La Napoli esoterica della Belle Époque nel romanzo “Il nodo di Odino”

di Harry di Prisco
Gemma Ammirati con le illustrazioni di Carmelo Zagaria e la sceneggiatura di Francesco D’Amore uniti per svelare il mistero.

Odino è la divinità principale nella mitologia germanica, considerato quale il principio dell’universo, i miti  che alimentano le leggende scandinave sono essenzialmente in lingua norrena, che è la lingua che ha dato origine alle lingue scandinave odierne. La divinità viene raffigurata con il simbolo  Valknut consistente in tre triangoli interlacciati, ed appare in diversi oggetti di carattere germanico-pagano. Il Valknut è conosciuto anche come nodo di Odino, il padre degli dei nella mitologia germanica e norrena. Secondo alcuni i tre triangoli rappresentano l’inferno, il paradiso e la terra, mentre le nove punte dei triangoli stanno ad indicare i 9 mondi dell’antica mitologia norrena. Il mistero che aleggia intorno al simbolo ha sempre appassionato gli scrittori del ‘900.
Venendo ai nostri giorni il romanzo a fumetti “Il nodo di Odino” nella Napoli  della Belle Époque scritto da Gemma Ammirati con le illustrazioni di Carmelo Zagaria, formatosi alla Scuola Italiana di Comix di Napoli, e la sceneggiatura di Francesco D’Amore, che con il suo primo cortometraggio  “La Stanza Bianca” ha vinto quattro premi nazionali, il simbolo esoterico rappresentato su di un misterioso medaglione dai poteri oscuri è il fil rouge che conduce il lettore nella lettura del libro uscito lo scorso 25 maggio. Si parla della Napoli che fu, bella e incantevole, ma soprattutto di una storia di amore, di morte e di magia, sospesa tra scienza ed esoterismo, fantasia e realtà. “Il nodo di Odino”, romanzo a fumetti scritto da Gemma Ammirati è il primo lavoro della collana “Le Nuvole” di Edizioni Fioranna.
Questa la trama. Siamo nella Napoli della “Belle Époque”, quando in un crogiuolo si fondono: scienza, arte, progresso, idealismo, mistero, soprannaturale e esoterismo. In questo contesto si svolge la storia del duca Pasquale Del Pezzo, matematico, e della moglie Anne Charlotte Leffler, scrittrice svedese. Sullo sfondo la presenza del nodo di Odino, segno di legame indissolubile, inciso su di un misterioso medaglione. Questo gioiello avrà conseguenze tragiche nella vita dei due personaggi.

Il Nodo di Odino
di Gemma Ammirati
illustrazioni Carmelo Zagaria
sceneggiatura Francesco D’Amore
Edizioni Fioranna
Collana: Le Nuvole
Pagine 88
Dimensioni 21x29,7

Il turismo slow della Bretagna alla ricerca della natura selvaggia

di Harry di Prisco
Foto di Eugénie Ragot
La Bretagna terra di leggende e di poeti paesaggi magici fra città medioevali e piccoli villaggi per un turismo verde e sostenibile.
il porto di Saint-Malo

La Bretagna è da sempre terra di leggende antiche come i cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù e la spada nella roccia. Il lago di Comper, vicino al castello della foresta, nasconde alla vista degli umani il palazzo di cristallo costruito in una notte dal mago Merlino per la fata Viviana. Storie meravigliose, luoghi mitici dove è possibile (con un poco di fortuna e di fantasia !) incontrare quegli elfi dispettosi chiamati korrigan. Nella foresta di Brocelandia, vicino a Paimpont, il confine fra il mondo reale e quello immaginario è sottile. Nella foresta vi è la valle senza ritorno dove abitava Morgana, la sorellastra di Re Artù, che incantò la vallata: gli amanti fedeli potevano attraversarla senza pericolo, ma quelli infedeli rimanevano intrappolati nella valle senza più possibilità di uscita.

La cittadella di Vauban costruita sulle
rovine del Castello dei Gondi

Si dice che i bretoni abbiano i piedi per terra e la testa tra le nuvole in quanto sono un popolo di poeti in una terra che sembra sospesa tra la realtà e la fantasia.
Basterebbe solo questo per invogliare ad andare alla scoperta di un territorio così suggestivo e fantastico sospeso tra oceano e cielo, qui si può avere un contatto stretto con la natura selvaggia e primitiva, con duemila chilometri di coste variegate, dove il granito rosa, dalle suggestive forme al tramonto, splende più che mai e le maree sono quelle fra le più imponenti dove il mare si ritira fino a 13 metri. Il litorale bretone non assomiglia a nessun altro al mondo. E’ una Bretagna autentica e che incanta quella che è stata presentata nei giorni scorsi nel seguitissimo webinar organizzato da Atout France e dall’ufficio del turismo della regione.

Porto vicino isola di Quiberon

Una destinazione perfetta per ricaricare lo proprie batterie dopo il lungo periodo di lockdown che ci ha costretti a casa. Quattro i principali motivi per organizzare da subito un viaggio nelle regione: apprezzare il piacere della Natura in modo lento; vivere i luoghi, l’ambiente, l’arte e la gastronomia; incontrarsi con gli altri viaggiatori e condividere le proprie esperienze. E allora pronti a partire? la strada dei fari ne conta oltre ottanta, undici le isole abitante, ed oltre mille gli isolotti, addirittura quattromila castelli e manieri, tredici le riserve naturali. Non tutti sanno che la talassoterapia è stata inventata nella Bretagna nel corso del XIX secolo, l’effetto combinato di sole, iodio e acqua salata dell’oceano danno grandi benefici. Passeggiare per oltre quattromila chilometri di sentieri a piedi o in bici, in barca o lungo i canali immersi nel verde, consentirà di apprezzare il patrimonio, di grande ricchezza, invitando a scoprire la vera anima bretone: le città, l’arte, le tradizioni antiche ma anche nuove tendenze, con i festival e gli eventi più cool. Quest’anno il Tour de France, in partenza da Brest il 26 giugno, avrà quattro tappe in Bretagna.

