“Raffaello. Il giovane prodigio”: la Grande Arte torna al cinema

Riceviamo e pubblichiamo
“Raffaello. Il giovane prodigio” è l’evento d’arte della nuova stagione cinematografica. Solo il 21, 22, 23 giugno nelle sale italiane riprendono vita le celebrazioni interrotte dedicate ai 500 anni dalla scomparsa del pittore per aprire una nuova stagione dedicata all’arte su grande schermo. Con la voce narrante di Valeria Golino.

Ricominciare da dove ci eravamo interrotti.
Nel 2020 le grandi celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio (1483-1520) sono state messe in pausa dalla pandemia.
Proprio per questo, ora che le sale cinematografiche e i musei tornano ad aprire le proprie porte,  Sky e Nexo Digital hanno scelto RAFFAELLO. IL GIOVANE PRODIGIO come evento per la ripartenza della Grande Arte al Cinema: una celebrazione che si propone di festeggiare la ricorrenza legata all’urbinate, ripercorrendone arte e vicende umane, ma ancor più lasciando parlare la potenza di una pittura capace di attraversare i secoli e offrire emozioni e riflessioni inaspettate, soprattutto nei momenti più complessi della nostra storia.
Perché la festa interrotta di Raffaello possa tornare a vivere anche grazie al cinema, l’appuntamento nelle sale italiane (elenco a breve su nexodigital.it) con RAFFAELLO. IL GIOVANE PRODIGIO, diretto da Massimo Ferrari eprodotto da Sky, sarà per il 21, 22, 23 giugno. Il docu-film con la voce narrante di Valeria Golino si propone di raccontare Raffaello a partire dai suoi straordinari ritratti femminili. La madre, l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di Raffaello permettono di raccontare il pittore da una nuova prospettiva e di indagare sulla sua continua ricerca della bellezza assoluta. Tra le riprese più importanti, anche quelle realizzate ad alcune opere custodite all’interno delle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra dello scorso anno, “Raffaello 1520-1483”, che ha visto un grandissimo numero di capolavori dell’urbinate raccolti insieme in una sola storica esposizione.

Backstage Raffaello © Sky

RAFFAELLO. IL GIOVANE PRODIGIO pone l’accento sulla metamorfosi artistica del pittore e sulla sua capacità di far evolvere continuamente la propria arte senza mai ripetersi.A 8 anni Raffaello perde la madre. Secondo la leggenda, il padre, Giovanni Santi, ritrasse la moglie Magìa nelle vesti di una Madonna che fa addormentare il proprio bambino, mantenendo vivo nel figlio il suo ricordo. La Madonna e il bambino diventano così temi portanti di tutta la carriera di Raffaello e, insieme ai ritratti femminili, sono quelli che meglio raccontano la sua straordinaria abilità di interpretare la bellezza. La sua ricerca parte da figure realmente esistite per approdare a una bellezza ideale che culmina nella realizzazione della Galatea, la ninfa che racchiude in sé le parti più belle di ogni donna. La MutaDama con Liocorno, La Velata, La Fornarina sono poi tra i ritratti più celebri di Raffaello, tracce evidenti della sua continua capacità di mutare, come i grandi artisti contemporanei. Pittore del Papa, conservatore delle antichità, archeologo-esploratore che discende in un’oscura Domus Aurea, Raffaello è inoltre una figura versatile e piena di ingegno, capace di diventare un punto di riferimento a tutto tondo per i suoi contemporanei e per le generazioni successive.

