Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva Tedeschi

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Nella sua rubrica, La Capra Enoica accoglie la proposta di Tedeschi per la Festa del Papà: un Amarone Riserva davvero speciale per onorare questa ricorrenza.

Un’occasione per festeggiare tutti i papà, per ricordar loro una volta di più quanto siano importanti: cosa di meglio di un’ottima bottiglia di vino come regalo o per brindare insieme?
Tedeschi – storica azienda della Valpolicella – sceglie un’etichetta davvero speciale, il Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva.
È il vino ideato dal nostro papà Lorenzo – spiega Antonietta Tedeschi, oggi alla guida della cantina insieme ai fratelli Sabrina e Riccardoe proprio per questo ricco di significato in questa giornata speciale”.
Un omaggio quasi obbligato in onore del papà Lorenzo Tedeschi, visionario viticoltore della Valpolicella, che ancora oggi si interessa al lavoro in vigna e in cantina.

Già dal 1964 egli capì l’importanza di investire sui Cru e sulla loro valorizzazione e iniziò a vinificare separatamente le uve del vigneto Monte Olmi, creando questo vino che oggi è rappresentativo dell’azienda e del suo territorio, un vero fuoriclasse che stupisce e conquista ad ogni sorso.
Monte Olmi è il nome del vigneto situato a Pedemonte, nel cuore della Valpolicella Classica, 2.5 ettari a terrazze dalla pendenza notevole da cui prende vita un vino di carattere, elegante e armonioso, di color rosso rubino intenso, limpido e trasparente.
Al naso rivela note di ciliegia, lampone e ribes rosso, che si sposano con le note del legno di Slavonia.
Al palato denota una struttura robusta, ma raffinata, con buona acidità. Lungo e persistente, ha ottime prospettive di invecchiamento.
Una scelta azzeccata per la Festa del Papà, un rosso deciso e di carattere, perfetta espressione del territorio e dell’azienda da cui prende vita, condividendone i valori di tradizione e contemporaneità.
Un rosso che è anche il colore dell’amore, quello per i papà di tutto il mondo!

Tedeschi: la Fabriseria, due rossi per conquistare i cuori

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Oggi la rubrica curata da La Capra Enoica ha scelto di proporvi due vini che per il loro essere passionali  sono perfetti per questo San Valentino 2021 che ci apprestiamo a vivere con le restrizioni dettate dall’attuale situazione sanitaria.

Rosso,come il colore dell’amore e della passione, come alcuni romantici tramonti, come le guance che si imporporano per una dichiarazione d’amore.
Quale vino migliore per onorare San Valentino se non due rossi di carattere, vibranti e passionali come l’Amarone della Valpolicella e il Valpolicella della selezione La Fabriseria di Tedeschi.
Vini intensi e avvolgenti, ideali per scaldare i cuori, perfetti come regalo, ma ancor più per un brindisi durante un romantico tête-à-tête.
La Fabriseria Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva – risultato di un’accurata selezione delle uve – è un vino davvero speciale: vanta una struttura complessa e una spiccata eleganza aromatica con note di vaniglia e tabacco accanto a frutta rossa come ribes rosso, lampone e ciliegie sotto spirito.

È un capolavoro capace di evolversi e di regalare emozioni nel tempo. Il suo carattere, il suo temperamento e l’esclusività lo rendono ideale per il brindisi di tutti coloro che si amano di amore profondo.
La Fabriseria Valpolicella DOC Classico Superiore è un grande vino, alfiere del territorio da cui prende vita, sintesi di coerenza e profondità.
Denota un delizioso e avvolgente profilo aromatico con sfumature di ribes, amarena, ciliegia e prugna che donano freschezza al vino amalgamandosi perfettamente alle note minerali, eteree e di vaniglia.
L’affinamento, così come per l’Amarone, avviene in botti di rovere di Slavonia.
Icona di indiscussa eccellenza, il Valpolicella è il vino della gioia e della condivisione, compagno enoico perfetto per gli amori appena nati.
Il vino è una delle chiavi per festeggiare la serata più romantica dell’anno.
Non resta che alzare i calici e brindare all’amore vero, quello che si festeggia il 14 febbraio ma che va onorato tutti i giorni dell’anno.

