Una giornata emiliana: una full immersion della Food Valley

Riceviamo e pubblichiamo
Dalla full immersion nel Parmigiano Reggiano al regno del benessere, passando per la terra di Verdi e il tempio del Culatello, un itinerario possibile per 24 ore nella Food Valley.

Per vivere appieno una giornata nell’essenza dell’Emilia bisogna alzarsi presto, perché soltanto guardando in faccia il sole che dà la sveglia alle campagne della Food Valley, nel cuore di Visit Emilia (www.visitemilia.com),  si può entrare nel cuore della produzione del Parmigiano Reggiano. Alle 7:30, il caseificio Parma2064 di Fidenza (PR) apre le proprie porte e scosta idealmente il sipario sull’universo in febbrile movimento del processo che porta alla creazione del formaggio italiano più amato al mondo. Le atmosfere vaporose del luogo in cui ogni anno vengono alla luce oltre 30mila forme contrassegnate dal marchio della cooperativa avvolgono ogni fase di una visita guidata negli ambienti di lavorazione casearia che si insinua nei corridoi scavati dal tempo tra le imponenti pareti scaffalate dedicate alla stagionatura, per giungere al magazzino e terminare con una degustazione di 12, 24 e oltre 40 mesi.
(Per info e prenotazioni: www.2064.it, visite@2064.it, 0524 520958)

Casa Barezzi

Andando verso nord, la sosta alla casa natale di Giuseppe Verdi nella frazione Roncole Verdi, con deviazione altrettanto imprescindibile alla dimora-museo dedicata a Giovannino Guareschi, è il preludio alla dimensione lirica – ma non solo – di Busseto. La statua del grande compositore emiliano presidia la piazza centrale e detta il tempo di una visita sinfonica che comincia da Casa Barezzi, oggi museo verdiano ma un tempo dimora dell’imprenditore che scoprì il talento del futuro genero, ospitandone la prima esibizione pubblica. Percorrere le sue stanze ricche di cimeli, lettere autografe, ritratti, documenti e memorabilia è come penetrare in una storia scritta sul pentagramma, che non può che proseguire nel delizioso Teatro Giuseppe Verdi, vero salotto cittadino ricavato nella Rocca (già Castello dei Pallavicino), di fondazione duecentesca. Il Palazzo del Monte di Pietà o le architetture religiose come la Collegiata di San Bartolomeo o la Chiesa di Santa Maria degli Angeli sembrano intervalli tra gli atti di un’opera che termina con il classico gran finale, qui incarnato dal Museo Nazionale Giuseppe Verdi e dal Museo Renata Tebaldi, entrambi allestiti negli spazi della straordinaria Villa Pallavicino, tra le più splendide residenze nobiliari del Parmense.
(Per info e prenotazioni: www.bussetolive.com, info@bussetolive.com, 0524 92487)

Giunti a questo punto, è la fame stessa a spingere le ruote verso Polesine Parmense (PR), regno del gusto dei fratelli Luciano e Massimo Spigaroli, signori incontrastati dell’Antica Corte Pallavicina. Qui, dove lo sciabordio delle acque del Po sembra accordarsi alla musica dei capolavori verdiani, è possibile immergersi nell’aria autentica dell’Hosteria del Maiale, luogo di recupero di una straordinaria tradizione culinaria. La tappa nei sapori si completa abbinando ai salumi e alle antiche ricette che hanno fatto grande la Bassa una visita guidata al Museo del Culatello e del Masalén, percorso concretissimo e virtuale tra i protagonisti alla base della nascita di un simbolo del territorio, figlio della nebbia.
(Per info e prenotazioni: www.anticacortepallavicinarelais.it, relais@acpallavicina.com, 0524 936539)

