La comicità di Massimo Lopez & Tullio Solenghi, i tanti concerti – fra gli ospiti anche Maurizio Vandelli -, l’aperitivo lungo dei Martedìsera: una stagione all’insegna della spensieratezza
Nella sua verdeggiante conca, tra i pendii ricamati dalle vigne e incorniciata dalle vette alpine, Merano d’estate veste leggero nel suo look elegante: troverete relax e divertimento. Il “Martedìsera” anima il centro città con l’aperitivo lungo che porta nei locali tanti meranesi, fra musica dal vivo e occasioni di intrattenimento, dalle esibizioni di ballo e ai mercatini dell’artigianato artistico. I concerti della serie “Midsummer Night” alternano pop, rock e tributi ai grandi della musica italiana e internazionale.
La rassegna “Midsummer Night” sarà aperta da un evento di altra fattura e prestigio: Merano ospita infatti una serata de La Milanesiana.
Al Kursaal sarà ospite il duo Massimo Lopez & Tullio Solenghi che darà vita a uno show scoppiettante fra imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni e interazioni con il pubblico. Trai vari cammei, l’incontro tra Papa Bergoglio (Massimo) e Papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, quello di Dean Martin e Frank Sinatra e tanto altro ancora (Ingresso: € 23, € 18; prevendita biglietti: www.ticket.bz.it).
Fra gli appuntamenti di spicco, il 2 agosto il concerto di Maurizio Vandelli, leader carismatico e voce solista degli Equipe 84 e il 9 agosto una serata dedicata a Fabrizio De André in versione sinfonica con la Merano Pop Symphony Orchestra e la voce di Andrea Maffei, vincitore di due edizioni del Premio Città di Recanati – entrambi appuntamenti gratuiti.
Sono alcune delle opportunità per concludere una giornata passata fra i parchi, le terrazze sul fiume Passirio e i sentieri ombreggiati da piante – alpine, esotiche – che caratterizzano la città: vere e proprie oasi nelle ore più calde.
Così come i Waalweg, i sentieri che affiancano le rogge inoltrandosi, a un passo dal centro, fra prati, meleti e paesaggi coltivati a vite. La montagna e le sue escursioni nell’aria d’alta quota sono lì, a un passo: pare quasi di toccarle. E se è vero, come è vero, che i pensieri migliori affiorano mentre si cammina, è presto spiegato come mai Merano da sempre attiri artisti, scrittori, intellettuali.
Tornando in città, la natura dialoga con le ville liberty. Ristoranti stellati si alternano a locande tipiche in un matrimonio di sapori mediterranei e montani. Fra gli ottanta paesaggi che prosperano ai Giardini di Castel Trauttmansdorff fioriscono le profumate rose inglesi e l’oleandro, mentre i cespugli di lavanda strizzano l’occhio alle ninfee e ai fiori di loto del laghetto; ai piedi del castello vanno in scena i concerti della World Music Festival (fra gli ospiti i Creedence Clearwater Revived il 22 giugno e il cantautore australiano John Butler il 13 luglio) e gli aperitivi del venerdì sera al caffè delle Palme.
Un evento che sposa bellezza e divertimento, bien vivre e natura, cultura e gastronomia. E con tanti laboratori per grandi e piccoli, dal 28 maggio al 1 maggio 2023.
Glicine, orchidee e lavanda. Ma anche crassula, cactus e tillandsie. Laboratori creativi e didattici, per piccoli e grandi. Sementi da scoprire e scambiare. Incontri e artigianato artistico. Una colazione esclusiva e la “Notte Verde” con la musica, quella che accompagnerà un po’ tutte le giornate dove poter ammirare le meraviglie della natura, godersi il momento, e volendo fare shopping. Dal 28 aprile al 1° maggio torna, sulla Passeggiata Lungo Passirio, il Merano Flower Festival, organizzato dall’Azienda di Soggiorno e con la “griffe” di Mimma Pallavicini, giornalista del verde, autrice di libri e grande dame del mondo del florovivaismo, recando in dote il messaggio del “vivere bene” attraverso le piante, rievocando quanto da 150 anni è parte della memoria collettiva meranese.
Il filo rosso di quest’anno è “Tropical!”. Viene interpretato dagli espositori così come nei laboratori. E non c’è nulla di più attuale: da un lato, le piante tropicali stanno “conquistando terreno” nelle regioni temperate a causa dei cambiamenti climatici, dall’altro la stessa Merano da un secolo e mezzo è territorio dove le piante esotiche stringono la mano a quelle alpine: peculiarità che potrà essere approfondita in tour guidati. Anche i semi di varietà antiche o rare giocano un ruolo importante: con il SeedCrossing viene offerta la possibilità di scambiarsi semi, in modo da promuovere la biodiversità. Chiunque lo desideri può scambiare conoscenze, esperienze, consigli per la semina.
Il giardinaggio è anche cultura, ma non solo: la parola affonda le sue radici nel latino, dove significa coltivare, curare e rendere coltivabile. E dunque il Merano Flower Festival non è solo un’esposizione, e non si risolve di certo in un mercato: parliamo di un appuntamento che diventa momento che sposa aggregazione e approfondimento, occasioni gastronomiche e momenti di intrattenimento con musica dal vivo in un contesto unico.
