Nel giorno della Festa della Repubblica il FAI – Fondo Ambiente Italiano apre le porte dei suoi Beni ma solo su prenotazione al fine di condividere il seppur prudente ritorno alla normalità.
Martedì 2 giugno i Beni del FAI – Fondo Ambiente Italiano saranno aperti al pubblico con visite a contributo libero, solo su prenotazione, per celebrare insieme a tutto il Paese la Festa della Repubblica e condividere il tanto sospirato, seppur prudente, ritorno alla normalità.
Una giornata da vivere nei luoghi speciali di cui il FAI si prende cura in tutta Italia, luoghi rappresentativi del nostro inestimabile patrimonio storico, artistico e paesaggistico in cui la Nazione intera si riconosce e si ritrova. Un’occasione per celebrare la forza del nostro Paese che inizia a guardare con speranza al futuro. A questo link i beni visitabili nella giornata di martedì 2 giugno: https://www.fondoambiente.it/il-fai/beni/i-beni-del-fai-e-ti-stupirai Inoltre dal 2 giugno, medici, infermieri e operatori sanitari che visiteranno i Beni FAI o parteciperanno agli eventi nazionali potranno ricevere in regalo una tessera di iscrizione annuale al FAI.
Un segno di gratitudine per chi si è battuto in prima linea per tutti noi durante l’emergenza sanitaria. Infine,sempre da martedì si potrà partecipare al censimento I Luoghi del Cuore, votando anche nei Beni del FAI. La votazione (anche online sul sito del FAI) proseguirà fino al 15 dicembre 2020. Quale migliore occasione della Festa della Repubblica, quindi, per ricordare che un voto può fare la differenza, contribuendo a una grande e virtuosa azione collettiva.
Il borgo di Monesteroli, nel Parco delle Cinque Terre, in provincia di La Spezia, è candidato per i “Luoghi del Cuore” 2020 promossi dal FAI. Invitando a votare per questo fantastico e unico borgo siamo andati a rispolverare la leggenda del “Masso del Diavolo”.
Monesteroli è una piccola borgata delle Cinque Terre, raggiungibile percorrendo una ripida e impegnativa scalinata composta da oltre duemila gradini.
La leggenda farebbe risalire le origini del nome da Menesteo, un personaggio della mitologia greca che, tornando dalla guerra di Troia, approdò nella zona.
Più probabile, invece, che questo toponimo derivi dalla presenza di molti monaci eremiti che popolavano queste zone isolate.
Ora Monesteroli, considerato il più suggestivo borgo dell’intera Liguria, aggrappato alla roccia sul filo del mare, è candidato a “Luogo del cuore” del FAI – Fondo Ambiente Italiano per l’anno 2020, candidatura proposta per rispondere ad alcuni bisogni di cui il borgo necessità per sopravvivere.
C’è una frana da mettere in sicurezza; c’è da fare la manutenzione del sentiero che dal crinale arriva al borgo per poi scendere fino al mare; c’è la necessità di ricominciare a coltivare i terreni che tempo indietro vedevano i rigogliosi vigneti da cui si otteneva il vino rinforzato di Tramonti.
Monesteroli deve vivere perché si tratta di un borgo unico al mondo, un luogo da cui si domina il mare al punto di sentirsi ai confini tra realtà e fantasia, dove solo la natura rompe il silenzio.
Il comitato che sostiene la candidatura ha coinvolto anche tre testimonial: Clayton Norcross (l’attore che ha vestito i panni di Thorne in Beautiful), Dario Vergassola (comico, attore e cantautore) e Emilio Casalini (giornalista, conduttore radiofonico e scrittore).
Per votare “Monesteroli Luogo del Cuore FAI” ecco il link https://fondoambiente.it/luoghi/monesteroli?ldc(attualmente è al quinto posto). Però da impenitente amante del mistero sono, invece, andato alla ricerca di un qualcosa (e in questo mi è stato di fondamentale aiuto l’amico Luca Natale) che collegasse Monesteroli a qualche mistero o leggenda.
E così vengo a scoprire che in zona ci ha messo lo zampino, pardon lo zoccolo, nient’altro che il diavolo.
Sul sentiero Telegrafo – Campiglia, nel tratto per Monesteroli e Schiara, non lontano da Biassa, nel centro della Palestra del Verde, si può vedere un grande masso chiamato “Menhir di Schiara” o “Masso del Diavolo” a cui è legato una sinistra leggenda.
