Denaro, segreti e bugie… il racconto continua

Ancora una puntata del racconto di Roberta Pelizer, una vicenda intricata e avvincente.
Denaro, segreti e bugie…
di Roberta Pelizer

«Io credevo che la faccenda si fosse chiusa al mare e che tutti eravamo rientrati ognuno nella propria casa e nel proprio Stato senza problemi, invece, subito dopo le vacanze di Natale mi è arrivata una strana telefonata ed era proprio il papà di Olga il quale mi ha detto che la figlia dopo quella vacanza non si è mai più ripresa perché ingerito qualcosa di strano che le ha portato un’allergia che la sta costringendo a letto con una forma quasi vegetale e la cosa assurda è che accusa me di tutto questo ma io ti giuro Miriam che non c’entro niente, non sono io a darle quella robaccia quando sono arrivato tutto il casino era già successo!»
«Ho capito Matteo, comprendo tutto quello che mi stai raccontando ma in tutto ciò non capisco come siamo potuti arrivare alla distruzione della nostra famiglia con la morte di tuo padre e dopo ed in tutto ciò sto scoprendo delle cose assurde, ieri ad esempio mentre sistemavo i vestiti di Filippo ho trovato una valigetta chiusa a chiave e dopo averla scassinata ho trovato alcuni documenti Che contenevano informazioni riguardo ad un conto in Svizzera del quale non ne ho mai saputo l’esistenza e ti assicuro caro mio che stanno succedendo delle cose assurde ed ho la bruttissima sensazione che siano tutte legate tra di loro e tu purtroppo sei il perno di questa matassa

Tu che sei sempre stato un bravo bambino, taciturno, obbediente e addirittura a volte timido ti sei trasformato in poco tempo in una persona che non riconosco più e addirittura sei implicato nell’assassinio di tuo padre perché così è e dato che la sua morte non è stata casuale ma voluta E da quanto mi sembra di capire c’entra la tua amica e quello che avete fatto in quella maledetta vacanza.
Ora ti chiedo gentilmente di dirmi per filo e per segno che cosa vi siete detti in quella m telefonata perché da li  posso iniziare a capire che cosa sia realmente successo… avanti Matteo spiegami una volta per tutte chi sei diventato e perché hai lasciato che qualcuno potesse provocare così tanto dolore a tutti noi.
»
«Hai ragione Miriam io vi dovevo chiedere aiuto sin da subito come ho sempre fatto ma ho sbagliato perché ho agito di testa mia perché vedi io sono sempre dipeso da mio padre non muovo un dito se non glielo chiedevo e soprattutto se non mi dava l’approvazione ho fatto tutto quello che ha voluto lui per tutta la mia vita e per la prima volta mi si è presentata l’occasione di riscattarmi di far vedere chi sono di farmi valere ma mi sbagliavo perché io sono solo un ricco moccioso cresciuto nella bambagia e non avevo la più pallida idea di che cosa avrei dovuto affrontare e soprattutto a cosa sarei dovuto andare incontro e mi sento veramente un verme per tutto questo ed ogni giorno penso che su quella barca dovevo esserci io e non mio padre…»

(continua…)

Denaro, segreti e bugie… il racconto continua

Prosegue il racconto di Roberta Pelizer, una vicenda intricata e avvincente.

Denaro, segreti e bugie…
di Roberta Pelizer

«… sì ma la ragazza esattamente che cosa aveva? Soprattutto voi che eravate lì presenti che cosa avete fatto? Non mi dire che siete scappati e l’avete lasciata da sola in quelle condizioni vero? Dimmi che non hai fatto una cosa di questo genere, dimmi che non ti sei cacciato in un guaio più grande di te!»

«No Miriam siamo rimasti tutti lì anche perché a pochi metri di distanza c’erano le sue due guardie del corpo che chissà come mai dopo pochi minuti hanno sfondato la porta della camera d’albergo e se la sono portati via blaterando qualcosa in russo».
«Va bene Matteo ho capito eravate tutti insieme, avete esagerato con alcol e chissà quale altra sostanza ma tutto questo che cosa c’entra con quello che è successo alla nostra famiglia e con la morte di tuo padre?»
«Due giorni dopo, se ti ricordi, sono rientrato a casa mi sono spaventato ed ho capito che forse era successo qualcosa di più grave di quanto mi aspettassi perché stranamente assieme ad Olga sono scomparse anche le sue amiche e tutti i loro cellulari risultavano inesistenti, sembrava come se non fossero mai esistite e non fossero mai venute lì in vacanza, pensa che persino in albergo non ci dicevano niente e alla reception continuavano a risponderci che non risultavano assolutamente ospiti con i nomi delle ragazze e proprio per questo motivo mi sono spaventato e non ho capito più niente e soprattutto non ci volevo più stare in quel posto maledetto».

