Il film con Valeria Golino, Pina Turco e Cristina Magnotti approda dal 27 maggio sul grande schermo. “Fortuna” di Nicolangelo Gelormini è ispirato a fatti realmente accaduti.
Arriva nelle sale dal 27 maggio “Fortuna” di Nicolangelo Gelormini, il film con Valeria Golino, Pina Turco, Cristina Magnotti (nel ruolo di Fortuna), Giovanni Ludeno e con la partecipazione di Marcello Romolo, con Libero Di Rienzo nel ruolo di Pietro e Anna Patierno, Luciano Saltarelli, Denise Aisler, Leonardo Russo. La produzione è di Dazzle Communication con Indigo Film e con Rai Cinema. Il film ha il sostegno di Banco BPM e il patrocinio ufficiale di Save The Children. Distribuzione I Wonder Pictures. SINOSSI Nancy è una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone incastonato come un meteorite in una periferia come tante, con tutte le sue contraddizioni e contrasti.
Set di “Fortuna” regia di Nicolangelo Gelormini Nella foto Cristina Magnotti, Pina Turco e Valeria Golino Foto di Serena Petricelli.
Chiusa da qualche tempo in un silenzio inaspettato per chi le sta intorno, viene portata dalla madre da Gina, una psicologa che si rivelerà distratta e scostante. La bambina sembra non riconoscersi più nel nome con cui gli adulti la chiamano e sente di non appartenere a ciò che la circonda: come in una favola a cui a volte stenta a credere, pensa di essere una principessa in attesa di tornare sul suo pianeta nello spazio. Sono Anna e Nicola, i suoi amici del cuore con cui condivide lunghe giornate di giochi, a chiamarla Fortuna. Ed è solo con loro che condivide anche un segreto molto difficile da raccontare. Una storia liberamente ispirata a fatti realmente accaduti.
FORTUNA di NICOLANGELO GELORMINI con VALERIA GOLINO PINA TURCO CRISTINA MAGNOTTI nel ruolo di Fortuna con GIOVANNI LUDENO con la partecipazione di MARCELLO ROMOLO con LIBERO DE RIENZO nel ruolo di Pietro e ANNA PATIERNO, LUCIANO SALTARELLI, DENISE AISLER, LEONARDO RUSSO Una produzione DAZZLE COMMUNICATION con INDIGO FILM e con RAI CINEMA con il sostegno di BANCO BPM con il patrocinio ufficiale di SAVE THE CHILDREN Una distribuzione I WONDER PICTURES DAL 27 MAGGIO NELLE SALE
Greta Scarano, Simone Liberati e Claudia Pandolfi tra i protagonisti della nuova serie di Giacomo Bendotti per la regia di Gianluca Maria Tavarelli.
Simone Liberati e Greta Scarano
Sono state diffuse le prime immagini della nuova serie “Chiamami ancora amore” di Giacomo Bendotti per la regia di Gianluca Maria Tavarelli con Greta Scarano, Simone Liberati e con la partecipazione di Claudia Pandolfi. Una produzione INDIGO in collaborazione con RAI FICTION in associazione con ABOUT PREMIUM CONTENT. Opera realizzata con il patrocinio del Comune di Bracciano e con il patrocinio della Città di Anguilla Sabazia. Anna e Enrico si sono molto amati. E poi si sono molto odiati. Dopo undici anni di matrimonio e un figlio, si separano.
Claudia Pandolfi
La loro separazione diventa ben presto una guerra distruttiva, col risultato che i servizi sociali sono costretti a intervenire per valutare la loro capacità genitoriale. Com’è possibile che una coppia che è stata così complice e affiatata non riesca a risparmiarsi umiliazioni e vendette? Come può un amore così grande sfociare in un odio tanto cieco? Toccherà a un assistente sociale andare in fondo alla loro storia, ripercorrendola dall’inizio e svelando uno a uno i loro segreti, fino a scoprire il vero motivo dello scontro.
La storia di Alex Schwazer diventerà una serie tratta dal libro di Sandro Donati "Alex e il grande complotto internazionale per il doping" in uscita prossimamente per Rizzoli.
