Con il Grand Tour delle Marche alla scoperta di un presidio Slow Food dell’alto Ascolano.
Non più eventi per evitare assembramenti ed il Grand Tour delle Marche accende i riflettori dove gli assembramenti non ci sono… per natura!
La montagna che non vuol morire si ripropone, anche con le tecnologie digitali, attraverso un prodotto che è icona di salute e benessere. La mela rosa dei Monti Sibillini, un frutto antico ma quanto mai adatto alle sensibilità attuali,non finisce mai di stupire: gustosa, salutare, mai banale. Dai cocktail più sfiziosi alla pasticceria gourmet, degna compagna di pregiati risotti e succulenti carni aromatizzate. E non disdegna nemmeno la cosmetica! Anzi, ne scopre ogni giorno nuove virtù. Montedinove è una delle “capitali” storiche della mela rosa e riserva tante sorprese agli “esploratori” più curiosi. Tuttavia, per l’ormai arcinota situazione sanitaria, in questo 2020 non si svolgerà il consueto Festival dedicato al prezioso frutto ma, a partire dal 31 ottobre e per tutto il periodo autunnale, sarà possibile apprezzare gli incanti della mela rosa e del territorio. Senza assembramenti, senza particolari ed inopportuni eventi in presenza, in tutta sicurezza!
All’ingresso del centro storico sarà allestito un invitante Emporio dei Sibillini, che sabato 31 ottobre e domenica 1° novembre darà la possibilità di acquistare le squisitezze “di alta quota”: dai marroni di Montemonaco, alla patata dei Sibillini fino, ovviamente, a sua maestà la mela rosa. Un’apposita mostra pittorica introdurrà i più curiosi ad un’inedita versione del pregiato pomo “immortalato” in altrettante opere d’arte, e nei due ristoranti del paese (ristorante dell’Hotel Del Duca e “La conchiglia”) sarà possibile assaggiare menù a tema, piatti che sono ormai entrati nelle abitudini e nelle “carte” dei locali.
Domenica primo novembre alle 18:00, in digitale direttamente dall’Accademia di Tipicità, l’eclettico e rinomato chef Enrico Mazzaroni offrirà un coinvolgente “show coking on-line” dal titolo “La mela rosa dà spettacolo in cucina”, per apprezzarne le innumerevoli sfaccettature e doti nel piatto, ma anche per apprendere tante curiosità dalla viva voce di accademici ed esperti. Ci sarà anche un contest fotografico: i migliori scatti che immortalano la mela rosa saranno omaggiati di una “super porzione”.
Infatti, una delle caratteristiche salienti che caratterizzano questo pregiato dono della natura è proprio la lunga conservabilità, che la rende ottima, fragrante e profumata per l’intera stagione invernale. Sulla piattaforma di Tipicitàhttp://www.tipicitaexperience.it tutte le informazioni per fruire delle iniziative in digitale e per approfondire informazioni sulla mela rosa e sulle proposte del territorio.
Le Marche offrono interessanti spunti in ogni stagione e anche quella autunnale quando i colori della natura ci avvolgono. Ecco, quindi, alcuni consigli per godersi… i colori dell’autunno e il suo foliage.
Nella regione Marche, la stagione autunnale non ha niente da invidiare agli altri periodi dell’anno. In autunno, infatti, parchi e riserve si tingono di meravigliosi colori caldi, invogliando a lunghe passeggiate tra salici, pioppi,faggi e querce per ammirare lo straordinario spettacolo del foliage.
Riserva Naturale di Canfaito
Per godere appieno di questo fenomeno naturale, che ogni anno porta le foglie degli alberi a colorarsi di varie e diverse sfumature di giallo, arancione, marrone e rosso, basterà camminare all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello, prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro, raggiungendo la cerreta più grande d’Europa; o recarsi nella Riserva Naturale della Gola del Furlo e ammirare, oltre al suggestivo canyon, i colori del bosco di sponda che si riflettono sulla superficie del fiume; o ancora,stupirsi di fronte alla faggeta secolare di Canfaito, un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino; e infine esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove nel periodo autunnale si trova la mela rosa presidio Slow Food. Insomma, nelle Marche non mancano i luoghi per gustare appieno lo straordinario fenomeno del foliage,eccone di seguito alcuni tra i più belli.
