Oggi il nostro redattore Jacopo Scafaro torna a raccontare di Lorenzo Pozzi, che ci presenta i suoi panettoni, con una new entry, per preparaci al Natale 2021.
Panettone… che bontà!
Con i canditi o senza, classico, con cioccolato, con pistacchio o con sapori fruttati: c’è a chi piace in un modo, chi in un altro, ma il panettone rimane sempre uno dei protagonisti più dolci del Natale. Durante le feste natalizie, infatti, sulle nostre tavole una fetta non manca mai, e oggi vi torno a raccontare di Lorenzo Pozzi e dei suoi panettoni, rigorosamente fatti a mano, che sono pronti e disponibile per allietare il Natale 2021.
Questa delizia del palato, una vera e propria opera d’ingegneria, é ampiamente diffusa in tutta Italia e ormai nel mondo intero perché semplice, genuino, versatile al condimento, sinonimo di famiglia allegra e felice.
Natale è anche cene, pranzi e panettone, che risulta essere odiato o amato per i canditi e l’uvetta che ne contraddistinguono il sapore.
Lorenzo anche quest’anno ci presenta i suoi panettoni: Panettone classico, Panettone cioccolato, Panettone cioccolato e pere, la “New Entry” Panettone “Arte” (fragoline di bosco e cioccolato fondente) e Panettone cioccolato e pistacchi.
Panettone Arte
Natale e panettone son strettamente collegati perché portano ogni anno la tradizione nelle nostre tavole e la tradizione dei panettoni di Lorenzo Pozzi merita d’essere provata.
Perciò quest’anno per Natale regalate e regalatevi un panettone, italiano, artigianale, in poche parole: un panettone di Lorenzo Pozzi.
Dalla cotoletta sbagliata al ghiacciolo, i piatti e gli ingredienti creati come “rimedio” che piacciono più degli originali. Si dice che sbagliando si impara, ma alle volte uno sbaglio si può rivelare un grande successo, anche migliore dell’originale.
In cucina capita spesso di sbagliare, ma la storia è piena di errori che si sono rivelati dei capolavori, apprezzati da tutti. Ultimo caso quello della cotoletta sbagliata nata nella capitale del piatto, Milano, nella cucina di un ristoratore. Matteo Stefani ha saputo trasformare quello che era nato come esperimento il suo marchio di fabbrica e il modo per sopravvivere alla crisi scatenata dalla pandemia lo scorso anno. Ma gli errori celebri in cucina sono molti, anzi molte ricette golose o prodotti sono nati da distrazioni, mancanze di ingredienti in cucina o addirittura per scherzo. Ecco le sette ricette sbagliate più riuscite di sempre.
Tarte Tatin Si racconta che a fine Ottocento una delle due sorelle Tatin, proprietarie dell’Hôtel-restaurant Tatin di Lamotte-Beuvron nella Loira in Francia, si sia dimenticata di mettere la pasta brisée nella teglia preparando la torta di mele. Invece di buttare tutto, mise la pasta sopra tutto e rovesciò la torta solo una volta finita la cottura. Il successo fu immediato e la torta di mele sbagliata divenne piatto simbolo dell’hotel e poi copiata in tutto il mondo.
Cotoletta Sbagliata La più giusta cotoletta sbagliata d’Italia nasce da una casualità in uno dei ristoranti della micro- catena di locali *Anche di Milano. Il macellaio chiede al proprietario Matteo Stefani di aiutarlo a smaltire braciole di maiale e lui chiede cosa possa farsene: “Cotolette”. “Un milanese come te che mi propone di fare la cotoletta con braciole di maiale, invece che con il vitello?”. E lui pronto: “Chiamala sbagliata allora!”. Così ha preso vita la cotoletta sbagliata: lonza di maiale, uova, pane panko, mandorle, arancia e cristalli di sale, fritta in burro immersione. Durante il 2020, con i ristoranti chiusi, Stefani ha iniziato a confezionare sottovuoto le sue famose cotolette spedendole in tutta Italia e in Europa.
Crêpes Suzette Anche un altro dolce d’Oltralpe, e famoso in tutto il mondo, è stato creato per un errore di distrazione. Nel 1895 Henri Charpentier, apprendista cuoco e cameriere del Monte Carlo Café di Parigi, bruciò la salsa di accompagnamento delle crepês. Molto probabilmente l’errore fu dettato dall’emozione: in sala ad attendere il dolce c’era il principe di Galles Edoardo, figlio della regina Vittoria. Assaggiando per curiosità il risultato, cuoco e aiuto cuoco lo trovarono buono e decisero di servirlo. I commensali ne furono entusiasti e chiesero di nominare il dolce con il nome dell’unica donna seduta a tavola, Suzette.