Indigo Film e Lungta Film stanno sviluppando una serie liberamente tratta dal libro di Sandro Donati, tecnico di Alex Schwazer e paladino da sempre dell’antidoping, “Alex e il grande complotto internazionale per il doping”, in uscita prossimamente per Rizzoli. Un libro-verità che ricostruisce passo dopo passo la dolorosa vicenda del marciatore campione olimpico a Pechino 2008, accusato di doping 4 anni fa e assolto “per non aver commesso il fatto” con la sentenza del 18 febbraio scorso. Sandro Donati offre uno spaccato inquietante della “giustizia” sportiva e ci conduce, come in una spy-story, nel mondo oscuro dei “poteri forti” internazionali che controllano lo sport.
Al via le riprese di “14 giorni-Una storia d'amore”, tratto dall'omonimo libro edito da La nave di Teseo. Una coppia, una casa, una crisi esplosiva e due settimane di clausura forzata.
Ivan Cotroneo, Thomas Trabacchi e Carlotta Natoli sul set di “14 giorni-Una storia d’amore”
Marta e Lorenzo hanno rispettivamente quarantasei e quarantanove anni, stanno insieme da quindici e sono sposati da dodici. Una vita, praticamente. Il medico di famiglia ha appena comunicato loro che dovranno rimanere in isolamento fiduciario visto che Marta ha avuto contatti con un positivo. Peccato che lei abbia da poco scoperto che lui ha una relazione con un’altra donna. Marta odia Lorenzo, Lorenzo non ne può più. Ma non c’è scampo. Devono stare insieme, chiusi negli stessi ottanta metri quadri per 14 giorni. Cosa faranno? Una commedia umana dai toni brillanti per raccontare una storia d’amore in un tempo sospeso come quello che stiamo vivendo.
Thomas Trabacchi e Carlotta Natoli protagonisti di “14 giorni-Una storia d’amore
14 giorni-Una storia d’amore è stato scritto da Ivan Cotroneo e Monica Rametta durante il primo lockdown: è diventato un libro edito da La Nave di Teseo e ora sarà un film interpretato da Carlotta Natoli e Thomas Trabacchi, prodotto da Indigo Film. Girato interamente a Roma, si avvale della direzione della fotografia di Luca Bigazzi, della scenografia di Paolo Bonfini, dei costumi di Rossano Marchi e del montaggio di Ilaria Fraioli. “14 giorni è il racconto – in 14 giorni e 14 scene – di una storia d’amore nata, perduta e forse riscoperta troppo tardi, durante la convivenza forzata di una coppia decisa a lasciarsi. Un storia di relazioni, intimità, e passione, di nuove scoperte e antichi rancori, fra risate e commozione, mentre Marta e Lorenzo, i due protagonisti, imparano a (ri)conoscersi in un tempo straordinario dove tutto può essere messo in discussione” afferma Ivan Cotroneo.
Ivan Cotroneo è nato a Napoli nel 1968. Scrittore, sceneggiatore, regista per il cinema e la televisione. Ha creato serie televisive come La Compagnia del Cigno, Una mamma imperfetta,Tutti pazzi per amore, Una grande famiglia, Sirene, Un’altra vita, Sorelle, Mentre ero via. Per il cinema, ha collaborato con con diversi registi, fra i quali Ferzan Özpetek, Maria Sole Tognazzi, Riccardo Milani, Renato De Maria, Luca Guadagnino e ha diretto La kryptonite nella borsa e Un bacio. Ha tradotto per l’Italia Michael Cunningham e Hanif Kureishi e ha pubblicato Il piccolo libro della rabbia, La kryptonite nella borsa, Cronaca di un disamore, Un bacio e, insieme a Monica Rametta, 14 giorni – Una storia d’amore.
Dal 25 gennaio l’esordio alla regia di Nacho Álvarez è una sfavillante commedia musicale, una celebrazione in technicolor della libertà d'espressione attraverso i più grandi successi di Raffaella Carrà.