Frontino (PU), Ph. Paolo Mini
Nel Parco Sasso Simone e Simoncello la cerreta più grande d’Europa Il Parco Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello è un’area protetta di circa 5.000 ettari nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano. Nei suoi fitti boschi è soprattutto il cerro, specie del genere delle querce, la principale fonte di attrazione per gli amanti del foliage. Esso si trova lungo tutta la vasta foresta mediterraneo-montana che dal Passo della Cantoniera di Carpegna si estende fino ai piedi dei due Sassi, tanto da renderla la cerreta più grande d’Europa. In autunno, il color rosso rame delle foglie disseminate per quest’area immensa offre uno spettacolo davvero unico. Oltre ai cerri, anche i faggi donano in questo periodo dell’anno splendide gradazioni di arancio. Se ne trovano in particolare all’interno del bosco di Pianacquadio, un prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro.Gli amanti del foliage non potranno poi perdersi la torre trecentesca con orologio di Frontino, il borgo più piccolo della provincia di Pesaro Urbino, al cospetto del Monte Carpegna. Si tratta di uno spettacolo davvero unico: la torre è infatti completamente ricoperta di foglie che in autunno diventano di un caldo rosso acceso. Ai piedi dell’omonimo Monte, immersa nel verde dei faggeti, si trova Carpegna, storico borgo montano del Montefeltro, terra dei Conti di Carpegna, tra le famiglie più blasonate d’Italia, capostipiti dei Malatesta, dei gloriosi Montefeltro e dei Della Faggiola del noto Uguccione, descritto nei versi del Canto XXIII dell’Inferno di Dante.
Gola del Furlo ph . Roberto Mezzano
Le terrazze panoramiche della Riserva Naturale Gola del Furlo Attraversata dal fiume Candigliano, la Riserva Naturale Gola del Furlo offre il tipico bosco di sponda caratterizzato dallo scotano, l’orniello e i pioppi con le loro sfumature gialle, rosse e arancioni che si alternano al verde smeraldo brillante dei lecci. In particolare, per ammirare la suggestione del canyon, del fiume e dei riflessi del bosco, il consiglio è di osservare la gola dall’alto sulle terrazze panoramiche del Monte Pietralata. A sud-ovest della gola del Furlo, nel punto dove il Burano confluisce nel Candigliano, sorge Acqualagna, riconosciuta a livello internazionale Capitale del Tartufo, celebre per il tartufo bianco pregiato. Qui, il “diamante della tavola” nasce da sempre in modo spontaneo per una strana alchimia del terreno, e tutta l’economia del paese gira intorno ad esso, infatti anche quest’anno ci sarà la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco il 25 e 31 ottobre e il 1,7,8,14 e 15 novembre.
Camerano – Vigneto
Vigne e corbezzolo nel Parco del Conero Il Parco del Conero è un’oasi ambientale che si sviluppa attorno al Monte Conero per circa 6000 ettari, coperti per la maggior parte da macchia mediterranea a picco su un mare cristallino. Nei versanti nordorientali, ai boschi dei sempreverdi lecci si accostano molti esemplari di carpino nero, roverella e acero d’Ungheria: tutti alberi che mutano le loro foglie assumendo colori che vanno dal giallo-ocra fino al rosso acceso. Lo spettacolo di foliage più bello da poter ammirare in questa zona è quello dei filari delle vigne del Rosso Conero che si tingono di rosso.In autunno sarà poi possibile ammirare un’altra caratteristica pianta del Conero, il corbezzolo che da fine ottobre muta il colore dei suoi frutti – bacche rotonde di sapore dolciastro in un bellissimo rosso scarlatto. Tra le belle spiagge della riviera e il Parco del Conero sorge Sirolo, antico borgo medievale da cui si gode una vista mozzafiato e ci si può perdere tra i vicoli del centro storico. A pochi passi dal borgo poi c’è il Teatro alle Cave, una cava naturale all’interno del Parco.