Petit déjeuner des fleurs Boccioli delicati, fiori e foglie: in piccoli padiglioni si comincia la giornata del Merano Flower Festival con un petit déjeuner des fleurs. In mezzo allo splendore floreale, gustando in un ambiente esclusivo una colazione per due nella varietà di sapori dei frutti di bosco, del pane e delle specialità di qualità selezionata dal Gallo Rosso dell’Alto Adige. La colazione può essere prenotata il 29, 30 aprile e 1° maggio dalle 9 alle 12 del mattino. Pre-registrazione su info@merano.eu
Green Night Per la prima volta il festival apre anche la sera: sabato 29 aprile gli espositori restano aperti fino alle 22.30 e suggestivi allestimenti luminosi arredano Pavillon e la Limonaia. Intanto sulla terrazza del Kurhaus, presso il Flower Bistro, va in scena una serata all’aperto tra drink e fingerfood a tema, con il sottofondo di chill & lounge music di DJ Alex S.
Padiglione Slow Food: giovani cuochi e cucina vegetale Slow Food Alto Adige Südtirol partecipa con uno stand dedicato alla cultura del buon cibo e alle pratiche agronomiche sostenibili. Cooking show e degustazioni con i prodotti dei Presidi e dell’Arca del Gusto realizzati da giovani cuochi della rete Slow Youth Network, produttori locali della rete Slow Food e del Mercato della Terra, vini e animazione artistica.
Laboratori per piccoli e grandi Sono tante le attività proposte durante la manifestazione. Oltre alle conferenze, ci sono i laboratori, dedicati a temi diversi. Un esempio? Sabato 29 la Terrazza del Ristorante Kurhaus ospita una degustazione di mieli monofloreali puri in un viaggio da sud a nord: asfodelo, eucalipto, girasole, erba medica, abete e rododendro. Mieli Thun è un’apicoltura nomade: le arnie si spostano in tutta Italia attraverso un’attenta selezione delle fioriture per offrire alle loro api nettari pregiati e ottenere quindi mieli di altissima qualità.
Opening Party | venerdì 28 aprile ore 12 | Terrazza del Kurhaus La scuola di danza Only Dance apre ufficialmente la manifestazione. A seguire saluto delle autorità e musica dal vivo.
L’estate delle Terme Merano si vive nel grande e curato parco termale. Picnic e Aperitivo nel parco, Brunch al Bistro: tutte le iniziative dell’estate 2021.
Il parco è il protagonista dell’estate 2021 delle Terme Merano. Poco meno di sei ettari a disposizione degli ospiti, dieci piscine e il laghetto delle ninfee. E ancora la piattaforma per il fitness e le Relax Lounge per il benessere. Una cornice spettacolare che risponde al desiderio di leggerezza e libertà, di spazi sconfinati e aria pura. Per rendere ancora più speciale l’esperienza alle Terme Merano, si possono scegliere le originali proposte benessere e food: dal Massaggio nella Relax Lounge al Brunch al Bistro, dal Picnic box all’Aperitivo nel parco.
Massaggio nella Relax Lounge È la novità dell’estate 2021: godersi un massaggio rilassante all’aria aperta! È questa la proposta di Terme Merano per vivere ancora più intensamente il bellissimo parco termale. Basta accedere all’app “Prenota Semplice” e scegliere il proprio Massaggio rilassante nel parco tra quello parziale (25 min. 37 euro) e quello completo (50 min. 70 euro). In entrambi i casi il trattamento si svolgerà in una delle eleganti Relax Lounge che si trovano nel parco. Veri e propriangoli di benessere di circa 9 mq ciascuno, sono distribuiti nel prato in posizione defilata e contengono un lettino per due persone. È possibile anche abbinare il massaggio all’ingresso alle Terme in un unico biglietto: massaggio parziale con ingresso giornaliero Terme (53 euro) oppure massaggio completo con ingresso giornaliero Terme (85 euro). Senza dubbio un’esperienza di completo relax, a contatto con la natura altoatesina. Naturalmente rimane a disposizione, per chi lo desidera, l’offerta benessere nella MySpa con trattamenti personalizzati per tutte le esigenze.
Picnic e aperitivo nel parco Per godere appieno della natura e rimanere il più possibile all’aria aperta, le Terme Merano rinnovano la proposta del Picnic nel parco! L’idea, nata l’estate scorsa, ha riscosso molto successo tra le famiglie, le coppie e i gruppi di amici. Un modo simpatico per pranzare sul prato curato delle Terme, con piatti genuini preparati al momento, vista sulle piscine e le montagne: c’è tutto quello che serve per rendere l’esperienza un momento speciale. Il procedimento è facile, si ordinano le pietanze desiderate e si attende il messaggio sul telefonino che avvisa che il proprio Picnic box è pronto per essere ritirato. Molto apprezzato anche l’Aperitivo nel parco, disponibile dal giovedì alla domenica, dalle ore 17 (20 euro). Quando le ombre della sera si allungano è bello tirar tardi nel parco, sorseggiare un drink in compagnia e stuzzicare l’appettito con qualche finger food prima di cena.
Brunch con salmone o uova e bacon Chi al tappeto d’erba fresca preferisce il classico tavolino può scegliere senza dubbio il Bistro. Giovanile e luminoso, il Bistro Terme Meranonel cuore della città è importante punto d’incontro della city life meranese. Prodotti freschi di stagione e di provenienza certa assicurano qualità e genuinità. Gli ospiti vengono coccolati dal giovane chef Stefano Cecco con ricette sane e leggere, tipiche della tradizione altoatesina o frutto di raffinate combinazioni di sapori, piatti completi abbinati agli ottimi vini del territorio. Per l’estate 2021è stata realizzata una nuova copertura in piazza Terme da utilizzare per le pause culinarie. Da provare il Brunchal Bistro, disponibiledalle ore 9 alle 12, che permette di abbinare una ricca colazione al biglietto giornaliero di ingresso alle Terme (35 euro). La giornata inizia così nel modo migliore, con frutta e croissant, pane, burro e marmellata, brownie e coppa yogurt, frutti di bosco e cereali. E ancora formaggi misti, mozzarelline e pomodorini e a scelta salumi, uova e bacon oppure salmone norvegese affumicato.
