didascalie coeve e i tanti graffiti spontanei e immediati apposti successivamente dai tanti visitatori del luogo.
Perugia - Palazzo Gallenga Stuart
Settembre, Ottobre 2021
Palazzo Gallenga Stuart, oggi sede dell’Università per Stranieri di Perugia, dal 1927 crocevia e punto di incontro di culture differenti ed esperienze umane legate allo studio della lingua e della cultura italiana, assume un valore profondo poiché consente di creare un ponte tra la realtà umbra attuale e la sua storia maturata lungo le antiche vie e i sentieri del pellegrinaggio, dove nel corso dei secoli viandanti da ogni parte d’Europa hanno scelto di lasciare un segno del proprio passaggio.
Collazzone - Sala Consiliare del Comune e Chiesetta della Madonna dell’Acqua Santa
Settembre, Ottobre 2021
Oltre alla sala consiliare del comune di Collazzone, la chiesetta della Madonna dell’Acqua Santa è l’esemplificazione di un luogo nato come edicola e convertito in chiesa all’interno della quale l’uomo oltre ad affrescare le pareti e a pregare, scriveva e incideva per lasciare la sua traccia personale per il Divino e per gli altri. Tali ambienti riproducono modalità espressive differenti degne di essere studiate e conservate.
https://www.mostragraffiti.it/

Lunedì Rai: Fëdor Dostoevskij e Perugia

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, lunedì 25 gennaio, tra i programmi Rai “L’idiota” per il ciclo dedicato a Fëdor Dostoevskij mentre per la serie “Storia delle nostre città” si parla di Perugia.

Un ciclo dedicato a Fëdor Dostoevskij: “L’idiota” 
Per lo spazio pomeridiano dedicato al teatro, in onda ogni pomeriggio alle 16.00 circa su Rai5, Rai Cultura dedica un omaggio alle opere di uno dei maggiori interpreti della letteratura russa, Fëdor Dostoevskij, nell’anno in cui cade il bicentenario della nascita (11 novembre 1821). Dal 25 gennaio, ogni pomeriggio dal lunedì al venerdì, tornano in onda celebri sceneggiati Rai che hanno riadattato opere del romanziere. L’omaggio si apre lunedì 25 gennaio alle 16.00 con “L’idiota”, adattamento televisivo del 1959 che ebbe il merito di far conoscere al grande pubblico uno dei maggiori capolavori dello scrittore. Lo sceneggiato venne adattato in sei puntate da Giorgio Albertazzi, che ne interpretò anche il protagonista. Al fianco di Albertazzi, che interpreta il principe Myškin, compare Gian Maria Volonté nel ruolo del suo alter ego Rogožin. A interpretare Nastasja Filippovna, l’oggetto del desiderio intorno a cui ruota la storia, Anna Proclemer; e nei panni della bella Aglaja Epančín, Anna Maria Guarnieri. La regia è di Giacomo Vaccari. Dopo “L’idiota”, che sarà trasmesso ogni pomeriggio dal 25 al 29 gennaio, l’omaggio proseguirà la settimana successiva con “I demoni”, nell’adattamento televisivo in cinque puntate diretto da Sandro Bolchi nel 1972 e interpretato da Luigi Vannucchi.

Storia delle nostre città: Perugia, tra papato e nobiltà
Perugia
: una città la cui storia si respira ad ogni angolo di strada. Una storia iniziata quasi tre millenni fa quando gli umbri costruirono il primo insediamento urbano nell’area in cui oggi sorge la città. Lo racconta “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 25 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. È però con l’arrivo degli etruschi che Perugia cresce di importanza diventando uno dei punti di riferimento di quell’antico centro Italia. La memoria del primitivo insediamento è ancora oggi visibile nella cinta muraria risalente al IV secolo a.C., il cui simbolo è proprio L’Arco Etrusco. L’avvento di Roma segna la fine del dominio etrusco: la città umbra cerca di opporsi, ma deve piegarsi dopo la sconfitta subita nella battaglia di Sentino, nel 295 a.C. Da quel momento la città diventa un florido Municipio romano con il nome di “Augusta Perusia”. Dopo la caduta di Roma, Perugia viene rasa al suolo dai Goti di Totila nel 547 dopo Cristo, poi conquistata dai Bizantini e diventa uno dei capisaldi del loro dominio contro l’espansione del Ducato Longobardo di Spoleto. La città resta bizantina fino all’VIII secolo quando passa sotto il potere ecclesiastico e, quando nell’anno Mille si costituisce in libero Comune, resta alleata del Papato. Nel XIV secolo l’amicizia con la Chiesa di Roma si deteriora irrimediabilmente quando i perugini distruggono Foligno, città alleata del Papa: da quel periodo la storia di Perugia è un susseguirsi di lotte intestine, congiure, tradimenti e guerre fino a quando, con Papa Paolo III, nel 1531, il controllo della Chiesa diventa definitivo. Da quel momento Perugia viene di fatto privata di ogni libertà e autonomia e tutti i tentativi di ribellarsi al potere pontificio vengono puniti con nuove stragi e distruzioni, finché nel 1860 viene unita al Regno d’Italia. Di tutta questa storia oggi rimangono meravigliosi palazzi, chiese, conventi, piazze, fontane e tutta lo splendido patrimonio artistico e architettonico che rende la città una delle perle del centro Italia.