Corn Flakes Alzi la mano chi non li ha mai mangiati… A inventarli nel 1894 furono i fratelli Kellogg in un tentativo di creare un alimento per i pazienti del loro sanatorio. Durante la preparazione sorsero dei problemi tra i pazienti e i due dovettero abbandonare la preparazione. I semi di grano cotto divennero immangiabili, almeno com’erano allora. Decisero di lavorarli ancora, appiattendoli e ottenendo dei fiocchi granulari. Questi vennero tostati, zuccherati et voilà… i corn flakes conquistarono le tavole delle colazioni di tutto il mondo.
Gorgonzola È uno dei formaggi più gustosi, almeno tra quelli italiani la cui origine non è certa. Una delle storie più affascinanti rispetto alla sua nascita vuole che sia nato per sbaglio o meglio per una dimenticanza di un oste originario di Gorgonzola che avrebbe messo alcuni stracchini freschi in una cantina troppo umida e questi, invece di conservarsi, svilupparono rapidamente muffe verdi. Senza scorraggiarsi l’oste assaggiò il formaggio e scoprì che era buonissimo, lo servì nella sua osteria e da subito diventò molto richiesto.
Panettone Altro simbolo di Milano, il Panettone è il rimedio a un guaio accaduto nelle cucine di Ludovico Il Moro la vigilia di Natale, quando il cuoco bruciò il dolce. Il garzone del cuoco, Toni, cercò allora di improvvisare utilizzando gli ingredienti che aveva a disposizione per aggiustare l’impasto rimasto. Gli Sforza si innamorarono del risultato che chiamarono pan de Toni, da cui panettone. Seppure abbia tutto il sapore di una leggenda, è troppo affascinante per non credere che sia vera.
Ghiacciolo Tra gli errori “in cucina” più belli c’è la storia di Frank Epperson, un bambino di 11 anni che una sera nel 1905 lasciò nella veranda di casa un bicchiere con dentro un bastoncino che usava per mescolare la bevanda gassata. Di notte il liquido si ghiacciò e la mattina con un po’ di fatica il bambino riuscì a far uscire il “cubo di ghiaccio” e a tenerlo in mano grazie a quel bastoncino, scoprendo che la bevanda si poteva comunque “bere”. Dopo quasi 20 anni, nel 1924, il ragazzo brevettò la sua invenzione.
Mastro Vincenzo conquista il nord Italia con i suoi panettoni prodotti nel piccolo laboratorio di Acri (CS) e distribuiti in punti vendita specializzati.
Mastro Vincenzo, al secolo Vincenzo Pellicorio, ha il volto stanco ma carico di soddisfazione, “sono quasi due mesi che dormo qualche ora al giorno e nemmeno tutte le notti“, ma tutta la famiglia e i numerosi collaboratori sono stati travolti in un “tour de force” straordinario.
“Non potevamo perdere questa occasione e non ci andava di scontentare i tanti estimatori“. Certo, queste festività sono state diverse dal solito: il Covid ha segnato molte attività economiche e Mastro Vincenzo, che da anni realizza panettoni artigianali ha puntato per l’occasione tutto su questo prodotto che era già conosciuto in Calabria e anche fuori regione. Le attrezzature da piccolo laboratorio di provincia, la sede è ad Acri (CS), alle porte dello splendido altipiano silano, sono state messe a dura prova: forni che cuocevano giorno e notte, planetarie che impastavano 24h su 24h. “È stato un crescendo. I primi panettoni sono partiti per il Nord Italia e distribuiti nei punti vendita specializzati. Molti esercenti, dopo aver testato il prodotto, in modo entusiastico hanno messo a disposizione della propria clientela dei vassoi per l’assaggio, e ogni assaggio era una vendita e, spesso, un ritorno per il riacquisto“. “Ritengo – dice ancora Vincenzo Pellicorio – che il fatto che la gente sia stata costretta in casa ha fatto sì che quello che era il dolce del giorno di Natale sia diventato il dolce di tutti i giorni. Ecco perché gli ordini crescevano di giorno in giorno e, di conseguenza, le nostre notti diventavano sempre più corte“. La versione con il pistacchio, poi, è andata letteralmente a ruba, oltre ogni più rosea previsione. È Mastro Vincenzo a spiegarci il motivo di questo successo: “tutto l’anno produciamo pasticceria di ottima qualità ma soprattutto taralli, che ad Acri sono una tradizione. Ormai, grazie alla diffusione sui social, i taralli raggiungono numerose località italiane, e in occasione delle festività il laboratorio si converte alla produzione dei dolci tipici con qualche novità. Alla base di tutto c’è la passione, lo studio, l’attenzione per le materie prime e la squadra“.