Genga, zona Frasassi Ph. Sergio Ramazzotti
La parete di scotano nel Parco Gola della Rossa e Frasassi Il Parco Gola della Rossa e Frasassi è un immenso cuore verde ricco di una natura integra e rigogliosa. Nei versanti esposti a nord prevalgono tutte specie arboree che in autunno assumono la stessa colorazione che dà nome alla Gola: il rosso, in tonalità che variano dall’arancio intenso del carpino, al rosso vermiglio del faggio o a quella quasi bordeaux delle piccole foglie dell’orniello, offrendo a chi passeggia un panorama intenso e suggestivo. In particolare, seguendo il sentiero del parco che conduce alla grotta del Vernino – insenatura nella roccia caratterizzata da un ingresso molto particolare a forma di buco della serratura – si potrà osservare sul Monte Murano un’intera parete rossa ricoperta di scotano. Percorrendo invece l’itinerario di Valle Scappuccia, si incontreranno specie di alberi che generalmente si trovano ad alta quota, come i faggi, e si potrà ammirare la suggestiva fenditura nella roccia formatasi in epoca remota per effetto dell’erosione del torrente Scappuccia. Ai piedi del Monte Murano sorge Serra San Quirico, borgo caratterizzato da un bellissimo centro storico ben conservato. In particolare, si potranno osservare le suggestive Copertelle, passaggi coperti che corrono lungo le mura di cinta del paese, e la torre principale di difesa detta Cassero, di cui è ben conservata la torre di forma quadrangolare, che venne costruita tra il 1360 e il 1374.
Riserva Monte San Vicino Ph. MaurizioParadisi
Il vecchio faggio del Parco del Monte San Vicino e Canfaito Si tratta della più giovane riserva naturale marchigiana, istituita nel 2009, che si espande per circa 1500 ettari. In particolare, nella Riserva del Monte Canfaito, un altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, si potranno incontrare i bassi e robusti tronchi dei faggi che si aprono come ombrelli, con le chiome che diventano del colore del mogano, della zucca o del vino nuovo. Tra questi, ci si potrà imbattere in un faggio di circa 500 anni, l’esemplare più grande di tutte le Marche, annoverato tra i 300 alberi monumentali d’Italia. Imboccando il sentiero Matelica che porta fin sulla vetta del Monte San Vicino, si attraverserà un bosco che racchiude un’altra bellissima faggeta, con alberi ad alto fusto e radici esterne che formano figure suggestive e misteriose. Nella valle del Potenza, addossato al colle di Montenero, sorge San Severino Marche, caratteristico borgo costituito da due nuclei distinti: il Castello, antico e pressoché disabitato, sulla cima del Montenero, e il Borgo, sviluppatosi a partire dal sec. XIII lungo il pendio, il cui cuore è la bellissima Piazza del Popolo, dalla caratteristica pianta ovale. Merita una visita la frazione di Elcito, situata su uno sperone di roccia, ad oltre 800 metri di altezza alle pendici del Monte San Vicino.
Pievetorina, Riserva di Torricchio
Lecci nella Riserva naturale Montagna di Torricchio Si tratta di un’area racchiusa nella valle del Tazza, affluente del fiume Chienti, tra le pendici dei MontiFema, Cetrognola e Torricchio: un’area isolata, distante dai grandi centri abitati, rivestita da una flora ricca e variegata, tra cui si annoverano piante del tutto inusuali per le Marche, come la Rosa subcollina. È il leccio a dominare la zona, presente a piccoli gruppi in posizioni rupestri nella parte inferiore della Val di Tazza. In autunno, roverelle e ornielli colorano poi il paesaggio con le loro piccole foglie che assumono colorazioni intense tra il rosso e il marrone. Situata su un colle tra le valli del Chienti e del Potenza, chiusa dai Monti Sibillini e dal Monte San Vicino, si trova Camerino, che vanta un centro antico pressoché inalterato nel suo impianto medievale. Da visitare, poco fuori dalle mura cittadine, la Basilica di San Venanzio, ricostruita in stile neoclassico, e a circa 3 km dal centro il Convento dei Cappuccini, casa madre dell’ordine, risalente al 1528, nella cui chiesa è conservata una magnifica maiolica invetriata attribuita a Mattia della Robbia.