Nel parco anche sportivi e famiglie Dal design mediterraneo, il parco ospita dieci piscine e un ampio prato curato, con zone soleggiate per l’abbronzatura e angoli tranquilli all’ombra degli alberi per il relax. Gli ospiti possono seguire il percorso termale con vasche di acqua sorgiva e corrente, acqua calda, acqua fredda e il percorso Kneipp. La grande piscina sportiva posizionata al centro del parco, perfetta per il nuoto, fluisce nel laghetto delle ninfee con le tartarughe, diventato un’attrazione importante, soprattutto per gli ospiti più piccoli. Diverse sono le iniziative per gli sportivi, grazie ai corsi outdoor organizzati dal Fitness Center. Fitness, Functional e Yoga si possono praticare nella piattaforma fitness realizzata ad hoc nel parco. Continua anche l’attività sportiva all’interno del Fitness Center con attrezzi all’avanguardia e dispositivi tecnologici per quanti vogliono mantenersi in forma. I piccoli ospiti trovano spazi pensati per il divertimento in perfetta sicurezza. In posizione un po’ defilata sorge un’area giochi attrezzata e una simpatica piscina tutta per loro. Qui i piccini possono divertirsi tra scivoli, altalene, giostrine e giochi a molla. Per tutta l’estate si può scegliere il Biglietto Famiglia, valido per un minimo di 3 persone, di cui almeno 1 adulto e 1 bambino, al costo di 37 europer l’ingresso giornaliero.
A Merano, tra amache ed erbe aromatiche Merano è una cittadina elegante e molto curata, soprattutto con la bella stagione, quando le aiuole del centro si riempiono di fiori e, in particolare quest’estate, di erbe aromatiche, da cogliere per un’esperienza aromatica e sensoriale. In certi angoli di Merano si potrà godere di installazioni davvero originali: amache appese per regalare un momento di riposo e ombrelloni di glicineche creano un’area d’ombra per il relax nelle sdraio. Piazza Terme e il vicino fiume Passirio invitano alle passeggiate che si snodano numerose fino alla famosa Passeggiata Tappeiner che permette di raggiungere il vicino paese di Tirolo. Tra le strutture partner di Terme Merano, per tutta l’estate 2021 l’Hotel Westend propone il pacchetto “Vacanza romantica a Merano”. L’offerta comprende: 4 pernottamenti con prima colazione, 1 cena a lume di candela con bottiglia di vino e 1 Sleep and Shop Card per gli sconti nei negozi del centro. Inoltre Pacchetto benessere alle Terme Merano con bagno di coppia nel siero di latte e bicchiere di spumante, massaggio corpo con oli aromatici a scelta (45 min.) e ingresso di 2 ore alle Terme Merano. Il tutto a partire da 495 euro a persona. Info: Terme Merano, www.termemerano.it, tel. 0473.252000.
Tornano due grandi appuntamenti estivi ai Giardini di Castel Trauttmansdorff.
La stagione 2021 è iniziata il 9 aprile per i Giardini di Castel Trauttmansdorff e dopo la prima bella notizia relativa alla loro apertura, ora sono già state fissate le date per gli eventi che hanno sempre riscosso un successo strepitoso ai Giardini di Sissi: il Picnic al Laghetto delle Ninfee e Trauttmansdorff di sera. A causa delle restrizioni e delle ordinanze in continuo cambiamento rispetto alla situazione epidemica, restano ancora in fase di definizione alcuni dei dettagli sulle modalità di svolgimento di queste manifestazioni, che si chiariranno nel prossimo periodo. Il Picnic serale al Laghetto delle Ninfee è previsto invece nei venerdì dell’11 giugno, del 16 luglio e del 13 agosto, dalle 18.00. Sulle sponde del Laghetto delle Ninfee e sotto il cielo stellato delle tiepide serate estive si potranno gustare le prelibatezze contenute nel cestino per 2 persone (il costo di ogni cestino è di 35€), ascoltando musica dal vivo. Per garantirsi questa romantica serata è necessario prenotare il cestino entro i mercoledì precedenti alle date stabilite tramite e-mail all’indirizzo info@trauttmansdorff.it o telefonando al numero 0473/255600. Inoltre, è necessario acquistare il biglietto di ingresso “Sera d’Estate” (8.50 €), che darà la possibilità di visitare i Giardini ad una tariffa ridotta fino alle ore 23 e portare con sé una coperta per sedersi comodamente sull’erba. Ogni venerdì dei mesi di giugno, luglio e agosto si potrà vivere l’esperienza di Trauttmansdorff di sera: i Giardini prolungheranno l’orario di apertura fino alle 23.00 e offriranno l’opportunità di gustare un aperitivo lungo, ascoltando musica dal vivo presso il suggestivo Café delle Palme, il bar dei Giardini che si affaccia sul Laghetto delle Ninfee.