Castello di Tabiano

Una terra che incoraggia a godere dei piaceri della vita trova nelle Terme di Salsomaggiore e Tabiano un tempio del benessere che vale una sosta e una visita approfondita. Solo mettendo da parte la fretta è infatti possibile andare oltre l’immagine da brochure per dedicare tempo alla scoperta dei Castelli del Sale – disseminati tra Tabiano, Cotignaco e Scipione e così denominati in virtù dell’originaria funzione di difesa delle preziose saline – alla contemplazione della monumentale struttura liberty del Palazzo delle Terme di Berzieri, al tuffo tra i fossili e i resti oceanici raccolti al MuMAB – Museo del Mare Antico e della Biodiversità o ancora alle passeggiate sui sentieri delle dolci colline di Tabiano al confine con il Parco dello Stirone e Piacenziano, per poi concludere la giornata con un aperitivo in uno degli eleganti caffè storici di Salsomaggiore Terme.
(Per info e prenotazioni: www.visitsalsomaggiore.itinfo@portalesalsomaggiore.it, 0524 580211)

Busseto Ouverture: un luogo dell’anima in provincia di Parma

Riceviamo e pubblichiamo
Un angolo di Food Valley che ha partorito Giuseppe Verdi e adottato Giovannino Guareschi.
Casa natale Giuseppe Verdi
foto Lorenzo Moreni
credit Busseto Terra di Verdi

È un luogo dell’anima, Busseto (PR). Uno di quei posti, per usare una terminologia familiare ai territori della Food Vally e nel cuore di Visit Emilia (http://www.visitemilia.com), che giustificano il detto secondo cui nella botte piccola c’è il vino buono. Una magia evocata dalla nebbia, un’aria sublime che emerge dalla partitura orchestrale, un dettaglio che è in grado di ispirare un’opera d’arte.
Tutto, qui, parla di Giuseppe Verdi, illustre cittadino nato il 10 ottobre del 1813 in una casa rurale in frazione Roncole che oggi, affacciata sulla chiesa nella quale apprese i primi rudimenti d’organo, è il museo multimediale dal quale partire per andare alla scoperta di una marcia trionfale nel mondo della musica. Il busto bronzeo che accoglie i visitatori sembra suggerire che c’è di più, che bisogna spostarsi a Busseto, dove un’altra statua del compositore veglia sulla piazza centrale.

Casa Barezzi
credit Busseto Terra di Verdi

L’impressione di essere avvolti nel suono prodotto da un’orchestra si fa più forte volgendo lo sguardo verso Casa Barezzi, trasformata nel 1979 in museo verdiano ma un tempo dimora dell’imprenditore che scoprì il talento di quello che sarebbe diventato suo genero, sposandone la figlia Margherita. Queste stanze, che espongono cimeli, lettere autografe, ritratti, documenti e memorabilia, sono il laboratorio in cui vennero studiate e composte le sinfonie giovanili di Verdi, che nel Salone ottocentesco – allora sede della Filarmonica Bussetana e in seguito affidato alla cura dell’Associazione Amici di Verdi – tenne la sua prima esibizione pubblica.
Il più bel salotto cittadino è però il Teatro Giuseppe Verdi, ricavato all’interno della Rocca (già Castello dei Pallavicino) di fondazione duecentesca e inaugurato nel 1868 con una rappresentazione del Rigoletto disertata dal suo stesso autore che, per qualche motivo, mai mise piede nell’edificio a lui dedicato. Anche i più grandi possono sbagliare, perché il gioiello lirico di Busseto, con una capienza di 300 spettatori, è considerato un simbolo della melodrammatica verdiana, frequentato negli anni da leggende come Arturo Toscanini, Franco Zeffirelli e Riccardo Muti.

Villa Pallavicino
Museo nazionale Giuseppe Verdi
credit Busseto Terra di Verdi

Alla mondanità delle esecuzioni in pompa magna, il Maestro avrebbe preferito probabilmente il silenzio del parco che circonda la cinquecentesca Villa Pallavicino, le sue sale affrescate da Evangelista Draghi, Ilario Spolverini e Pietro Rubini e decorate dagli stucchi di Carlo Bossi: anticamente denominata “Boffalora” e popolarmente Palazzo dei Marchesi, è tra le più splendide residenze nobiliari del Parmense, con pianta a cinque moduli a scacchiera che ricordano lo stemma dei Signori di Busseto. Attraverso le riproduzioni delle scenografie originali di Casa Ricordi, le luci teatrali, i costumi delle eroine verdiane, il salotto, la sala della musica, la sala della Messa da Requiem e le audioguide in 4 lingue con testi di Philippe Daverio, il Museo Nazionale Giuseppe Verdi che qui ha sede racconta la vita e l’arte del compositore lirico più rappresentato al mondo, mentre le scuderie accolgono il Museo Renata Tebaldi. Inaugurato nel 2014 e intitolato a una delle più famose interpreti delle opere del Maestro, lo spazio passa idealmente il testimone di una visita a Busseto, culla del melodramma ma anche incrocio di coordinate ricchissimo di spunti che non si fermano alla musica e alle sue straordinarie personalità.