Tinazzi Generation: una storia di famiglia sulla tavola delle Feste

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
 Passione per il territorio direttamente nel bicchiere: il gruppo di cantine con sede a Lazise accoglie il Natale con la linea dedicata alla famiglia. Dal Veneto alla Puglia, le etichette da provare anche a casa.

Storia, passione, cura del dettaglio e territorialità. Di fronte all’ardua scelta dei vini da abbinare al menù delle Feste, oltre alla qualità, gioca un grande ruolo anche la storia che con quei vini decidiamo di raccontare.

Quella di Tinazzi, importante gruppo di cantine esteso tra Veneto e Puglia, è una bella storia di imprenditorialità all’italiana ed è strettamente legata a Gian Andrea Tinazzi, l’infaticabile titolare che ha trasformato l’azienda di famiglia da una realtà locale all’attuale gruppo che produce vini d’alta qualità, venduti in oltre 30 Paesi nel Mondo.
«In quest’anno difficile tutti noi attendiamo il Natale con speranza – afferma Gian Andrea Tinazzi –. Vogliamo essere vicini ai nostri clienti attraverso le storie che solo i vini del territorio riescono a raccontare. Per questo ci siamo impegnati personalmente nel creare una linea, la Tinazzi Generation, in cui la nostra famiglia si rispecchia a pieno».

Tra i vini Tinazzi da scegliere come abbinamento ai menù del periodo natalizio troviamo infatti la linea Tinazzi Generation, che celebra la famiglia Tinazzi con una selezione speciale di pregiati vini del Veneto – Amarone della Valpolicella e Valpolicella Ripasso Superiore – e della Puglia, con il Primitivo di Manduria. Andrea, Giorgio e Francesca Tinazzi hanno scelto i vini che li avrebbero rappresentati e firmato personalmente ogni bottiglia. I nomi dei vini (A50 – Amarone della Valpolicella Docg 2012, G77 – Valpolicella Superiore Ripasso Dop 2015, F79 – Primitivo di Manduria Dop 2017) sono formati dalle loro iniziali e dall’anno in cui sono nati. Tra le etichette della linea un posto speciale è riservato al 1968/2018, l’Amarone della Valpolicella Docg 2015 prodotto in edizione limitata per il 50° anniversario del gruppo.
Caratteristici ed esclusivi anche i vini della linea premium, tra cui troviamo il Salvego 2016, un Rosso Verona Igp il cui nome significa “selvatico” in dialetto veronese e si riferisce alle uve utilizzate per produrlo, coltivate nel pieno rispetto dell’ambiente e quindi vera espressione della natura “selvaggia”. Le uve vengono raccolte con qualche giorno di ritardo rispetto alle altre per permettere un leggero appassimento e concentrare lo zucchero.

Per il versante pugliese da provare il San Giorgio  Torreserro  Rosso Puglia Igp Passito 2016, una bottiglia che unisce la tradizione della vendemmia tardiva e le uve autoctone della Puglia: Primitivo, Negroamaro e Malvasia Nera, lasciate appassire sulle viti. Il risultato è un eccezionale Passito secco e corposo.
Restando in Puglia, il prodotto di punta della produzione di Tinazzi è il Primitivo di Manduria Diodoro 2018. Dal colore rosso carico, presenta un bouquet ampio, articolato, dove spiccano frutti rossi maturi come ciliegia e prugna, con note speziate, in particolare cannella. Dal sapore caldo e avvolgente, con un finale intenso. Ideale se accompagnato a primi piatti robusti, carni arrosto e grigliate, selvaggina e formaggi di media stagionatura.
Tra i vini veneti spicca invece Il Valpolicella Ripasso Superiore Monterè 2018. Dal colore rosso carico e luminoso, al naso presenta una prevalenza di frutta rossa, dove spiccano prugna e amarena, sentori speziati e una lieve nota balsamica. Dal sapore deciso e dal tannino morbido e bilanciato, si abbina perfettamente a risotti autunnali (risotto ai funghi, al radicchio rosso o risotto al Tastasal), pasta e fagioli, vari piatti di carne arrosto o stufati e tradizionale carrelli di lesso con la “pearà” (salsa da contorno tipica della cucina povera veronese).