Backstage Raffaello © Sky

Le sue opere celano tuttora molti dubbi e misteri, ma sono anche riuscite, nel corso dei secoli, a tramandare un canone di bellezza e una sensibilità di forte attualità: non è un caso se, alla fine della II Guerra Mondiale, lo scrittore di origini ebree Vasilij Grossman, autore del capolavoro Vita e Destino, nel guardare l’espressione della Madonna Sistina e del bambino riconobbe il volto delle madri e dei figli vittime dell’Olocausto. Come tutti i grandi capolavori, le Madonne di Raffaello possono parlare con voce nuova e sempre rinnovata anche a distanza di secoli.
A guidarci alla scoperta dell’artista oltre a Vincenzo Farinella,professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisae consulente storico-scientifico del progetto,ci saranno gli interventi autorevoli di Lorenza Mochi Onori, storica dell’arte ed esperta di Raffaello, Giuliano Pisani,filologo classico e storico dell’arte italiana, Tom Henry,direttore dell’Università del Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance (CESR Tours), Ippolita di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte e Gloria Fossi, storica dell’arte medievale e moderna.
Ad enfatizzare il racconto, l’uso di animazioni realizzate dall’illustratore pluripremiato Giordano Poloni che, attraverso un linguaggio evocativo e sognante, portano in scena alcuni momenti emblematici della storia di Raffaello e delle sue opere più celebri in un mix di leggenda, realtà e mito.
Realizzato da Sky con la produzione esecutiva affidata a Progetto Immagine, RAFFAELLO. IL GIOVANE PRODIGIO ha ottenuto il Patrocinio della Città di Urbino.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital ed è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it, ARTE.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

“Impressionisti segreti” al cinema: capolavori nascosti svelati per la prima volta

Riceviamo e pubblichiamo
Dalla mostra record di visitatori cinquanta capolavori nascosti dei maestri dell’Impressionismo svelati per la prima volta al pubblico. Manet, Caillebotte, Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Sisley, Signac: arrivano sul grande schermo, solo il 10, 11 e 12 febbraio, il docu-film che rivela inediti capolavori del movimento che ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna.

IMPRESSIONISTI_SEGRETI_POSTER_ITACome guardavano il mondo gli impressionisti? Che rapporto avevano con la tecnica, con il colore, con la luce e con l’universo di forme che componeva la realtà davanti ai loro occhi? Come furono accolte le loro opere? Come sono passate dall’essere rifiutate da critica e pubblico a diventare in pochi anni tra le più amate nel mondo?
Per scoprirlo, arriva al cinema solo il 10, 11 e 12 febbraio Impressionisti segretiil docu-film  prodotto da Ballandi e Nexo Digital e diretto da Daniele Pini, ideato per raccontare la rivoluzione artistica del movimento impressionista attraverso cinquanta tesori nascosti esposti da per la prima volta a Roma a Palazzo Bonaparte in occasione della mostra realizzata e prodotta da Arthemisia.
Impressionisti segreti è un viaggio immersivo all’interno dell’intimità degli impressionisti e dei loro quadri che si propone di offrire una visita “privilegiata” che stimoli la curiosità degli spettatori e regali loro una prospettiva sulle opere complementare all’esperienza dal vivo, permettendo agli spettatori in sala di immergersi nel lavoro dei pittori e coglierne dettagli inediti.

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Monet – L’ile aux Orties -1897

Le due curatrici della mostra – Claire Durand-Ruel (storica dell’arte esperta di Camille Pissarro e pro-nipote del celebre mercante d’arte Paul Durand-Ruel) e Marianne Mathieu (esperta di Berthe Morisot e direttrice scientifica delle collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi) – accompagneranno gli spettatori in un percorso articolato, dove immagini di ampio respiro troveranno il loro contrappunto ideale nelle analisi compiute da esperti, storici, artisti e altre figure legate al mondo della pittura moderna e della cultura visuale. I quadri della mostra, opere di Manet, Caillebotte, Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Sisley, Signac, saranno sia il punto di partenza che quello di arrivo nell’approfondimento dei percorsi dei singoli autori e delle peculiarità del movimento.
All’interno del film troveranno spazio anche il racconto dell’allestimento della mostra e quello dell’inaugurazione, un focus su Palazzo Bonaparte, luogo di grande fascino che aprirà per la prima volta le sue porte agli spettatori per quest’occasione speciale, e un approfondimento sulle figure del curatore e del collezionista, per porre l’accento sui molteplici aspetti del lavoro che ha portato alla realizzazione dell’ambizioso progetto Gli Impressionisti segreti.