Mele rosa
Mele rosa nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini Sviluppandosi su una superficie di circa 70.000 ettari prevalentemente montagnoso, il Parco dei Monti Sibillini ospita numerosissime specie tipiche di un territorio montuoso, come la rara stella alpina. Non mancano però le specie arboree che in autunno sono interessate dal foliage: il giallo dei castagni, che in questo periodo lasciano cadere i loro frutti, si mescola al cremisi dell’acero passando per le sfumature arancioni dei faggi. Un altro colore che punteggia i versanti montuosi è il rosa delle mele dei Monti Sibillini. Nelle Marche, si tratta di una coltivazione dalla tradizione antica, un tempo frutto ricercatissimo per la sua capacità di conservarsi dopo la raccolta anche per lunghi mesi, poiquasi completamente abbandonato. Da qualche anno le mele sono tornate in coltura grazie al lavoro della Comunità Montana dei Sibillini e sono oggi presidio Slow Food.
Le Marche una delle regioni ideali per famiglie con bambini e per chi ama vivere una vacanza all’aria aperta e immersi con la natura grazie a parchi naturali, parchi regionali e riserve.
Due parchi nazionali, quattro parchi regionali, sei riserve naturali con montagne e torrenti dove praticare i più svariati tipi di sport; percorsi ciclabili e parchi divertimento per tutti i gusti: le Marche accolgono i bambini e le famiglie con un’infinita varietà e qualità di proposte, dalle escursioni in montagna al kayak, dal cicloturismo all’equitazione. Senza dimenticare un litorale ricchissimo, con lunghe spiagge di sabbia di cui dodici nominate Bandiera Verde 2020, riconoscimento conferito alle spiagge “a misura di bambino” che quest’anno porta la regione Marche al quarto posto della classifica nazionale.
Ogni parco inoltre ha al suo interno almeno un Centro di Educazione Ambientale (CEA), strutture che, in aderenza ai principi ispiratori dello sviluppo sostenibile, realizzano progetti di educazione all’ambiente con particolare riferimento ai contesti territoriali in cui sono inseriti. PARCHI NAZIONALI Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che comprende il gruppo montuoso più elevato dell’Appennino umbro-marchigiano, con i suoi settanta mila ettari di bellezza e natura è il parco naturale più grande e affascinante delle Marche. Ricchissimo di storia, cultura e leggende è il luogo perfetto per far innamorare i più piccoli: a partire dalla fata incantatrice Sibilla che – secondo la leggenda – abitava in una grotta posta sulla vetta del monte che da lei ha preso il nome. All’interno del parco, a Montemonaco, c’è anche un museo interattivo a misura di bambino, dove si può entrare nella grotta della Sibilla e uscirne da uno scivolo. Per percorrere il parco agevolmente e non perdere i tesori naturalistici disseminati all’interno del parco è stato messo a punto un sistema di fruizione territoriale che comprende anche 18 “Sentieri Natura”, cioè percorsi più facili studiati per essere fatti da famiglie con bambini, che rappresentano una straordinaria occasione per far scoprire i Sibillini anche agli escursionisti meno esperti. Tra questi, il giro intorno al lago di Fiastra, un Sentiero Natura che costeggia il lato destro del lago – a partire da San Lorenzo al Lago – che dura circa due ore ed è percorribile sia a piedi sia in bicicletta. Lungo il lago si può trovare una spiaggia che non ha nulla a che invidiare a quelle del litorale e c’è anche un Parco Avventura dove vengono organizzate varie attività all’aperto tra le quali tour naturalistici in barca, tiro con l’arco e l’attraversamento del lago da sponda a sponda con un sistema di teleferica. Tra le altre attività da praticare all’interno del parco dei Monti Sibillini: trekking a cavallo, mountain bike con oltre 160 km di percorsi che si snodano lungo tutto il Parco, oppure nei presso del Lago di Gerosa si praticano canoa e bird watching, pesca e tiro con l’arco. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è considerato uno dei parchi più grandi sia in Italia che in Europa, al suo interno si possono visitare le gole scavate dal fiume Tronto, i Monti della Laga, appunto, che costituiscono il punto più settentrionale del Parco che comprende anche il massiccio del Gran Sasso. L’animale simbolo del Parco è il camoscio appenninico, perché dopo circa cento anni dall’estinzione di questo esemplare sul Gran Sasso, un progetto di reintroduzione della specie lo ha portato a ricolonizzare le montagne, dove oggi si contano circa 600 esemplari. Il patrimonio faunistico dell’area protetta comprende anche altri grandi erbivori, come il cervo e il capriolo, ed il loro predatore per eccellenza, il lupo appenninico. In totale all’interno del parco sono circa 2364 le specie censite, infatti il Parco Gran Sasso – Laga è una delle aree protette più ricche dal punto di vista della biodiversità vegetale in Europa. Istituito nel 1995, nel parco convivono da millenni spettacoli della natura e un patrimonio culturale unico che offre proposte di svago per tutte le stagioni dell’anno, con visite e itinerari da percorrere a piedi, in bici e a cavallo. PARCHI REGIONALI Tra i parchi regionali da visitare, c’è quello del Monte Conero, un’area protetta che include gran parte del territorio di Ancona e delle cittadine di Camerano, Sirolo e Numana e che comprende un tratto di costa alta, oltre ad un’ampia fascia collinare interna in cui è possibile passeggiare nei 18 sentieri che si snodano fra i boschi, da soli o accompagnati da guide esperte.
Poi il parco Sasso Simone e Simoncello, straordinaria area protetta nella regione storica del Montefeltro, in provincia di Pesaro Urbino, ricca di percorsi pensati espressamente per le famiglie con bambini al seguito, dove trovare una natura dai colori e dagli odori intensi. In particolare, all’interno del Parco Sasso Simone è presente il Carpegna Park – Family Adventure Mountain, che offre 12 percorsi di vari livelli di difficoltà che comprendono arrampicata, carrucole, passaggi sospesi, ponti tibetani e persino una bicicletta che corre da un albero all’altro. E per i più piccoli la Casa delle Fate, dove Fata Cerrina racconta le sue storie sui reperti ritrovati nel bosco che testimoniano da secoli la presenza del piccolo popolo nel bosco dei Cerri del Carpegna.
Tra i parchi regionali si inserisce anche quello del Monte San Bartolo, situato tra Gabicce Mare e Pesaro, che presenta aspetti naturali molto suggestivi tra cui le falesie a strapiombo sul mare; infine il parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, alle pendici dell’AppeninoUmbro-Marchigiano, che, oltre ai diversi percorsi pensati per tutte le età, tra cui le Grotte molto adatte per i più piccoli, comprende anche il Parco Avventura di Frasassi, posto sul fiume Sentino e caratterizzato da percorsi adrenalinici, cavi sospesi sull’acqua, traballanti ponti tibetani e carrucole vertiginose sullo sfondo della suggestiva Gola di Frasassi; un parco divertimenti adatto a tutte le età, con percorsi a misura di bimbo, laboratori didattici per i più piccoli e avvincenti sfide in quota per gli intrepidi amanti del brivido. LE RISERVE NATURALI Infine, tra le numerose riserve naturali presenti nella Regione (ben sei), la riserva naturale Abbadia di Fiastra, che comprende 1825 ettari di terreni che circondano l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, offre ai visitatori numerosi percorsi tra cui il Sentiero sensoriale “Il bosco e il fiume”, un percorso lungo il quale la scoperta della natura viene effettuata non solo con il senso della vista, ma anche utilizzando l’udito, l’olfatto e il tatto. In particolare, sono state eliminate le barriere architettoniche, al fine di rendere il percorso accessibile a tutti. I GIARDINI Infine, da non perdere il Giardino delle farfalle, un luogo incantato situato a Montalto, piccola località del Comune di Cessapalombo (MC), dove è possibile osservare le farfalle e le falene nel loro habitat naturale, conoscere le loro abitudini e il loro ciclo vitale, e il Bosco incantato di Sefro (MC), un’invenzione dell’artista camerte Laura Pennesi che ha costruito un piccolo villaggio di legno abitato da gnomi e folletti, un angolo magico ricavato all’interno della collina di Sant’Albertino in una valle completamente circondata dai Sibillini.
