di Fabrizio Capra

foto di Michele Gavazza
Michele Gavazza è l’autore dello scatto prescelto per l’uscita odierna de “La foto della settimana”.
Michele, novese di nascita, si divide tra Crodo nel Verbano e Pozzolo Formigaro nell’alessandrino, da sei anni fotografo professionista anche se di fotografia se ne occupa già da sedici anni.
Ha frequentato i corsi professionali della J. Kaverdash e ha partecipato a diverse mostre sia personali sia collettive; sovente è accreditato in festival importanti quale quello del Film di Locarno.
Le sue foto sono sempre particolari e avvincenti, catturano e coinvolgono, vanno osservate con cura anche più volte perché sono in grado di fornire nuovi particolari e spunti interessanti: insomma sanno trasmettere sempre un qualcosa.
Ero certo di trovare una sua foto che mi permettesse di esternare emozioni e pensieri e mi sono trovato, sfogliando gli album in un noto social network, in almeno una decina di scatti che mi hanno fatto crescere forte il dubbio in me su quale scegliere.
Poi la mia attenzione si è soffermata su uno scatto in particolare che molti potrebbero definire “banale” ma che banale non è.
Una costruzione abbandonata, diroccata, inutilizzabile.
Un location che ispirerebbe i tanti fotografi che amano il genere, soprattutto con l’inserimento di una modella più o meno vestita.
Invece quello che mi ha colpito è proprio la solitudine che trasmette questa foto.
Sicuramente si trova sulle montagne di Crodo, dove Michele Gavazza si sbizzarrisce a trovare spunti per i suoi scatti, ma potrebbe essere localizzata in qualsiasi parte della nostra Italia.
Un fabbricato che fa parte del patrimonio storico- sociale delle nostre terre lasciato li al suo destino. Questo è un rustico ma succede per palazzi, case storiche, castelli, chiesette e chi più ne ha più ne metta.
Uno scatto del genere mi trasmette la “decadenza della nostra cultura e del nostro territorio” e la nostra incapacità di fermarla: in questo caso quella contadina e montana, ma, come appena detto, applicabile a tutti gli strati sociali della nostra penisola.
Parliamo tanto della Bella Italia e poi ci dimentichiamo di salvaguardare le piccole cose, un po’ come succede nella vita quotidiana.
Non so quanto può valere, in tal senso, questo scatto di Michele o il mio pensiero ma se nessuno dice o fa niente, nulla si riesce a cambiare.

foto di Michele Gavazza
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