“Una notte limpida, un gruppo di viandanti in viaggio iniziarono a provare stanchezza dal faticoso cammino.
Giunti vicino a un grande masso si accamparono accendendo un fuoco per ripararsi dal freddo, tirava una pungente brezza.
E accadde l’imprevedibile.
Il vento si alzò improvvisamente diventando man mano sempre più forte e un soffio ancora più deciso andò a spegnere il fuoco facendo cadere nell’oscurità e nello sconforto il gruppo dei viandanti che iniziarono a provare paura.
Si sentì una sorta di pigolio come quello emesso da un uccellino impaurito, provarono a riaccendere il fuoco ma si trovarono davanti il diavolo, terrificante e mostruoso.
La leggenda, a questo punto, ci racconta che i viandanti fossero stati scacciati da Lucifero in persona perché si erano permessi di invadere la sua dimora”. Questa è la leggenda ma il “masso” esiste davvero: a scoprire e studiare il menhir (alto 2,48 metri) fu Ubaldo Mazzini (storico, giornalista e intellettuale originario di La Spezia) nei primi anni venti del secolo scorso; furono rinvenuti anche altri di questi “massi”, alcuni dei quali sono conservati al Museo Civico di La Spezia.
L’ipotesi più attendibile fa risalire questi menhir all’età del bronzo e, parrebbe, rivestissero funzioni astronomiche e religiose.
Se ci si trovasse al cospetto di questo menhir il giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, si noterebbe che l’ombra del “masso” va a proiettarsi a metà della Posa Grande, un muro a secco prospiciente il menhir; di fianco, invece, si possono osservare due pietre: una presenta un foro rettangolare mentre l’altre circolare, fatto che andrebbe a consolidare l’ipotesi di una funzione rituale.
Dopo la scoperta, sul menhir più grande fu apposta una croce probabilmente con l’intenzione di voler cristianizzare questo che fu, sicuramente, un luogo destinato al culto pagano dai Liguri che, appunto nell’età del bronzo, abitavano la zona.
Esistono altri misteri collegati a questo luogo – una giovane donna che al cospetto del masso non riesce a trattenere la voglia di danzare e lampi misteriosi che volano diretti all’Isola dei Defunti (probabilmente la Corsica) – ma avremo modo di approfondirli.
Il video promozionale della candidatura a Luogo del Cuore
Monesteroli, nel Parco delle Cinque Terre, in provincia di La Spezia si candida come Luogo del Cuore FAI 2020. Uno dei borghi più suggestivi dell’intera Liguria.
«I Luoghi del Cuore sono quei luoghi che gli uomini hanno amato, vissuto, intravisto, sognato, con nostalgia ricordato» Giulia Maria Crespi, Presidente Onoraria FAI.
L’Italia riparte e con lei anche la decima edizione del censimento dei Luoghi del Cuore, un’edizione speciale perché, anche restando a casa, si può fare la differenza. Un progetto per dare voce al Paese e intervenire concretamente a favore dei luoghi più amati e offrire loro un futuro.
Tutti insieme possiamo salvarli.
Dopo due mesi di isolamento, nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, il FAI lancia la decima edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore” che si svolgerà dal 6 maggio al 15 dicembre invitando tutti i cittadini a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere salvati, tutelati e valorizzati. Un’opportunità per ciascuno di noi di esprimere finalmente, quasi fosse un urlo liberatorio, il sentimento appassionato che ci lega al Paese più bello del mondo, lo stesso di cui abbiamo tanto sentito la mancanza.
La nuova edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore” ci proietta al di fuori delle nostre mura domestiche per abbracciare finalmente il Paese che amiamo. Questo progetto racconta più di ogni altro il desiderio della Fondazione di continuare a occuparsi con slancio e passione dell’Italia e degli italiani, mettendosi in ascolto dei cittadini per ideare e immaginare il futuro insieme. In provincia della Spezia, nel parco nazionale delle Cinque Terre, muove i primi passi in classifica Monesteroli, forse il borgo più suggestivo dell’intera Liguria.
“Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi duemila gradini – si legge nella presentazione sul sito del FAI – che scendono dalla collina sovrastante, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un Borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare.”