Da non perdere i Laghetti del Passettodi Ancona, un’area verde di 13mila metri quadrati affacciata sul Mar Adriatico completamente pensata per i più piccoli che comprende parco giochi con l’inserimento di attrezzature inclusive per permettere a bambini con abilità e capacità diverse di giocare insieme, una pista di pattinaggio e la piscina comunale.
Data l’emergenza sanitaria, è bene specificare ai turisti che, prima di recarsi nei luoghi, è consigliato verificare sempre dai siti o telefonando l’apertura delle strutture, la fattibilità dei percorsi e la disponibilità delle guide.
Due eventi due eventi imperdibilidel Grand Tour delle Marche alla scoperta della mela rosa, a Montedinove e a Monte San Martino due pittoreschi centri rispettivamente in provincia di Ascoli Piceno e Macerata che celebrano insieme il prezioso dono della natura.
Biodiversità, superfood, gusti antichi. La mela rosa è un frutto di memoria ancestrale che apre le porte al futuro. Esige terreni incontaminati, racchiude una gamma di sapori straordinari, è un concentrato di qualità salutari.
Il Grand Tour delle Marche, promosso da Tipicità con ANCI Marche e la concreta collaborazione di Banca Mediolanum e Mediolanum Private Banking, celebra la mela rosa con due distinti eventi da gustare nei primi due week end di novembre.
Il 2 e 3 novembre, a Montedinove (AP), va in onda la decima edizione di Sibillini in Rosa, un Festival dedicato a questo frutto antico dalle esclusive doti salutistiche ed organolettiche, che coniuga territorio, gastronomia e cultura popolare. Si inizia sabato 2 novembre con gli stand gastronomici, il mercatino e l’animazione degli artisti di strada.In mattinata in programma un importante convegno di approfondimento sull’importanza della mela rosa per il territorio fermano e piceno, mentre nel pomeriggio ed in serata grande spazio sarà riservato ad un laboratorio-degustazione del Sidro alla mela rosa dei Monti Sibillini e ad un vero e proprio “Mela Party”, con musica e la possibilità di gustare il delizioso centro storico, vera bomboniera affacciata sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Giornata clou quella di domenica 3 novembre, con la performance degli sbandieratori della Quintana di Ascoli Piceno, un laboratorio-degustazione della crema di fava di Favalanciata e lo show cooking animato da Gianmarco Di Girolami e Daniele Citeroni Maurizi, due protagonisti della nuova cucina picena ed entrambi conduttori di rinomati ristoranti situati nella vicina Offida, che daranno la loro interpretazione a quattro mani del prezioso frutto.
Il 9 e 10 novembre, a Monte San Martino (MC) è di scena Saperi e Sapori della Mela Rosa, definita nel sottotitolo “la saporosa dei Monti Azzurri”, così come Giacomo Leopardi, dalla sua Recanati, percepiva gli evanescenti Monti Sibillini.
Assoluta protagonista del mercatino e degli stand gastronomici, naturalmente, la mela rosa, accanto a tante altre sfiziose proposte introvabili nei consueti canali distributivi.