Per tutto il periodo che ci separa dalle feste di Natale prosegue la possibilità di acquistare i vini di Tinazzi e farli arrivare direttamente a casa vostra. Per assaggiare la selezione delle feste basterà scrivere a  welcome@tinazzi.it o chiamare lo 0456470697. Per scoprire ulteriori offerte Tinazzi è inoltre possibile visitare l’e-commerce https://tinazzi.adunmetro.it/. Per maggiori informazioni www.tinazzi.it.

TINAZZI - I Tinazzi, nell'antica tradizione veronese, erano recipienti simili a botti dove si metteva l'uva pigiata a fermentare: una famiglia legata al vino persino nell'origine del nome. Non può che cominciare con questo curioso aneddoto la storia di Tinazzi, che inizia alla fine degli anni Sessanta a Cavaion Veronese (Vr), grazie all’impegno e alla passione di Eugenio Tinazzi. Gian Andrea Tinazzi, figlio del fondatore, all’epoca ancora diciottenne, segue subito il padre nella conduzione dell’impresa e allarga progressivamente gli orizzonti dell’azienda sia in termini di produzione che di mercati. Animato da uno spirito vivace, intraprendente e proattivo, trasforma negli anni l’azienda di famiglia da una realtà locale, che vende vini veneti DOC a piccole realtà del lago di Garda, all’attuale importante Gruppo esteso tra Veneto e Puglia, regione di grande carattere e dalle crescenti potenzialità qualitative, in cui i Tinazzi sono presenti dal 2001. Sotto la sua guida il gruppo produce vini d’alta qualità, venduti in oltre 30 Paesi nel Mondo. Un'intuizione che ha portato l'azienda a diventare una delle più interessanti realtà della viticoltura italiana, con oltre 100 ettari di vigneti di proprietà e un'ampia proposta di iniziative legate alla cultura contadina e all'accoglienza. Gli importanti premi internazionali, come i riconoscimenti di rinomate riviste come Forbes, Wine Spectator, Wine Enthusiast e Decanter sono solo l'ultimo tassello della storia dei vini.

Tedeschi presenta tre itinerari tra i cru aziendali

Riceviamo e pubblichiamo
L’azienda Tedeschi abbina ai suoi tre cru – Monte Olmi, La Fabriseria e Maternigo - una passeggiata alla scoperta della natura della Valpolicella.

L’azienda Tedeschi promuove passeggiate e degustazioni guidate alla scoperta dei vigneti di proprietà della famiglia. Un’occasione enoturistica unica per comprendere e apprezzare lo stile e l’eleganza dei vini della Valpolicella, area da sempre vocata alla produzione di grandi espressioni vinicole.

Tre sono gli itinerari proposti: il primo è dedicato al Monte Olmi, storico vigneto che appartiene alla famiglia dal lontano 1918. È da questa accurata selezione d’uve che ha origine uno dei primi cru di Amarone della Valpolicella, il Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva, vino rappresentativo dell’azienda e del territorio. Questa prima passeggiata prevede un’immersione nella natura della collina di Pedemonte con arrivo a Monte Olmi, dove sarà possibile degustare il vino tra le terrazze dei muri a secco, tipici della zona.

Il secondo è riservato alla scoperta de La Fabriseria, vigneto in alta collina della zona classica, tra i comuni di Sant’Ambrogio di Valpolicella e Fumane, per conoscere le caratteristiche dei suoli e avvicinarsi ai princìpi della viticoltura. Qui la vista toglie il fiato: dalla Valpolicella si arriva a scorgere il Lago di Garda. Durante questo secondo tour sono in programma assaggi in vigna del cru La Fabriseria Valpolicella DOC Classico Superiore e un’interessante sosta a San Giorgio della Valpolicella, uno dei borghi più belli d’Italia, con la sua caratteristica Pieve romanica dallo straordinario valore architettonico e artistico. Per questo tour è richiesto il trasferimento con la propria auto dall’azienda al vigneto. Al rientro in azienda è prevista una degustazione di altri cinque vini rappresentativi di Tedeschi e del territorio, incluso l’Amarone della Valpolicella Marne 180 abbinato a piccoli assaggi di prodotti di gastronomia locale.

