Riceviamo e pubblichiamo
In occasione della mostra “Ritratti d'oro e d'argento”, Palazzo Madama, dal 13 aprile al 22 giugno, propone un ciclo di sette incontri online di approfondimento. Le modalità per l’accesso con prenotazione obbligatoria.

Palazzo Madama, Torino, propone, dal 13 aprile al 22 giugno 2021, un ciclo di sette incontri di approfondimento tra arte, devozione, tutela e indagini diagnostiche, in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento, in corso a Palazzo Madama fino al 12 luglio 2021, che intendono offrire, grazie a un taglio interdisciplinare, uno sguardo sia sul contesto in cui si è sviluppata la produzione orafa in Piemonte e Valle d’Aosta tra Tardo Gotico e Rinascimento, sia sulle azioni di ricerca, tutela e valorizzazione, che musei, diocesi, soprintendenze e università stanno portando avanti con un importante lavoro di sinergia.

Il ciclo prenderà avvio il 13 aprile con l’intervento di Cinzia Piglione che condurrà i partecipanti all’interno della bottega orafa di Beltramino de Zuttis, a cui è stato attribuito il busto di san Bernardo d’Aosta, esposto in mostra a Palazzo Madama e proveniente dalla cattedrale di Novara.
Questo raffinato artista fu attivo per la Fabbrica del Duomo di Milano per cui realizzò la monumentale chiave di volta con il Dio Padre.

Il 27 aprile Laura Marino si soffermerà sulle vicissitudini di alcune opere in mostra che, una volta uscite dalla bottega, giunsero in luoghi lontani anche centinaia di chilometri: nel corso dei secoli furono soggette a interventi di aggiornamenti di gusto, a riparazioni o a trasferimenti in nuove sedi, ma anche sottratte al loro contesto, come il san Teobaldo di Alba, trafugato negli anni ’80 del Novecento e recuperato nel 2014.

L’11 maggio don Gianluca Popolla illustrerà il lavoro della Consulta Regionale per i Beni Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta che opera attraverso gli Uffici per l’arte sacra e i beni culturali nelle sedici diocesi piemontesi e in quella di Aosta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archivistico e librario.

Il 18 maggio sarà il turno di Fulvio Cervini e Angelo Agostini che presenteranno i risultati delle ricerche condotte sui busti dei santi Ruffino e Venanzio provenienti dalla chiesa vecchia al Castello di Sarezzano, nei pressi di Tortona: un processo di conoscenza basato su analisi storico-artistica e indagine diagnostica in un necessario dialogo interdisciplinare finalizzato a spostare sempre in avanti il fronte della ricerca.

Il 25 maggio a Marco Fratini sarà affidato il compito di tratteggiare, anche attraverso numerosi documenti d’archivio, la raffinata stagione dei principi d’Acaia che a inizio Quattrocento richiesero a orafi locali ricche finiture per abiti e teche per preziose reliquie, tra cui il busto di san Giovenale commissionato da Ludovico d’Acaia a Severino Dorerio per donarlo alla cattedrale di Fossano.

L’8 giugno Simone Baiocco ripercorrerà le vicende delle committenze artistiche destinate alla collegiata di San Secondo di Asti, chiesa identitaria di una città contesa dal XV secolo e fino al 1531 tra le potenti casate dei Savoia, Paleologi, Visconti e Valois-Orlèans.

Il ciclo di conferenze si concluderà il 22 giugno quando, in prossimità della festa di san Giovanni Battista, patrono della città di Torino, Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet presenteranno uno dei più interessanti reliquiari del primo Quattrocento, appartenente al Tesoro della Cattedrale di Aosta: un capolavoro dell’arte orafa, in cui i tradizionali materiali preziosi dell’oro e dell’argento, per la capigliatura e la base, convivono con un innovativo trattamento pittorico sul volto del Precursore.
Informazioni
Le conferenze si svolgeranno sulla piattaforma Zoom.
Prenotazione obbligatoria: 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Costi: 16€ per intero ciclo di sette conferenze; 4€ per conferenza singola.
DIDASCALIA FOTO foto 1 – Orafo piemontese o lombardo, Capo reliquiario di san Giorgio, fine XIV secolo. Argento sbalzato, cesellato, dorato; smalto traslucido; perle; paste vitree; granati. Chieri, Chiesa di San Giorgio Martire foto 2 – Bertramino de Zuttis (documentato a Milano dal 1404 al 1434), Busto reliquiario di san Bernardo di Aosta, 1424. Argento sbalzato e cesellato, rame traforato, inciso e dorato, smalti en ronde bosse, vetri colorati (busto); ottone dorato e rame (statuette di reimpiego); legno argentato (base). Novara, Duomo foto 3 – Orafo piemontese, Busto reliquiario di san Teobaldo, 1429-1456 (?). Argento sbalzato, cesellato e dorato; rame sbalzato e dorato; vetro. Alba, Cattedrale di San Lorenzo – © Enzo Bruno foto 4 – Orafo vercellese, Busto reliquiario di san Pantaleone, 1387 ca. Argento sbalzato, cesellato inciso e parzialmente dorato; rame sbalzato e traforato. Vercelli, Cattedrale di Sant’Eusebio – © Davide Casazza foto 5 – Bottega del Valais, Busto reliquiario di san Maurizio, metà XV secolo. Legno di tiglio intagliato, dipinto dorato e argentato. Bagnes, chiesa parrocchiale di Saint-Maurice foto 6 – Severino Dorerio, documentato a Pinerolo tra 1409 e 1421, Busto reliquiario di san Giovenale, 1417. Argento sbalzato, cesellato, bulinato, traforato, parzialmente dorato; smalto traslucido; paste vitree; base in ottone dorato e legno. Fossano, Cattedrale di San Giovenale foto 7 – Bottega lombarda, Busto reliquiario di san Secondo, 1485-1488 (per la testa) e XVIII secolo (per il busto). Argento sbalzato, cesellato. Asti, parrocchia di San Secondo foto 8 – Orafo piemontese, Capo reliquiario di san Bernolfo, ante 1444. Argento sbalzato, cesellato, traforato, parzialmente dorato; paste vitree. Mondovì, Cattedrale di San Donato |