«Io continuo a non capire che cosa c’entra la tua stupida vacanza da ragazzino viziato e sballone con l’incidente che è accaduto a tuo padre, intendi dirmelo oppure continui a mantenere questo alone di mistero che mi sta facendo solo innervosire?»
«Per qualche giorno ho pensato e ripensato ad ogni minuto di quella maledetta vacanza e non mi veniva in mente nessun particolare strano, eravamo semplicemente un gruppo di ragazzi che si erano trovati in spiaggia e si stavano divertendo tra cene, discoteche e fiumi di alcol. Il fascino russo che emanava Olga ci aveva stregato un po’ tutti ma nessuno di noi avrebbe mai immaginato come sarebbe andata a finire».
«A finire cosa? Ma cosa stai dicendo? Dove vuoi arrivare Matteo?»
«Sto cercando di dirti che la morte di papà non è stato un incidente perché dovevo esserci io al suo posto…»
(continua)

Denaro, segreti e bugie…

Nuovo appuntamento con il racconto di Roberta Pelizer.
Denaro, segreti e bugie
di Roberta Pelizer

Adesso mi devi stare a sentire e dovresti anche cercare di capire le mie parole e soprattutto i motivi che mi hanno spinto a fare quello che ho fatto”.
Non appena Miriam udii queste parole iniziò a dare di matto ed inveire contro Matteo che dopo averla lasciata sfogare la fece sedere sul divano e lei scoppiò in lacrime.

Adesso tu mi racconti tutto ed esigo la verità perché mio marito è morto e con lui anche io quindi non ho più niente da perdere e ti consiglio di essere sincero”.
Ma certo – rispose Matteo… – ti ricordi quando sono andato tutta l’estate in Spagna dopo la maturità? Ecco una sera in un locale ho conosciuto Olga una ragazza russa che si trovava in vacanza con alcune amiche e subito tra me e lei è nata diciamo una ‘simpatia’ non ci siamo scambiati i numeri di telefono ma ci siamo dati appuntamento sempre in quella discoteca per il giorno dopo, l’ho rivista insieme alle sue amiche ed abbiamo trascorso la vacanza tutti assieme e ci siamo divertiti, in tutti i sensi”.
Sì ma che c’entra, cosa c’entra con la morte di tuo padre questa ragazza russa che hai incontrato in vacanza?

C’entra Miriam, fidati e lasciami raccontare tutto sin dall’inizio altrimenti non puoi capire… Abbiamo ballato, bevuto, riso e fatto anche cose illegali; lei aveva la guardia del corpo ma non so come riusciva ad eluderla ogni volta che voleva ‘sgarrare’, era una mina vagante, sembrava non sentisse mai la stanchezza era diventata la nostra leader tutto noi facevamo quello che voleva lei, aveva una specie di magnetismo ed io ero totalmente sopraffatto da lei”.
Matteo incomincio a perdere la pazienza e non capisco questo tuo racconto di amori infantili come può essere legato all’incidente che è successo a tuo padre”.
Se ti ricordi da questa vacanza io sono rientrato una settimana prima del previsto perché è successo un fatto tragico in una delle nostre nottate di movida, eravamo tutti in spiaggia a fare il bagno, a bere e e fumare, Olga quella notte esagerò con qualcosa e ti giuro che non so di cosa si trattasse ma ad un certo punto collassò… iniziò tutti da lì … ”.
(Prosegue…)

Denaro, segreti e bugie… quarta parte

Oggi per la rubrica “Racconti e Poesie” ospitiamo la quarta parte del racconto scritto da Roberta Pelizer dal titolo “Denaro, segreti e bugie”.
Denaro, segreti e bugie
di Roberta Pelizer

Miriam si alzò di getto dalla vasca da bagno, si asciugò in fretta e si mise addosso la prima cosa che trovò dentro all’armadio senza nemmeno preoccuparsi di non essere sempre impeccabile com’era nel suo stile .
“Vladimir” questo è il nome che le continuava a tormentare la testa, lo aveva letto sul telefono di Matteo, il primogenito del suo amato Filippo, durante il funerale perché quel cellulare continuava a suonare, arrivavano messaggi in continuazione tant’è che ad un certo punto lei stessa con un’occhiata fulminò il ragazzo il quale fu costretto a mettere fine a quel supplizio e fu lì che involontariamente Miriam lesse “Non abbiamo ancora finito con voi” firmato Vladimir .
Cosa significava quella frase, perché quel nome aveva qualcosa di sospetto, perché le sembrava che sotto a tutta questa storia in realtà si potesse nascondere qualcosa che andava ben al di là di quello che sapeva riguardo al marito.