Una commedia musicale con i grandi successi di Raffaela Carrà. Ballo Ballo è una commedia musicale ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato però anche da una rigida censura dei costumi. Maria è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo e con un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
NOTE DI REGIA – Nacho Álvarez “Ballerai quasi fino al tramonto, ballerai finché non finirà…” Raffaella Carrà. Immaginate una realtà in cui per dire le cose più importanti non si usano parole, ma canzoni. Un universo nel quale i personaggi ci trasmettono le loro paure più profonde, la loro allegria e i loro sogni attraverso la musica e il ballo. Vi do il benvenuto in un’esperienza cinematografica diversa, in cui lasceremo la comodità della poltrona per alzarci in piedi e metterci a ballare. Voglio trasformare la sala cinematografica in una festa, dove nessuno si vergogni di mettersi a cantare a squarciagola e a ballare al ritmo delle canzoni che tutti conosciamo. Questo è il musical che tutta l’America Latina e l’Italia stavano aspettando: il musical con le canzoni di Raffaella Carrà. Da Tijuana alla Terra del Fuoco, dal Porto di Cadice a Barcellona, da Siracusa a Bolzano… non c’è matrimonio, sagra o festa in cui non si ascolti una canzone di Raffaella. Che sia in Spagna, in Italia o in America Latina, non c’è posto in cui non ci buttiamo in pista appena sentiamo i primi accordi di 5353456. È mia intenzione portare nelle sale cinematografiche la stessa sensazione di felicità che proviamo quando balliamo e cantiamo le sue canzoni. È giunta l’ora di rendere a Raffaella Carrà, e a tutti noi che amiamo le sue canzoni, un meritato omaggio. Ho saputo dell’esistenza di Raffaella nella mia adolescenza. Quando l’ho vista ne sono rimasto affascinato e ho chiesto a mia madre chi fosse quella donna. Sono corso al negozio e ho comprato un disco che raccoglieva i suoi più grandi successi.
Anni dopo, con l’avvento di YouTube, ho potuto conoscerla meglio ed è stato un viaggio senza ritorno. Insieme a molte altre persone, di diverse generazioni, sono caduto in ginocchio ai suoi piedi. È allora che ho capito che un giorno avrei fatto qualcosa con lei. A distanza di anni ho deciso di fare un musical con le sue canzoni. Dovevo inventare una storia. Ispirati dal simbolo di ciò che Raffaella impersona, abbiamo scritto un film in cui la protagonista rappresenta la libertà, l’audacia e il futuro, mentre il suo antagonista il passato, le convenzioni e la censura. Una donna che in molte occasioni è stata censurata per ciò che diceva, per come vestiva o per gli ideali che voleva trasmettere, è una persona che deve essere ascoltata. Raffaella ha rappresentato il cambiamento, la rottura delle convenzioni e l’apertura di un mondo in trasformazione. Raffaella era la novità e la censura era sua nemica. È allora che ho scoperto che la mia storia avrebbe trattato di questo.
I PERSONAGGI MARÍA (INGRID GARCÍA-JONSSON) María è uno spirito libero. Una ragazza divertente piena di voglia di vivere la sua gioventù. Si lascia alle spalle un destino già segnato per inseguire il sogno di diventare ballerina. La paura di ritrovarsi ingabbiata in un matrimonio tradizionale la spinge a mollare davanti all’altare il suo promesso sposo italiano e a tornare in Spagna. Quando conosce Pablo, coglie l’opportunità di lavorare come ballerina in un famoso programma televisivo. Ma dovrà affrontare le convenzioni e una società rigida, in cui le sue idee e la sua visione della vita si scontrano con la realtà. Senza volere, María cambierà la vita delle persone che la circondano, contagiando tutti con la sua gioia di vivere. PABLO (FERNANDO GUALLAR) Pablo è un ragazzo timido, accondiscendente e conformista, cresciuto sotto le strette regole di suo padre, Celedonio. Neolaureato in “Deontologia”, ha messo in un cassetto il sogno di diventare musicista per seguire il cammino tracciato per lui dal padre e lavorare nel mondo della televisione. L’incontro con María rivoluziona il suo mondo. Pablo dovrà prendere una grande decisione: correre il rischio di perdere il lavoro per assecondare i sogni di María o accontentare il padre e fare carriera. CELEDONIO (PEDRO CASABLANC) È il censore di TVE e il suo lavoro è quello di garantire la decenza dei contenuti trasmessi. Ma Celedonio va ben oltre i suoi obblighi e crede che ogni dettaglio che non rientra nella sua rigida morale vada censurato. Ha mandato suo figlio Pablo a studiare “Deontologia” a Roma con la speranza che lo sostituisca quando dovrà andare in pensione. Per lui María è una minaccia allo status quo della televisione. L’astio nei suoi confronti si fa più intenso quando scopre che Pablo si è innamorato di lei. AMPARO (VERÓNICA ECHEGUI) Amparo è una ragazza di Madrid che dal momento in cui conosce María diventa il suo angelo custode. L’accoglie in casa diventando subito sua compagna e amica per la pelle e, nei momenti più duri, è lei a incoraggiare María ad andare avanti. Cerca disperatamente un fidanzato, ma fa spaventa gli uomini con la sua insistenza. Si è fissata con Lucas, il migliore amico di Pablo, e vuole averlo ad ogni costo. Il desiderio di avere un ragazzo le offusca la mente a tal punto da non farle capire come, in realtà, a lui piacciono gli uomini. MASSIMILANO (GIUSEPPE MAGGIO) Seducente, affascinante e determinato, Massimiliano è un italiano abituato ad averla sempre vinta. Il suo mondo va in frantumi quando María lo abbandona all’altare. Deciso a riconquistarla, va a Madrid e comincia a cercarla per tutta la città finché non la trova e, ricorrendo a tutte le sue armi, cercherà di convincerla a tornare con lui in Italia. ROSA (NATALIA MILLÁN) È la grande diva della televisione dell’epoca, tutti la conoscono come la Rosa di Spagna. Lavora da molti anni in TV e ha dovuto lottare per rimanere sulla cresta dell’onda in un mondo di uomini. Inizialmente tratta María con distacco ma dopo averla conosciuta, apprezza il suo coraggio e il suo entusiasmo. Vedrà in lei la sua erede e finirà per diventare il suo mentore proteggendola nei momenti più duri. CHIMO (FERNANDO TEJERO) Chimo è il regista del programma, occupa quel ruolo da tanti anni e si sente il padrone dell’emittente. Approfitta del suo ruolo per cercare di sedurre tutte le ballerine. È ambizioso e si aspetta di ottenere il posto di censore quando Celedonio andrà in pensione. Quando María entra nel cast del programma, la ragazza diventa per lui un chiodo fisso, quasi come il futuro incarico di Pablo. LUCAS (FRAN MORCILLO) Lucas fa il cameraman per TVE. È amico di Pablo e deve nascondere la sua omosessualità a causa della pressione sociale dell’epoca. Inizia ad uscire con Amparo per salvare le apparenze, ma alla fine tutto verrà alla luce.
Ballo Ballo un film di NACHO ÁLVAREZ con INGRID GARCÍA-JONSSON, VERÓNICA ECHEGUI, FERNANDO GUALLAR e con GIUSEPPE MAGGIO, FRAN MORCILLO con la partecipazione straordinaria di FERNANDO TEJERO, PEDRO CASABLANC, CARLOS HIPÓLITO e con la partecipazione di NATALIA MILLÁN una produzione TORNASOL EL SUSTITUTO PRODUCCIONES AIE INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con RTVE in collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO con il sostegno di ICAA Comunidad de Madrid
Fortuna il film di Nicolangelo Gelormini, una storia ispirata a fatti realmente accaduti con Valeria Golino.
Presentato oggi in concorso alla 15ª Festa del Cinema di Roma “FORTUNA” di Nicolangelo Gelormini con Valeria Golino. Nancy è una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone incastonato come un meteorite in un angolo del mondo dimenticato dal bene. Chiusa da qualche tempo in un silenzio che allarma sua madre, viene seguita da Gina, una psicologa dell’Asl distratta e scostante. La bambina sembra non riconoscersi nel nome con cui gli adulti la chiamano e sente di non appartenere a ciò che la circonda. Come in una favola a cui a volte stenta a credere, pensa di essere una principessa in attesa di tornare sul suo pianeta nello spazio. Sono Anna e Nicola, i suoi amici del cuore, a chiamarla Fortuna. Ed è solo con loro che condivide un segreto indicibile, che appartiene a un mondo nero di adulti senz’anima. Una storia liberamente ispirata a fatti realmente accaduti.
Set di “Fortuna” regia di Nicolangelo Gelormini. Nella foto Cristina Magnotti, Pina Turco e Valeria Golino. Foto di Serena Petricelli.
