“Non trovo più parole”: il romanzo d’esordio della scrittrice Cristina Leone Rossi edito da Bookabook

Riceviamo e pubblichiamo
In libreria e acquistabile sui principali store online. Avevamo anticipato a novembre l'uscita di questo libro.

Cristina Leone Rossi debutta nel panorama editoriale con il romanzo Non trovo più parole, edito da Bookabook. Il libro, nato durante il lockdown, racconta la storia di Edoardo Timbri, uno scrittore affermato, a cui viene data la notizia della sua imminente morte.
Il periodo temporale è quello di una settimana per “cercare di rimettere insieme i pezzi sparsi di un’esistenza su cui il protagonista ha galleggiato con una certa indifferenza” spiega al lettore Andrea Purgatori che del libro ha scritto la prefazione.
Nelle pagine del romanzo il protagonista, infatti, ripensa alla propria vita passata, alle tante settimane sprecate e a quelle che non avrà più la possibilità di vivere. Si trova a dover salutare per sempre le persone che ama. Il protagonista ha sessant’anni, più di una quarantina di romanzi pubblicati, una famiglia, una ex famiglia, figli, nipoti e amanti. Edoardo Timbri tuttavia reagisce bene, non si lascia prendere dalla paura e dall’ansia, comportandosi in maniera ironica e particolarmente lucida.
Cristina Leone Rossi affida al suo protagonista, un uomo di due generazioni più vecchio, valori e sentimenti in cui crede. Edoardo è un uomo come tanti, è cinico, divertente, un uomo buono. Uno scrittore affermato. Ma cosa si cela dietro il suo successo? Una vita che nessuno sa e nessuno si immagina. Tutto nel romanzo ha un suo significato preciso, i luoghi i nomi dei personaggi. Ognuno di loro cela storie differenti, rappresenta mondi diversi.
L’autrice fa presente al lettore che non sappiamo cosa ci riserva il domani, potremmo vivere un solo altro giorno o ancora tantissimi anni, ma quello che conta non è la lunghezza del tempo ma la qualità del tempo che decidiamo di vivere.
Non trovo più parole invita a ristabilire le priorità della vita e fa riflettere il lettore su ciò che conta veramente. Il particolare periodo storico che stiamo vivendo ha messo ogni individuo di fronte a tanti interrogativi, facendo emergere desideri, aspettative, ma portando ognuno di noi a riflettere anche su cosa è importante tenere e cosa è necessario lasciare andare.
Questo romanzo si intitola Non trovo più parole per più ragioni. La prima è che l’autrice ha voluto che ogni lettore potesse trovare una propria personale chiave di lettura. La seconda riguarda la giovane scrittrice. Di parole ne aveva tante e tra le pagine si evince la necessità reale di gettarle su carta.

foto Paolo Palmieri

Trama – Lo scrittore Edoardo Timbri è un uomo che forse ha raggiunto la fine. È alla fine del suo romanzo, forse l’ultimo. È alla fine dei suoi giorni. Forse gli ultimi sette. E come accade nei libri è alla fine che si fanno i conti, che si restituisce il senso ultimo di tutte le parole scelte, che si capisce il senso di tutte le scelte fatte. Perciò decide di usare il tempo che gli resta per raggiungere le sette persone che più ha amato e fatto soffrire, e provare a guarire insieme a loro. Alla ricerca delle parole che non trova, a cavallo di una vespa, con un bagaglio di errori, domande, parole rubate, disillusioni, vaga sicuro di raggiungere una meta che gli darà risposte. Forse.
Cristina Leone Rossi è nata nel 1998 a Venezia e da qualche anno vive a Roma. Si è diplomata al liceo delle science umane e oggi è iscritta al DAMS, Università di cinema di Roma Tre. Ha frequentato un’accademia di recitazione per un anno per inseguire la carriera di attrice, ma poi ha capito che più che interpretare la vita preferisce raccontarla. Essere una scrittrice, l’artefice di storie come “Non trovo più parole” (Bookabook, 2021), suo romanzo d’esordio, è per lei un privilegio.
Bookabook Come tutti i libri di Bookabook, Non trovo più parole è stato scelto con cura, due volte. La prima dagli editor della casa editrice, che hanno dato un giudizio professionale sulla qualità dell’opera; la seconda dai lettori che hanno sostenuto il libro pre-ordinandolo dopo aver letto l’anteprima e diventandone, in questo modo, gli editori morali.

Titolo: Non trovo più parole
Autore: Cristina Leone Rossi
Casa Editrice: Bookabook
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 175
Prezzo: 14,00 € (cartaceo); 6,99 € (eBook)

“Non trovo più parole”, il nuovo romanzo di Cristina Leone Rossi

Riceviamo e pubblichiamo
La giovane autrice è attualmente impegnata nella campagna di crowdfunding lanciata dalla casa editrice Bookabook: se il suo libro arriverà a 350 preordini in cento giorni, verrà pubblicato. L’anteprima del romanzo è presente sul sito della casa editrice, e le bozze saranno immediatamente disponibili per la lettura una volta effettuato il preordine.

