di Jacopo Scafaro
RP Fashion & Glamour News, in concomitanza con il suo funerale, vuole ricordare quel grande personaggio che è stato, è e rimane Raffaella Carrà.
Mito non è una parola facile da definire:che cos’ è il mito o meglio chi è che può essere definito un mito?
Se facessimo una rapida indagine, con un campione di intervistati, non mi riesce facile immaginare le risposte. Ma darei abbastanza per scontato che non pochi, senza molto riflettere, assocerebbero questa parola ad un nome: un calciatore, un cantante, un attore, uno scrittore, un personaggio televisivo.

Tanto per fare un esempio: “Raffaella Carrà?” È un mito.Sono giorni che penso, cerco di trovare le parole giuste per descrivere la vita di questa straordinaria artista, ed allora mi sono domandato, perché non chiedere ad una sua fan cosa rappresentasse Raffaella per loro.
Così ho preso il telefono ed ho scritto alla mia cara amica Barbara Andreoletti e le ho chiesto di raccontarmi del perché la Carrà fosse, anzi, è cosi importante per lei.
“Raffaella è riuscita a unire generazioni, stili, pensieri, farsi apprezzare da donne e uomini. Difficile trovare qualcuno che possa dire che non l’apprezzasse.Riusciva ad adattarsi al tempo in cui viveva nonostante rimanesse sempre se stessa: un mito. Un icona che è riuscita ad abbracciare anni di storia di televisione.I suoi balli,i suoi vestiti, i suoi programmi, Lei è sempre stata avanti, mai banale. Io l’ho sempre adorata sin da bambina,bionda, sorridente ,cantava e ballavae anche se il tempo passava lei rimaneva una costante.Lei non è morta, non può, perché lei è la Televisione, quella bella e rimarrà per sempre”.
A volte diamo per scontato troppe cose, troppe persone, troppe situazioni.
La scomparsa di Raffaella mi ha fatto rendere conto di quanto io, ma tanti altri fossimo affezionati alla sua figura.
Nella nostra vita c’è sempre stata: nelle sigle in bianco e nero, nella tv moderna.
Ma la cosa molto più importante è stata la sua presenza scenica: un misto di sensualità e dolcezza, affascinante e rassicurante al tempo stesso.
Una donna italiana, talentosa che ha reso appunto la Donna divertente, sensuale e libera di affermare i propri diritti.
Ho chiesto a Claudio Ricci in arte “Mim”, brillante artista e illustratore digitale (qua potete trovare tutti i suoi lavori www.facebook.com/mimclaudio, www.mimline.it) di rappresentarmi a modo suo Raffaella: quello che ha creato è qualcosa di straordinario.

Nel suo disegno riusciamo quasi a sentire la famosa risata della Carrà e guardando la foto quello che traspare è serenità, tenerezza ed infinita ammirazione per una grande artista, anzi scusate mito.
Raffaella è un mito? Si.
Ma era Raffella, Raffella e basta.
E con questo nome ha scritto cinquanta anni di storia tra radio, tv, musica e cinema.
Quante generazioni ci sono dentro la vita di un’artista?
In quella di Raffaella Carrà, nella discrezione che l’ha sempre caratterizzata, una moltitudine infinita.
Non ha avuto figli, allora perché ci sentiamo tutti orfani?
Ciao Raffa, diva popolare che ci hai mostrato che la libertà d’espressione, di parola, di amare chi si vuole, passa anche dal nostro ombelico.