Scalata sulle falesie di Pen Hir

L’arte contemporanea si potrà ammirare in luoghi inattesi, come lo spettacolare “Albero” dello scultore piemontese Giuseppe Penone nella tenuta di François Pinault sulla costa; la straordinaria mostra dal 12 giugno al 29 agosto della Collezione Pinault a Rennes, al Convento dei Giacobini; oltre al Festival di Fotografia a La Gacilly, da giugno a settembre.
La gastronomia ha come punto di forza le crêpes (da gustare quelle al caramello e burro salato) e le gallette nonché le ostriche dal gusto iodato, ma come non provare una ciotola di sidro frizzante, il chouchen (antica bevanda celtica a base di idromele), una fragola di Plougastel matura al punto giusto, le ricette di tendenza con il grano saraceno degli chef famosi come Bertrand Larcher allo Street food, concludendo il pasto con un whisky di grano saraceno… questi sono i sapori della Bretagna! La cucina bretone ha una vasta gamma di sapori della terra e del mare, con i suoi prodotti locali e di stagione.

Tanti gli itinerari di scoperta dei molti volti della regione, fra mare e interno, e per alloggiare, proposte per tutti i gusti, dal faro dell’Isola Vergine al un maniero, a una casa sull’acqua o una roulotte appollaiata su un menhir.
Prima di tornare a casa con la nostalgia e la promessa di ritornare in Bretagna quanto prima, un souvenir potrà essere una maglietta a righe dei marinai e una borsa fatta con vele riciclate. Lasciatevi contagiare dallo spirito della Bretagna, vivere al modo francese è anche prendere il tempo di vivere al ritmo della natura e del sole per scoprire tutte le ricchezze che la Bretagna ha da offrire.
Per saperne di più: www.bretagna-vacanze.comhttp://www.france.fr
Facebook : France.fr – Twitter : @AtoutfranceIT #ExploreFrance #Abientot

La E. Marinella sceglie la bio-sostenibilità

di Harry di Prisco
Un fiorellino bianco  a sigillo dell’unione tra la storica produzione delle cravatte  e l’attenzione per l’ambiente sulle confezioni realizzate con cellophane eco-sostenibili. La Giornata della Terra 2021  per  sensibilizzare l’importanza di prendersi cura del nostro pianeta.

Il salvaguardare il buono stato e la resilienza della natura in Europa, oltre che il benessere dei cittadini, richiede cambiamenti radicali nel modo in cui produciamo e consumiamo gli alimenti, in cui gestiamo e sfruttiamole foreste costruiamo le città. Questi sforzi devono essere accompagnati da una migliore attuazione e applicazione delle politiche di conservazione, da un’attenzione speciale al ripristino della natura e da un’azione per il clima sempre più incisiva, questo il messaggio  dell’AEA, l’Agenzia europea dell’ambiente.
Su 315 appunti dalle passerelle e comunicati stampa raccolti durante le sfilate in programma a New York, Londra, Milano e Parigi, solo il 26% ha fatto un chiaro riferimento alla parola sostenibile e alle pratiche socialmente responsabili della produzione dei loro capi.

Dalle parti nostre è per noi un orgoglio che un’azienda come la “E. Marinella” ha raccolto la sfida ed è pronta ad affrontare, e portare avanti questi nuovi processi, preservando sempre l’eccellenza dei prodotti, l’artigianalità e il Made in Italy. L’atelier partenopeo conferma la sua capacità di dare valore alla sua storia centenaria, guardando al futuro e aprendosi agli attuali temi di eco-sostenibilità.
La Maison Napoletana ha scelto di portare avanti un progetto per realizzare i cellophane delle sue cravatte in materiale biodegradabile al 100%. Si è scelto di realizzare i cellophane in Pplaneta BioD, un nuovo film di plastica di polipropene della Oben Group, azienda leader del settore che da anni si occupa di porre rimedio al problema dell’inquinamento da rifiuti non gestiti in un corretto processo di riciclo.

Questo prodotto ha la capacità di biodegradarsi in modo sicuro in circa 3 anni dalla fine della sua vita utile. Grazie alla sua natura biodegradabile, il film è sottoposto ad un lento processo di degrado, accelerato in presenza di fattori esterni come umidità, luce, calore.
Dare valore alla sostenibilità significa ripensare le regole del sistema, tenere conto delle esigenze del mondo circostante, in termini ambientali e sociali. Un’azienda non è un’entità a sé stante, ma è un attore inserito in un ambiente e che in tale contesto opera. Ciò significa che laddove l’azienda impoverisce l’ambiente e quindi non lo supporta e alimenta, indirettamente, può subire delle ripercussioni negative. E.Marinella, fondata nel 1914 con sede alla via Riviera di Chiaia a Napoli,  è diventata subito il piccolo atelier di riferimento per turisti e gentiluomini appassionati di cravatte e camicie su misura, E. Marinella è oggi simbolo internazionale di creatività italiana impeccabile e artigianale.