Per il terzo itinerario ci si sposta nella Tenuta Maternigo, un’oasi naturale circondata dal bosco con 84 ettari di terreno, di cui 33 a vigneto, tra i comuni di Tregnago e Mezzane di Sopra; siamo in alta collina, con esposizione prevalentemente Sud e Sud-Ovest, ad una altitudine che varia dai 290 ai 480 m s.l.m.. Si parte da Mezzane di Sotto con direzione Maternigo, un luogo particolarmente vocato, dalle singolari caratteristiche del terreno. Tra i filari, la degustazione del cru Maternigo Valpolicella DOC Superiore. La visita enogastronomica continua presso Villa de Winckels (Via Sorio 30, Tregnago) per gustare i piatti tipici della tradizione veronese accompagnati da altri prodotti dell’azienda.

Tre esperienze uniche, dai tratti eccezionali, alla scoperta di una Valpolicella autentica, capace di raccontare la storia di un territorio ricco di tradizione, cultura e persone.
Info: https://visit.tedeschiwines.com/it/5ece5eb49e82f735b9133451?lang=it

#iorestoacasa e, nonostante tutto, brindo a una Pasqua di rinascita!

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Ecco i suggerimenti per accompagnare un pranzo rigorosamente a casa.

Una bottiglia di vino implica la condivisione; non ho mai incontrato un amante del vino che fosse egoista” così affermava l’intellettuale americano Clifton Fadiman.
brindisiCondivisione? In questo periodo la condivisione non può che essere virtuale e molto virtuale sarà anche la Pasqua.
Ogni anno arriva un giorno speciale che ci ricorda di festeggiare la rinascita della natura e dei suoi splendidi colori… la Pasqua. Il tempo, infatti, va avanti anche se a noi pare che tutto si sia fermato; un messaggio che, in questo momento, risulta rassicurante in un momento di incertezza. Per celebrare la Pasqua, il 12 aprile brindiamo insieme alle giornate primaverili, sempre più lunghe e calde, un momento speciale per ricordarci di ammirare la bellezza e la semplicità delle piccole cose, anche se solo a distanza.Ecco una selezione di bottiglie che idealmente ci porteranno in Lombardia, Veneto, Piemonte e Toscana per alzare il bicchiere e festeggiare con un brindisi laPasqua!

Franciacorta Brut 2011 CruPerdu DOCG– Castello Bonomi
4.Bonomi CruPerdu_rend MillesimatoIl CruPerduè il Franciacorta emblema di Castello Bonomi. Ottimo come aperitivo e ideale a tutto pasto. Un Franciacorta longevo, che esprime tutta la sua potenza e mineralità, frutto di una maturazione lenta, accompagnata passo passo ed accudita secondo i dettami della Viticoltura ragionata. Un vino dal colore paglierino luminoso, con riflessi verde oro e dal fine perlage. Al naso si presenta avvincente e complesso, con profumi che rimandano a frutti tropicali, lieviti e note tostate, mentre al palato è morbido e avvolgente con note sapide e agrumate.Il Franciacorta CruPerdu Castello Bonomi accompagna in modo sublime piatti delicati a base di pesce. Ottimo con i crostacei e crudité di mare. Da provare anche con la tartare di manzo.

Franciacorta Brut Millesimato DOCG – Lo Sparviere Franciacorta 
Brut Millesimato_Lo SparviereIl Franciacorta Brut Millesimato DOCG di Lo Sparviere racchiude in un bicchiere l’eleganza discreta della sua terra d’origine.
Uno Chardonnay in purezza dal perlage fine e continuo caratterizzato da un color giallo paglierino brillante.
Al naso la nota biscottata in apertura si evolve verso la dolcezza del miele d’acacia, della frutta candita e della cera d’api.
Al palato è fresco, equilibrato e leggermente agrumato con una buona persistenza. Ottimo per gli amanti dell’aperitivo ma adatto ad accompagnare anche l’intero pasto.

Zero Alta Langa DOCG – Metodo Classico riserva PasDosé- Enrico Serafino
Enrico Serafino_zeroLa Enrico Serafino festeggia la Pasqua con ZERO riserva PasDosé, lo spumante che meglio rappresenta la linea Alta Langa.
La complessità del terroir si esprime appieno grazie alla meticolosa esecuzione di ogni passaggio dalla vite al vino.Dal colore giallo paglierino chiaro, presenta un fine e persistente “perlage”.
Al naso è ampio, complesso, profondo con sentori di fiori di tiglio, miele, frutta bianca matura, agrumi e crosta di pane. Al palato giunge poliedrico, corposo, elegante e intenso, con una struttura vibrante e un retrogusto minerale molto lungo.

