Alto Adige: il Gallo Rosso fa…le mele!

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Di legno, essiccate, spremute: di valore in ogni formato!

Come noto, l’Alto Adige è la regione frutticola più estesa in tutta Europa ed è anche quella che esporta il maggior quantitativo di mele. Le mele dell’Alto Adige sono apprezzate in tutto il mondo per la  grande varietà e per il sapore intenso e gustoso che le caratterizza; crescono ad altitudini che vanno dai 200 ai 1100 metri e ogni varietà ha una zona ben determinata in cui viene coltivata. La mela Golden Delicious, ad esempio, viene coltivata soprattutto in luoghi di montagna, mentre la Gala prospera in valle.
La mela è un frutto particolarmente sano: è composta per l’85% di acqua, ha un effetto dissetante e contiene più di 30 vitamine e oligoelementi (importante soprattutto la vitamina C); non contiene grassi, né proteine, ha pochissime calorie e zuccheri.

Da Salorno a sud attraverso la Valle dell’Adige e sui bassi rilievi del Burgraviato fino alla Val Venosta a ovest e la Valle Isarco a nord si estendono i meleti dell’Alto Adige, che godono dei 300 giorni di sole all’anno. In tutta quest’area si trovano anche gli agriturismi di Gallo Rosso che coltivano mele e non solo. Per la precisione, sono 548 i masi Gallo Rosso che coltivano frutta e mele, su un totale di 7000 coltivatori in tutto l’Alto Adige che producono circa 1 milione di tonnellate di mele.
Soggiornando in un maso Gallo Rosso con meleti, i bambini e gli adulti possono imparare interessanti curiosità sulla loro coltivazione direttamente dai padroni di casa, apprendendo tutti i segreti per raccoglierle in maniera corretta e per conservarle più a lungo. Insieme alle contadine poi gli ospiti potranno preparare una delle ricette più classiche dell’Alto Adige, a base di mele: lo strudel.

La mela si presta molto anche ad essere “trasformata” in cucina e ad essere proposta in diversi “formati”. I contadini riconosciuti da Gallo Rosso come produttori di qualità vendono al dettaglio molti preparati golosi, alcuni più tradizionali, altri più ricercati: succo di melasidro di melamele essiccate, chutney’s, aceto di sidro di mela o succhi misti come il succo di fagioli di mela.
La mela è anche uno dei soggetti preferiti da scolpire degli artigiani contadini Gallo Rosso che lavorano il legno, come Karl Heinz Windegger del maso Lahngut a Lana; anche il legno di melo è un ottimo materiale per creare oggetti e sculture.
Per ulteriori informazioni su Gallo Rosso: www.gallorosso.it

A proposito di Gallo Rosso
Gallo Rosso è il nome del marchio che dal 1999 promuove e favorisce l’attività di oltre 1.500 agriturismi in Alto Adige e che appartiene all’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund). La classificazione dei masi che offrono alloggio (Agriturismo in Alto Adige) è organizzata in fiori, da 1 a 5; più alto è il numero dei fiori, più numerosi sono i criteri soddisfatti dalla struttura. Inoltre, l’Associazione sostiene il lavoro di oltre 100 masi che si dedicano alla ristorazione contadina (Masi con Gusto), all’artigianato autentico (Artigianato contadino) e alla produzione di prodotti gastronomici genuini (Sapori del maso). Sin dalle origini lo scopo principale di Gallo Rosso è sostenere i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura. La filosofia dell’Associazione Gallo Rosso è “Avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini”.

Alto Adige: una vacanza in un castello? Con Gallo Rosso si può

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Masi con torri, merli e portoni; come nelle favole.
Burg Wolfsthurn – Foto Günther Richard Wett