Questo il link per votare Monasteroli… https://fondoambiente.it/luoghi/monesteroli?ldc
L’Italia riparte e con lei anche la decima edizione del censimento dei Luoghi del Cuore, un’edizione speciale perché, anche restando a casa, si può fare la differenza. Un progetto per dare voce al Paese e intervenire concretamente a favore dei luoghi più amati e offrire loro un futuro. Tutti insieme possiamo salvarli.
Dopo due mesi di isolamento, nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, il FAI lancia la decima edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore” iniziata ieri, 6 maggio, e che terminerà il 15 dicembre invitando tutti i cittadini a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere salvati, tutelati e valorizzati. Un’opportunità per ciascuno di noi di esprimere finalmente, quasi fosse un urlo liberatorio, il sentimento appassionato che ci lega al Paese più bello del mondo, lo stesso di cui abbiamo tanto sentito la mancanza (per votare clicca qui).
La nuova edizione del censimento de “I Luoghi del Cuore” ci proietta al di fuori delle nostre mura domestiche per abbracciare finalmente il Paese che amiamo. Questo progetto racconta più di ogni altro il desiderio della Fondazione di continuare a occuparsi con slancio e passione dell’Italia e degli italiani, mettendosi in ascolto dei cittadini per ideare e immaginare il futuro insieme.
Dal 2003, anno della sua prima edizione, i risultati ottenuti sono eccezionali, a dimostrazione della valenza sociale del censimento, ma anche del suo essere strumento concreto e fattivo in grado di accendere i riflettori dell’opinione pubblica su luoghi da salvare, proteggere o semplicemente valorizzare perché poco noti e di contribuire in maniera significativa a cambiarne le sorti. Grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo il FAI ha sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni. Nelle nove edizioni realizzate è stato inoltre possibile costruire una mappatura unica e spontanea di oltre 37.000 luoghi dalle tipologie più varie, che interessano oltre l’80% dei Comuni italiani. Sono più di 800 i comitati spontanei che si sono attivati per raccogliere voti, e che hanno perseguito con ineguagliabile tenacia l’obiettivo di offrire un’occasione di rinascita al loro “luogo del cuore”. Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali. La prima dedicata all’”Italia sopra i 600 metri“, cioè a luoghi che appartengono alle aree interne montane del Paese, di cui la Fondazione si sta occupando anche attraverso il Progetto Alpe e che coprono da sole il 54% del territorio nazionale: zone che sono diventate la periferia del Paese, in sofferenza per la carenza di servizi e infrastrutture che rende le condizioni di vita più difficili, ma anche contraddistinte da una bellezza indiscutibile, spesso intatta e dominata dalla natura, in cui vivono comunità di cui riscoprire la storia, le tradizioni e il potenziale.
La seconda è relativa ai “Luoghi storici della salute”, beni architettonici che hanno radici profonde nel nostro passato, e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria, sono divenuti valorosi presidi a tutela di tutti noi; luoghi che raccontano quanto il benessere
di corpo e mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare che spazia dalle terme romane alle farmacie storiche, dagli ospedali nati nel Rinascimento ai padiglioni di fine Ottocento e inizio Novecento, oggi più che mai in funzione grazie all’instancabile prodigarsi dei medici e del personale paramedico per far fronte all’epidemia.
Come di consueto, i luoghi più votati verranno premiati, a fronte della presentazione di un progetto concreto: 50.000 euro, 40.000 euro e 30.000 euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato, mentre il luogo più votato via web diventerà protagonista di un video realizzato a cura della Fondazione. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20.000 euro.
FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno a marzo 2021 il bando per la selezione degli interventi in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione. La forza del censimento del FAI non si ferma qui: grazie all’estesa attività di sensibilizzazione che lo caratterizza, la partecipazione all’iniziativa permette di dare risonanza alle richieste delle comunità, creando collegamenti con istituzioni e stakeholder locali: collaborazioni virtuose che in alcuni casi consentono la rinascita di beni in stato di degrado, di abbandono o addirittura a rischio scomparsa, attraverso lo stanziamento di fondi aggiuntivi rispetto a quelli resi disponibili da FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto, come è successo per esempio, per il Fiume Oreto di Palermo, secondo classificato nella scorsa edizione.