Non siamo sorpresi come questo artigiano non si preoccupi della presenza di tanti altri panettoni artigianali in giro, visto il suo ghigno, tipico di chi conosce i segreti del commercio. E a tal proposito, dice, “Non basta la forma del panettone basso a trasformare un panettone industriale in artigianale e neanche le curate e impreziosite scatole nelle quali sono confezionati. Più si diffondono questi e più noi abbiamo successo, avendo puntato tutto sulla trasparenza e la qualità“. Nella sua pasticceria ci colpisce l’esposizione di torte, dal design molto accattivante, e i dolci di tutte le forme e colori. Ma è all’assaggio che si capisce perché i suoi prodotti hanno successo. Sono privi di qualsiasi conservante, ci rassicura Mastro Vincenzo, aggiungendo: “la cosa che mi dà più soddisfazione è vendere centinaia di panettoni a Milano, patria indiscussa di questo dolce“.
Oggi il nostro redattore Jacopo Scafaro ci porta a far conoscenza di Lorenzo Pozzi, concorrente dell’ultima edizione dell’Antonino Chef Academy e dei suoi panettoni.
Alcuni iniziano a preparare l’albero già a Ottobre. Alcuni impazziscono per trovare i regali giusti e iniziamo già due mesi prima a pensarci, altri invece si riducono al 24 Dicembre poco prima di mettersi a tavola per il cenone. Parliamo del Natale, ovviamente. Natale vuol dire riunire la famiglia e gli amici (quest’anno purtroppo non sarà così) e per una volta all’anno, concedersi del tempo insieme senza preoccuparsi del tempo, delle calorie, dei piccoli screzi. La Vigilia di Natale piace quasi di più del 25 stesso: la tavola apparecchiata, l’attesa della mezzanotte, i regali fatti di nascosto, le sorprese, il panettone e quella bella sensazione di tornare bambini e essere avvolti dall’amore delle persone importanti. It’s the most wonderful time of the year recita una famosa canzone che descrive al meglio quanto sia unico questo periodo.
Il Natale è una magica rassicurazione di scatole riaperte con mille decorazioni e di quella porta di casa, che quando riapriamo la sera anche dopo la giornata più dura, si spalanca su mille lucine che fanno passare tutto. Per noi che guardiamo, oggi più che mai, tutto con timore, che abbiamo paura della routine, il Natale è l’unica eccezione. Amiamo sapere che ogni anno lui si presenta puntuale con le sue mille ricorrenze e tradizioni e che nessuno può rubarcelo. Ma Natale è anche cene, pranzi e panettone, che risulta essere odiato o amato per i canditi e l’uvetta che ne contraddistinguono il sapore. Nasce nel 1200 come pane lievitato e arricchito con miele, uva secca e zucca. Nel 1600 acquisì la forma di una focaccia fatta di farina di grano e chicchi d’uva fino all’800 quando divenne un impasto che oltre alla farina di grano conteneva uova, zucchero e uva passa, la quale simboleggiava un certo “tenore di vita” per chi poteva permettersela.
Con Lorenzo Pozzi, cuoco, concorrente dell’ultima edizione dell’Antonino Chef Academy e ragazzo brillante oltre che molto simpatico, abbiamo parlato del Natale e della sua passione per il panettone. Cos’è per te il Natale? Il Natale è famiglia. Condividere dei momenti tutti insieme. Sin da piccoli le vacanze di natale son state un Momento di unione grazie al fatto che entrambe i genitori erano a casa in ferie. Insomma si facevano giochi e attività classiche ma insieme… Natale è famiglia.Colgo anche l’occasione per fare gli auguri di cuore, a tutti quelli che ci leggono. Ti potremmo chiamare “The King of Panettone”, come mai questa passione? King no. La strada per diventare il migliore è lunghissima però l’obiettivo è sicuramente quello. Una passione nata per sfida personale con questo dolce. La prima volta che ho tentato di farlo non ho avuto il risultato sperato, anzi! Da questa sfida con il panettone è nata anche la curiosità e quindi ho iniziato a studiarne anche la storia e gli aspetti che caratterizzano il dolce tipico Lombardo. Ed ecco che il gioco è fatto.È nato un AMORE INCONDIZIONATO.