Refosco dal Peduncolo Rosso Riserva Roggio dei Roveri – Bosco del Merlo
Refosco Roggio dei Roveri_Bosco del MerloLa cantina Bosco del Merlobrinda alla Pasqua con un Refosco inpurezza, vitigno autoctono friulano, patrimonio della biodiversità del territorio.
Refosco dal Peduncolo Rosso Riserva Roggio dei Roveri, nasce da uve selezionate nei vigneti più vecchi e perfettamente adattati al territorio, vendemmiate a mano e selezionate attraverso una cernita qualitativa.
Un vino riserva dal color rosso deciso con sfumature avvolgenti che portano all’olfatto note di frutti di bosco. Al palato è elegante, in perfetta armonia e con una solidastruttura. Un regalo perfetto per i palati più esigenti: austero ma caldo. Si accosta alla perfezione a piatti di carni rosse e arrosti.

Teste Dure – Buglioni
Teste Dure_BuglioniL’Amarone della Valpolicella Classico Riserva DOCG Teste Dure viene prodotto dalla CantinaBuglioni unicamente in annateeccellenti. Un vino da meditazione, protagonista, che rappresenta al meglio tutti coloro che sanno aspettare per avere l’eccellenza.
Dal color rosso rubino intenso con sfumature granate, conquista con il suo profumo elegante di amarena, frutta matura e spezie, con sentori di vaniglia, tabacco e liquirizia. Il suo gusto pieno e vellutato è ideale per accompagnare selvaggina e formaggi. Gli amanti del cacao potranno provarlo in abbinamento al cioccolato fondente per un’esperienza sensoriale particolare.

Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut – Giusti Wine
Asolo Prosecco BrutLe migliori uve Glera provenienti dai vigneti situati in Veneto, tra le dolci colline del Montello e dei Colli Asolani, regalano questo Prosecco DOCGBrutGiusti Wine che si presenta di colorgiallo paglierino scarico con riflessi verdognoli.
Il suo profumo è intenso, fruttato, con sentori di mela acerba e limone; la nota floreale dominante è quella del glicine in fiore e dell’acacia.
Il suo gusto fresco e la buona struttura arrivano al palato in modo gradevole e armonico.Ottimo sia da aperitivo che da tutto pasto; sempre all’altezza delle occasioni più importanti.

Integral Millesimato 2018 Prosecco Superiore DOCG– Merotto
Integral 18Integral è l’ultimo nato in casa Merotto, un vino ottenuto per sottrazione che risponde ad una nuova sfida: mantenere intatti struttura e carattere eliminando quasi totalmente l’apporto zuccherino, portato a soli 3 g/l.
Integral nasce da un singolo vigneto di 40 anni situato a Col San Martino (frazione di Farra di Soligo, TV) che, nel tempo, ha dimostrato la sua particolare qualità. È ottenuto con una rifermentazione lunga, prolungata per 60 giorni sui lieviti, per giungere a una certa struttura pur in assenza di zuccheri aggiunti.
Alla vista di presenta di colore giallo paglierino con riflessi cristallini, con spuma brillante a grana sottile e perlage fine e persistente. Il suo profumo è fresco e minerale, con spiccate note di frutti a pasta bianca. Dal gusto agile, scattante, sapido e asciutto è un brut sincero, fresco ed elegante.

Chianti Classico Gran Selezione DOCG Vigna il Corno- Castello di Radda
CR-SELEZIONE141500Castello di Raddaporta al pranzo di Pasqua il Chianti Classico Gran Selezione DOCG Vigna il Corno, un Sangiovese in purezza.
Di colore rubino limpido con riflessi granati, si presenta all’olfatto intenso con note di frutta a bacca rossa e sentori di spezie e vaniglia.
Ha un gusto persistente ed equilibrato, con un finale fresco e piacevolmente sapido e una trama tannica ben integrata e complessa. Ideale abbinato con carni rosse, cacciagione, brasati e formaggi stagionati.

Vin Santo del Chianti Classico DOC 2009 – Castello di Meleto
VinSanto_MeletoDall’antica tradizione vinicola della Toscana arriva il Vin Santo di Castello di Meleto. Di colore giallo ambrato ha tipici sentori di frutta secca, miele, albicocca, con note di vaniglia e spezie.
Ha un gusto pieno e vellutato ed è un vino di grande struttura e rotondità. Il lungo finale persistente mantiene una piacevole nota di acidità.
Adatto non solo per accompagnare i soliti cantuccini ma anche perfetto da abbinare a fois gras e patè, ideale per accompagnare i formaggi stagionati.