Il censimento è realizzato sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
Anche in questa occasione, RAI, Main Media Partner del FAI, conferma l’impegno del Servizio Pubblico radiotelevisivo alla cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano con una campagna di sensibilizzazione dal 25 al 31 maggio a sostegno della decima edizione de “I Luoghi del Cuore” anche grazie alla collaborazione di RAI Responsabilità Sociale.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano prosegue il suo impegno mettendo a disposizione, sulle proprie pagine social, il ricco patrimonio di cui dispone e ogni venerdì, all’ora di cena, la raccolta di tutto quanto è stato pubblicato.
#ItaliaMiManchi è l’hashtag con il quale il Fai – Fondo Ambiente Italiano – lancia la sua iniziativa consistente nel portare nelle case degli italiani il grande patrimonio reso disponibile virtualmente in questi giorni di grandi ristrettezze e limitazioni. Ecco la lettera aperta inviata dal FAI con la sua newsletter.
Care amiche e cari amici, questi sono giorni che rimarranno impressi nella memoria dei nostri cuori. Il primo pensiero è rivolto a tutti coloro che in questo momento soffrono e a quanti sono in prima linea a lottare per la vita di tutti noi; un atto di coraggio, responsabilità, ma soprattutto di amore nei confronti degli altri. L’impegno del FAI prosegue dalle nostre case, a testimonianza del fatto che, non senza sforzi, è possibile stare insieme anche se distanti. Quotidianamente sulle nostre pagine social potrete visitare virtualmente dal divano i nostri Beni, passeggiare per i giardini, conoscere le storie inedite di oggetti di grande valore storico e artistico, scoprire spazi nascosti e godere dell’infinita bellezza del nostro Paese. Abbiamo pensato, incoraggiati anche dai tanti messaggi di sostegno che ci avete inviato nei giorni scorsi, di raccogliere gli assaggi pubblicati in settimana e creare questo appuntamento, il venerdì all’ora di cena, per offrirvi il menù completo. È un piccolo gesto per sentirci più vicini, nell’attesa che ritorni, per quanto possibile, la normalità e con essa una rinnovata voglia di stupirci di fronte a ciò che ci circonda. Grazie e a venerdì prossimo,
Lo staff del FAI
CARTOLINE DA… Marco Magnifico dal Castello di Masino in onore di Dante Alighieri
Qual è il legame tra il Sommo Poeta e il millenario Bene FAI del Canavese? Lo ha raccontato il nostro Vicepresidente in occasione del DanteDì del 25 marzo. https://www.youtube.com/watch?v=2LSc6eicG4M
Proponiamo un’altra serie di appuntamenti che sono stati rinviati a seguito delle disposizioni relative alla diffusione del Coronavirus.
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA: RIMANDATE A MAGGIO Rimandato al 9 e 10 maggio l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera. La più grande festa di piazza dedicata ai Beni Culturali posticipa il consueto appuntamento primaverile al mese di maggio, una decisione resa necessaria dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19. L’appuntamento è rinviato perché crediamo che questo festoso ritrovarsi sia il modo migliore per reagire alle difficoltà di queste settimane e rimettere in moto l’Italia dell’arte e della cultura. Per questo il 9 e il 10 maggio vi invitiamo ancora più numerosi nelle piazze, per sostenere l’Italia più bella e dare nuova forza, insieme, al nostro patrimonio culturale grazie all’amore per l’arte, per la natura e all’inesauribile voglia di scoprire le meraviglie del nostro Paese. L’attesa Primavera del FAI è solo rimandata. Vi aspettiamo!
VINIFERA 2020: IL SALONE DEI VINI ARTIGIANALI DELL’ARCO ALPINO POSTICIPATO A MAGGIO Si comunica che a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, l’associazioneCentrifuga, organizzatrice dell’evento ha deciso di posticipare a maggio l’evento Vinifera. La manifestazione, precedentemente in programma il 28 e 29 marzo, si svolgerà il 2 e 3 maggio 2020 sempre alla Fiera di Trento.
COSMODONNA: POSTICIPATA A OTTOBRE LA FIERA DEL MONDO FEMMINILE
La manifestazione, inizialmente posticipata a maggio, si svolgerà dal 2 al 5 ottobre 2020 al Brixia Forum di Brescia. Si comunica che a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, Area Fiera, organizzatore dell’evento, di comune accordo con Pro Brixia, ha deciso di posticipare al mese di ottobre l’evento Cosmodonna. COSMODONNA è la prima e unica manifestazione consumer in Italia con 8 aree tematiche tutte dedicate al mondo femminile, per coinvolgere a 360° le visitatrici in un’esperienza unica dove sarà possibile imparare, divertirsi, confrontarsi e acquistare tra migliaia di prodotti servizi e sollecitazioni sensoriali. Organizzatore: Area Fiera – Brescia – Italy – www.areafiera.com
Gli amici della cultura raccontano l’attività del FAI: domani, lunedì 4 novembre 2019, a Palazzo Cisterna. Il programma dei prossimi incontri.