foto Sergio Di

Miriam decide di chiamare Matteo per chiedergli spiegazioni e lui le rispose di aspettarlo a casa senza fare nulla, di non chiamare nessuno e soprattutto la polizia.
Tremante e spaventata se ne stava seduta sul divano in attesa di risposte da chi secondo lei sapeva più di quanto volesse far credere, non appena suonò il campanello Miriam fece un balzo verso la porta, non appena la aprì Matteo le chiese di sedersi ma lei era troppo agitata e arrabbiata e con un impero di rabbia prese il vaso che si trovava in salotto e lo ruppe in mille pezzi urlando “Esigo delle spiegazioni!
Siediti e calmati ora ti spiego tutto”…

Denaro, segreti e bugie… terza parte

Oggi per la rubrica “Racconti e Poesie” ospitiamo la terza parte del racconto “Denaro, segreti e bugie” di Roberta Pelizer (prima parteseconda parte).

Denaro, segreti e bugie…
di Roberta Pelizer

Era una giornata calda, il classico clima partenopeo che aleggiava su tutta la città di Napoli faceva da corollario a quello che d’ora in poi sarebbe diventato il giorno più brutto della sua vita.
Miriam era inerme seduta in prima fila nella chiesa di Santo Strato a Posillipo, aveva lo sguardo perso nel vuoto perché non riusciva a guardare Filippo chiuso in quella bara inondata di fiori, accanto a lei erano seduti il figlio Matteo e la figlia Eleonora avuti dal primo matrimonio con una ragazza di umili origini ma che per la sua bellezza era balzata da cameriera a modella per le grandi griffe italiane negli anni 90.
Chiara, questo era il nome dell’ex, invece era seduta in fondo negli ultimi posti ma il suo pianto straziante si udiva in tutta la Chiesa.
Miriam però percepiva che c’era qualcosa di strano nell’aria, avvertiva un senso di disagio come se ci fosse un qualcosa di oscuro che aleggiava nell’aria, un qualcosa di misterioso.
E nonostante il dolore straziante nel dare l’ultimo saluto al suo amato Filippo riusciva a pensare che doveva andare a fondo a questa storia perché niente pareva avere un senso logico in tutta quella faccenda accaduta in un modo tutt’altro che normale.

Una volta tornata a casa dopo aver passato un pomeriggio a dir poco straziante nel quale aveva rincontrato amici di vecchia data e visto volti nuovi o forse li conosceva già ma lo shock di quei giorni non la faceva essere molto lucida.
Miriam decise di aprire quella costosissima bottiglia di champagne che custodivano gelosamente al fresco e che sarebbe servita per festeggiare un qualcosa di bello ma purtroppo di bello quel giorno non c’era proprio niente e, quindi, presa da un impeto di rabbia prese quella, ormai dannata, bottiglia e senza accorgersene cadde in un sonno profondo.
Al suo risveglio Miriam si sentii frastornata e affamata decise quindi di darsi una ripulita da tutto lo schifo del giorno prima, riempi’ la vasca con acqua bollente e ci mise un olio essenziale che aveva acquistato durante uno dei suoi viaggi da sogno assieme al suo adorato marito e mentre ripensava al loro percorso di vita assieme le venne in mente un particolare al quale sino ad ora non aveva dato peso…

Denaro, segreti e bugie… seconda parte

Oggi per la rubrica “Racconti e Poesie” ospitiamo la seconda parte del racconti “Denaro, segreti e bugie” di Roberta Pelizer (prima parte) 
Denaro, segreti e bugie…
di Roberta Pelizer

Questo silenzio mi sta distruggendo, mi manca il respiro, mi sento svenire e non mi sento più le gambe… E sto per sentirmi male…
Queste erano solo alcune delle emozioni che stava provando Miriam una volta salita in macchina, Vincenzo che lei considerava non un semplice autista ma uno di famiglia continuava a mantenere un atteggiamento di chiusura e questo per lei era un comportamento innaturale che fomentava sempre più l’angoscia e soprattutto la paura di Miriam, il suo Filippo dov’era, con chi era e cosa stava facendo e perché era così lontano da lei?