L’impasto di luci, suoni, colori e profumi crea un’atmosfera senza dubbio unica e speciale e di grande effetto. In coppia, tra amici, in famiglia, i venerdì di “Trauttmansdorff di sera” sono da sempre momenti indimenticabili da condividere, per stare insieme a chiacchierare amabilmente o per passeggiare lasciandosi investire dalle molteplici fragranze che fiori e piante rilasciano a fine giornata. L’aperitivo lungo con musica di Trauttmansdorff di sera ha un costo a persona ancora da definire ma che sarà da unire al costo del biglietto di ingresso Sera d’Estate di 8.50€. Ricordiamo, inoltre, che nel centro visitatori, dove si trovano le casse, e in tutte le aree chiuse, l’accesso è consentito solo con la mascherina FFP2. All’interno dei Giardini è obbligatorio indossare la mascherina nel caso in cui non ci siano le condizioni per rispettare la distanza minima di 2 metri. Foto crediti I Giardini di Castel Trauttmansdorff Per ulteriori informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it.
Il titolo è stato assegnato all’Amazonia White with Eyedell’azienda florovivaistica Lazzeri di Merano.
foto Giardini di Castel Trauttmansdorff
Si è svolta nei giorni scorsi ai Giardini di Castel Trauttmansdorff la presentazione della “Pianta dell’anno 2021”, l’iniziativa a cura dell’Associazione Floricoltori dell’Alto Adige che ormai da tredici anni, con tanto di giuria di esperti, seleziona una pianta speciale, scegliendola tra numerose novità. Quest’anno è stata eletta “Pianta dell’anno 2021” l’Amazonia White with Eye dell’azienda florovivaistica Lazzeri di Merano, che sarà piantata sul ponte dell’ingresso dei Giardini di Castel Trauttmansdorff e contrassegnata da un’apposita etichetta. Si tratta di un geranio particolarmente resistente e dalla fioritura perenne, che non richiede grandi cure fino al tardo autunno, resistendo alle intemperie e anche ai raggi di sole più intensi. Le foglie sono di colore verde intenso, mentre i grandi fiori sono bianchi e rossi, colori simbolo di amore e libertà. L’intensa crescita di questa pianta ricorda la forza di un’amazzone che non si arrende mai e vince sempre, perché con la sua irrefrenabile voglia di fiorire, entusiasma sia come pianta singola sia in combinazione con altre piante in vaso, cesti sospesi e fioriere da balcone.
foto Giardini di Castel Trauttmansdorff
In sintonia con la forza e la bellezza di questo geranio, la cantante Sophie Rabanser è stata la madrina della nuova “Amazonia White with Eye”. Sophie adora i fiori e le piante e accanto alla grande novità ha presentato anche l’ultimo suo lavoro: “So is my world”, che uscirà il 1° maggio. Questo brano parla della sua vita variopinta e musicale, trasmette gioia di vivere e celebra l’immensità sconfinata della musica; la canzone combina benessere e forza, proprio come il nuovo geranio. L’Amazonia White with Eye è disponibile in diverse varietà, esclusivamente nei vivai altoatesini che aderiscono all’Associazione Floricoltori dell’Alto Adige. Per informazioni sui Giardini di Castel Trauttmansdorff: www.trauttmansdorff.it.
Ricaviamo e pubblichiamo
credit foto: Giardini di Castel Trauttmansdorff
I fossili viventi nella Valle delle Felci del famoso Castel Trauttmansdorff, rifugio meranese della “Principessa Sissi”. Andiamo alla scoperta di questa piante “immortali”.
C’è un luogo particolarmente affascinante a nord del Castello, nei Giardini di Castel Trauttmansdorff: la Valle delle Felci. Lo è perché in questa parte si trovano delle piante davvero speciali, che hanno attraversato il tempo, che hanno vissuto accanto a varie forme di esseri viventi, che hanno respirato aria di diversa consistenza e composizione, delle piante sopravvissute ad enormi cambiamenti: i fossili viventi. In questo modo vengono infatti definite le pochissime specie sopravvissute fino ai nostri giorni.
Nella Valle delle felci di Trauttmansdorff, lungo il ruscello che l’attraversa, crescono alcuni esemplari di piante che sono appartenute ad ere geologiche antiche e sono giunte a noi senza estinguersi come il ginkgo, l’araucaria, la metasequoia, la wollemia e ovviamente le felci, che rendono questo settore dei Giardini un ambiente dall’aspetto decisamente primordiale, accentuato poi dalla nebbia prodotta dai nebulizzatori. Il Ginkgo è un albero molto particolare e resistente: nel 1945 un esemplare di questa pianta riuscì a sopravvivere alla detonazione della bomba atomica ad Hiroshima e, superate le gravi ustioni, è riuscito a germogliare nuovamente. I Ginkgo possono raggiungere e superare l’età di 1000 anni. La storia delle ginkgoaceae comincia in tempi lontanissimi e sappiamo che queste piante raggiunsero la maggiore ricchezza di specie circa 200 milioni di anni fa. Di questo gruppo di piante, un tempo così diversificato e diffuso in tutto il mondo, è sopravvissuto fino ad oggi solo un’unica specie, il Ginkgo biloba.
Ai Giardini di Castel Trauttmansdorff si trovano esemplari maschili e femminili di Ginkgo. In Oriente il ginkgo femminile è molto popolare, perché produce delle noci che, tostate, sono considerate una leccornia, mentre nel resto del mondo è poco apprezzato, perché in autunno la buccia dei semi, che contiene acido butirrico, sprigiona un odore molto sgradevole. La storia recente della Wollemia nobilis risale al 1994, quando venne fatta una straordinaria scoperta botanica: in una gola australiana furono trovati circa cento esemplari di questa conifera ritenuta estinta. Come dimostrano molti fossili di questo albero, la Wollemia nobilis era diffusa in tutto il mondo fino a 65 milioni di anni fa, finché, insieme ai dinosauri, si estinse e ne rimase solo un limitato numero di esemplari in Australia. Oggi il luogo di ritrovamento di questa specie a rischio di estinzione è tenuto segreto al fine di assicurare la sopravvivenza della Wollemia. Dal 2006 a Trauttmansdorff cresce un esemplare molto grande di Wollemia, insieme a due più giovani, che da alcuni anni svernano all’aperto senza alcuna protezione.