Sarà il FAI, Fondo Ambiente Italiano, il tema che l’associazione Amici della Cultura propone a Palazzo Cisterna, sede aulica della Città metropolitana di Torino, nel prossimo incontro previsto lunedì 4 novembre alle ore 17 dal titolo “Tho, che FAI? – I primi 40 anni di attività”.
Il Fondo Ambiente Italiano è una fondazione nata da un forte desiderio di proteggere la bellezza del nostro Paese e per tutelare luoghi speciali, ma anche per dare valore a beni minori troppo spesso dimenticati. La tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale avviene attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici.
Nel corso degli anni l’attività del FAI si è molto diversificata, infatti la fondazione non solo si prende cura dei luoghi che le vengono affidati tramite lasciti o donazioni ma si occupa anche di far conoscere beni particolari, generalmente inaccessibili, aprendoli durante le Giornate FAI; di segnalare alle Istituzioni i beni più amati dai cittadini che li votano durante il censimento “I Luoghi del Cuore”; o, ancora, di sottoscrivere convenzioni riservate agli iscritti per ingressi scontati presso tante realtà culturali italiane, siano esse gallerie, teatri, dimore storiche, musei e così via. All’incontro sono previsti gli interventi di Elena Galateri, capo delegazione Fai Torino, Francamaria Chiodo e Mia Santanera, componenti della delegazione e Andrea Romeo, vice Capo Gruppo FAI Giovani. L’appuntamento sarà anche l’occasione per raccontare il Castello e parco di Masino, il castello millenario nel cuore del Canavese, bene acquistato dal FAI da Luigi Valperga di Masino grazie alla donazione FIAT, Cassa di Risparmio di Torino e Maglificio Calzificio Torinese, nel 1988. Immersa in un immenso parco monumentale, la dimora sontuosa di una delle più illustri casate piemontesi, discendente nel mito da Arduino, re d’Italia: mille anni di storia narrati in un percorso tra saloni tutti affrescati e arredati.
Le conferenze curate dagli Amici della Cultura proseguono a Palazzo Cisterna con il seguente calendario: lunedì 18 novembre alle 17 “Italia Nostra e la difesa dei beni culturali e del paesaggio di Torino” con l’intervento di Roberto Gnavi. 2 dicembre alle 17 “1893: schianto dell’aerostato degli sposi in Val di Lanzo“. Cronache del fatto raccontate da Marisa e Manuel Torello. 9 dicembre alle 17 “La filosofia di Baba Bedi. Un incontro armonico tra uomo e natura“. Intervento di Albania Tomassini.
RP consiglia due eventi dedicati alla natura, al giardinaggio, alla natura, alla frutticoltura. A Rimini l’edizione autunnale di Giardini d’Autore. Al Castello di Paderna, Pontenure (PC), Frutti Antichi.
RIMINI: EDIZIONE AUTUNNALE DI GIARDINI D’AUTORE
quando: da venerdì 20 a domenica 22 settembre 2019
dove : Castel Sismondo, Piazza Malatesta – Rimini
orario: dalle 9:00 alle 19:30
ingresso: 4,00 euro - abbonamento weekend tre giorni: 8 euro - Gratuito under 16
informazioni: telefono: 33907028961 - E-mail: info@event-studio.itsito: www.giardinidautore.net/sintesi: la mostra di giardinaggio con i migliori vivaisti italiani torna a Rimini per l’edizione autunnale. Accanto ai vivaisti, artigiani, artisti e designer con tante idee e spunti per arredare casa e giardino. Laboratori di giardinaggio per grandi e piccoli, corsi di decorazione, presentazione di libri, passeggiate culturali e una grande attenzione all’offerta culinaria.