Perugia: la Fontana Maggiore, un capolavoro medioevale

a cura della Redazione
La Fontana Maggiore di Perugia è una delle opere artistiche medioevali più belle dalla nostra Italia. Oggi ve la raccontiamo.

Chi è stato a Perugia, per diletto o per lavoro, non ha potuto che soffermarsi ad ammirare la Fontana Maggiore che è collocata al centro di Piazza IV Novembre, luogo dove si affacciano importanti realtà architettoniche come il Palazzo dei Priori e la Cattedrale di San Lorenzo.
Ne viene fuori un’immagine veramente unica che i turisti tendono ad immortalare a perenne ricordo, però, rapiti da tanta bellezza, molte volte ci si dimentica di approfondire quanto abbiamo di fronte, sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista artistico.
La Fontana Maggiore, situata in posizione centrale nel cuore antico del capoluogo umbro e caratterizzata dalla bellezza dei suoi tanti bassorilievi merita di essere raccontata, principiando dal motivo che spinse alla sua costruzione e lo facciamo grazie a un’ottima esposizione proposta dal sito Turismo News  a firma di “Simone”.

«La questione dell’acqua e del suo approvvigionamento è antica quanto la storia di Perugia. La costruzione della Fontana Maggiore è una sorta di tributo all’acquedotto che si costruì, per portare l’acqua nella parte alta di Perugia dal vicino Monte Pacciano.
La realizzazione dell’opera fu affidata a Giovanni e Nicola Pisano, scultori di grande fama per l’epoca, e a Fra’ Bevignate da Cingoli che aiutò i due nella progettazione.
I lavori iniziarono nel 1275 e terminarono tre anni dopo.
L’attuale versione è il frutto del rifacimento avvenuto dopo il terremoto che scosse Perugia nel 1348.
Nei primi anni duemila la Fontana Maggiore fu sottoposta a un lungo intervento di restauro, tanto da essere protetta da una grande campana trasparente, per poi vederla restituire ai perugini e al mondo intero in tutto il suo splendore.

foto Giovanni Dall’Orto

Guardando la Fontana Maggiore nel dettaglio, si nota che è composta da due vasche poligonali, la più piccola disposta entro quella basale.
La statua principale e quelle minori rappresentanti alcune  Ninfe si trovano in cima alla fontana.
Interessanti, poi, sono i bassorilievi della vasca inferiore, che rappresentano le arti, i mesi dell’anno e altre simbologie.
Sulla vasca superiore, invece, ci sono altre raffigurazioni di santi cristiani, personaggi della Bibbia e altri».

Lunedì Rai: i Vichinghi a “Passato e Presente”, Perugia per la “Storia delle nostre città”

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, lunedì 28 settembre, tra i programmi Rai vi segnaliamo: a “Passato e Presente” si parlerà dei grandi viaggi dei Vichinghi mentre “Storia delle nostre città” va a Perugia.

A “Passato e Presente” l’era dei Vichinghi: i grandi viaggi degli uomini del Nord
Nel giugno 793, un gruppo di vichinghi provenienti dalla Norvegia saccheggia il monastero di Lindisfarne, sulla costa orientale dell’Inghilterra. È da questa data che si fa convenzionalmente iniziare l’era vichinga: a “Passato e Presente”, in onda lunedì 28 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano il professor Tommaso Di Carpegna e Paolo Mieli. L’assalto al cenobio inglese è preceduto da almeno 200 anni di rotte commerciali e di razzie, ma è tra l’VIII e il IX secolo che si assiste a una straordinaria espansione. I vichinghi, detti anche Normanni – “uomini del nord”, assediano Parigi, giungono fino in Groenlandia e poi ancora oltreoceano fino al Labrador canadese. A Est invece, attraverso i grandi fiumi russi, giungono fino a Bisanzio e a Bagdad, commerciando in pelli, pesce essiccato ed ambra. Le loro razzie finiscono quando, a mano a mano, diventano stanziali. La progressiva cristianizzazione eroderà l’identità di questo popolo, ma non cancellerà l’eredità lasciata dal loro passaggio in tutta Europa. 

