Dall’Elba all’isola di Montecristo: ripartono le visite guidate

Riceviamo e pubblichiamo
Un viaggio tra natura e mistero, nei luoghi che hanno ispirato uno dei più celebri romanzi di Dumas. Partenza da Porto Azzurro alla scoperta di una delle più importanti aree protette europee. Si sono aperte il 28 gennaio le prenotazioni online per il calendario 2021 per vivere un’esperienza indimenticabile durante il soggiorno all’Isola d’Elba.

Ci sono luoghi leggendari, parte di un immaginario comune, che ispirano da sempre storie misteriose e indimenticabili. Se siete amanti dell’avventura e desiderate  partire alla scoperta di una natura incontaminata e selvaggia, non perdete la possibilità di lasciarvi guidare verso l’Isola di Montecristo, la più misteriosa delle isole del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, a poche miglia dall’Isola d’Elba, sua porta di accesso naturale.
Quella che Montecristo propone è un’esperienza esclusiva e immersiva. Infatti, sono meno di 2.000 le persone che ogni anno possono attraccare qui, grazie anche al supporto operativo del Comando Carabinieri per la tutela della biodiversità dei Parchi (Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica) che ne garantisce la tutela e il mantenimento a Parco Nazionale dello Stato e a sito di interesse comunitario per l’Unione Europea.
La protezione della totalità dei suoi poco più di 10 chilometri quadrati e di tutto lo spazio marino fino a un chilometro dalla costa ne fa un luogo incontaminato e selvaggio, dove la natura e i suoi ritmi sono gli indiscussi padroni.

Le escursioni giornaliere sono consentite a un numero limitato di persone per garantire il mantenimento della Biodiversità dell’Isola e in presenza di Guida autorizzata: un rigore necessario a beneficio di tutti per mantenere l’integrità della fauna e della flora che abitano Montecristo, patrimonio naturale universale. Una volta giunti sull’isola, non è possibile muoversi in autonomia, ma seguendo le indicazioni della guida si intraprendono tre differenti sentieri, gli unici percorribili, di cui variano durata e difficoltà (da due a quattro ore, da facile a impegnativo). Durante la permanenza su Montecristo non è permesso pescare o fare il bagno o ancora pernottare.
QUALCHE INFORMAZIONE SU MONTECRISTO
Montecristo è una delle sette isole dell’Arcipelago Toscano di cui l’Elba è la principale. La maggior parte del territorio (sia di terra sia di mare) è protetto per garantire l’incolumità del patrimonio naturalistico e faunistico. Conosciuta dal tempo dei greci con il nome di Oglasa, è divenuta poi Monte Giove in epoca romana e ha assunto il nome di Monte Christi in epoca medievale per via della presenza di monaci che abitavano l’isola. In particolare, San Mamiliano visse da eremita proprio qui fino al 460. La sua storia arriva fino a noi passando attraverso il celebre capolavoro di Alexandre Dumas che ambientò qui parte del Conte di Montecristo. Nel 1899 l’isola divenne una riserva di caccia esclusiva di Vittorio Emanuele III di Savoia, e tale è rimasta fino all’istituzione della Riserva Naturale.

INFORMAZIONI PRATICHE PER LA VISITA
La visita, organizzata dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano in accordo e con il supporto operativo del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica, prevede la partenza da Porto Azzurro (tranne il 18 giugno e il 10 settembre). Sono previste 25 date. La prima uscita è fissata per il 13 marzo, ultima il 25 settembre. Ogni data del calendario consente la visita a 75 persone. Età minima dei partecipanti 12 anni. È consigliato essere forniti di acqua e di pranzo al sacco. È obbligatorio essere dotati di calzature adeguate: scarponcini da trekking con suola scolpita e caviglia alta, oltreché di abbigliamento comodo e adeguato alle attività escursionistiche. In mancanza di calzature idonee, a giudizio delle Guide Parco, potrebbe essere negata la partecipazione alla visita. È fatto divieto assoluto di balneazione.
COSTI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Il costo dell’escursione è di 120 € a persona. Le escursioni del 18 e del 25 settembre prevedono una permanenza più lunga sull’isola, con un costo di € 135. I costi sono comprensivi di trasporto marittimo a/r, ticket di accesso area protetta, servizio Guida Parco. In caso di condizioni meteo avverse saranno proposte date di recupero.

Per informazioni e prenotazioni:
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Info Park tel. +390565908231
https://prenotazioni.islepark.it/montecristo/
Organizza il tuo viaggio all’Isola d’Elba partendo da questa idea! L’isola d’Elba è facilmente raggiungibile in aereo e in traghetto dal porto di Piombino in un’ora di navigazione. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.visitelba.info.
Per sapere di più sul Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e le riserve Unesco:
http://www.islepark.it/
http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/ecological-sciences/biosphere-reserves/europe-north-america/italy/tuscan-islands/
http://www.minambiente.it/pagina/le-aree-mab-italia
Scopri di più su Visit Elba al sito www.visitelba.info e nel blog blog.visitelba.info
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Isola d’Elba: viaggio nello straordinario mondo animale

Riceviamo e pubblichiamo
Fenicotteri, cetacei, rapaci, api operose, eleganti farfalle: preparatevi all'incontro con alcune delle creature più affascinanti dell’isola.

macaone-e-valeriana-©CarenoTerra

macaone e valeriana – ©Careno Terra

Un’antica leggenda narra che quando la Venere Tirrenica nacque dagli abissi marini, la collana di perle che portava al collo si ruppe e le gemme, spargendosi nel mare, diedero vita alle isole dell’Arcipelago Toscano e tra queste all’Isola d’Elba.
Oggi, l’Elba è il cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, un’area protetta che si estende per circa 180 kmq, e della Riserva della Biosfera MaB UNESCO, un prestigioso programma dedicato alle risorse della biosfera e alla tutela delle riserve naturali.