Il percorso che porta alla Valle delle felci dei Giardini di Castel Trauttmansdorff inizia nella Grotta (che nella stagione 2020 è rimasta chiusa a causa del covid), dove, con uno show multimediale della durata di 12 minuti, i visitatori sono catapultati alle origini della vita sulla Terra attraverso un coinvolgente spettacolo con tanto di tuoni e fulmini e scoprono come le piante conquistarono la terra ferma: felci, equiseti e licopodi furono le prime piante terrestri. Per poter vivere al di fuori dell’acqua l’evoluzione dovette inventare alcuni organi e strutture nuove, che non erano necessarie fintanto che le piante vissero nell’acqua. Le prime piante terrestri erano quindi dotate di radici e di un sistema vascolare, con cui si procuravano l’acqua dal suolo, mentre uno strato esterno impermeabile impediva che si seccassero. Circa 300 milioni di anni fa le felci raggiunsero la maggiore varietà di forme. Più tardi si svilupparono le conifere, le specie di ginkgo e le cycas (ai Giardini si trova anche un antico esemplare di Cycas revoluta, talmente grosso e pesante che trascorre il periodo invernale in una piccola serra che i giardinieri gli costruiscono attorno).
Gradualmente si svilupparono le spermatofite, cioè le piante che producono semi per la loro propagazione, tra le quali le conifere sono le più antiche. Solo circa 130 milioni di anni fa si svilupparono le piante con fiori appariscenti e con semi protetti da un frutto. Trovarsi nella Valle delle felci durante una visita ai Giardini di Castel Trauttmansdorff significa immergersi in un mondo lontano e selvaggio, misterioso e affascinante, avventuroso e un po’ inquietante, dove l’unica legge che ha valore è quella di Madre Natura.
I Giardini di Castel Trauttmansdorff Suddivisi in quattro aree tematiche, i Giardini di Castel Trauttmansdorff presentano, su una superficie di 12 ettari, più di 80 paesaggi botanici con piante da tutto il mondo. La loro posizione panoramica è unica: a forma di anfiteatro naturale, si estendono su un dislivello di oltre 100 metri, aprendo a ogni passo affascinanti prospettive panoramiche sulle montagne circostanti e sulla città di Merano e integrandosi con perfetta armonia nel paesaggio naturale circostante. Grazie al clima mite del territorio, quello dei Giardini di Castel Trauttmansdorff è il luogo ideale per un giardino botanico, offrendo la possibilità di ospitare piante provenienti da tutto il mondo, alcune delle quali sono esemplari rari. Meravigliosi tripudi di fioritura cambiano l’aspetto dei Giardini settimana dopo settimana, rendendo le visite affascinanti in ogni stagione. I Giardini sono un'esperienza per tutti i sensi e per tutte le età, luogo di riposo e svago sia per gli esperti del settore che per i profani. Nel cuore dei Giardini troneggia Castel Trauttmansdorff dove, un tempo l'amata Imperatrice Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, trascorreva la stagione invernale. Oggi questo stesso castello è sede del Touriseum, il Museo provinciale altoatesino del Turismo che racconta 200 anni di storia del turismo alpino. Grazie al mix unico di giardino botanico e attrazione turistica, al riuscito connubio tra natura, cultura e arte e al loro inconfondibile spirito d’innovazione, i Giardini di Castel Trauttmansdorff sono stati premiati più volte a livello nazionale, europeo ed internazionale. www.trauttmansdorff.it.
Proseguiamo con il proporre realtà da visitare quando l’emergenza sanitaria ce lo consentirà. Forse non tutti sanno che a Merano ci sono quattro Musei, che invitano a conoscere aspetti interessanti della cultura del territorio. Merano ha alle spalle una storia antica e la città, il turismo, il mondo femminile e l’arte, sono raccontate in quattro Musei cittadini, che avvicinano la storia alla conoscenza di tutti noi.
Merano ha alle spalle una storia antica. Fu menzionata per la prima volta nell’857 ma si sviluppò notevolmente sotto i conti del Tirolo, nel corso del 1200 e solo nel XIII secolo divenne città. La città, il turismo, il mondo femminile e l’arte, sono raccontate in quattro Musei cittadini, che avvicinano la storia alla conoscenza di tutti noi.