Quanto è importante la tradizione nella cucina? La tradizione nella cucina è tutto. Non perché non amo i cambiamenti ma perché conoscere da dove veniamo è la base per capire dove si vuole arrivare. Bisogna approfondire come tutto è iniziato altrimenti non capiamo nulla del piatto o del dolce che sia. Perché secondo te, il natale e quindi il panettone sono così importanti? Come detto in precedenza il Natale per me è famiglia quindi è una cosa importantissima. Avere una base interna e una serenità in casa sembra una banalità ma aiuta a sviluppare un futuro roseo e sereno. Natale e panettone son strettamente collegate perché portano ogni anno la tradizione nelle nostre tavole. Pensandola più malinconicamente ci rievocano il ricordo dei nostri cari che non ci sono più ma che con il panettone son cresciuti.. se metaforizzo il tutto con la terra diciamo che è come racchiudersi intorno al nucleo… Svelaci il tuo segreto per realizzare panettoni così buoni. Il segreto è semplice. Amore. Te lo dico con sincerità perché me ne sono accorto da una richiesta di un amico di mio fratello. Mi ha chiesto se potevo fargli un panettone solo per lui e mi ha chiesto un ingrediente speciale.Christian, così si chiama. Ha menzionato l’amore. Ecco in quell’istante mi sono accorto che è l’ingrediente che utilizzo più spesso.
Quindi tra qualche anno, le persone potranno acquistare il Tuo panettone, magari in un tuo negozio... Si! L’obiettivo è quello ma è intermedio. Bisogna sempre avere un obiettivo più grande per poter crescere sempre di più.Ora però bisogna rimanere con i piedi per terra e lavorare per crescere.Una cosa è certa, ho fame(dice sorridendo). Fame che trasmette a tutti noi, in quanto essendo molto attivo sui social, non lascia mai soli i suoi followers, deliziandoli e deliziandoci con numerose ricette, molto gustose e raffinate. Un sorriso, visto il periodo storico che stiamo vivendo, anche quando incoraggiato dalle circostanze, è un regalo capace di segnare la giornata di qualcuno e Lorenzo con la sua cucina, ne regala tanti.
Dieci qualificati per la Coppa del Mondo del Panettone. La sede della scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazione Maestro Martino presieduta dallo chef Carlo Cracco diventa il Polo internazionale del Panettone.
Una giornata interamente consacrata al panettone, con mostri sacri della cucina e pasticceria italiana uniti dal desiderio di valorizzare e promuovere un prodotto unico: a Villa Terzaghi si è celebrato il lievitato per eccellenza, con la Selezione italiana Nord della Coppa del Mondo del Panettone; la Festa del Panettone, ovvero il fuori concorso che ha visto il coinvolgimento degli studenti della scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazione Maestro Martino; infine momenti istituzionali per la creazione del Polo internazionale del Panettone. La giuria della Coppa del Mondo del Panettone, presieduta da Carlo Cracco in qualità di membro onorario, e composta dal Maestro Iginio Massari, il Maestro Andrea Besuschio, Debora Massari, Maestro Ampi, Fabrizio Galla, Maestro Ampi, Gian Battista Montanari, Maestro AMPI, Angelo Musolino, Presidente Conpait, Chef pasticciere e Maestro cioccolatiere PierPaolo Magni, Maestro AMPI, e dal Professor Carlo Gronchi, ha valutato con attenzione i panettoni in gara.
Sono dieci i qualificati che passano alla Finale Italia, prevista per il 20 febbraio a Milano: Claudio Colombo di Barasso (Varese); Andrea Bovo Cossato di Biella, Antonio Losito di Nibionno (Lecco); Matteo Tavarini di Luni (La Spezia); Damiano Pagani di Dello (Brescia); Bruno Andreoletti di Brescia; Guido Finotto di Noventa di Piave(Venezia); Carlo Pavesi di Corsico (Milano); Valerio Santi di Pizzighettone (Cremona); Emanuele Valsecchi di Oggiono (Lecco). Durante la selezione del nord Italia della Coppa del Mondo del Panettone, sabato 12 dicembre a Villa Terzaghi si è svolta con successo la Festa del Panettone. Davanti ad un pubblico di professionisti di eccellenza costituito dai grandi maestri della pasticceria italiana, le brigate della scuola di cucina e ristorante didattico della villa hanno presentato una proposta fuori concorso dedicata all’innovazione del Panettone realizzata con il prezioso supporto di Marco Pedron, pastry chef del ristorante Cracco, in collaborazione con Pasquale Moro esperto di lievitati, entrambi docenti di Villa Terzaghi.