Storia delle nostre città: Perugia, tra papato e nobiltà
Quando ci si avvicina a Perugia ci si sente trasportati indietro nel tempo fin dentro il cuore stesso del medioevo: una città magica e incantevole la cui storia si respira ad ogni angolo di strada. Una storia iniziata quasi tre millenni fa quando gli umbri costruirono il primo insediamento urbano nell’area in cui oggi sorge la città e raccontata dal nuovo appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 28 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Fu però con l’arrivo degli etruschi che Perugia crebbe di importanza diventando uno dei punti di riferimento di quell’antico centro Italia. La memoria del primitivo insediamento è ancora oggi visibile nella cinta muraria risalente al IV secolo a.C., il cui simbolo è proprio L’Arco Etrusco. L’avvento di Roma segnò la fine del dominio etrusco. La città umbra si oppose nettamente all’avanzata dell’Impero, al quale però dovette piegarsi dopo la sconfitta subita nella battaglia di Sentino, nel 295 a.C. Da quel momento la città divenne un florido Municipio romano con il nome di “Augusta Perusia”. Dopo la caduta di Roma, Perugia fu rasa al suolo dai Goti di Totila nel 547 dopo Cristo, poi conquistata dai Bizantini e divenne uno dei capisaldi del loro dominio contro l’espansione del Ducato Longobardo di Spoleto. La città restò bizantina fino all’VIII secolo quando passò sotto il potere ecclesiastico e, quando nell’anno Mille si costituì in libero Comune, restò alleata del Papato. Nel XIV secolo l’amicizia con la Chiesa di Roma si deteriorò irrimediabilmente quando i perugini distrussero Foligno, città alleata del Papa: da quel periodo la storia di Perugia è stata un susseguirsi di lotte intestine, congiure, tradimenti e guerre fino a quando, con Papa Paolo III, nel 1531, il controllo della Chiesa divenne definitivo. Da quel momento Perugia venne di fatto privata di ogni libertà e autonomia e tutti i tentativi di ribellarsi al potere pontificio vennero puniti con nuove stragi e distruzioni, finché nel 1860 fu unita al Regno d’Italia. Di tutta questa storia oggi rimangono meravigliosi palazzi, chiese, conventi, piazze, fontane e tutta lo splendido patrimonio artistico e architettonico che rende la città una delle perle più preziose del centro Italia. 

Perugia: Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia

Riceviamo e pubblichiamo
Dopo il rinvio causato dall’emergenza Coronavirus, dal 18 settembre prende il via “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”, la mostra organizzata dalla Fondazione CariPerugia Arte e dall’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci per rendere omaggio all’artista a 500 anni dalla sua scomparsa. Tra reale e virtuale Raffaello animerà le sale di Palazzo Baldeschi.
Affresco di San Severo

La Fondazione CariPerugia Arte e l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” vogliono rendere omaggio a Raffaello Sanzio a 500 anni dalla sua scomparsa con la mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” che, rinviata a causa dell’emergenza Covid-19, aprirà i battenti il 18 settembre a Palazzo Baldeschi a Perugia.
Fra le manifestazioni riconosciute dal Comitato Nazionale “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” è parte del percorso “Perugia celebra Raffaello” e si inserisce nel più ricco programma di celebrazioni “Raffaello in Umbria”, coordinato dal Comitato organizzatore regionale.
Tra reale e virtuale: è così che Raffaello abiterà le sale di Palazzo Baldeschi al Corso fino al 6 gennaio 2021.