Berthe Morisot_Devant la psyché_1890

Berthe Morisot – Devant la psyché -1890

Attraverso un approfondimento che è anche una confessione intima, verranno evocati i caratteri più riservati e meno noti degli impressionisti, anche grazie agli interventi di esperti come gli storici dell’arte Alain Tapié e Sergio Gaddi, la scrittrice e saggista Melania Mazzucco, il fotografo e regista Fabio Lovino, l’artista Giuliano Giuman e il collezionista Scott Black.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Nel 2020 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento  Musei.

LA GRANDE ARTE AL CINEMA
Nuova stagione
Leonardo. Le opere - 13, 14, 15 gennaio
Impressionisti segreti - 10, 11 e 12 febbraio
Maledetto Modigliani - 30 e 31 marzo e 1 aprile
La Pasqua nell’Arte - 14 e 15 aprile
Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza - 27, 28, 29 aprile
Raffaello. Il Giovane Prodigio - 25, 26 e 27 maggio
Lucian Freud. Autoritratto - 22, 23 e 24 giugno
Tutti i titoli della Grande Arte al Cinema possono essere richiesti anche per speciali matinée al cinema dedicate alle scuole. Per prenotazioni: Maria Chiara Buongiorno,  tel 028051633 progetto.scuole@nexodigital.it

Grande Arte al Cinema: la nuova stagione di Nexo Digital

Riceviamo e pubblichiamo
Sette nuovi titoli per il cartellone della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital, che nel 2020 proporrà una nuova stagione capace di spaziare dai grandi artisti rinascimentali, come Botticelli, Leonardo e Raffaello, sino ai ritratti di Lucian Freud, passando attraverso la pittura impressionista, l’arte di Modigliani e un approfondimento sull’iconografia della Pasqua nella storia dell’arte.

GrandeArte2019_P2_POSTER_100x140[3]A inaugurare la nuova stagione il 13, 14, 15 gennaio sarà Leonardo. Le opere. I dipinti e i disegni del genio del Rinascimento saranno al centro del docu-film che presenta sul grande schermo i dipinti del Maestro in qualità Ultra HD. Le opere includeranno, tra le altre, La Gioconda, L’Ultima cena, La Dama con l’ermellino, Ginevra de ‘Benci, La Madonna Litta, La Vergine delle Rocce. L’obiettivo è quello di ripercorrere, attraverso il prisma della sua pittura, anche la vita di Leonardo (1452-1519): l’inventiva, le capacità scultoree, la lungimiranza nell’ambito dell’ingegneria militare e la capacità di districarsi nelle vicende politiche del tempo.
Seguirà il 10, 11 e 12 febbraio l’appuntamento con Impressionisti segretiprodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital e diretto da Daniele Pini, per raccontare la rivoluzione artistica del movimento impressionista attraverso cinquanta tesori nascosti, fino ad oggi preclusi al grande pubblico, esposti a Roma a Palazzo Bonaparte in occasione della mostra omonima. Come guardavano il mondo gli impressionisti? Come furono accolte le loro opere? Come sono passate dall’essere rifiutate da critica e pubblico a diventare in pochi anni tra le più amate nel mondo? Le due curatrici della mostra, Claire Durand-Ruel e Marianne Mathieu, accompagneranno il pubblico in un percorso articolato, dove immagini di ampio respiro troveranno il loro contrappunto ideale nelle analisi compiute da esperti, storici, artisti e altre figure legate al mondo della pittura moderna e della cultura visuale. I quadri della mostra, opere di Manet, Caillebotte, Renoir, Monet, Berthe Morisot, Cézanne, Signac, Sisley, saranno così sia il punto di partenza che quello di arrivo nell’approfondimento dei percorsi dei singoli autori e delle peculiarità del movimento impressionista.