PERSONAGGI FORTUNA (Cristina Magnotti) è una bambina di sei anni che, come tutti i suoi coetanei, vuole essere amata e accettata. Semplice e timida, attraversa la sua storia con una forte dose di straniamento. Inizialmente non si riconosce nel nome di “Nancy” – con cui i suoi genitori e il mondo adulto la chiamano –, ricorda bene invece di chiamarsi “Fortuna”. Ma la verità è che è la custode di un terribile segreto, che condivide solo con i suoi amici del cuore, Anna e Nicola. GINA (Pina Turco e Valeria Golino) / RITA (Valeria Golino e Pina Turco) Gina è una semplice impiegata dell’Asl non molto interessata a Fortuna, ha gli stessi tratti depressivi e privi di empatia di Rita. ANNA (Denise Aisler) amica del cuore di Fortuna, vive nell’appartamento al piano di sopra. È custode insieme a Fortuna e a suo fratello Nicola di un segreto agghiacciante. Vive freneticamente il suo conflitto emotivo tra mantenere il silenzio e provare a ribellarsi. Che sia per vergogna o per paura, Anna porta il peso della contraddizione di amare la sua famiglia nonostante l’orrore della realtà. NICOLA (Leonardo Russo) fratello di Anna, più piccolo delle due amiche e balbuziente, si trova a metà strada tra i due punti di vista: quello della sorella, che cerca di custodire il segreto fino in fondo, e quello di Fortuna, che cerca via via di sollevare il velo di omertà che li avvolge. Appassionato alla storia del pianeta Tabbis da cui credono provenga Nancy/Fortuna.
Set di “Fortuna” regia di Nicolangelo Gelormini Nella foto Cristina Magnotti e Nicolangelo Gerolmini Foto di Serena Petricelli
NOTE DI REGIA Un sogno ispirato alla realtà Partire dalla realtà è una delle prerogative del fare Cinema, ma anche uno scoglio contro cui si abbatte, prepotente, l’onda della mimesi come unica forma possibile di racconto. Dinanzi a uno dei più sconvolgenti eventi di cronaca italiana, la narrazione è a un bivio: la ricostruzione giornalistica, con gli imputati al banco e le vittime da compiangere, o la completa reinterpretazione dei fatti. Percepire che un evento così indicibile e nefasto, impossibile da mostrare nella sua escalation di barbarie, avesse bisogno, non di una rappresentazione, ma di uno sguardo disinteressato all’inchiesta e posato sulle labbra di chi quella vicenda non ha potuto raccontarla, ci ha costretto a imboccare la strada più tortuosa: quella del Cinema come riscatto della realtà, nell’immersione catartica dei sentimenti. La sinestesia è un concetto caro all’arte. E il Cinema, che all’arte ha strappato il settimo posto, ne ha ereditato i proponimenti. La via del racconto non si è fermata al volto della protagonista, ma si è addentrata nei suoi occhi, nella sua testa, il suo corpo, il suo sentire. Immaginare che lo spettatore potesse provare gli stessi sentimenti di Fortuna è stata l’ambizione che ha guidato me e Massimiliano Virgilio nel leggere l’inferno imprigionato in questa storia. Non solo il tragico caso di una bambina di sei anni, scaraventata dall’ultimo piano del suo palazzo dopo ripetuti abusi, ma l’esegesi di un tradimento. Del desiderio di tutti i bambini di essere amati, tradito dagli adulti. Un desiderio che riaffiora nella mente di chiunque, a tutte le età, in ogni angolo della Terra. Fortuna non è stata tradita da una sola persona, ma dal mondo intero che la circondava. Un universo difficilmente circoscrivibile a Parco Verde, ma in agguato ovunque, purtroppo. Un tradimento atroce, paragonabile solo a quello inferto da chi ci ha dato la vita: il tradimento della madre. L’adesione a questo sentimento non ci ha consentito di rappresentare i veri personaggi della vicenda, che nella realtà hanno incarnato altri ruoli e pensieri – a cominciare dalla vera madre di Fortuna, che qui non è stata affatto rappresentata – ma di estrarre il seme dal frutto e reimpiantarlo in un terreno nuovo, fertile, foriero di immagini e emozioni.