Gli studenti hanno proposto due tipi di panettone uno con le ciliegie e uno con gorgonzola dop e amarene, un cocktail dedicato al panettone creato sotto la direzione del bartender Mattia Pastori, altro docente di Villa Terzaghi, e il gelato al Panettone prodotto con i maestri Antonio Amati e Roberto Luraghi della Gelato University di Carpigiani. L’assessore regionale Fabio Rolfi accompagnato dal sindaco di Robecco sul Naviglio Fortunata Barni e dal Presidente del Parco del Ticino Cristina Chiappa hanno potuto degustare le varie rappresentazioni del dolce lombardo più conosciuto al mondo e definire con lo chef Carlo Cracco i contenuti per un protocollo d’intesa che l’associazione Maestro Martino firmerà con Regione Lombardia all’inizio del nuovo anno e che conferirà a Villa Terzaghi il titolo di Polo Internazionale del Panettone.
La scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazione Maestro Martino, che da oltre dieci anni si impegna nella promozione dei prodotti enogastronomici italiani e in particolare della Lombardia, sarà il luogo perfetto non solo per studiare il Panettone nella sua ricetta classica e normata, ma anche per realizzare nuovi abbinamenti con ingredienti particolari. Il Panettone sarà un prodotto presente tutto l’anno nel menù del ristorante didattico, operativo da gennaio 2021. Villa Terzaghi è la scuola di cucina e ristorante didattico dell’associazioneMaestro Martino dedicata ai migliori studenti degli istituti alberghieri della Lombardia, selezionati ogni anno dall’Associazione in base a criteri meritocratici. Gli studenti partecipano gratuitamente ad un percorso di formazione in cui convergono esperienze, riflessioni e testimonianze da parte di professionisti, aziende e innovatori del settore da cui trarre spunti per la ristorazione del futuro.
L’accordo istituzionale che verrà firmato con Regione Lombardia prevede la nascita in Villa Terzaghi di due progetti istituzionali di promozione e sviluppo di livello internazionale: Polo internazionale del Panettone e L’Accademia della Polenta. I due progetti si ispirano ai valori di Tradizione e Innovazione e prevedono dal 2021 workshop, seminari, mostre e convegni, laboratori dedicati di produzione, ricerca e innovazione con le migliori tecnologie e strumenti per la preparazione della polenta e del panettone. Sono previste nell’ambito dell’accordo, tra le altre cose, l’organizzazione di una Masterclass con evento annuale dedicato alla valorizzazione e degustazione, con innovative creazioni dei migliori professionisti e di cuochi e pasticceri emergenti.
DAPHNÉ Sanremo firma il Panettone Etico Natale 2020, un dolce natalizio vestito su misura.
Il Natale è alle porte e la Maison DAPHNÉ Sanremo, in collaborazione con Vetusta Nursia di Norcia, ha creato il delizioso Panettone Haute Couture Riviera, preparato con ingredienti genuini, nelle varianti “Dolceburro” “Cioccolato” e “Choco-trilogy“. Ricette artigianali e ingredienti di altissima qualità sono solo alcuni dei segreti che fanno di questo panettone un prodotto unico, un dolce natalizio “su misura” vestito dei raffinati foulard dei fiori in twill di seta oppure in cotone organico, per i più attenti all’ambiente.
La pasticceria Umbra e la moda Ligure, apparentemente lontane si rivelano fortemente vicine con il cuore, un’unione virtuosa tra aziende di eccellenza della tradizione italiana che hanno fatto del territorio e della famiglia la propria forza. Un connubio di eleganza e bontà, completamente e orgogliosamente Made in Italy… il “pezzo unico” irrinunciabile sulla tavola delle Feste. Non resta che scegliere quello che più ci corrisponde.
Regali a distanza grazie al rinnovato e-commerce della Pasticceria vicentina. Con l’ordine si consegnano anche messaggi d’auguri ad amici e parenti.
Con lo shop online tinto di rosso e decorato con addobbi natalizi, la Pasticceria Filippi si presta al ruolo di Babbo Natale dei dolci (https://www.pasticceriafilippi.it/).
L’azienda situata a Zanè (Vicenza) offre la possibilità di regalare e inviare panettoni e altre delizie ai propri cari, accompagnando il dono con un messaggio di auguri realizzato sulla nuova grafica natalizia targata Filippi. Il pacchetto così composto e acquistato nell’e-commerce della Pasticceria verrà recapitato nelle case di amici e parenti. Dal panettone classico a quello con il caramello salato fino allo speciale Granfrutta, la scelta di dolci natalizi della Pasticceria è ampia. “I nostri panettoni sono realizzati con pasta madre da lievito naturale, tenuto in vita fin dal 1972, quando nacque la Pasticceria – spiega Andrea Filippi, titolare insieme al fratello Lorenzo – Non utilizziamo conservanti e aromi artificiali e le materie prime, di ottima qualità, sono selezionate e lavorate con cura“.
