di Fabrizio Capra – direttore artistico RP Event
Oggi per la rubrica dedicata alle aspiranti modelle un qualcosa di differente, un esempio che scaturisce da uno shooting che poteva essere normale e invece non lo è stato e può diventare, per alcuni versi, un esempio per chi vuole muoversi in questo settore.
Quando Roberta Pelizer mi chiama e mi annuncia l’idea di uno shooting mi si rallegra il cuore, mi si illumina il viso e davanti mi si apre un universo da scoprire, un qualcosa da imparare, un qualcosa, anche se piccolo da trasmettere.
Ogni shooting è uno scambio di idee e di energie… e il fotografo non può che sentirsi coinvolto, avvinghiato, preso tra i tentacoli di questa voglia di fare fotografia “ben fatta” che nel giro di poco si ritrova, in modo più o meno consapevole, all’interno di questo meccanismo non come una “particella” che vaga alla ricerca della sua collocazione ma come un ingranaggio essenziale alla riuscita di quanto ci si prefigge di ottenere.
Questo è il sunto di un pomeriggio di scatti nato, ufficialmente, senza idee di fondo e sviluppatosi con tante idee che si sono concretizzate man mano che si procedeva con gli scatti.
Collaborare con Roberta è un “Do ut des” ovvero “io do affinché tu dia”, ma non da intendere come facevano i latini ma un qualcosa di molto più etereo, spontaneo, tacito perché, anche se a volte può sembrare impossibile (in particolare da parte di qualcuno che crede di essere nato “imparato”) c’è sempre da imparare e, a questo punto vi aspetterete che scriva di insegnare, ma voglio stupirvi nel dire che in questi casi il contraltare dell’imparare è sapersi confrontare, saper condividere un’idea per migliorarla, e, nel caso fotografico, trovare la giusta soluzione per ottenere il risultato auspicato.
Tutte queste parole per dire che nel vedere il risultato dello shooting organizzato da Roberta Pelizer con un mago dello scatto come Giuseppe Momentè (anche se lui dall’alto della sua modestia tende sempre a minimizzare) e pubblicato in Facebook mi ha aperto veramente il cuore.
Ho rivissuto, attraverso quegli scatti, quelle ore trascorse con una rapidità inaspettata, perché quando un qualcosa si fa con passione si perde la cognizione del tempo e si pensa solo a realizzare quel qualcosa che possa rimanere e le lancette dell’orologio che corrono non si notano nemmeno.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, scatti bellissimi, ben interpretati, ben realizzati che trovano il riscontro in una solo concetto: complicità professionale, quella che è nata tra Roberta e il sottoscritto, quella che riusciamo a trasmettere a chi collabora con noi.
Questo è alla base per ottenere il risultato.
Ecco perché nell’articolo di oggi ho voluto parlare di un’esperienza, quella che si protrae da alcuni anni, un’esperienza che si basa su alcuni valori come, appunto, la professionalità, il rispetto, la correttezza, l’umiltà nel sapersi confrontare con chi si collabora: spunti da tenere in considerazione per crescere professionalmente, evolversi.
Non bisogna mai dimenticarsene perché solo con questo spirito si va avanti, si superano gli ostacoli, ci si evolve e ci si avvicina sempre più al traguardo che ci siamo posti, traguardo che, come ho detto in uno dei primi articoli, non deve mai essere considerato un punto di arrivo ma, piuttosto un punto di ripartenza verso nuovi obiettivi.
E l’entusiasmo, la voglia di fare, di cimentarsi, di sfidare di Roberta Pelizer deve fungere da esempio per tutte le ragazze che vogliono iniziare (o proseguire) un percorso in questo mondo.
Crediti foto Shooting Parco Borsalino – Alessandria Model: Roberta Pelizer Fotografo: Giuseppe Momentè Art director: Fabrizio Capra Hair stylist: Gerta Hyka by Très Chic Abiti: Patrizia Ferretti ( Ferretti spose) & Fuego