Set di “Fortuna” regia di Nicolangelo Gelormini Nella foto Valeria Golino e Libero De Rienzo. Foto di Serena Petricelli
Nel rispetto della verità giudiziaria, Fortuna è divenuta una principessa di un pianeta lontano chiamato Tabbis, che combatte disperatamente per far ritorno a casa e sfuggire ai Giganti che le danno la caccia. Durante il suo viaggio s’imbatte nella madre che le chiede di fidarsi lei e le infligge, invece, il colpo di grazia. Crediti non contrattuali 6 Il dramma è quello di una società intera contro cui il mondo dell’infanzia va a sbattere, quando la sua innocenza viene profanata. Una collettività buia, incapace di leggere le gradazioni dell’animo umano, arenata a un modello binario che divide il mondo in maschi e femmine, buoni e cattivi, forti e deboli, potenti e indifesi, e che non lascia scampo a tutto quel fiorire di vita che c’è nel mezzo. In quest’ottica, il film ha inevitabilmente assunto la forma del numero due: dalla struttura in due atti, alle inquadrature spaccate a metà, al racconto della realtà riflessa nel mondo interiore di Fortuna. La scrittura ci ha liberato dalla coercizione dell’orrore e ci ha consentito di ridare vita a questa piccola condottiera. Ha vendicato Fortuna, rendendola un personaggio eterno che affronta ogni giorno il suo mostro senza morire mai. L’ha trasformata in un sogno e l’ha condotta su una stella inventata appositamente per lei, per illuminare gli occhi dello spettatore e placare il mio cuore.
FORTUNA di NICOLANGELO GELORMINI con VALERIA GOLINO PINA TURCO CRISTINA MAGNOTTI nel ruolo di Fortuna con GIOVANNI LUDENO con la partecipazione di MARCELLO ROMOLO con LIBERO DE RIENZO nel ruolo di Pietro e ANNA PATIERNO, LUCIANO SALTARELLI, DENISE AISLER, LEONARDO RUSSO Una produzione DAZZLE COMMUNICATION con INDIGO FILM e con RAI CINEMA con il sostegno di BANCO BPM con il patrocinio ufficiale di SAVE THE CHILDREN Una distribuzione I WONDER PICTURES e UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION
Solo per tre giorni (28 -29 - 30 settembre) verrà proiettato sul grande schermo "Paolo Conte, Via con me" il docu-film firmato da Giorgio Verdelli che raccoglie immagini e testimonianze della vita artistica del grande artista astigiano.
Lunedì 28, martedì 29 e sabato 30 settembre arriva al cinema il docu-film di Giorgio Verdelli “Paolo Conte, Via con me”, una grande occasione per chi ama il cantautore astigiano per poterlo apprezzare ancora di più e per chi ancora non lo conoscesse un’opportunità per avvicinarsi alla sua arte.
foto Daniela Zedda
Ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione in anteprima per la stampa e parallelamente allo scorrere delle immagini sul grande schermo nella mia mente si accavallavano tantissimi ricordi. Nel mese di gennaio del 1983 mi trovavo in Corso Dante ad Asti, nel suo studio, seduto davanti a Paolo Conte: da giovanissimo giornalista mi trovavo al cospetto di questo personaggio con timore ed emozione. Successivamente Paolo l’ho incontrato in molte occasioni dai concerti alla rassegna organizzata dal Club Tenco, dai dibattiti (memorabile quello con il poeta Edoardo Sanguineti) alle cosiddette ospitate, incontri svaniti quando decisi di non occuparmi più di giornalismo musicale.
foto di Guido Harari
Nell’assistere alla proiezione di “Paolo Conte, Via con me” mi sono ritrovato a rivivere questo spaccato di vita giornalistica (in un breve passaggio del docu-film Paolo Conte si avvicina all’ingresso di quello che era il Teatro Comunale di Alessandria, da anni chiuso). Paolo Conte, Via con me è un itinerario ideale con la voce narrante di Luca Zingaretti per raccontare un personaggio eclettico e, per certi versi, misterioso. Una grande storia, non soltanto musicale. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano.