Tra le novità realizzate per il Natale 2020, ci sono il Super Avoriè Classico, un panettone completamente naturale, e lo Speciale con fragoline di bosco e cioccolato al latte. Per gli amanti degli abbinamenti audaci e del gusto intenso la pasticceria propone invece Gli Speziati, tre panettoni (Mela e Cannella, Cioccolato e Zenzero e Granspeziale) in cui dominano gli ingredienti provenienti da terre lontane e i sapori orientali. Anche la linea degli Specialistupisce per i contrasti proposti, come nel caso del panettone al caramello salato o di quelli ai marroni o al cioccolato maranta.
Non mancano poi i panettoni classici. La Pasticceria Filippi realizza il tradizionale dolce natalizio in diverse varianti: senza canditi, con morbide uvette e cubetti di arance Washington, candite naturalmente in vasche a cielo aperto con la semplice pressione atmosferica, o con croccanti e profumate mandorle Prima Bari. Tra i pezzi forti di Andrea e Lorenzo Filippi, ci sono anche i dolci cento per cento olio extra vergine d’oliva, realizzati sostituendo nell’impasto il burro e i derivati del latte con olio extravergine di oliva.
La storia della Pasticceria Filippi inizia nel 1972 a Zanè, in provincia Vicenza. La filosofia della famiglia Filippi abbraccia l’idea del “tempo”: ogni cosa, fatta con rispetto, cura e passione, richiede delle sue tempistiche. Il segreto dei prodotti Filippi sta nella ricerca, nella selezione e nella cura degli ingredienti più pregiati, all’insegna della genuinità e solo con aromi naturali, per realizzare dei prodotti dal gusto armonioso, in cui ogni ingrediente è valorizzato e si combina perfettamente con gli altri.
Chef Matteo Sormani lo produce nel cuore delle Alpi Lepontine, a 1800 metri d’altitudine e da quest’anno lo consegnerà in tutta Italia attraverso il servizio di delivery. Nel laboratorio gastronomico del Walser Schtuba lo chef rilancia il territorio attraverso una cucina “indipendente”, artigianale e che valorizza la montagna.
Sarà un Natale di certo particolare quello 2020 ma pasticceri e lievitisti sono al lavoro da settimane per realizzare i migliori prodotti della tradizione natalizia. Fra loro c’è anche uno chef di montagna, Matteo Sormani cuoco illuminato che a quasi 2000 metri di quota realizza un panettone con lievito madre in maniera completamente artigianale.
Quest’anno, per la prima volta, partirà anche il servizio di delivery in tutta Italia, dando la possibilità, rimanendo a casa, di gustare questo prodotto genuino e che esprime in ogni ingrediente l’essenza dell’alta montagna. Da lunedì 16 novembre, infatti, è partito il servizio di consegna su tutto il territorio nazionale di questo speciale panettone di montagna – disponibile in tre varianti: classico; albicocca e mandorle; integrale con mele, uvetta e cannella – che, per la posizione estrema in cui viene confezionato, può essere definito il più alto d’Italia. Chef Matteo Sormani lo realizza nella storica locanda che gestisce dal 2005, il Walser Schtuba, situata a 1780 metri nel cuore della Val Formazza, nel piccolo borgo di Riale.
Una delle caratteristiche principali di questo panettone da record riguarda infatti la lievitazione che, a queste altitudini, è più lunga rispetto a quella di pianura. «La scelta è stata di non lavorare con celle di fermentazione, sfruttando invece la temperatura dell’ambiente in ogni fase di lavorazione. Così si ottiene una lievitazione completamente spontanea che si adatta naturalmente al clima» racconta Matteo. Ma il lavoro continua anche nella selezione accurata delle materie prime, dalle farine al burro fino al lievito madre, prodotto attingendo direttamente all’acqua delle Alpi Lepontine, mettendo a punto la tecnica per creare un dolce leggero, profumato e altamente digeribile.