La “E. Marinella” ha da poco intrapreso la strada della sostenibilità con vari progetti che vanno da quello con Orange Fiber, per la creazione di un tessuto sostenibile da agrumi; alla collaborazione con TBD Eyewear per  una collezione limited edition di occhiali in bio-acetato; a quella con Fedrigoni per l’utilizzo di inchiostri vegetali e oggi con la produzione di cellophane biodegradabili che l’Azienda ha scelto di caratterizzare con un fiorellino bianco, simbolo delle proprie fantasie, a sigillo dell’unione tra la storica produzione e l’attenzione per l’ambiente.

Maurizio e Alessandro Marinella

Forse non è un caso che tale iniziativa sia stata presentata da Maurizio e Alessandro Marinella, rispettivamente terza e quarta generazione, proprio quando si celebra la Giornata della Terra 2021, in cui alcuni brand fashion hanno proposto collezioni di moda ecosostenibile per sensibilizzare sull’importanza di prendersi cura del nostro pianeta.
La Giornata Mondiale della Terra  è la più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta e si celebra ogni anno da 51 anni. Nata nel 1970 per sensibilizzare il mondo all’importanza della conservazione delle risorse naturali della Terra, negli ultimi anni è riuscita a mobilitare oltre un miliardo di persone nei 193 Paesi dell’ONU coinvolti.

Visit València presenta il programma “Più falleros che mai”

 di Harry di Prisco
Un viaggio virtuale attraverso gli usi e costumi delle Fallas il famoso festival di València dichiarato  Patrimonio Immateriale dell'Umanità. Per ricordare coloro che non ci sono più e che ora ci illuminano dal cielo, è stato posizionato nel centro di València un braciere olimpico.

Las Fallas di Valencia è una festa di origini antiche a metà fra la tradizione pagana a quella cristiana. Con tale celebrazione si festeggia l’arrivo della primavera e San Josè, il nostro San Giuseppe, patrono dei falegnami, proprio a tali artigiani si deve la tradizione odierna de “Las Fallas”.
A metà del mese di marzo, nelle stradine e nelle piazze di València i carpentieri bruciavano i vecchi e logori strumenti del mestiere insieme a trucioli di legno.

Tra questi vi erano anche le “parots” di legno che venivano utilizzate per reggere le lampade ad olio. Data la situazione dell’epidemia Covid in corso, i festeggiamenti sono stati rinviati e dovrebbero tenersi a València tra maggio e luglio 2021. Nella seconda metà dell’anno e sempre in funzione dell’evoluzione sanitaria della pandemia Covid-19,  verrà rianalizzata la possibilità di organizzare le Fallas  nel 2021. La celebrazione internazionale, dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità, risorgerà dalle ceneri in una nuova edizione con le stesse Falleras Mayores (regine della celebrazione), grazie alla satira e all’ingegnosità degli artisti delle Fallas.

Cattedrale

Accogliente, vivace e dinamica, València si prepara ad accogliere nuovi visitatori  con una serie di novità, nuove aperture e appuntamenti per tutti i gusti.
València lancia una campagna per dare visibilità alle Fallas:  “Più amanti delle Fallas che mai“,      anche se la pandemia ha costretto il rinvio della festa, Visit València  ha lanciato una campagna per incoraggiare il mondo fallero  a sostenere il commercio e gli artigiani locali. Con lo slogan #MásFallerosQueNunca, ha lanciato un video e ha creato un programma con eventi online che durerà fino al 19 marzo.
Marzo a València significa Fallas e, anche se quest’anno non si potranno celebrare nel modo classico con pupazzi e fuochi d’artificio, la città vuole parlare al cuore di tutti gli amanti di questa festa.

Per fare questo, la campagna #Piùfalleroschemai  di Visit València  è un invito a riallacciare le tradizioni falleras e un omaggio al ricco patrimonio culturale del festival, agli artisti e alle aziende locali che rendono possibili le Fallas. L’invito è rivolto principalmente  a tutti i valenciani per vivere la “loro” festa delle Fallas,  dando priorità alla responsabilità e al rispetto di coloro che stanno vivendo un momento difficile  per le restrizioni sanitarie.
Per Emiliano García, Assessore al Turismo della Città di València e presidente di Visit Valencia, questa campagna ha permesso: «di mantenere la visibilità di questo festival Patrimonio Immateriale dell’Umanità, unendo le forze in un momento molto complicato per i principali settori economici legati al festival e proiettare il nostro modo di essere al mondo, per mostrare che siamo un popolo unito e creativo, anche in circostanze come quelle attuali, e di farlo con responsabilità e rispettando le restrizioni attuali».

Le Fallas diventano virtuali per viaggiare per il mondo
Più falleros che mai” è un viaggio attraverso gli usi e costumi delle Fallas, tramite le tradizioni di Valencia sotto i vari aspetti della città e delle  reti sociali: fare la paella in casa o illuminare le abitazioni,  mangiare frittelle o prendere una “chocolatada”, inviare fiori ai propri cari, offrire figure di cartapesta o pezzi di oreficeria e abbigliamento tradizionale,  ascoltare i  successi della musica fallera o le mascletà ( cioè i petardi)  stando a casa, questo e molto altro i principi alla base delle Fallas di València.
La filosofia di questa campagna è quella di presentare  i cittadini di València come un  popolo che non si avvilisce di fronte alle avversità, tramite l’ingegno, la creatività e la passione. Ed è per questo che i cittadini di Valencia vogliono dimostrare a tutti di  essere più “falleros” che mai. Il calendario delle  attività  consentirà di godere València in modo virtuale in tutto il mondo,  e includerà dettagli sulle tradizioni e l’eredità artistica,  per sostenere gli artigiani e le  imprese locali della città.
La “plantà” di quest’anno sarà caratterizzata da imprese locali, che dal 15 marzo allestiranno “La vetrina delle Fallas“, in collaborazione con le corporazioni degli  artisti  delle Fallas.