Pietro Vannucci detto il Perugino, Madonna col Bambino e due cherubini, 1490 circa

Il sommo artista italiano arriverà infatti in una versione digitale senz’altro coinvolgente, e i visitatori potranno persino vederlo mentre disserta con suo padre e con il suo maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino. La cosa eccezionale è che si potranno ammirare, a Perugia, tutte ma proprio tutte le opere legate all’Umbria, oggi conservate nei più importanti musei del mondo. Non solo: la sua eredità artistica verrà raccontata attraverso la produzione dei grandi maestri di cui fu fonte di ispirazione.
La mostra infatti è divisa in due sezioni: la prima a cura di Francesco Federico Mancini, con la regia della Fondazione CariPerugia Arte e il contributo della Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche e dell’Archivio di Stato di Perugia, la seconda dal sottotitolo “L’Accademia di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” realizzata dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e curata da Alessandra Migliorati, Stefania Petrillo e Saverio Ricci, con il coordinamento di Giovanni Manuali, conservatore dei Beni dell’accademia.

RAFFAELLO IN UMBRIA
Raffaello nel capoluogo umbro ha trascorso più o meno sei anni della sua vita, dal 1500 al 1505 circa. Perugia e Città di Castello, rappresentano i luoghi dell’Umbria dove ha mosso i primi passi e svolto una parte significativa della sua formazione artistica, iniziata quando il padre Giovanni Santi chiese a Pietro Vannucci di accettare il figlio nella sua bottega per perfezionarsi nell’arte della pittura. Come è noto, le uniche due opere ancora conservate in Umbria sono il Gonfalone della Trinità, nella Pinacoteca comunale di Città di Castello e l’affresco di San Severo presso l’omonima cappella annessa alla chiesa camaldolese, oggi di proprietà del Comune di Perugia.

A Palazzo Baldeschi prenderà vita un’esperienza immersiva dove si potranno ammirare in sequenza tutte le opere umbre del Maestro – se ne contano ad oggi dodici – permettendo ai visitatori di esplorarne anche i dettagli, accompagnati da informazioni lette da una voce narrante. L’esperienza emozionale e innovativa di questa parte multimediale della mostra è data proprio dall’intreccio tra suggestioni visive e sonore. Ecco dunque scorrere le immagini delle opere umbre del grande maestro del Rinascimento: la Pala di San Nicola da Tolentino – oggi ridotta in frammenti e ricostruita virtualmente attraverso alcuni disegni autografi di Raffaello e una copia settecentesca – e a seguire il Gonfalone della Trinità, la Crocefissione Mond, lo Sposalizio della Vergine messo a confronto con l’opera omonima del Perugino, la Pala Colonna, la Pala degli Oddi e la Pala Ansidei. E ancora la Madonna del Libro, più nota come Conestabile, l’affresco di San Severo, la Deposizione Baglioni, la Madonna con il Bambino e i Santi – pala d’altare nota anche come Madonna di Foligno – e, infine, l’Incoronazione della Vergine, opera realizzata da Giulio Romano e Giovan Francesco Penni su disegno di Raffaello. In un’altra sala del palazzo, sempre grazie alla magia degli effetti multimediali, partendo da famosi ritratti alcuni attori in costume rinascimentale porteranno in scena il pittore urbinate attraverso due dialoghi: il primo (siamo nel 1494), è una conversazione che vede un Raffaello undicenne portato dal padre Giovanni Santi presso la bottega del Perugino, a cui viene chiesto di accoglierlo tra i suoi allievi.

Il Pintoricchio, Madonna con il Bambino e san Giovannino

Il secondo, a questo punto Raffaello ha 21 anni, è un confronto con il Perugino che ruota intorno ai due capolavori che raffigurano lo Sposalizio della Vergine. Fiore all’occhiello della mostra tre prestigiose opere del Rinascimento umbro appartenenti alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e realizzate da tre maestri a cui Raffaello si ispira e con i quali si relaziona quando arriva in Umbria: la Madonna col Bambino e due cherubini di Perugino, la Madonna con il Bambino e San Giovannino di Pintoricchio e il Santo Stefano lapidato di Luca Signorelli.

L’EREDITA’ DI RAFFAELLO IN ACCADEMIA
La sezione della mostra, dal titolo “L’Accademia di Perugia e Raffaello: da Minardi e Wicar al Novecento” si articola in quattro parti tematiche e cronologiche che vogliono mostrare e dimostrare come, per tutto l’Ottocento, Perugia, grazie alla presenza di Tommaso Minardi, fu un epicentro insieme a Roma della corrente purista e del ritorno all’arte di ispirazione religiosa. L’Accademia infatti fu un vivaio di talentuosi pittori che rielaborano la lezione degli antichi maestri, Perugino e Raffaello prima di tutti, attualizzandone modelli e stile, interpretando quel gusto neo-rinascimentale, molto apprezzato anche dal collezionismo e dal mercato internazionali dell’epoca.