Touriseum – Museo Provinciale del Turismo Castel Trauttmansdorff, l’antica dimora scelta dall’Imperatrice Elisabetta per i suoi soggiorni a Merano, ospita il Museo Provinciale del Turismo, un “museo vivo”, noto col nome di Touriseum: si tratta del primo museo dell’arco alpino interamente ed esclusivamente dedicato alla storia del fenomeno del turismo sulle alpi. Spostandosi di sala in sala, i visitatori posso fare un interessante viaggio nel tempo percorrendo, tra una fantasiosa ambientazione scenica e l’altra, due secoli di storia del turismo, visti sia nell’ottica dei viaggiatori che della popolazione locale. Scenografie mobili, modelli fedeli alla realtà, filmati, registrazioni audio: il Touriseum è tutt’altro che un museo polveroso, è vivo e interattivo. http://www.touriseum.it/it/default.asp
Palais Mamming Museum Dal 2015 nel Palais Mamming Museum sono custodite le collezioni del Museo Civico di Merano. Il Museo si trova in piazza Duomo, all’interno di un palazzo seicentesco recentemente ristrutturato. La collezione permanente offre la visione sulla storia della città, con un percorso circolare, che tocca tutti gli ambiti sociali e artistici, sino all’arte contemporanea. Arricchiscono le collezioni, donando loro un fascino peculiare, alcuni pezzi esotici e curiosi, fra cui una mummia egizia, la collezione d’armi sudanesi dell’avventuriero Slatin Pascha, un prototipo di macchina da scrivere ideato da Peter Mitterhofer e una maschera funebre di Napoleone. http://www.palaismamming.it
Museo delle donne Nel Museo delle donne si trova una mostra permanente che illustra la storia europea della donna, a partire dal XIX secolo fino ad oggi, coinvolgendo la moda, gli accessori e gli oggetti di uso quotidiano che diventano testimoni delle rispettive epoche e illustrano importanti “stazioni” del viaggio nel tempo, proposte attraverso la mostra. Sono presentati temi importanti come gli ideali di bellezza, cosa sia femminile e cosa sia maschile e aspetti sulla cura e il lavoro. L’esposizione ha lo scopo di informare e sensibilizzare, sollevare e provocare domande, ricordare e far riflettere. https://www.museia.it/it/home/
Kunst: Merano Arte Si tratta di uno spazio per l’arte contemporanea in pieno centro storico a Merano. Aperto tutto l’anno Merano Arte ha uno spazio espositivo di oltre 500 m², distribuiti su tre piani. Le ricerche contemporanee più attuali in ambito di arte figurativa, architettura, letteratura, musica, fotografia e nuovi media sono ospitate periodicamente da questa struttura permanente. La casa è gestita dall‘associazione culturale Merano Arte che, in collaborazione con istituzioni pubbliche e partner privati, ne organizza la programmazione. https://www.kunstmeranoarte.org Per ulteriori informazioni: www.merano.eu
Tra i programmi Rai di domani, domenica 10 gennaio, vi segnaliamo: il rapporto tra l’imperatrice Sissi e Merano a “Paesi che vai”. La giovinezza del Duca Bianco in "David Bowie. London Boy".
A “Paesi che vai” l’imperatrice Sissi e l’amore per Merano Domenica 10 gennaio alle 9.40 su Rai 1, “Paesi che vai” racconterà la storia e le vicende dell’ImperatriceElisabetta, Amalia, Eugenia di Baviera, meglio nota come “Principessa Sissi”. Una donna forte, ribelle e bellissima che, dopo il matrimonio con il cugino Francesco Giuseppe, viaggiò instancabilmente tutta la vita, alla ricerca di quella serenità che alla Corte di Vienna non riusciva a trovare. Serenità che trovò, invece, a Merano… una città che l’Imperatrice amò a tal punto da affittare, nel 1870, l’intero Castello di Trauttmansdorff. Maniero dove Sissi soggiornò più volte, alternando la lettura a lunghe passeggiate nei sentieri salubri e ricchi di vegetazione mediterranea.
In prima tv “David Bowie. London Boy”: la giovinezza del Duca Bianco David Bowie prima di essere Bowie: da “absolute beginner” a pietra miliare del rock. Un percorso musicale, e non solo, che la giornalista Rai Rita Rocca fa rivivere nello Speciale “David Bowie. London Boy” con cui Rai Cultura – domenica 10 gennaio alle 22.15 su Rai5, per la serie “In scena” – rende omaggio al “Duca bianco”, a cinque anni dalla scomparsa. Lo Speciale – anche in streaming su RaiPlay e prossimamente in Podcast su RaiPlay Radio – mostra un David Bowie inedito e mai visto prima, in un arco temporale che va dal 1947 al 1973, dalla nascita di David Robert Jones (il suo vero cognome) alla scelta del nome con cui è entrato nella storia e alla consacrazione come rockstar internazionale. E a raccontarlo ci sono testimoni d’eccezione, tra i quali la diva del blues Dana Gillespie, il danzatore e coreografo Lindsay Kemp, il leggendario tastierista degli Yes, Rick Wakeman, ma non mancano altri compagni di viaggio come Phil Lancaster, batterista dei Lower Third, il gruppo di cui Bowie fece parte a metà degli anni ’60. La ricerca dell’identità artistica, le influenze, gli incontri, i flop e la difficile ascesa al successo: il documentario raccoglie anche materiali iconografici inediti e fa luce su un periodo della vita del musicista finora poco conosciuto, mettendo in luce le tappe umane e artistiche che hanno portato il giovane David Jones alla trasformazione in David Bowie. E sfilano, inoltre, i luoghi della sua giovinezza e le epopee musicali che la accompagnarono: da Elvis ai Beatles, dai Rolling Stones ai Velvet Underground, dal beat al Glam rock, mentre la ricchissima colonna sonora, offre una panoramica dell’evoluzione musicale di Bowie, raccogliendo incisioni giovanili, demo e brani poco noti al grande pubblico. Oltre al materiale fotografico inedito proveniente da archivi privati e dalle collezioni di fotografi come Philippe Auliac e Vernon Dewhurst, “David Bowie. London Boy” è arricchito dalle illustrazioni di tre giovani artiste: la francese Hyrtis, la britannica Sara Captain e l’italiana Alice Rovai.
Domani, domenica 8 novembre, tra i programmi Rai segnaliamo: “Paesi che vai” ci porta a Merano, “Linea Verde” a Siracusa” e “ Di là dal fiume e tra gli alberi” a Stromboli.