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Il 30 e 31 marzo e l’1 aprile arriverà invece al cinema Maledetto Modigliani, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, diretto da Valeria Parisi e scritto con Arianna Marelli in occasione del centenario dalla scomparsa di Amedeo Modigliani (1884-1920).  Un artista d’avanguardia diventato un classico contemporaneo, una vita e un talento oltre la leggenda. Dalla Livorno delle origini, patria dei Macchiaioli, alla Parigi di Picasso e di Brancusi, centro della modernità: la conquista di un segno unico, tra primitivismo e Rinascimento italiano.  Nel racconto di una biografia breve e intensa anche la storia di amori non consumati, tumultuosi, drammatici. Con donne dalle personalità estremamente contemporanee: la poetessa Anna Achmatova, la giornalista Beatrice Hastings, la pittrice Jeanne Hébuterne.  Modigliani, la vita e l’arte consumate fino all’ultimo respiro.
La Pasqua nell’Arte sarà nelle sale il 14 e 15 aprile per offrire un approfondimento sull’iconografia della Pasqua nella storia della pittura. I temi della morte e risurrezione di Cristo hanno dominato la cultura occidentale negli ultimi 2000 anni, rivelandosi uno degli eventi di maggior impatto di tutti i tempi, come raccontato dai Vangeli e come rappresentato dai più grandi artisti della storia occidentale. Questo docu-film esplora le rappresentazioni della Pasqua dai tempi dei primi cristiani sino ai giorni nostri. Girato tra Gerusalemme, gli Stati Uniti e l’Europa, La Pasqua nell’Arte esplora i diversi modi in cui gli artisti hanno rappresentato la morte e la rinascita attraverso i secoli: chi in maniera trionfante, chi in modo più intimo e primitivo.

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Botticelli © Sky-Federica Belli

Il 27, 28, 29 aprile sarà il turno di Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza, prodotto da Sky con Ballandi e Nexo Digital e diretto da Marco Pianigiani. Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Tra le innumerevoli botteghe e i palazzi del governo, tanta bellezza convive con il lato oscuro della città, fatto di lotte per il potere e intrighi di efferata violenza. Un artista, più di tutti, ha saputo proiettare nelle sue opere, le luci e le ombre di un’epoca destinata a rimanere indimenticata: Sandro Botticelli (1445-1510). Riviviamo la Firenze delle botteghe attraverso la vita di Botticelli, le collaborazioni, le sfide e i successi. Dall’esordio sotto l’ala dei Medici, Botticelli si impone come l’inventore di una Bellezza ideale, che trova la sua massima espressione in opere come Primavera Nascita di Venere. La morte di Lorenzo Il Magnifico, le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola e i falò delle vanità, segnano la parabola discendente del maestro fiorentino, destinato a un oblio di oltre tre secoli. La riscoperta di Botticelli ad opera dei Pre-Raffaelliti dà inizio un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi. Da Salvador Dalì a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga, nessuno sembra immune al fascino eterno di Botticelli e delle sue opere, continuamente re-immaginate dagli artisti di ogni sorta, fino a entrare nell’immaginario collettivo. Raffinato disegnatore, ritrattista rivoluzionario, straordinario interprete del suo tempo: questo è Sandro Botticelli, l’inventore della Bellezza.

Raffaello © Sky 007

Raffaello © Sky

Un mese dopo, il 25, 26 e 27 maggio proseguiremo il viaggio nel Rinascimento con Raffaello. Il Giovane Prodigio, diretto da Massimo Ferrari e prodotto da Sky in occasione dei 500 anni dalla morte dell’artista, si propone di raccontare l’urbinate a partire dagli straordinari ritratti femminili realizzati dall’artista. La Madre, l’Amica, l’Amante Segreta e la Committente. Da Magia Ciarla, che morì quando il pittore aveva solo 8 anni, alle estimatrici che lo hanno aiutato nel suo successo, fino a colei che secondo la leggenda lo porterà alla morte. Figure realmente esistite ma anche frutto della sua fantasia, tutte queste donne raccontano un momento preciso della breve vita del pittore. Capace di ritrarre un ideale di bellezza celestiale, Raffaello (1483-1520) è stato in grado di concentrare il suo sguardo più che sulla fisicità sulla loro psicologia, innalzandone in maniera dirompente il carattere. Grazie a interventi di esperti di fama internazionale, il docu-film ci porterà alla scoperta delle città e dei luoghi più significativi di uno dei più sublimi pittori del Rinascimento.