Jean-Baptiste Wicar, Lo Sposalizio della Vergine, 1822

Dopo un’antologia di autoritratti degli artisti che si ispirarono a Raffaello, il percorso espositivo si snoda in tre sezioni rispettivamente dedicate a Il culto di Raffaello tra classicismo e purismo, con opere della scuola di Baldassare Orsini, di Tommaso Minardi e di Wicar; Raffaello ‘docet’: la copia e l’invenzione, che ripercorre la lunga stagione dell’Accademia di Perugia fiorita sulla feconda eredità lasciata da Tommaso Minardi; Raffaello nelle arti applicate e nella decorazione murale, che presenta al pubblico una variegata e sorprendente scelta di opere dagli inizi del XIX secolo al primo Novecento.
La mostra sarà corredata da uno speciale catalogo “COVID free”, realizzato da Fabrizio Fabbri Editore con un innovativo sistema di stampa certificato capacedi abbattere la carica batterica e alcuni tra i principali agenti microbici e fungini, sviluppato con lo stampatore Graphic Masters in collaborazione con tre laboratori di analisi specializzati.

Titolo: “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia”
Organizzazione: Fondazione CariPerugia Arte e Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”
Sede: Palazzo Baldeschi - Corso Vannucci, 66 - 06121 Perugia
Date: 18 settembre 2020 – 6 gennaio 2021
Info e prenotazioni: Tel: 075 5734760 - palazzobaldeschi@fondazionecariperugiaarte.it
Sito Internet: www.fondazionecariperugiaarte.it
Facebook: @fondazionecariperugiaarte
Twitter: @CariPerugiaArte
Instagram: cariperugiaarte
#PerugiacelebraRaffaello #RaffaelloinUmbria

Entra anche tu nello staff di Eurochocolate 2020!

Riceviamo e pubblichiamo
Aperte le selezioni per 450 tra venditori, promoter, hostess, standisti e animatori per Eurochocolate 2020 in programma a Perugia dal 16 al 25 ottobre.

Entra anche tu a far parte dello staff di Eurochocolate, giunto quest’anno alla sua 27esima edizione.  Sono infatti aperte le candidature per la selezione del personale che sarà impiegato nell’evento più goloso, in programma a Perugia dal 16 al 25 Ottobre 2020.

Al claim Choco di Parole, scelto per accompagnare la promozione del popolarissimo Festival Internazionale del Cioccolato, farà eco la parola d’ordine prudenza, prioritaria quanto imprescindibile in questo periodo storico.
Eurochocolate è quindi pronta a individuare circa 450 collaboratori per i ruoli di venditori, promoter, hostess, standisti e animatori presso i numerosi punti vendita e le aree di animazione firmati dalle più importanti aziende del cioccolato e non solo, che saranno coinvolte in attività commerciali, promozionali, ludiche, di intrattenimento e di degustazione.

I candidati dovranno aver compiuto i 18 anni e aver conseguito il diploma, avere una spiccata propensione al contatto con il pubblico, capacità relazionali, cordialità, disponibilità e una buona proprietà di linguaggio. Costituirà titolo preferenziale la conoscenza della lingua inglese. È inoltre richiesta la residenza o domicilio nella provincia di Perugia, almeno durante i giorni dell’evento.
Per candidarsi è sufficiente collegarsi al sito www.eurochocolate.com, accedere alla sezione  Lavora con noi, seguire le indicazioni e compilare i campi suggeriti. Ogni candidato ritenuto idoneo a partecipare ai colloqui di selezione, in programma nella prima metà di settembre, riceverà un’e-mail di risposta completa di tutti i dettagli, tra cui la data e l’orario della convocazione. Sono previsti anche colloqui a distanza.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a selezioni2020@eurochocolate.com.

Domenica Rai: Overland, Perugia, Giappone e la Tuscia

Riceviamo e pubblichiamo
Domani, domenica 25 luglio, tra la programmazione Rai vi proponiamo su Rai1 le ultime fasi di “Overland” mentre Livio Leonardi ci porta a Perugia con “Paesi che vai”. Su Rai5 nuova puntata del Giappone visto dal cielo mentre per “Di là dal fiume e tra gli alberi" si va nella Tuscia.