(fonte Comune di Rimini)
PONTENURE (PC): AL CASTELLO DI PADERNA “FRUTTI ANTICHI”
quando: sabato 5 e domenica 6 ottobre 2019
dove: Castello di Paderna, Pontenure – Piacenza
orario: dalle ore 9.30 alle 18.30
ingresso: a contributo minimo di 8,00 euro; 6,00 euro per gli iscritti FAI e per i possessori della Card del Ducato. Ingresso gratuito per i bambini fino ai 12 anni e per chi si iscrive al FAI in occasione della manifestazione.
informazioni: tel. 3349790207; e-mail: info@fruttiantichi.netsito: www.fruttiantichi.netsintesi: il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta la ventiquattresima edizione di “Frutti antichi”, rassegna di piante, fiori e frutti dimenticati e prodotti di alto artigianato e agricoltura. La manifestazione è realizzata in collaborazione con il Castello di Paderna e il Comitato FAI di Piacenza e anche quest'anno avrà come protagoniste antiche e rare varietà di fruttiferi e piante a fioritura autunnale, coltivate nel rispetto della natura e della biodiversità. Una manifestazione tra le più longeve in Italia dedicate al florovivaismo, che ogni anno riserva sorprese, ricercando ed ospitando i migliori produttori di frutti, piante e legumi, con particolare attenzione a quelli in via di estinzione, che si distinguono per la tutela dell’ambiente. Quest’anno Frutti Antichi rende omaggio al proprio nome e mette in risalto la grande biodiversità frutticola italiana ospitando i migliori vivaisti del settore che presenteranno le loro collezioni di piante fichi, uva, mele, pere, mirtilli e molto altro. Nella corte agricola gli ortolani mettono in mostra le delizie della stagione, non mancano artigiani professionisti, pronti a stupire con le loro opere uniche e agricoltori che dispensano consigli di coltivazione.Arricchiscono il programma incontri con esperti e ricercatori sui temi del florovivaismo e l’agricoltura, i laboratori per grandi e piccoli, e le conversazioni sull’ambiente e l’alimentazione. I fondi raccolti saranno destinati alla valorizzazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Colle dell'Infinito a Recanati (MC).
Foto di Francesco Premoli
(fonte Ella Digital)
L'appuntamento è venerdì 30 agosto tra le scenografiche mura dello splendido bene FAI per un nuovo aperitivo storico-musicale a base di eccellenze dei soci della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Agosto si chiude alla grande, grazie alla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino che, come ormai da tradizione, arricchisce il programma degli ultimi venerdì dei mesi estivi con Castelli DiVini, l’esclusiva rassegna organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, la Rete dei Castelli del Trentino e il Nuovo Ensemble di Trento, con il supporto di Trentino Marketing nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest.
La data da segnare sul calendario è infatti venerdì 30 agosto, ore 18.30, al Castello di Avio che, con la sua maestosa imponenza, domina la Vallagarina facendosi notare da chiunque percorra quel tratto di Valle dell’Adige. Impossibile infatti non ammirare la perfezione del maniero che, non a caso, fa parte dei beni tutelati dal FAI, Fondo Ambiente Italiano.
La serata inizierà con una visita per scoprire storia e curiosità di questo castello, le cui prime notizie risalgono al 1053 diventando poi più consistenti sul finire del XIII secolo, periodo che corrisponde al possesso da parte della famiglia Castelbarco. Dopo una parentesi veneziana, dal 1553 fu retto dal nuovo principe vescovo Cristoforo Madruzzo, la cui casata controllò la zona fino al ritorno dei Castelbarco nel 1654. Fiamme e spogliazioni caratterizzarono il periodo successivo fino all’avvio dei lavori di consolidamento nel 1937 e alla cessione nel 1977 al FAI, che segnò il vero inizio di recupero e valorizzazione di questo straordinario tesoro. Al termine della visita alle varie parti del maniero, i visitatori saranno accolti da una piacevole degustazione di una selezione di specialità del territorio proposte da alcuni soci della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, come i formaggi del Caseificio Sociale di Sabbionara, i salumi di Macelleria Zenatti e il pane di Panificio Moderno, accompagnati dai vini di Azienda Agricola La Cadalora e di Borgo dei Posseri, dall’acqua di Acqua Levico e dalle mele La Trentina.
Concluso il banchetto, ci si potrà spostare nel giardino del castello per godere della parte musicale, come sempre curata dal Nuovo Ensemble di Trento. Protagonista della performance, questa volta, la formazione Mestizo Saxophone Quartet, composta da artisti provenienti da Stati Uniti, Israele e Costa Rica, per un affascinante melting pot tra culture e stili differenti.