Per tutta la settimana delle Fallas, dal 15 al 19 marzo, ci sarà anche una serie di attività virtuali sui social network di Visit València, come il workshop “Designing fire”, ispirato alla Capitale Mondiale del Design, in cui artisti e designer di fallas spiegheranno come si crea una falla; sessioni online con le fallas dedicata ai bambini, in cui essi potranno vivere la parte più emotiva del festival o incontri come “Ser Fallero/a y Artista”, per condividere esperienze con i grandi protagonisti delle fallas;  “La Cremà”, una chiacchierata distesa con un gruppo di divulgatori online del festival delle fallas, dove verranno riviste alcune delle storie legate alle più importanti “cremà”, l’evento culminante quando a València  il 19 marzo vengono incendiate le Fallas.
L’anno scorso, prima delle restrizioni e della cancellazione del festival delle Fallas, assistevano alle mascletá, gli spettacoli pirotecnici quotidiani che si tenevano di pomeriggio  nella Piazza dell’Ayuntamiento, tanti turisti  prevenienti da tutto il mondo che hanno già vissuto questa festa con i valenciani e che potranno continuare a farlo negli anni a venire, nel frattempo  dobbiamo tutti  essere più “falleros” che mai, magari per sconfiggere  gli spiriti maligni che ci costringono a non essere liberi come un tempo ma che ritorneremo ad esserlo.

il braciere in ricordo degli scomparsi

Per ricordare coloro che non ci sono più e che ora ci illuminano dal cielo, è stato posizionato nel centro di València un braciere olimpico di forma tridimensionale alto quattro metri dell’artista fallero Miguel Banaclochache che riproduce il disegno del poster 2021 delle Fallas di Diego Mir e Fase Studio. Arderà fino al prossimo 19 marzo, fino alla fine delle prossime Fallas, a simboleggiare che si continua a lavorare e lottare per  le Fallas, la festa che non è ad appannaggio di pochi ma è di tutti gli appassionati.

La Francia si presenta al Mediatour 2021

di Harry di Prisco
Viaggiare è un bisogno irrinunciabile dell’umanità, senza i viaggi non saremo quello che siamo, contatti con altri popoli e altre culture hanno consentito di poterci confrontare e andare avanti. Appena chiuderemo questa triste pagina che stiamo vivendo sicuramente riprenderemo a viaggiare, per il momento facciamolo con la fantasia.  Filo conduttore il  turismo slow con 21 buone ragioni per scegliere la Francia per le vacanze. La Francia vi attende appena sarà possibile riprendere a viaggiare.

«Siamo vicini ai tanti turisti e viaggiatori che amano e sognano la Francia  – esordisce Frédéric Meyer Direttore per l’Italia di Atout France, l’Agenzia per lo sviluppo turistico della Francia che è il primo settore economico francese – una destinazione che anche quest’anno ha in serbo tante novità da vivere appena sarà possibile riprendere a viaggiare». L’incontro con Atout France e i suoi partner francesi per il  MEDIATOUR FRANCIA 2021 quest’anno si è tenuto in versione digitale ed è stata un’occasione per rimanere in contatto e in aggiornamento con la destinazione Francia, in attesa di poter viaggiare serenamente quando la situazione sanitaria lo permetterà.

«E fin d’ora vogliamo condividere con voi tutto il meglio della destinazione Francia, la Francia con la sua prossimità geografica e culturale offre tantissime idee per continuare a viaggiare con la mente e preparare un viaggio futuro che tutti ci auguriamo prossimo» ha concluso il Direttore Meyer.
Il filo conduttore di quest’anno è il turismo slow, un modo per vivere la Francia ognuno al proprio ritmo, ritrovare il piacere di vacanze autentiche, di scoperte e riscoperte nel segno del rispetto della natura, del verde, della sostenibilità e, naturalmente, dell’arte di vivere, prendendosi il tempo per le cose che contano davvero. Per un viaggio sono state individuate ben  21 buone ragioni per scegliere la Francia come meta di vacanze nell’anno in corso, con tante nuove e originali proposte con iniziative culturali e sportive.
Tante le regioni e le città che si propongono con la loro offerta turistica: dall’Alsazia alla Borgogna  in totale armonia con la natura, con itinerari di arte e percorsi fra vigneti, villaggi e cantine fino a Digione, pedalando lungo piccole strade nel cuore dei Grandi Crus.