“In alta montagna tutto cambia.Compresa la qualità del lievito, migliore rispetto a quello realizzato in città, perché l’aria è più pulita e l’acqua è più pura: il prodotto finale deriva da un lavoro completamente artigianale. Ci impegniamo a utilizzare materie prime del territorio affinché il risultato sia un panettone di altissima qualità, eccellente in ogni singolo ingrediente che lo compone” racconta lo chef che continua “Utilizziamo solo prodotti del territorio: le farine arrivano dal cuneese e le uova sono di allevatori locali. Unica eccezione per la frutta candita, che giunge fino a Riale da produttori che lavorano biologico garantendo un’alta qualità della materia prima». L’alta quota e l’isolamento – soprattutto nei mesi invernali – in cui si trova la conca di Riale, ultimo lembo di terra prima del confine svizzero, rendono il Walser Scthuba una locanda “eroica” a tutti gli effetti.
Proprio in quest’ottica chef Sormani negli anni ha portato avanti una politica di cucina indipendente, capace cioè di essere autonoma grazie all’utilizzo dei prodotti autoctoni (dai vegetali alle carni, passando per le erbe aromatiche) e autoproducendo i prodotti da forno come pizza, pane e, in questo periodo, panettoni, trasformando il locale in una culla gastronomica di alto livello, un vero e proprio “rifugio gourmet”. Per ordini: info@locandawalser.it – telefono +393393663330
Il Maestro Gelatiere Alberto Marchetti ha tre grandi novità per Natale: Videobottega, la vendita in videochiamata con Alberto; PanettoNeh, la più grande selezione di panettoni artigianali, dal 6 novembre all’Epifania; due collaborazioni speciali: Morandin e Calcagno.
Lockdown non ti temo! A Casa Marchetti a Torino è tutto pronto per le prossime feste che saranno strane ma non per questo meno dolci! Il Maestro Gelatiere Alberto Marchetti, primo nel mondo della gelateria e pioniere nel mondo del commercio, ha lavorato negli ultimi mesi per essere ancora più vicino ai propri clienti e ha preparato la sua VIDEOBOTTEGA, che aprirà ufficialmente venerdì 6 novembre.
Grazie ad una sofisticata tecnologia, realizzata in collaborazione con ShopCall, è possibile fare acquisti in videochiamata con Alberto Marchetti che accompagna i clienti all’interno del proprio negozio. Aiutandolo e guidandolo nella scelta, Alberto fotografa ciò che piace al cliente e basta un click per riempire il carrello. Poche ore per ricevere tutto a casa a Torino, 48 ore per le consegne in tutta Italia. Un modo nuovo e goloso per non rinunciare ad un regalo di Natale anche e soprattutto se sarà difficile spostarsi e raggiungere i propri cari. L’idea è quella di far vivere ai clienti la stessa esperienza che vivrebbero se si recassero fisicamente in negozio, senza spostarsi da casa ma senza perdere la magia di entrare a Casa Marchetti ed essere aiutati da Alberto nello scegliere i propri regali. Bastano uno smartphone, un tablet o un pc e il tempo necessario per uscire (virtualmente) dal negozio carichi di doni… Tra le dolcezze tra le quali scegliere, oltre alla selezione di prodotti Marchetti, a Cremà – la crema spalmabile – e Zabà – lo zabajone da gustare freddo o caldo, buono in ogni momento, la grande novità di questo Natale è PANETTONEH, una vera e propria bottega (con)temporanea dedicata al dolce della tradizione per eccellenza: una selezione di venti panettoni artigianali, prodotti da dieci tra i migliori maestri Pasticceri e Lievitisti italiani, scelti con cura da Alberto Marchetti per soddisfare i gusti dei più classici ma anche quelli di chi ama sperimentare sapori nuovi e poco convenzionali.