Trascorrere un soggiorno in un castello è un’idea che affascina chiunque. Tutti vorremmo provare la sensazione di essere sbalzati indietro nel tempo, riflettere su quante persone hanno frequentato quegli ambienti, le vicende che vi sono accadute, i misteri, immaginare le storie d’amore clandestine che si sono consumate all’interno delle stanze, le gelosie, i tradimenti.Gallo Rosso, tra i suoi associati, vanta anche alcuni masi-castello, antiche strutture che mantengono l’architettura esterna tipica dei manieri e che sono stati adibiti ad agriturismo, con bellissimi appartamenti moderni all’interno che conservano alcune tracce dell’antico passato.
Burg Wolfsthurn è un romantico castello che sorge su una piccola altura (400 metri slm) sopra il paese di Andriano sulla Strada del vino. È immerso in 30 ettari di bosco, con una vista meravigliosa sui frutteti e vigneti della Val d’Adige. Con una piacevole passeggiata di 15 minuti in assenza di macchine si raggiunge la piazza del borgo. 
La sua storia risale al 1280, anno in cui viene edificato con un’imponente torre e mura di cinta dai Signori di Andriano. Nel 17° secolo poi il maniero diviene di proprietà dei Signori Wolf von Mareit, da cui deriva il nome “Wolfsthurn” e, una volta estintasi la stirpe, va in rovina per poi essere recuperato nel 19° secolo e gestito come ostello dal 1970. Nel 1997 il castello è stato completamente ristrutturato e sono stati ricavati 2 appartamenti per gli ospiti, uno al pianterreno e uno al primo piano, dove si respira l’aria del Medioevo e allo stesso tempo si è dotati di ogni comfort. Entrambi gli appartamenti possono accogliere da 2 a 4 ospiti, avendo una stanza con letto matrimoniale e un divano letto nella cucina abitabile.

Schloss Campan

Castel Campan si trova a 3 chilometri dalla storica cittadina vescovile di Bressanone, raggiungibile attraverso una comoda pista ciclabile che corre sull’argine del fiume Isarco. Schloss Campan viene menzionato per la prima volta nel 1270 come proprietà dei signori di Rodank; in seguito passa nelle mani di diversi proprietari, tra cui i conti di Tirolo. Nel 1860 lo acquista il barone Carl Unterrichter, bisnonno dell’attuale proprietario, ma, a causa di un incendio avvenuto nel 1868, Castel Campan viene completamente ricostruito secondo uno stile di fine secolo. Oggi è tutelato come edificio storico e dal 1994 sono stati ristrutturati 5 appartamenti per ricevere ospiti: Lago dei cigni, Gioia terrestre, Alveare, Occhio del pavone e Amore di campagna. I più grandi, Alveare e Amore di campagna, sono in grado di ospitare fino a 6 persone; tutti gli appartamenti sono dotati di attrezzature per i bambini, compresa la pedana per raggiungere comodamente il lavandino e la vaschetta per fare il bagno ai più piccoli. Castel Campan ha anche un bellissimo parco giochi attrezzato e tanti animali da coccolare e accarezzare.

Ansitz Mairhof – Foto Alexa Rainer

Ansitz Mairhof si trova a Parcines e la prima citazione nei documenti ufficiali risale al 1307. Ai tempi era di sicuro il maso più importante del paese, in quanto vi abitava il “Meier” o “Moar”, ossia il responsabile della produzione per conto del feudatario, incaricato anche di riscuotere decime e tributi e di sorvegliare i lavoranti. Prima di un incendio scoppiato nel 1500 durante la guerra Sveva, la facciata tardogotica del castello era ornata di affreschi. Oggi Ansitz Mairhof mostra un’imponente facciata con frontone a gradoni, mentre sul lato meridionale è visibile il frammento di un’aquila tirolese. Dal 1952 diventa di proprietà della famiglia che lo gestisce attualmente e nel 2017 è stato completamente ristrutturato ricavando anche 4 bellissimi appartamenti per le vacanze, arredati in legno, con uno stile sobrio e moderno.
Su richiesta, Ansitz Mairhof prepara ai propri ospiti anche un favoloso cestino per la colazione  pieno di prodotti del maso, con uova fresche di gallina e di quaglia, marmellate, succhi di frutta e pane rustico fatto in casa nel forno in pietra.
Per ulteriori informazioni su Gallo Rosso: www.gallorosso.it

Gallo Rosso è il nome del marchio che dal 1999 promuove e favorisce l’attività di oltre 1.500 agriturismi in Alto Adige e che appartiene all’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund). La classificazione dei masi che offrono alloggio (Agriturismo in Alto Adige) è organizzata in fiori, da 1 a 5; più alto è il numero dei fiori, più numerosi sono i criteri soddisfatti dalla struttura. Inoltre, l’Associazione sostiene il lavoro di oltre 100 masi che si dedicano alla ristorazione contadina (Masi con Gusto), all’artigianato autentico (Artigianato contadino) e alla produzione di prodotti gastronomici genuini (Sapori del maso). Sin dalle origini lo scopo principale di Gallo Rosso è sostenere i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura. La filosofia dell’Associazione Gallo Rosso è “Avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini”.