La scrittrice veneta Cristina Leone Rossi presenta “Non trovo più parole”, un’affascinante opera che narra gli ultimi sette giorni di vita di un uomo che deve trovare il coraggio di scrivere la parola fine sul romanzo della sua esistenza. La giovane autrice è attualmente impegnata nella campagna di crowdfunding lanciata dalla casa editrice Bookabook: se il suo libro arriverà a 350 preordini in cento giorni, verrà pubblicato. L’anteprima del romanzo è presente sul sito della casa editrice, e le bozze saranno immediatamente disponibili per la lettura una volta effettuato il preordine.

«Probabilmente dovrei dirlo almeno a lui che il romanzo non ci sarà mai. In una sola settimana, con tutte le cose che devo sbrigarmi a fare, non ce la farò mai a consegnargli qualcosa di finito. Si dovrà accontentare di un romanzo incompiuto, che poi fa anche più figo. È un degno saluto di un rispettabile scrittore stroncato dalla crudeltà della vita […]».
Non trovo più parole di Cristina Leone Rossi è la storia di un’ipotetica fine che dà vita a tanti inizi.
Edoardo Timbri è uno scrittore sessantenne che sta morendo: gli resta una settimana per provare a prendere confidenza con la morte, e invece di lasciarsi andare allo sconforto decide di pianificare il suo addio al mondo. L’autrice delinea il personaggio di Edoardo con grande sensibilità, donandogli una voce forte e presente. È un protagonista vivo, vibrante; è un uomo caratterizzato da una cinica e caustica ironia, la cui anima viene scandagliata nel momento più cruciale dell’esistenza di un essere umano: quello del commiato, della chiusura del sipario. È un personaggio a cui ci si abitua dopo poche pagine, e lo si ama per la sua brutale sincerità e per la sua disperata forza di vivere a pieno i pochi giorni a sua disposizione. Il lettore lo accompagna nella sua vita familiare, nel legame complesso ma anche tenero con i suoi tre figli, e lo osserva nel suo rapporto travagliato con diverse donne: dall’attuale compagna alla giovane amante, dall’ex moglie alla prima fidanzatina mai dimenticata. L’autrice decide di affidare al protagonista la narrazione dei suoi ultimi giorni: in un amaro quanto potente racconto in prima persona, Edoardo riflette sul tempo che non ha e su quello che ha vissuto e che a volte ha sprecato. Un intenso flusso di coscienza che aggancia il lettore e non lo lascia andare: come al suo personaggio, anche all’autrice interessa essere onesta; le preme raccontare la verità dei fatti e quei particolari in apparenza insignificanti che costituiscono il cuore della vita. Le pagine riservate ai suoi rapporti con la famiglia sono emozionanti; egli si rende conto di non aver mai dedicato il giusto tempo a conoscere ogni membro: «La presunzione di saper tutto dei propri cari. Di conoscerne ogni sfaccettatura a memoria. Non è così». Nella sua organizzazione giornaliera degli addii, Edoardo decide di includere anche la scrittura di sette capitoli destinati a un pezzo importante della sua esistenza: «Mi sono sempre servito della potenza delle parole per andarmene altrove», afferma, ed è quindi normale che nei suoi ultimi giorni lui voglia perdersi in esse, anche se per la prima volta fa fatica ad afferrarle. Lo scrittore fa i conti con le sue mancanze e con i suoi sensi di colpa, ma anche con tutta la vita che ha assaporato fino all’ultima goccia, come un buon vino: «Tutto ha un senso e nulla ce l’ha. Sta a chi ci balla nel mezzo decidere il peso delle cose che gli capitano». Così come sta al lettore decifrare l’enigmatico finale aperto di questo notevole romanzo; un epilogo che lascia uno spiraglio, e che pone un interrogativo che rimane nella testa e non vuole più andare via. 

TRAMA. Lo scrittore Edoardo Timbri è un uomo che forse ha raggiunto la fine. È alla fine del suo romanzo, forse l’ultimo. È alla fine dei suoi giorni. Forse gli ultimi sette. E come accade nei libri è alla fine che si fanno i conti, che si restituisce il senso ultimo di tutte le parole scelte, che si capisce il senso di tutte le scelte fatte. Alla ricerca delle parole che non trova, a cavallo di una vespa, con un bagaglio di errori, domande, parole rubate, disillusioni, vaga sicuro di raggiungere una meta che gli darà risposte. Forse.
Cristina Leone Rossi è nata il 25 aprile 1998. Ha ballato per quattordici anni, ama la musica, studia recitazione a Roma ed è iscritta al Dams all’università RomaTre. Sulla sua passione per la scrittura l’autrice afferma: «Niente è scrittura. Niente è letteratura. Ma tutto può diventarlo se è l’unica cosa che ti permette di rendere reale l’invenzione, di rendere credibile la finzione. Esserne l’artefice è un privilegio per il quale sono disposta a spendere ogni energia ed ogni giorno di vita che mi è concesso». Il suo primo romanzo, “Non trovo più parole”, è in preordine nella pagina di crowdfunding della casa editrice Bookabook.

Titolo: Non trovo più parole
Autore: Cristina Leone Rossi
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Bookabook
Pagine: 111
Prezzo: 14,00€ (cartaceo); 6,99€ (eBook)
Data di consegna prevista: Giugno 2021
Link per il crowdfunding e il preordine del libro Non trovo più parole
https://bookabook.it/libri/non-trovo-più-parole/