Nizza: una spettatrice “stregata”
dalla “Battaglia dei Fiori”

Dall’Alvernia-Rodano Alpi, cuore verde della Francia e regno della  gastronomia francese con 79 DOP di cui 21 formaggi e vini di grande fama (Beaujolais, Côte du Rhône), 94 chef stellati Michelin di cui 9 chef con 3 stelle. Il relax slow è assicurato fra le località termali dello straordinario Parco dei Vulcani d’Alvernia. La Normandia celebra quest’anno il bicentenario della nascita di Gustave Flaubert con eventi e mostre. Le-Havre-Etretat è scenario di grandi anniversari con: i 60 anni dall’apertura della prima Maison de la Culture in Francia all’interno del Musée des Beaux-Arts; i 70 anni dalla prima pietra della Chiesa di Saint-Joseph, Patrimonio dell’Umanità nonché capolavoro dell’architettura del XX secolo; gli 80 anni dalla morte di Maurice Leblanc, padre del ladro gentiluomo Arsenio Lupin.

La Bretagna con il capoluogo Rennes e la sua area boschiva di circa 100 ettari e 868 ettari di spazi verdi, nel 2021 vedrà il Tour de France partire da Brest e attraversare i 4 dipartimenti con itinerari di turismo slow fra città medioevali e piccoli villaggi di pescatori. Per una passeggiata fuori dal tempo è assolutamente consigliato il tour sul sentiero dei doganieri. Nantes con le novità del “Viaggio a Nantes” dal 3 luglio al 5 settembre trasforma la città nel segno dell’arte e della creatività con tanti eventi alla scoperta delle opere d’arte e dei vigneti. La Valle della Loira, con i castelli dei re per un turismo green ed i bagagli che arriveranno direttamente a destinazione, propone ben 5000 chilometri di itinerari in bici, fra cui “La Loire à vélo”,  20.000 chilometri di sentieri, 280 chilometri della “Val de Loire”, Patrimonio Mondiale dell’Unesco nonché la più grande concentrazione al mondo di castelli del Rinascimento.

Nizza: Fanny la Regina
del Carnevale

Più a sud è possibile assaporare le atmosfere di natura, cultura e arte di vivere del Midi: l’Occitania propone un turismo slow lungo il Canal du Midi, Patrimonio Unesco, da scoprire a piedi o in bicicletta su un nuovissimo percorso ciclabile lungo 165 chilometri oppure in catamarano con un tour-cocktail al tramonto. A Tolosa fino al 29 agosto 2021 è aperta la mostra “Un piccolo principe tra gli uomini” presso l’Aéropostale, da dove decollava Sait-Exupéry.  In Alta Garonna si può scegliere tra attraversare le 18 chiuse del Canal du Midi in chiatta o in barca, e percorrere a piedi o in bicicletta le rive al ritmo della natura con più di 100 temi per scoprire la città rosa. Il Gard offre ai visitatori la passeggiata “aerea” fra passerelle sospese, la visita a piedi lungo le saline di Aigues Mortes ed un safari in bicicletta elettrica. Paca/Provenza-Alpi-Costa Azzurra con le sue città dalla lunga storia come Marsiglia punta all’ecologia con il Parco Nazionale delle Calanques, un esempio di straordinaria biodiversità in città con una natura in versione “giardino”, spontanea, selvaggia e spesso invisibile. Nimes, bellissima città del sud con il nuovo museo della Romanità per ripercorrere il passato gallo-romano, allestirà dal 13 maggio al 19 settembre un’imperdibile mostra dal titolo “L’imperatore romano, un mortale tra gli dei”.

Nizza: la spiaggia

A Vaucluse, con i campi di lavanda in fiore, si vive un turismo semplice e autentico, si fanno incontri veri con artigiani, produttori e abitanti, si va a spasso in bici elettrica ai piedi del leggendario Mont Ventoux, in estate parco naturale, fra verde, lavanda e vigneti. A Luberon, cuore della Provenza, si incontrano i caratteristici villaggi degli antiquari. Il dipartimento del Var, una perla incastonata fra gli aspri promontori e le coste rocciose che si affacciano sul mare, nel sito naturale le Gole del Verdon ha un percorso ciclabile di 20 chilometri su stradine verdi fra i boschi che attraversano vigne e cantine. La Costa Azzurra con i suoi piccoli borghi arroccati in cima alle colline e altipiani calcarei che digradano verso Hyères e Fréjus, offre panorami mozzafiato fino all’ultimo tratto di mare che si estende da appena dopo Saint-Raphael fino a Tolone. Sempre in Costa Azzurra Antibes e Nizza con i 49 comuni della “métropole” dal mar Mediterraneo alle cime del Parco Nazionale del Mercantour sono la scelta naturale per un turismo sostenibile per chi ama una vacanza attiva e per chi cerca una vacanza relax. A Biot, la “Città della creatività”, si può fare un’esperienza unica con gli artigiani che aprono i loro laboratori per mostrare il loro mestiere della lavorazione del vetro e si può visitare il piccolo museo di opere in vetro.

Nizza: il porto

Cannes, con il bellissimo e famoso litorale, offre un notevole patrimonio storico e culturale. La Corsica, un’isola verde dalla natura intatta ricca di una incredibile biodiversità, è una vera “montagna nel mare” con il suo Parco Naturale che copre un terzo del territorio da percorrere anche in bici. Tutti i suoi luoghi sono adatti a fare turismo sostenibile fra arte e mare, viaggiando in modo responsabile nelle aree naturali, proteggendo l’ambiente e sostenendo il benessere delle popolazioni locali. Si risale poi verso la montagna e si incontrano Les 2 Alpes, con le sue famose piste da sci e i parchi giochi, Megéve, con le ricchezze del patrimonio che fanno parte del Centro dei Monumenti Nazionali. Nella valle di Serre Chevalier, particolarmente adatta alle attività acquatiche più o meno estreme come il rafting, Briançon con i suoi 1326 metri sul livello del mare è la città più alta di Francia nonché Patrimonio Unesco.