Domenica mattina questa pregiata produzione sarà al centro del confronto “Mela Rosa dei Monti Azzurri: il valore della tradizione per ricostruire il futuro”, mentre nel pomeriggio è in programma un vero e proprio evento nell’evento con lo show cooking “la Mela Rosa secondo lo chef Enrico Mazzaroni”.
Tuttavia Monte San Martino, pittoresco borgo arroccato sulla sommità di un panoramico sperone roccioso strapiombante sulla sottostante vallata, racchiude tra le mura del suggestivo centro storico un’attrattiva di valore mondiale: ben tre polittici di Carlo e Vittore Crivelli, che rendono la visita un’esperienza irrinunciabile!
Promosso da una consolidata collaborazione tra Comune, Pro Loco, Unione Comuni dei Monti Azzurri e Consorzio di tutela della Mela Rosa, l’evento promette tanto divertimento, con la banda musicale, sfilate in costume, artisti di strada con spettacoli itineranti, musica dal vivo, show a sorpresa e serata Dj Set.
Tutte le informazioni sulle due iniziative e sulle attrattive del territorio sono fruibili sulla app di Tipicità e sulla piattaforma www.tipicitaexperience.it.
Il 19 ed il 20 ottobre una proposta di “archeofood” per il Grand Tour delle Marche
La storia finisce nel piatto! È quel che accade il 19 e 20 ottobre a Monte Rinaldo (FM), dove con la manifestazione “Tipicità e Archeologia” si potrà gustare un’esperienza di archeofood del tutto inedita.
Promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni locali, l’evento proietta il visitatore nella grande storia e nei sapori antichi e, da quest’anno,entra a pieno titolo nel circuito del Grand Tour delle Marche promosso da Tipicità ed ANCI, con la partnership di Banca Mediolanum e Mediolanum Private Banking. Monte Rinaldo è un piccolo comune della provincia di Fermo, con un incantevole borgo medioevale adagiato tra le alte colline affacciate sullo skyline dei Monti Sibillini e con una caratteristica davvero unica ed imperdibile. Appena fuori dal centro storico, dopo poche curve, come in un film ci si ritrova immersi nella storia: ecco apparire un delizioso tempietto, un santuario di epoca-ellenistico-romana ottimamente conservato.
Sarà proprio l’area acheologica “La Cuma” ad ospitare l’evento speciale della manifestazione, ossia la presentazione con degustazione del progetto “Archeofood-la storia nel piatto”, che utilizza archeologia e fonti storiche per dare forma ai sapori dei tempi passati. Infatti disponiamo di moltissime informazioni relative all’alimentazione, alla produzione, al consumo e alla preparazione del cibo dell’epoca, ma abbiamo ovviamente perso la parte sensoriale e pratica di questo ambito della vita degli antichi. A Monte Rinaldo, dunque, il 19 ottobre si potranno assaggiare in esclusiva le pietanze antiche riproposte dall’archeo-cuoco Marino Marini ed ascoltare le spiegazioni dell’archeologoPaolo Braconi, ideatore del progetto.
Tutto da vivere anche il centro del paese, con una rassegna delle migliori produzioni del territorio ed aree gastronomiche nelle quali assaggiare le ricette… antiche, ma non troppo, della cucina locale, che omaggia l’autunno con salsicce all’uva, fagioli con le cotiche, polenta, castagne e tante altre prelibatezze. La domenica mattina in programma anche una suggestiva lezione-spettacolo su Odisseo e i suoi amori, di Cesare Catà, insieme a laboratori per bambini dedicati alle meraviglie autunnali, che proseguiranno anche nel pomeriggio. Da non perdere il folklore itinerante, con il gruppo “Mazzamurelli de li Sibillini” e la rievocazione storica della Brigata MonteBodio, con duelli, combattimenti ed attività didattiche.
Per tutto il week end sono fruibili visite guidate dell’AreaArcheologica.
Tutte le informazioni dettagliate sulle iniziative in programma sono disponibili sulla app di Tipicità e nella piattaforma www.tipicitaexperience.it.