I dintorni di Busseto
credit Busseto Terra di Verdi

«Busseto è senza dubbio la terra di Verdi – commenta Marzia Marchesi, Assessore al Turismo del Comune di Busseto – ma bisogna sottolineare come il legame tra il Maestro e la sua città natale non sia che un punto di partenza per scoprire un luogo incredibilmente ricco di attrattive. Non dimentichiamo, ad esempio, Guareschi».
Giovannino Guareschi, appunto. Proprio a pochi passi dalla casa natale di Giuseppe Verdi, questo figlio adottivo di Busseto volle aprire nel 1964 un bar con annesso ristorante, che oggi è sede dell’esposizione permanente dedicata allo scrittore. Nell’ex sala da pranzo di Casa Guareschi a Roncole Verdi, Il Club dei Ventitré ha curato l’allestimento della Mostra antologica permanente “Giovannino nostro babbo”, che raccoglie libri, numeri del Candido e del Bertoldo, appunti, disegni, vignette, lettere e molto altro ancora sulla vita e le opere dello scrittore di Fontanelle, creatore, tra le altre cose, della saga di Don Camillo e Peppone. Al piccolo Centro Studi del primo piano si aggiunge l’Archivio Guareschi, monumentale collezione di più di 200.000 documenti.

Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
foto di Lorenzo Moreni
credit Busseto Terra di Verdi

Tornando a Busseto, è praticamente impossibile non rimanere conquistati dal Palazzo del Monte di Pietà, costruito intorno agli anni ’80 del 1600 su progetto di Domenico Valmagini, prestigiosa e fornitissima biblioteca con numerose cinquecentine e libri antichi di proprietà  della  Fondazione Cariparma.
I grandi portici al piano terra, la facciata e le eleganti cornici delle finestre dai timpani alternati sono un significativo esempio di architettura farnesiana in epoca barocca.
Se fosse finita qui sarebbe già moltissimo. E invece ci sono ancora le opere di straordinari artisti originari di o legati a Busseto – come Alberto Pasini, Vincenzo Campi e Gioacchino Levi – e la cultura enogastronomica, con i famosi insaccati, decantati peraltro dallo stesso Giuseppe Verdi, grande amante di quella cucina schietta e genuina tipica di queste terre. C’è la tradizionale spongata, torta dalla forma piatta e rotonda, la cui ricetta – a base di pane abbrustolito, amaretti, noci, miele, zucchero, pinoli, uva sultanina, chiodi di garofano, noce moscata, cannella, scorza d’arancia, vino bianco – è documentata fin dal ‘300.

Chiesa di San Bartolomeo
credit Busseto Terra di Verdi

E ancora non è tutto, perché Busseto è anche cibo per gli occhi e per lo spirito, come dimostrano la quattrocentesca Collegiata di San Bartolomeo – costruita tra il 1437 al 1450 per volere di Orlando Pallavicino il Magnifico – l’adiacente piccola Chiesa della Santissima Trinità, dove il Maestro si sposò con Margherita Barezzi, e la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con la famosa rappresentazione scultorea del Compianto.
«Forse chi la vive ogni giorno non si rende nemmeno conto di quanto Busseto abbia da offrire – riflette ancora l’Assessore Marzia MarchesiMa passeggiando per le strade si ha l’impressione di immergersi in un universo imprevedibile, che a ogni angolo può colpirti al cuore con una sorpresa, che sia essa un sapore, uno scorcio o il ricordo improvviso di un motivo immortale».
Busseto Terra di Verdi
Piazza Verdi, 10 – Busseto
Tel. 052492487
E-mail: info@bussetolive.com
Sito web: www.bussetolive.com