Per due mesi, dal 6 novembre e fino al 10 gennaio, PanettoNeh è il posto giusto per regalare (e regalarsi) un dolce artigianale assolutamente speciale. Da nord a sud, le variazioni sul tema sono venti: c’è il panettone cioccolato e arancia di Marco Serra di Carignano, il Pun(k)ettone di Locatelli, quello zafferano, camomilla e Whisky della pasticceria toscana Opera Waiting. E ancora, per chi vuole scoprire i sapori della tradizione siciliana, la versione al pistacchio/mandarino e fichi/arancia di Giovanna Musumeci; il panettone ai frutti di bosco di Morandin e quello gianduia e pera di De Feo. I panEvo (senza lattosio) con olio extravergine e amarene o agrumi della pasticceria Ricci ed il panettone mele annurca, tè nero e cannella di Francesco Guida. E poi, il panettone al caffè e cioccolato bianco di Vincenzo Tiri, il Pan Matilde del veneto Cantarin e molto altro… Ovviamente non manca nemmeno il panettone in versione gelato, creato da Alberto Marchetti, che apparirà, insieme ai suoi gusti più conosciuti, in tutte le sue gelaterie per il periodo Natalizio. Ma non c’è solo il panettone fra le sorprese preparate da Alberto per rendere più dolce il Natale 2020 dei suoi clienti, infatti i suoi punti vendita diventano luoghi di golose sinergie: Via Cernaia ospiterà le creazioni del maestro confettiere e lievitista Mauro Morandin, mentre in Piazza CLN si potranno trovare la ricca selezione di cioccolati, tavolette e praline di Calcagno. Continua anche il servizio di consegne a domicilio a Torino e cintura dalle 13 alle 23, attivo 7 giorni su 7, acquistando on line sul sito www.albertomarchetti.it. CASA MARCHETTI – TORINO, piazza CLN, 248
La Pasticceria Filippi presenta la sua novità in vista delle prossime festività natalizie, una novità tutta naturale da veri artigiani del gusto: il Panettone Super Avoriè Classico.
Un nuovo dolce completamente genuino da veri artigiani del gusto. È la proposta dell’azienda vicentina per un Natale 2020 all’insegna dell’autenticità.
Con il Panettone Super Avoriè Classico la Pasticceria Filippi di Zanè (Vicenza) conquista un nuovo traguardo nella ricerca del gusto artigianale. Il dolce da portare in tavola per il Natale 2020 è infatti un Panettone completamente naturale, nel quale le pregiate materie prime si esprimono al meglio in un impasto sontuoso e appagante. Da sempre impegnati nella selezione e nella cura degli ingredienti, tutti i Panettoni Filippi si distinguono per l’assenza di conservanti e di aromi artificiali e per la loro lavorazione rigorosamente artigianale. Con il Super Avoriè Classico, naturale al cento per cento, la Pasticceria Filippi prosegue convinta sulla strada della genuinità.
Andrea e Lorenzo Filippi
“Un Signor Panettone – così lo definiscono i titolari Andrea e Lorenzo Filippi – che arriva dopo due anni di prove e sperimentazioni. Per vivere le Festività 2020 con il calore ritrovato dei propri cari abbiamo realizzato un Panettone che si distingue per la sua completa autenticità”. Come per tutti i dolci natalizi della Pasticceria Filippi, le materie prime sono state accuratamente selezionate e poi trattate con un sempre maggiore rispetto delle tecniche e dei sapori della tradizione. La pasta madre, realizzata con lievito naturale rinfrescato di giorno in giorno fin dal 1972, è l’impronta distintiva che rende unici i prodotti Filippi.
Andrea Filippi
All’impasto così ottenuto si unisce il pregiatissimo burro fresco di latteria Corman, il latte fresco e a chilometro zero delle Latterie Vicentine e il miele dell’apicoltura Gatto Igor, situata nei vicini colli Euganei. La frutta utilizzata dalla Pasticceria Filippi per le sue creazioni è candita dal fresco mediante un processo lento che dura settimane e cubettata dopo la canditura, in modo da evitare la perdita dei preziosi oli essenziali contenuti nella buccia. Per tutti i panettoni Filippi l’uvetta usata è quella australiana, di sua natura bionda e succosa, lavorata senza nessun trattamento o additivo.
A completare il gusto e il profumo del nuovo Signor Panettone una generosa spolverata di bacca di vaniglia naturale del Madagascar, ottenuta dalla macinazione di baccelli interi naturali con un tenore di vanillina superiore a quello delle bacche provenienti da altre parti del mondo. Il prezzo al pubblico consigliato per il Panettone Super Avoriè Classico è di € 28 per il formato da 1kg. La durata a scaffale è di almeno quattro mesi.
Pasticceria Filippi La storia della Pasticceria Filippi inizia nel 1972 a Zanè, in provincia Vicenza. La filosofia della famiglia Filippi abbraccia l’idea del “tempo”: ogni cosa, fatta con rispetto, cura e passione, richiede il suo tempo. Il segreto dei prodotti Filippi sta nella ricerca, nella selezione e nella cura degli ingredienti più pregiati, all’insegna della genuinità e solo con aromi naturali, per realizzare dei prodotti dal gusto armonioso, in cui ogni ingrediente è valorizzato e si combina perfettamente con gli altri. La Pasticceria Filippi è una Certified B Corporation, ovvero un nuovo tipo di azienda che va oltre l'obiettivo del profitto, orientato alla sostenibilità ambientale, al benessere dei dipendenti e dell'intera comunità.