Dal Marocco all’Italia con “Overland”: le ultime fasi dell’avventura
Un breve passaggio in Senegal e Mauritania, sulla via del rientro verso l’Italia, per poi raggiungere il Marocco: tappe del viaggio di “Overland“, in onda domenica 26 luglio alle 7.05 su Rai1. Al confine nella zona detta di nessuno, il Western Sahara, il viaggio pare arrestarsi per qualche giorno: oltre all’orario ridotto della dogana durante il Ramadan, c’è una manifestazione di camionisti fermi da oltre 50 ore, che bloccano chiunque abbia intenzione di passare. Un’ingegnosa strategia permette però di superare l’ostacolo. Si ha, quindi, modo di visitare le meravigliose città di Essaouira, Marrakech e Casablanca, e di assaggiare i loro piatti, alcuni dei quali molto forti e particolari. E di scoprire a malincuore che l’autentica tradizione sta lasciando il posto alla modernizzazione e al turismo. Il team si concede un ultimo offroad nel deserto di Agafay, e un ultimo immancabile insabbiamento. Poi, lungo le chilometriche autostrade asfaltate che lo riportano in Italia, si tirano le fila di questa incredibile avventura che sta volgendo al termine. Un’inaspettata quanto piacevole accoglienza dei Pistonieri di Badia Calavena anticipa il bentornato che attende al cospetto dell’Arena di Verona, dove il team sfoggia la sua carovana arancione e un sorriso che racconta le avventure di oltre 45.000 chilometri macinati in quasi 9 mesi di viaggio.

A Perugia con “Paesi che vai” a scoprire la nobile casata dei Baglioni 
Perugia, un piccolo gioiello italiano arroccato sul crinale dei colli che si diramano dal suo centro storico: è la meta di “Paesi che vai…”, il programma di Livio Leonardi, in onda domenica 26 luglio alle 9.40. su Rai1. Nel suo punto più alto, Porta Sole, il capoluogo umbro raggiunge i 494 metri d’altezza, caratteristica per la quale s’impone come la città italiana più popolata fra quelle situate a un’altitudine superiore a 250 metri. La trasmissione, che gode del Patrocinio del MIBACT, questa settimana farà scoprire la nobile casata dei Baglioni, che governò la città dal 1438 al 1540: più di un secolo nel cuore del glorioso Rinascimento italiano. In questo periodo lasciarono un profondo segno nella città artisti del calibro del Perugino e di Pinturicchio, e si formò anche il grande Raffaello Sanzio – di cui proprio quest’anno si celebra il 500° anniversario della scomparsa.
Curiosando tra i luoghi più suggestivi e scenografici si arriverà a una delle vette più affascinanti e misteriose che hanno visto protagonisti proprio i Baglioni, fra intricate e cruente rivalità familiari. Il viaggio poi proseguirà “dentro” alcune immagini televisive e cinematografiche che hanno portato al grande pubblico le bellezze e le eccellenze di Perugia: da “Il nome della rosa” a “Luisa Spagnoli” – perugina doc – e alla brillante pellicola “Fumo di Londra” con Alberto Sordi. Si chiude alla Cascata delle Marmore, una delle più alte e famose d’Europa, tra incantevoli bellezze naturali e sport.

Il Giappone visto dal cielo: le isole del tesoro
Kyushu è la terza isola del Giappone per grandezza, dopo Honshu e Hokkaido. È un’isola dalla forte attività vulcanica e geotermica, per questo ospita anche numerose stazioni termali. La più importante, e più famosa, è Beppu. L’ultimo episodio della serie in prima visione girata in 4K “Il Giappone visto dal cielo”, in onda domenica 26 luglio alle 21.15 su Rai5 (canale 23), svela rituali e piccoli segreti di una delle attività più amate dai giapponesi: la visita agli onsen, i centri termali naturali