Cantagrillo – La Leccia
canta grilloLa cantina La Leccia, situata sui colli della Val di Botte vicino Montespertoli, è un’azienda di dimensioni a misura d’uomo che festeggia la Pasqua in famiglia con il suo Cantagrillo, di colore giallo paglierino acceso con intriganti riflessi dorati. Un vino al cui profumo si denota uno spiccato carattere minerale su uno sfondo di note fruttate fresche, di agrumi e di mela Golden nonché di delicati sentori vanigliati e tostati.
Gradevoli sentori di erbe officinali ed essenze aromatiche mediterranee ne completano l’espressione olfattiva. Al palato ci sono vivacità e freschezza supportate dalla rotondità del sapore con un finale intenso e sapido, tipico del territorio Chiantigiano. Ideale come aperitivo, per accompagnare tutti i piatti di pesce e frutti di mare, ma anche con carni bianche e antipasti leggeri.

Il 28 di Via San Nicolao – Amaro d’Erbe – Distillerie Berta
il-28-di-via-san-nicolaoIl 28 di Via San Nicolaodi Distillerie Bertaprende il nome dalla via dove è nata la prima distilleria di famiglia e nasce da un segreto mix di zucchero, aromi, infusi e distillati di erbe e radici aromatiche che derivano dal parco botanico di casa Berta. Dal colore caldo e intenso, il 28 di Via San Nicolao si caratterizza per uno straordinario sentore di erbe tra cui spiccano il rabarbaro, la genziana e la liquirizia. Rimane in bocca a lungo in un’esplosione di note fruttate tra le quali predominano l’arancia, la pesca e i frutti di bosco con sentori di tabacco e vaniglia.Ideale per il consumo puro ma perfetto anche nella mixology, per creare un cocktail dal sapore ricco e avvolgente. Ecco la ricetta: miscelare Il 28 di via San Nicolaocon acqua tonica, aggiungereangostura bitter e una fetta di cetriolo. Nasce così un drink singolare, ricco di personalità, un modo unico per concludere il pranzo pasquale!

Verona: il gusto del Natale, pandoro e vino della Valpolicella

Riceviamo e pubblichiamo
Sotto la Loggia Fra’ Giocondo, Piazza dei Signori, a Verona, il 20 dicembre tradizionale taglio del pandoro gigante Melegatti e il Recioto Valpolicella “Il Narcisista” della cantina Buglioni per festeggiare l’arrivo del Natale. Buglioni promuove golose iniziative per la città: dal Kitchen Lab di Capodanno al brindisi in onore della tradizione.

loggia fra giocondoUn brindisi per festeggiare l’arrivo del Natale con due dei prodotti più celebri della tradizione veronese, sotto la Loggia Fra’ Giocondo, in Piazza dei Signori. Il 20 dicembre i Mercatini di Natale di Verona testimonieranno il taglio del pandoro gigante offerto da Melegatti, accompagnato, com’è tradizione, dal Recioto della Valpolicella Classico Doc, Il Narcisista, della cantina Buglioni. Un tipico abbinamento veronese immancabile a Natale, che i turisti in visita nella città patrimonio dell’UNESCO avranno modo di apprezzare grazie a questa iniziativa.
L’appuntamento è alle ore 17.00.
Sempre sulla scia di feste all’insegna della condivisione e della convivialità, la Locanda Buglioni locanda Salettadel Bugiardo, ristorante gourmand immerso nei vigneti di San Pietro in Cariano della cantina Buglioni, ha previsto per il Capodanno un’originale proposta: Kitchen Lab, un’esperienza coinvolgente dove ogni partecipante potrà scegliere il proprio ruolo, dal mescitore all’aiuto cuoco, dal fochista al gastronomo, oppure semplicemente buongustaio. Un menù raffinato con una selezione di vini della cantina che vanno dal Molì, rosato frizzante sur lie da uve molinara, al Lussurioso, Amarone della Valpolicella Classico DOCG.
Inoltre, nelle tre Osterie del Bugiardo, di Verona, Negrar e Villafranca, la Cantina Buglioni propone, per il Natale, un ricco menù della tradizione a base di carne, mentre a Natale BuglioniPiscaria, il ristorante – pescheria con cucina di mare ideato per far scoprire le molte possibilità di abbinamento tra il pesce e i vini rossi della cantina, la cucina di mare è protagonista delle tavole di Natale e Capodanno. Le prenotazioni sono aperte.
In tutti i locali sono acquistabili i cesti di Natale gourmet, raffinate cassette di legno che abbinano ai prodotti gastronomici della tradizione della Valpolicella, e non solo, i vini originali e autentici della cantina.