Presentate tutte le novità del circuito “Gran Tour delle Marche 2019, circuito proposto da ANCI – Tipicità a bordo della motonave Olympic Champion di Anek Lines. Ventotto eventi in programma, ma non solo questi è il Grand Tour 2019.
Rotta verso le esperienze autentiche delle comunità locali! Con questo messaggio lanciato simbolicamente a bordo della Olympic Champion, nave della flotta Anek Lines ormeggiata nel porto di Ancona, “salpa” il Grand Tour delle Marche 2019, il circuito esperienziale di eventi varato da Tipicità ed Anci Marche in occasione di EXPO 2015 e divenuto una vera e propria “mappa” di successo a livello nazionale.
Sono ben 28 gli eventi, in alcuni casi realmente unici ed inimitabili nella loro spiccata identità, che da maggio a novembre consentiranno di vivere la regione al plurale per eccellenza in tutte le sue sfaccettature, ancora in gran parte sconosciute.
“È una proposta a tutt’oggi estremamente innovativa, studiata sulle esigenze di un viaggiatore internazionale! – spiega Angelo Serri, direttore di Tipicità – Non a caso il 2019 è l’anno del turismo lento ed il Grand Tour delle Marche è concepito proprio per rendere fruibile un’esperienza immersiva ed originale!”.
Non solo eventi, ma anche una sofisticata piattaforma digitale integrata, con la possibilità di crearsi soluzioni di viaggio su misura, servizi a terra fino “all’ultimo miglio”, connessioni tra le diverse iniziative del circuito ed un “Tipicità Village” ad animare gli appuntamenti. Straordinario evento anteprima è stato un omaggio a Giacomo Leopardi nei 200 anni dell’Infinito. Poi, a seguire, una serie di appuntamenti che si susseguono da maggio a novembre, offrendo l’opportunità di vivere un’esperienza esclusiva. Infatti, nell’arco di sette mesi, questo originale progetto realizza uno storytelling del territorio marchigiano attraverso le manifestazioni che hanno per tema il cibo e la manualità. Una fantastica narrazione della regione raccontata utilizzando due dei suoi più peculiari attrattori, per l’appunto l’enogastronomia ed il “saper fare”.
Con lo slogan “Il modo migliore per viaggiare nelle Marche è viverle”, il Grand Tour delle Marche esplora da nord a sud i variegati ambienti di questa terra che, come in un fantastico caleidoscopio, disegnano i paesaggi e le sensazioni offerte dall’unica regione d’Italia con il nome al plurale: dagli allettanti sapori del pesce dell’Adriatico al fiabesco ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove si coltiva la profumatissima mela rosa, dalle colline pettinate dai vigneti del Verdicchio alle scenografiche Grotte di Frasassi. Numerose le iniziative dedicate ad autentiche prelibatezze, tra le quali l’impareggiabile Amarena di Cantiano, la Crescia de.co. di Frontone, il raro fungo spignolo, la celeberrima oliva tenera ascolana, l’umile cicerchia, la birra artigianale ed il preziosissimo tartufo.
Moltissime anche le manifestazioni che celebrano la sapiente manualità, ossia quella geniale creatività che rende le Marche una vera e propria fucina di alto artigianato e di raffinato fashion. Eventi dedicati al restauro del mobile antico e all’artigianato artistico, al ricamo e al cappello, alla pelletteria e agli strumenti musicali, tra i quali la fisarmonica, vero e proprio vanto dell’ingegno Made in Marche nel mondo. Non mancano iniziative legate alla religiosità popolare e alla tradizione contadina, come l’infiorata, i riti della vendemmia e l’arte di realizzare riproduzioni di celebri santuari con le spighe di grano, oppure collegate ad avvenimenti storici, a testimonianze archeologiche ed alla libera poesia.
Nell’edizione 2019 debuttano a fianco del Grand Tour delle Marche, nel ruolo di project partner, Banca Mediolanum e Mediolanum Private Banking, nell’ottica di un’attenzione ancora più capillare alle esigenze delle persone e delle comunità locali.