Dal 18 settembre al 3 ottobre Christo impacchetterà l’Arco di Trionfo di Parigi con  venticinquemila metri quadrati di polipropilene blu-argento e settemila metri di corda rossa interamente riciclabili. Inoltre una mostra al Centre Pompidou ripercorrerà gli anni di attività di Christo e Jeanne-Claude dal 1958 al 1964. L’opera straordinaria, ma soprattutto visionaria, lascerà sicuramente tutti a bocca aperta, così come fece in passato il Reichstag di Berlino e una parte della costa di Sydney. Sempre a Parigi da segnalare l’apertura ad aprile del Musée de la Marine: prestigioso edificio del XVIII secolo nonché vetrina del savoir-faire e della cultura francese con una libreria, tanti negozi, il ristorante dello chef stellato Jean-François Piège e la sala da té affidata ad Alain Ducasse.
Il Gruppo Air France-KLM, attualmente impegnato in prima linea per il trasporto dei vaccini anti Covid-19, si prepara alla ripresa del traffico passeggeri. Il numero totale dei posti offerti sarà del 40-45% per i primi mesi dell’anno e, in base all’evoluzione della situazione, aumenterà gradualmente per arrivare al 60% nel mese di giugno e al 70% nei mesi estivi di luglio e agosto. In Italia la compagnia aerea si caratterizza per la massima flessibilità ed il suo programma di transizione ecologica.

Attualmente collega 9 città italiane a Parigi e ad Amsterdam con orari e frequenze ridotte: Torino, Genova, Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Catania. Per marzo è prevista la ripresa dei voli anche da Milano Linate.
La Francia è così vicina a noi e sotto molti aspetti simile alle nostre tradizioni culturali, sono infatti sempre più gli italiani che la scelgono come meta per le loro vacanze in quanto l’offerta turistica è così varia che consente di programmare sin da ora un viaggio sul territorio alla scoperta dell’arte di vivere per realizzare i propri sogni.

Invito a Palazzo! Palazzo Reale di Napoli riapre con visite guidate dal nuovo direttore Mario Epifani

di Harry di Prisco
foto Luciano Pedicini

I musei statali riaprono dopo l’emergenza Covid-19 per accogliere i visitatori in sicurezza. In Italia vi sono oltre 500 musei, monumenti e siti archeologici statali.

Via libera al nuovo Dpcm, contenente ulteriori misure legate all’emergenza coronavirus in Italia con provvedimenti che saranno in vigore fino al 15 febbraio e che prevede la riapertura dei musei in zona gialla nei giorni feriali, rispettando tutte le norme del distanziamento sociale per la sicurezza di ogni visitatore e di ogni lavoratore.  

Napoli – Palazzo Reale

«Nel Dpcm  – ha detto  il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschiniè stata introdotta la riapertura dei musei e delle mostre nelle zone gialle almeno nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì. Naturalmente  – ha proseguito il Ministro – tutto dovrà avvenire in modalità di sicurezza, come quest’estate, con gli obblighi di indossare le mascherine, mantenere il distanziamento, il contingentamento e con prenotazioni e bigliettazione elettronica per evitare le file. È un primo passo, un piccolo passo verso la ripartenza».
Al Palazzo Reale di Napoli debutta il nuovo direttore Mario Epifani, insediatosi pochi giorni prima della chiusura del 6 novembre, dando il via alla nuova gestione autonoma del Museo in occasione della riapertura avvenuta il 18 gennaio.
Il Palazzo Reale di Napoli fu edificato nel ‘600 come palazzo del re di Spagna Filippo III d’Asburgo. La sua collocazione urbanistica è accanto al Palazzo Vicereale Vecchio, poi demolito,   e ai giardini di Castel Nuovo al margine meridionale della città antica, con la facciata rivolta verso il grande spiazzo del Largo di Palazzo. L’architetto Domenico Fontana progettò una residenza civile di forme tardo rinascimentali e con un cortile d’onore centrale quadrato. Altri due cortili vennero aggiunti quando Napoli nel 1734 divenne capitale del regno con Carlo III di Borbone e la reggia fu ampliata.
I musei hanno riaperto nelle zone gialle,  con regolare orario, con ingressi contingentati, ma saranno chiusi durante il week end. I visitatori potranno accedere al Palazzo Reale, dalle ore 9.00 alle 20.00, e ammirare oltre metà delle sale con la nuova illuminazione, un’importante innovazione realizzata negli ultimi mesi, che esalta le bellezze e la ricchezza dell’Appartamento Storico.