coppia-fenicotteri-©ArcipelagoNetwork

fenicotteri – ©ArcipelagoNetwork

Qui, tra i profumi della macchia mediterranea, l’Elba ospita una vivace e originale varietà di fauna selvatica: dai fenicotteri ai fieri rapaci, come il falco pellegrino, alle operose api; dalla piccola lucertola muraiola, endemica dell’Elba, alle colorate farfalle.
Proprio queste creature affascinanti sono ospiti e protagoniste del Santuario delle farfalle, creato in una zona nei pressi del Monte Capanne.
Un sentiero tematico che racconta la vita delle farfalle, un mondo magico dove prati e zone rocciose si animano tra lo sbattere di ali della Lycaeides villai e della Coenonympha elbana, due specie endemiche delle isole toscane.

giasone-e-fico-d'india-©CarenoTerra

giasone e fico d’india – ©Careno Terra

Un luogo dove fragili e splendidi esemplari si incontrano, definito “santuario” per la sua sacralità, che costituisce un ambiente ideale per la vita di queste farfalle uniche e dove è stata registrata la presenza di oltre 50 specie, alcune molto particolari e diverse rispetto a quelle presenti nelle zone vicine.
Tra le più incredibili la vistosa Cleopatra dai colori sgargianti, la Tecla della quercia dalle ali blu scuro, le variopinte ed eleganti Giasone, Podalirio e Macaone. Inoltre, è stata osservata la Vanessa multicolore, che non si registrava all’Elba dal 1916 e veniva ormai considerata estinta!
Nel 2019, grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori, Legambiente, Parco Nazionale e l’associazione culturale le Macinelle, è stata inaugurata una nuova area del Santuario delle farfalle: l’Oasi della farfalla di San Piero, l’unica area al mondo dove vive la rara farfalla di San Piero, grazie alla presenza delle piante nutrici, le Aristolochie.

Isola d'Elba

farfalla lavanda – foto R. Ridi

Continuando a volare tra la natura dell’Elba, si arriva anche all’Orto dei semplici dell’Eremo di Santa Caterina, in cui “l’uomo che sussurra alle api” – Roberto Ballini, classe 1944, ex ciclista professionista – si prende cura delle arnie. Negli anni Ballini ha sviluppato un sistema di comunicazione con i preziosi impollinatori che distinguono due differenti frequenze sonore.
Attraverso queste modulazioni di voce riesce a dialogare con loro impartendo semplici indicazioni, in armonia con l’incredibile biodiversità dell’Orto dei Semplici, un luogo quasi mistico e di grande essenzialità che conserva esemplari di piante autoctone dell’isola, tra cui anche sei varietà rare di frutti originari dell’Elba, come il Pero Angelica dell’Elba o il Pesco Sanguigno settembrino dell’Elba.
L’ambiente marino dell’Isola, incontaminato e attraversato da correnti ricche di cibo, ospita una sorprendente varietà di forme di vita.

Isola d'Elba

balenottero – foto R.Ridi

Già dalla riva si possono scorgere i primi pesciolini e poi, nuotando al largo con la maschera, si possono ammirare praterie di posidonie, triglie di scoglio e castagnole; polpi sinuosi e cavallucci marini; rombi e barracuda; pesci luna, gorgonie e aragoste.
Ma i protagonisti del mare sono i cetacei, come le stenelle e i tursiopiche spesso vengono avvistati intorno all’isola e che con un po’ di fortuna è possibile ammirare anche da vicino durante piacevoli escursioni in barca.

delfini-©DanieleFiaschi

delfini – ©Daniele Fiaschi

L’Elba è anche un punto di riferimento per gli appassionati di birdwatching grazie alla ricchissima avifauna costituita da uccelli stanziali e migratori. Tra gli ambienti più ricchi di vita si segnalano: capo d’Enfola, dove le scogliere offrono un riparo agli uccelli e sono perfette per ospitare i nidi del Gabbiano Reale; il Monte Capanne e il Monte Serra, luoghi ideali per osservare il volo sontuoso dei rapaci. Tra quelli che nidificano sull’isola è d’obbligo segnalare il più veloce predatore alato, il falco pellegrino, ma si possono trovare anche il barbagianni, il gheppio, il gufo comune e la poiana. Di grande richiamo sono le colonie di berta maggiore e minore e di gabbiano corso. A testimonianza delle importanti risorse biologiche che il territorio dell’Isola d’Elba offre, il bacino delle antiche saline di San Giovanni torna ad ospitare i fenicotteri rosa, già avvistati negli anni scorsi e ancora una volta conferma della ricchezza di vita dell’area della Baia di Portoferraio popolata anche da aironi, pavoncelle e chiurli.

fenicotteri-rosa-©ArcipelagoNetwork

fenicotteri rosa – ©ArcipelagoNetwork

Non meno preziosi, il Monte Calamita e il già citato Monte Capanne sono siti di grande importanza per il loro valore naturalistico. Il Calamita si è accreditato nel corso della storia come luogo di assoluta suggestione per la rarità delle specie ospitate: tra gli arbusti della macchia mediterranea si possono scorgere capre selvatiche e lepri, mentre dalla sommità è possibile avvistare una delle più vaste colonie di gabbiano reale (Punta Calamita è anche detta Costa dei Gabbiani, per la presenza dei numerosi nidi). Sul Capanne, invece, potreste imbattervi nella martora lungo i sentieri che in alcune stagioni dell’anno regalano lo spettacolo della fioritura della viola corsica ilvensis, specie endemica dell’Isola dell’Elba.
http://www.visitelba.info