Troppi dubbi troppe incertezze.
Il signore non c’è più” finalmente Vincenzo ruppe il silenzio.
Come non c’è più, che intendi dire, spiegati meglio che significa non c’è più? Ferma la macchina, fermala immediatamente non riesco a respirare!
No signora resti in macchina la devo portare in un posto subito”.
Un urlo straziante accompagnato da un senso di smarrimento fu l’unica cosa che Miriam non riusciva a smettere di fare, finalmente arrivarono a destinazione ma non era la casa bensì il porto: ma perché al porto?
Miriam sapeva che era successo qualcosa di grave al suo Filippo, ma cosa?
“Sono il Sovrintendente Caputo del commissariato di Capri, mi spiace conoscerla in questa circostanza ma le devo dare una brutta notizia, ieri al largo c’è stata l’esplosione di uno yacht ed una delle vittime è suo marito. Abbiamo bisogno di chiederle qualche informazione e lei dovrebbe essere così gentile da seguirci in commissariato”
In quel preciso istante Miriam si sentì morire, lei lo sapeva che era successo qualcosa di grave ma non voleva crederci.
L’interrogatorio durò qualche ora ma Miriam sembrava fossero passati dei giorni, era stanca frastornata, incredula perché fino al giorno prima la sua vita era una favola, senza macchie,ì era felice perché stava con l’uomo dei suoi sogni, un uomo che l’amava e la faceva sentire la donna più importante del mondo e adesso lui non c’era più.
Le ore e i giorni passarono in fretta e ben presto vestita di tutto punto con un abito rigorosamente nero e il volto trasfigurato dal dolore Miriam si ritrovò seduta davanti al feretro del suo amatissimo Filippo, ma cos’era successo esattamente? Perché lui si trovava su quella barca? Perché tutta questa faccenda era avvolta da un alone di mistero? Chi c’era realmente dietro a questa faccenda?
Qualcuno doveva pagare per quello che era accaduto, la sua favola era stata spezzata prematuramente, nel peggiore dei modi e c’era solo un desiderio nel cuore di Miriam…
La vendetta…

Denaro, segreti e bugie… prima parte

Oggi per la rubrica “Racconti e Poesie” ospitiamo la prima parte di un racconto scritto da Roberta Pelizer.
Denaro, segreti e bugie…
di Roberta Pelizer

L’asta dei quadri a Londra stava procedendo bene: Miriam sin da bambina era appassionata d’arte, una volta terminate le scuole medie si era subito iscritta al liceo artistico e una volta arrivata a Venezia si era laureata con la lode all’Università internazionale d’arte.
Durante uno stage presso una famosa galleria di Londra conobbe lui, Filippo, un uomo affascinante, misterioso e molto ammaliante, era un commerciante di coralli molto famosi in Italia ma soprattutto stimato in tutto il mondo ed in particolar modo in Giappone. Lei era giovane bella con la luce negli occhi di colei che sa cosa vuole dal suo futuro e lui era lì in piedi proprio davanti a lei, colui che sarebbe diventato suo marito.

Un ultimo messaggio prima di alzare l’offerta “amore che cifra posso spendere per il mio quadro?” Amore rispondimi perché non ho più tempo, non c’è più tempo… Sbrigati… Filippo, Filippo ma dove sei?…
“Filippo perso il quadro”: Miriam rimase delusa come una bambina quando non vince il pelouche alle giostre, ma così era successo? Era la prima volta che suo marito assumeva un atteggiamento di menefreghismo nei suoi confronti perché lui viveva per lei e lei viveva per lui, lui esaudiva ogni suo desiderio perché era pazzo di questa donna che incarnava il suo ideale di perfezione.
Il volo Londra –  Napoli sembrava interminabile e Miriam continuava a chiedersi perché il suo Filippo avesse fatto così, non era da lui e questo voleva dire soltanto una cosa, ossia, qualcosa non quadrava e sicuramente qualcosa era successo, la mente può fare brutti scherzi quando si è da soli, quando ci si trova con le spalle al muro e non si sa che cosa potrà accadere nel futuro prossimo.
In aeroporto, come sempre, c’era ad aspettare Miriam il fidato autista, colui che l’aveva anche accompagnata all’altare, nel giorno delle loro nozze in uno dei posti più magici al mondo della costiera amalfitana, a Sorrento, dove la loro favola era iniziata.
Non appena sali in macchina Miriam si accorse immediatamente che qualcosa turbava il fidato autista perché nell’accoglierla non l’aveva degnata nemmeno di uno sguardo e soprattutto non l’aveva salutata con il solito modo garbo che lo contraddistingueva da tutto il resto della servitù. Ma perché, perché questo silenzio? Perché tutti questi misteri? La risposta era una sola e tutti gli indizi portavano a lui, al suo amatissimo Filippo…
(fine prima parte)