Mario Epifani
direttore
Palazzo Reale di Napoli

È stata prorogata al 31 maggio l’istallazione “Almost Home – The Rosa Parks House Project” dell’artista statunitense Ryan Mendoza, visitabile gratuitamente all’interno del Cortile d’Onore del Palazzo.
Valida fino al 31 gennaio l’iniziativa per l’acquisto di biglietti d’ingresso per famiglie iniziata prima di Natale, che consentirà di partecipare ad una visita guidata con il direttore Mario Epifani.
«Per me è un piacere poter accogliere personalmente i visitatori – ha dichiarato Epifanigrazie a questa iniziativa che rappresenta un invito ai napoletani a tornare a visitare Palazzo Reale e che apre la speranza alla ripresa di una vita normale».
Anche nel periodo di chiusura dei Musei nel Palazzo Reale si è continuato a lavorare, per migliorare i servizi di sicurezza e di sorveglianza  e l’accoglienza del pubblico.
«Il mio progetto immediato è quello di lavorare sull’allestimento del percorso di visita dell’appartamento di etichetta, – racconta il direttore – rafforzando in particolare il collegamento storico con gli spazi occupati dalla Biblioteca Nazionale. Anche con il teatro San Carlo prevediamo una serie di iniziative congiunte che possano far rivivere il Palazzo attraverso la storia della musica napoletana dal ‘600 all’800».
Sarà possibile visitare l’Appartamento Storico con gli  interni  allestiti nel gusto tardo barocco con marmi preziosi e affreschi celebrativi, tra i quali le opere di Francesco De Mura e Domenico Antonio Vaccaro.
Dunque il primo passo si è fatto  verso il rientro alla normalità, nel rispetto delle norme di contenimento dell’emergenza epidemiologica.

Mediagraf e Favini per il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2021 un prodotto da collezione realizzato a fini benefici

di Harry di Prisco
La speciale carta prodotta in esclusiva da Favini per il calendario con fibrille visibili solamente con la luce UV  rendono il prodotto anti-contraffazione. La carta ecologica Crush della Favini con il 15% di residui di produzione agro-industriali in parziale sostituzione di cellulosa da albero utilizzata dalla chef Carlo Cracco.

Sei alla ricerca di nuove ispirazioni per il 2021?  Chiedi alla #Favinicollection con i campionari delle specialità grafiche: carte colorate, ecologiche, goffrate, metallizzate ideali per i  progetti creativi e di design. Questo il suggerimento per avere un anno colorato e uscire prima dal grigio di questa stagione che stiamo vivendo.

In collaborazione con la cartiera Favini e la tipografia Arti Grafiche La Moderna, Mediagraf Spa ha stampato 1 milione e 200 mila copie del prestigioso Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2021 su carta Favini anti-contraffazione che da poco è stato collocato nelle case e nei luoghi di lavoro  degli italiani sicuramente nel luogo più in vista poiché, oltre di buon auspicio, è bello da vedere. L’azienda padovana Mediagraf Spa è orgogliosa della scelta, condividendo  gli stessi valori  sociali espressi dal prezioso prodotto editoriale  di rilevanza nazionale nato nel 1928.
Il Calendario è interpretazione grafica dei valori e dalle vicende dei Carabinieri, oltre che della stessa storia d’Italia.
28 pagine più copertina in formato 24×33 cm, con nobilitazioni lucide e a secco, rilegato dal classico cordoncino rosso-blu, i colori istituzionali dell’Arma e stampato su una speciale carta anti-contraffazione, prodotta appositamente da Favini per il celebre Calendario.

Il Calendario 2021, in occasione della ricorrenza dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, rende omaggio al sommo poeta che ha inventato “la nostra lingua”, accostando le terzine endecasillabe della sua più celebre opera, ai settori d’intervento e le indagini dei reparti dell’Arma.
«Cos’altro è l’Inferno, se non la puntuale rassegna di storie criminali? A che cosa assomigliano i suoi gironi, se non ai bracci di un penitenziario che accolgono i detenuti in base al tipo di reato?», così il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, nella prefazione del calendario, descrive com’è nata l’idea alla base della narrazione che pagina dopo pagina richiama episodi reali e cita “eroi veri” come il Maresciallo Leonardi, che il 16 marzo 1978 in via Fani fece scudo del suo corpo all’onorevole Aldo Moro.

Il percorso narrativo del calendario è affidato all’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, affiancato dall’intervento pittorico del notissimo artista figurativo annoverato fra i fondatori della Transavanguardia, Francesco Clemente. La carta speciale prodotta da Favini per il Calendario dell’Arma dei Carabinieri è la Lucerna, che  è il nome dal copricapo dei Carabinieri e deve la sua particolarità alla presenza di fibrille visibili solamente con la luce UV, che rendono il prodotto anti-contraffazione. Inoltre, la caratteristica superficie feltromarcata, conferisce al calendario una piacevole sensazione tattile e un aspetto martellato.

Dal campo alla carta passando per l’alta cucina firmata Carlo Cracco
La cartiera italiana Favini sviluppa  concretamente l’innovazione sostenibile con il progetto che unisce il celebrity chef con Favini
.
Il famoso chef Carlo Cracco  dalla sua prestigiosa cucina milanese in Galleria Vittorio Emanuele si sposta nella nuova tenuta agricola a Sant’Arcangelo di Romagna per l’autoproduzione di materie prime, di cui controlla la qualità e studia soluzioni per trovare utilizzi alternativi agli scarti agro-alimentari, per esempio dalla lavorazione di olive, uva e arance. È naturale quindi che nella sua azienda agricola abbia scelto di utilizzare la carta ecologica Crush prodotta da Favini con il 15% di residui di produzione agro-industriali in parziale sostituzione di cellulosa da albero.