A “Paesi che vai” la principessa Sissi e il suo amore per Merano Domenica 8 novembre, alle 9.40 su Rai 1, “Paesi che vai” racconterà la storia dell’ImperatriceElisabetta di Baviera, meglio nota come “Principessa Sissi”. Una donna forte, ribelle e bellissima che, dopo il matrimonio con il cugino Francesco Giuseppe, viaggiò instancabilmente tutta la vita, alla ricerca di quella serenità che alla Corte di Vienna non riusciva a trovare. Serenità che trovò invece a Merano, dove affittò, nel 1870, l’intero Castello di Trauttmansdorff. Dichiarata già nel XIX secolo “Città di cura invernale”, Merano diventò la stazione climatica più famosa d’Europa grazie all’Imperatrice Sissi. Il viaggio di “Paesi che vai” parte dal castello per poi proseguire lungo il sentiero di Sissi, attraversando la Kurpromenade e l’esterno del Khuraus. Si proseguirà poi con le suggestive immagini di Castel Rubein e Castel Pinzenau, dove Sissi fece alloggiare i figli Gisella e Rodolfo, oltre a gran parte del suo seguito. E ancora, si andrà alla scoperta di Castel Tirolo. Un incantevole castello medievale che visse il periodo di massimo splendore grazie a Margherita Maultasch, Duchessa di Carinzia e ultima Contessa del Tirolo. La natura incontaminata che caratterizza questi luoghi ci guiderà, poi, alla scoperta delle bellezze della Val Gardena. Un museo a cielo aperto, circondato da cime maestose, panorami mozzafiato e verdi colline.
“Linea Verde” a Siracusa, la terra dove tutto è possibile “Linea Verde”, domenica 8 novembre alle 12.20 su Rai1, porta i telespettatori in Sicilia, in una delle città più belle al mondo: Siracusa e la sua isola di Ortigia. Terra abitata prima dai Fenici e dai Sicelioti e poi dai Greci. Questi luoghi hanno dato i natali ad Archimede, uno dei più grandi scienziati e inventori dell’antichità. Le innovative idee dello scienziato hanno reso questo territorio un posto dove ancora oggi tutto è possibile. Ingrid Muccitelli e Beppe Convertini guideranno all’interno di un viaggio dove i sogni diventano realtà: si incontrerà l’unico coltivatore di papiri in Europa – pianta che cresce spontanea solo in Egitto e a Siracusa – che ancora oggi è in grado di trasformare con grande maestria in pergamena; si conosceranno alberi e animali esotici provenienti da tutto il mondo che riescono a convivere in armonia come fossero sempre stati insieme in questi luoghi; e si approfondiranno gli stessi studi di Archimede, che spaziano dalla geometria all’idrostatica, dall’ottica alla meccanica, e che ancora si rivelano utili nei più disparati settori come quello dell’agricoltura e dell’industria bellica. Con Ingrid, Beppe e Peppone si esalteranno i prodotti tipici del territorio, figli dell’impossibile, come la Cuccìa, un dolce greco a base di grano bollito offerto alla patrona della città per il Miracolo della fine della Carestia o come i notissimi cannoli siciliani ripieni di ricotta e farciti con pistacchi; ma anche cozze e ricci per raccontare e assaporare fino in fondo questa splendida terra circondata dal mare.
Di là dal fiume e tra gli alberi sull’isola di Stromboli C’è un punto in mezzo al Mediterraneo in cui aria terra fuoco e acqua si incontrano per dare spettacolo. È l’isoladi Stromboli, protagonista del documentario di Luigi Maria Perotti in onda domenica 8 novembre alle 22.10 su Rai5 per la serie “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Per secoli, i marinai che solcavano queste acque l’hanno chiamata il Faro del Mediterraneo, perché le fiamme, lassù, indicavano la rotta alle navi nelle notti senza stelle. Stromboli non è un’isola come le altre. È la parte emersa di un vulcano che da centinaia di migliaia di anni non smette di eruttare. Per chi oggi vive alle sue pendici, l’isola è una fonte inesauribile di energia, una bolla fuori dal tempo. Stromboli non ha un porto e ogni mattina le barche devono essere spinte a mare, proprio come si faceva una volta e come fanno i pescatori Gaetano Cusolino, Mario e Nino Caccetta, che vivono qui ormai da generazioni. A pochi passi dal punto di attracco dei traghetti, c’è il centro vulcanologico dove Giovanni Giuffrida spiega cosa significa vivere su un vulcano attivo, mentre Salvatore Zurro Utano, un ex pescatore ora diventato chef, nel suo ristorante trasforma l’energia di Stromboli in piatti di mare. Alle pendici del vulcano, invece, da 30 anni vive David McGill, un giardiniere australiano. Da quando sull’isola è arrivata l’acqua, quello che un tempo era un sasso nero in mezzo al mare, ora si è tinto di verde e lui David ha scelto di restare qui, per curare la grande varietà di piante. Quasi cent’anni fa, una malattia della vite della Malvasia fu tra le cause che spinse gli strombolani a fare il viaggio di David, ma al contrario. Moltissimi emigrarono in Australia. Tra questi c’era anche la famiglia di Vincenzo Cusolito. Vincenzo e suo figlio stanno portando avanti un grande progetto: ricominciare da dove tutto si era fermato, ripiantare ceppi di quella vite in grado di resistere alla peronospora e produrre Malvasia. Una parte della storia è dedicata anche alla squadra di calcio non professionista più elegante d’Italia. Nonostante militi in terza categoria e sia costretta a prendere il traghetto per ogni trasferta, la squadra dello Stromboli Calcio ha la fortuna di indossare divise disegnate da Giorgio Armani, amante dell’isola. Altri protagonisti della puntata sono lo scultore Salvatore Russo che trasforma i lapilli del vulcano in opere d’arte; l’architetto Mischa Werner; la guida ambientale Beatrice Fassi; gli imprenditori Paolo Sforza e Massimiliano Cincotta; il musicista Nino Utano; Giovanni Tortori, guida a Ginostra, il paese sul lato meno conosciuto dell’isola; la farmacista Francesca Simone; e Fabio Bolognesi, un “nomade” digitale.