La quota di partecipazione è di 18 euro, comprensivi di visita guidata, degustazione e spettacolo musicale. I posti sono limitati per cui è vivamente consigliata la prenotazione chiamando il numero 0461 921863 o scrivendo a info@stradavinotrentino.com. La rassegna, che fa parte del calendario di manifestazioni enologiche provinciali denominato #trentinowinefest, è organizzata dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino con il supporto de La Trentina, APT Altopiano di Pinè e Valle di Cembra, APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta, APT Rovereto e Vallagarina, Cembrani DOC, BIM Sarca, Comunità della Vallagarina, Comunità delle Giudicarie, Comune di Segonzano, Comune di Comano Terme e Comune di Avio.
Causa slittamento per maltempo della tappa di luglio, Castelli DiVini si concluderà venerdì 6 settembre a Castel Restòr di Comano Terme.
Per info: tastetrentino.it/castellidivini
Sono in dirittura d’arrivo i lavori di restauro dell’Orto sul Colle dell’Infinito, bene del Fai, adiacente la casa di Giacomo Leopardi. L’apertura al pubblico è prevista per fine settembre.
Fervono i lavori all’Orto sul Colle dell’Infinito, lo spazio adiacente a casa Leopardi che ispirò al giovane Giacomo i versi del suo componimento più famoso, sito che da qualche mese è oggetto degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione di questo bene culturale in gestione al FAI – Fondo Ambiente Italiano, in vista dell’apertura al pubblico prevista per la fine del prossimo settembre. Dopo la firma dell’accordo con il Comune di Recanati, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi” – avvenuta il 27 luglio 2017 – la Fondazione ha iniziato a procedere alla riqualificazione dell’orto-giardino, uno spazio di 4mila metri quadrati che fu oggetto di un intervento solo tra il 1928 e il 1937 in occasione del centenario della morte del poeta (1837). Il cantiere, avviato a ottobre 2017, è stato affidato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone che ha previsto la riqualificazione botanica del parco e il recupero strutturale e architettonico degli edifici, con l’intento di ripristinare l’originaria semplicità campestre dell’antico Orto delle Monache e recuperarne la funzione storica originaria di spazio scarno e sobrio, un tempo hortus conclusus del monastero di S. Stefano.
Completati i pergolati e la parte di riqualificazione botanica, si sta concludendo in questi giorni il recupero conservativo dei due fabbricati storici presenti nell’Orto: un rustico e una cappella, già presenti all’epoca di Leopardi e, prima dell’arrivo del FAI, in stato di completo abbandono. A seguito del restauro, la cappella tornerà a essere luogo di culto e il rustico ospiterà una biglietteria con negozio, divenendo un ingresso secondario all’Orto. Proprio attualmente si sta ricostruendo l’originario portico di collegamento tra i due fabbricati.
Ma il cuore del cantiere è l’adiacente Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che diventerà la vera e propria porta di accesso all’Orto sul Colle dell’Infinito. Il progetto di restauro affianca a interventi di conservazione degli elementi architettonici l’inserimento degli impianti necessari a soddisfare le prossime esigenze di accoglienza, apertura al pubblico e valorizzazione. Oltre a interventi mirati sullo scalone monumentale in pietra, sulle coperture, sui rivestimenti, sugli infissi e sui pavimenti in palladiana di marmo, si stanno svolgendo anche lavori strutturali per permettere di inserire rispettosamente in questi ambienti i nuovi impianti di climatizzazione, antincendio e sicurezza. Inoltre sono stati rimossi elementi inseriti negli ultimi decenni che hanno snaturato il luogo, come l’ascensore sul retro dell’edificio, collocato proprio nel mezzo della via che Leopardi percorreva dalla sua casa all’Orto.
Sono in corso anche i restauri degli arredi originali e dei lampadari storici in vetro, elementi disegnati e realizzati dalla famosa ditta Venini negli anni Trenta, quando la direzione artistica era affidata al noto architetto Carlo Scarpa.
A fianco agli arredi storici nella biglietteria, nel negozio e nella Biblioteca saranno collocati dei nuovi arredi, al momento in costruzione, progettati dal FAI e ispirati agli originali per rispettare e valorizzare la connotazione moderna dell’edificio.