Reflection (Self Portrait), 1985 (oil on canvas)

Reflection (Self Portrait), 1985 (oil on canvas)

La stagione si chiuderà il 22, 23 e 24 giugno con Lucian Freud. Autoritratto, il docufilm che rivela la vita e il lavoro di un maestro moderno attraverso l’eccezionale mostra con oltre 50 dipinti, stampe e disegni dei suoi autoritratti presentata alla Royal Academy of Arts di Londra in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston. Nipote di Sigmund Freud e protagonista della radicale scena artistica del dopoguerra londinese, Lucian Freud (1922-2011) ha realizzato autoritratti sin dal 1939, intrecciando costantemente la sua controversa vita privata alla sua pittura. Il suo sguardo intenso e risoluto ha prodotto un corpo di potenti opere figurative che lo mettono in prima linea nella grande pittura britannica. Il film percorre questa mostra storica in cui Freud rivolge con fermezza il suo sguardo critico su se stesso.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Nel 2020 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
Tutti i titoli della Grande Arte al Cinema possono essere richiesti anche per speciali matinée al cinema dedicate alle scuole. Per prenotazioni: Maria Chiara Buongiorno, progetto.scuole@nexodigital.it, tel 028051633

“Gauguin a Tahiti”: nelle sale solo dal 25 al 27 marzo

a cura della Redazione

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The Bathers – 1897

Sarà nelle sale solo il 25, 26, 27 marzo il film evento “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso perduto”,  su soggetto di Marco Goldin e Matteo Moneta e regia di Claudio Poli dedicato all’artista che lasciò tutto per seguire la sua ispirazione primitiva e reinventare completamente la pittura occidentale, con la partecipazione straordinaria di Adriano Giannini.
Il film, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital è il nuovo atteso appuntamento della Grande Arte al Cinema, che ha il sostegno di Intesa Sanpaolo.
Ripercorrendo le tracce di una storia che appartiene ormai al mito e di una vita e una pittura primordiali, il film evento, che vanta una colonna sonora originale firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino (Nastro d’argento 2019 per la sua “musica per l’arte”), ci guiderà infatti in un percorso tra i luoghi che Gauguin scelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: New York col Metropolitan Museum, Chicago con il Chicago Art Institute, Washington con la National Gallery of Art, Boston con il Museum of Fine Arts. Ad accompagnare lo spettatore gli interventi di esperti internazionali: Mary Morton, curatrice alla National Gallery of Art di Washington, Gloria Groom, curatrice all’Art Institute di Chicago, Judy Sund, docente della New York City University, Belinda Thomson, massima esperta di Gauguin, David Haziot, autore della più aggiornata e accreditata biografia su Gauguin.
Per l’elenco dei cinema http://www.nexodigital.it/gauguin-a-tahiti-il-paradiso-perduto/

“Io sono un selvaggio, un lupo nel bosco senza collare” Paul Gauguin
Da Tahiti alle Isole Marchesi
Paul GauguinÈ il primo aprile del 1891 quando, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin lascia Marsiglia diretto a Tahiti, in Polinesia. Ha quarantatré anni e quella giornata segna l’inizio di un viaggio che porterà l’artista agli antipodi della civiltà, alla ricerca dell’alba del Tempo e dell’Uomo. Ai Tropici, Gauguin (1848-1903) resterà quasi senza intervalli fino alla morte: dodici anni di disperata e febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni e colori ogni volta più puri e accesi; l’approdo definitivo in un Eden talvolta crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre.
GAUGUIN A TAHITI. IL PARADISO PERDUTO trasforma in immagini quel libro d’avventura che fu la vita di Gauguin, ma è anche la cronaca di un fallimento. Perché Gauguin non poté mai sfuggire alle proprie origini, alle ambizioni e ai privilegi dell’uomo moderno. Fu sempre il cittadino di una potenza coloniale: dipinse tra le palme, ma con la mente rivolta al pubblico dell’Occidente. Un paradosso che si riflette nel destino della sua opera, visto che i suoi quadri oggi sono conservati in grandi musei internazionali dove ogni anno milioni di persone si fermano di fronte alle tele di Tahiti, sognando il loro istante di paradiso, un angolo di silenzio in mezzo alla folla.