Volagratis.com ci rivela mete dove è possibile passare qualche giorno in tranquillità e sicurezza per scaricare stress e stanchezza.
L’aria pura e frizzante, i colori dell’autunno, la prima neve, la possibilità di trascorrere qualche giorno in tranquillità per scacciare stress e stanchezza: non è un caso che la montagna in questi mesi stia attirando l’interesse degli italiani.
A rivelarlo sono i dati raccolti da Volagratis.com relativi alle vacanze in montagna: mentre nel 2019 nel periodo ottobre-dicembre le destinazioni d’alta quota interessavano il 2,8% delle prenotazioni totali, nel 2020 rappresentano quasi il 10%. Per quanto riguarda la tipologia di viaggiatori che per questo autunno hanno prenotato un soggiorno ad alta quota, Volagratis.com registra soprattutto coppie, in aumento di 10 punti percentuali rispetto allo scorso anno (dal 56% al 66%), mentre sono diminuite le restanti tipologie di passeggeri, come viaggiatori singoli (dal 20% del 2019 al 14% del 2020) e gruppi di adulti (dal 7% al 4%).
A confermare la “riscoperta della montagna” anche l’interesse mostrato dagli italiani su Volagratis.com nei confronti di soggiorni e pacchetti nelle destinazioni d’alta quota, per i quali si registra un aumento delle ricerche del 39%. Bormio in particolare è la destinazione che attira maggiore attenzione da parte degli italiani (+74% di ricerche rispetto al 2019). Per chi vuole trascorrere qualche giorno in montagna ed è alla ricerca di idee, Volagratis.com ha selezionato le sei destinazioni d’alta quota, tra le più desiderate dagli italiani, da non perdere questo autunno: un viaggio dai panorami della Valle d’Aosta alle terme delle provincia di Sondrio per qualche giorno tra natura e relax.
A Bormio (Sondrio) per rilassarsi negli antichi bagni termali Nel cuore dell’alta Valtellina, Bormio è un concentrato di cultura e natura, con un centro storico medievale che ruota intorno a Piazza Kuerc e alla Torre delle Ore e ricco di musei e antichi edifici che raccontano la storia del territorio. Bormio è la meta ideale per chi cerca un po’ di relax: gli antichi bagni romani e quelli più moderni, infatti, mettono a disposizione percorsi termali adatti a tutti e a tutte le stagioni.
A Merano (Bolzano) per vivere un weekend da principi e principesse Un elegante centro storico caratterizzato da portici medievali ed edifici in stile Liberty incorniciato da cime alpine e ricco di verde: Merano è una delle principali città dell’Alto Adige, un luogo da favola che in passato ha accolto i reali di tutta Europa. Tra le attrazioni da non perdere il Castel Trauttmansdorff, che tra le sue sale ha ospitato anche la Principessa Sissi.
A Predazzo (Trento) per scoprire la natura della Val di Fiemme Nota anche come il “Giardino geologico delle Alpi” grazie alla più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo, Predazzo è uno dei principali centri della Val di Fiemme. Circondata da sentieri percorribili in ogni stagione, l’intera area è un paradiso per gli amanti dello sport e della natura che possono andare alla scoperta dei laghi che costellano le cime, come quelli del Colbricon, e dei boschi che tra autunno e inverno si colorano di centinaia di sfumature diverse.
A Pinzolo (Trento) per ammirare le Dolomiti del Brenta All’interno di un ricco comprensorio sciistico, nell’alta Val Rendena, Pinzolo è circondata dalle Dolomiti del Brenta, dal gruppo dell’Adamello e della Presanella. Vivibile tutto l’anno, questa località trentina si trova a pochi chilometri dalle principali attrattive del territorio: da Madonna di Campiglio alle cascate di Vallesinella, passando per i parchi naturali da esplorare con le ciaspole ai piedi.
A Cortina d’Ampezzo (Belluno) per una fuga tra natura e shopping Cortina d’Ampezzo, in posizione strategica a due passi dal Trentino-Alto Adige, dal Cadore e dalla Val Pusteria, è una delle Regine delle Alpi: una destinazione elegante che unisce l’amore per la montagna e per la natura a quello per lo shopping. Gallerie d’arte, negozi d’antiquariato, botteghe artigiane e boutique si alternano tra le strade di un centro storico incorniciato dalle candide pendici delle Dolomiti bellunesi.
A Courmayeur (Aosta) per ammirare alcuni dei più bei panorami alpini Ai piedi del Monte Bianco e crocevia di culture, Courmayeur è uno dei principali centri della Val d’Aosta e sede del Museo alpino “Duca degli Abruzzi”, che racconta la storia di un mestiere antichissimo: quello delle guide alpine. Tra storia e cultura, la località regala anche panorami mozzafiato, come quelli che si possono ammirare dalla Skyway Monte Bianco, la funivia che accompagna fino a 3.466 metri sul livello del mare.
In questo periodo, ricorda Volagratis.com, è necessario, prima di intraprendere qualunque viaggio, informarsi sulla situazione sanitaria locale, sulle indicazioni o sulle specifiche limitazioni imposte dai Paesi di partenza e di arrivo, consultando il sito viaggiaresicuri.it.