“Di là dal fiume e tra gli alberi”: Tuscia, sogni e favole
La Tuscia appare come un sogno, dentro un altro sogno. Un luogo di magia, come racconta il documentario di Giuseppe SansonnaTuscia, sogni e favole”, in onda in prima visione domenica 26 luglio alle 22.10 su Rai5 (canale 23) per la seconda stagione della serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Stando a certe carte cinquecentesche, sono i figli di Noè, ritratto in abiti papali, a fondare Viterbo, da precursori del popolo etrusco. Anche i mostri di pietra di Bomarzo sono gli arcani frammenti di una mappa, sognata da Vicino Orsini, per orientarsi nella selva oscura dell’esistenza. Sospesi tra umano e divino, come le streghe che ancora sembrano volteggiare sul lago di Bolsena, inseguite con lo sguardo da pescatori e artisti. Per gli uni e per gli altri, il lago è sostentamento e ispirazione. Pier Paolo Pasolini ritrovava, nella sua torre di Chia, il proprio Medio Evo interiore, vicino e lontanissimo da quello del Brancaleone di Monicelli e Gassman, girato in larga parte in una Tuscia non ancora contaminata dall’industrializzazione.Federico Fellini, invece, trasformò Viterbo nella Rimini vitellona dei suoi ricordi. Forse per capire la Tuscia, bisogna percorrerla a piedi, perdendosi nelle sue forre, in quegli anfratti che sembrano cambiare forma dopo ogni passo umano. Rimanendo identici a se stessi, da secoli.

Perugia: il Museo di Palazzo Baldeschi ha riaperto ai visitatori

Riceviamo e pubblichiamo
È tornato ad accogliere i visitatori con le sue splendide sale e i suoi tesori d’arte il Museo di Palazzo Baldeschi a Perugia, lo spazio espositivo gestito dalla Fondazione CariPerugia Arte.Da settembre una mostra dedicata a Raffaello.

Dopo quattro mesi ha riaperto al pubblico lo scorso 10 luglio il Museo di Palazzo Baldeschi al Corso, nel centro storico di Perugia, in attesa della mostra “Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia” che verrà inaugurata il 18 settembre 2020.

L’antica residenza nobiliare di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, le cui origini risalgono alla fine del Trecento, si caratterizza per un magnifico piano nobile affrescato ed ospita prestigiose collezioni d’arte che la Fondazione ha voluto condividere con la città di Perugia e con i suoi visitatori, creando uno spazio multidisciplinare e un polo di attrazione in cui l’arte, nelle sue varie forme, è protagonista assoluta.
Durante i giorni di chiusura – commenta la presidente Cristina Colaiacovo – ci siamo subito riorganizzati proseguendo nella nostra attività di valorizzazione del patrimonio artistico di cui disponiamo attraverso una serie di iniziative online che, in particolar modo per coloro che ancora non potranno tornare a visitare di persona il nostro museo, sono disponibili sui nostri canali social e sul sito www.fondazionecariperugiaarte.it. Parallelamente, in vista della riapertura che finalmente possiamo annunciare, si è lavorato per programmare al meglio e nel massimo rispetto delle norme anti Covid gli ingressi al percorso museale, prevedendo visite contingentate e preferibilmente con prenotazione anticipata”.   

Nelle sale al Terzo e al quarto piano del Palazzo, sottoposti ad accurati interventi di restauro, è ospitata la storica raccolta di opere d’arte della Fondazione che spazia dal 1400 al 1900 e che, compresi i vari lasciti che l’hanno impreziosita negli anni, è costituita da oltre 200 pezzi tra dipinti, sculture e disegni di prestigiosi artisti, tra i quali spiccano maestri come Perugino, Pinturicchio, Signorelli, Matteo da Gualdo e Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno. Una sezione monografica è riservata a Gian Domenico Cerrini, pittore a cavallo tra classicismo e barocco, mentre per l’arte contemporanea tra gli altri è presente Gerardo Dottori, tra i massimi interpreti del Futurismo e maestro dell’aeropittura. 
Si compone di oltre settecento opere, comprese tra il XVI e il XX secolo, la preziosa e senz’altro originale Collezione Alessandro Marabottini allestita con le opere raccolte nell’arco di una vita e donate alla Fondazione dal collezionista fiorentino, a lungo docente di storia dell’arte presso l’Università di Perugia. 

La peculiarità del percorso espositivo sta nel fatto che a partire dal grande atrio d’accesso al secondo piano del palazzo il visitatore è accolto dalla ricostruzione della dimora nobiliare abitata dai Marabottini in Firenze, le cui stanze sono state riprodotte quasi fedelmente.
Il Museo espone infine la Raccolta di Maioliche Rinascimentali della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Composta da circa 150 pezzi è unica al mondo per qualità e rarità delle opere che la compongono.

Anche i bimbi di Eurochocolate #distantimavicini

Riceviamo e pubblichiamo
Anche i due bambini simbolo di Eurocholate si adeguano al periodo e… prendono le distanze!