Per info e prenotazioni:
Osteria del Bugiardo - Corso Porta Borssari 17/A Verona - 045591869 bugiardoverona@buglioni.it
Piscaria - Corso Sant’Anastasia, 42 Verona - 0454950663 piscaria@buglioni.it
Locanda del Bugiardo - Via Cariano 24/A Località Cariano, San Pietro in Cariano VR - ingresso da Pescantina - 0456801725 locanda@buglioni.it
Website: www.buglioni.it

Natale 2019: regalare emozioni con l’Amarone dell’azienda Tedeschi

Riceviamo e pubblichiamo
Regalando per Natale vini Tedeschi si regala un’emozione. Il Capitel Monte Olmi è l’omaggio ideale per gli intenditori, il Marne 180 si abbina alla perfezione ai menù delle feste.

monte olmiIl tempo del Natale si avvicina, portando con sé la gioia delle feste. Per parenti e amici è il momento di ritrovarsi intorno alla tavola in un clima di condivisione e piacere. In questa occasione speciale cosa c’è di meglio di un dono in grado di esaltare gli aromi e i sapori tipici dei menù natalizi?
Tedeschi, storica azienda vinicola della Valpolicella che vanta ben quattro secoli di esperienza, propone due delle sue prestigiose etichette per celebrare il periodo di festa: il Capitel Monte Olmi, Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva e il Marne 180Amarone della Valpolicella DOCG.
Il primo – Capitel Monte Olmi – è il regalo perfetto per i wine lover e per chi ama soprattutto i vini strutturati con una buona prospettiva d’invecchiamento: dall’intenso color rubino, presenta aromi di ciliegia, lampone e ribes rosso amalgamati con distintive note balsamiche. Una struttura robusta ed elegante, che ben si abbina a selvaggina, carni rosse e formaggi stagionati.
amaroneIl secondo – Marne 180 – è il vino della condivisione: rosso intenso dalle sfumature ambrate, presenta toni di vaniglia e di etereo, legati al periodo di maturazione in botte, oltre a sfumature di frutta dolce come ribes, mirtillo e ciliegia. La sua struttura rotonda e calda lo rende perfetto per accompagnare i primi piatti che vedono protagonista il sugo di carne; per il pranzo di Natale questo vino ben si abbina al brasato di manzo con purè, un matrimonio di sapori e profumi che ne esalta alla perfezione le caratteristiche distintive.
Un dono prezioso quindi che sarà apprezzato da tutti i wine lover e gli appassionati dell’eccellenza.

Amarone: un gran vino della Valpolicella e il suo incontro con un microonde

La Capra Enoica (Fabrizio Capra)
Terzo articolo della nuova serie e si parla di Amarone. Anche se recente getta le sue basi nella storia.

uve amarone… Oste vile su dammi da bere
Quel vino tuo amaro
Io
io bevo…
Scomodo questa volta un maestro del liscio, Franco Bagutti (Calice amaro) per introdurre un vino assaggiato una volta sola e che riserva un mio ricordo particolare per il quale, gli esperti, sarebbero pronti a mettersi le mani nei capelli.
Il vino è il mitico Amarone.