Verdelli ha attinto all’immenso patrimonio dell’archivio personale di Conte, unendolo a materiale realizzato ad hoc: interviste, riprese dei tour internazionali e occasioni di una carriera unica. Con una straordinaria carrellata di testimonianze – Roberto Benigni, Vinicio Capossela, Caterina Caselli, Francesco De Gregori, Stefano Bollani, Giorgio Conte, Pupi Avati, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti, Renzo Arbore, Paolo Jannacci, Vincenzo Mollica, Isabella Rossellini, Guido Harari, Cristiano Godano, Giovanni Veronesi, Lorenzo Jovanotti, Jane Birkin, Patrice Leconte, Peppe Servillo– il film si inoltra nel labirinto delle canzoni di Conte, anche quelle scritte per gli interpreti più diversi (Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Jane Birkin, Caterina Caselli, Bruno Lauzi), oltre che nel labirinto delle sue passioni (il jazz, l’enigmistica, la pittura, il diritto, il cinema).
foto Renzo Chiesa
Alla base del progetto c’è una lunga intervista “intima” di Verdelli a Paolo Conte, in cui i racconti di personaggi, canzoni e vicende umane mescolano tenerezza, ironia e charme tipici dell’avvocato di Asti che ci accompagnano in una scoperta continua tra il noto e l’inedito, tra le storie, i versi e le canzoni di quello straordinario altrove che è il mondo di Conte. Paolo Conte, Via con me è prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema e sarà nelle sale italiane solo il 28, 29, 30 settembre distribuito da Nexo Digital in collaborazione con i media partner Radio Capital, MYMovies.it, Rockol.it e con Concerto Music (elenco delle sale suwww.nexodigital.it).
Dall’8 Maggio, in occasione della Festa della Mamma, torna sulla piattaforma RaiPlay il racconto firmato Ivan Cotroneo dedicato a tutti coloro che si sentono incompleti e non sanno (ancora) che nella loro imperfezione è nascosto il segreto della loro unicità.
Incomplete o imperfette? Persone uniche. A sette anni dal debutto, Una mamma imperfetta – una produzione Indigo Film in collaborazione con Rai Fiction e Corriere della Sera – da oggi, 8 maggio, approda su RaiPlay in un nuovo formato rieditato per la piattaforma digitale Rai. Dieci episodi da trenta minuti per raccontare gli avvenimenti che segnano le giornate di Chiara Guerrieri (Lucia Mascino).
Una mamma imperfetta – Chiara
Attraverso il suo video diario giornaliero, Chiara racconta cosa vuol dire vivere sempre con l’incombente sensazione di non riuscire a fare tutto quello che si vorrebbe o dovrebbe.
Ideata e scritta da Ivan Cotroneo e diretta dallo stesso Cotroneo (episodi 1-5) Stefano Chiantini (episodi 6-10), Una mamma imperfetta ci porta nella vita della protagonista, della sua famiglia e delle sue amiche Marta (Alessia Barela), Irene (Anna Ferzetti) e Claudia (Vanessa Compagnucci).
Una mamma imperfetta – foto di Angelo Turetta
Perché basta mettersi a letto a fine giornata, ripassando mentalmente tutti gli impegni mancati, vivere gli appuntamenti familiari o lavorativi con una sensazione costante di inadeguatezza, sentirsi più spesso ridicoli che all’altezza della situazione per diventare una “mamma imperfetta”. La Mamma Imperfetta è una categoria dello spirito: ci sono papà che si sentono Mamme Imperfette e ci sono persone che pur non essendo genitori vivono la loro vita da Mamme Imperfette. Perché essere Mamme Imperfette non ha sesso, non ha età e non ha tempo.
Una mamma imperfetta-Ivan Cotroneo con Lucia Mascino, Alessia Barela, Anna Ferzetti e Vanessa Compagnucci
In occasione della pubblicazione della serie su RaiPlay, Ivan Cotroneo dichiara: «Una mamma imperfetta lascia il formato del diario quotidiano e diventa, in questa versione, il racconto di una settimana nella vita di una famiglia di oggi. Una settimana piena di piccole e grandi avventure, come la settimana di ogni famiglia che conosco. Chiara dà voce alle persone che si sentono in affanno, in comico equilibrio tra quello che ci viene richiesto e quello che invece riusciamo ad essere».
Nel cast di Una mamma imperfetta- vincitrice del Premio Bellisario, del Nastro d’argento come “serie web dell’anno” e di un CinéCiak d’oro come “Migliore serie web” – Lucia Mascino, Anna Ferzetti, Alessia Barela, Vanessa Compagnucci, Fausto Maria Sciarappa, Sergio Albelli, Biagio Forestieri, Luciano Scarpa e numerose guest star fra le quali Pierfrancesco Favino, Ilaria D’Amico, Riccardo Scamarcio, Claudia Gerini, Nada.