Sui pendii delle colline romagnole, Carlo Cracco, con la stretta collaborazione della moglie e imprenditrice Rosa Fanti, coltiva cinque ettari di vigneto, due di ulivi e ben sei sono adibiti a frutteto con prevalenza di pesche, cachi e ciliegie.
Da sempre Carlo si impegna a cercare le materie prime migliori, che dalla terra arrivano nella sua cucina. Per questo ha creduto nel progetto Vistamare, così chiamato per il panorama sulla costa dall’azienda agricola, che permette allo chef un maggior controllo della filiera. La sfida in cucina è sempre più ardua; non è più sufficiente fare bene da mangiare, ma offrire la massima qualità e diventa un dovere lanciare messaggi di rispetto per l’ambiente e del valore del riciclo attraverso il cibo. Con la carta Crush gli scarti agro-industriali da filiere alimentari conferiti in Favini, vengono micronizzati con un mulino messo a punto dalla cartiera stessa e parzialmente sostituiti a cellulosa di albero per realizzare una carta ecologica secondo il processo circolare Crush.
Successivamente i fogli di carta si trasformano nei packaging e menù che troviamo nel ristorante milanese di Cracco o a casa acquistando dal nuovo servizio luxury take away Cracco Express.
Favini è impegnata nella la creazione di supporti per la stampa coerenti con i progetti di sostenibilità, come quello dello chef Cracco. Oltre alla carta ecologica Crush, il catalogo della cartiera Favini include Alga Carta, brevettata negli anni ’90 per riutilizzare le alghe in eccesso della Laguna di Venezia, Refit con 15% scarti di lavorazioni tessili di lana e cotone e Remake con 25% di sottoprodotti della pelletteria.  Altri due fiori all’occhiello della Favini sono il restyling di Biancoflash e Dolce Vita, arricchite con nuove gradazioni tra il bianco e l’avorio. Si tratta di due delicate tonalità sviluppate per esaltare i progetti di stampa e di packaging con rese cromatiche calde e coinvolgenti.
Favini è un Gruppo multinazionale  con oltre 500 dipendenti e due stabilimenti, a Rossano Veneto (VI) e Crusinallo (VB), leader mondiale nella ideazione e realizzazione di stampi creativi e tecnici impiegati nei processi di produzione di ecopelle e altri materiali sintetici per i settori della moda, del design e dell’abbigliamento tecnico-sportivo. Favini è tra le aziende di riferimento a livello mondiale nella realizzazione di specialità grafiche innovative a base di materie prime principalmente naturali (cellulosa, alghe, frutta e noci) per il packaging dei prodotti realizzati dai più importanti gruppi internazionali del settore luxury e fashion.


I Volontari “Acqui” del 17° RAV di Capua in prima linea per un atto d’amore

di Harry di Prisco
Conclusa la campagna di donazione di sangue ed emoderivati da parte dell’Esercito Italiano. Persone che amano la propria vita pensando spesso a quella degli altri. L’Esercito sempre in prima linea per la collettività. Un bell’esempio da seguire.

Nei giorni scorsi  si è conclusa la campagna di donazione di sangue ed emoderivati da parte dell’Esercito Italiano svoltasi all’interno della caserma “O. SALOMONE” di Capua, sede del 17° Reggimento Addestramento Volontari “Acqui”,  un antichissimo Reparto di Fanteria, fondato nel 1703, che svolge da oltre un ventennio le funzioni di Reparto Addestrativo Volontari, deputato alla “formazione di base” dei giovani soldati, volta principalmente a potenziarne l’addestramento fisico e ad alimentarne l’etica e la cultura militare.
L’iniziativa è nata dall’appello del dr. Michele Franco Presidente dell’ADMO Campania (Associazione Donatori di Midollo Osseo) e dalla dott.ssa Angela Iacono, Presidente nazionale della Fondazione Italiana “LEONARDO GIAMBRONE” per la guarigione dalla Talassemia, con la collaborazione del Centro di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Ospedale “Cardarelli” di Napoli.

La Fondazione Italiana “Leonardo Giambrone” per la Guarigione dalla Talassemia e Drepanocitosi nasce il 19 giugno 1992 per volontà di tutta l’utenza talassemica italiana per  reperire fondi per i progetti di ricerca tendenti ad identificare e sperimentare i mezzi di cura definitivi delle talassemie.
Si tratta di un gruppo di malattie ereditarie caratterizzate da un difetto genetico di sintesi dell’emoglobina, la proteina contenuta nei globuli rossi del sangue, diffuse in tutto il mondo, specialmente nei Paesi dell’area del Mediterraneo, ma anche il Medio Oriente e nel Sudest asiatico.
In Africa ogni anno nascono 120 mila bambini affetti da varie forme di anemia.

In Italia  è particolarmente diffusa in alcune regioni quali il Piemonte, la Calabria, la Sicilia, la Puglia e la Sardegna; i malati sono circa 9000 solo nel Delta Padano, nel Sud, in Sicilia e in Sardegna.
Nel mondo i portatori sani di anemia mediterranea sono oltre 300 milioni, di questi  93 milioni sono bambini.
Al termine delle due giornate di donazione di sangue i responsabili delle associazioni hanno voluto ringraziare personalmente i militari del 17° RAV per la numerosa partecipazione e la solidarietà  espressa, che ha permesso la raccolta di 123 sacche di sangue, indispensabili per la sopravvivenza, il trattamento e la profilassi delle patologie a carico del midollo osseo e della Talassemia.

Il Comandante del 17° RAV, Colonnello Francesco Maione,  si è detto fiero dell’iniziativa, «perché è possibile servire il Paese anche con una semplice donazione, soprattutto in un momento di particolare difficoltà  nazionale»  e che conferma come si possa fare “di più insieme” per la collettività.
Una scelta per gli altri e una scelta per se stessi, un piccolo gesto, il regalo più grande, specialmente in questo momento in cui tutti gli ospedali sono sotto stress.