Ma chi è Paul Gauguin? E da cosa è nata la sua fascinazione per i Tropici?
Gauguin_Thaiti_POSTER_100x140[1]Gauguin nasce a Parigi il 7 giugno del 1848 dal giornalista Clovis Gauguin e da Aline Marie Chazal, la cui famiglia vive in Perù. È qui che Paul viene portato quando ha quattordici mesi. Ed è qui che prende il via l’iniziazione tropicale di un pittore che resterà sempre fiero del suo sangue sudamericano, tanto da sostenere con fermezza una sua parentela con gli Aztechi. Dopo il ritorno a Parigi, i lunghi viaggi sul mercantile Luzitano e con la marina francese, e l’iniziazione alla pittura ad opera dell’impressionista Camille Pissarro, Gauguin sente di dover cercare se stesso altrove, sente di dover trovare una via di uscita dall’Impressionismo. E, come sempre fa nei momenti più importanti della sua vita, parte. Lascia Parigi e una società che considera conformista, scegliendo l’asprezza e la bellezza selvaggia della costa bretone, un cuneo di roccia proteso sul vuoto dell’Oceano, presagio del volo nell’ignoto che verrà spiccato solo pochi anni dopo. Sono luoghi rudi, primitivi, malinconici e Gauguin vi si reca per purificarsi: dalla città e dalle mode artistiche parigine. E si mette alla ricerca delle forme ancestrali di una nuova pittura. È proprio qui a Pont-Aven che Gauguin dipingerà alcune delle sue opere più celebri, come il Cristo Giallo in cui riproduce un crocifisso ligneo ammirato nella cappella di Trémalo o La visione dopo il sermone, in cui il misticismo bretone trova forma nel cloisonnisme, con le sue campiture nette e stesure compatte di colore.
A dare il senso di una fuga impossibile dal proprio retaggio di uomo “civilizzato” contribuisce il fatto che molti dei suoi maggiori capolavori sono oggi conservati in grandi, frenetiche e iper-moderne metropoli statunitensi. Ed è proprio nei musei di queste città americane, con il vetro e l’acciaio dei grattacieli, la folla, e il traffico delle highways sullo sfondo, che lo spettatore potrà scoprire l’origine della pittura di Gauguin, nei suoi diversi periodi: gli esordi, la Bretagna, il primo periodo polinesiano, il secondo e finale soggiorno tahitiano. Un’avventura del colore che inizia con il distacco dagli Impressionisti e dalle loro pennellate frammentarie, passa per i contrasti violenti con l’amico e collega Vincent Van Gogh e approda a un cromatismo nuovo, anti-naturalistico e legato ai movimenti dell’anima come quello di opere come Ta matete, La orana Maria, Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? o E l’oro dei loro corpi.
Il racconto sarà accompagnato anche dalle parole dello stesso Gauguin, con brani tratti da testi autobiografici (come Noa Noa o Avant et après), dalle lettere a familiari e amici e alla moglie Mette, alla quale Paul scriverà: “Verrà un giorno, e presto, in cui mi rifugerò nella foresta in un’isola dell’Oceano a vivere d’arte, seguendo in pace la mia ispirazione. Circondato da una nuova famiglia, lontano da questa lotta europea per il denaro. A Tahiti, nel silenzio delle notti tropicali, potrò ascoltare il ritmo dolce e suadente del mio cuore in armonia con le presenze misteriose che mi circondano. Libero, senza problemi di denaro, potrò amare, cantare, morire”.