rubrica e articolo a cura di Jacopo Scafaro
Il nostro redattore Jacopo Scafaro ci racconta il concerto di Nek a cui ha assistito nei giorni scorsi, un concerto ricco di sentimenti ed emozioni che arrivano al cuore dello spettatore.
Nek sul palco appare da solo. Da solo con la chitarra e si prepara a raccontare la sua storia.
Ci sono artisti per i quali il tempo non passa mai o perlomeno così pare. Artisti che con la loro energia, eleganza o grazie al loro coinvolgimento emotivo hanno quella speciale capacità di essere sempre al passo con i tempi e in grado di rinnovare la propria musica.
Sul palco insieme a lui ci sono: Luciano Galloni batteria e percussioni, Silvia Ottanà al basso e synth, Massimiliano Elli alle chitarre, Emiliano Fantuzzi in fin alle chitarre e tastiere.
Filippo Neviani in arte Nek appunto, dimostra di essere in grande forma: carisma, energia e potenza vocale sono i cardini su cui ha ruotato tutto lo show curato nei minimi dettagli.
I live di questo veterano della musica italiana lo rispecchiano appieno: semplici, essenziali ma che puntano dritti al cuore delle persone.
Quello che il cantante stesso vuole far arrivare al pubblico, è l’emozione che la sua musica porta; la scenografia sul palco è essenziale, ridotta al minimo proprio per dar spazio alla musica.
Perché come più volte sottolineato dallo stesso cantautore emiliano, quello che conta davvero per lui è la musica e nient’altro, il resto è solo un contorno.
Fasci di luci, proiezioni e visuals sono stati concepiti per completare ed evidenziare la carica energetica dei potenti arrangiamenti pop rock, di cui ci piace sottolineare la presenza di numerosi e ben strutturati assolo di chitarra.
Non manca niente a questo spettacolo, la scaletta presenta pezzi di diversi periodi della sua carriera artistica, dalla famosissima ‘Laura non c’è’ all’ultimo singolo ‘Cosa ci ha fatto l’amore’, Nek ha riassunto in trenta canzoni passato e presente di oltre 25 anni di carriera.
È vero che il concerto è un momento di condivisione, ma c’è spazio anche per momenti un po’ più intimi, “che rimangono dentro questo teatro, solo per noi” dice Nek.
Tra i momenti più emozionanti, appunto, c’è sicuramente l’esecuzione in acustico di Attimi: il cantante rimane solo sul palco e con la sua chitarra ci trasporta in un viaggio intimo attraverso le parole del brano.
La cosa certa – che si nota – è la capacità del cantautore di creare un’alchimia magica con il proprio pubblico, di capirlo, di fondersi con esso pur cambiando spesso “mood” e registro. Filippo possiede il raro dono di saper comunicare la sua essenza cantando e scrivendo, mantenendo intatto il suo riconoscibilissimo stile pur variando temi, sonorità o genere.
Se scrivere belle canzoni rimane un’arte difficilissima, ancor più complicato risulta arrivare al cuore delle persone parlando di sentimenti, descrivendoli con parole semplici ma immediate e, per questo, sincere.
Il concerto è una condivisione continua, dove l’artista stesso si racconta attraverso le parole delle canzoni; si diverte, si mette a nudo, si spoglia di tutto, di qualsiasi maschera e racconta sè stesso.
Il filo conduttore di tutto il concerto è stata l’emozione, la voglia di raccontare al pubblico una parte di se stesso, la voglia di raccontare la passione per il suo lavoro.
“Davanti all’amore siamo tutti uguali: giovani, anziani, siamo noi. L’amore mostra al mondo chi siamo davvero” con queste parole introduce ‘Fatti Avanti Amore’; canzoni come queste arrivano dritte al cuore, nelle quali ognuno di noi può riconoscersi con estrema facilità.
Pathos e melodia si intrecciano e fanno da tappeto a parole indovinate, dense di significato e universalmente condivisibili, a tratti urlate con trasporto, a tratti sussurrate garbatamente.
Nella parte finale del concerto i fan delle prime file non riescono più a trattenersi e corrono sotto il palco – con disappunto degli addetti alla sicurezza – che prima provano a rimandarli ai posti ma poi, con l’approvazione dello stesso Nek, si arrendono; gli ultimi brani dello show consentono quindi all’artista di dialogare maggiormente, visivamente e gestualmente, coi suoi ammiratori, di cui può raccogliere le ovazioni ancora più calorose.
In conclusione Nek è davvero il re dei sentimenti – un vero paladino – lo si nota già dai testi delle sue canzoni ma con il live lo si “sente”, eccome se si sente la sua fame di sentimento e di romanticismo con quell’immancabile vena rock ed energica.
D’altronde “se non ami non hai un vero motivo per vivere!”