Le antiche leggende dell’Alto Adige e i masi Gallo Rosso


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credit foto: Gallo Rosso/Frieder Blickle

Demoni, fantasmi e giganti che giocano a bowling tra i racconti dei contadini dei masi Gallo Rosso patrimonio della cultura rurale altoatesina.

L’Alto Adige è una regione ricca di storie e di leggende, che nei masi si continuano a raccontare, tramandandole di generazione in generazione. Esse rappresentano un vero e proprio patrimonio della cultura rurale dell’Alto Adige che è importante conservare, anche con le contaminazioni e le variazioni avvenute nel tempo.
I contadini dei masi Gallo Rosso, per avvicinare gli ospiti al loro stile di vita, raccontano con piacere queste antiche storie, che spesso coinvolgono i loro stessi masi o i dintorni, rendendo la vacanza ancora più interessante e affascinante.
Il maso Lechtlhof a Malles, ad esempio, custodisce una storia riguardo all’origine della costruzione della sua cappella, che mescola momenti di vita contadina ad antiche credenze.
Si racconta, infatti, che una puerpera, trasgredendo alle usanze comuni secondo cui una donna doveva rimanere in casa per i 40 giorni successivi al parto, uscì a chiamare il marito e i braccianti per il pranzo. Un toro infuriato di un campo vicino si diresse senza controllo verso la donna, che, vedendolo, si riparò sotto un grande cespuglio di timo. Ad un certo punto il toro si fermò e le disse: “Se non ti trovassi sotto il timo, ti avrei già preso!”. Piena di gratitudine la contadina fece erigere la cappella proprio dove sorgeva il timo. In questa storia il toro rappresenta il diavolo, mentre il timo, da sempre ritenuta una pianta curativa, secondo alcune credenze aveva anche il potere di tenere lontano il diavolo.
Burg Wolfsthurn ad Andriano è un bellissimo castello del XIII secolo vicino a Terlano, circondato da boschi, vigneti e frutteti. Nel 1997 è stato completamente rimodernato e adibito all’ospitalità come agriturismo appartenente al circuito di Gallo Rosso. Come ogni castello che si rispetti, ha una storia legata alla presenza di un fantasma.
Si dice, infatti, che anticamente il castello avesse un aspetto particolarmente inquietante e che al suo interno dimorasse un fantasma decisamente dispettoso, che si divertiva a spaventare le persone facendo rumori nella notte o rovesciando i mobili. Sembra sia stato avvistato solo una volta nel cortile del castello con le sembianze di un maiale infuocato. Lo scomodo inquilino pare abbia trovato riposo solo dopo che fu fatta benedire la tenuta e che fu detta una messa in favore dei defunti. Da allora non si è più fatto vedere né sentire.

Intorno all’Oberkantiolhof a Funes, che vanta 800 anni di storia, circolano diverse leggende, tra cui quella degli “Uomini selvaggi”.
Si dice che tanto tempo fa, un gruppo di giganti viveva sotto il passo delle Odle, alla fine della valle di Funes. Alcune notti, durante il temporale, gli abitanti della valle sentivano rumori simili a quello che fanno i birilli da bowling quando cadono. Seguivano a questi rumori risate fragorose e imprecazioni. Una sera, due figli del maso Oberkantiolhof si attardarono nel lavoro nei boschi e decisero di trascorrere la notte in baita. Si erano appena sdraiati sul fieno a riposare quando entrarono nella baita due giganti che, senza prestare attenzione ai due fratelli impauriti, si misero a riposare anch’essi sul fieno. Appena i giganti si sdraiarono, cominciò il rumore assordante dei birilli, più forte e spaventoso che mai, che smise soltanto all’alba. Mentre i giganti si rimettevano in cammino, uno di loro si voltò e disse ai fratelli: “Se ce lo aveste chiesto, ve lo avremmo detto“. Il segreto dei giganti rimase quindi tale per sempre.
Gallo Rosso
Tel. (0039) 0471999371
katrin.gufler@sbb.it

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