PILLOLE DI STORIA
amarone vecchie bottiglieVi immaginate parlare di un vino senza accennare agli antichi romani: impossibile. Anche l’Amarone non si sottrae a questa legge: di Vino Amaro se ne parlava ai tempi di Catullo (49 a.C.): “calice amariores” (chissà se Bagutti è stato ispirato da Catullo).
Nei primi anni del V secolo è Cassiodoro che cerca l’Acinatico della Valpolicella da portare alla mensa dell’ostrogoto Teodorico: nel 1900 si ipotizza che questo vino sia un “recchiotto amaro”. In questo vino che Cassiodoro cerca ci si ritrova il Rètico di Augusto mentre nel 1543 del Sarayna che parla di vini della Valpolicella “neri, dolci, racenti e maturi”.
Ci sarebbe tanto da scrivere sulla storia ma non voglio dilungarmi e annoiarvi.
Evidenzio solo alcuni passaggi come l’Editto di Rotari che stabiliva pene severe per chi arrecava danno alla vite e multe salate per chi rubava i grappoli.
Scipione Maffei in epoca illuminista propone, in un testo, la dizione “amaro” per indicare il vino “d’una grazia particolare prodotto in Valpolicella”.
I primi esemplari di Amarone in bottiglia – senza etichetta e riservate a parenti e amici – risalgono all’inizio del Novecento.
Il termine Amarone nasce nel 1936, dalla Cantina sociale Valpolicella, per indicare il Recioto Amaro o Recioto Secco; la prima etichetta che porta il nome Amarone è del 1938 ma la commercializzazione prese il via solo nel 1953 da parte della cantina Bolla.

I RICORDI
amarone vignetiIl ricordo dell’Amarone risale ai primi anni 2000, a una fredda sera invernale, in un locale di Alessandria. Eravano veramente quattro gatti… e una Capra.
Si passa il tempo a parlare, mangiucchiare, assaggiare qualche vino fin quando al titolare si accende una lampadina e spara: “devo avere ancora una bottiglia di Amarone”.
Nel gruppetto composto da intenditori di vini – alcuni in termini di qualità altri in termini di quantità – si accesero gli occhi.
Il titolare sparisce e torna con una bottiglia dicendo peccato che è fredda: a quel punto uno dei pochi presenti balza fuori con una uscita certamente non da intenditore di vino: passiamola pochi minuti nel microonde.
Le facce degli altri presenti erano ondivaghe tra il “ma dici sul serio?” e il “ma non sei del tutto a posto?”. Purtroppo l’oste prese sul serio quella proposta e lo ficcò realmente per pochi minuti nel microonde ed, forse, è per quello che di quella bevuta di Amarone i ricordi si fermarono al momento in cui lo sportello dell’elettrodomestico si chiuse.

ORIGINE DEL NOME
amarone etichetta storicaL’Amarone nasce da un errore: Adelino Lucchese, cantiniere della Cantina Sociale di Negrar dove si produceva un Recioto Amaro (un passito piuttosto dolce). Una botte, probabilmente, fermentò un po’ più del dovuto e quando il cantiniere l’assaggiò gli venne da esclamare “Ma questo non è amaro, è amarone”. Raccontato al presidente della cantina quel vino venne etichettato come Amarone Extra.
Ma come tutte le mezze verità e le mezze leggende in tanti rivendicano la paternità dell’Amarone raccontando storie simili, alcune che gettano le loro radici in tempi molto più lontani.
Sta di fatto che l’origine del nome per tutti è la stessa.

PENSIERO… MEDITATIVO
Naturalmente sono andato a leggermi qualche descrizione scritta da esperti: pensavate che non lo facessi.
Intanto devo affermare che tutti hanno le idee chiare nel dire che l’Amarone ha sentori di frutta, sulla quale però devono mettersi d’accordo.
amaroneC’è chi vi ha trovato la frutta secca, altri note di ciliegia nera, altri ancori, addirittura, frutta passita ma c’è chi fa riferimento alla frutta matura, alla confettura di amarena, lamponi e prugna. Uno concorda con l’amarena ma la percepisce sotto spirito. Hanno sentito l’anice, la liquirizia. Chi il muschio e chi le spezie (uno un po’ più generico altri hanno specificato cannella, cardamomo, noce moscata e tabacco).
Insomma un frutteto intero dentro a una bottiglia.
Però il passaggio che mi è piaciuto di più afferma: “In bocca è denso, si espande caldo e molto morbido, non verticale e nemmeno mai molto affilato, ma piuttosto con un frutto rotondo e sapidità buona”… e non aggiungo altro se non… capperi, come faccio a buttarlo giù?

AFORISMA DELLA SETTIMANA
Il vino è simile all’uomo: non si saprà mai fino a che punto lo si può stimare o disprezzare, amare e odiare, né di quante azioni sublimi o atti delittuosi è capace. Charles Baudelaire