Lo hanno fatto per primi alcuni grandi marchi come McDonald’s, Audi e Coca Cola che unnamed (1)hanno modificato il loro logo distanziando graficamente alcuni elementi chiave.
Eurochocolate non vuole essere da meno nel trasmettere l’importante messaggio  #distantimavicini e così nei giorni scorsi ha veicolato sui propri canali web e social il suo logo opportunamente rivisitato, con i protagonisti – i due celebri bambini – ben distanziati l’uno dall’altro.
La stessa operazione è stata fisicamente compiuta presso il flag store Eurochocolate di Piazza IV Novembre a Perugia, dove – approfittando di uno dei periodici sopralluoghi tecnici – le maxi riproduzioni dei due bimbi, da sempre ben visibili nella vetrina unnamed (2)prospiciente la Fontana Maggiore, sono state distanziate (qui il video).
Come tutti i bravi cittadini – dichiara Eugenio Guarducci, Presidente di Eurochocolate – anche i nostri bambini osservano scrupolosamente le misure suggerite dal Governo. E continueranno a farlo fino al 13 Aprile rinunciando anche alla passeggiata sotto casa con il loro papà!
Aggiornamenti e news sui canali social di Eurochocolate:
Facebook: Eurochocolate.official
Twitter: @faceciok
Instagram: @Eurochocolate

Chiusura delle Scuole? Arriva Choco in Casa!… mettetevi in Choco

Riceviamo e pubblichiamo
Eurochocolate invita i bambini a giocare con la fantasia e il cioccolato. E li premia con un goloso omaggio!

La chiusura delle scuole fino al 15 Marzo pone il problema per le famiglie di come intrattenere soprattutto i bambini più piccoli, in particolare quelli che frequentano unnamed (7)le Scuole dell’Infanzia e Primarie, per i quali la didattica a distanza non sarà probabilmente facile da organizzare in breve tempo.
Ecco allora che Eurochocolate, per dare un piccolo contributo volto a superare questo momento, ha pensato di mettere a punto un laboratorio creativo a distanza che permetterà loro di trascorrere un po’ di tempo in allegria, divertendosi a colorare le curiose casette Choco in Casa.
Ogni singola casetta potrà quindi diventare lo scrigno per contenere del buon cioccolato, che i giovanissimi artisti riceveranno in omaggio recandosi, a partire da domani Sabato 7 Marzo, assieme ai propri genitori o nonni, in uno dei due negozi Eurochocolate di Piazza IV Novembre, a Perugia.
L’invito, facile da accogliere dai bambini e bambine di Perugia e dintorni è comunque unnamed (8)esteso ai loro coetanei di tutta Italia che visiteranno la Città del Cioccolato tra domani e il 15 Ottobre ovvero a ridosso dell’apertura della 27ª edizione di Eurochocolate (16-25 Ottobre) .
La dolce kermesse perugina avrà quest’anno come tema il  Choco di Parole e il progetto Choco in Casa, firmato Costruttori di Dolcezze, tornerà protagonista dell’offerta Chococard e di altri golosi laboratori dedicati a un target famiglia.
Partecipare a Choco in Casa è semplice: sul sito di Eurochocolate (www.eurochocolate.com/chocoincasa)  è scaricabile da oggi un pdf che potrà essere stampato su carta o cartoncino in formato A4 per poi essere colorato negli spazi indicati unnamed (1)e quindi ritagliato e piegato seguendo i tracciati. Per eseguire le varie fasi, sarà di supporto una sequenza grafica che le illustrerà passo a passo.
Per ritirare il goloso omaggio sarà sufficiente inviare la foto della casetta a  chocoincasa@eurochocolate.com o via whatsapp al numero 3533056712 indicando il nome del bambino o bambina che l’ha disegnata e la città di residenza. Tutte le foto delle casette inviate verranno pubblicate su un’apposita photogallery e condivise anche sulle piattaforme social di Eurochocolate.  Si unnamedraccomanda di non inviare foto raffiguranti il volto del bambino o della bambina che realizzerà la Choco in Casa.
Le prime casette, già pubblicate in anteprima sul sito, sono state colorate ieri pomeriggio da Alice, Anna, Edoardo, Letizia, Luca, Marco, Matilde e Roberto che sono alcuni dei figli di dipendenti, collaboratori e fan di Eurochocolate.
Genitori, nonni e bambini… che aspettate a mettervi in Choco?
Aggiornamenti e news sui canali social di Eurochocolate: Facebook: Eurochocolate.official